I fatti traggono origine da un controllo di iniziativa effettuato da un equipaggio della Polizia Municipale di Parma insospettitosi per il transito di un’autovettura lungo la centralissima Strada Mazzini.
Durante il controllo il personale richiedeva l’ausilio di una pattuglia della Polizia di Stato al fine di meglio delineare le motivazioni della presenza dei soggetti lungo la pubblica via. Infatti, a bordo dell’autoveicolo, venivano controllate due donne di origine straniera e senza fissa dimora, seppur nate in Italia, che da controlli in banca dati venivano segnalate per numerosissimi precedenti giudiziari e di polizia per reati contro il patrimonio e nello specifico per furti in abitazione.
Sul mezzo inoltre venivano trovati oggetti atti ad offendere tra cui un paio di forbici e alcuni cacciaviti spesso utilizzati dai malviventi per la commissione di questa tipologia di reati.
Le due, asseritamente provenienti dalla provincia di Milano, sedicenti e prive di documenti di identificazione, venivano condotte presso i locali della Questura per la compiuta identificazione. Qui, a seguito dei rilievi dattiloscopici di rito, emergeva a carico della cittadina croata D.M. un ordine di cattura in atto emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Bolzano, che ne ordinava l’arresto e l’immediata traduzione in carcere.
La donna infatti, formalmente irreperibile, era gravata da sentenza definitiva e in attesa di scontare la pena della reclusione per anni 4, mesi otto e giorni 12.
Ciò constatato gli agenti, previo avviso al Sostituto Procuratore di turno, provvedevano all’immediato arresto e, su disposizione di quest’ultimo provvedevano alla traduzione della rea presso la casa circondariale di Modena dove sarà custodita per l’espiazione della pena.