Mercoledì, 04 Maggio 2022 15:01

Carburanti: controlli a tappeto sul prezzo alla pompa In evidenza

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Gli agenti di Polizia locale hanno passato al setaccio tutte le 18 stazioni di servizio presenti sul territorio. Prezzi regolari, ma uno di loro non li aveva trasmessi al MISE


Contro i furbetti del caro carburanti, e a tutela dei tanti consumatori, nei giorni scorsi gli agenti del Corpo di Polizia locale dell’Unione Pedemontana Parmense hanno passato al setaccio tutte le 18 stazioni di servizio che si trovano lungo le strade dei comuni di Collecchio, Felino, Montechiarugolo, Sala Baganza e Traversetolo.

Un lavoro minuzioso, quello portato avanti dagli operatori del Nucleo Commercio del Corpo di Polizia Locale della Pedemontana, che si sono concentrati sul rispetto di quanto previsto dalla Legge 99/2009 che obbliga i gestori dei distributori di carburante a trasmettere quotidianamente al Ministero dello Sviluppo Economico il prezzo praticato alla pompa. Prezzo che deve, naturalmente, coincidere con quello esposto nella stazione di servizio. Un obbligo che non è soltanto formale, perché nel caso in cui si dovessero ravvisare eventuali speculazioni, il MISE può disporre ispezioni e irrogare sanzioni.

Il risultato degli accertamenti è stato molto confortante: nessuno dei 18 distributori proponeva carburante a cifre esorbitanti e soltanto un gestore è risultato non essere in regola con la comunicazione al MISE. Una dimenticanza che gli è costata la notifica di una sanzione da mille euro.

"Il fatto che i gestori delle stazioni di servizio sul nostro territorio non pratichino prezzi speculativi è un dato molto positivo – sottolinea con soddisfazione Filippo Casolari, assessore alla Sicurezza dell’Unione e sindaco di Felino –. Mi complimento con loro per il rispetto delle regole, così come mi complimento con i nostri agenti, che ancora una volta hanno intrapreso dei controlli a tutela dei cittadini-consumatori. In questo periodo di grande sofferenza economica per tutti, continueremo a portare avanti questi tipi di verifiche che, come testimoniato da quest’ultimo risultato, non servono certo a “fare cassa”, ma a proteggere le persone da coloro che vogliono trarre un profitto illecito in questo momento così complicato".