Lunedì, 14 Settembre 2020 16:35

Parma e Piacenza: la scuola inizia con oltre mille docenti in meno In evidenza

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La confusione che l'incapacità della politica ha creato nella gestione delle operazioni ordinarie di avvio dell'anno scolastico, sommata alle inefficienze gestionali di certi "tecnici" di cui essa si avvale, ha avuto come risultato che oggi gli istituti del nostro territorio hanno aperto con pesantissimi vuoti di organico, ciò esula dall'emergenza Coronavirus. 

Nelle scuole Parmensi devono essere nominati ancora centinaia di docenti, almeno 500; 

nelle scuole Piacentine il numero è numero addirittura superiore, con picchi altissimi che riguardano gli insegnanti di sostegno, chi dice che sta andando tutto bene sostiene semplicemente il falso. 

A Piacenza addirittura una classe che prima esisteva non è stata nemmeno autorizzata, una prima del corso serale dell'Istituto Romagnosi – Casali, una perdita  ingiusta inflitta al territorio.

Parlano di risorse aggiuntive assegnate alle scuole per far fronte al particolare periodo emergenziale, eppure fino ad oggi nelle province di Parma e Piacenza nessuno ha reso noto alle rappresentanze dei docenti come intendono usare queste risorse economiche, per adesso si è appreso di esse solo grazie alla diffusione di comunicati stampa.

L'emergenza sanitaria in atto ha fatto saltare agli occhi un antico problema che affligge il sistema scolastico del nostro territorio – Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza – ancora una volta rappresenta il problema della gestione fallace dell'ufficio scolastico dell'Emilia Romagna, in particolare dell'articolazione che dovrebbe coordinare i dirigenti scolastici, ognuno di loro ha dato direttive diverse in merito ai protocolli di sicurezza, generando negli operatori e nei cittadini ulteriore incertezza che contribuisce alla maggiore confusione.

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