Ora, affinché la persona umana possa dirsi titolare di diritti è necessario disponga della capacità ontologica di essere un soggetto di diritto. In caso contrario, l'attribuzione da parte della legge positiva non sarebbe altro che una mera illusione che viene resa effettiva in virtù unicamente della forza, ad opera del potere, di dare attuazione alle sue disposizioni normative.
È come se l'uomo venisse fatto vivere nel mare o un pesce sulla terra.
Il diritto positivo, pertanto, per poter esistere come vero diritto, esige che l'uomo sia ontologicamente abilitato a possederlo (pensiamo a come questo presupposto porterebbe a far crollare tutta la narrazione del gender che si "gioca" sul piano del percepito).
Tutto questo significa che il legislatore non potrebbe dare alcunché di giuridico se l'atto del suo dare non poggiasse su un nucleo di giuridicità dato dalla natura intesa non in senso biologico, ma quale essenza della persona.
Al di fuori della sua essenza l'uomo non è assolutamente in grado di produrre una abilitazione ad essere titolare di diritti, dal momento che, se potesse farlo, sarebbe in grado di trarre dal nulla qualcosa, ma questo supera totalmente il suo potere anche perché dal nulla nulla nasce.
Ciò che non è, secondo il ferreo principio parmenideo, non si può né dire, né pensare.
La capacità, dunque, di avere diritti propri postula la capacità ontologica della persona che consiste nel suo possesso in atto del dominio ontologico.
(*) Autore - prof. Daniele Trabucco.
Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Professore universitario a contratto in Diritto Internazionale e Diritto Pubblico Comparato e Diritti Umani presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento Universitario «Prospero Moisè Loria» di Milano. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico e titolare di Master universitario di I livello in Integrazione europea: politiche e progettazione comunitaria. Già docente nel Master Executive di II livello in «Diritto, Deontologia e Politiche sanitarie» organizzato dal Dipartimento di Economia e Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Socio ordinario ARDEF (Associazione per la ricerca e lo sviluppo dei diritti fondamentali nazionali ed europei) e socio SISI (Società italiana di Storia Internazionale). Vice-Referente di UNIDOLOMITI (settore Università ed Alta Formazione) del Centro Consorzi di Belluno.
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