Pervenute segnalazioni di comportamenti commercialmente scorretti nel distretto ceramico. "Invitiamo a vigilare, affinché sia rispettato lo sconto massimo del 15%"
"Dal momento in cui esiste una legge, atta a disciplinare il prezzo dei libri, a tutela di cartolibrerie e rivendite librarie, riteniamo che ad essa, debbono attenersi anche e soprattutto la grande distribuzione e le case editrici". È ferma la posizione del SIL, il Sindacato Italiano Librai aderente a Confesercenti Modena, riguardo l'importanza del rispetto della cosiddetta 'Legge Levi'. A maggior ragione, in questo particolare periodo dell'anno caratterizzato dalla prenotazione e vendita dei testi scolastici.
La normativa, in vigore ormai dall'1 settembre 2011, ha introdotto vincoli più restrittivi riguardo le riduzioni applicabili da parte del rivenditore su ogni tipo di libro o testo: non consente infatti di effettuare cessioni al consumatore finale a prezzi ribassati oltre al 15%. "Sorta con l'intento di contribuire allo sviluppo del settore librario e a tutela del pluralismo dell'informazione – tiene a precisare SIL - la legge, prevedendo al suo interno una serie di possibilità di deroga, rischia nei fatti di perdere la sua efficacia nel tutelare le piccole librerie e cartolibrerie autonome dall'ampio margine di manovra che di fatto viene lasciato nelle mani degli editori e della grande distribuzione nel determinare il costo finale dei libri e dei testi scolastici". Agli editori infatti, secondo SIL viene concesso di elevare uno sconto del 25% in occasione di campagne promozionali, e del 20% durante manifestazioni particolari. Senza contare infine che non mette al riparo dalle promozioni effettuate dalla grande distribuzione che, associando alla scontistica consentita ulteriori ribassi su altri prodotti abbinati alla vendita di libri e testi scolastici, elude di fatto il limite fissato del 15%.
"Sono pervenute al sindacato, in particolare dal distretto ceramico segnalazioni relative a comportamenti non proprio corretti da parte della grande distribuzione. Motivo per cui abbiamo invitato gli organi preposti, gli unici deputati dalla legge per verificare la corretta applicazione della normativa ad effettuare i debiti controlli. Cogliamo comunque l'occasione per invitare tutti i Sindaci della provincia di Modena alla massima vigilanza; in particolare riguardo alle campagne messe in atto dalla grande distribuzione, al fine di verificare nei fatti il rispetto del limite fissato dalla legge", rileva Sil-Confesercenti Modena, ricordando che in merito a livello nazionale è già stato avanzato il secondo esposto all'Antitrust, per la violazione della normativa in oggetto da parte di una catena di ipermercati.
La legge, tiene ad evidenziare SIL è certamente utile. Ma non risolve certo i problemi che sorgono, anche in questo caso, da una distorsione tipicamente italiana: "Succede solo nel nostro paese che chi fa l'editore, nella maggioranza dei casi è il medesimo che stampa, distribuisce e vende libri, in una situazione di mercato oltretutto sempre più concentrata in pochissime mani. Per non parlare poi di un'altra situazione, quella per molti aspetti del tutto sbilanciata a favore della grande distribuzione: un soggetto economico che non è tenuto fiscalmente alle normative degli studi di settore, al contrario di librerie e cartolibrerie tradizionali, a cui l'Agenzia delle Entrate impone la tassazione su un margine del 17%. Applicare quindi riduzioni e sconti superiori al 15% (tetto limite fissato dalla legge) – conclude SIL Confesercenti Modena - risulta difficile se non impossibile per le libere librerie tradizionali, che vedono, nel caso non siano posti dei freni, la fine della propria attività avvicinarsi giorno dopo giorno, rischiando così di fare venire a meno il necessario pluralismo che tutela lo stesso lettore–consumatore".
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)