Nel 1943 il luogo viene trasformato dalla RSI in un Campo di concentramento per gli ebrei. Nel 1944 le SS ne prendono il controllo e Fossoli diventa Campo poliziesco e di transito con lo scopo di fare da anticamera dei Lager nazisti. Molti degli internati a Fossoli furono poi condotti nei più tristemente famosi campi di Dachau, Flossengurg, Ravensbruck, Auschwitz-Birkenau, Mauthausen e Buchenwald.
Dodici furono i convogli che condussero gli internati di Fossoli, ad Auschwitz, e tra i tanti anche Primo Levi, che nelle prime pagine di "Se questo e un uomo" e nella poesia "Tramonto a Fossoli" rievoca la sua breve ma significativa esperienza nel campo carpigiano.
Nel biennio 1945/1947 il campo di concentramento di Fossoli diventa un centro di raccolta per profughi stranieri, i cosiddetti indesiderabili.
Al termine del secondo conflitto il Campo è utilizzato a scopo civile e dal 1947 al 1952 viene occupato da Don Zeno Saltini che con i suoi seguaci dà vita alla comunità religiosa di Nomadelfia.
Poi è la volta dei profughi provenienti dall' Istria per finire in un completo stato di abbandono negli anni '70. Ma con l'apertura a Carpi del Museo Monumento al Deportato nel 1973 e grazie ad una legge speciale, il comune riesce ad ottenere a "titolo gratuito" nel 1984 la concessione dell'area, che ancora oggi è meta di numerosi visitatori.
Tra gli internati di Fossoli è da citare anche la presenza di Nedo Fiano. A seguire gli scatti da me realizzati all'interno del campo.