Insomma, gli appassionati di van-life sono pochi e sicuramente sono soliti preferire veicoli più grossi e comodi di una misera automobile, eccezion fatta per chi desidera proprio la compattezza di una macchina per poter arrivare a dormire nei posti più sperduti che madre natura offre e godere dei migliori paesaggi in circolazione.
Tornando a noi, tuttavia, pare ormai evidente che la maggior parte di coloro i quali si trasferiscono in una “casa” a quattro ruote, lo facciano per necessità e non per scelta. Il mio obbiettivo era esattamente questo: nuotare controcorrente e scoprire per scelta quali sono gli agi e i disagi principali nel condurre questo stile di vita e così mi sono, io stesso, trasferito in macchina per una settimana.
Questo è ciò che ho scoperto.
Gli spazi
Fin da subito mi è parso evidente che l’ottimizzazione degli spazi sia cosa non solo fondamentale, ma di primaria importanza, soprattutto se l’auto nella quale si va a stare è piccola. Bisogna fare in modo di avere con sé tutto il necessario per: mangiare, lavarsi, cambiarsi, lavorare e anche per consentirsi un minimo di svago.
Ricordate, poi, che gli spazi piccoli sono molto semplici da mettere in ordine, ma è altrettanto facile mandarli all’aria: la confusione si ammassa molto velocemente e se già è vivere in uno spazio ristretto è scomodo, vivere in uno spazio ristretto e disordinato è pessimo.
Mobilità forzata
Nel corso della nostra vita siamo sempre stati abituati ad avere una stanza per svolgere ogni attività: un bagno per lavarci, un salotto per rilassarci, una cucina per preparare e mangiare le nostre pietanze preferite e così via. Nella vita in macchina tutto questo viene meno, da subito mi sono accorto di come all’interno della città ogni stanza sia dislocata in un punto diverso e di come questo ci costringa a passare un sacco di tempo alla guida, togliendolo forzatamente alle attività che vorremmo o dovremmo svolgere e rendendo così l’instaurazione di una routine cosa ben difficile.
Privacy
La prima cosa alla quale ci vedremo costretti a rinunciare sarà la nostra privacy, infatti, a meno di vetri della macchina oscurati o di luoghi particolarmente remoti (ma altrettanto pericolose) per il pernottamento avere un po’ di privacy sarà cosa particolarmente difficile.
Un piccolo trucchetto che ho elaborato, sia per risparmiare spazio che per ottenere un po’ di intimità è stato quello di munirmi di due grucce e posizionarle sulle due maniglie laterali con al di sopra due giacche, in modo tale da oscurare i finestrini e contemporaneamente salvare un po’ di spazio nel baule.
Paura
Vi confesso che nel dormire all’aperto la paura non è poca, specie quando a separarvi da tutto il resto non c’è altro che un sottilissimo vetro spesso qualche manciata di millimetri.
Per sentirsi più al sicuro potrebbe venirci l’idea di andare nel posto più isolato che troviamo, ma ricordate che lontano da tutto vuol dire anche lontano da ogni tipo di aiuto. Una località di campagna con un discreto viavai di macchine e persone secondo me può essere l’ideale, qualcosa come un paesino o un quartiere residenziale.
Altrimenti ci sono gli autogrill, entrando al casello, fermandosi al primo autogrill e uscendo la mattina seguente il casello successivo la tassa autostradale sarà esigua; tuttavia, con grande probabilità supererete il tempo di percorrenza e la sbarra all’uscita ci metterà un po’ prima di farvi passare.
Lavarsi
Nota dolente e sicuramente uno degli aspetti critici del vivere fuori casa. Le docce pubbliche, infatti, sono molto difficili da trovare e spesso piuttosto sporche, i bagni pubblici sono quasi sempre a pagamento e anche nelle palestre dove le docce sono gratuite; tuttavia, non ci sono quasi mai le porte: non l’ideale se siete delle persone pudiche insomma…
Ma quindi, come fare?
Io mi sono munito di salviettine umidificate da campeggio, un po’ più spesse e con un potere detergente maggiore di quelle classiche e ogni mattina appena sveglio mi recavo nei bagni pubblici del supermercato per lavarmi.
Si può fare potenzialmente ad ogni ora e i bagni dei supermercati sono generalmente gratuiti, ma andare alla mattina presto in orario di apertura vi garantisce la certezza di trovare dei bagni puliti.
Dormire
Qual è il modo più comodo per dormire all’interno della propria autovettura? Le potenziali scelte sono due: nei sedili davanti reclinati o nel divanetto posteriore stando rannicchiati.
Ci sono pro e contro per entrambe le scelte.
A meno che voi non disponiate di un grande suv o di un van, il divanetto posteriore difficilmente supererà il metro e cinquanta di lunghezza e questo vi obbligherà a dormire in posizione fetale con le gambe completamente schiacciate al corpo e la mattina alzandovi in piedi il dolore alle ginocchia si farà sentire.
Dormendo nei sedili davanti invece potrete dormire distesi, ma pur sempre seduti e con le gambe più in basso del resto del corpo, anche questa posizione non è tra le più comode e sicuramente non è raccomandabile per il collo e la schiena che saranno le parti dolenti al risveglio se scegliete i sedili anteriori.
Insomma, dormire in macchina e stare comodi risulta pressoché impossibile, a meno che voi non disponiate di una camperizzazione dotata di materasso.
Fare gli ospiti
Sapere dove andare a fare ogni cosa è fondamentale, ma avere qualcuno che vi ospiti è altrettanto importante. Dopo 5 giorni su dei sedili i dolori si fanno sentire, anche se siete giovani e in forma. Mettete da parte l’orgoglio e chiedete aiuto, spesso siamo convinti di essere soli al mondo, ma siamo solo intrappolati in una gabbia di cristallo offuscata dal nostro ego.
Costi?
È uno stile di vita piuttosto costoso, il che a discapito del livello bassissimo di comfort e privacy lo rende difficile e sconveniente da sostenere se non in casi di estrema emergenza o necessità.
Se volete saperne di più sulla mia settimana in macchina andate a vedere il video!
LINK: https://www.youtube.com/watch?v=8XL9Txsr73E