Lunedì, 14 Febbraio 2022 08:30

L'IMMACOLATA CONCEZIONE L'UNZIONE DEGLI INFERMI In evidenza

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Our Lady of Lourdes Dennis Jarvisfrom Halifax, Canada Our Lady of Lourdes Dennis Jarvisfrom Halifax, Canada

di Alessia Bianchini 14 febbraio 2022 - Venerdì scorso è stata la commemorazione, (facoltativa per la liturgia), dell'apparizione, avvenuta nel 1858, della beata Vergine Maria di Lourdes che si definisce: "Io sono l'immacolata concezione" alla giovane pastorella Bernadette Soubirous

e, la Giornata mondiale del malato, istituita da papa Giovanni Paolo II il 13 maggio del 1992, con la somministrazione del sacramento: l'unzione degli infermi.

Due ricorrenze, in un certo qual modo, legate a motivo di Gesù che si rivolgere a sua madre, sotto la croce, con Giovanni dicendole: "«Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa." (Gv 19,27). Queste parole danno origine alla vocazione materna di Maria nei confronti di tutta l'umanità, nel prendersi cura sia degli aspetti materiali, come la malattia, sia spirituali di ognuno di noi che la invoca e spera nell'intercessione di Lei presso Dio; che come madre amorevole concorre e media alla salvezza dell'umanità. Questo è anche il significato della celebrazione della Giornata del malato in cui pure la Chiesa, nella sua dedizione: partecipa, prega e si prende cura delle persone bisognose di assistenza seguendo l'insegnamento di Gesù: "Ero malato e mi avete visitato" (cfr Mt 25,36).

L'opportunità cardinale ci è data nel sacramento dell'unzione degli infermi, con la formula attestata da San Giacomo (Gc 5,14-15): "Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e se ha commesso peccati, gli saranno perdonati" essendo Gesù il medico per eccellenza del corpo e dell'anima come dimostra il passo del vangelo: "Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che sanava tutti." (Lc 6,19) perciò per mezzo di questo sacramento è Cristo che ci tocca per guarirci e salvarci, come ci spiega Matteo citando il profeta Isaia (Isaia 53,4): "...Egli ha preso le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie." (Mt 8,17).

L'unzione degli infermi ci unisce alla passione redentrice di Cristo e la nostra sofferenza prende parte all'opera salvifica contribuendo alla santificazione del Corpo mistico della Chiesa, ovvero di tutti i fedeli, portando a compimento la nostra conformazione alla morte e risurrezione di Cristo iniziata con la purificazione nel battesimo proseguita con la fortificazione nella Cresima, (o Confermazione), per poter terminare in quest'ultimo sacramento e poter dire: "Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede." (2Timoteo 4,7).