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Domenica, 27 Aprile 2014 09:48

Vini. Il Metodo Ancestrale di TerraQuilia

 

 

Successo per il Metodo Ancestrale di TerraQuilia al Vinitaly 2014

 

Modena, 24 aprile 2014 - 

Successo per il Metodo Ancestrale di TerraQuilia al Vinitaly 2014

Per il primo anno all’appuntamento di Veronafiere, la cantina di Guiglia ha attirato l’attenzione di importatori italiani e esteri presentando alcune tra le sue etichette più significative

Interesse e curiosità al Vinitaly 2014 per l’interpretazione di Lambrusco e Pignoletto firmata TerraQuilia. L’azienda vitivinicola di Guiglia, nel corso della 48esima edizione dell’appuntamento di Veronafiere, ha illustrato il processo produttivo che caratterizza la sua produzione, il Metodo Ancestrale.

 

La cantina, presente nell’area espositiva della F.I.V.I. - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, ha presentato alcune etichette del proprio catalogo vini, che sono state degustate e apprezzate da un pubblico di visitatori e importatori, sia italiani che esteri. Si tratta del Falconero Zero Lambrusco dell’Emilia IGT e de L’Ancestrale Nativo Bianco dell’Emilia IGT, frizzanti secchi a Metodo Ancestrale, e il Falconero Lambrusco Selezione 24 mesi, vino a rifermentazione naturale in bottiglia con sedimento realizzato con il medesimo processo produttivo.

 

Il Metodo Ancestrale è un sistema che grazie all’utilizzo di tini a temperatura controllata permette di rallentare e infine bloccare la fermentazione, conservando un contenuto di zuccheri sufficiente a garantire la ripresa della stessa dopo l’imbottigliamento, senza ulteriori aggiunte di zuccheri e lieviti. Tutti i vini frizzanti di TerraQuilia sono rifermentati in bottiglia secondo questo metodo; ad essi si affiancano inoltre vini frizzanti e spumanti denominati “Zero” nei quali, dopo una maturazione di diversi mesi sui lieviti indigeni, il sedimento viene eliminato mediante sboccatura “à la volée”.

 

“La nostra prima volta al Vinitaly è stata sicuramente una esperienza positiva – spiega Romano Mattioli, titolare di TerraQuilia – in linea con le nostre aspettative, soprattutto considerando il fatto che per questo anno abbiamo deciso di appoggiarci allo spazio espositivo della F.I.V.I. anziché partecipare con uno stand proprio. Domenica pomeriggio, momento in cui abbiamo avuto l’opportunità di presentare i nostri vini e il nostro metodo produttivo, siamo riusciti ad attirare l’interesse di alcuni importatori italiani e inglesi”.

 

Situata sulle colline di Guiglia, in provincia di Modena, TerraQuilia nasce dieci anni fa per volere dell’imprenditore Romano Mattioli. I vigneti TerraQuilia si estendono su un terreno misto di argilla e sasso arenario a 450 metri sul livello del mare, nelle vicinanze del Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina, massima espressione di un micro territorio incontaminato perfettamente in sintonia con la filosofia produttiva della cantina, che concluderà quest’anno il processo di conversione in azienda biologica avviato nel 2012.

 

Per maggiori informazioni: www.terraquilia.it 

 

 

 

 


  

 

Domenica, 27 Aprile 2014 09:02

Mais & Soia: aprile 2014 - dati previsionali

 

Mais & Soia: aprile 2014

 

MAIS: Dati previsionali per 2013-14

La produzione mondiale di Mais per la stagione 2013-14 è prevista a 973.90 Mio t, in aumento (+6.38 Mio t) rispetto alle stime formulate a Marzo, riflettendo maggiori raccolti in alcuni importanti Paesi Esportatori. 

In Brasile le precipitazioni di Marzo ed inizio Aprile hanno favorito la crescita del safrinha (il secondo raccolto di Mais) e si prevede un aumento della produzione di 2 Mio t rispetto alle previsioni del mese scorso. 

In Sud Africa le piogge di fine Febbraio e Marzo hanno rafforzato le prospettive di maggiori raccolti nelle aree occidentali, normalmente a minor resa; si stima una produzione in aumento di 1 Mio t. 

Negli Stati Uniti, la produzione ed il consumo di Mais sono previsti invariati rispetto alle previsioni dei mesi scorsi. 

Si prevede un aumento delle Esportazioni statunitensi di 3.17 Mio t, con conseguente calo degli stock finali, per il crescente ritmo delle vendite in Marzo e per la maggior domanda globale di Mais attesa. 

Fonte: USDA – FAS Foreign Agricultural 

 

 

SOJA: Dati previsionali per 2013-14

La produzione mondiale di semi di Soia per la stagione 2013-14 si conferma a livelli record (284.05 Mio t). 

Il leggero calo rispetto alle stime di Marzo è dovuto ad una minor resa dei terreni prevista in Brasile, a causa del clima caldo e le piogge ridotte in Febbraio nell’area meridionale, e in India, colpita da eccessive piogge durante la stagione di crescita. 

Negli Stati Uniti prosegue l’aumento atteso delle Esportazioni di semi di Soia (+1.36 Mio t), nonostante i prezzi elevati ed i raccolti abbondanti nel Sud America. L’Export verso la Cina è a livelli record. 

Si prevede una forte crescita delle Importazioni (+86%), soprattutto dal Sud America. 

I consumi domestici di Farina di Soia sono ancora in diminuzione, con conseguente calo della triturazione dei semi. 

 

 

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Giuseppe Alai svela i programmi del Parmigiano Reggiano. Dai piani produttivi  alla qualità del prodotto per passare alle quote produttive.  Esclusa la raccolta unica.

 

Noceto (PR) - aprile 2014 - 

 

Il Parmigiano Reggiano “tira”, almeno a vedere il folto pubblico che ha  partecipato all’incontro con il Presidente del Consorzio di Tutela del Parmigiano Reggiano organizzato dal Centro di Consulenze Aziendali “Agriverde” lo scorso 16 aprile. 

Il Presidente consortile, Giuseppe Alai, si è confrontato a tutto campo con gli  oltre 70 operatori presenti alla Sala Civica di Noceto, tra produttori di latte e  presidenti di caseifici sociali,   affrontando sia temi tecnici sia temi legati alla commercializzazione e al marketing senza sottrarsi alle questioni più spinose che lo coinvolgono anche personalmente.

Tra i temi tecnici, si è discusso sull’utilizzo del robot di mungitura e sulla  attribuzione di incrementi produttivi ai giovani che si insediano per la prima volta in azienda ma anche della qualità del prodotto a livello comprensoriale  e delle strategie di marketing per assicurare visibilità in Italia e all’estero. Dalle  iniziative a maggiore contenuto emozionale come la recente  apertura record di 600 forme in un’importante catena distributiva, ad esempio, alle iniziative di più ampio respiro educativo  quale è il progetto consortile di educazione alimentare rivolto a 1.000 insegnanti e 20.000 studenti.

Giuseppe Alai

La tutela del reddito dei produttori è l’obiettivo primario delle azioni e dei programmi di lavoro del Consorzio. Il presidente Alai è fortemente convinto che il Consorzio deve generare le condizioni affinché ciò possa avvenire attraverso l’individuazione di quattro pilastri:  “quanto” produrre, “come” produrre per la tutela della qualità avendo ben chiaro per quali mercati e per quali consumatori.

Particolarmente apprezzato dai produttori è stato  il fatto che la capacità produttiva, oggi in quota latte e domani in quota forme, sia e rimanga una dotazione dell’azienda agricola e quindi un suo patrimonio e non del caseificio di trasformazione. Altro punto forte che ha sicuramente interessato i molti giovani presenti in sala, ha riguardato  l’illustrazione dei  piani produttivi, 2014 – 2016, in approvazione al ministero e in  particolar modo per quanto concerne il quantitativo di produzione da riservare ai giovani

Alai si è però anche particolarmente soffermato su alcuni aspetti qualitativi e  sulla natura merceologica del prodotto e alcune considerazioni  in merito alla differenza, sostanziale, fra il formaggio semigrasso, nel quale si colloca ad oggi il Parmigiano Reggiano, e i formaggi grassi.

Una categoria, quest’ultima, dalla quale il Parmigiano Reggiano deve stare ben lontano (e qui è fondamentale l’impegno di tutti i produttori): questa definizione, infatti, comporterebbe diverse un approccio negativo da parte di chi è più attento all’alimentazione e, conseguentemente, si potrebbero avere ripercussioni negative in termini di commercializzazione.

Altro aspetto trattato, e particolarmente importante dal punto di vista del bilancio delle latterie e delle aziende agricole, è stato il costo di trasformazione del formaggio, che oggi risulta differenziato in modo assai rilevante. I dati a livello comprensoriale, infatti, oscillano notevolmente fra cifre al di sotto dei dieci euro/quintale per arrivare fino ad oltrepassare i venti.

Questi dati dovrebbero dunque indurre una attenta riflessione, soprattutto in ambito cooperativo, al fine di giungere ad aggregazioni delle latterie finalizzate proprio alla riduzione dei costi, garantendo così maggior reddito a chi produce latte.

Relativamente al tentativo della riduzione dei costi di trasformazione sono state invece smentite voci, messe in circolo non si sa da chi e per quali ragioni, che davano per certo l’applicazione della raccolta unica. Molto ferma la puntualizzazione di Alai: questo non fa parte dei programmi del Consorzio.

Nella seconda parte dell’incontro, Alai ha poi illustrato le finalità e il lavoro sviluppato dalla società I4S (nata nel 2010 per concorrere ad arginare le crisi cicliche del comparto, promuovendo sull’estero nuove vendite in grado di abbassare la quota di prodotto disponibile sul mercato interno, il cui eccesso è sempre stato all’origine delle crisi), fornendo i dati i dati relativi ai costi, alla relazione con i caseifici, al numero di forme ritirate dal mercato.

Il presidente ha poi fatto il punto su alcune iniziative finalizzate alla promozione e alla conoscenza del prodotto sui mercati internazionali. Tra queste, ha ricordato anche l’evento che ha visto il taglio contemporaneo di seicento forme avvenuto a New York, Canada e Inghilterra ad opera di  una catena di supermercati (la Whole Foods), che ha così avvicinato maggiormente i consumatori al consumo di spicchi, dimostrando come si presenta all’origine un prodotto che spesso vedono solo grattugiato.

Questa iniziativa, imitata a brevissimo da altra importante catena di distribuzione concorrente, ha avuto come risultato l’incremento delle forme tagliate in contemporanea che ha raggiunto il numero di 1.003. Queste iniziative hanno permesso al Parmigiano-Reggiano di occupare le prime pagine di molti quotidiani e riviste del settore i tutti i paesi in cui si è tenuta l’iniziativa, permettendo anche la vendita, nei giorni degli eventi e successivi, di una quantità di forme di Parmigiano corrispondente dalle tre alle sei volte il numero di forme tagliate.

Non potevano mancare, nell’occasione, anche alcuni approfondimenti circa le critiche che sono state mosse al Consorzio del Parmigiano Reggiano nelle scorse settimane: attacchi strumentali di cui sono poco chiare le fondamenta e gli obiettivi, ma che hanno sicuramente inciso negativamente sull’immagine del prodotto. 

Il Consorzio ha immediatamente reagito  con determinazione e chiarezza, ed oggi  la difesa del buon nome dell’Ente di tutela e dei suoi rappresentanti è affidata ai legali. Comunque andrà a finire, quanto accaduto, resterà comunque una brutta pagina nella storia del settore, le cui conseguenze ricadranno sulle imprese agricole che, invece di essere tutelate, rischiano di essere danneggiate.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Oltre 50 caseifici del Parmigiano Reggiano si preparano ad accogliere i consumatori per un fine settimana (il 26 e 27 aprile) all’insegna della tradizione, del sapore e dell’artigianalità.

 

Reggio Emilia, aprile 2014  -   Sono proprio questi, infatti, gli elementi che contraddistinguono l’iniziativa “Caseifici Aperti”, promossa dal Consorzio del Parmigiano Reggiano per consentire a tanti consumatori di conoscere meglio non solo il prodotto, ma anche il lavoro e la tradizione che stanno alle spalle di un’assoluta eccellenza alimentare del nostro Paese. “L’invito rivolto ai consumatori – sottolinea il Consorzio – è uno stimolo alla scoperta di un legame esclusivo tra prodotto e territorio, di ciò che nel corso della produzione e della stagionatura del nostro formaggio, perché è proprio a questi elementi si lega la sua assoluta naturalità e la sua unicità”.

Nel comprensorio di produzione, ad oggi (ma l’elenco è continuamente aggiornato a questa pagina, così come il programma specifico degli eventi e un comodo sistema di geolocalizzazione permette di trovare la struttura più vicina e più affine alle esigenze dei visitatori) risultano impegnati nell’apertura straordinaria ben 51 caseifici presenti nelle province di Parma (20 “caseifici aperti”), Reggio Emilia, (11 caseifici) Modena (14 caseifici), Mantova (destra Po, 3 caseifici) e Bologna (sinistra Reno, 3 caseifici). In tutti, insieme agli acquisti, saranno possibili visite guidate al caseificio e ai magazzini, con l’aggiunta, in diversi casi, di eventi speciali adatti ad adulti e bambini.

Per rendere ancora più coinvolgente ed emozionante questa edizione di “Caseifici Aperti”, tutti gli amici che visiteranno i “caselli” sono invitati a condividere la loro esperienza attraverso l’hashtag #caseificiaperti da utilizzare su tutti i Social Media del Consorzio (Twitter, Facebook, Instagram e Pinterest). A ricordo della giornata, il Consorzio ha ideato anche un piccolo omaggio per tutti coloro che si recheranno nei caseifici.

I caseifici aperti sabato 26 e domenica 27 aprile sono:

Per la provincia di Parma: Società Agricola Butteri (Salsomaggiore Terme), Azienda agricola caseificio Bertinelli (Medesano), Consorzio Produttori Latte (Parma), Caseari Corradi (Noceto), Cooperativa agricola Il Trionfo (San Secondo Parmense), Azienda agricola biologica Iris (Rivalta-Lesignano De Bagni), Caseificio La Madonnina (Salsomaggiore Terme), Caseificio Lanfredini (Salsomaggiore Terme), Caseificio Gennari Sergio & Figli (Collecchio), Caseificio Montecoppe (Collecchio), Latteria sociale San Pier Damiani (strada Gazzano, Parma), Caseificio sociale Palazzo (Roccabianca), Società agricola Giansanti (Strada Traversetolo, Parma), Caseificio sociale Pongennaro (Soragna), Caseificio sociale Bassa Parmense (Ramoscello di Sorbolo) Società agricola Saliceto (Mulazzano Ponte), Caseificio San Bernardino (Tortiano di Montechiarugolo), Latteria sociale San Ferdinando (Zibello), Caseificio San Salvatore (Colorno), Società agricola Valserena (Gainago di Torrile)

Per la provincia di Reggio Emilia: Latteria sociale La Grande (Castelnovo di Sotto), Latteria sociale La Rinascente (Reggio Emilia), Società agricola Marchesini ( Praticello di Gattatico), Caseificio Milanello (Campegine), Caseificio San Simone (Reggio Emilia), Latteria Villa Curta (Reggio Emilia), Caseificio sociale Castellazzo (Campagnola Emilia), Caseificio di Marola (Carpineti, loc. Marola), Latteria Due Madonne (Reggio Emilia), Caseificio Rossi F.lli (Rio Saliceto), Caseificio Boiardo (Reggio Emilia)

Per la provincia di Modena: Cooperativa Casearia del Frignano (Pavullo nel Frignano), Società agricola Montorsi (località Cittanova), Azienda agricola Moscattini (Formigine), Caseificio 4 Madonne (Lesignana), società cooperativa Oratorio San Giorgio (Carpi), Caseificio Rio San Michele (Pavullo nel Frignano), Caseificio S. Antonio (Pavullo nel Frignano, frazione Crocette), Caseificio Santa Lucia (Sestola), Cooperativa Savoniero-Susano (Palagano), Azienda agricola Verdeta (San Prospero di Modena, Società agricola cooperativa Industria casearia (Pievepelago), Latteria del Monte Cimone (Fanano), Caseificio Santa Rita bio (Serramazzoni), Caseificio sociale Rosola di Zocca (Zocca)

Per la provincia di Mantova: Latteria agricola Veneria Vecchia (Bondeno di Gonzaga), Latteria Vo’ Grande (Pegognaga), latteria Mogliese (Sermide di Mantova)

Per la provincia di Bologna: Caseificio sociale Canevaccia (Gaggio Montano), Caseificio sociale Fior di Latte (Gaggio Montano), caseificio Sant’Angelo (S. Giovanni in Persiceto) 

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Festeggiamenti per l'ottantesimo anniversario della cooperativa: risale al 1934 l'anno di produzione delle prime forme di Parmigiano Reggiano -

 

Modena, 24 aprile 2014

 

Grande festa ieri sera, mercoledì 23 aprile, al caseificio Oratorio S. Giorgio, l'ultimo ancora attivo a Carpi. Alla ricorrenza di S. Giorgio Martire, che la cooperativa celebra ogni 23 aprile, si sono uniti i festeggiamenti per l'ottantesimo anniversario della cooperativa. Pur essendo stata costituita nel 1933, infatti, risale al 1934 l'anno di produzione delle prime forme di Parmigiano Reggiano.

Alla festa per gli ottant'anni del caseificio carpigiano sono intervenuti, tra gli altri, il presidente di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco, il direttore Cristian Golinelli, il presidente della Provincia Emilio Sabattini, il sindaco di Carpi Enrico Campedelli, gli assessori Alberto Bellelli, Carmelo Alberto D'Addese e Simone Morelli. De Vinco ha consegnato una pergamena commemorativa al presidente dell'Oratorio S. Giorgio, il correggese Attilio Redolfi e al vicepresidente Emilio Cavazzuti, carpigiano.

«Questo caseificio è frutto di un capitale intergenerazionale – ha detto De Vinco – Ottant'anni fa i primi soci hanno investito risorse non solo per loro stessi, ma anche per i propri figli e nipoti». Il caseificio Oratorio S. Giorgio di Carpi ha otto soci che conferiscono 27 mila quintali di latte; la produzione annua di Parmigiano Reggiano si aggira sulle 5 mila forme. Il 70 per cento del prodotto è venduto nei due spacci: uno si trova presso il caseificio, l'altro all'interno del mercato coperto di Carpi. In questo periodo la cooperativa, che aveva subito danni a causa del terremoto, è impegnata nella ristrutturazione del punto vendita e del magazzino per la stagionatura del formaggio: per i lavori, che dovrebbero concludersi entro l'anno, è stato investito un milione di euro. 

 

(fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)

 

Mercoledì, 23 Aprile 2014 08:17

Settimana di passione per i lattiero caseari.

 

 

La settimana che conduce alla Pasqua si è distinta per una caduta generalizzata dei listini dei lattiero caseari.  Latte spot, Burro, Grana Padano e Parmigiano Reggiano hanno tutti chiuso al ribasso le loro quotazioni. 

- di Virgilio - 

Parma 23 aprile 2014 --

 

Il Latte Spot a Verona cede quasi il 5% portando il valore tra 39,18 e 40,21 /100 litri di latte accumulando perciò una perdita del 3,16% rispetto la media del 2013, l’anno dei record. Sul fronte del Burro i cedimenti maggiori vengono registrati a Parma e Reggio Emilia dove lo zangolato da creme fresche per la burrificazione perde il 4,65% scendendo quindi a 2,05€/kg. Appena dietro seguono le perdite delle creme che a Milano (1,72 €/kg) e Verona (1,70 -1,75€/kg) cedono rispettivamente il 3,37 e il 3,63%.

Flessioni meno marcate per le due principali DOP ma su tutte le piazze prese a riferimento. Il Grana Padano cede 5 centesimi sulla quotazione massima alla borsa di Mantova per entrambe le stagionature prese a riferimento (10 mesi e il 14-16 mesi di stagionatura). Sono invece 10 i centesimi lasciati sul campo a Milano per la stagionatura di 15 mesi (7,60 - 8,25€/kg) e 5 centesimi per la stagionatura di 9 mesi (7,0 - 7,10€/kg).

Analogo andamento è stato registrato per il Parmigiano Reggiano che perde 5 centesimi sulla stagionatura 12 mesi e 10 centesimi sul 24 mesi quotati alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma. Nello specifico la stagionatura 12 mesi e oltre è stata fissata tra 8,65 e 9,00€/kg mentre il 24 mesi scivola tra 9,80 e 10,15€/kg.

PRRE PR 24M GRAF GDE

- Parmigiano Reggiano - Smentite le voci di una raccolta unica - 

  • Lo ha confermato, senza esitazione, il presidente del Consorzio di Tutela del Formaggio Parmigiano Reggiano, in occasione di un incontro con gli operatori di settore  riuniti da “Agriverde” lo scorso 16 aprile a Noceto di Parma. Quindi smentite le voci che circolavano su questa opzione che, probabilmente, a qualcuno potrebbe non dispiacere. Giuseppe Alai ha invece sottolineato come le azioni del Consorzio devono convergere verso la redditività delle imprese di produzione attraverso 4 fondamentali pilastri:
  • quanto” produrre, 
  • come” produrre per la tutela della qualità avendo ben chiaro 
  • per quali mercati
  • per quali consumatori.

Altro punto forte che ha attratto l’interesse dei molti giovani presenti in sala, ha riguardato  l’illustrazione dei  piani produttivi, 2014 – 2016, in approvazione al MIPAAF, e in  particolar modo per quanto concerne il quantitativo di produzione da riservare ai giovani. 

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Si apre venerdì il Monterosso Val d’Arda Festival, una tre giorni ricca di eventi, dal 25 al 27 aprile, per celebrare e conoscere il Monterosso, vino tipico della Val d’Arda, protagonista dell’omonimo festival che vede unirsi un intero territorio sotto la rocca merlata di Castell’Arquato. 

 

Piacenza, 22 aprile 20145 -

 

La rassegna, organizzata da Avis di Castell’Arquato ed associazione culturale La Goccia, in collaborazione con la Provincia di Piacenza, Comuni di Castell’Arquato, Lugagnano, Alseno, Vernasca, Carpaneto e Gropparello, Regione Emilia Romagna, Associazione Italiana Sommeliers di Piacenza, la Fisar di Piacenza e l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino di Piacenza, prevede un programma denso di appuntamenti tutti legati al vino ed a questo tipico prodotto locale, storicamente apprezzato dal grande pubblico. Fu, infatti, il pontefice Paolo III Farnese, ad apprezzarne i leggeri sentori ed a “pubblicizzarli” nelle corti rinascimentali del Cinquecento italiano: 

Castell’Arquato fa vini perfettissimi e in gran pregio che è un gran peccato che questa collina non sia tutta vigna, che qui sono di così delicati vini quanto sia in tutta la Lombardia, tanto rossi quanto bianchi. Et qui afferma sua beatitudine si forniva per il suo viaggio anche che fosse a Ferrara e a Bologna” scriveva il cantiniere del pontefice. 

E proprio a Paolo III, ed alla sua venuta a Castell’Arquato, in visita alla figlia e Signora del borgo nel 1541, sarà dedicato il giorno di chiusura della manifestazione, domenica 27 aprile, quando nella piazza municipale si rievocherà, con i costumi storici, la sua presenza. 

Il calendario prevede incontri tematici sul vino, degustazioni di prodotti locali, intrattenimento musicale, mostre d’arte dedicate al vino ed alle etichette antiche. 

Per l’occasione molte aziende agroalimentari del territorio parteciperanno con i propri prodotti o addirittura aprendo le porte delle aziende per assaggi e degustazioni mirate e guidate da esperti. Il programma completo è visionabile sul sito del festival: www.festivalmonterosso.it.

 

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Il contest indetto dal magazine on line Cucina semplicemente e al quale hanno partecipato oltre quaranta food blogger di tutta Italia -

 

Modena, 22 aprile 2014 -

La gelatina all'Aceto Balsamico di Modena Igp prodotto dalla cooperativa modenese La Tradizione è stata protagonista del contest indetto dal magazine on line Cucina semplicemente e al quale hanno partecipato oltre quaranta food blogger di tutta Italia. Ha vinto la cosentina Filomena Patitucci (autrice del blog “Io cucino così”), che ha proposto una ricetta dello strudel di mele con noci, fichi secchi e gelatina all’Aceto Balsamico di Modena Igp. La blogger è stata premiata con una giornata di formazione che si è svolta nei giorni scorsi a Brescia presso la scuola di cucina Cast Alimenti. Patitucci ha cucinato accanto allo chef formatore Marco Martinelli, mentre il presidente della cooperativa La Tradizione, Mirco Casari, ha raccontato la storia dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop, spiegando ciò che lo distingue dall’Aceto Balsamico di Modena Igp. È seguita la degustazione delle due tipologie di Aceto Balsamico Tradizionale (almeno 12 anni e almeno 25 anni di invecchiamento), con annessa analisi sensoriale. Dopo il pranzo, offerto dalla scuola Cast Alimenti, i presenti si sono riuniti in cucina per assaggiare il dolce creato da Filomena Patitucci. Oltre alla gelatina all’Aceto Balsamico di Modena Igp, contenuto nel ripieno dello strudel, gli ospiti hanno assaggiato le gocce di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena che il presidente della cooperativa La Tradizione ha fatto cadere su ogni fetta del dolce. Un tripudio di sapori che ha lasciato i presenti senza parole.

 

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)

 

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 16 21 Aprile 14

SOMMARIO

Anno 13 - n° 16 - 21 Aprile 14

 

(PDF Scaricabile)

SOMMARIO

Anno 13 - n° 16 21 Aprile 14

 

BUONA PASQUA

1.1 editoriale

Buona Pasqua

2.1 ambiente

S.O.S. Bonifica

3.1 concorso enologico

Concorso Enologico “Matilde di Canossa”

4.1 expo2015

Federalimentare 4 EXPO. L’Industria alimentare italiana a EXPO2015

5.1 Cibus 2014 5-8 maggio

Cibus 2014, l’industria alimentare si presenta al completo

6.1 Lattiero Caseario

“Mercati deboli. Latte Spot in forte ribasso.

7.1 expo2015

EXPO2015, Giovanni Mantovani nominato nel comitato scientifico per il padiglione del vino

8.1 biologico

Cresce il Bio. Quali prodotti utilizzare

9.1 grana padano 

Cresce la produzione e l’export sostiene la remunerazione 

10.1 consumi

Pasqua, 8 su 10 a casa

 

 

 

Cibus 16 21apr14 COP

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Domenica, 20 Aprile 2014 11:13

Concorso Enologico “Matilde di Canossa”

 

Quinta edizione del Concorso enologico “Matilde di Canossa-Terre di Lambrusco”. Per le iscrizioni c’è tempo sino al 6 maggio.

 

Reggio Emilia, 17 aprile 2014 - 

Dopo il successo del 2013 – che portato in selezione finale 90 vini (45 dei quali prodotti nella provincia di Reggio Emilia), per i viticoltori emiliani e mantovani è scattato il conto alla rovescia per la partecipazione al Concorso enologico “Matilde di Canossa-Terre di Lambrusco”, l’appuntamento annuale proposto dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia per valorizzare e promuovere la miglior produzione di lambrusco.

Il lancio dell’iniziativa giunge dopo alcuni eventi che hanno visto l’Ente camerale particolarmente impegnato a sostegno della visibilità dei lambruschi e delle esportazioni dei vini reggiani.

Tra questi, spicca il grande consenso ottenuto al Vinitaly di Verona, nel cui ambito sono stati organizzati una cinquantina di incontri d’affari che hanno coinvolto dieci aziende locali e importatori e buyer di prodotti Top gamma provenienti non solo dall’Unione europea, ma anche dalla Russia, dagli Usa, dal Canada e dall’Asia. 

E’ dunque in questo contesto di crescente interesse sui lini locali che si inserisce la quinta edizione del Concorso enologico “Matilde di Canossa-Terre di Lambrusco”. L’iniziativa - patrocinata dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali – è dedicata proprio alle aziende produttrici di Lambrusco delle province di Reggio Emilia, Modena, Mantova e Parma, alle quali è offerta l’opportunità di veder premiato il loro impegno sulla qualità delle produzioni e, contemporaneamente, di inserire nella prestigiosa vetrina del concorso i propri  prodotti, che saranno presentati alle più prestigiose rassegne agroalimentari internazionali.

La prima vetrina internazionale per i vini selezionati dalla 5^ edizione sarà la fiera SIAL di Parigi, il salone leader mondiale dell’agroalimentare in programma nell’ottobre 2014 nella capitale francese. 

Le aziende interessate hanno tempo sino a martedì 6 maggio per iscriversi alla nuova edizione del Concorso enologico “Matilde di Canossa – Terre di Lambrusco”. Le operazioni di selezione si svolgeranno poi dal 22 al 23 maggio presso la sede della Camera di commercio di Reggio Emilia a Mancasale; saranno curate da commissioni formate per pubblico sorteggio e composte da 6 tecnici, di cui almeno 4 residenti in Emilia, e da 1 sommelier, sempre in base al metodo di valutazione “Union Internationale des Oenologues”. 

Il concorso riguarda tre categorie di vini: Vini Lambrusco frizzanti a denominazione di origine controllata (Dop), Vini Lambrusco frizzanti designati con indicazione geografica tipica (Igp) e Vini Lambrusco spumanti a denominazione di origine controllata (Dop).  

La proclamazione ufficiale dei vini premiati è prevista per fine giugno. 

Folta e prestigiosa, anche per il 2014 la compagine delle realtà istituzionali che affiancano la Camera di commercio di Reggio Emilia per la buona riuscita del Concorso: oltre al Ministero delle Politiche Agricole infatti, patrocinano la manifestazione la Regione Emilia Romagna, la Provincia di Reggio EmiliaEnoteca Regionale dell’Emilia Romagna e le CCIAA di Modena, Parma e Mantova; collaborano con la Camera di commercio Assoenologi, A.i.s. (Associazione Italiana Sommelier) e i quattro Consorzi che operano nelle zone tipiche di produzione del Lambrusco: Consorzio per la Tutela e la Promozione dei vini Dop Reggiano e Colli di Scandiano e Canossa, il Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi, il Consorzio Volontario per la Tutela dei Vini dei Colli di Parma ed il Consorzio Vini Mantovani. 

Le Cantine Reggiane selezionate dall’edizione 2013

Agriturismo il Bove,  Azienda Agricola Melioli Lorenzo . Az. Agr. Cantina Fantesini di Bigi C. e Fantesini C., Az. Agr. Il Mello di Gagliardi Paolo, Az. Agr. Moro di Rinaldini Paola, Az. Vinicola Bertolani Alfredo Srl, Ca’ De’ Medici Srl, Cantina Colli di Scandiano ,Prati Franco Srl, Cantina di Albinea Canali  Cantine Riunite & Civ Sca, Cantina Sociale Centro di Massenzatico Sca, Cantina Sociale di Arceto Sca, Cantina Sociale di Gualtieri Sca, Cantina Sociale di san Martino in Rio Sca, Cantina Sociale Prato di Correggio Sca, Cantine Lombardini Srl , Cantine Riunite & Civ Sca, Casali Viticultori Srl, Donelli Vini Spa , Ferrarini Spa , Lini Oreste e Figli Spa , Medici Ermete & Figli Spa 

 

Per iscrizioni e informazioni: www.concorsolambrusco.it o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

Nella foto: lo stand del Concorso Enologico "Matilde di Canossa - Terre di Lambrusco" all'edizione 2014 del Vinitaly.

 

 

 


  

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