Domani, sabato 3 luglio in Emilia-Romagna iniziano i saldi e le vendite di fine stagione, che si potranno protrarre per una durata massima di 60 giorni. “Una data che – chi parla è Benedetta Spattini, presidente di CNA Commercio e Turismo di Modena – arriva decisamente troppo presto. Tante attività commerciali, infatti, hanno riaperto solo il 12 aprile, dopo l’ennesimo lockdown. Di fatto, dunque la stagione è appena iniziata, e per questo sarebbe stato opportuno uno slittamento dei saldi ad agosto, come accade in altre regioni e come deciso un anno fa”.
Secondo la CNA modenese, dopo tanti mesi di chiusura e lavoro comunque limitato, non è equo fare iniziare i saldi di fatto all’inizio della stagione di riferimento. È del tutto ovvio che il consumatore aspetti questo momento per fare i propri acquisti, ma da parte sua il commerciante non può pensare di effettuare sempre e solo vendite in sconto. Piuttosto, una migliore gestione dei saldi e delle vendite promozionale potrebbe portare gli esercenti a gestire in modo diverso le politiche di prezzo.
Ma le osservazioni di Cna non si fermano al contesto economico determinato dall’emergenza sanitaria. “Innanzitutto – continua Spattini – non si riesce a capire il senso delle differenze regionali: perché non individuare una sola data valida per l’intero territorio italiano. Poi è necessario regolamentare gli sconti anche sulle piattaforme online, in modo da offrire le stesse modalità a tutti i modelli distributivi, fisici o elettronici che siano”.
“Oggi anche i commercianti di prossimità si stanno abituando a fronteggiare iniziative private come i Prime Day o quelle derivate da consuetudini d’oltreoceano come il Black Friday, ma tutte queste situazioni costringono i negozi a vendere sottocosto per quasi cinque mesi all’anno. Una situazione francamente difficile da sostenere e che va oltre le singole capacità degli operatori. Crediamo sia necessario che vengano stabilite regole in grado di assicurare l’equità dei vari mercati – on e offline – anche in considerazione dei vantaggi fiscali di cui godono le società che stanno dietro ai marketplace internazionali”.