Giovedì, 10 Aprile 2014 11:43

Modena - La proposta di Federfarma all'Ausl: per rafforzare i servizi sanitari territoriali occorre valorizzare la rete delle farmacie

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"Nei giorni più critici il sistema per le prenotazioni di esami e visite non è collassato grazie ai farmacisti che hanno comunque garantito la continuità del servizio. Ora però costruiamo percorsi nuovi per evitare che la rete possa essere messa in difficoltà a seguito di scelte che penalizzano soprattutto le farmacie presenti nei piccoli centri" -

 

Modena, 10 aprile 2014 -

 

“Senza il nostro supporto il sistema sarebbe collassato, con il risultato che migliaia di cittadini, almeno per qualche settimana, avrebbero avuto serie difficoltà a prenotare visite ed esami specialistici. Lo sottolineiamo oggi, non per riaprire una polemica, quanto piuttosto per riproporre all’Azienda Usl un tema per noi centrale, vale a dire un maggiore coinvolgimento delle farmacie allorquando maturano le scelte che vanno ad incidere sulla organizzazione dei servizi sanitari territoriali dei quali siamo parte integrante.” A parlare è il presidente di Federfarma Modena, l’Associazione che riunisce la totalità delle farmacie private della provincia, Silvana Casale che coglie l’occasione anche per ringraziare nuovamente pubblicamente i colleghi che pur tra mille difficoltà hanno assicurato la continuità del servizio CUP.

 

Superata, almeno in buona parte, la fase più complessa legata al cambiamento del programma utilizzato per le prenotazioni, Federfarma intende ora mantenere alta l’attenzione sulla centralità della rete delle farmacie, senza la quale non sarebbe possibile fornire un servizio così capillarmente diffuso sul territorio. Non di rado i farmacisti si sono trovati a dover ratificare, se non a subire, delle decisioni già assunte. Il lodevole rafforzamento dei servizi territoriali, necessita di una progettualità che tenga conto di tutti gli attori presenti in modo che le scelte che si fanno, che rischiano di scardinare equilibri fondamentali, non facciano saltare quel modello di distribuzione dei farmaci che il mondo ci invidia. 

 

“L’argomento, ne siamo consapevoli, è molto delicato perché riguarda la salute di tutti i cittadini e va quindi affrontato nei modi e nei tempi giusti attraverso un confronto costruttivo, ma non può essere eluso. La distribuzione diretta dei farmaci, effettuata cioè attraverso le farmacie ospedaliere o altri punti di consegna come le Case della Salute, continua ad essere un tema caldo rispetto al quale la preoccupazione è molto alta perché davvero sta minando l’esistenza stessa della rete”  prosegue Silvana Casale.

 

“Si continua a dare per scontato che la farmacia ci sia sempre e comunque, anche dove il numero di abitanti è ridotto. Ma non è più così scontato, perché l’equilibrio economico è sempre più precario a causa di scelte che troppo spesso portano a distribuire una serie di tipologie di medicinali escludendo le farmacie territoriali – aggiunge il neo consigliere di Federfarma Modena, Leonardo Manicardi, da quattro anni titolare della farmacia di Polinago, piccolo comune dell’appennino con circa 1.700 abitanti distribuiti in un territorio montano più grande di un comune come quello di Formigine.

 

“Le farmacie, non dimentichiamolo, svolgono un’importante funzione sociale e sono in grado di assicurare il servizio farmaceutico, 24 ore al giorno, 365 giorni, grazie ad una capillare distribuzione che consente di essere presenti anche nelle zone più disagiate. È poi evidente che nei paesi più piccoli, dove spesso sono assenti altre strutture sanitarie pubbliche, il cittadino trova nel farmacista la figura professionale che assicura, senza ritardo, non solo la consegna di tutti i medicinali di cui ha necessità, ma anche una serie di servizi essenziali che altrimenti sarebbero più difficilmente accessibili come la possibilità di effettuare prenotazioni di esami e visite, evitando spostamenti inutili, o di ricevere indicazioni qualificate sull’utilizzo più appropriato di farmaci che magari sono stati consegnati in occasione della dimissione dall’ospedale.

 

Aggiungo che molti dei farmacisti che operano in località più disagiate, ma non solo, consapevoli di fornire un servizio dalla forte valenza socio-sanitaria, quando ci sono persone che non riescono a venire in farmacia, provvedono alla consegna gratuita a domicilio. Sappiamo che questo appartiene al ruolo che svolgiamo e anzi siamo pronti a sviluppare ancora di più la farmacia dei servizi. Con la stessa franchezza però non nascondiamo che oggi la sopravvivenza di alcune piccole farmacie è seriamente a rischio. E questo a nostro parere non può essere vissuto come un problema della singola farmacia o del Comune interessato. Ciò che si deve tutelare è la rete nel suo complesso, perché altrimenti i principi di equità e di accessibilità ai servizi dedicati alla salute escono indeboliti e peggiora quindi la qualità del servizio.” conclude Leonardo Manicardi.

 

LE FARMACIE PRESENTI IN PROVINCIA DI MODENA

A oggi le farmacie attive sono 175, delle quali 150 private (86% del totale) e 25 di proprietà dei comuni. Sul totale, le farmacie rurali, quelle cioè attive in Comuni con non più di 5000 abitanti sono 68. 

 

(Fonte: ufficio stampa Federfarma Modena)

 

 

 

 

 

 

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