Sabato, 13 Agosto 2022 14:44

Segesta Teatro Festival. In evidenza

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Programma dal 16 al 18 agosto.

Di Francesco Graziano Bologna, 13 agosto 2022 - Il Segesta Teatro Festival (2 agosto – 4 settembre) prosegue con successo con un calendario di arti performative e la direzione artistica di Claudio Collovà.

Gli appuntamenti che andranno dal 16 al 18 agosto mettono in risalto due linee guida che caratterizzano tutta la programmazione: la contaminazione dei linguaggi espressivi e il rapporto fra produzione contemporanea e testi appartenenti alla classicità.

Martedì 16 agosto arriva al Festival una delle più autorevoli realtà della danza contemporanea nazionale e internazionale, la Compagnia Zappalà Danza.

Il coreografo e regista Roberto Zappalà al Teatro Antico si confronterà con un mostro sacro della musica del diciannovesimo secolo: quel Ludwing van Beethoven in La Nona ( dal caos/il corpo), nuovo tassello del progetto Transiti Humanitatis.

La celebre sinfonia che Beethoven compose pensando alla pace dopo la distruzione dell’Europa perpetrata dalle guerre napoleoniche, nello spettacolo di Zappalà è eseguita nella trascrizione di Liszt per due pianoforti.

Insieme a Luca Ballerini e Stefania Cafaro, i due pianisti, e ai dodici danzatori della compagnia anche il soprano Marianna Cappellani.

Ha affermato Zappalà nelle note di regia che: “ Accostarsi alla Nona di Beethoven, anche in questa versione da “camera”, è come accostarsi alla musica per eccellenza. E se la musica non può fare a meno del silenzio, il silenzio è anche il primo e ineludibile passo che si dirige verso l’ascolto e il riconoscimento dell’altro; e il riconoscimento reciproco dell’altro da Sé è la via per la pacificazione che sperava Beethoven.

Il rapporto con la tradizione classica è al centro di Edipicus che sarà in scena dal 17 al 18 agosto, sempre nella suggestiva cornice del Teatro Antico per la regia di Cinzia Maccagnano.

Plauto scrisse questa che rappresenta una delle sue ultime commedie e che racchiude tutti gli elementi plautini e può quindi essere considerata un riassunto della sua opera. Il protagonista è Edipico, servus callidus, abile e astuto servitore, che ordisce trame continue per realizzare gli incontri d’amore del suo giovane padrone. Questo susseguirsi d’inganni e situazioni che hanno del paradossale è il meccanismo che toglie il velo sulla trama fatta, come è solito nella commedia, di innamoramenti e ripensamenti, di raggiri a danno del padrone e divertenti invenzioni a beneficio del servo.

Il pretesto è un doppio innamoramento: con l’aiuto di Edipico, Strattippocle, giovane padrone che si è innamorato di una fanciulla, inganna il vecchio padre affinchè la riscatti; partito per una guerra Strattipocle ritorna invaghito di un’altra fanciulla . E allora serve un altro inganno ed un altro ancora in un susseguirsi di tranelli e imbrogli. Per tutto lo sviluppo della vicenda, Edipico si ritrova nella condizione di essere considerato colpevole per le malefatte combinate e conseguentemente viene punito.

Con una conclusione tipicamente plautina il servo riuscirà a farla franca e a conquistare la libertà con annesso banchetto.

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