A Pavullo la figlia di un pregiudicato del luogo, arrestato nel 2009 perché ritenuto responsabile del reato di associazione a delinquere di stampo camorrista nell’ambito di un’attività investigativa avviata nel 2007, è stata vittima di minacce anonime. Continui messaggi al suo cellulare con ID nascosto, sempre più frequenti facevano espressamente intendere di appartenere allo stesso clan camorrista e di conoscere approfonditamente le abitudini della sua famiglia. Minacce continue, sempre più frequenti, qualora non avesse provveduto a consegnare 3mila euro.
Dopo la denuncia ai carabinieri di Pavullo da parte della vittima è seguito un servizio di appostamento sul luogo indicato per lo scambio di denaro e la 39 enne di Sestola è stata arrestata. Pluripregiudicata per truffa, ricettazione ed anche estorsione, conosceva bene la famiglia avendo lavorato presso la loro attività. Il gesto è stato motivato dalla disperazione a causa delle precarie condizioni economiche in cui versava da tempo.