Siamo sempre nel campo delle false assicurazioni on line, ma con una variante ancora più subdola, dove un falso broker, attiva una vera polizza a nome del contraente, annullandola poco dopo. Questa pratica consente ai truffatori di ingannare i “clienti” che hanno pagato il premio ed il tutto viene scoperto o solo dopo che si presenta una richiesta di risarcimento a seguito di un sinistro o come nel caso preso in esame a seguito di un controllo su strada da parte degli agenti accertatori.
Questo in sintesi è quello che è accaduto ad una 36enne residente a Parma che a seguito di un controllo su strada si è vista sequestrare la propria autovettura in quanto non coperta da assicurazione.
La donna, come ha spiegato prima agli agenti che l’hanno fermata e poi ai Carabinieri della Stazione di S. Pancrazio dove ha sporto querela, aveva rinnovato la sua assicurazione facendo ricorso ad un broker di una nota compagnia assicurativa, nella convinzione di risparmiare qualcosa.
Nel mese di giugno la donna, all’approssimarsi della scadenza della copertura assicurativa della sua auto, dopo avere reperito su internet il recapito del broker, ha pagato regolarmente il premio, 350 euro, per il rinnovo semestrale, ricevendo tutta la documentazione attestante sia il pagamento che la copertura.
Ma dopo oltre un mese dal pagamento ecco l’amara sorpresa, fermata per un controllo in un comune della provincia, gli agenti accertatori comunicavano alla donna che il veicolo era sprovvisto di copertura assicurativa e che sarebbe stato posto sotto sequestro così come prevede il Codice della Strada. La donna incredula ed in assoluta buona fede ha mostrato tutta la documentazione in suo possesso attestante la copertura assicurativa, che però all’esito degli approfonditi accertamenti è risultata falsa.
Alla donna non è rimasto altro da fare che recarsi dai Carabinieri di S. Pancrazio P.se (PR) e sporgere formale denuncia.
I Carabinieri indagando, attraverso l’acquisizione della documentazione bancaria e dei tabulati telefonici sono giunti all’identificazione di un 21enne italiano, titolare del codice IBAN in favore del quale la vittima aveva fatto effettuato il pagamento.
Il 21enne, già gravato da segnalazioni di polizia per reati analoghi, al termine dei necessari e approfonditi riscontri, fatto salvo il principio di innocenza fino a sentenza definitiva è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Parma perché ritenuto il presunto responsabile del reato di truffa.
"I Carabinieri consigliano, per evitare di finire intrappolati in queste tipologie di truffe, di verificare sempre la veridicità delle proposte contrattuali che si ricevono, contattando le compagnie assicurative attraverso i loro canali ufficiali e controllando comunque sempre sul web se siano presenti segnalazioni di altri utenti. Prima di stipulare un contratto il consiglio è di verificare sul sito I.V.A.S.S., l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, la lista delle compagnie italiane ed estere ammesse ad operare in Italia e l’elenco degli avvisi relativi ai casi di contraffazione o di società non autorizzate. L’attività assicurativa e quella di intermediazione assicurativa possono infatti essere esercitate solo da imprese e intermediari iscritti negli albi tenuti da I.V.A.S.S."