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Lunedì, 18 Novembre 2013 14:27

Torna Natura dei Teatri al Lenz di Parma

Grande attesa per l'arrivo a Parma, martedì 19 novembre (ore 21), a Lenz Teatro, per la 18a edizione di Natura Dèi Teatri, il festival curato da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto di Lenz Rifrazioni, di Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa con "Nel lago dei leoni. Dalle estasi di Maria Maddalena de' Pazzi", trascrittura e regia di Marco Isidori, con Maria Luisa Abate, Paolo Oricco, Valentina Battistone, Stefano Re.

Parma 18 novembre 2013 - Una vicenda affascinante quella di Santa Maria Maddalena, al secolo Caterina Lucrezia de' Pazzi, che, alla fine del Cinquecento, nella clausura del convento di Santa Maria degli Angeli a Firenze, sorprese e spaventò le consorelle con un'infilata di estasi di natura sconvolgente per l'intensità emozionale. Ciò che risultava anormale, nella pur già scontata eccezionalità del fenomeno, era la dilagante verbosità nel contatto con il divino. La sua 'uscita dal mondo' assumeva contorni decisamente barocchi, quasi il rilievo sconcertante di una rappresentazione teatrale.

I Marcido hanno dato a questo sogno la palpabilità tangibile del reale. Maria Maddalena de' Pazzi rivive incarnata in un'attrice, per restituire il soffio "straniero" di quell'esperienza mentale estrema: si sta parlando adesso di uno "stato" dell'essere dove l'angelo poteva andare quasi in copula col demonio e dove la sensualità sboccava volentieri in una proposizione di felice orgiasmo creaturale, che diremmo matematico, per intrinseca, lampeggiante logica filosofica; ha dovuto spogliarsi di ogni ritegnosità interpretativa, per accedere ad un piano "operativo" che bisogna di necessità definir come "altro". Maria Luisa Abate, straordinaria performer che usa le proprie risorse tecniche come se suonasse uno strumento musicale, tanto da essere considerata l'erede femminile di Carmelo Bene, sfodera una gamma stupefacente di tonalità che sostengono sia il demoniaco sfrontato che l'intelligenza della rivelazione divina.

Il "Coro delle Monacelle", composto da Paolo Oricco, Stefano Re e Valentina Battistone, ciascuno fornito di una maschera d'acciaio, commenta in controcanto l'accavallarsi fitto, implacabile nel fervore religioso della sua indiscussa "maniacalità", del folle rosario estatico, situandone il clima psicologico e quello "storico", con elegante proprietà drammatica, sostenuta però sempre, dalla chiara consapevolezza di partecipare ad un momento concelebrativo.

Il testo originale è stato "corretto/assai/corrotto" da Marco Isidori affinché le parole dell'estasi pronunciate oltre quattrocento anni addietro nella clausura di un convento fiorentino, potessero, per insistita e insistente virtù teatrale, diventar corpo scenico significativo per la sensibilità e per l'occorrenza dell'oggi.

Quanto al titolo dello spettacolo "Nel Lago Dei Leoni", esso sta ad indicare un periodo di grave penitenza, la più severa delle penitenze, l'afflizione acuta che l'assenza presso di sé del divino provoca: una condizione terribile, angosciante, che Maddalena ebbe a sperimentare costantemente e malgrado tutte le risorse della sua santità, nel corso dell'avventura terrena che le toccò in sorte.

La scena, firmata da Daniela Dal Cin, tra le scenografe italiane più originali, premio Ubu 2009, ha il suo centro in un 'sedile', disegnato per aprirsi ad una pluralità di suggestioni che vanno dalla classicità di un trono fino ad alludere ad una moderna sedia elettrica.

Teatro anomalo e irriducibile a etichette artistiche o metodologiche è quello dei Marcido, in cui il testo è inteso come pura Musica, la Danza è movimento degli attori, la Scenografia è quell'arte che può costringere l'inorganico alla recitazione. In cui lo scambio energetico tra platea e palco è essenziale, senza il quale non vi può essere Teatro.

Natura Dèi Teatri si realizza grazie al sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia-Romagna, Provincia di Parma, Comune di Parma, Dipartimento Assistenziale Integrato di Salute Mentale - Dipendenze Patologiche AUSL di Parma, Fondazione Monte di Parma, Banca Monte Parma, Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Parma, Aurora Domus Cooperativa Sociale O.N.L.U.S., Nationales Performance NETZ (NPN) International Guest Performance Fund for Dance, Federal Government Commissioner for Culture and the Media, German Bundestag ed in collaborazione con Fondazione "Arturo Toscanini", Fondazione Prometeo.

Biglietti: Euro 10,00 intero, Euro 8,00 ridotto (over 60, studenti universitari, under 30, dipendenti AUSL con prenotazione obbligatoria e fino ad un massimo di 5 ingressi ridotti a replica). La Biglietteria apre 30 minuti prima di ogni spettacolo. Data la capienza limitata, è consigliata la prenotazione telefonica.

Info e prenotazioni: Lenz Teatro, Via Pasubio, 3/e, Parma, T. + 39.0521.270141, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.lenzrifrazioni.it
Pubblicato in Cultura Emilia
Parma, 15 novembre 2013

Inaugura con "I Promessi Sposi" domani, sabato 16 novembre alle ore 20.30 (con repliche domenica 17 e domenica 24 novembre ore 18.30, 21/22/23 novembre ore 20.30) negli spazi post-industriali di Lenz Teatro, in Via Pasubio, la 18a edizione di Natura Dèi Teatri, il festival curato da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto di Lenz Rifrazioni, che sino al 1 dicembre 2013 presenterà un denso programma di creazioni contemporanee internazionali ispirate alla suggestione concettuale proposta dagli ideatori: "GLORIOSO", secondo nucleo tematico del progetto artistico triennale, indicazione tratta dall'opera filosofica di Gilles Deleuze.

Dopo l'Hamlet al Teatro Farnese, prosegue il lavoro ultradecennale di Lenz Rifrazioni con gli attori "sensibili", ex lungodegenti psichici e persone con disabilità intellettiva, percorso di ricerca unico in Europa per intensità e risultati espressivi, che ora si innesta sulla messinscena del grande romanzo storico manzoniano, "I Promessi Sposi", avvio del nuovo progetto biennale di creazioni sceniche dedicate all'opera di Alessandro Manzoni.

Realizzato con il sostegno di Dipartimento Assistenziale Integrato di Salute Mentale- Dipendenze Patologiche AUSL Parma, Comune di Parma, Provincia di Parma, Regione Emilia-Romagna, Mibac-Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Fondazione Monte di Parma, Banca Monte Parma, Camera di Commercio di Parma, Aurora Domus Cooperativa Sociale, in collaborazione con il Centro Polifunzionale "P. Corsini" di Pellegrino Parmense, il progetto si inserisce, in accordo con il Comune di Parma, nel programma delle manifestazioni dedicate al Bicentenario Verdiano del 2013.

L'opera fondativa della lingua italiana viene ritrascritta, come le precedenti riletture della classicità di Lenz Rifrazioni, in visioni contemporanee e rigenerata con estremismo linguistico e antiretorico da Maria Federica Maestri e Francesco Pititto che ne firmano la regia.

Il romanzo della riscossa degli umili e degli esclusi dalla cittadinanza viene qui scomposto in ventiquattro grandi quadri performativi e visuali installati nello spazio monumentale della Sala Majakovskij di Lenz Teatro. Artefici di questa nuova riscrittura drammatica sono gli attori "sensibili": Frank Berzieri, Giovanni Carnevale, Carlo Destro, Paolo Maccini, Andrea Orlandini, Delfina Rivieri, Vincenzo Salemi, Carlotta Spaggiari, Barbara Voghera, insieme al nucleo di attori storici di Lenz Valentina Barbarini, Monica Bianchi, Roberto Riseri, Elena Sorbi.

La presa di possesso dei personaggi manzoniani da parte di questi "magnifici umili" diventa una contemporanea rivolta del pane e una ribellione all'oblìo, una pestilenza benefica che costringe alla malattia dell'uguaglianza e alla misericordia dell'attore tragico, di intransigente moralità come l'uomo verdiano. Il testo recitato è una composizione di frammenti originali, substrati di episodi di vita realmente vissuti o immaginati, concerto polifonico di dialoghi metafisici continuamente rientranti e uscenti nella corsia maestra del rimando testuale originario. Come la drammaturgia, anche la visione dello spettatore è libera, invitata a sostare frontalmente allo svilupparsi dell'azione principale ma con ampia possibilità di mutare il proprio punto di vista.

La ricerca musicale di Andrea Azzali si innesta invece sul "Requiem" di Giuseppe Verdi, con un metodo di lavoro sviluppato su due differenti procedimenti che conducono ad un unico risultato: la ri-drammatizzazione del "Requiem" all'interno della drammaturgia de "I Promessi Sposi" e un secondo metodo, più tradizionale, che porta ad una riscrittura della partitura originale in un nuovo elemento che rinvia ad un ricordo-oblìo della struttura originaria. Il continuo rimando corre di pari passo con lo svilupparsi delle sequenze teatrali che delineano la nuova scrittura narrativo/segnica sul doppio binario personaggio-attore sensibile.

Biglietti: Euro 10,00 intero, Euro 8,00 ridotto (over 60, studenti universitari, under 30, dipendenti AUSL con prenotazione obbligatoria e fino ad un massimo di 5 ingressi ridotti a replica). La Biglietteria apre 30 minuti prima di ogni spettacolo. Data la capienza limitata, è consigliata la prenotazione telefonica.

Info e prenotazioni: Lenz Teatro, Via Pasubio, 3/e, Parma, T. + 39.0521.270141, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.lenzrifrazioni.it
 
(Fonte: ufficio stampa Lestaffette)
 
Pubblicato in Dove andiamo? Emilia
Reggio Emilia, 14 novembre 2013 -
 
Domani, venerdì 15 novembre alle ore 17.30 nella Sala del Planisfero della Biblioteca Panizzi a Reggio Emilia lo scrittore e critico Claudio Franzoni presenta il suo ultimo libro, edito da Guanda, dal titolo "Da capo a piedi. Racconti del corpo moderno" in dialogo con scrittrice e storica dell'arte Alessandra Sarchi. "Un saggio magistrale e godibile per leggere i gesti dei nostri contemporanei, dai politici agli attori, dai papi alla gente comune" secondo lo scrittore e saggista Marco Belpoliti.
 
Negli ultimi anni l'attenzione quasi ossessiva per il corpo e per l'«immagine» ha contribuito a porre in una nuova luce l'ambito della gestualità, il concetto stesso di «gesto», vale a dire quella porzione di movimento che, per una ragione o per l'altra, ci appare così speciale, così eloquente. Eppure, abituati come siamo, da secoli, ad attribuire il primato alla parola, continuiamo a trascurarne la centralità. Questo libro dimostra invece l'importanza dei gesti, spesso decisiva, nei piccoli momenti della vita quotidiana e nei grandi passaggi della storia politica. Non un trattato sulla gestualità e neppure un manuale di consigli o indicazioni meccaniche, ma una ricognizione sull'uso odierno del corpo, a cominciare dai gesti del potere: agitare mani e dita per aria, incrociare le braccia, inginocchiarsi e baciare la terra, per arrivare, tra corna e linguacce, saluti romani e pugni chiusi, baci e bacini, gesti comuni e gesti desueti, a quelli che compiamo non solo nello scambio con gli altri, ma riferendoci alle cose, quando abbiamo a che fare con un telefono, una tastiera, una chitarra. Insomma l'occasione per osservare, attraverso esempi tratti dall'oggi e dal passato, come i movimenti del corpo, incluse le pose di cui facciamo il nostro «stile», siano la conseguenza di ben precise visioni del mondo e delle relazioni tra gli uomini. Qualche esempio: il dito indice di Fini puntato contro Berlusconi a dire "che fai mi cacci.? Le fragili mani di Paolo VI che nella famosa intervista ad Alberto Cavallari. Il braccio disteso di Saddam Hussein nelle statue che il regime aveva disseminato in Baghdad. Willy Brandt inginocchiato di fronte al ghetto di Varsavia, Giovanni Paolo II inginocchiato a baciare la terra. Perché il regolamento della Camera vieta di accavallare le gambe durante i lavori parlamentari? La mano portata dietro la testa nell' immagine di una celebre pubblicità di un antidolorifico ha a che fare con le Demoiselles d' Avignon di Picasso?
 
Claudio Franzoni si occupa da anni di storia della tradizione classica pubblicando saggi sulla storia del collezionismo e sulla ricezione dell'arte antica in età medievale e moderna. All'interno di questi studi ha approfondito la riflessione sulla gestualità nelle arti figurative, in particolare in Tirannia dello sguardo. Corpo, gesto, espressione nell'arte greca (2006) e in vari articoli apparsi sulle riviste online «Engramma » e «Doppiozero». La rassegna "Planisfero 2013" è resa possibile grazie al sostegno degli "Amici della Biblioteca".
 
(Fonte: ufficio stampa Comune di Reggio Emilia)
Bologna, 14 novembre 2013 -
 
Verdi 200: Lunedì 18 novembre alle ore 19 La Traviata con Mariella Devia in differita streaming sul sito www.giuseppeverdi.it -
Il Cartellone Verdi 200 digitale offre per il mese di novembre la possibilità di vedere gratuitamente, sul web e sul digitale terrestre, La Traviata nella produzione della stagione lirica 2010 del Teatro Comunale di Bologna, la bacchetta di Michele Mariotti e la regia di Alfonso Antoniozzi per la splendida voce di Mariella Devia, interprete del ruolo di Violetta. Orchestra, Coro e tecnici del Teatro Comunale di Bologna. Lunedì 18 novembre, a partire dalle 19,00, collegandosi ai siti www.giuseppeverdi.it , www.magazzini-sonori.it , www.lepida.tv , e http://streaming.cineca.it/tcbo/ sarà possibile assistere gratuitamente alla differita streaming che prevede la trasmissione della conferenza di presentazione dell'opera, seguita dalle interviste ai protagonisti e dall'opera integrale senza intervalli. La visione potrà essere fruita anche attraverso il televisore di casa sul canale regionale 118 del digitale terrestre LepidaTVe su smartphone e Ipad grazie alla App gratuita Verdi200.

Descrizione dell' opera

Opera in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dalla piéce teatrale "La Signora delle Camelie" di Alexandre Dumas, alla sua prima rappresentazione nel 1853 La Traviata ottenne un deciso insuccesso (a causa dell'argomento trattato e di interpreti non eccellenti); ben presto però l'opera di Verdi iniziò a riscuotere il successo di pubblico che tutt'oggi raccoglie nel mondo.

La messa in scena che propone il Teatro Comunale di Bologna per la stagione d'opera 2010, in coproduzione con il Teatro Giuseppe Verdi di Trieste, è un allestimento dello stesso anno che vede alla regia Alfonso Antoniozzi, un grande cantante che per la terza volta nella sua carriera artistica veste i panni di regista.

La sua Traviata è ambientata negli anni '60, con un notevole salto in avanti rispetto all'originale, ma in un'epoca in cui la storia di Violetta e Alfredo si adatta con realismo.

A dare voce a Violetta, con un'interpretazione intensamente drammatica, è l'eccellente voce di Mariella Devia che ha rivelato in conferenza stampa di apprezzare particolarmente questa Traviata ambientata in anni che lei stessa ha vissuto.

La Traviata è stata allestita come ultimo spettacolo della Stagione Lirica 2010 del Teatro Comunale di Bologna. C'è da lodare il lavoro di Alfonso Antoniozzi che, con pochi mezzi ma molte idee, costruisce un allestimento da ricordare: l'ambientazione è negli anni '50/'60, con una festa a casa di Violetta volgare e scomposta, quasi a ricordare il basso livello morale di una società "in" ma terribilmente vuota in valori e ricchezze interiori. I personaggi minori sono caratterizzati con tocchi lievi ma di ottimo gusto, anche se la vera svolta si ha nell'atto conclusivo, che Antoniozzi immagina come un lungo sogno di Violetta dormiente a terra (un mimo) che, alla fine, morirà sola.

Tempi della differita streaming

Dalle ore 19,00 alle 19,45 Conferenza di presentazione dell'opera realizzata in occasione del suo riallestimento al Comunale nel 2012. Intervengono Nicola Sani e Alfonso Antoniozzi.

Dalle 19,45 alle 20,30 circa interviste ad alcuni tra gli interpreti principali, tra cui Mariella Devia e il regista.

Dalle 20,30 alle 23 diretta streaming dell'opera La Traviata.

Conclude la trasmissione il video "Buon Compleanno Maestro" (17 minuti) , realizzato dalla Regione Emilia-Romagna, che raccoglie suggestive immagini dei luoghi verdiani e la testimonianza di cantanti lirici, registi e direttori d'orchestra che in Emilia-Romagna sono nati o lavorano e che qui raccontano il "loro Verdi".

Cartellone Verdi200 digitale

Il Cartellone Verdi200 digitale fa parte delle iniziative realizzate dalla Regione Emilia-Romagna per celebrare il bicentenario della nascita del grande compositore emiliano. Obiettivo del progetto è diffondere l'opera verdiana offrendo al pubblico la possibilità di seguire gratuitamente gli spettacoli in programma, via web o nei maxischermi dei teatri regionali aderenti a TeatroNet e cablati dalla rete Lepida. Il Cartellone è coordinato dall'Assessorato regionale alla Cultura e dal Teatro Comunale di Bologna, con il supporto di Lepida Spa e la collaborazione di Cineca.

/CL

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Parma, 12 novembre 2012
 
Da oggi, gli abbonati 2013 potranno esercitare il diritto di prelazione per l'acquisto dell'abbonamento sino al 20 novembre 2013. Eventuali nuovi abbonamenti saranno invece in vendita dal 21 al 23 novembre 2013.
I biglietti per tutte le rappresentazioni saranno disponibili dal 26 novembre 2013 presso la biglietteria del Teatro Regio di Parma e dal 27 novembre 2013 on-line sul sito.
Tante le promozioni e agevolazioni per i giovani, le famiglie, i lavoratori, gli abbonati al Parma Calcio e le Aziende.
Tra queste una promozione speciale riservata ai giovani e alle famiglie in occasione della Stagione Lirica 2014 del Teatro Regio di Parma, per vivere l'emozione del teatro e scoprire il fascino e la bellezza del Regio.
Per i giovani tra i 18 e i 30 anni una riduzione del 50% sul prezzo degli abbonamenti e dei biglietti per Pagliacci di Ruggero Leoncavallo e Gianni Schicchi di Giacomo Puccini (12, 18, 21, 24, 26 gennaio), La cambiale di matrimonio di Gioachino Rossini (21, 23, 25, 28 febbraio), Les pêcheurs de perles di Georges Bizet (25, 31 marzo, 2, 4, 6 aprile), Musica instrumentale sopra le sette ultime parole del nostro Redentore in Croce di Joseph Haydn (18 aprile).
E i per giovani fino a 17 anni accompagnati da un familiare adulto che acquista il biglietto, uno spettacolo del turno D al prezzo di € 5,00. Abbonamenti dal 12 novembre 2013, biglietti dal 26 novembre 2013. Le promozioni sono valide fino a esaurimento posti.
La biglietteria del Teatro Regio di Parma è aperta da martedì a sabato ore 10.30-13.30, 17-19, chiusa la domenica e il lunedì e i giorni festivi. Per informazioni: tel. 0521 203999 - www.teatroregioparma.it
Il Teatro Regio di Parma è sostenuto da Comune di Parma e Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Major partner Fondazione Cariparma. Il Teatro Regio di Parma è sostenuto anche da Camera di Commercio di Parma e Fondazione Monte di Parma.
 
(Fonte: Comune di Parma)
Boretto, 8 novembre 2013
 
Il celebre musical di Hollywood sarà presentato nella versione di Corrado Abbati sabato 16 novembre -
Sarà un avvio di stagione a passo di musica quello del Teatro del Fiume di Boretto: sabato 16 novembre il sipario s'alzerà infatti sulle note di "Cantando sotto la pioggia", opera simbolo del grande teatro di Broadway reinterpretata da Corrado Abbati e dalla sua compagnia "Inscena".
Un classico del musical, riproposto da Abbati con un allestimento del tutto nuovo che vede il coinvolgimento della società inglese Up Stage Designs e dei due scenografi inglese Phil R. Daniels e Charles Cusick Smith, fedele all'ambientazione tracciata nell'omonimo capolavoro cinematografico diretto nel 1952 da Stanley Donen e Gene Kelly.
La vicenda, ambientata nell'elegante e suggestivo mondo di Hollywood, narra la storia dell'attore Don Lockwood, acclamata stella del muto: con l'avvento del sonoro la sua stella rischia di appannarsi, da qui l'idea del suo produttore di trasformare l'ultima pellicola girata dall'attore insieme all'odiata compagna di set Lina Lamont in un film parlato. Lina, tuttavia, ha una voce insopportabile e fastidiosa: per questo il ballerino Cosmo, miglior amico di Don, suggerisce di trasformare il film in musical, facendo doppiare la voce di Lina alla giovane attrice e cantante Kathy, di cui Don si è nel frattempo innamorato. Quando scopre la verità, Lina si infuria e tenta di sabotare la storia d'amore, ma sarà ben presto lei stessa vittima di un brutto ma meritato tiro che la metterà alla berlina del pubblico..
La dinamica regia di Abbati ricostruisce le atmosfere magiche del cinema, costruendo uno spettacolo ricco e coinvolgente tra danza, musica, gag divertenti e molto altro ancora. Da sottolineare le musiche, opera di Nacio Herb Brown, che comprendono anche una splendida versione italiana di "You Are My Lucky Star", "Good Morning" e "Singin'in the Rain". A curare le coreografie e la direzione musicale sono invece Giada Bardelli e Maria Galantino, storiche collaboratrici di Abbati.
Lo spettacolo avrà inizio alle ore 21.00: il costo del biglietto è di 20 euro per la platea, 17 euro per la Galleria e il ridotto. Hanno diritto alle riduzioni i giovani di età inferiore ai 25 anni e le persone oltre i 60.
La biglietteria è situata presso il Comune di Boretto (Piazza San Marco 5) e osserverà i seguenti orari: lunedì e mercoledì dalle 17.00 alle 19.00; sabato dalle 9.30 alle 12.30.
I biglietti potranno essere acquistati anche la sera stessa dello spettacolo, presso il Teatro del Fiume.
La programmazione 2013/2014 del Teatro del Fiume proseguirà con altri nomi noti del teatro italiano, tra cui Valerio Mastrandrea, Silvio Orlando e Giuseppe Giacobazzi. Tra i prossimi appuntamenti: Antonio Guidetti con "Alfio, Delfo e l'Alberta, du campanuon e na serta" (14 dicembre), The followers of Christ con il classico concerto gospel di Natale (23 dicembre) e Valerio Mastrandea con "Qui e ora", mercoledì 29 gennaio 2014.
Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.comune.boretto.re.it
Telefono 0522/963724 – 963723 – 963758 – 963759, tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.00.
 
(Fonte: ufficio stampa Kaiti expansion)
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Mercoledì, 06 Novembre 2013 16:53

Classifica mondiale EPI: Italia bocciata in Inglese

Parma, 6 novembre 2013
 
Il fatto che gli italiani, forti della lunga tradizione letteraria che ne ha determinato la fortuna, siano molto più attaccati alla propria lingua madre ha ora una solida base scientifica. Nella terza edizione della classifica EPI (English Proficiency Index) sulla conoscenza dell'inglese da parte di 60 Paesi del mondo, l'Italia si posiziona infatti al 32esimo posto dopo Uruguay, Sri Lanka e Russia.

Fanalino di coda fra gli Stati europei (dopo l'Italia c'è solo la Francia), il nostro Paese stenta ancora ad aprirsi completamente all'uso della lingua inglese, malgrado l'interesse che dimostra verso settori come la musica e la politica straniera. La classifica di EF (Education First), fondata su test effettuati su 750.000 adulti provenienti da 60 paesi nell'arco di tempo di sei anni (2007-2012), rivela anche come ci sia una forte correlazione tra la conoscenza della lingua da parte della forza lavoro di una nazione e le prospettive economiche del Paese stesso.

Una scoperta, questa, che potrebbe illuminare i futuri scenari socio-economici dell'Italia nel momento in cui, per un'ottimale comunicazione col resto del mondo, venisse incentivato l'insegnamento della lingua inglese. «L'impatto economico di tale programma coordinato è evidente», sostiene infatti il Dott. Christopher McCormick, responsabile degli affari accademici di EF e della rete di ricerca universitaria.

L'inglese è poi la lingua del marketing, delle scienze, della finanza, della medicina e della tecnologia; è una lingua che, in virtù dell'ampio uso sul web, negli scambi di lavoro e nelle relazioni personali internazionali, apre un ventaglio infinito di opportunità nel mondo del lavoro, non solo all'estero ma anche in Italia stessa.

Tra i risultati chiave della classifica EF EPI si nota anche che:

Paesi asiatici come Malesia, Singapore, Corea del Sud, Indonesia, Vietnam, Hong Kong SAR e India hanno modificato in meglio negli ultimi di sei anni la loro conoscenza della lingua inglese;

Paesi del BRIC (Brasile, Russia, India, Cina) appaiono anch'essi in crescita negli investimenti per il miglioramento delle competenze linguistiche;

La maggior parte dei Paesi europei è già competente in inglese o sta procedendo col vento in poppa verso quell'obiettivo: è il caso, ad esempio della Polonia e dell'Ungheria. Il podio lo detengono Svezia, Norvegia e Olanda, mentre perdono posizioni l'Italia e la Francia;

Le aree più deboli nella competenza dell'inglese sono il Medio Oriente e alcuni Paesi dell'Africa: nazioni che, senza una buona conoscenza della lingua, rischiano di non poter sfruttare la ricchezza che gli proviene dal petrolio. Fanno eccezione gli Emirati Arabi Uniti e la Turchia che, di pari passo con l'economia, hanno visto migliorare anche questo settore;

Oltre metà dell'America Latina si trova nella fascia EF EPI di competenza minima.
 
Questa indagine in Italia è stata ufficialmente rilasciata dal sito www.englishtown.it
 
(Fonte:EF Education First)
Martedì, 05 Novembre 2013 16:32

I giovedì al cinema con il Neorealismo Italiano

Parma, 5 novembre 2013
 
Al cinema D'Azeglio da giovedì 7 novembre, una grande rassegna ad ingresso gratuito, che vedrà protagonisti tutti i grandi del cinema italiano nell'epopea vissuta fra l'immediato dopoguerra e i primi anni cinquanta tra cui Visconti, Rossellini a Fellini -
Il "Neorealismo Italiano" resta senza dubbio il momento più alto mai raggiunto dal cinema italiano e, ancor oggi , permane riferimento assoluto per l'intera cinematografia mondiale
Il Cineclub D'Azeglio fin dalle sue origini, nel lontano 1975, ha offerto al grande pubblico, specie ai giovani,opere estremamente significative di registi, scuole e generi, che hanno contrassegnato in maniera indelebile la storia del cinema.
La scelta di progettare in quest'ultima parte dell'anno una delle più complete rassegne sul Neorealismo mai allestite in Italia si propone la duplice finalità di ricordare Pietro Barilla nel centenario della nascita e il sessantesimo anniversario del mitico Convegno di Parma "Il Neorealismo Italiano", da lui fortemente voluto e sostenuto, ancora oggi ricordato come evento di eccezionale importanza nella storia del cinema nazionale.
"Siamo molto onorati di ricordare Pietro Barilla come uomo di grande cultura , oltre che formidabile uomo di azienda – è il commento di Luigi Lagrasta del cineclub D'Azeglio - nelle vesti di componente del Comitato che ideò e organizzò il Convegno del 53' a Parma, al quale presero parte i più grandi nomi della cultura cittadina del dopoguerra, quali Attilio Bertolucci , Pietro Bianchi , Antonio e Virginio Marchi e Luigi Malerba, affiancati da Cesare Zavattini. Non fu un evento casuale. Infatti, in tutta la sua vita Pietro Barilla rivolse grande attenzione all'arte cinematografica, diventando grande amico, ma anche munifico committente, di autori di primaria importanza".
Cogliendo questo felice abbinamento di anniversari, l'assessorato alla cultura del Comune di Parma e il cineclub D'Azeglio, con la preziosa assistenza dei professori Roberto Campari e Michele Guerra dell'Università di Parma, hanno ritenuto doveroso progettare per la città una rassegna completa, dieci film e due documentari per dieci giovedì sera alle ore 21, a ingresso gratuito a partire da giovedì 7 novembre. E per le scuole c'è la possibilità di prenotare una proiezione al mattino, sempre a titolo gratuito. Gli amanti del cinema di qualità potranno ammirare capolavori di assoluta bellezza e ricordare i grandi maestri che contrassegnarono profondamente un epoca.
"Riportiamo sul grande schermo pellicole di assoluto valore nella storia del cinema, film di cui tutti hanno sentito parlare, ma che molti non hanno mai visto - ha affermato in conferenza stampa l'assessore alla cultura Laura Ferraris - Questa rassegna che verrà proposta al giovedì sera fino a febbraio è l'ennesima importante occasione per ribadire il legame di Parma con il cinema, legame rafforzato nel nome di Pietro Barilla, al quale anche il cinema deve molto".
Michele Guerra dell'Università di Parma, ha illustrato la rassegna, che vedrà protagonisti tutti i grandi del cinema italiano nell'epopea vissuta fra l'immediato dopoguerra e i primi anni cinquanta. Si comincerà con "Ossessione" di Visconti (girato quando il neorealismo doveva ancora nascere) per continuare con i capolavori sulla Resistenza di Rossellini e chiudere con "I Vitelloni" di Fellini, passando attraverso Lattuada, De Sica, Zampa, De Santis, Germi e Lizzani.
Il Professor Roberto Campari ha invece anticipato un convegno che si terrà ai primi di dicembre, con apertura in Aula maga, esattamente 60 anni dopo quello del 1953, che vide partecipare i grandi del cinema italiano (Lizzani, De Sica, Zavattini e Pontecorvo) per celebrare il neorealismo che stava ormai arrivando al crepuscolo.
La Rassegna del D'Azeglio ha il patrocinio del Comune di Parma (Assessorato alla Cultura) e si avvale della collaborazione di Università di Parma , Europa Cinemas , ACEC e Regione Emilia Romagna.Un ringraziamento particolare va a Luca Barilla per il sostegno che ha voluto assicurare al progetto, "regalando" alla città questa nuova magnifica rassegna di grande cinema.
 
In allegato la locandina
 
(Fonte: Comune di Parma)
Pubblicato in Dove andiamo? Emilia
Martedì, 05 Novembre 2013 10:15

A Boretto, appuntamento con la letteratura

Boretto, 5 novembre 2013
 
Giovedì 7 novembre saranno presentati i romanzi opera di due cittadini borettesi, Silvano e Matteo Benassi -
 
Si svolgerà giovedì 7 novembre 2013 alle ore 21.00, presso la Sala del Consiglio Comunale, la presentazione dei due romanzi editi da Studio Nobili, "Se l'era preso il mare" di Silvano Benassi e "Cicatrici sull'acqua" di Matteo Benassi, cittadini borettesi.
L'incontro, organizzato dal Comune di Boretto - Assessorato alla Cultura e dal titolo "652 km d'acqua basteranno a farvi venire sete?", sarà coordinato dal prof. Ivan Cantoni, che interagirerà con i due autori, padre e figlio.
Matteo Benassi, nato a Guastalla nel 1974 ma borettese da sempre, unisce la passione per la letteratura al suo lavoro come impiegato tecnico presso un'azienda di servizi presso la quale si occupa del ciclo idrico integrato dell'acqua. "Cicatrici sull'acqua" rappresenta la sua opera prima e racconta la storia di Germano, un individuo poco appariscente, bruttino, insignificante che nutre un'alta considerazione di se che però non trova molti riscontri nella realtà. La sua aspirazione a emergere, talvolta anche a danno di chi lo circonda, lo rende antipatico e fa si che venga continuamente messo in disparte ed emarginato: l'ambizione a fare grandi cose lo porta a immaginare un'esistenza parallela nella quale i suoi gesti, conditi di pochezza, pusillanimità e accondiscendenza quasi servile appaiono eroici, audaci, benefici. Sopraffatto da queste convinzioni arriverà a compiere un gesto temerario che nella sua logica dovrebbe lasciare il segno, una cicatrice appunto nel futuro della sua città e , perché no, dell'intera umanità.
"Se l'era preso il mare. 652 km d'acqua basteranno a farvi venire sete?" è invece il primo romanzo scritto da Silvano Benassi, insegnante elementare oggi in pensione. Una saga familiare ambientata nella Bassa padana, incentrata sui due genitori. Il racconto si dipana nell'arco di tempo che va dal primo periodo antecedente la Seconda guerra mondiale fino alla metà degli anni Settanta, fino agli Anni Duemila, quando sopraggiunge la morte del capofamiglia: una storia che ruota attorno al grande fiume, l'interprete aggiunto che indirizza e avvolge l'intera vicenda.
L'incontro avrà inizio alle ore 21.00: la partecipazione è gratuita.
 
(Fonte: Kaiti expansion)
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Per il ventesimo anniversario della scomparsa di Federico Fellini a Rimini il "Felliniano 2013" con proiezioni, iniziative, mostre dedicate al grande regista -
 
Bologna, 1 novembre 2013
 
Mostre, testimonianze, libri, proiezioni per il regista che ha fatto la storia del cinema. Vent' anni dopo la scomparsa di quel maestro visionario che ha reso grande il cinema italiano, tante le iniziative per rendergli merito. Prende corpo il "Fellinianno 2013", progetto annuale ideato e promosso dal Comune di Rimini per ricordare il Maestro riminese.
Tra le principali iniziative il docufilm "Viva Fellini" realizzato dal giornalista e autore televisivo Nevio Casadio. "Viva Fellini", realizzato con il sostegno dell'Agenzia di Informazione e Comunicazione della Regione Emilia-Romagna, è stato prodotto montando materiali di repertorio e riprese dal vivo, interviste e filmati amatoriali, riflessioni e aneddoti. Un racconto a più voci che rincorre e rinviene le tracce profonde, iscritte sia nell'immaginario nazionale che nel discorso locale, dell'eredità felliniana, coinvolgendo collaboratori storici e giovani artisti.
"Sono passati due decenni dalla scomparsa di Federico Fellini e in questi lunghi anni la sua opera ha assunto uno spessore sempre più rilevante esercitando, in forme varie, una forte influenza su tanta parte del panorama artistico internazionale, come avviene solo per i grandi Maestri", ha scritto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, in un messaggio inviato agli organizzatori delle iniziative, "un 'amarcord' in cui spicca il documentario firmato dal giornalista Nevio Casadio che la Regione Emilia-Romagna ha contribuito a realizzare, un doveroso omaggio in un più complessivo impegno per contribuire a dare un giusto rilievo al significato profondo dell'opera del Maestro".
 
Le mostre
 
"I disegni di Federico Fellini dal Libro dei sogni" inaugurata il 26 ottobre, nata da un'idea di Felice Laudadio, direttore di Bif&st di Bari, e curata da Francesca Fabbri Fellini, segna una delle tanti possibili linee di immersione in quello stupefacente abisso di immagini, sentimenti e suggestioni che è il "Libro dei sogni" di Federico Fellini. Resterà aperta fino al 6 gennaio 2014 (dal martedì alla domenica, 10-13; 16-19.30, lunedì chiuso, ingresso libero), con un'interruzione straordinaria dal 17 al 27 novembre.
Il Teatro Galli ospiterà l'inaugurazione della mostra "Fellini all'opera", il cui allestimento, a opera dello scenografo Mario Brattella in collaborazione con Erasmo Massetti e, per le ricerche d'archivio, con Giuseppe Ricci, tradurrà gli ambienti e i corpi principali dell'edificio (foyer, scaloni d'onore, sala Ressi) in una scena caleidoscopica, abitata da visioni e sogni di ispirazione felliniana. All'interno di questa sorta di grande lanterna magica, interpreti e artisti dell'immagine, del suono e della parola riscriveranno e reinventeranno foto, libri, costumi, filmati: una fantasmagoria di azioni e interventi di cui saranno protagonisti Rosita Copioli con il video "Federico Fellini.I libri"; Marco Bertozzi (ideazione e regia), Massimo Salvucci (riprese e montaggio) e Andrea Felli (elaborazioni musicali e paesaggi sonori) con il found footage film "Unfinished Fellini"; David Loom con l'installazione visiva "kinematictriptych"; Diego Zuelli con la videoinstallazione "Le parti non vere"; Ambra Galassi (visual design), Giacomo De Luca (visual design), Andrea Marini (motion graphic), Stefano Aguzzoni (sculture) e Andrea Felli (paesaggi sonori e mix) con il progetto (Angela Piegari e Andrea Felli) "Il visionario è l'unico vero realista/2".
La mostra resterà aperta fino al 6 gennaio 2014 (dal martedì alla domenica, 10-13;16-19.30, lunedì chiuso).
 
"Segreti e bugie di Federico Fellini"
 
Venerdì 6 dicembre nella Sala del Giudizio del Museo della città, Gianfranco Angelucci, sceneggiatore di "Intervista" e amico di Fellini, presenterà il suo ultimo libro "Segreti e bugie di Federico Fellini", a proposito del quale Raffaele La Capria, sulle pagine del "Corriere della sera", ha scritto "un libro amoroso come questo [...] non lo aveva scritto nessuno con la stessa devozione". È il racconto, reso in modo colloquiale e con la freschezza di una cronaca in presa diretta, di quasi venticinque anni di frequentazione pressoché quotidiana, che resterà un testo di riferimento fondamentale per chi si vorrà in futuro accostare all'opera e alla vita del regista riminese. Un evento editoriale, che sarà l'appiglio per una conversazione tra l'autore e lo scrittore Marco Missiroli.
 
"Le lingue di Federico"
 
Sabato 21 dicembre (ore 21), alla Domus del Chirurgo, la messa in forma di spettacolo, a cura di Loris Pellegrini, della conferenza "Le lingue di Federico", con Mirco Gennari, Francesca Airaudo, Giorgia Penzo e Francesco Tonti, un evento targato "Biblioterapia 2013" e che rientra nel progetto, nato da un'intuizione di Fabio Bruschi, "Lingue di confine".
 
 
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
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