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Al via la rassegna "Letture d'arte". A Palazzo del Governatore quattro incontri su libri dedicati all'arte del Novecento. Primo appuntamento martedì 20 marzo con Elio Grazioli che presenterà il suo ultimo saggio "Duchamp oltre la fotografia. Strategie dell'infrasottile".

Parma, 19 marzo 2018

Confronti tra mondi apparentemente lontani e media diversi, tra immagine e parola, tra indagine artistica e sfera pubblica, tra produzione ed esposizione.

Sono questi i temi affrontati nei libri dedicati all'arte del Novecento che verranno illustrati nei quattro appuntamenti della rassegna "Letture d'arte – Dialoghi sull'arte del Novecento" curata da Cristina Casero e Davide Colombo e promossa dal Servizio Biblioteche dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Parma in collaborazione con il Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dell'Università di Parma.

Primo appuntamento in programma, presso l'Auditorium di Palazzo del Governatore, martedì 20 marzo con Elio Grazioli, docente di Storia dell'arte contemporanea all'Università e all'Accademia di Belle Arti di Bergamo, che presenterà al pubblico il suo ultimo saggio "Duchamp oltre la fotografia. Strategie dell'infrasottile" (Johan & Levi Editore).

Quattro lezioni che, a partire da una novità editoriale dedicata all'arte del Novecento, condurranno il pubblico ad una riflessione sulla complessità del discorso artistico da vari punti di vista e con approcci metodologici complementari. Gli incontri sono ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

 

CALENDARIO INCONTRI "LETTURE D'ARTE", Auditorium Palazzo del Governatore, ore 17.30 

Martedì 20 marzo - Elio Grazioli "Duchamp oltre la fotografia. Strategie dell'infrasottile" (Johan & Levi Editore)

Giovedì 5 aprile, Davide Colombo "Lucio Fontana e Leonardo da Vinci. Un confronto possibile" (Scalpendi Editore)

Martedì 17 aprile, Marco Scotini "Artecrazia. Macchine espositive e governo dei pubblici" (DeriveApprodi Editore)

Giovedì 3 maggio, Michele Dantini "Arte e sfera pubblica. Il ruolo critico delle discipline umanistiche" (Donzelli Editore)

 

Fonte: Comune di Parma

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Si è rinnovato l'appuntamento del Luna Park di Largo Simonini con i ragazzi con disabilità di Parma e della sua provincia. "Una giornata che attendono per un anno. Un appuntamento che per questi ragazzi è davvero un momento speciale" ha sottolineato Annalisa Rolli responsabile del settore "non autosufficienza" del Comune di Parma. Un centinaio di ospiti, con disabilità sia fisiche che psichiche, di tutti i centri diurni residenziali e socio occupazionali presenti sul territorio del Comune di Parma e della sua provincia, con i loro educatori si sono dati appuntamento per una mattinata intera, con il divertimento delle giostre di San Giuseppe.

"Senza la generosità del Comitato Amici di San Giuseppe, che raccoglie i gestori del Luna Park, per questi ragazzi non sarebbe possibile la fruizione delle tradizionali giostre della fiera di San Giuseppe." Ha commentato l'assessora Ines Seletti con delega all'integrazione scolastica "il personale del Luna Park non solo ha organizzato una mattinata a velocità ridotta e ha offerto assistenza costante agli accompagnatori durante i giri di giostra dei ragazzi, ma ha anche voluto offrire loro una gustosa merenda. E' veramente un momento che mostra una vicinanza e una generosità fortissima e che si rinnova, ogni anno, con questa mattinata e con altre iniziative di solidarietà a cominciare dalla devoluzione di parte degli incassi ad associazioni di volontariato".

Una mattina entusiasmante vissuta tra autopista, ottovolante e ruota panoramica cui ha partecipato anche Mattia Salati delegato del Comune alla disabilità. Mario Maggi e Flavio Carletti a nome di tutti gli esercenti del Luna Park hanno voluto ringraziare l'amministrazione. "Siamo riconoscenti per la sensibilità che il Comune ha dimostrato alla nostra attività, in particolare gli assessori Casa e Seletti.

Vista la situazione meteo ci è stato concesso di prorogare la nostra attività a Parma di una settimana. Largo Simonini offrirà le sue giostre, quindi, fino al 3 aprile. I sabati e le domeniche si aggiungerà al divertimento delle giostre anche animazione e truccabimbi. Aspettiamo bambini e ragazzi in zona Campus ai "baracconi" di Parma".

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Parma, 16 Marzo 2018

Sabato 17 e domenica 18 marzo, da Piazza della Pomposa e fino a Piazza Roma. Torna la manifestazione che trasforma piazze e vie in un unico tappeto colorato, con varietà di piante e fiori tutte da scoprire.

 

Il centro storico invaso da gerani, gigli, fresie, camelie, tulipani, viole e primule. È uno spettacolo unico quello che si può ammirare a Modena in Fiore, la manifestazione florovivaistica che trasforma la città in un grande giardino a cielo aperto, come succede nelle grandi capitali europee.

Sabato 17 e domenica 18 marzo la magia rivivrà con 140 stand, tra floricoltori provenienti da tutta Italia ed espositori di artigianato e alimentare di qualità, formeranno un coloratissimo tappeto che da Piazza della Pomposa e via del Taglio si snoderà lungo via del Voltone, Largo San Giorgio, Piazza Matteotti e Piazza Roma.

Oltre a centinaia di varietà di fiori, piante da interni, da giardino e da frutto, erbe aromatiche, non mancheranno alcune rarità da non perdere, come peperoncini biologici certificati, iris in bulbi con varietà rare e ricercatissime, rose meilland certificate, alberi da frutto e meli antichi. Dalla Sicilia arriveranno piante di limone e arancio, dalla Toscana azalee e rododendri, e, ancora, Bonsai orientali e le preziose orchidee.

Inoltre gli appassionati dal pollice verde potranno trovare terricci e humus bio, per arricchire il proprio giardino.

Una delle caratteristiche che ha sempre contraddistinto la manifestazione è l'attenzione alle tendenze che negli anni si sono susseguite in materia di green style. Come l'abitudine di coltivare erbe aromatiche in casa, da utilizzare in cucina per preparare gustose pietanze: dal rosmarino al basilico, dal timo al coriandolo, passando per la salvia, la santoreggia e le tantissime varietà di menta, potranno tutte essere acquistate durante la due giorni.
Insomma, Modena in fiore è davvero per tutti, sia per gli appassionati del giardinaggio con il pollice verde, sia per il neofita che vuole approcciarsi per la prima volta al settore, senza necessariamente dover disporre di un giardino.

Questa storica manifestazione, nata quasi 20 anni fa, da Piazza Pomposa, si è allargata sempre di più, grazie ai modenesi e non solo, che l'apprezzano e la considerano tra le più belle manifestazioni di Modena.

Ampio spazio sarà dedicato inoltre all'artigianato di qualità, all'hobbistica e all'alimentare: in Piazza Matteotti sarà possibile trovare prodotti tipici di tutta Italia, artigianato a tema e attrezzature per il giardinaggio e per l'esterno casa, il cui percorso si snoderà anche in Piazza della Pomposa, piazza Matteotti e Piazza Roma.

Uno spettacolo da non perdere per tutti gli appassionati dal pollice verde, che potranno diventare protagonisti in prima persona grazie a una sfida fotografica: per partecipare, basta scattare una foto di Modena ricoperta dai tanti colori della manifestazione di primavera e postarla su Instagram con hashtag #modenainfiore. In palio c'è una profumatissima pianta offerta dall'organizzazione SGPeventi.

Per rendere ancora più emozionante l'atmosfera, SGP eventi, insieme a Modena Amore Mio, ha proposto a tutti negozianti del centro di partecipare all'evento creando vetrine ad hoc con allestimenti floreali, per una vera e propria sfida alla vetrina più bella della primavera. Una commissione incaricata sceglierà dieci tra le vetrine che hanno preso parte all'iniziativa e le fotograferà. Le foto verranno caricate sul sito della Gazzetta di Modena e verrà aperto un sondaggio al quale parteciperanno gli utenti del sito. Tra le tre foto più votate, l'autore della foto più votata verrà omaggiato con una splendida pianta.
La manifestazione si terrà anche in caso di pioggia.

Ingresso libero
Orario continuato dalle 9 alle 20

 

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Domenica 18 marzo alle ore 16.00 presso l'Oratorio San'Ilario di via D'Azeglio, si terrà la premiazione dei vincitori del Concorso Fotografico legato al Palio di Parma.

Fitto il calendario della giornata, che si aprirà con l'esibizione canora del Duo D'Artica, di Svetlana Makedon e di Halla Margret. Successivamente sarà la volta della proclamazione dei primi tre classificati e di due menzioni speciali.

A concludere il pomeriggio l'esibizione del Coro delle Tradizioni Popolari 'Renzo Pezzani' delizierà il pubblico con l'esecuzione di alcuni brani in dialetto tipici della tradizione parmigiana.

L'evento è ad ingresso libero e gratuito.

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Dal 23 al 25 marzo, il centro di Sissa festeggia il prelibato insaccato presidio Slow Food
. La domenica giornata clou con Tavola Rotonda, Pranzo del Parma Quality Restaurants e Palio per la migliore Spalla Cruda.

 

Sissa si preparare per una tre giorni dedicata al buon mangiare con la Festa della Spalla Cruda di Palasone Sissa che torna per la 4° edizione dal 23 al 25 marzo nel centro del paese. Quello in cartellone è un weekend ricco di eventi con degustazioni, spettacoli, incontri, organizzato dal Comune di Sissa Trecasali con il patrocinio degli Antichi Produttori, i Castelli del Ducato e il Consorzio del Parmigiano Reggiano e il sostegno di molte realtà locali e associazioni del territorio.

Grande novità di quest'anno è la domenica, momento clou dell'evento con il Galà della Spalla Cruda di Palasone Sissa: un'intera giornata dedicata alla Regina dei Salumi che si aprirà alla mattina con la Tavola Rotonda "Spalla Cruda, tradizione antica per palati moderni" aperta al pubblico che prevede l'intervento di esperti, autorità, giornalisti come Mara Nocilla del Gambero Rosso e produttori del pregiato insaccato; per arrivare al pranzo di Gala organizzato con il Consorzio Parma Quality Restaurants; e terminare il pomeriggio con il Palio per la migliore Spalla Cruda con gara tra professionisti e norcini amatori.

Per contribuire a valorizzare maggiormente questo salume e la cucina locale, alla domenica è stato coinvolto anche il Parma Quality Restaurants, consorzio che raggruppa 27 ristoratori di città e provincia, uniti dall'obiettivo comune di promuovere la cultura enogastronomica del territorio e i suoi prodotti tipici, proprio come la Spalla Cruda di Palasone che è anche presidio Slow Food. Nell'area coperta, allestita in Montagnola, si potrà quindi pranzare con menù fisso e servizio al tavolo, proprio come in un ristorante, grazie alla presenza di chef e personale di sala. Il pranzo prevede varie portate, dall'antipasto con degustazione di Spalla Cruda e altri salumi locali, per arrivare al primo piatto a base di Ravioli alla mela con erbette, Parmigiano Reggiano, tartufo e julienne di Spalla Cruda e terminare con la Guancia di suino brasata.

A chiudere il pasto sarà il tradizionale Busilan, ovvero la ciambella servita con zabaione caldo. Alcuni di questi piatti saranno inoltre in degustazione in piazza Roma.
Per info e partecipare al pranzo di Gala occorre prenotarsi al 334 6687754 o via mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Il posto delle Viole: Sabato 17 marzo riapre la serra storica del Giardino Ducale con la fioritura delle Violette di Parma. Per l'occasione all'interno della serra e negli spazi della Biblioteca di Alice si inaugura la mostra "Viola Segreta": un viaggio al microscopio per scoprire gli aspetti più nascosti di questo fiore.

 

Sabato 17 marzo alle ore 10.30 riapre la serra storica del Giardino Ducale con la fioritura delle piantine di Violetta di Parma che sono rimaste a dimora per tutto l'inverno.

Per l'occasione all'interno della serra e negli spazi della Biblioteca di Alice si inaugura la mostra "Viola segreta": un viaggio al microscopio per scoprire gli aspetti più nascosti di questo fiore.

Con l'utilizzo dello stereo-microscopio e del microscopio ottico sono state eseguite una serie di foto della Violetta di Parma a fiore doppio per scoprire gli aspetti più nascosti di questo fiore.
Al progetto hanno partecipato gli studenti in Biologia molecolare Antonio Graziani, Federico Passarelli, Giuseppe Samperi e Vittorio Neri.

La Violetta di Parma, tradizionalmente utilizzata per produrre il profumo omonimo, è una varietà di viola che mostra caratteri intermedi fra Viola odorata e Viola suavis e la cui origine filogenetica è ancora incerta. Il fiore estremamente doppio, manca di strutture fertili, stami e pistilli, trasformati in petali e si propaga essenzialmente per via vegetativa.

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La mostra è curata dall'Associazione Parma Color Viola in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Parma e con l'Unità di Biologia Evolutiva e Funzionale del Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale dell'Università di Parma (si ringraziano in particolare Anna Torelli, Lucia Dramis e Corrado Zanni).

La mostra resterà aperta da sabato 17 marzo fino a metà maggio.

Inoltre a partire dal weekend del 17 e 18 marzo, per tre fine settimana consecutivi, riprenderanno alla Biblioteca di Alice le attività di osservazione scientifica a cura di Livia Ottaviani, di "fantasia olfattiva" a cura di Mouillettes & Co e i corsi disegno botanico a cura di Maria Elena Ferrari, promossi dall'Associazione Parma Color Viola.

Info e prenotazioni corsi: 340/2411442 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Maria Elena Ferrari
Biologa, lavora free lance anche come illustratrice Naturalistica, coniugando nella professione le sue due grandi passioni: disegno e natura. E' stata selezionata fra i finalisti del "BBC Wild life Artist of the Year 2012"e nel 2013 e 2015 fra i finalisti del "Wildlife Artist of the Year". Da quasi 20 anni tiene corsi di disegno naturalistico per avvicinare le persone a questa particolare forma d'arte. Ha in attivo una cinquantina di pubblicazioni e numerose mostre sia personali che collettive anche all'estero.

Livia Ottaviani
Presidente degli amici dell'Orto Botanico è attiva nell'ambito dell'Associazione Empirica officina di Scienze e Arte costituita a Parma nel 2010. Questa Associazione ha come finalità di promuovere e diffondere
la cultura scientifica realizzando attività didattico-divulgative che avvicinino la comprensione delle scienze in modo piacevole e rigoroso. I loro professionisti esperti di didattica, divulgazione e formazione progettano
e realizzano attività di laboratorio rivolte alle scuole e ad un pubblico più vasto.

Mouillettes & Co
Nata nel 2004 dalla passione ed esperienza di Maria Grazia Fornasier nella profumeria, è una realtà unica in Italia che sviluppa propri percorsi in expertise, formazione, eventi ed esperienze legati all'olfatto. Per offrire la massima qualità Mouillettes & Co ha sviluppato rapporti di partnership con Cinquième Sens assicurandosi l'esclusiva per l'Italia del Methode Cinquième sens. Al team iniziale si uniscono oggi Elena Scotti, Emanuela Rupi e Sara Ravo. "Fantasia olfattiva" è un percorso divertente ed istruttivo che coinvolge adulti e bambini alla scoperta di note profumate che sono fonte di emozioni e stupore. Mouillettes & Co guiderà questa esperienza offrendo la possibilità di immergersi in magiche atmosfere con un incontro interattivo con i partecipanti.

Programma

Sabato 17 marzo
Inaugurazione Ore 10.30
Apertura Guardiola 10/13 15/18
Visita Serra e Mostra 10-13 15-18
Corso di Disegno Botanico 12.00/13.30
Attività di Osservazione Scientifica 11.00/13.00
Fantasia Olfattiva 12.00/13.30

Domenica 18 marzo
Apertura Guardiola 10/13
Visita Serra E Mostra 10-13
Corso di Disegno Botanico 11.00 /12.30
Attività di Osservazione Scientifica 11.00/12.30
Fantasia Olfattiva 11.00/12.30

Venerdì 23 marzo
Apertura Guardiola 10.00/13.00

Sabato 24 marzo
Apertura Guardiola 10.00/13.00
Visita Serra e Mostra 10.00-13.00
Fantasia Olfattiva 12.00/13.30
Attività di Osservazione Scientifica 11.00/13.00

Domenica 25 marzo
Apertura Guardiola 10.00/13.00
Visita Serra e Mostra 10.00/12.30
Fantasia Olfattiva 11.00/12.30
Attività di Osservazione Scientifica 11.00 12.30

Venerdì 30 marzo
Apertura Guardiola 10.00/13.00

Sabato 31 marzo
Apertura Guardiola 10.00/13.00
Visita Serra e Mostra 10.00/13.00
Corso di Osservazione Scientifica 11.00 /13.00
Corso di Disegno Botanico 12.00/13.30

Domenica 1 Aprile (Pasqua)
Apertura Guardiola 10.00/13.00
Visita Serra e Mostra 10-12.30

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Venerdì 16 marzo, alle 18.30, presso la libreria La Fenice lo studioso presenta i suoi recenti volumi e ci invita a riflettere sulla personalità, sull'indole e intelligenza dei nostri amici a quattro zampe.

 

Condividono con noi la vita quotidiana, sono considerati veri e propri membri della famiglia e sono sempre di più le strutture, dagli hotel ai supermercati, e persino uffici e ospedali, consentono l'ingresso dei nostri amici a quattro zampe. Secondo il rapporto 2017 di Assalco – Zoomark, nelle famiglie italiane vivono 7 milioni di cani e 7,5 milioni di gatti. Animali che, spesso, e senza che noi ce ne accorgiamo, sono trattati come figli, amati e un po' viziati. Non si rischia allora, che ne vada della loro identità?

Se ne parla, venerdì 16 marzo, alle 18.30, presso la libreria La Fenice di via Mazzini 15, a Carpi con l'etologo e filosofo Roberto Marchesini, direttore di SIUA (Scuola di Interazione Uomo-Animale) con sede a Bologna. Marchesini presenterà i suoi recenti volumi l'Identità del gatto e l'Identità del cane, in una versione ampliata e rivista dopo dodici anni dalla prima edizione, entrambi editi da Apeiron, e dialogherà con l'etologa e scrittrice Linda Guerra.

Abbiamo incontrato l'autore.

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Cani e gatti, perché oggi bisogna parlare di queste due identità?
"Cane e gatto sono animali a noi prossimi, condividono con noi la casa ma non sempre ci sono effettivamente vicini. L'effettiva vicinanza è data dal capire i loro bisogni, i loro desideri, comprendere come percepiscono il mondo. La vicinanza a mio avviso nasce dal desiderio di costruire con loro relazioni che siano in linea con le loro attese e con le loro aspettative. La società urbana ha perduto completamente il senso della relazione con il cane e il gatto intesi come animali che possiedono una loro identità; questa identità il più delle volte viene negata e questi animali vengono trasformati in peluche o in surrogati affettivi, in quei figli che non siamo riusciti ad avere o in feticci che ostentano lo status sociale al pari dell'orologio o dell'automobile, insomma vengono trasformati in qualsiasi cosa ma non in animali".

Il nostro amore può "soffocare" l'identità dei nostri amici animali?
"Si parla di identità negate dove si parla di amore per dire qualcos'altro, poiché esiste un amore rivolto all'altro che si basa sulla conoscenza e sul rispetto, ed esiste invece un amore egoistico che serve a provare soddisfazione alle nostre mancanze: ami te stesso attraverso gli altri ed è quest'ultimi tipo di "amore" che spesso riversiamo su cani e gatti. Purtroppo questo svuotamento delle identità del cane e del gatto è fonte di questo secondo tipo di amore, un sentimento narcisistico che ha poco a che fare con il rispetto".

Chi sono allora cani e gatti?
"Intanto non sono due mondi contrapposti. Spesso si utilizza l'uno per misurare l'altro della serie: è più affettuoso il cane o il gatto? Noto che si tende a utilizzare sempre la comparazione nel ragionare su questi animali come se fossero una sorta di yin & yang. Comparazione che però non regge perché sono due animali diversi che hanno caratteristiche cognitive, sociali e comportamentali molto differenti tra di loro per cui l'uno non può essere unità di misura dell'altro".

Partiamo dal cane.
"Si tratta di un animale che instaura con l'uomo una relazione di tipo collaborativo: per lui il fulcro della relazione e il massimo della realizzazione è fare cose insieme al proprietario, uscire dall'ambiente domestico, esplorare con il suo partner umano il non conosciuto. Il cane si realizza fuori dalla dimensione domestica e se può partecipare operativamente a una relazione condivisa".

Il gatto, invece?
"La dimensione del gatto invece è domestica, conviviale e si realizza nello stare insieme quando si sono terminate le reciproche attività. Il gatto ci cerca quando non c'è niente da fare, né noi né lui siamo indaffarati e allora si può condividere: il silenzio, l'inattività, la regressione, il gioco svagato. Questo prendersi un aperitivo, una pausa dal mondo, e farlo in compagnia è una vetta sociale insuperabile, se solo sappiamo comprenderne il significato e non andiamo a rovinarla con stucchevoli e reiteranti profusioni-richieste affettive. Sarebbe come pretendere di fare l'aperitivo con la minestra di fagioli: il gatto si volta schifato, si allontana o ci maledice con una zampata che significa: «guastafeste... possibile che non sai goderti un momento di simpatia rilassata!». Ma attenzione, il gatto non è asociale ma un solista, ovvero che quando entra in attività opera da solo".

A questo punto, non ha più senso chiedersi, come molti fanno, chi sia l'animale più intelligente?
"Esatto, si tratta di due intelligenze molto differenti, il cane è un politico, maestro nel negoziare le situazioni, lavora sulla mediazione e sulla relazione per capire chi deve guidare il gruppo, come implementare la sua efficacia, la sua è un'intelligenza sociale. Quella del gatto è un'intelligenza solutiva, interpreta la casa dando significati differenti agli spazi, vede e risolve problemi come un grande enigmista, si tratta di un'intelligenza che ho definito appunto enigmistica, che prende possesso dell'elemento che lo circonda".

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INFO
Libreria La Fenice
Via Mazzini 15, Carpi, Mo
Tel 059/641900
Venerdì 16 marzo, ore 18.30
Ingresso libero

L'identità del gatto
Apeiron Editore
Pagg 272 - € 15

L'identità del cane
Apeiron Editore
Pagg 270 - € 15

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Mattinata uggiosa e fredda in una Milano che si conferma sempre più centrale nel panorama della food and wine experience. Una copiosa nevicata fa da cornice al padiglione MICO, struttura dedicata e ben posizionata anche per chi viene da fuori città e vuole muoversi agevolmente sia in centro che nell'Hinterland meneghino. La tre giorni è dedicata ad Identità Golose 2018, hub della gastronomia e centro di divulgazione del saper fare della cucina e tradizione italiana a tavola, che ospita chef e professionisti, parte di una vera e propria comunità di pratica.

Certamente un evento che ha referenziato cuochi, chef e personalità dello show coking di ogni caratura ed esperienza, tanto da essere esempio quotidiano per esperimenti ma soprattutto simposi e conferenze su tutto quello che sia arte nel gusto e sostenibilità a tavola. Le personalità, sui diversi palchi, si scambiano continuamente la scena ed i nomi della grande cucina italiana si alternano nell'arco del tempo a loro dedicato.

L'idea di Paolo Marchi e Claudio Ceroni, direttori d'orchestra di questo evento multifunzionale, è davvero innovativa e la cosa interessante è che ancora in evoluzione visto che oggi si parla di una manifestazione permanente perché l'esposizione sta crescendo di interesse e di connessioni.

Ospitato poi all'interno del salone, c'è anche l'area riservata ai vini ed ecco spuntare la selezione promossa dal Wine Hunter – Helmuth Kosher, patron di Merano Wine Festival, già incontrato il Novembre scorso.

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Sento decisamente tante Regioni diverse e la qualità è all'altezza delle mie aspettative. Alcune chicche si fanno riconoscere ovviamente per blasone e per qualità, come la cantina Marisa Cuomo che prosegue una produzione di elite e grande equilibrio gusto olfattivo grazie al Fiorduva che devo dire conferma sempre la sua grande fama. Frutta gialla e fiori di costiera sempre preponderante fino in fondo al sorso dalla poderosa struttura, ottimamente integrata con una sorprendente calda salinità salernitana che lo mantiene agile nonostante il grande calore e la persistenza sprigionati.

Menzione particolare poi per la cantina Ballabio di Casteggio che con il suo Farfalla dosaggio zero mostra eccellenze sia in olfazione che al gusto testimoniando fine opulenza che il pinot nero esprime senza intaccare minimamente la finezza che rimane intatta chiudendo alto rilasciando eleganza. La selezione si completa poi con un altro interessante esercizio di spumantizzazione italiana dato dal metodo classico rosè che si stacca per lodevoli note di carcadè e melograno.

A seguire incontro la cantina Torre di Giurfo che mi sorprende per le due versioni del Cerasuolo di Vittoria, in acciaio o con passaggio finale in legno. Sentendo entrambe le versioni mi ha fatto propendere sulla seconda stavolta, nonostante la mia iniziale riluttanza. Il Frappato, notoriamente vivo e più adatto ad abbinamenti semplici si sposa molto bene con questo 60% di Nero d'Avola che ne custodisce freschezza senza snaturarlo perché evidentemente lo polimerizza al meglio grazie al passaggio nel legno. Le due anime vengono trattate l'una distinta dall'altra infatti e poi assemblate per ottenere un ottimo blend che ne esalta il frutto, la struttura complesso dell'area vulcanica e la persistenza gusto olfattiva mantenendo un vino di sobrietà salvaguardando la profonda impronta siciliana.

Nel mio susseguirsi di degustazioni mirate ed approfondite riflessioni con vignaioli e produttori, l'intervista di oggi è il suggello naturale e soprattutto un momento fondamentale che possa spiegare come tutto questo possa avere una sua logica. Ci riceve con il solito proverbiale sorriso, il vulcanico Helmuth Kosher che strappo letteralmente al banco d'assaggio della cantina Bracco che per altro apprezzo molto per il suo Refosco. La chiacchierata che era iniziata a Merano, proseguita poi alla presentazione del Trento doc, oggi mi riserva qualcosa di più personale ed intimo. Helmuth Kosher realizza il sogno del Wine Hunter partendo dalla selezione di ben un milione di etichette, dove coadiuvato da fini professionisti , si impegna in prima persona e mettendoci la faccia, aggiungo io, per poter far conoscere Cantine quasi sconosciute al grande pubblico, micro realtà che senza il Wine Hunter non avrebbero avuto spazio.

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Alle mie domande che si susseguono , la chiacchierata entra nel vivo e colgo la frase che forse mi rimane più impressa: "Amo parlare con il produttore, scambiare esperienze per capire il perché delle scelte fatte, tutti elementi che andranno a incidere profondamente sulla riuscita dei vini ricercando rispetto e valorizzando il rigore che questi professionisti mettono ogni giorno in campo".

Wine Hunter è meritocrazia e diffusione dei territori enoici in giro per l'Italia e per il Mondo, improntata a far diventare questa selezione un vero sigillo di qualità nel rispetto del consumatore e delle persone che concorrono al suo successo.
Proseguo e mi addentro nella zona fieristica dove si susseguono anche gli stand stranieri, fra i quali certamente il più celebrato è quello di FUTURE FOOD LAB dove la preparazione del giorno prevede la leggendaria e morbidissima carne di WAGYU, pura razza bovina e fiore all'occhiello della produzione del sol levante, sapientemente adattata alla cucina europea e proposta in abbinamento per esaltarne la succulenza e persistenza del piatto.

Paolo Marchi e Claudio Ceroni hanno portato una ventata di stile e segnato una tendenza in questi anni di sperimentazioni ed approfondimenti, perché gli specialisti, i tecnici della cucina ma soprattutto i grandi innovatori hanno trovato qui a Identità Golose la loro personale espressione.

Il futuro è roseo per questa manifestazione che mira a naturale rinnovamento e ricerca di assoluta qualità.

 

Di L' Equilibrista 

 

 

 

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Il progetto del Consorzio del Parmigiano Reggiano è volto a preservare l'unicità del territorio montano di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna

Reggio Emilia, 5 marzo 2018 – Il Parmigiano Reggiano "Prodotto di Montagna" sarà protagonista alla tredicesima edizione di PITTI TASTE, il salone dedicato alle eccellenze del gusto, dell'Italian lifestyle e del design della tavola, che si terrà da sabato 10 a lunedì 12 marzo 2018 alla stazione Leopolda di Firenze.
Per l'occasione, Aldo Bianchi - Responsabile dell'analisi sensoriale del Consorzio Parmigiano Reggiano presenterà una selezione di Parmigiano Reggiano "Prodotto di Montagna" presso lo stand D/54.

Il Parmigiano Reggiano è il più importante prodotto Dop ottenuto in montagna, con oltre 110 caseifici ubicati in montagna e oltre 1.200 allevatori che, ogni giorno, contribuiscono a fortificare l'economia e a preservare l'unicità del territorio montano di Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna.

Proprio per dare maggiore sostenibilità allo sviluppo della montagna e offrire ai consumatori garanzie aggiuntive legate, oltre all'origine, anche alla qualità del formaggio, il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha definito il "Prodotto di Montagna – Progetto Qualità Consorzio".

Il Parmigiano Reggiano certificato "Prodotto di Montagna – progetto Qualità Consorzio" si caratterizza per un colore paglierino intenso dovuto ai fieni, ai prati e alle essenze presenti in montagna, da odori e aromi di frutta fresca, spezie e brodo di carne, da un equilibrio perfetto tra i cinque sapori (acido, salato, dolce, amaro e umami) e da una buona granulosità e solubilità

Il Consorzio ha definito un progetto specifico che prevede una valutazione di qualità aggiuntiva da effettuarsi al ventiquattresimo mese di stagionatura.

La certificazione è rilasciata dall'Organismo di Controllo (Ocq-PR) dopo avere verificato il rispetto delle seguenti condizioni:

1. gli allevamenti dei produttori di latte destinato ad essere trasformato in formaggio atto a divenire 'Parmigiano Reggiano prodotto di montagna' devono essere ubicati all'interno delle zone di montagna: il 100% del latte viene munto pertanto nelle zone di montagna

2. nell'alimentazione delle bovine da latte destinato ad essere trasformato in formaggio atto a divenire 'Parmigiano Reggiano prodotto di montagna', il 60% della materia secca, su base annuale, dell'alimentazione deve provenire da zone di montagna

3. gli stabilimenti dei caseifici produttori di formaggio atto a divenire 'Parmigiano Reggiano prodotto di montagna' devono essere ubicati all'interno delle zone di montagna;

4. la stagionatura minima (12 mesi) della forma di formaggio atto a divenire 'Parmigiano Reggiano prodotto di montagna' deve avere luogo in stabilimenti ubicati all'interno delle zone di montagna

5. Al compimento dei 24 mesi di età il formaggio viene espertizzato per una seconda volta: solo al formaggio che sarà giudicato idoneo organoletticamente da un panel di esperti assaggiatori del Consorzio sarà apposto un marchio di selezione e otterrà la certificazione "Prodotto di Montagna".

Nel sito del Consorzio è presente un elenco dei caseifici con produzione certificata "Prodotto di Montagna – Progetto Qualità Consorzio": http://bit.ly/2FB8JTF 

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Ad occhi chiusi, ascoltando la sua voce, o ad occhi aperti, guardandola sul palco: è difficile, in ogni caso, non rimanere colpiti da tanta bellezza. Bellezza artistica ma non solo quella che avvolge Luisa Corna da sempre. Bellezza che il pubblico del Teatro Manzoni di Milano potrà vivere domenica sera 4 marzo (ore 20.45) in occasione dell'appuntamento con "Il meglio del Manzoni Derby Cabaret".

"Con me presenterà Maurizio Colombi. Io canterò e farò anche da spalla ad alcuni dei comici presenti. Volete sapere chi ci sarà? Enzo Polidoro, Riky Bokor, Giovanni D'Angella, Carmine Del Grosso, Enzo Emmanuello e Omar Pirovano. Si riderà tanto e, a fine serata, una giuria di qualità capitanata da Mario Luzzatto Fegiz decreterà il comico vincitore". - spiega Luisa Corna.

L'esperienza con il Manzoni Derby Cabaret che valore ha avuto per lei?

"Sono stati quattro anni stupendi, serate piacevoli e divertenti. Quest'anno avevamo deciso di cambiare dopo i successi ottenuti. C'è stata la volontà di racchiudere tutto in un grande appuntamento. Sarà sicuramente un evento speciale perché racchiuderà il meglio della comicità del Manzoni Derby Cabaret".

Quale sarà il suo ruolo sul palco?

"Presenterò, canterò, asseconderò i comici: sono contenta di tornare a vivere questo clima. È ricco di energia. E alla fine, ovviamente, si festeggerà. Anche con il pubblico"

Ci sarà modo, quindi, di ascoltare anche la sua voce?

"Certamente: saranno sul palco sette bravissimi musicisti, alcuni dei quali mi accompagnano spesso in tour. Proporremo brani nazionali e internazionali, con una sorpresa particolarmente emozionante".

Di cosa si tratta?

"L'8 marzo uscirò con un nuovo singolo: si intitola "Col tempo imparerò" ed è un arrangiamento di una canzone di Mia Martini. La porterò sul palco in anteprima proprio domenica sera".

Questo nuovo brano si unisce a una serie di appuntamenti importanti, alcuni vissuti da poco, altri pronti a essere cavalcati.

"Verissimo: c'è stato il singolo "Angolo di cielo" che si unirà ad altri brani in un nuovo album prossimo all'uscita. E poi c'è il tour estivo che inizieremo ad aprile. E ancora la collaborazione con un mito degli anni '90, Terence Trent D'Arby: ho partecipato a quattro brani nel suo triplo album Prometheus & Pandora. Un piacere, un onore e una grande occasione per me: sono molto contenta che Terence abbia scelto proprio me".

Pietro Razzini

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