Nella giornata dedicata alle donne, la Polizia di Stato modenese ha organizzato nell'ambito della Campagna "Questo non è amore" una serie di iniziative, coinvolgendo non solo il capoluogo, ma anche la provincia.
Due sono stati i punti di ascolto predisposti a Modena, uno presso il Centro Commerciale "I Portali", nel corso della mattinata dell'8 marzo, l'altro a corollario della manifestazione podistica "Donne in corsa", nel tardo pomeriggio.
Non poteva di certo mancare nella centralissima piazza Roma, punto di partenza e di arrivo della competizione al femminile, dove si sono radunate centinaia di donne, l'équipe della Questura di Modena, specializzata contro la violenza di genere.
"Insieme alla gente, vicini a chi ha bisogno, al fianco della comunità", queste le parole d'ordine che accumunano l'operato e l'impegno della Polizia di Stato.
In provincia sono stati organizzati dai Commissariati di P.S. di Carpi, Sassuolo e Mirandola degli incontri sul tema, che hanno coinvolto gli studenti di alcuni istituti scolastici della provincia.
Traendo spunto da una frase di Kofi Annan del 1993, allora Presidente delle Nazioni Unite, che recita "la violenza contro le donne è forse la violazione dei diritti umani più vergognosa. Essa non conosce confini né geografia, cultura o ricchezza. Fintanto che continuerà, non potremmo pretendere di aver compiuto dei reali progressi verso l'uguaglianza, lo sviluppo e la pace", gli alunni del Liceo Fanti di Carpi sono stati invitati a riflettere sul rispetto delle donne e il rifiuto della violenza.
Con gli studenti del IIS Elsa Morante di Sassuolo sono stati approfonditi numerosi aspetti legati alla violenza di genere, tra cui le cause sociologico-culturali, gli strumenti di contrasto che il legislatore ha adottato per arginare il fenomeno, le varie tipologie in cui essa si può estrinsecare.
Anche all'Istituto Superiore G. Galilei di Mirandola, la Polizia di Stato ha lasciato il proprio segno, sensibilizzando i giovani al rispetto delle differenze, al superamento degli stereotipi di genere e alla necessità di denunciare qualsiasi atto di violenza.