Visualizza articoli per tag: Sanità

 

Lo studente attualmente ricoverato al Reparto di Pediatria dell'Azienda Ospedaliera Santa Maria Nuova di Reggio Emilia. L'Ausl informa che le condizioni del ragazzo non destano preoccupazioni -

 

Reggio Emilia, 17 aprile 2014 -

 

La Direzione del Dipartimento di Sanità Pubblica informa che tra gli studenti frequentanti il terzo anno della scuola media Andreoli-Marconi di Correggio è stato accertato un caso di meningite da meningococco. Le condizione dello studente, attualmente ricoverato al Reparto di Pediatria dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, non destano preoccupazioni.

Per prevenire efficacemente la malattia, i familiari, i compagni di classe, gli insegnanti e gli operatori scolastici che rientrano tra i contatti stretti con l’ammalato sono stati convocati dal Servizio di Igiene e Sanità Pubblica per il pomeriggio di oggi per assumere, a scopo cautelativo, la profilassi antibiotica. 

Nei prossimi giorni il Servizio attuerà la sorveglianza sanitaria prevista.

 

La meningite meningococcica

La meningite meningococcica (Neisseria Meningitidis) può essere contagiosa.

La trasmissione della malattia avviene con l’emissione di goccioline di saliva che si emettono parlando, starnutendo, tossendo e pertanto sono a rischio di contagio le persone che hanno avuto contatto stretto ( a distanza inferiore a 1 m ) e prolungato con l’ammalato nei 7 giorni precedenti la malattia.

Il periodo di incubazione varia da 2 a 10 giorni, di solito 3-4 giorni raramente può essere più prolungato. Si consiglia comunque nelle 4 settimane successive all’ultimo contatto con il malato di porre attenzione alla comparsa di febbre accompagnata da cefalea, rigidità nucale, nausea, vomito a getto, e, spesso, esantema con macule rosacee: in questo caso è necessario rivolgersi al proprio medico curante o al Pronto Soccorso, riferendo che si è stati a contatto con un caso di meningite.

 

(Fonte: Ausl Reggio Emilia)

 

Pubblicato in Cronaca Emilia

Parte, in questi giorni, la ristrutturazione dei locali che ospiteranno il reparto di Ostetricia e Ginecologia. Il progetto ha l'obiettivo di dare una sede definitiva al comparto materno-infantile dopo il sisma e consegnare ai cittadini una struttura moderna ed efficiente -

 

Modena, 17 aprile 2014 -

 

Un "punto nascita" nuovo per l'ospedale di Mirandola, dotato di sala operatoria e degenze moderne e confortevoli, con due sale travaglio-parto che offriranno la possibilità alle gestanti di partorire anche in acqua. Sono questi alcuni degli obiettivi che guideranno la ristrutturazione e la riorganizzazione complessiva del reparto di Ostetricia e Ginecologia del 'Santa Maria Bianca'. In questi giorni, a ridosso del secondo anniversario del terremoto, partono i lavori che consentiranno il trasferimento definitivo dell'area materno infantile di Mirandola all'interno del Padiglione Scarlini (al piano terra del corpo 8) dove, fino a poco tempo fa, era ospitata l'Unità Operativa di Cardiologia. Finalità principale dell'intervento di ristrutturazione è l'adeguamento funzionale e impiantistico dei locali destinati ad accogliere le mamme e i nuovi nati.

Il "punto nascita", una volta rinnovato, ospiterà 6 stanze per le degenze, 12 posti letto in tutto, su una superficie di 750 metri quadrati (3.375 metri cubi). Le stanze saranno predisposte per il "rooming-in", cioè un particolare tipo di degenza post parto che permette alle donne di tenere nella propria stanza i bambini appena nati, giorno e notte, senza limiti di orario, fino alle dimissioni. Sarà realizzato, inoltre, un accesso separato per la stanza di degenza neonatale, per il locale nido e le due sale parto.

Al termine dei lavori, che si stima dureranno circa 7 mesi, la nuova struttura sarà dotata di una propria sala operatoria per le procedute chirurgiche urgenti, come i parti cesarei. Oltre alla sala per gli interventi, sarà predisposto un locale per la preparazione e il risveglio delle pazienti, un deposito e uno spazio riservato ai chirurghi. Secondo il progetto esecutivo, il costo complessivo previsto dell'intervento è di 800 mila euro.

Grazie a questo intervento si rafforzeranno i rapporti di collaborazione tra il comparto materno-infantile del 'Ramazzini' e il 'Santa Maria Bianca' e prenderà sempre più corpo il percorso di riorganizzazione per area geografica e intensità di cura degli ospedali presenti in provincia, come definito dall'ultimo Piano Attuativo Locale (PAL).

"L'intervento ci permette di migliorare l'efficienza organizzativa del reparto – spiega il Direttore del Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia dell'Azienda Usl di Modena, Paolo Accorsi – e mantenere, allo stesso tempo, un'alta qualità assistenziale, garantendo così la massima sicurezza dei pazienti e la 'clinical competence' di tutti gli operatori. Il reparto rinnovato, sia dal punto di vista funzionale che strutturale, rafforza inoltre la logica di concreta integrazione che, in questi anni, è stata costruita fra le strutture materno-infantili dell'Area Nord, a partire dalla mobilità degli operatori per arrivare ad una loro stretta collaborazione".

"L'attivazione del punto nascita nuovo – sottolinea Teresa Pesi, Direttore dell'Ospedale di Mirandola – rappresenta una prova tangibile della volontà dell'Azienda Usl di rilanciare il reparto e superare le difficoltà incontrate, in modo particolare, a seguito del sisma. In questo senso è necessario proseguire nella strada intrapresa, ampliando le sinergie organizzative e gestionali esistenti e creandone di nuove, in modo particolare tra le Unità Operative di Mirandola e Carpi".

Il Reparto di Ostetricia e Ginecologia
Il Reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale di Mirandola, diretto dal dottor Paolo Accorsi, gestisce l'intero percorso di gravidanza, dalla diagnosi prenatale (test combinato, ecografie, amniocentesi, villocentesi) fino all'assistenza al parto e al puerperio. Nel reparto lavorano 7 medici, una coordinatrice ostetrico/infermieristica, 11 ostetriche, 6 infermieri e 6 operatori socio sanitari. In questi ultimi anni sono stati realizzati diversi progetti di integrazione fra le Unità operative di Ostetricia e Ginecologia degli ospedali di Carpi e Mirandola: in ambito onco-ginecologico è stato costituito un team multidisciplinare che centralizza i casi più complessi su Carpi e, analogamente, per l'endometriosi una equipe gestisce i pazienti più complessi su Mirandola che è punto di riferimento per questa patologia.

L'attività del reparto dopo il sisma
Nell'ultimo biennio di attività, l'Ostetricia di Mirandola ha dovuto fare i conti con i gravi problemi dovuti al terremoto. Da maggio a dicembre 2012, infatti, il reparto è stato chiuso.
Nel 2011 l'Ostetricia di Mirandola ha registrato 577 nati. L'anno successivo, a causa del sisma, i parti si sono fermati invece a quota 225. Per 7 mesi, infatti, il comparto ospedaliero resta chiuso e le mamme di Mirandola si spostano in altri ospedali. La riapertura del punto nascita, nella sede provvisoria occupata finora, avviene a fine 2012. Un primo bilancio, seppur parziale e ancora condizionato da alcune difficoltà, è quello relativo al 2013. A un anno dalla riapertura sono nati in reparto al 'Santa Maria Bianca' 403 bambini (211 femmine e 192 maschi). I tagli cesarei rappresentano, nel 2013, il 19.5% del totale. A tutt'oggi, nel 2014 il reparto ha registrato 128 nuovi nati, ed i cesarei si attestano al 18,5%.

(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)

 

Lunedì, 14 Aprile 2014 16:37

Carpi-Modena, derby senza fumo

 

Il mondo dello sport in prima fila per promuovere "Scommetti che smetti?", il concorso a premi organizzato dalle aziende sanitarie modenesi per diventare non fumatori -

 

Modena, 14 aprile 2014 -

Quattro protagonisti della serie cadetta scendono in campo per ricordare ad appassionati e tifosi che, fino al 30 aprile, è possibile iscriversi al concorso a premi organizzato dalle Aziende sanitarie modenesi per contrastare il tabagismo. In palio anche una maglietta originale dei canarini e un abbonamento alla prossima stagione calcistica del Carpi

Il mondo dello sport in prima fila per promuovere "Scommetti che smetti?", il concorso a premi organizzato dalle aziende sanitarie modenesi per diventare non fumatori. A pochi giorni dal derby che appassionerà i tifosi delle due città, i difensori biancorossi Emanuele Pesoli ed Elia Legati insieme a al terzino gialloblù Luca Calapai e al portiere Marco Costantino sono protagonisti di uno scatto fotografico a sostegno del concorso per diventare non fumatori “Scommetti che smetti?”. La foto è stata realizzata presso la Palestra Etica Club Giardino di Carpi, che partecipa attivamente al concorso.

Il messaggio per tifosi e appassionati è semplice: smettere di fumare è una partita che si può vincere. E per chi si iscrive a “Scommetti che smetti?” 2014 e abbandona l’abitudine tabagica c’è la possibilità di vincere un premio: una maglietta originale dei canarini o un abbonamento alla prossima stagione calcistica del Carpi.

Le due squadre sono da tempo impegnate in iniziative di promozione della salute, ma per l’occasione hanno deciso di scendere in campo insieme. “Un obiettivo di salute che condividiamo e che ci consente di valorizzare l’impegno della società per la collettività. Spezzare una sigaretta gigante con gli amici/rivali del Modena è un gesto che accompagna la nostra visione di uno sport sano”, commenta Simone Palmieri, Responsabile Marketing del Carpi. “Da anni sosteniamo ‘Scommetti che smetti?’ e l’opportunità di farlo insieme al Carpi pochi giorni prima della sfida sul campo dimostra come vi siano valori che vanno oltre la rivalità sportiva”, gli fa eco il Team Manager gialloblù, Andrea Russo. Un impegno, quello dei canarini del Modena a fianco della campagna informativa contro il tabagismo, che proseguirà anche allo stadio, attraverso i LED luminosi a bordo campo e di "Scommetti che smetti?".

Lo sport modenese e la lotta al fumo

Al concorso per diventare non fumatori partecipano anche altri protagonisti del mondo dello sport. Da quest'anno tre Palestre Etiche della provincia di Modena sostengono l’iniziativa: Equilibra di Modena, Sana Line e Club Giardino di Carpi, palestra quest’ultima che ha ospitato le due squadre di calcio per la foto contro il fumo. Le strutture hanno già aderito al Codice etico promosso dalla Regione Emilia-Romagna per diffondere impegni specifici a vantaggio della salute degli sportivi e per creare una rete di palestre che collaborino con il Servizio sanitario regionale. Le palestre offrono in palio a chi smette di fumare abbonamenti alle proprie attività sportive.

Rimanendo in ambito sportivo, anche CSI e UISP sono protagonisti da molte edizioni del concorso, coinvolgendo i propri allenatori e i propri iscritti nel contrasto all’abitudine tabagica.

La collaborazione del mondo dello sport a “Scommetti che smetti?” ha un duplice obiettivo: da un lato intende sottolineare che il fumo, oltre a danneggiare la salute, riduce le prestazioni dello sportivo e, dall'altro, vuole suggerire come l'attività sportiva, o semplicemente l'attività motoria, rappresenti un ottimo aiuto per combattere la dipendenza dalla sigaretta. 

 

Scommetti che smetti?: regole e premi

Per partecipare all'edizione 2014 del concorso occorre impegnarsi a smettere di fumare dal 30 aprile al 25 maggio. "Scommetti che smetti?" è il concorso a premi promosso dall'Azienda USL e dal Policlinico di Modena per contrastare la diffusione della dipendenza da tabagismo. Iniziativa organizzata in collaborazione con numerosi partner del territorio, si rivolge ai maggiorenni residenti in provincia di Modena che hanno fumato almeno una sigaretta al giorno nell'anno precedente al concorso, ai quali è richiesto di abbandonare le sigarette per almeno 25 giorni. Al termine del periodo, attraverso un'estrazione tra tutti i partecipanti e l'effettuazione di test non invasivi per verificare la reale astensione dal fumo, sono individuati i vincitori, che vengono premiati durante una cerimonia pubblica che, quest'anno, si svolgerà il 7 giugno 2014 presso il Centro Commerciale 'La Rotonda' di Modena. Tra i numerosi premi in palio è possibile vincere tablet, weekend vacanza, buoni acquisto, biciclette elettriche, smartphone, abbonamenti ad attività sportive e culturali, attrezzature sportive.

E’ possibile iscriversi al concorso direttamente online sul sito

www.scommettichesmetti.it

(Fonte: ufficio stampa Ausl Modena)

 

 

 

Proseguono gli incontri di educazione sanitaria organizzato dall'AUSL di Parma, alla Casa della Salute di San Secondo -

 

Parma, 14 aprile 2014 -

 

Il 17 aprile alle ore 17 “Con i bambini: riabilitazione … e molto altro”  è il tema al centro dell’appuntamento di aprile con “Il tè del giovedì”, questo mese eccezionalmente non l’ultimo giovedì, ma il 17.

 

All’incontro di educazione sanitaria organizzato dall’Azienda USL di Parma, nella Casa della Salute di San Secondo, con inizio alle ore 17, intervengono la fisiatra Marcella Ferrari e la fisioterapista Gabriella Fadani.

 

L’ingresso è gratuito, la cittadinanza è invitata a partecipare.

 

Come d’abitudine, sarà offerto il tè.

 

Per informazioni: tel. 0521.371790, e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

 

 

(Fonte: Ufficio stampa Ausl Parma)

 

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia
Venerdì, 11 Aprile 2014 16:38

Modena - Un incontro al Policlinico sulla stomia

Sono circa 500 i pazienti stomizzati a Modena, l’80% a seguito di neoplasie. L’obiettivo è aiutarli a migliorare la qualità di vita -

 

Modena, 11 aprile 2014 -

 

Valutare il rispetto dei diritti degli stomizzati in un'epoca condizionata dalla necessità di risparmio sanitario, e attirare l’attenzione sugli stomizzati e sulle loro problematiche quotidiane. Questo l’obiettivo del corso Parliamo di stomia organizzato sabato 12 aprile dall’Associazione Stomizzati della Provincia di Modena (A.I.STOM) e dalla Struttura Complessa di Chirurgia II del Policlinico diretta dal prof. Aldo Rossi. Appuntamento alle ore 9,00 presso l’aula P01 del Centro Didattico Interdipartimentale del Policlinico (via del Pozzo 71). 

 

La stomia – spiega il prof. Aldo Rossi - è un’apertura chirurgica eseguita sull’addome che mette in comunicazione l’intestino con l’esterno per permetterne lo svuotamento dove il meccanismo fisiologico è inibito. Un risultato simile può essere ottenuto anche per le problematiche urologiche. Le due principali tipologie di stomia sono, comunque, la <<Colostomia>> cioè l'abboccamento all'esterno del colon nella parte sinistra dell'addome e <<l’Ileostomia>> nella parte destra dell'addome”. La patologia che più frequentemente porta alla creazione della stomia è senza dubbio quella neoplastica, nell'80% dei casi; altri casi frequenti nei quali può essere necessario confezionare una stomia sono le malattie infiammatorie intestinali acute e croniche e i traumi. 

 

L'innovazione tecnologica ha permesso di diminuire il numero di stomie negli ultimi 20 anni, ciononostante la stomia rappresenta ancora uno status invalidante. Per questo motivo sono attivi percorsi di follow-up, grazie anche al contributo di A.I.STOM – che è presente al Poliambulatorio del Policlinico, al primo piano, corridoio A, dal lunedì al venerdì su appuntamento – per  aiutare i pazienti a convivere con la stomia. “Mantenere e recuperare la salute delle persone portatrici di stomia. Il convegno vuole fornire risposte adeguate ai bisogni degli stomizzati, sostenerne l’autostima e far acquisire la consapevolezza delle potenzialità presenti sul territorio”. Aggiunge Luciana Arellaro, referente AISTOM di Modena. L'ambulatorio stomizzati del Policlinico di Modena, tra i più antichi in Italia, nasce negli anni '80. Negli ultimi 5 anni sono stati seguiti 461 stomizzati e sono state effettuate 2.396 visite mediche specialistiche, oltre al quotidiano lavoro di consulenza infermieristica in tutti i reparti del Policlinico.

 

Programma del convegno

Saranno presenti esperti di diverse specialità, la dottoressa Margherita Gavioli (UO Chirurgia Ospedale di Carpi) si occuperà dei diversi Tipi di stomie e principali indicazioni, mentre la dottoressa Chiara Turrini (Settore Psico-sociale del Policlinico) affronterà l’impatto psicologico della stomia. Leonarda Fischetti (infermiera stomaterapista del Policlinico) parlerà della riabilitazione degli stomizzati mentre il dottor Matteo d’Arienzo (chirurgo del Policlinico) tratteggerà l’evoluzione dei dispositivi. Il corso si occuperà anche del ruolo delle associazioni di pazienti e sarà concluso da una  tavola rotonda sul “Rispetto dei diritti e necessità di risparmio nell’era della “spending rewiew”. 

 

(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)

 

"Nei giorni più critici il sistema per le prenotazioni di esami e visite non è collassato grazie ai farmacisti che hanno comunque garantito la continuità del servizio. Ora però costruiamo percorsi nuovi per evitare che la rete possa essere messa in difficoltà a seguito di scelte che penalizzano soprattutto le farmacie presenti nei piccoli centri" -

 

Modena, 10 aprile 2014 -

 

“Senza il nostro supporto il sistema sarebbe collassato, con il risultato che migliaia di cittadini, almeno per qualche settimana, avrebbero avuto serie difficoltà a prenotare visite ed esami specialistici. Lo sottolineiamo oggi, non per riaprire una polemica, quanto piuttosto per riproporre all’Azienda Usl un tema per noi centrale, vale a dire un maggiore coinvolgimento delle farmacie allorquando maturano le scelte che vanno ad incidere sulla organizzazione dei servizi sanitari territoriali dei quali siamo parte integrante.” A parlare è il presidente di Federfarma Modena, l’Associazione che riunisce la totalità delle farmacie private della provincia, Silvana Casale che coglie l’occasione anche per ringraziare nuovamente pubblicamente i colleghi che pur tra mille difficoltà hanno assicurato la continuità del servizio CUP.

 

Superata, almeno in buona parte, la fase più complessa legata al cambiamento del programma utilizzato per le prenotazioni, Federfarma intende ora mantenere alta l’attenzione sulla centralità della rete delle farmacie, senza la quale non sarebbe possibile fornire un servizio così capillarmente diffuso sul territorio. Non di rado i farmacisti si sono trovati a dover ratificare, se non a subire, delle decisioni già assunte. Il lodevole rafforzamento dei servizi territoriali, necessita di una progettualità che tenga conto di tutti gli attori presenti in modo che le scelte che si fanno, che rischiano di scardinare equilibri fondamentali, non facciano saltare quel modello di distribuzione dei farmaci che il mondo ci invidia. 

 

“L’argomento, ne siamo consapevoli, è molto delicato perché riguarda la salute di tutti i cittadini e va quindi affrontato nei modi e nei tempi giusti attraverso un confronto costruttivo, ma non può essere eluso. La distribuzione diretta dei farmaci, effettuata cioè attraverso le farmacie ospedaliere o altri punti di consegna come le Case della Salute, continua ad essere un tema caldo rispetto al quale la preoccupazione è molto alta perché davvero sta minando l’esistenza stessa della rete”  prosegue Silvana Casale.

 

“Si continua a dare per scontato che la farmacia ci sia sempre e comunque, anche dove il numero di abitanti è ridotto. Ma non è più così scontato, perché l’equilibrio economico è sempre più precario a causa di scelte che troppo spesso portano a distribuire una serie di tipologie di medicinali escludendo le farmacie territoriali – aggiunge il neo consigliere di Federfarma Modena, Leonardo Manicardi, da quattro anni titolare della farmacia di Polinago, piccolo comune dell’appennino con circa 1.700 abitanti distribuiti in un territorio montano più grande di un comune come quello di Formigine.

 

“Le farmacie, non dimentichiamolo, svolgono un’importante funzione sociale e sono in grado di assicurare il servizio farmaceutico, 24 ore al giorno, 365 giorni, grazie ad una capillare distribuzione che consente di essere presenti anche nelle zone più disagiate. È poi evidente che nei paesi più piccoli, dove spesso sono assenti altre strutture sanitarie pubbliche, il cittadino trova nel farmacista la figura professionale che assicura, senza ritardo, non solo la consegna di tutti i medicinali di cui ha necessità, ma anche una serie di servizi essenziali che altrimenti sarebbero più difficilmente accessibili come la possibilità di effettuare prenotazioni di esami e visite, evitando spostamenti inutili, o di ricevere indicazioni qualificate sull’utilizzo più appropriato di farmaci che magari sono stati consegnati in occasione della dimissione dall’ospedale.

 

Aggiungo che molti dei farmacisti che operano in località più disagiate, ma non solo, consapevoli di fornire un servizio dalla forte valenza socio-sanitaria, quando ci sono persone che non riescono a venire in farmacia, provvedono alla consegna gratuita a domicilio. Sappiamo che questo appartiene al ruolo che svolgiamo e anzi siamo pronti a sviluppare ancora di più la farmacia dei servizi. Con la stessa franchezza però non nascondiamo che oggi la sopravvivenza di alcune piccole farmacie è seriamente a rischio. E questo a nostro parere non può essere vissuto come un problema della singola farmacia o del Comune interessato. Ciò che si deve tutelare è la rete nel suo complesso, perché altrimenti i principi di equità e di accessibilità ai servizi dedicati alla salute escono indeboliti e peggiora quindi la qualità del servizio.” conclude Leonardo Manicardi.

 

LE FARMACIE PRESENTI IN PROVINCIA DI MODENA

A oggi le farmacie attive sono 175, delle quali 150 private (86% del totale) e 25 di proprietà dei comuni. Sul totale, le farmacie rurali, quelle cioè attive in Comuni con non più di 5000 abitanti sono 68. 

 

(Fonte: ufficio stampa Federfarma Modena)

 

 

 

 

 

 

Grazie alla generosità dell’Associazione “Terzo tempo” sono state donate due nuove attrezzature per la Pediatria dell'Ospedale di Vaio -

 

Parma, 8 aprile 2014 -

Due nuove attrezzature per la Pediatria dell’Ospedale di Vaio, a donarle è l’Associazione “Terzo Tempo”. 

Si tratta di una pompa siringa per controllo delle quantità infuse ad uso neonatale, che si aggiunge ad un’altra già disponibile in reparto, andando così a completare la dotazione necessaria. Infatti, l’aumentato numero di parti comporta maggiori necessità di utilizzo di questi strumenti.

Il secondo apparecchio donato è uno spirometro portatile, utile per la misurazione dei volumi polmonari nei bambini, estremamente importante nella diagnosi di asma e nella diagnosi differenziale di questa con altre patologie respiratorie. Il vantaggio di uno strumento portatile è la flessibilità e la possibilità di utilizzo in varie situazioni: dal test al letto del paziente a quello da sforzo. Questo strumento è di nuova acquisizione per la Pediatria.

Oggi, alle 11, la cerimonia di ringraziamento al Day Hospital Pediatrico, alla presenza di Massimo Fabi, direttore generale dell’AUSL, Mirco Loreni, presidente dell’Associazione “Terzo tempo” e Pier Luigi Bacchini, direttore U.O. Pediatria dell’Ospedale di Vaio.

Sarà presente Lorenzo Fallini, con la moglie Daria Fratta.

 

L’U.O. di Pediatria: dati di attività 

Nel 2013, sono nati 859 bimbi, 53 sono stati i pazienti del Day Hospital. Le prestazioni ambulatoriali assicurate sono state 4780, mentre 3206 gli accessi al Pronto Soccorso e le visite in età pediatrica.

 

 

 

(Fonte: Ufficio stampa Azienda USL di Parma)

 

Ospita 28 letti destinati a degenza ordinaria e funzione intensiva. Grazie alla collocazione al quarto piano a fianco dell’emodinamica, migliora ulteriormente la qualità e la sicurezza dell’assistenza. Nel 2013 in aumento i dati di attività.

 

Modena, 7 aprile 2014 -

Inaugurato nella mattinata di oggi il nuovo reparto di cardiologia, del quale fanno parte l’area destinata alla degenza ordinaria e la funzione intensiva. Una cerimonia semplice, ma decisamente emblematica, che ha offerto l’opportunità di sottolineare i molteplici benefici, sia per la qualità della cura e la sicurezza dei pazienti, sia per il comfort dei pazienti e degli operatori sanitari che derivano dall’apertura del reparto.

 

Già pienamente attivi da alcuni giorni, i nuovi ambienti - oltre 1660 metri quadrati, dei quali 430 dedicati alla funzione intensiva - si trovano al quarto piano del corpo centrale del Policlinico, in adiacenza alla cosiddetta zona interventiva. 

 

Grazie a questa nuova collocazione il numero complessivo dei letti torna ad essere lo stesso della fase antecedente il sisma, vale a dire ventotto; in particolare venti sono dedicati alla degenza ordinaria, mentre i restanti otto sono destinati alla funzione intensiva. “Sarebbe però davvero riduttivo limitarci a questo, pur importantissimo dato numerico. La soluzione adottata infatti introduce dei miglioramenti significativi rispetto alla qualità e alla sicurezza dell’assistenza. Credo sia anche doveroso ringraziare tutto il personale che per mesi ha lavorato in condizioni non ottimali, senza mai far venir meno il servizio e ricostruendo un positivo clima di collaborazione e fiducia che ha riportato l’attività a livelli ottimali. Obiettivo per il 2014 è quello di lavorare al meglio in un’ottica d’integrazione all’interno del dipartimento interaziendale di patologie dell’apparato cardiovascolare.” ha evidenziato nel suo intervento il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, Licia Petropulacos.

 

Gli spazi inaugurati oggi, prima di essere destinati ad ospitare il nuovo reparto di cardiologia, sono stati oggetto di una serie di interventi, migliorativi e mirati, che hanno riguardato sia la sistemazione dei locali, sia le attrezzature. Tutta l’area è stata interessata da interventi di completamento del miglioramento antisismico e da una revisione degli impianti elettrici finalizzata a garantire una separazione fra area ordinaria ed area intensiva dei sistemi di monitoraggio e chiamata. L’intervento ha previsto anche la revisione completa della rete per la telemetria.

Per l’area intensiva si è reso necessario il completamento dell’impiantistica dei locali, dotando ciascuno degli 8 posti letto di carrelli, completi di trasformatore di isolamento e gruppo di continuità, sui quali sono installati in modo fisso i monitor multiparametrici completi di monitoraggio emodinamico invasivo e monitoraggio emodinamico non invasivo composto da elettrocardiogramma diagnostico a 12 derivazioni, saturimetria, pressione. In ogni stanza sono stati realizzati cablaggi ed impianti idonei alla funzione intensiva con posizionamento, fra l’altro, di telecamere per la osservazione dei pazienti e prese per la emodialisi.

 

In virtù di un rigoroso intervento particolarmente attento al recupero delle componenti tecnologiche già presenti prima del sisma, e trasferibili alla nuova sede,  è stato possibile effettuare l’intero intervento a costi contenuti soprattutto se rapportati alla qualità delle soluzioni oggi presenti nel nuovo reparto di cardiologia. La spesa complessiva ammonta a 125.000 euro, finanziati prevalentemente con fondi aziendali, fatti salvi gli 11.000 euro della telemetria provenienti da fondi regionali.

 

Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, Carlo Lusenti,  Assessore Politiche per la salute Regione Emilia-Romagna, Emilio Sabattini, Presidente Provincia di Modena,  Giorgio Pighi, Sindaco Comune di Modena, Licia Petropulacos, Direttore Generale Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena, Paolo Frigio Nichelli, Presidente Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Gioachino Coppi, direttore del Dipartimento interaziendale integrato per la cura delle malattie cardiache e vascolari delle due aziende sanitarie modenesi.

 

Il sindaco di Modena Giorgio Pighi, durante il suo intervento, ha affermato che “la scelta qualificante dell’intervento realizzato al Policlinico dopo il sisma è stata quella di una vera e propria riqualificazione della struttura, dal punto di vista tecnologico, strumentale e ambientale, creando un reparto in cui l’efficienza e la sicurezza, per la salute, si coniugano con un deciso aumento del comfort per pazienti e operatori”. Non solo un “semplice ripristino delle condizioni pre-sisma, quindi, ma una scelta di rilancio e miglioramento – ha aggiunto il sindaco – che rappresenta il valore aggiunto della qualità dei servizi modenesi, facendo la differenza tra normalità ed eccellenza”.

 

Grazie all’intervento del professor Gioachino Coppi, è stato possibile tracciare anche un breve bilancio dell’attività svolta nel 2013 dai professionisti del Policlinico. I numeri, a partire dai pazienti trattati, dai 1157 del 2012, si è arrivati ai 1300 del 2013, confermano la piena ripresa dell’attività di assistenza durante l’ultimo anno da poco conclusosi, questo nonostante le condizioni operative molto difficili.  Le coronografie, in particolare sono state 930, vale a dire il 14% in più rispetto al 2012. Sempre nell’ambito dell’attività del laboratorio di emodinamica, evidente, è anche l’incremento delle angioplastiche coronariche che sono passate dalle 433 del 2012 alle 544 del 2013, con un incremento del 21%. Stessa tendenza infine per le angioplastiche primarie che hanno registrato un aumento del 16% rispetto all’anno passato. 

 

(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)

 

 

 

La somma per l'acquisto della nuova attrezzatura è stata raccolta dall'Associazione di Spilamberto Prozetesis...

 

 

Modena, 3 aprile 2014 -

Nuova importante donazione da parte del mondo del volontariato a favore del Policlinico di Modena. Protagonista del recente gesto di grande generosità è in questo caso l'Associazione Prozetesis di Spilamberto che ha donato alla Chirurgia Toracica del Policlinico un broncoscopio portatile con videocamera di ultima generazione il cui valore complessivo ammonta a 25mila euro. Si tratta del Sistema Videocompatto Tele Pack X Led della Karl Storz, un sistema di videoendoscopia "all-in-one" che riunisce tutto ciò che occorre per l'imaging endoscopico: monitor da 15 pollici, telecamera con zoom ottico integrato nella testina e sorgente luminosa a LED che permette di registrare immagini fisse, file video su dispositivo USB e scheda di memoria, il tutto condensato in un apparecchio portatile.

L'apparecchiatura – che è completata da un carrello e un broncoscopio – pur essendo già in funzione, è stata presentata ieri mattina in occasione di una breve cerimonia, tenutasi nei locali del Reparto di Chirurgia Toracica, organizzata per ringraziare l'Associazione. Tra gli altri erano presenti il Direttore Generale dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico, Kyriakoula Petropulacos, il Direttore Sanitario Anselmo Campagna, il Presidente dell'Associazione Prozetesis Luigi Zanotti e il direttore della struttura complessa di Chirurgia Toracica professor Uliano Morandi.

Il Broncoscopio permette indagini approfondite dell'Apparato Respiratorio sia con finalità diagnostiche che terapeutiche. "Il cancro del polmone – spiega il prof. Uliano Morandi, Direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Toracica - rappresenta ancora oggi una delle principali cause di morte per neoplasia nei soggetti di sesso maschile e la seconda nei soggetti di sesso femminile. Stiamo parlando della malattia tumorale più diffusa nel mondo occidentale che è riconducibile a molteplici cause. Tra queste spiccano il fumo di sigaretta, riscontrabile nel 90% dei casi, l'inquinamento atmosferico, l'esposizione a minerali e sostanze chimiche in ambito professionale e le malattie croniche polmonari infiammatorio-degenerative quali la Broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e l'Enfisema".

PROZETESIS
L'Associazione "PROZETESIS " (dal greco Zetesis = Ricerca ), è stata costituita nel Marzo 2010 da un gruppo di pazienti affetti da neoplasia polmonare. Scopo dell'associazione è quella di raccogliere fondi per promuovere la ricerca su tale patologia. L'associazione si impegna inoltre a migliorare la conoscenza tramite iniziative divulgative e culturali del tumore polmonare. PROZETESIS ha già provveduto a donare al Policlinico di Modena l'Ecografo attualmente in uso alla Chirurgia Toracica ed il Software per l'Archiviazione dei casi di Tumore Raro afferenti a Modena da tutte le altre diciannove sedi associate. La donazione di questo broncoscopio portatile di ultima generazione prosegue questa tradizione che consente il costante miglioramento della dotazione tecnologica specialistica in carico alla Chirurgia Toracica del Policlinico.

 

(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)

 

Ieri, 2 aprile, si è celebrata la giornata mondiale per la consapevolezza dell’autismo, voluta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite -

 

Parma, 3 aprile 2014 -

Azienda USL, Comune di Parma, Ufficio Scolastico provinciale, Università e Associazioni dei familiari per celebrare questa ricorrenza e sottolineare l’importanza del lavoro di rete presentano un protocollo di intesa e la rassegna “Comunicazioni…in blu”.

 

IL PROTOCOLLO DI INTESA E’ la cornice entro cui operare per la definizione del Progetto di vita individualizzato rivolto ad ogni ragazzo con ASD  (Disturbi dello Spettro Autistico) in un’ottica di cura e di inclusione sociale. 

L’obiettivo è quello di valorizzare quanto presente sul territorio per rendere il percorso della costruzione e realizzazione del Progetto di Vita il più rispondente possibile ai bisogni e alle aspettative dei ragazzi e delle loro famiglie. Il protocollo d’intesa è sottoscritto da Azienda USL, Comune di Parma, Ufficio Scolastico provinciale, Università e Associazione Bambini e Autismo onlus (Associazione capofila). Il protocollo è sostenuto anche dall’Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici.

 

LA RASSEGNA “Comunicazioni…in blu” è il titolo scelto per la rassegna, che prevede una mostra  allestita nel Centro e la proiezione di diversi filmati. La mostra raccoglie disegni e altri lavoretti che i ragazzi hanno fatto a scuola e al Centro, insieme a insegnanti, educatori e operatori per imparare la successione delle stagioni, per affinare la motricità e la coordinazione oculo-manuale. Sono proiettati anche dei filmati descrittivi delle attività di gruppo condotte negli ultimi mesi al Centro. In particolare: un lavoro in copia sulle abilità sociali; un piccolo gruppo co-condotto con gli educatori domiciliari che ha come obiettivo il rispetto delle regole sociali; dei frammenti del “laboratorio cucina e cura dell'ambiente domestico” e del “laboratorio di giardinaggio”. Infine, vi è il  cortometraggio interamente realizzato da quattro ragazzi con la supervisione degli operatori del Centro. 

 

LIGHT IN UP BLUE – illuminalo di blu. In serata, aderendo alla campagna lanciata nel 2010 da “Autism Speaks”, la più grande organizzazione mondiale che si occupa di promuovere la ricerca scientifica sull’autismo, l’Amministrazione Comunale di Parma illumina il Petitot di blu, così come saranno illuminati numerosi monumenti in tutto il mondo, da New York a Sidney, a testimoniare la sensibilità della città rispetto alla problematica. 

 

  

IL CENTRO  E’ nato nel 2009 grazie ad un progetto di integrazione tra Ausl e Comune di Parma, con la collaborazione del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Parma, dell’Istituto Scolastico provinciale e delle rappresentanze delle famiglie.  E’ un punto di incontro per chi, nel territorio, si occupa di ASD ed un riferimento per insegnanti ed educatori che nel quotidiano lavorano con bambini e ragazzi con questi tipi di disturbi. Obiettivo del Centro è giungere ad una diagnosi tempestiva, con la collaborazione dei pediatri e dell'Ospedale del Bambino, per fornire ai piccoli pazienti percorsi di cura personalizzati, affinché acquisiscano  nuove abilità, per avere una vita adulta quanto più autonoma. Sono previste attività individuali e di gruppo basate su diversi approcci oggi utilizzati a livello internazionale, compresa la sperimentazione di nuove tecniche abilitative ideate a partire dalle recenti scoperte scientifiche sui neuroni specchio. Presso il Centro, sono inoltre realizzati laboratori di cucina, di cura dell’ambiente domestico e di giardinaggio nella serra acquistata nel 2011, grazie al significativo contributo del Rotary Club Parma Farnese, allora presieduto da Claudio Reverberi. 

 

I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO Sono caratterizzati da difficoltà nella comunicazione, nell’interesse sociale e dalla presenza di comportamenti ed interessi ristretti e stereotipati. La caratteristica più evidente è l'isolamento, accertato dall’assenza di risposta verbale e non verbale (assenza di contatto oculare e della mimica) alle stimolazioni verbali e ambientali, dalla difficoltà a stare con coetanei e adulti, dai disturbi del comportamento (iperattività fisica accentuata, comportamenti ossessivi e spesso privi di senso ecc.). I dati degli ultimi anni confermano che si tratta di una patologia in forte aumento. Le stime internazionali sostengono che un bambino su cento è affetto da una forma di autismo. I minori con diagnosi di ASD in carico ai Servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Azienda USL sono 175 di cui circa 70 residenti nel distretto di Parma (dati aggiornato al 31/01/2014). Ad oggi non esiste “la cura dell’autismo”, tuttavia un intervento psicoeducativo, individualizzato, globale e precoce ne migliora di molto la prognosi, favorendo il raggiungimento di un buon grado di autonomie ed il conseguente innalzamento della qualità di vita della persona con ASD e della sua famiglia. 

 

Alcune dichiarazioni degli intervenuti alla conferenza stampa che si è svolta ieri pomeriggio al Centro per la diagnosi, la cura e lo studio dei disturbi della comunicazione e della socializzazione 

 

Pietro Pellegrini: Ringrazio gli operatori del Centro, del Comune, delle Associazioni e delle Cooperative perchè hanno accolto il mio invito fatto lo scorso anno, il due aprile: portare nella giornata per l'autismo il punto di vista dei ragazzi. Oggi presentiamo proprio questo, attraverso la rassegna "Comunicazioni...in blu". E' importante il punto di vista dei nostri ragazzi, perchè il lavoro che svolgiamo è con le persone, non sulle patologie. Il protocollo tocca tanti punti: dalla ricerca, fondamentale, perchè senza alimentare false speranze vi è bisogno di capire, alla diagnosi precoce, grazie al lavoro fatto anche con i pediatri e i professionisti dell'Ospedale del Bambino, con l'obiettivo finale di sviluppare quanto più è possibile ogni competenza. 

Laura Rossi: Porto i saluti dell'Amministrazione comunale. Oggi è occasione per ribadire l'importanza della creazione di progetti individualizzati per i ragazzi autistici, perchè sia garantita loro una vera inclusione sociale. Il protocollo di intesa presentato sottolinea la collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti e impegnati in questo senso.

Pier Francesco Ferrari: Il Dipartimento di Neuroscienze collabora da diversi anni con il Centro, grazie anche all'impulso del Prof. Giacomo Rizzolatti. E' importante che la ricerca interagisca con i servizi, con le famiglie dei ragazzi con disturbi dello spettro autistico. Attraverso i ragazzi, i genitori, possiamo trovare non solo soluzioni scientifiche, bensì anche pratiche, che siano utili nel quotidiano. 

Emilia Caronna: Non solo il 2 aprile, ma tutti i giorni dell'anno devono essere per i ragazzi autistici, così come per chi ha disabilità, non importa di che tipo. Questi giovani sono innanzi tutto persone che hanno bisogni educativi speciali e per questo devono avere attenzioni e progetti individualizzati.  

Giovanni Desco: Mettere al centro la persona è il concetto base del protocollo di intesa presentato oggi. Ciò significa che le istituzioni, la scuola, la sanità, ... devono raccordarsi e andare incontro alle esigenze delle persone con autismo. Con il protocollo si vogliono ulteriormente migliorare la collaborazione e gli interventi.

   

Cristiana Torricella: La sfida è contemperare il miglioramento della qualità della vita dei ragazzi e delle loro famiglie con l'esigenza di ottimizzare le risorse disponibili. L'esito atteso dall'attuazione del  protocollo è ottimizzare proprio le risorse presenti sul territorio, attraverso un lavoro di rete, per creare progetti di vita individualizzati.

Angela Volta: Ringrazio l'Associazione Bambini e Autismo per il ruolo svolto nella redazione del protocollo di intesa. E' vero quanto detto dalla Prof.ssa Caronna: tutti i giorni devono essere il 2 di aprile, ma è bello anche avere una giornata dedicata, perchè c'è bisogno di sensibilizzare tutta la comunità su questa problematica, perchè sappia accogliere e integrare i nostri ragazzi.

Massimo Fabi: E' importante, oggi, essere tutti qui. L'impegno è rendere questo Centro il riferimento per lo sviluppo, l'accompagnamento, il sostegno dei ragazzi con disturbi dello spettro autistico, attraverso singoli e specifici "progetti di vita".  

 

 

(Fonte: Ufficio Stampa -  AUSL di Parma) 

 

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"