Bruciante sconfitta per 4 a 0 a Empoli contro la scatenata capolista. Due gol per tempo affondano i crociati, incapaci di tenere il passo della squadra di Andreazzoli. I ducali mostrano limiti tecnici e fisici e per D'Aversa ora si fa dura.
di Luca Gabrielli - Parma, 18 febbraio 2018 -
Una squadra senz'anima e priva di un gioco
Doveva essere la gara della svolta in casa della capolista Empoli e invece si è dimostrato il punto più basso della stagione del Parma.
Una stagione che rischia seriamente di compromettersi se al più presto non si troveranno soluzioni per tornare in carreggiata. Il sogno promozione diretta da qualche giornata è ormai pura utopia ma ora c'è da preoccuparsi per l'obiettivo minimo, quei playoff che a giugno decideranno la terza squadra valevole per la Serie A. I giocatori visti ieri e nelle ultime giornate sono da promozione solo per i nomi che portano ma non per l'apporto tecnico e soprattutto mentale che danno quando scendono in campo. L'Empoli ha strapazzato il Parma dal primo all'ultimo minuto riuscendo ad andare a segno ogni volta che decideva di spingere sull'acceleratore. Andreazzoli ha saputo dare un'anima e soprattutto un gioco ai suoi uomini compattando la difesa e sfruttando al meglio le bocche di fuoco che ha davanti. Donnarumma e Caputo ieri hanno fatto il bello e il cattivo tempo tra le maglie crociate segnando tre reti e riportando sulla terra i giocatori ducali, tanto osannati per le qualità tecniche che ben poche volte si sono viste in questa stagione.
Ha ceduto come un castello di carte anche la difesa gialloblù, l'unica ancora di salvezza che dava qualche speranza ai tifosi di poter affrontare le squadre più forti della categoria.
Lucarelli e soci non ci hanno capito niente e non hanno potuto arginare le azioni offensive molto ben orchestrate dai padroni di casa. Il centrocampo, punto focale di ogni squadra, non ha mai fatto filtro venendo surclassato anche sul piano fisico dagli avversari e l'attacco, come al solito, non ha creato pericoli sufficienti per impensierire il portiere. Ciciretti e Ceravolo predicano nel deserto in una squadra che non ha mordente, non corre e soprattutto non ha un gioco.
A D'Aversa gli si può rimproverare proprio questo. Dopo 26 giornate i giocatori sembrano scendere in campo senza un'idea precisa su cosa fare ma dando l'impressione di improvvisare sul momento.
Durante la settimana l'allenatore dovrebbe preparare precisi schemi e far ripetere continuamente movimenti difensivi e offensivi in modo tale da vedere al sabato trame di gioco oleate che poi possono anche non riuscire, per carità, ma almeno da dimostrare che alla base di tutto ci sta un pensiero di gioco. Questo non si vede dall'inizio della stagione e a preoccupare è anche la tenuta mentale della squadra che alla prima difficoltà si disunisce senza reagire come dovrebbe fare una squadra in lotta per la promozione.
Per D'Aversa saranno ore molto importanti per il suo futuro che ad oggi sembra un po' più lontano da Parma. Vedremo se la dirigenza deciderà se concedergli ancora un'opportunità o se sceglierà di non dare più alibi a questi giocatori cambiando scelta tecnica
Un pareggio che sa tanto di sconfitta conferma la crisi che la squadra di D'Aversa attraversa da mesi. Il campionato non aspetta più e ora c'è davvero da lottare per raggiungere il risultato minimo dei playoff. L'ex Cerri applaudito dalla Curva dopo il goal.
Parma, 11 febbraio 2018 - di Luca Gabrielli - La crisi non ha fine e ora si fa davvero dura.
Non ci sono più aggettivi per descrivere il momento tragico del Parma Calcio. La squadra costruita l'estate scorsa avrebbe dovuto giocarsela tra le prime della classe ma oggi, a 3/4 di campionato già giocato, i tifosi si interrogano sulle reali possibilità di poter come minimo raggiungere i playoff per poi giocarsi il tutto per tutto per la promozione in A.
L'ennesima opportunità di avvicinarsi alle prime è stato vanificata dalla prestazione scialba e priva di carattere della squadra, scesa in campo con il piglio sbagliato e capace di dare timidi segnali di risveglio solo dopo essere andata in svantaggio con il goal del figliol prodigo Alberto Cerri, nato e cresciuto proprio a Parma.
I crociati non hanno saputo sfruttare il famoso "fattore campo" e insieme al Perugia hanno dato vita a una partita davvero noiosa, priva di spunti e azioni pericolose.
Giunti al 60' minuto nessuno dei due estremi difensori ha mai seriamente rischiato di capitolare dinanzi a un tiro pericoloso, fino a quando il ragazzino cresciuto nel vivaio gialloblu, Alberto Cerri, non incorna uno splendido cross dalla destra di Mustacchio battendo un incolpevole Frattali.
Il bomber perugino si scusa immediatamente sotto la Curva Nord alzando le braccia al cielo in segno di perdono e immediatamente partono gli applausi degli ex tifosi con una punta non tanto velata di contestazione verso i giocatori crociati.
D'Aversa decide allora di giocarsi il tutto per tutto mettendo in campo una formazione ultra offensiva con davanti Da Cruz, Ceravolo, Di Gaudio e il neoacquisto Ciciretti. Proprio quest'ultimo, insieme a Ceravolo, dà la scossa alla squadra prendendo in mano il gioco del Parma.
Tutte le azioni partono dai suoi piedi e all'84' Da Cruz viene atterrato in area di rigore, costringendo l'arbitro a fischiare il penalty. Dagli undici metri si presenta Ceravolo che spiazza il portiere Leali e ristabilisce il punteggio di parità. La partita sembra aver preso una svolta favorevole e pochi minuti dopo sempre Ceravolo colpisce il palo dopo una splendida girata ma è ormai troppo tardi.
Il match finisce uno a uno e parte la contestazione civile dei tifosi che fischiano la squadra. Il capitano Lucarelli cerca di chiarirsi sotto la Nord con i Boys che intonano il coro "Noi vogliamo gente che lotta".
Come fare per dare una svolta alla stagione?
Questa è la domanda che tutti i tifosi crociati si stanno ponendo. Aspettando il posticipo del Palermo è impensabile credere di poter raggiungere la promozione diretta e allora si deve entrare nell'ottica di ridimensionare l'obiettivo e lavorare d'ora in poi per entrare senza affanni nei playoff.
Le prossime saranno ore calde per capire se continuare con la gestione attuale del mister D'Aversa o dare uno scossone all'ambiente e cambiare allenatore. Sicuramente i due punti fermi da qui alla fine del campionato dovranno essere Amato Ciciretti e Fabio Ceravolo che nei pochi minuti visti insieme hanno dato l'impressione di essere davvero di una categoria superiore.
In più, i due hanno davvero una splendida intesa dentro e fuori dal campo, affinata negli passati insieme a Benevento. D'Aversa, o chi ci sarà al posto suo, dovrà ripartire proprio dall'alchimia di questo duo per cercare di riportare il Parma nelle zone alte della classifica.
Le Rondinelle tornano alla vittoria dopo due mesi grazie alla doppietta di Torregrossa e inguaia D'Aversa, ora a rischio esonero. I crociati non riescono più a vincere in trasferta e sprofondano a dieci punti dalla capolista.
Parma, 4 febbraio 2016 - di Luca Gabrielli
Dopo la scoppiettante vittoria di sabato scorso contro il Novara, il Parma sembrava aver ritrovato la retta via per ricominciare la rincorsa per la promozione diretta e invece è arrivato lo stop che non ci si aspettava.
Contro un Brescia non certo irresistibile, i crociati giocano una partita priva di idee e concretezza mostrando evidenti limiti di maturità. D'Aversa nel post partita si lascia andare confermando quello che i tifosi pensano da qualche mese: questa squadra non ha il carattere per lottare per la promozione diretta in A. Le altre là davanti infatti macinano punti con goleade (vedi Frosinone e Empoli) mentre i ducali fanno una fatica enorme a creare occasioni da rete e appena passano in svantaggio non hanno la forza di capovolgere il risultato. Così non va e nonostante il ritorno al goal di Ceravolo dopo molti mesi, l'ottimismo in città incomincia a scarseggiare. Le vittorie non si fanno con le figurine ma con impegno, sacrificio e concentrazione, qualità che il Parma fino ad ora ha mostrato solo a sprazzi. La serie cadetta si vince con la continuità di risultati e i crociati, dopo la pausa natalizia, sembrano proprio aver perduto la fiducia che si conquista con i punti.
Non si può non accennare alla delicata situazione che sta vivendo il mister D'Aversa. In questi casi il primo capro espiatorio è sempre l'allenatore e in molti in città iniziano a chiedere il cambio in panchina. La società in questi giorni non potrà restare in disparte e dovrà farsi sentire negli spogliatoi per dare una scossa alla squadra.
Il ritorno al goal di Ceravolo unica nota positiva
La partita può essere riassunta nei nomi di Torregrossa e Ceravolo, i bomber di giornata. Il primo infatti, grazie alla doppietta realizzata (di pregevole fattura il goal decisivo), riporta alla vittoria le rondinelle dopo ben due mesi e regala una boccata d'ossigeno all'allenatore bresciano. Ceravolo invece ritrova la rete dopo 8 mesi e un campionato passato quasi totalmente in infermeriala. La speranza è che il goal segnato a Brescia abbia regalato al Parma quel bomber che la squadra non ha avuto per tutto il girone d'andata.
Per un Ceravolo ritrovato, non si hanno invece ancora notizie del colpo di gennaio Ciciretti. Il fuoriclasse di categoria ancora non ha visto il campo e ci sarà bisogno al più presto dei suoi assist e delle sue reti per raggiungere almeno i playoff.
I crociati tornano alla vittoria dopo più di un mese giocando una partita molto convincente. Nel finale del primo tempo la svolta con le reti di Gagliolo e Calaiò su rigore; nella ripresa Scavone chiude i conti.
di Luca Gabrielli Parma, 28 gennaio 2018 -
Il Parma doveva tornare alla vittoria e così è stato. Dopo un primo tempo in cui la truppa di D'Aversa fatica a trovare spazi e soluzioni offensive, arriva al 43' l'occasione che indirizza le sorti del match in favore dei crociati: sugli sviluppi di un calcio piazzato, una mischia vede favorire l'intervento del difensore Gagliolo che batte a rete. Sono momenti di tensione e passano alcuni minuti prima che l'arbitro convalidi il goal ma alla fine non ci sono dubbi. Il Novara è frastornato e molto nervoso e due minuti dopo Mantovani stende in area Calaiò; rigore netto ed espulsione per il difensore. Lo stesso "arciere" va sul dischetto del rigore chiudendo di fatto la partita nei primi 45'.
Il Parma rientra in campo nella ripresa tranquillo, forte del doppio vantaggio e dell'uomo in più. Non corre grossi e pericoli e sfiora la terza rete al 72' con Insigne, subentrato a Siligardi, che trova la pronta risposta del l'estremo difensore del Novara. Passano pochi minuti e dopo una splendida azione, Scavone timbra il cartellino di testa su un assist di Di Gaudio. C'è tempo anche per la prodezza di Frattali che para un rigore all'ultimo secondo a Sansone, mandando in estasi i tifosi parmigiani.
Il Parma riprende a macinare gioco e sale in classifica
Non era sicuramente un momento felice per la squadra crociata che da quattro giornate non trovava più la rete e aveva mostrato un'involuzione del proprio gioco. Dopo la sconfitta di Cremona all'ultimo minuto, gli uomini di D'Aversa erano chiamati a dare un segnale di ripresa dentro le mura amiche del Tardini. Così è stato con una prova convincente dal punto di vista del gioco e soprattutto della concentrazione. Il Parma è da subito entrato in partita e non ha mostrato nell'arco dei novanta minuti alcun vuoto.
Si sono viste interessanti trame di gioco offensive e la difesa si è dimostrata ancora una volta il punto di forza dei ducali. Davanti le altre non perdono un colpo ma i crociati riprendono a vincere e salgono al quarto posto dando l'impressione di essere tornati in carreggiata.
Cavion regala il successo alla Cremonese nella sfida playoff con il Parma, prima del girone di ritorno. Il gol dell'1-0 messo a segno all'89' vale i tre punti necessari per scavalcare gli stessi crociati. Pessima gara giocata dai ducali, senza idee per lunghi tratti del match
di Luca Gabrielli Parma, 21 gennaio 2018 -
La cronaca
Peggio di così non poteva incominciare il 2018 per i crociati che alla prima di ritorno escono sconfitti con un goal segnato all' 89'. La prima frazione di gioco vede le due squadre affrontarsi a viso aperto con un Parma che nel primo quarto d'ora dà l'impressione di poter far male ai padroni di casa. Di Gaudio e Calaiò sfiorano la rete del vantaggio ma si dimostrano poco sterili come tutta la manovra offensiva dei ducali. La Cremonese prende piano piano le misure e nella fine del primo tempo sbagliano due goal semplici con Arini e Cavion che si fa ipnotizzare da Frattali.
La ripresa è di stampo prettamente cremonese con il Parma messo alle corde. Gagliolo al 56' rischia l'autogoal e al 69' si assiste ad un doppio miracolo di Frattali nel giro di venti secondi. Al'82' viene annullato la rete dei padroni di casa con Arini che viene pescato in fuorigioco ma è il preludio alla doccia fredda che arriva all'89' con Cavion che raccoglie una respinta e insacca. Il Parma non ha il tempo per reagire e torna a casa a mani vuote e sconsolato.
Attacco impresentabile in attesa dei nuovi acquisti
L'allarme attacco è davvero preoccupante. Il Parma non segna da ben quattro gare e la manovra offensiva sembra avere avuto una preoccupante involuzione. Per fortuna il mercato ha regalato negli ultimi giorni colpì molto interessanti che però non si sono visti a Cremona. D'Aversa ha voluto dare fiducia ai "vecchi" e purtroppo non ha avuto ragione. Calaiò e Ceravolo sono tornati dai rispettivi infortuni senza creare pericoli alla difesa lombarda e probabilmente il botto di mercato sarà proprio un centravanti di peso dal goal facile. Faggiano nel frattempo ha regalato alla platea ducale Amato Ciciretti, un lusso per questa categoria che però di mestiere fa l'esterno offensivo. Il direttore generale dovrà ora adoperarsi per quel profilo "stile Matri" che tanto serve alla squadra. Il girone di ritorno è appena iniziato ma bisognerà fin da subito tornare in carreggiata per la promozione in A
Il Parma è quinto in classifica con trentatré punti, Cremonese sesta con trentadue: non bastassero questi semplici dati a mettere pepe sullo scontro diretto di sabato pomeriggio allo Zini (si gioca alle 15), aggiungiamoci che il Venezia (la prima squadra ad oggi fuori dai play out) di punti ne ha ventinove e il Frosinone secondo dietro al Palermo (a trentanove) ne ha trentasette. Insomma, la corsa promozione è decisamente affollata e nessuno può permettersi distrazioni.
Per questo la gara di Cremona potrebbe rappresentare uno snodo fondamentale per il Parma: dopo la sosta invernale la squadra di D’Aversa dovrà dimostrare di aver smaltito la ruggine e i carichi di lavoro e dovrà cercare di dimenticare i quattro pareggi consecutivi che avevano caratterizzato e rallentato i gialloblu prima dello stop. In quanto a pareggi, però, nemmeno la Cremonese scherza: undici su ventuno partite totali, dunque la metà delle gare disputate dai grigiorossi sono terminate pari (solo la Ternana con dodici ha fatto peggio).
Il pareggio è anche il risultato più frequente allo Zini (cinque su dieci), campo sul quale però è passato solo il Palermo (e soltanto con il minimo scarto). Il Parma in trasferta, invece, ha già perso a Carpi, Frosinone e Perugia, ma è anche vero che ha vinto a Cittadella, Foggia, Venezia e Novara. Per questo la partita di Cremona può essere un banco di prova decisivo per i gialloblu, una sorta di prova di maturità contro una squadra decisamente organizzata, che concede pochissimo all’avversario ed è cinica quando c’è da punire gli errori degli avversari. Non a caso, la difesa del Parma è la migliore del campionato insieme a quella del Palermo (diciassette le reti incassate), ma la Cremonese ne ha subite soltanto quattro in più.
L’attacco grigiorosso, invece, si fa preferire rispetto a quello dei gialloblu: ventinove le reti all’attivo per Paulinho e compagni, mentre Insigne e soci si sono fermati a ventisette. Ed è il gol che è mancato al Parma nelle ultime uscite, perché se è vero che Frattali ha chiuso con la porta inviolata nelle ultime tre, è altrettanto vero che gli avanti gialloblu non sono riusciti a scalfire i muri difensivi avversari. Insomma, bene l’imbattibilità, ma bisognerà anche riprendere a segnare, altrimenti si rischia di accumulare distacchi preoccupanti o, peggio, farsi rimontare dalle inseguitrici. E in questo senso la classifica cortissima di questa “pazza” Serie B non aiuta. Come detto, però, lo Zini non è proprio il campo più agevole della Serie B e infatti secondo i bookmakers l’1 è il segno favorito (la quota si aggira su 2.4, mentre sia l’X che il 2 superano quota 3).
Viste le statistiche delle due difese, inevitabile pensare ad una gara con poche reti e infatti l’Under 2.5 è largamente favorito rispetto all’ipotesi Over 2.5 (1.6 contro 2.3). Per gli ottimisti, buona anche la quota della doppia chance X2, che vale anch’essa 1.6 volte la posta. Per chi volesse scommettere sulla gara, è possibile anche approfittare dei bonus di benvenuto di alcuni dei più importanti bookmakers. È possibile ritrovarne una rassagna dettagliata su www.sportytrader.it.
Collecchio, 26 Dicembre 2017 – Mister Roberto D'Aversa, al termine della seduta di allenamento a porte chiuse sostenuta questo pomeriggio al Centro Sportivo di Collecchio, ha convocato 22 giocatori per la ventunesima partita del campionato Serie B ConTe.it 2017/2018, in programma domani sera allo stadio Ennio Tardini (fischio d'inizio: ore 20:30) contro lo Spezia. Oltre a Calaiò, Ceravolo, Mazzocchi e Saporetti, assente anche Germoni, che ha svolto un allenamento personalizzato.
Ecco la lista dei convocati (in ordine alfabetico):
Yves Baraye, Antonino Barillà, Francesco Corapi, Jacopo Dezi, Valerio Di Cesare, Antonio Di Gaudio, Andrea Dini, Pierluigi Frattali, Marco Frediani, Riccardo Gagliolo, Simone Iacoponi, Roberto Insigne, Alessandro Lucarelli, Gianni Munari, Michele Nardi, Manuel Nocciolini, Juan Ramos, Luigi Alberto Scaglia, Manuel Scavone, Matteo Scozzarella, Francisco Sierralta, Luca Siligardi.
(Foto Parma calcio 1913)
I crociati tornano da Bari con un pareggio molto importante per la classifica e soprattutto per il morale. I padroni di casa giocano meglio ma non si rendono mai veramente pericolosi dalle parti di Frattali.
Parma, 22 dicembre 2017 - di Luca Gabrielli
La squadra ducale torna indenne dallo scontro al vertice in terra pugliese. Il campo del San Nicola è un campo temibile e difficile da affrontare per qualsiasi squadra ma i crociati hanno dimostrato di aver preparato con la dovuta concentrazione la gara e a parte una lieve supremazia del Bari, non hanno mai dato l'impressione di subire il gioco avversario.
Sono riaffiorati i soliti difetti che da qualche settimana accompagnano la compagine allenata da mister D'Aversa, con il grosso problema della punta centrale da risolvere al più presto all'apertura del mercato di gennaio.
La sterilità in attacco è infatti il tallone d'Achille con i tre piccoletti Di Gaudio, Baraye e Insigne che danno l'impressione di poter far male ma al momento di tirare in porta risultano poco efficaci. Manca davvero quel terminale offensivo smaliziato che possa concludere a rete anche quelle palle sporche in mischia che durante i novanta minuti si vengono a creare. Baraye è da qualche giornata che umilmente si sta sacrificando in questo ruolo ma si vede che proprio non è nelle sue corde il mestiere da bomber.
L'allenatore non azzarda la carta Nocciolini probabilmente perché ha capito che il "barba bomber" non è ancora all'altezza per il campionato cadetto e i tifosi sono così in attesa del colpo di mercato della nuova proprietà cinese che gioco forza dovrà appunto essere un centravanti.
Il nome più papabile sembra essere l'ex Massimo Coda dal Benevento che ha qualcosa da farsi perdonare dall'affare flop Ceravolo di questa estate. Il calciomercato è alle porte ma prima della pausa natalizia c'è da affrontare lo Spezia in casa dove i tre punti sono d'obbligo se non si vuole vanificare l'ottimo pareggio di ieri sera in terra pugliese.
Il Palermo frena e la classifica rimane sempre corta
In cima al campionato il Palermo inciampa a Cesena pareggiando uno a uno e non approfitta così del big match di Bari finito a reti bianche. Il Frosinone fa invece un balzo al secondo posto grazie al rocambolesco 4 a 3 ai danni dell'Entella e l'Empoli resta sulla scia delle prime. Cinque squadre racchiuse in cinque punti e tra queste usciranno sicuramente le due che andranno direttamente in Serie A
Chiamatele, se volete, prove di maturità. L'ennesima, ci verrebbe da dire. Già, perché il Parma finora ne ha già superate tante, eppure ci si aspetta sempre qualcosa di più. È come se ci fosse qualcuno ad attendere al bivio Lucarelli e compagni per capire se questa favola possa realmente avere un lieto fine o debba accontentarsi, almeno per quest'anno, di essere incompiuta. La partita di Bari potrebbe dare delle risposte, seppur non definitive ovviamente, allo scetticismo generale che pervade una parte della critica, perché uscire con un risultato positivo dal San Nicola darebbe un segnale importante a tutto il campionato. Non sarà semplice, naturalmente, perché il Bari in casa ne ha vinte otto su dieci e ha perso solamente contro il Venezia alla seconda e contro la capolista Palermo nell'ultima gara interna, ma è anche vero che il Parma in trasferta ha uno score invidiabile (sei risultati utili su nove, quattro vittorie e due pareggi).
Una gara tutto sommato equilibrata, almeno nelle previsioni: il Bari è inevitabilmente favorito, non fosse altro perché si gioca nel suo stadio, ma per i bookmakers la vittoria dei padroni di casa non è così scontata: la quota dell'1 risultato finale supera soglia del 2 (2.1 per la precisione), mentre l'X e il 2 sono dati a circa 3.5 volte la posta). L’equilibrio però è evidente quando si guarda alle possibili scommesse sui gol: l’Under 2,5 (cioè meno di tre reti segnate) vale 1.7 mentre l’Over 2,5 sale a più di 2. L’opzione segnano entrambe le squadre è data a 1.9, esattamente come il No Gol. Questo solo per testimoniare l’equilibrio atteso al San Nicola giovedì sera e dare un'idea del feeling generale. Per approfittare di queste quote, ci si può iscrivere su uno o più siti di scommesse. I bonus di benvenuto sono passati in rassegna dal sito wincomparator.
Comunque vada, la classifica delle due squadre testimonia l'ottimo campionato disputato finora: si affrontano la terza (il Parma, appunto, a pari merito col Frosinone) e la seconda in classifica (ovviamente il Bari) separate da un solo punto (trentuno contro trentadue) entrambe lanciate all'inseguimento del Palermo capolista (che di punti ne ha trentacinque). È anche vero, però, che la classifica è talmente corta che è inevitabile controllare anche ciò che accade alle spalle: il Venezia, ad esempio, che attualmente occupa l'ottava posizione, l’ultima utile per i play-off, di punti ne ha ventotto, soltanto tre in meno dei gialloblù. Anche per questo tornare a casa dalla Puglia con un risultato positivo sarebbe fondamentale.
Dopo un momento di sbandamento, coinciso soprattutto con la sconfitta di Chiavari contro l’Entella due turni fa, cui poi ha fatto seguito la débâcle interna contro il Palermo (che però poteva starci), il Bari ha dimostrato di avere carattere reagendo a Perugia (1-3 il risultato finale dell’ultima gara). Insomma, anche i Galletti non ci stanno a passare per “meteore”. I due pareggi consecutivi, invece, hanno un po’ rallentato il ritmo del Parma, ma hanno comunque confermato l’affidabilità e la compattezza di un gruppo che regge anche nei momenti di non particolare brillantezza. Non a caso si parla di Bari come prova di maturità…
Per i crociati arriva il secondo pareggio consecutivo senza reti. Gli uomini di D'Aversa sfiorano più volte il goal del vantaggio ma sono imprecisi e poco concreti sotto porta. Vincono Palermo e Bari che staccano le avversarie.
Parma, 16 dicembre 2017 - di Luca Gabrielli
Oggi si doveva vincere senza se e senza ma. Contro il Cesena una squadra con l'obiettivo della promozione diretta non può assolutamente permettersi di perdere punti per strada con squadre di non primissima qualità. Il Parma invece è da due gare che ha perso quello smalto e quell'incisività fondamentali per competere ad alti livelli. Sugli altri campi il Palermo sembra aver trovato la quadra giusta e anche in questo turno conquista tre punti fondamentali a Terni portandosi a +3 dal Bari, vittorioso per tre a uno a Perugia. Il Parma scivola al terzo posto ma a preoccupare ora è il serio problema che si è venuto a creare al centro dell'attacco che manca di un vero centravanti dopo l'infortunio accaduto a Calaiò qualche settimana fa.
Baraye che nelle ultime giornate ne ha preso il posto, non è sicuramente un bomber e sta facendo quel che può ma l'accusa va a Faggiano che all'inizio di stagione non ha saputo trovare una valida alternativa al colpo fallito Caputo. L'acquisto flop di Ceravolo sta iniziando a pesare seriamente dal punto di vista dei punti persi che a fine stagione potrebbero essere fondamentali per la scalata alla A. Per fortuna l'inizio del mercato di riparazione è alle porte e di sicuro non si dovrà perdere altro tempo e mettere immediatamente a disposizione del mister D'Aversa un nuovo centravanti in grado di garantire goal pesanti e che possa dare il cambio a Calaiò quanto tornerà in gruppo.
Poca lucidità in attacco
Il Parma ci ha provato più volte a trovare la via del goal contro il Cesena ma la mancanza di concretezza e lucidità non hanno permesso ai ducali di conquistare i tre punti. È sempre Insigne il più pericoloso al Tardini ma stavolta non gli è riuscito il colpo decisivo e la manovra della squadra è apparsa sempre meno fluida man mano che passavano i minuti. La difesa romagnola ha retto bene il colpo e alla fine il pareggio è apparso il risultato più giusto tra la noia e lo sconforto dei tifosi presenti allo stadio.
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03-10-2023 Salute e Benessere
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