Una grande perdita per tutti quelli che l'hanno conosciuta, il suo sorriso contagioso resterà nel cuore di chi le ha voluto bene.
Un progetto di ripopolamento del territorio e dell’ambiente con api da miele.
Le arnie saranno posizionate in un’area della sede centrale a ridosso dei campi.
Il 52% dei oltre 16.804 dipendenti della cooperativa è di genere femminile.
Agricoltura, Parentela (m5s): Api protagoniste della prossima PAC, sosteniamo settore con 10 milioni di euro
Gli scienziati fortunatamente si sbagliavano: le “api blu” (Osmia calaminthae) esistono ancora. Un rarissimo esemplare è stato avvistato lo scorso marzo in Florida
Dal Museo di storia naturale della Florida, giunge una meravigliosa notizia inerente il mondo della natura, e nello specifico quello degli insetti: le api blu, credute estinte, sono in realtà vive, vegete e più abbondanti di quanto gli scienziati potessero immaginare e sperare. In realtà, non si tratta propriamente di un’ape, ma di un insetto appartenente alla specie Osmia calaminthae.
La denuncia di Anna Ganapini (Cia): “Numerosi colpi in tutta la provincia”
I ripetuti furti di alveari: tanti apicoltori reggiani devono fare i conti con questo preoccupante fenomeno, come se non bastassero i nefasti effetti dei cambiamenti climatici e le terribili conseguenze dell’emergenza Covid-19. Dalla zona ceramiche alla Val d’Enza, dalla montagna alla Bassa passando per le frazioni rurali di Reggio, i colpi sono stati messi a segno in tutto il territorio. “La situazione è molto grave. Chiediamo più controlli delle forze dell’ordine e il supporto dei cittadini: segnalino movimenti sospetti”, l’appello di Anna Ganapini (imprenditrice Cia): “Nonostante l’epidemia, proseguiamo il nostro fondamentale lavoro spostandoci in singole unità e nella massima sicurezza. Ma la situazione complessiva è davvero molto dura: è un assedio”.
Il danno è anche indiretto, ma pesantissimo, perché la presenza delle api garantisce un ecosistema in equilibrio e l’impollinazione di tante specie vegetali importanti.
“Sono stati numerosi i furti messi a segno nei primi mesi dell’anno - entra nel dettaglio - Tanti apicoltori sono in ginocchio. Il modus operandi dei ladri è sempre lo stesso: entrano in azione di notte - poiché gli alveari si spostano quando le api non volano -, normalmente in zone scarsamente abitate se non isolate da abitazioni o in aperta campagna. Sul posto non lasciano tracce”. Ganapini ricorda che in molti casi le arnie “sono riconoscibili perché marcate a fuoco con acronimo del proprietario e ogni postazione è registrata all’anagrafe apistica nazionale con relativo codice e numero di alveari presenti. Ma questo non scoraggia i malviventi”.
Entra nel dettaglio: “Per la specificità dell’oggetto dei furti (api vive) possiamo dare per assodato che i colpi siano messi a segno da apicoltori criminali: è impossibile che una persona non avvezza al mestiere possa gestire un’operazione simile”. La refurtiva arriva fino a 40 alveari a colpo, segno che i malviventi hanno mezzi adatti per spostare grandi quantità di materiale.
“Il danno per l’apicoltore derubato è ingente – prosegue Ganapini - poiché vengono sottratti i cosiddetti nuclei, sciami destinati alla vendita, e le famiglie destinate alla produzione di miele. Che si aggiungono al valore della produzione stessa che verrà a mancare”.
In conclusione, l’apicoltrice lancia un appello: “Chiediamo più controlli delle forze dell’ordine nelle zone rurali, da tempo assediate da malviventi che rubano di tutto. Ma chiedo anche a chi vive presso degli apiari e alle aziende agricole che ospitano gli alveari sul proprio terreno, di comunicare ai proprietari degli alveari eventuali movimenti sospetti. Sono segnalazioni preziose per cercare di stroncare un fenomeno che sta fortemente penalizzando le attività sul nostro territorio”.
Le api per salvare l’ambiente: nella sede di Confagricoltura parma la prima arnia smart. Marini: “creiamo una rete in tutto il parmense”
Un’arnia smart per salvare, insieme alle api, il nostro ambiente e contrastare l’inquinamento. Ha questo fine l’installazione nella sede di Confagricoltura Parma in via Magani, zona San Pancrazio, della prima “arnia smart” del Parmense nell’ambito di una partnership tra Confagricoltura Parma e Beesmart Italy che coinvolge anche l’Azienda agraria sperimentale Stuard, per la corretta conduzione della famiglia di api.
“L’arnia – spiegano gli ideatori Lorenzo Ovrezzi, Luigi D’Ovidio e Stefano Sarti – è dotata di una stazione meteorologica e di una serie di sofisticati sensori che permettono di raccogliere ed elaborare numerosi dati: tra questi l’umidità, il peso, la temperatura interna ed esterna, il particolato in atmosfera (Pm10 e Pm2,5) oltre ad effettuare il conteggio della popolazione attiva in volo”.
“Le api, – commenta Mario Marini, presidente di Confagricoltura Parma – oltre ad essere il garante essenziale della biodiversità del nostro pianeta, sono degli affidabilissimi organismi di monitoraggio dell’ambiente. Poter analizzare la loro opera in modo puntuale e preciso permette di utilizzarle come indicatori multispettro di dati ambientali. La nostra idea, contando sull’adesione dei soci di Confagricoltura Parma e di tutti gli agricoltori interessati, è quella di installare le arnie smart in differenti luoghi della provincia in modo da creare una rete di misurazione indipendente in grado di garantire un monitoraggio costante e raffinate mappe dell’inquinamento dell’aria a livello locale. Collegando i sensori ad un cloud sarà possibile raccogliere una mole notevole di dati sulla qualità ambientale di una determinata zona aiutando i decisori e noi agricoltori ad adottare le migliori pratiche”.
Pieno appoggio all’iniziativa da parte del Comune di Parma. “Avere un’installazione di questo tipo in città – commenta Sebastiano Pizzigalli, consigliere comunale delegato alle Politiche agricole e ai rapporti con il territorio - è sicuramente un valore aggiunto. Le funzioni hanno risvolti potenzialmente interessanti sia per il settore pubblico che privato. In particolare l’analisi dei dati da remoto permette all’imprenditore di capire quando e come intervenire in modo oggettivo e mirato, mentre per un’amministrazione pubblica sono preziosi i dati atmosferici e quelli relativi all’inquinamento così da indirizzare parte delle proprie politiche ambientali. Fa molto piacere che questa idea di progetto sia nata e sia stata portata avanti proprio da tre giovani tecnici del territorio”.
A sostenere l’iniziativa anche la Regione Emilia-Romagna. “L’arnia smart – commenta l’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli – è un passo importante per il settore con una sensoristica che è uno strumento prezioso per un’apicoltura in grado di resistere al cambiamento climatico. La nostra Regione ha investito molto sull’apicoltura che è un settore fondamentale per vivere. Abbiamo approvato, di recente, una nuova legge che punta molto sulla biodiversità. Da tempo abbiamo un osservatorio per evitare che ci sia una moria di api e si possa tenere monitorato tutto il territorio. Si sono previsti anche dei contratti di filiera, con i sementieri, per fare in modo che si possano arginare i problemi che possono derivare alle api da alcune colture ed abbiamo investito anche nell’ambito dell’Ocm. Spero che l’arnia smart possa diventare una delle buone pratiche da diffondere nel Parmense ed in tutto il territorio regionale
Roberto Reggiani (direttore Azienda agraria sperimentale Stuard e presidente dell’Associazione apicoltori di Parma, Reggio e Modena) si è detto “contento che anche l’apicoltura sperimenti certe progettualità” ed ha aggiunto “sarà importante sapere che tipo di polline avranno le api al momento di rientrare nell’arnia”.
L’arnia smart collocata nella sede di Confagricoltura sarà gestita dall’Azienda agraria sperimentale Stuard che metterà in atto i protocolli veterinari ed effettuerà le periodiche e basilari operazioni di pulizia al fine di garantire un’efficace lettura dei sensori di bordo. L’arnia smart sfrutta l’energia solare ed è dotata di una batteria di riserva che mantiene il dispositivo in carica anche senza luce solare diretta.
FOTO ALLEGATE: Da sinistra Riccardo Reggiani, Eugenio Zedda, Lorenzo Ovrezzi, Mario Marini, Stefano Sarti e Luigi D’Ovidio. L’arnia smart.
"Se l'ape scomparisse dalla faccia della Terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita", così citava Albert Einstein alla metà degli anni 50.
di L'Equilibrista Reggio Emilia, 04 ottobre 2019 - Il consueto eccesso pensai fra me e me, ma nel tempo ebbi più volte la fortuna di conoscere persone che fanno dell’apicoltura la loro ragione di vita. La loro passione, il loro credo tanto da orientare delle buone pratiche in virtù di queste creature.
Prima di documentarmi, pensavo fosse una esagerazione o quanto meno una presa di posizione voluta per mettere le persone davanti a delle responsabilità che oggi invece sembrano quasi una razionale e decisa missione. L’autonomia del nostro Pianeta è a forte rischio e mai come adesso ne abbiamo preso coscienza, sarà per la tenace lotta ingaggiata da Greta Thumberg o per la diffusione dei seminari e diversi incontri in Regione, che aiutano a capire che una tale sentenza ha già effetti deflagranti sulle nostre vite.
E veniamo ai fatti, perché nel nostro Paese è praticamente azzerata la produzione di miele a causa dell'andamento climatico siccitoso dello scorso mese di Marzo che, seguito da un mese di aprile e maggio dal meteo particolarmente bizzarro e caratterizzato da vento, pioggia e sbalzi termici, non ha consentito alle api neanche di trovare nettare sufficiente da portare nell'alveare.
L'allarme lanciato da Coldiretti sugli effetti del maltempo è perentorio ed ha caratterizzato una distorta primavera, delineando gravi problemi agli alveari compromettendone fioriture tanto che le api non avendo la possibilità di raccogliere il nettare, non ne possono produrre e quel poco deve necessariamente servire alla loro sopravvivenza.
Dopo le crisi del 2016 e del 2017, finalmente ecco una timida ripresa della produzione nel 2018, che però si è ancora una volta arrestata nel 2019 proprio a causa delle avverse condizioni meteorologiche e che in particolare nella prima parte dell’anno, confermano il grave impatto del cambiamento climatico in atto, determinando perdite molto alte della produzione. In diverse zone d’Italia si tratta già di un vero e proprio azzeramento del raccolto di miele e quindi della impossibilità di poter pianificare o addirittura pensare al futuro di questa eccellenza italiana in modo sereno.
In Emilia Romagna, se prendiamo ad esempio la produzione di acacia, rileviamo un livello di produzione per nulla soddisfacente, tanto che si stima una media produttiva di soli 10 kg/alveare, ben al di sotto quindi dei 25-30 kg ad alveare per le aree del nord Italia che distanzia i 18 kg in media del sud Italia.
Nonostante questa situazione di estrema emergenza però, al Concorso Grandi Mieli d’Italia Tre Gocce d’Oro, sono ben 1.011 mieli partecipanti, provenienti da ogni parte d’Italia ed anche se non è stata raggiunta la cifra record di 1.124 campioni dell’anno scorso, gli Apicoltori non indietreggiano e continuano la loro attività fatta di rispetto, attenzione e cura verso un mondo fragile ed destramente importante per tutto l’ecosistema e la biodiversità.
(sotto una strage di api)
Editoriale: -I predestinati.- Latte, crema e panna in trend positivo, Parmigiano Reggiano in leggera fluttuazione - Cereali e dintorni. Al momento nessuno scossone prevedibile - Al via il settembre gastronomico - Tacchino vegetale al 100% e molto altro, i prodotti dell’estro di Enzo Marascio -
SOMMARIO Anno 18 - n° 36 8 settembre 2019
1.1 editoriale
I predestinati.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Latte, crema e panna in trend positivo, Parmigiano Reggiano in leggera fluttuazione
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Al momento nessuno scossone prevedibile.
4.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 eventi gastronomici Al via il settembre gastronomico
7.1 eventi DOP Festival del Prosciutto Di Parma 2019
7.2 mangimistica EMILCAP, avviato l'iter per la nuova certificazione per una filiera garantita
8.2 governo Conte Bis, al giuramento
9.1 politica gastronomica Dalla Pastasciutta Antifascista al Tortellone Sovranista. La politica a tarallucci e vino?
9.2 bonifiche Ripristinata la funzionalità idraulica del Rio Grande a Borgonovo
10.1 vegan - novita’ Tacchino vegetale al 100% e molto altro, i prodotti dell’estro di Enzo Marascio
10.2 sicurezza alimentare Escherichia Coli fuori dai limiti, il Ministero richiama il "ghiaccio"
11.1 bonifica Piacenza Terminati i lavori di regimazione idraulica a Lugagnano
12.1promozioni “vino” e partners
13.1 promozioni “birra” e partners
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Editoriale: - Semaforo Verde al Governo Giallo - Rosso. - - Lattiero caseario. Latte intero e scremato estero in crescita, crema e panna in positivo - Pomodoro, produzione al di sotto della media degli anni passati - Festival del Prosciutto di Parma 2019 - “Autenticità e territorio, valori assoluti per il Parmigiano Reggiano, come preservarli e comunicarli” - Parmigiano Reggiano: Il Consorzio ha ricorso contro la KRAFT - Jacopo#8 e Mulino Formaggi in tandem per il successo - Fiera del fungo di Borgotaro IGP: tra tradizione e modernità
SOMMARIO Anno 18 - n° 35 2 settembre 2019
1.1 editoriale
Semaforo Verde al Governo Giallo - Rosso.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Latte intero e scremato estero in crescita, crema e panna in positivo -
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Prezzi stabili e sempre ai minimi.
4.1 cereali e dintorni tendenze.
7.1 Pomodoro Pomodoro, produzione al di sotto della media degli anni passati
8.1 eventi DOP Festival del Prosciutto di Parma 2019
8.2 Parmigiano reggiano e autenticita’ “Autenticità e territorio, valori assoluti per il Parmigiano Reggiano, come preservarli e comunicarli”
10.1 Parmigiano reggiano eventi Parmigiano Reggiano: Il Consorzio è Main Partner di Settembre Gastronomico
10.2 Crisi Sa.Re. Salumificio Reggiane, dalle istituzioni appello al tessuto imprenditoriale
11.1 Parmigiano e italian sounding Parmigiano Reggiano: Il Consorzio ha ricorso contro la KRAFT
11.2 eventi IGP Fiera del fungo di Borgotaro IGP: tra tradizione e modernità
13.1 promesse dello sport Jacopo#8 e Mulino Formaggi in tandem per il successo
13.1promozioni “vino” e partners
14.1 promozioni “birra” e partners
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Editoriale: - Povero Mattarella, Di Maio e Zingaretti “danno i numeri”, Salvini ci ripensa... - Andamenti speculari e rovesciati per latte e burro nel corso del 2019 - Cereali e dintorni. Mercati ribassisti, ma attenzione ai risultati del Pro Farmer Crop Tour - Parmigiano Reggiano in festa a Monticelli Terme -
SOMMARIO Anno 18 - n° 34 25 agosto 2019
1.1 editoriale
Povero Mattarella, Di Maio e Zingaretti “danno i numeri”, Salvini ci ripensa...
2.1 lattiero caseario Andamenti speculari e rovesciati per latte e burro nel corso del 2019
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati ribassisti, ma attenzione ai risultati del Pro Farmer Crop Tour
4.1 cereali e dintorni tendenze.
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Prezzi ai minimi.
7.1 eventi parma Parmigiano Reggiano in festa a Monticelli Terme
8.1 mercato caseario Parmigiano Reggiano, via libera alla regolazione dell’offerta
8.2 politica C'eravamo tanto amati
13.1 eventi parmesan Torna “Caseifici Aperti”: il Re dei Formaggi apre le porte dei Caseifici!
8.1promozioni “vino” e partners
9.1 promozioni “birra” e partners
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