Martedì, 22 Novembre 2022 14:47

Saman, si allungano i tempi per il recupero del corpo In evidenza

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Dalla richiesta di incidente probatorio alla notifica al padre della ragazza, arrestato in Pakistan, fino alla ricerca di uno strumento speciale per riesumare il cadavere senza danneggiarlo. È una corsa contro il tempo quella per rendere giustizia alla 18 enne scomparsa il 30 aprile 2021. A fare la soffiata sul luogo in cui era stata sepolta sarebbe stato lo zio Danish, Hasnain, indicato dal fratellino di Saman come autore materiale del delitto.


NOVELLARA (RE) – Manca solo la prova regina, l’esame del DNA, ma restano davvero pochi dubbi sul fatto che il corpo, rinchiuso in un sacco e sepolto a più di due metri di profondità in un casolare abbandonato in Strada Reatino, a Novellara, ad appena 500 metri dall’abitazione degli Abbas, sia quello della povera Saman, scomparsa il 30 aprile 2021.

Che la diciottenne pakistana fosse stata uccisa era ormai un dato di fatto. Le prove c’erano tutte: dalla fuga dei genitori nel paese di origine a quella degli zii, dai filmati che riprendevano gli ultimi istanti di vita della ragazza, “colpevole” di essersi innamorata di un giovane, Saqib, anche lui pakistano, ma diverso dal cugino di dieci anni più vecchio che la famiglia aveva scelto per lei, dalla testimonianza del fratello sedicenne, lasciato in Italia, fino alle intercettazioni telefoniche in cui il padre Shabbar confessava il delitto.

Tuttavia, il corpo di Saman doveva ancora essere trovato. Secondo fonti attendibili, sarebbe stato lo zio Danish Hasnain a portare gli inquirenti nel luogo dove la nipote era stata sepolta, convinto dall’iman. Hasnain si trova da tempo in carcere a Reggio Emilia, dopo essere stato arrestato in Francia.

Pochi giorni fa, invece, in Pakistan è stato arrestato anche Shabbar Abbas, il padre di Saman, su cui pendeva un mandato di cattura internazionale. Resta ancora latitante, invece, la madre della ragazza, Nazia, che con sms supplichevoli ha attirato la figlia in quella che si è poi rivelata una trappola mortale.

IL RITROVAMENTO DEL CORPO E LA RIESUMAZIONE
Lo scorso venerdì Danish Hasnain, zio di Saman, sarebbe stato accompagnato dalla Polizia Penitenziaria nel casolare diroccato e avrebbe indicato il punto in cui la ragazza è stata sepolta. È stato poi effettuato un sopralluogo a cui hanno partecipato anche i Ris di Parma, durante il quale l’edificio, pericolante, è stato messo in sicurezza dai Vigili del Fuoco. Sono poi iniziate le operazioni di scavo.

E lì, a due metri di profondità, coperto da pietre e detriti, è stato ritrovato il corpo della ragazza. La zona, incluso il casolare, era stata battuto più volte sia con l’ausilio del georadar, sia dai cani molecolari. Tuttavia, proprio lo strato di macerie non avrebbe permesso né al primo di rilevare la presenza della salma, né ai secondi di fiutarla. Così, dopo 67 giorni di ricerche infruttuose, ci si era diretti verso zone più lontane.

Il corpo di Saman risulterebbe in buone condizioni, nonostante l’anno e mezzo sotto terra, ancora riconoscibile e anche i vestiti corrispondono a quelli che la ragazza indossava nell’ultimo video prima della sua scomparsa. Soprattutto, il cadavere sarebbe integro, quindi non fatto a pezzi, come pareva in un primo momento da alcune dichiarazioni degli zii in carcere, forse un tentativo per depistare le indagini.

Tuttavia, per riesumarlo potrebbe occorrere ancora del tempo. È stato infatti necessario depositare alla Corte di Assise la richiesta di incidente probatorio urgente per poter intervenire con una perizia del contraddittorio delle parti, perizia che prevede anche l’esame del Dna. Inoltre, se la Corte accoglierà, come è presumibile, la richiesta dei Pm, l’incidente probatorio dovrà essere notificato in Pakistan a Shabbar Abbas e potrebbero volerci diversi giorni.

Infine, le operazioni di recupero si preannunciano molto delicate per non compromettere l’integrità del corpo. Si pensa a uno strumento ad hoc, che non esiste in commercio e non sarebbe nelle disponibilità delle Forze dell’Ordine, ma dovrebbe essere commissionato a una ditta specializzata.

Insomma, anche se manca davvero poco, sembra che Saman dovrà attendere ancora per trovare finalmente la pace e la giustizia che merita.

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