È Riccardo Rivieccio, da poche settimane presidente regionale e provinciale dei tatuatori associati a CNA, a fare il punto su questa attività estetica, che ha forti implicazioni anche in materia sanitaria.
“E’ uno degli aspetti principali della nostra professione- sottolinea Riveccio – perché la sicurezza è un imperativo sia per noi operatori che per i clienti. Per questo insisteremo in tutte le sedi istituzionali affinché i vari regolamenti comunali tengano conto di queste esigenze e perché siano individuati percorsi formativi più articolati comprensivi anche di nozioni "operative" in preparazione all'attività. Peraltro, anche l’Istituto Superiore di Sanità in una recente circolare ha ricordato regole e tipologie di interventi, sottolineando in particolare la necessità di utilizzare inchiostri sterili e atossici ed una strumentazione e una struttura adeguata e rispettosa delle norme igienico-sanitarie per garantire il rispetto della salute del cliente”.
“Anche per questo – conclude il presidente dei tatuatori CNA – riteniamo sia fondamentale arrivare ad una definizione della qualifica di tatuatore a livello sia nazionale. Oggi, infatti, ogni regione ha un proprio percorso: non crediamo che questa sia la strada giusta per minimizzare i rischi legati al nostro mestiere. Un mestiere per il quale preparazione, formazione e rispetto delle norme igienico sanitarie sono elementi imprescindibili, anche per il contrasto di un fenomeno diffuso come l’abusivismo, ancor più pericoloso se si pensa ai rischi ad esso connessi”.