Conclusa la sei giorni del Sorbara, il gran finale sarà nella capitale dell'EXPO con una giornata dedicata al rosso frizzante e al suo territorio. -
Modena, 3 giugno 2015 -
Con l'ultima tappa del 1° giugno si è concluso il Rosso Rubino Wine Festival, decima edizione delle serate nelle cantine di produzione del Sorbara fra musica, spettacolo, degustazioni e calici di lambrusco. Un formula apprezzata dal pubblico che ogni sera ha potuto toccare con mano le realtà produttive, ma anche l'ospitalità delle Cantine protagoniste dell'evento, la Sociale di Carpi e Sorbara, la Aurelio Bellei, la Cantina della Volta, la Garuti, la Divinja e la Cantina Paltrinieri.
Tra le novità dell'edizione 2015, inserita nel circuito regionale e provinciale di EXPO 2015, il personaggio di Opperbacco interpretato da Marco Vacondio, presenza costante di ogni serata con le sue simpatiche digressioni su storia, tradizione, poesia e cultura del vino.
"Una formula di successo – dichiara il sindaco di Bomporto Alberto Borghi – che celebra l'incontro tra il lambrusco di Sorbara e il suo estimatori in un'atmosfera di cordialità, ma racconta nello stesso tempo la capacità di fare impresa delle aziende del nostro territorio, tenaci nella tradizione e nell'innovazione. E' quello che cercheremo di trasmettere anche nella capitale dell'EXPO, con i prossimi eventi di "Rosso Rubino a Milano".
Il gran finale del Festival sarà infatti il 5 giugno in piazza Gae Aulenti a Milano, location suggestiva con vista sullo skyline della città. Previsto per il pomeriggio al ristorante/libreria Red laFeltrinelli un incontro con urbanisti e amministratori sulla pianificazione del territorio partendo dal modello del PSC di Bomporto, premiato come miglior piano regolatore delle Città del Vino. Sempre il RED ospiterà poi all'ora dell'aperitivo le eccellenze della cucina modenese con le degustazioni a base di prodotti tipici dei ristoratori di "Chef to chef" in abbinamento ai lambruschi DOP di sette Cantine modenesi. La sera cena di gala a tema lambrusco con ospiti eccellenti tra imprenditori e opinion leader del settore enogastronomico al ristorante "Marta", aperto recentemente in zona Magenta dalla chef modenese Marta Pulini.
(fonte: ufficio stampa Rosso Rubino Wine Festival)
Recupero della panna da centrifuga. Valori pressoché invariati per tutti i prodotti presi in esame. La Borsa di Milano chiusa per la festa della Repubblica.
di Virgilio Parma 3 giugno 2015
LATTE SPOT La prima settimana di giugno conferma i valori dell'ottava precedente sia per il latte nazionale sia per il latte pastorizzato spot estero. La poderosa ascesa a cui si è assistito nelle due precedenti settimane sembra essersi arrestata. Tra 33,51 e 34,54€/100 litri di latte è la quotazione del latte crudo spot nazionale mentre il pastorizzato estero è ancorato tra 30,93 e 31,96€/100 litri di latte.
BURRO E PANNA Nessuna quotazione alla borsa milanese lo scorso 1 giugno. Confermati perciò i prezzi della precedente ottava. Crescita invece rilevata alla borsa scaligera dove la panna di centrifuga a uso alimentare ha guadagnato il 2,11%. Conferme anche per lo zangolato di creme fresche quotato a parma (1,40€/kg)
Borsa di Milano 25 maggio:
BURRO CEE: 2,80€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,0€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,0€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,80€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,48€/Kg.
Borsa Verona 1 giugno:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,43-1,48€/Kg. (+2,11%)
Borsa di Parma 29 maggio:
BURRO ZANGOLATO: 1,40€/kg.
GRANA PADANO Nessuna variazione per la DOP Grana Padano. Una conferma che, come il burro, deriva dalla chiusura della borsa merci milanese in occasione della festa della Repubblica.
Tra 7,10 e 7,75€/kg. la quotazione del formaggio di 15 mesi e tra 6,35 e 6,45 €/kg. per il 9 mesi di stagionatura.
PARMIGIANO REGGIANO Nessuna variazione di prezzo è stata registrata lo scorso venerdì 29 maggio alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma. Quotazione stabile tra 7,60 e 7,85 €/Kg. per il 12 mesi di stagionatura e compreso nell'intervallo tra 8,75 e 9,10€/kg il listino del 24 mesi di stagionatura.
La kermesse dell'ortofrutta ha già occupato il 100% degli spazi del 2014. Ad oggi già 2000 pernottamenti nel pacchetto hospitality. -
Rimini, 29 maggio 2015 –
Oltre mille espositori su un'area di 33mila metri quadrati. Si preannuncia un Macfrut dai grandi numeri l'edizione 3.2, per la prima volta ospitata alla Fiera di Rimini (23-25 settembre 2015). "Se lo scorso anno in questo periodo gli spazi occupati erano poco più al 60% della superficie cesenate, oggi a quattro mesi dalla kermesse ha già totalizzato il 100% di quanto fatto negli anni passati", ha affermato il Presidente di Cesena Fiera Renzo Piraccini, alla presentazione di Macfrut a Rimini Wellness. E ha aggiunto: "Con queste premesse è possibile ipotizzare un'affluenza intorno alle 40mila presenze, in notevole crescita rispetto alla passata edizione attestata intorno alle 25mila".
L'ottimismo dei numeri è determinato anche da un altro dato: l'alta adesione al pacchetto hospitality proposto da Macfrut agli espositori (stand e pernottamento a un prezzo concorrenziale rispetto ad altre strutture fieristiche), gestito dall'agenzia viaggi Manuzzi di Cesena. Ad oggi ha registrato un'adesione di oltre 2000 pernottamenti tra le strutture ricettive di Cesena e Rimini, con una previsione di crescita sino a 6000 pernottamenti.
Impegni rispettati, dunque, a quanto annunciato nel dicembre scorso al Ministero della Politiche Agricole alla presenza del Ministro Martina nel corso della prima presentazione di Macfrut. La prossima edizione sarà articolata su sei padiglioni, di cui quattro riservati al post raccolta e due padiglioni per l'area del pre-raccolta (mezzi tecnici, vivaismo, serricoltura, costitutori di nuove varietà, ecc). Complessivamente saranno 11 i settori espositivi in rappresentanza dell'intera filiera ortofrutticola.
"Ospitiamo con grande piacere questo evento che evidenzia la capacità della Romagna di fare sistema", ha affermato il Direttore di Business Unit di Rimini Fiera, Patrizia Cecchi.
L'edizione 3.2 riserverà particolare attenzione all'innovazione delle tecnologie, del confezionamento e del packaging, settori nei quali l'Italia eccelle. Altrettanto importante il percorso di internazionalizzazione che ad oggi ha visto ben cinque road show nell'Est Europa insieme a UniCredit, a cui si aggiungono le missioni in Tunisia e Repubblica Dominicana.
"UniCredit ha deciso di sostenere l'edizione 2015 della manifestazione non come semplice sponsor, ma come partner strategico – dice Leonardo Gregianin, Ufficio Sviluppo del Territorio e Presidio delle relazioni con gli Stakeholders UniCredit Centro Nord - perché siamo convinti che l'orizzonte export e la valorizzazione del Made in Italy costituiscano un elemento fondamentale per lo sviluppo della produttività anche per il settore agroalimentare. E Macfrut costituisce un reale punto di incontro e di confronto internazionale per i professionisti dell'ortofrutta".
Contestualmente a Macfrut, Rimini ospiterà Flora Trade la fiera internazionale del florovivaismo.
E nell'ottica del rilancio della filiera ortofrutticola è stato ideato il Macfrut Consumer's Trend che quest'oggi presenta il secondo rapporto sui consumi di frutta e verdura.
(Fonte: ufficio stampa Unicredit)
Domenica 31 maggio torna "Fattorie Aperte". Tante iniziative in 12 aziende del Parmense tra cui momenti di incontro dedicati ai bambini, alla scoperta delle razze autoctone e della lavorazione del latte per il Parmigiano Reggiano, "show cooking", incontri dedicati alla lotta biologica nell'orto e nel frutteto di casa e laboratori con le erbe aromatiche per imparare a fare il pane. -
Parma, 30 Maggio 2015 -
Terzo appuntamento con "Fattorie Aperte", l'ormai nota e seguita manifestazione di promozione dell'agricoltura e della biodiversità organizzata dalla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con le Province emiliano-romagnole.
Domenica 31 maggio saranno 12 le realtà del territorio che apriranno le proprie porte ad adulti e bambini, per far conoscere loro tutte le abitudini quotidiane ed il lavoro della campagna, a contatto diretto con gli animali.
Tante le iniziative proposte ai visitatori: momenti di incontro dedicati ai bambini, alla scoperta delle razze autoctone e della lavorazione del latte per il Parmigiano Reggiano, corsi di orticultura e permacultura, "show cooking" di cucina naturale, incontri dedicati alla lotta biologica nell'orto e nel frutteto di casa e laboratori con le erbe aromatiche per imparare a fare il pane.
Ma vi sarà anche la possibilità di godere di percorsi naturalistici a piedi o in sella ad una bicicletta, e degustare prodotti tipici locali con la possibilità di acquistarli dalle singole aziende.
Infine, sarà un'occasione perfetta per visitare i Musei del Cibo della provincia di Parma: Museo del Pomodoro, Museo del Salame, Museo del Parmigiano-Reggiano, Museo del Prosciutto e dei Salumi parmigiani, Cantina dei Musei del Cibo, Museo della Pasta.
Le aziende che partecipano domenica 31 maggio
Azienda Agricola Biologica Podere Cristina (Mulazzano di Lesignano Bagni)
Azienda Agricola Colle Rio Stirpi (Salsomaggiore Terme)
Azienda Agricola Le Colline della Luna (Medesano)
Azienda Agricola Il Gelso (Traversetolo)
Azienda Agricola Marenghi (Bardi)
Az. Agr. Borgo Tiedoli (Borgotaro)
Caseificio Sociale di Ravarano e Casaselvatica (Calestano)
Neve di Maggio Allevamento Chianina (Valmozzola)
Orti Santa Flora (Parma)
Podere Villargine (San Secondo)
Soc. Agr. Neverland s.s (Varsi)
Società Agricola Giansanti (Parma)
Il programma completo è disponibile su www.agri.parma.it e www.fattorieaperte-er.it
Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 22 31 maggio 2015
(in allegato il pdf scaricabile)
SOMMARIO Anno 14 - n° 22 31 maggio 2015
1.1 editoriale Dalle quote latte alle quote migranti
3.1 Lattiero caseario Latte spot in recupero.
4.1 made in italy "The extraordinary italian taste" - Un marchio nazionale per tutti i prodotti agroalimentari.
4.2 emilia romagna Sviluppo rurale - La Commissione Ue approva il Psr dell'Emilia-Romagna
5.1 MAIS & SOIA Mais & Soia: maggio 2015
6.1 expo2015 - vino Racconti di viaggio tra gastronomia, letteratura, ricerca, ambiente e salute.
7.1 mercati ISMEA - Overview sui mercati agroalimentari
8.1 ambiente e energia "Regala un Albero alla tua città": Hera rilancia con 1.000 nuovi alberi
9.1 greenpeace Greenpeace cerca fondi sola da privati.
10.1 promozioni "vino" e partners
Made in Italy, Mipaaf: presentato segno unico distintivo agroalimentare "The extraordinary italian taste"
Martina: operazione di sistema per sostenere export agroalimentare. Obiettivo export: 50 miliardi nel 2020
di LGC Parma, 28 maggio 2015 –
Una operazione strettamente di marketing quella presentata ieri dal Ministro Maurizio Martina che serve alla promozione del Made in Italy agroalimentare, sotto una bandiera unica, e al contrasto dell'Italian sounding. Almeno questa è l'intenzione dell'operazione che va in controtendenza rispetto alle politiche dell'omologazione imposte dalle multinazionali.
Un'operazione di marketing che ha la presunzione di contrastare il fenomeno dell'imitazione dei nostri prodotti (italian sounding) che si stima abbia un fatturato di circa 60 miliardi di euro.
"Un logo che, secondo il comunicato stampa diffuso dal MIPAAF, verrà utilizzato in occasione delle fiere internazionali, in attività di promozione all'interno dei punti vendita della grande distribuzione estera, nelle campagne di comunicazione e promozione in Tv, sui media tradizionali, su Internet e sui social media. Un segno unico utile per veicolare un'idea unitaria del Made in Italy dalle caratteristiche originali e dalla qualità distintive. Nelle fiere, ad esempio, servirà a caratterizzare in modo univoco l'area espositiva dedicata all'Italia del cibo e del vino. Il marchio verrà utilizzato fin dalle prossime giornate all'interno del Padiglione del Vino e del Padiglione del Cibo a Expo, proprio per cogliere l'occasione unica di visibilità offerta dall'evento di Milano."
Il segno unico è rappresentato da una bandiera italiana con tre onde che richiamano il concetto di crescita e di sviluppo e dalla scritta "THE EXTRAORDINARY ITALIAN TASTE".
Non un marchio da introdurre sui singoli prodotti ma un logo che qualifica l'identità italiana all'interno di un mix di azioni di promozione e sostegno, come le fiere internazionali, le attività di promozione all'interno dei punti vendita della grande distribuzione estera, ma anche le campagne di comunicazione e promozione in Tv, sui media tradizionali, su Internet e sui social media. Il marchio si inserisce nel più ampio piano straordinario di internazionalizzazione del Made in Italy, messo a punto in collaborazione dal Ministero dello Sviluppo Economico, dal Ministero delle politiche agricole e dall'Ice e ne costituisce uno degli aspetti più importanti.
"Da oggi l'agroalimentare italiano - ha spiegato il Ministro Maurizio Martina - sarà più forte e più riconoscibile sui mercati internazionali. Finalmente abbiamo un segno distintivo unico che aiuterà consumatori e operatori a identificare subito le attività di promozione dei nostri prodotti. Partiamo da Expo Milano 2015 per sfruttare questa straordinaria occasione di visibilità e proseguiremo con le azioni previste dal nostro piano di internazionalizzazione sui mercati strategici. Nei prossimi tre anni investiremo oltre 70 milioni di euro per la promozione, imparando a fare squadra e a non disperdere in mille rivoli le risorse."
Sei incontri per narrare Enotria con il Comitato Scientifico del padiglione "Vino - A Taste of Italy". Secondo appuntamento sabato 13 giugno sulle orme di Luigi Veronelli, Mario Soldati e Paolo Monelli.
Verona, 27 maggio 2015.
Con il viaggio "Il vino nella tradizione gastronomica italiana" è iniziato sabato 23 maggio il racconto sul vino italiano ideato e voluto dal Comitato Scientifico del Padiglione "VINO A TASTE OF ITALY", nominato dal Mipaaf nel 2014 e presieduto da Riccardo Cotarella. Negli interventi di Enzo Vizzari, che ha coordinato l'incontro, e di Heinz Beck, Davide Oldani, Niko Romito, Antonio Santini e dei giornalisti Marco Bolasco, Luigi Cremona, Fiammetta Fadda, Andrea Grignaffini, Paolo Marchi e Luciano Pignataro, si è ripercorso il cammino che ha portato il vino a diventare componente determinante dell'offerta della ristorazione italiana di qualità: dagli anni in cui l'oste accoglieva il cliente con il fatidico "bevete bianco o rosso?" alle carte dei vini sempre più ampie e articolate gestite oggi da sommelier di rango, grazie alla crescita della "cultura del vino" sia da parte dei ristoratori sia da parte del cliente con la proposta al "bicchiere" sempre più importante e vincente per promuovere il vino nella ristorazione.
Un viaggio che prevede sei tappe (dopo quella inaugurale, le altre sono in programma il 13 e 27 giugno, il 18 luglio, il 12 e 26 settembre), alle quali collabora Gigi Brozzoni e attraverso cui raccontare l'Italia del Vino da diverse angolazioni. Secondo tema, in calendario sabato 13 giugno alle ore 11.30, sarà quello relativo a "Il viaggio storico letterario del vino attraverso le interpretazioni di tre scrittori del Novecento", secolo nel quale la società italiana ha conosciuto uno sviluppo sociale ed economico di grande portata che segnerà profondamente il suo futuro. Da Paese contadino l'Italia si trasformerà in Paese industriale e una parte della cultura italiana avverte il pericolo che molte tradizioni contadine possano perdersi in questo turbinio che sta travolgendo tutto e tutti.
Mario Soldati e Luigi Veronelli sono gli intellettuali che per primi avvertono questo pericolo e decidono, del tutto autonomamente, di intraprendere un cammino che li porterà sulle tracce di quella cultura contadina che aveva plasmato la società italiana. Con loro torna d'attualità anche il lavoro svolto da Paolo Monelli con il suo "Ghiottone Errante" del 1935.
Tre modi di viaggiare alla scoperta di uomini, cibi, vini, tradizioni gastronomiche di cui l'Italia è ricchissima; tre modi di affrontare i vari temi, tre stili narrativi diversi e addirittura tre mondi lessicali che si sono sempre confrontati, osservati, analizzati e qualche volta persino copiati.
Un'attenzione specifica sarà dedicata alla figura di Luigi Veronelli il quale, con i suoi aforismi, i suoi paradossi e le sue provocazioni, è riuscito a stimolare, punzecchiare e redarguire tutto il sistema produttivo e normativo del vino italiano. E si cercherà di dare voce a quei giornalisti e scrittori del passato che con il loro narrare hanno contestualizzato l'opera dei giornalisti più noti e, in chiusura, daremo uno sguardo sul futuro con il linguaggio dei moderni blogger.
Il programma di sabato 13 giugno ore 11.30 – Padiglione "VINO A TASTE OF ITALY" Expo 2015
Moderatore
Gigi Brozzoni - Giornalista
Relatori
Alberto Capatti - Storico della cucina, co-curatore della mostra alla Triennale di Milano "Camminare la Terra" su Luigi Veronelli
"Luigi Veronelli: dalla cucina al vino."
Luca Clerici - Docente di Letteratura Università di Milano "Tre lingue per tre autori del '900"
Giuseppe Lo Russo - Giornalista e gastronomo "Camminare l'Italia. La cucina e i vini."
Andrea Gabbrielli - Giornalista enogastronomico "Altri viaggiatori, altri narratori"
Andrea Gori - Sommelier Informatico "L'evoluzione linguistica e stilistica dei blogger del vino"
Who's Who Comitato Scientifico Padiglione "VINO A TASTE OF ITALY"
Con decreto del Ministro Maurizio Martina, il 15 aprile 2014 è stato istituto il Comitato scientifico del Padiglione del Vino dell'Expo 2015. Il decreto di costituzione del Comitato affida ai membri designati l'elaborazione delle linee strategiche e il compito di valutare le idee progettuali da promuovere nell'ambito del Padiglione del Vino.
Oltre al Direttore Generale di Veronafiere Giovanni Mantovani, fanno parte del Comitato: Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi, con funzione di presidente, Raffaele Borriello, vice capo di Gabinetto del Ministero delegato all'Expo 2015, con funzioni di coordinatore, Piero Antinori, già presidente Istituto Vino Italiano di Qualità – Grandi Marchi, Diana Bracco, commissario generale di sezione per il Padiglione Italia, Carlo Guerrieri Gonzaga, presidente Comitato Grandi Cru, Ruenza Santandrea, presidente Gruppo Cevico, Lamberto Vallarino Gancia, già presidente e ora delegato di Federvini, Domenico Zonin, presidente Unione Italiana Vini.
(Fonte Servizio Stampa Veronafiere - Foto Ennevi Veronafiere)
I mercati agricoli denotano in ambito nazionale ancora una prevalente situazione di stallo, che sembra in particolar modo caratterizzare il settore zootecnico.
Roma, 25 maggio 2015
Lo rileva l'Ismea nell'Overview di questa settimana orientata a un ulteriore appesantimento del quadro mercantile per il bestiame bovino, comparto che continua a subire le ricadute di un'attività di macellazione molto rallentata. Anche la grande distribuzione segnala una condizione di debolezza generale sul versante dei consumi. Situazione che sta avendo pesanti ripercussioni soprattutto sui prezzi delle carni di coniglio, fortemente depressi, mentre il mercato appare complessivamente più tonico per quanto attiene agli avicoli, in particolare per fese di tacchino e petti di pollo. Il migliore andamento delle vendite sul circuito delle carni avicole potrebbe riflettersi positivamente sulle quotazioni anche del vivo, in un mercato comunque favorito dalla stagionale ripresa dei consumi. La situazione, al contrario, resta negativa per le uova che manterranno presumibilmente un trend al ribasso nel corso di questa settimana.
E' ancora calma piatta per il bestiame suino, anche se le attese propendono per una graduale risalita dei prezzi, tuttora ben al di sotto dei livelli di un anno fa a causa di un'offerta europea che resta fortemente eccedentaria.
Sul mercato dei lattiero-caseari le quotazioni mantengono un andamento stabile sia per i formaggi che per il burro, in un contesto di scambi ancora piuttosto rarefatti. Il quadro internazionale conferma invece una situazione di forte pressione dell'offerta soprattutto neozelandese, con ricadute anche in Europa, di riflesso a una domanda cinese sensibilmente ridimensionata per tutte le commodity casearie.
Per i formaggi europei il bilancio delle esportazioni, nei primi tre mesi del 2015, resta negativo (-14% su base annua in quantità, secondo i dati dell'Eurostat), nonostante i forti incrementi riscontrati in Usa e Giappone, non sufficienti tuttavia a compensare le perdite sul mercato russo.
Nel comparto cerealicolo anche questa settimana, in attesa dei nuovi raccolti, le trattative, se non altro sul circuito dei frumenti, proseguiranno lentamente. Mais e soia manterranno invece un andamento negativo in un mercato ben approvvigionato e piuttosto debole nella dinamica degli ordinativi.
Scambi più rallentati per gli oli di oliva, con possibili correzioni al ribasso sia in Spagna che in Grecia. In ambito nazionale potrebbe verificarsi ancora qualche flessione a carico degli extravergini, mentre gli oli di oliva raffinati sembrano confermare, su tutte le piazze, un andamento più sostenuto, grazie a una domanda che resta vivace. Da rilevare che lo stato vegetativo degli oliveti risulta ottimale, a giudizio degli operatori, sia in Italia che nell'intera area del Mediterraneo.
Poche le novità sul mercato del vino dove permane una situazione di stallo generale delle trattative. I prezzi dei bianchi sono scesi sotto la soglia dei 3 euro/ettogrado, condizione che non si verificava dall'ultimo trimestre del 2009, né si evidenziano, a breve, prospettive di miglioramento.
Riguardo al comparto ortofrutticolo, il maltempo dei giorni scorsi ha fortemente condizionato la dinamica dei consumi, favorevoli soprattutto per le mele che hanno beneficiato di un inatteso aumento dei prezzi.
Le specie frutticole di stagione, in particolare le fragole, hanno confermato il fisiologico calo delle quotazioni in atto ormai da diverse settimane, in un mercato che continua comunque a registrare una buona fluidità degli scambi.
Per le albicocche Ismea segnala, sui mercati interni, una forte pressione concorrenziale del prodotto spagnolo che sta appesantendo i listini anche delle varietà nazionali. La produzione di ciliegie inizia nel frattempo a coinvolgere i primi areali emiliano-romagnoli dove, a differenza della Puglia, le produzioni stanno registrando in queste prime battute prezzi leggermente più elevati rispetto alla scorsa campagna.
Si è conclusa la commercializzazione delle pere, mentre per le residue partite di kiwi nazionale si prevede un collocamento agevole, sia in Italia che all'estero, anche nelle prossime settimane.
Brusca riduzione, nei giorni scorsi, per i prezzi di meloni e angurie, penalizzati dal peggioramento climatico e dall'abbassamento repentino delle temperature. Per il resto delle ortive l'attività di scambio procede con regolarità. In linea con i normali calendari si registra un progressivo ampliamento dei territori di produzione coinvolti, oltre a un contestuale incremento dell'affluenza di merce nei centri di redistribuzione.
(Ismea 25 maggio 2015)
Tra i derivati del latte cresce solo la crema a uso alimentare quotata a Milano. Invariati tutti gli altri prezzi.
di Virgilio Parma, 27 maggio 2015 -
LATTE SPOT Più che un rimbalzo sembra profilarsi una vera e propria ripresa dei valori del latte spot. Lo scorso lunedì 25 maggio, alla borsa veronese, il nazionale crudo ha guadagnato l'1,54% collocandosi tra 33,51 e 34,54€/100 litri di latte mentre il pastorizzato estero ha addirittura guadagnato poco più di un euro fissando il prezzo tra 30,93 e 31,96€/100 litri di latte (+3,39%).
BURRO E PANNA Unica variazione rilevata è nella crema di latte a uso alimentare quotata alla borsa milanese. Con un +4,23% la crema quotata all'ombra della madonnina si colloca a 1,48€/kg. Invariati invece i prezzi di tutti gli altri prodotti.
Borsa di Milano 25 maggio:
BURRO CEE: 2,80€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,0€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,0€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,80€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,48€/Kg.
Borsa Verona 25 maggio:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,40-1,45€/Kg.
Borsa di Parma:
BURRO ZANGOLATO: 1,40€/kg.
GRANA PADANO Ancora nessuna variazione rilevata riguardo al Grana Padano.
Confermato nuovamente il prezzo compreso tra 7,10 e 7,75€/kg. per il formaggio di 15 mesi e tra 6,35 e 6,45 €/kg. per 9 mesi di stagionatura.
PARMIGIANO REGGIANO Analogamente al "grana" anche per il "parmigiano" non è stata segnalata alcuna variazione di prezzo alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma. Tra 7,60 e 7,85 €/Kg. la quotazione del 12 mesi e compreso nell'intervallo tra 8,75 e 9,10€/kg il listino del 24 mesi.
(NB: i grafici principali sono visionabili in galleria immagini)
Maltempo e prezzi condizionano l'annata agraria, ma il valore della produzione agricola resta sopra i 4 miliardi. Si consolida l' export: 5,5 miliardi. Bonaccini: "Una delle filiere strategiche per creare nuova occupazione. Opereremo mettendo al centro qualità, innovazione, giovani". Caselli: "Le quantità hanno tenuto, ma resta il tema della volatilità dei prezzi. Serve più integrazione. Utilizzeremo le risorse del nuovo Psr anche in questa direzione". -
Bologna, 26 maggio 2015 -
Un'annata segnata dall'eccezionale maltempo, dal crollo generalizzato dei prezzi all'origine e dalle conseguenze dell'embargo russo, ma nella quale l'agricoltura emiliano-romagnola ha comunque tenuto, attestandosi sui 4,094 miliardi di produzione lorda vendibile, un valore che è in linea con l'andamento degli ultimi cinque anni. Bene anche l'export di prodotti agroalimentari che nel 2014, con un risultato di 5,5 miliardi di euro, consolida il buon andamento del 2013. Il comparto agroalimentare emiliano-romagnolo ha un valore di 25 miliardi di euro (stima su dati Federalimentare) e dà lavoro a 130 mila persone (65 mila in agricoltura e 68 mila nell'industria alimentare).
"Crediamo che l'agricoltura, l'agroalimentare, l'agroindustria abbiano grandi potenzialità e siano una delle filiere strategiche per creare nuovo lavoro - ha detto il presidente della Regione Stefano Bonaccini, che ha concluso a Bologna i lavori di presentazione del Rapporto 2014 sul Sistema agroalimentare dell'Emilia-Romagna promosso da Regione e Unioncamere - metà dei 2,5 miliardi di euro che potranno arrivare in Emilia-Romagna nei prossimi sei anni, grazie alla programmazione dei Fondi europei, fanno riferimenti al Programma di Sviluppo Rurale, valorizzando ricerca ed innovazione, qualità, giovani, tutela del territorio, a partire dal favorire i territori più fragili, quali la montagna. È' stata una grande soddisfazione avere ricevuto, prima Regione europea, il via libera da Bruxelles al nuovo Psr. Ora lavoreremo per tradurre questo importante risultato in fatti concreti."
"Nonostante il maltempo le quantità hanno tenuto – ha spiegato l'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli –pesa l'instabilità dei prezzi che condiziona molto questo settore e si ripercuote sul reddito degli agricoltori. Questo aspetto deve essere oggetto di un'iniziativa politica forte, ma anche di un impegno da parte del mondo agricolo a superare quella frammentazione che ancora caratterizza diversi settori. Con il nuovo Psr sono in arrivo 1,2 miliardi. Puntiamo su filiere, organizzazione, qualità e programmazione. Insieme alla sburocratizzazione, un tema su cui questa Regione è già impegnata come dimostra il lavoro compiuto con il Registro unico dei controlli".
In ripresa il credito agrario con un valore di 5,63 miliardi di euro (+1,1%) e il superamento della stretta creditizia. In leggero aumento l'occupazione agricola, con un +2,2% per quella femminile.
L'export agroalimentare
L'Emilia-Romagna ha chiuso il 2014 con un valore dell'export agroalimentare di 5,5 miliardi di euro, confermando le buone perfomances del 2013. Tra le principali destinazioni si confermano Germania, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti. Per il terzo anno consecutivo si attenua il saldo negativo della bilancia commerciale, che nel 2014 è sceso a – 163 milioni di euro. Sul podio delle esportazioni emiliano-romagnole ci sono i salumi e le carni trasformate (1 miliardo 199 milioni di euro), i formaggi e i prodotti lattiero caseari (609 milioni di euro), la frutta e gli ortaggi lavorati (500 milioni). Sopra i 400 milioni di euro si collocano anche le esportazioni di frutta fresca, vino e derivati dei cereali. "Il primato dell'Emilia-Romagna nell'export di prodotti agroalimentari di qualità, pari al 16 per cento della quota nazionale, è una leva decisiva – ha spiegato il presidente di Unioncamere Emilia-Romagna Maurizio Torreggiani, che ha ricordato in particolare il progetto in collaborazione con la Regione Deliziando, "uno strumento che mette al centro il cibo come brand e supporta le imprese per consolidarne la presenza nei Paesi emergenti, la cui espansione economica determina una crescente richiesta."
Il valore della produzione agricola nei diversi settori
L'andamento meteo ha pesantemente condizionato la produzione agricola nel corso dell'annata appena trascorsa. Al di là delle ripetute emergenze che hanno coinvolto un po' tutto il territorio regionale (dall'alluvione di gennaio nel Modenese in poi), il 2014, a causa del susseguirsi di ripetute perturbazioni atlantiche, è stato caratterizzato da un inverno particolarmente mite e piovoso e da un'estate anch'essa piovosa e più fresca della norma.
Contemporaneamente, il sovrapporsi delle produzioni a livello europeo (caso eclatante la frutta), l'andamento negativo delle principali commodities, insieme agli effetti dell'embargo russo, hanno portato a una generale flessione dei prezzi. Un mix che ha portato a una Plv in calo del 5,9% rispetto al 2013, ma comunque sempre sopra la soglia dei 4 miliardi di euro. Percentuali analoghe di flessione del valore della produzione agricola si sono verificate a livello nazionale.
Secondo i dati del Rapporto 2014, tra i settori in controtendenza, per quanto riguarda l'andamento della Plv, quello delle colture industriali, quali la barbabietola da zucchero, la soia e il girasole, che ha messo a segno un +38%. Bene in particolare la barbabietola (Plv in crescita del 45%). Buoni i risultati anche per il pomodoro da industria (+20%).
Per quanto riguarda i cereali la riduzione della Plv si è complessivamente fermata al -1%, a fronte di un andamento a luci e ombre. Male sono andati in particolare il grano tenero (-15%), il mais (-6%). Bene invece il frumento duro (+60%).
Il comparto della frutta ha chiuso il 2014 con un -10% di Plv. Qui ha pesato in particolare il diffuso calo dei prezzi dovuto alle sovrapposizioni produttive e allo stop delle importazioni russe. Nonostante un aumento della produzione e dei volumi, le pere hanno chiuso con un -23%, le pesche con un -24%. Bene l'actinidia con +45%.
Il settore degli ortaggi (-8%), ha registrato un forte calo in particolare per le patate (-30%). Con il segno più le zucchine (35%), gli asparagi (49%), i piselli (41%).
Segno meno anche per gli allevamenti: -7%. Nel dettaglio: carni bovine (-4%), suine (-6%), pollame (-9%), latte (-7,6%).
In flessione la redditività delle aziende. I dati provvisori (elaborati sulla base di un campione di 145 imprese agricole) danno un calo dei ricavi dell'8,1% non sufficientemente compensato dalla riduzione dei costi intermedi (-2,6%).
In allegato scaricabile: l'andamento della Plv per provincia
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
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