Nelle scuole Parmensi devono essere nominati ancora centinaia di docenti, almeno 500;
nelle scuole Piacentine il numero è numero addirittura superiore, con picchi altissimi che riguardano gli insegnanti di sostegno, chi dice che sta andando tutto bene sostiene semplicemente il falso.
A Piacenza addirittura una classe che prima esisteva non è stata nemmeno autorizzata, una prima del corso serale dell'Istituto Romagnosi – Casali, una perdita ingiusta inflitta al territorio.
Parlano di risorse aggiuntive assegnate alle scuole per far fronte al particolare periodo emergenziale, eppure fino ad oggi nelle province di Parma e Piacenza nessuno ha reso noto alle rappresentanze dei docenti come intendono usare queste risorse economiche, per adesso si è appreso di esse solo grazie alla diffusione di comunicati stampa.
L'emergenza sanitaria in atto ha fatto saltare agli occhi un antico problema che affligge il sistema scolastico del nostro territorio – Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza – ancora una volta rappresenta il problema della gestione fallace dell'ufficio scolastico dell'Emilia Romagna, in particolare dell'articolazione che dovrebbe coordinare i dirigenti scolastici, ognuno di loro ha dato direttive diverse in merito ai protocolli di sicurezza, generando negli operatori e nei cittadini ulteriore incertezza che contribuisce alla maggiore confusione.