“Ciao papà” oppure “ciao mamma”, e poi “ho rotto il telefono” o “mi è caduto il telefono in acqua” ma anche “ho perso il telefono” e l’invito a richiamare o mandare un messaggio su un altro numero: sono questi gli ingredienti di una truffa che viaggia fra gli smartphone dei genitori italiani, anche in questa estate 2024.
Il tenore della comunicazione, che generalmente arriva via SMS, è allarmante e spinge la persona contattata a seguire le istruzioni.
Questo in sintesi è quello che è accaduto ad un 80enne straniero, residente nella bassa parmense, che si è visto depredare il conto corrente di alcune migliaia di euro.
I Carabinieri della Stazione di Colorno, alcuni mesi fa, dopo aver ricevuto una denuncia da parte di un uomo straniero, per truffa, hanno svolto una serie di accertamenti bancari che hanno portato all’identificazione ed alla successiva denuncia all’Autorità Giudiziaria di un 40enne ritenuto responsabile di truffa aggravata.
La tecnica adottata è quella classica, il presunto truffatore ha inizialmente inviato un sms alla vittima, fingendosi il figlio, dicendo di avere rotto il cellulare e di avere necessità urgente di denaro per pagare delle bollette in scadenza.
Successivamente, venivano scambiati anche una serie di messaggi attraverso una chat di “whats-app”, in cui sempre spacciandosi per il figlio della vittima, il malfattore raggirava l’80enne facendogli versare la somma di poco meno di 3.000 euro su un conto concorrente che la vittima pensava fosse del figlio, ma in realtà intestato al presunto truffatore. La vittima, solo successivamente, venendo contattato dalla sua banca che lo avvisava di una anomalia sul suo conto, si accorgeva di essere stato raggirato e si rivolgeva ai Carabinieri. I militari si attivavano immediatamente e attraverso accertamenti bancari e telematici risalivano all’identità del presunto truffatore che, fatto salvo il principio di innocenza fino a sentenza definitiva è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Parma per il reato di truffa.
Traendo spunto dall’odierna vicenda ed in chiave preventiva i Carabinieri ribadiscono di non rispondere al messaggio, ma provare a contattare il proprio caro attraverso i numeri di telefono conosciuti, per sincerarsi delle sue condizioni. "In caso di dubbi meglio optare per un contatto vocale, comunque senza comunicare dati personali o credenziali di accesso ai propri account virtuali.
I Carabinieri ricordano in caso di dubbio o per qualsiasi richiesta di informazione di contattare l'utenza 112 che è attiva 24 ore su 24.