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Coop a governance femminile cresciute in regione del 3% negli ultimi due anni. Presentata la ricerca VIEW su un campione di 100 cooperative emiliano-romagnole. Una su 3 ha strutturato servizi, l'80% misura il clima interno per avere segnalazioni.

Bologna, 13 novembre 2018 – Le cooperative emiliano-romagnole possono svolgere un ruolo da protagonista nei servizi di prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne, intervenendo in tutte le fasi del percorso in rete con gli altri attori pubblici e privati del territorio. Oltre il 90% ha già messo in atto queste attività, un terzo ha strutturato servizi interni per fronteggiare il problema mentre l'80% svolge periodicamente analisi del clima organizzativo per facilitare la raccolta di segnalazioni.
E' quanto emerge dalla ricerca "VIEW. Violenza, Impresa e Welfare. Il ruolo della cooperazione per l'uguaglianza di genere e l'empowerment femminile" realizzata dall'economista Francesca Corrado su un campione di 100 cooperative attive in svariati settori produttivi e con oltre 20.000 occupati. Promossa con il contributo di Fondosviluppo, la ricerca è stata presentata questa mattina a Zola Predosa (Bologna) nell'ambito dell'evento "Più forti insieme" organizzato dalla Commissione Dirigenti Cooperatrici di Confcooperative Emilia Romagna, alla presenza dell'assessore regionale alle Pari opportunità Emma Petitti.

"Senza le donne in questa regione non ci sarebbe cooperazione – dichiara il presidente di Confcooperative Emilia Romagna, Francesco Milza -. Rappresentano il 64% degli 80.000 lavoratori nelle nostre cooperative, con 1.700 consigliere di amministrazione (22%) e 331 cooperative a governance femminile (20%), cresciute del 3% negli ultimi due anni. Mi piace inoltre sottolineare la presenza nel nostro sistema di ben 115 cooperative al 100% femminili, il cui consiglio di amministrazione è composto da sole donne". "E' da queste cooperatrici – aggiunge Milza – che è nata l'idea di valutare quali azioni mettere in campo per prevenire e contrastare il drammatico fenomeno della violenza sulle donne".

"Come emerge dalla ricerca, la cooperazione si conferma tra i modelli di impresa più efficaci nel dare attenzione alle lavoratrici (nella maggior parte dei casi anche socie), e questo è fondamentale per realizzare progettualità volte a contrastare le molestie e le violenze sulle donne – commenta Anna Piacentini, presidente Commissione Dirigenti Cooperatrici di Confcooperative Emilia Romagna -. Lo confermano, ad esempio, la presenza di numerose cooperative che erogano servizi per l'accoglienza e il sostegno ai familiari, che si occupano dell'inserimento lavorativo delle donne, che propongono forme mirate di microcredito per favorire l'autonomia femminile, oppure di cooperative fondate da donne maltrattate che si sono unite per essere più forti insieme".

"Vogliamo stimolare la nascita di una rete regionale di cooperative che supporti percorsi privilegiati di accesso e reinserimento lavorativo per le donne vittime di violenza – aggiunge Piacentini -, facilitando anche la permanenza della donna in azienda con politiche di conciliazione famiglia-lavoro. Per raggiungere questi obiettivi è indispensabile la collaborazione con le Istituzioni pubbliche e gli altri soggetti privati attivi nel contrasto alla violenza sulle donne, per questo abbiamo sottoscritto l'Accordo regionale con i sindacati il 16 aprile 2018 e intendiamo contribuire alle attività dell'Osservatorio regionale sulla violenza di genere".

Sul fronte dei servizi di prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne, dalla ricerca emerge che solo il 25% degli intervistati ritiene che in caso di molestia sul posto di lavoro la cooperativa non saprebbe come affrontare il problema, mentre l'80% conferma che all'interno dell'impresa sono state svolte analisi del clima organizzativo per facilitare la raccolta di segnalazioni. Il 30% sottolinea la presenza di servizi interni alle cooperative di supporto per casi di molestie e violenza. Tra le priorità espresse c'è la necessità – evidenziata nel 63% dei casi - di avviare percorsi informativi per sensibilizzare i dipendenti, insieme a percorsi di formazione per amministratori, dirigenti, soci, dipendenti e collaboratori delle cooperative. L'80% ritiene utile l'attivazione di uno sportello di ascolto e supporto psicologico, il 73% di uno sportello legale e l'83% di un servizio di mediazione culturale. Meno richiesti, invece, i corsi di difesa e crescita personale (53%).
Inoltre, il 91% dichiara che la propria cooperativa ha già svolto attività di questo tipo, il 52% ritiene che si debbano implementare iniziative di sensibilizzazione interne, il 24% ritiene fondamentale una mappatura puntuale dei servizi che possono essere offerti. Tra le azioni che le cooperative potrebbero implementare ulteriormente, ci sono quelle di accompagnamento e orientamento al lavoro (71%), di sostegno alla genitorialità (47%), accoglienza residenziale (46%), consulenza psicologica (41%), assistenza durante la presa in carico (30,8%), assistenza medica (14,5%).

Infine, oltre il 95% degli intervistati ritiene che Confcooperative Emilia Romagna possa supportare il disegno dei servizi di prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne, creando una rete regionale di cooperative per lavorare in un'ottica integrata e multidisciplinare, in sinergia con gli attori pubblici e privati

Anche quest'anno l'Associazione "Donne in Centro", insieme ai Lions Club Mirandola e Lions Club Terre del Panaro, nello spirito di una rinnovata e consolidata collaborazione, sono i promotori della serata aperta al pubblica, sul tema "la violenza sulle donne: dal delitto alla riabilitazione"; l'incontro ha la finalità di informare, sensibilizzare e riflettere sul tema della violenza alle donne, uno dei temi più inquietanti e pervasivi della nostra società.

Il filo rosso che lega tutte le voci che interverranno a questa serata è la consapevolezza che soltanto un fattivo e costante impegno da parte di professionisti, operatori ed amministratori possa essere la chiave di volta per creare una rete di protezione, capace di riscattare sia la vittima che l' autore della violenza.

Durante la serata infatti si parlerà non solo di violenza subita e quindi di donne vittime di violenza, ma il riflettore verrà puntato anche sulla violenza agita e quindi sull' uomo autore di violenza.
Interverrà l'avvocata Elisa Vaccari, penalista del Foro di Modena, che ci racconterà una storia di femminicidio accaduto pochi anni fa nel nostro territorio e che lei ha seguito personalmente.
Seguirà l'intervento della scrittrice Simonetta Peci, autrice del libro "Transmigrazioni. Storie di donne , di rinascite ", storie di otto donne che decidono di reagire al meccanismo della violenza e " transmigrano ", come suggerisce il titolo, verso nuove vite e nuove identità.

Per concludere l'intervento del Dott. Paolo De Pascalis, psicologo facente parte del team del Centro LDV " Liberiamoci Dalla Violenza " primo progetto pilota, a livello nazionale, promosso dall' Asl di Modena, per il trattamento degli uomini autori di comportamenti violenti familiari e di genere.

Modera la serata, Ivana D'Imporzano. media partner TRC e Radio Pico, social media partner, Paolo Campedelli, stampa Sogari Artigrafiche, ideazione Grafica Guido Zaccarelli.

 

MIRANDOLA, 22 novembre ore 20,30 - Sala Consiliare

 

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Violenze e minacce nei confronti dell'ex convivente. Polizia di Stato, esecuzione misura cautelare del Divieto di Avvicinamento.

Personale della Polizia di Stato appartenente alla Squadra Mobile ha eseguito, nei confronti di uomo, l'ordinanza di applicazione della misura cautelare personale del Divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, con prescrizione di non comunicare con la stessa in alcun modo, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Modena in 09.11.2018.

La misura cautelare trae origine dalle attività investigative condotte dal personale della Squadra Mobile a seguito della denuncia della ex convivente nei confronti dell'uomo, per atti persecutori.
In particolare le indagini hanno accertato che l'uomo, al termine della relazione sentimentale con la donna, a causa dell'eccessiva gelosia metteva in atto una serie reiterata di condotte illegali quali percosse, numerose telefonate, invio di molteplici messaggi, minacce di morte, appostamenti anche sul posto di lavoro, tali da cagionare alla sua ex compagna un perdurare stato d'ansia e paura oltre che il fondato timore per la propria incolumità.

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Mercoledì, 07 Novembre 2018 07:19

Il futuro ci ha portato qui

OLTRE IL PONTE PRESENTA: IL FUTURO CI HA PORTATO QUI - La delicata tematica della violenza sulle donne affrontata in un focus-dibattito che vedrà la testimonianza diretta di Lucia Panigalli

Parma, 5 Novembre 2018 – L'associazione Oltre il Ponte prosegue nella sua costante attività legata alla sfera del sociale e non solo, evidenziando ancora una volta il delicato tema della violenza sulle donne con il focus-dibattito "IL FUTURO CI HA PORTATO QUI".

L'evento – organizzato con il patrocinio di O.P.P. (Osservatorio Psicologi Parmensi) – si terrà SABATO 10 NOVEMBRE A PARTIRE DALLE ORE 9:30 PRESSO LA SEDE DEI MISSIONARI SAVERIANI (viale San Martino 8, Parma).

SARÀ PRESENTE LA TESTIMONIANZA DIRETTA DI LUCIA PANIGALLI
Interventi di:
Luisa SELETTI · Pediatra e psicoterapeuta della famiglia ASL Reggio Emilia;
Ilaria DE AMICIS · Psicologa, psicoterapeuta e sessuologa;
Franca CAPOTOSTO · Psicologa e psicoterapeuta E.D.M.R. Italia;
Maria Rosaria NICOLETTI · Avvocato del Foro di Parma
Livio CANCELLIERE · Giudice Onorario del Tribunale di Parma.

Partecipano inoltre all'incontro:
Carla VERROTTI · Responsabile UO Salute Donna, Distretto Parma, AUSL Parma;
Jody LIBANTI · AUSL Parma – Centro L.D.V.

Modera il dibattito:
Sandro CAPATTI · Presidente Associazione Oltre il Ponte Parma.

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Doppio appuntamento alla Corale Verdi di Parma, con due importanti eventi organizzati dal PD.

Alla prima parte della serata, dedicata alle donne, era presente la Deputata e Avvocatessa Lucia Annibali che si è concessa con una dichiarazione video riguardante il suo pensiero sulla serata.

"Ci siamo trovati a Parma - sottolinea Lucia Annibali - per parlare delle donne partendo da un caso che ha caratterizzato l'estate della città per fare delle riflessioni più ampie. Quale deve essere l'impegno della politica, come e se lo si può fare un modo intelligente e condiviso..."

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Lucia Annibali e Nicola Comparato

 

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Il Tavolo dei relatori

 

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Uomini violenti che maltrattano e picchiano le proprie compagne o ex. Due gli arresti a Reggio Emilia per altrettanti casi di violenza nei confronti di due donne, la cui colpa principale è stata di avere incontrato la persona sbagliata.

Il primo caso si è verificato a Montecchio, nella val d'Enza, dove un uomo di 36 anni è stato arrestato e portato in carcere dai carabinieri, accusato di aver rotto le costole e perforato un polmone alla moglie, anche dopo la separazione. A riferirlo è l'agenzia ANSA che fa risalire l'episodio principale all'agosto scorso quando l'ex marito ha preso a schiaffi la donna e l'ha sbattuta al muro provocandole fratture al costato.

Nel secondo caso invece i carabinieri hanno tratto in arresto un 55enne di Scandiano che avrebbe molestato e minacciato, sia tramite sms sia fisicamente - in una circostanza armato anche di coltello - l'ex fidanzata di 28 anni, non volendo accettare la fine della loro relazione. Un tasso di violenza che avrebbe suggerito al Magistrato della procura di Reggio Emilia di chiedere gli arresti domiciliari che il GIP ha accolto.

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4 settembre, in presidio con CGIL, CISL e UIL davanti al Tribunale di Parma. I recentissimi fatti di cronaca che hanno investito la nostra città, ultimi di una terribile spirale di brutale, reiterata e ingiustificata aggressione nei confronti delle donne e in generale delle persone più indifese, impongono una forte mobilitazione e una altrettanto tenace richiesta di giustizia da parte della comunità.

Interpretando questo sentimento, le segreterie provinciali di CGIL, CISL e UIL hanno promosso, a partire dalle 17,30, un presidio davanti al Tribunale di Parma, in piazzale Corte d'Appello, 1, per rivendicare, con fermezza e una forte assunzione di responsabilità da parte della collettività tutta, giustizia e rispetto per le vittime e una condanna esemplare per chi esercita abusi e violenze sui più deboli, unica condizione per avviare una svolta culturale e provare a sradicare quella sottocultura dell'abuso e della prevaricazione che le statistiche ci dicono rappresentare una vera e propria emergenza nazionale.

(Foto di Francesca Bocchia)

 

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Domenica, 13 Maggio 2018 05:39

Strawoman ha fatto tappa a Parma - foto

Un serpentone rosa per dire NO alla Violenza sulle Donne. E' partita da Parma Retail e sempre lì ha fatto ritorno la corsa/camminata non competitiva di 5 km dedicata alle donne, ma aperta anche a bambini e uomini. 

Partecipare alla StraWoman® significa essere al fianco di ActionAid e dei suoi progetti contro la violenza sulle donne: dal monitoraggio delle risorse stanziate e delle azioni intraprese dalle istituzioni per contrastare il fenomeno, all'avvio di percorsi per favorire l'ingresso nel mondo del lavoro delle donne che hanno subìto violenza, passando per i kit contro gli stereotipi di genere realizzati nelle scuole. Per saperne di più sull'impegno di ActionAid contro la violenza sulle donne.

Strawoman è una manifestazione itinerante partita da Brescia, quindi approdata a Parma ieri pomeriggio e proseguirà con il calendario che segue:

3 giugno a Milano
8 giugno a Prato
10 giugno a Verona
23 giugno a Bergamo
30 giugno a Como
23 settembre a Monza
6 ottobre a Roma
24 novembre a Novara

(Foto e gallery  di Francesca Bocchia)

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I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Bologna hanno arrestato un trentaseienne kosovaro per maltrattamenti contro familiari o conviventi e lesioni personali.

E' successo martedì sera, quando una pattuglia dei Carabinieri è stata allertata di recarsi velocemente a casa di una donna che aveva telefonato al 112 dicendo di essere stata picchiata dal marito davanti ai due figli adolescenti.

All'arrivo dei militari, la richiedente, trentacinquenne straniera, aveva il volto tumefatto e ricoperto di sangue, mentre il marito, poi identificato nel trentaseienne kosovaro, se ne stava tranquillamente in casa.

Ai militari, il trentaseienne, ammetteva di aver pestato la moglie "in maniera giusta", perché gli aveva mancato di rispetto.

La donna è stata soccorsa dai sanitari del 118 e trasportata d'urgenza al Pronto Soccorso, dove è stata medicata e dimessa con una prognosi di quindici giorni, a seguito di un trauma cranico e facciale.

Dalla ricostruzione dei fatti analizzati dai Carabinieri, è emerso che l'uomo, giunto in Italia una ventina di anni fa, avrebbe conservato un atteggiamento severo nei confronti della moglie e dei figli, costretti a sottostare a una serie di regole particolarmente severe.

Una situazione difficile che la donna aveva pagato a caro prezzo qualche anno fa, quando fu ricoverata presso il Reparto di Terapia Intensiva del Policlinico Sant'Orsola Malpighi a causa di un arresto cardiaco.

Nonostante i soprusi e l'infarto, la donna aveva avuto la forza di perdonare il marito dopo che questi l'aveva tradita con un'altra donna molto più giovane di lui. Quanto successo martedì sera non è altro che l'ennesimo episodio di violenza domestica che poteva avere un epilogo peggiore.

L'uomo, infatti, si è scagliato contro la donna come un animale e dopo averla tramortita con un pugno alla bocca dello stomaco, l'ha percossa dicendole: "Io ti ammazzo! Io ti ammazzo!". Quando la donna ha chiamato il 112, il kosovaro ha gridato "Io non ho paura dei Carabinieri, tanto non mi possono fare nulla, puoi chiamarli quanto vuoi, poi vediamo...". Su richiesta della Procura della Repubblica di Bologna, l'uomo, gravato da precedenti di polizia specifici, è stato rinchiuso presso la Casa Circondariale di Bologna.

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Nella giornata dedicata alle donne, la Polizia di Stato modenese ha organizzato nell'ambito della Campagna "Questo non è amore" una serie di iniziative, coinvolgendo non solo il capoluogo, ma anche la provincia.

Due sono stati i punti di ascolto predisposti a Modena, uno presso il Centro Commerciale "I Portali", nel corso della mattinata dell'8 marzo, l'altro a corollario della manifestazione podistica "Donne in corsa", nel tardo pomeriggio.

Non poteva di certo mancare nella centralissima piazza Roma, punto di partenza e di arrivo della competizione al femminile, dove si sono radunate centinaia di donne, l'équipe della Questura di Modena, specializzata contro la violenza di genere.

"Insieme alla gente, vicini a chi ha bisogno, al fianco della comunità", queste le parole d'ordine che accumunano l'operato e l'impegno della Polizia di Stato.
In provincia sono stati organizzati dai Commissariati di P.S. di Carpi, Sassuolo e Mirandola degli incontri sul tema, che hanno coinvolto gli studenti di alcuni istituti scolastici della provincia.

Traendo spunto da una frase di Kofi Annan del 1993, allora Presidente delle Nazioni Unite, che recita "la violenza contro le donne è forse la violazione dei diritti umani più vergognosa. Essa non conosce confini né geografia, cultura o ricchezza. Fintanto che continuerà, non potremmo pretendere di aver compiuto dei reali progressi verso l'uguaglianza, lo sviluppo e la pace", gli alunni del Liceo Fanti di Carpi sono stati invitati a riflettere sul rispetto delle donne e il rifiuto della violenza.

Con gli studenti del IIS Elsa Morante di Sassuolo sono stati approfonditi numerosi aspetti legati alla violenza di genere, tra cui le cause sociologico-culturali, gli strumenti di contrasto che il legislatore ha adottato per arginare il fenomeno, le varie tipologie in cui essa si può estrinsecare.

Anche all'Istituto Superiore G. Galilei di Mirandola, la Polizia di Stato ha lasciato il proprio segno, sensibilizzando i giovani al rispetto delle differenze, al superamento degli stereotipi di genere e alla necessità di denunciare qualsiasi atto di violenza.

 

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Pubblicato in Cronaca Modena
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