SAN POSSIDONIO (MO) 15 giugno 2020 – Da mesi un 15 enne della Bassa modenese subiva ogni genere di violenza e angheria, sia fisica che psicologica, da parte di un compagno di scuola di 17 anni, che lo aveva preso di mira insultandolo, minacciandolo e deridendolo sia a scuola che fuori.
Qualche giorno fa, la classica “goccia che ha fatto traboccare il vaso”. Mentre il giovane si trovava a San Possidonio per incontrare un amico, nei pressi di un parco si è trovato di fronte proprio il bullo che, insieme a una decina di coetanei, l’ha accerchiato per poi prenderlo a pugni sul volto e sulla nuca. Non contento, gli ha anche strappato il cellulare e lo ha sbattuto a terra, spaccandolo, senza che nessuno intervenisse in difesa del malcapitato.
Di fronte a questo ennesimo episodio, tuttavia, il ragazzo non ce l’ha fatta più a subire e ha chiamato i Carabinieri. Una pattuglia del comando di Carpi lo ha quindi raggiunto e lo ha accompagnato a casa. Parlando con l’adolescente e con la sua famiglia, i militari hanno fatto emergere una storia allucinante. Gli episodi di bullismo nei confronti del 15 enne andavano avanti addirittura da settembre dello scorso anno, quando il ragazzino aveva cominciato a frequentare una scuola superiore della Bassa. Qui era stato preso di mira da un compagno di poco più grande, che lo sottoponeva ad angherie e umiliazioni quotidiane, il tutto nell’indifferenza generale. A gennaio di quest’anno, tuttavia, il giovane aveva trovato la forza di confidarsi con la madre, che si era subito recata a scuola per fare presente la situazione a una professoressa. Poi c’è stato il lockdown e il ragazzo, dopo aver seguito qualche lezione online, pare avesse maturato la decisione di lasciare la scuola.
Tuttavia, dopo l’ultimo episodio di violenza, i Carabinieri dei Carpi, hanno identificato e denunciato il “bullo” per atti persecutori, violenza privata e danneggiamento, accuse di cui dovrà rispondere di fronte al Tribunale per i Minorenni di Bologna.