Parma, 10 settembre 2024. Sono stati presentati questa mattina, nella Sala di Rappresentanza della Residenza Municipale, i risultati della prima fase de “Il benessere dei giovani a Parma. Una ricerca-azione”, il progetto che il Comune di Parma e il Centro Interdipartimentale di Ricerca Sociale (CIRS) dell’Università di Parma stanno realizzando per conoscere i vissuti emotivi delle giovani generazioni, col sostegno della Fondazione Pizzarotti.
Alla presentazione sono intervenuti il Sindaco Michele Guerra, l’Assessora alla Comunità giovanile Beatrice Aimi, Stefania Fucci, docente di Sociologia generale all’Università di Parma e Coordinatrice del progetto, Enrica Pizzarotti, Presidente della Fondazione Pizzarotti, e Valentina Bugli che ha illustrato gli sviluppi futuri del progetto.
“Si tratta di un progetto importante – ha dichiarato il Sindaco Guerra - perché per parlare di benessere giovanile abbiamo bisogno di dati e dobbiamo andare a studiare la condizione dei nostri giovani e delle nostre giovani: il Comune, l’Università di Parma e la Fondazione Pizzarotti hanno prodotto i primi dati dello studio che continuerà anche in questo anno scolastico. Alla fine del progetto, che si inserisce nell’ambito più ampio della candidatura di Parma a Capitale dei Giovani 2027, sapremo che cosa è possibile fare per migliorare davvero la condizione giovanile della nostra città”.
L’Assessora Aimi ha dichiarato: “In un momento storico in cui il disagio emotivo dei giovani è spesso portato in evidenza da rilevazioni nazionali o evidenziato da fatti tristissimi come quello accaduto recentemente a Paderno, è ancora più importante basare le proprie politiche su dati che riguardano evidenze concrete. È proprio questo il presupposto su cui ci siamo basati per intraprendere questo tipo di azione. Volevamo conoscere come stessero i giovani e le giovani della nostra città e volevamo che fossero direttamente loro a dirci quali azioni intraprendere al fine di meglio aiutarli verso una condizione di reale ben-essere.”
“Il CIRS dell’Università di Parma – ha affermato la Professoressa Fucci - è stato coinvolto sin dall’inizio nell’idea progettuale e ha assolto un compito istituzionale importante, ponendosi al fianco del Comune per fornire un supporto scientifico utile per orientare le azioni, le iniziative e le politiche destinate ai giovani e alle giovani del territorio, sollecitando l’espressione delle loro voci, dei loro bisogni e delle loro esigenze”.
“Siamo lieti di poter partecipare a questo progetto che affronta una problematica sempre più urgente e pienamente in linea con gli obiettivi e la mission della nostra Fondazione – ha commentato la Presidente Pizzarotti - Riteniamo inoltre che queste sinergie tra realtà pubbliche e private siano fondamentali per sviluppare iniziative condivise, finalizzate a migliorare il benessere di tutta la comunità”.
Il progetto
Il progetto “Il benessere dei giovani a Parma. Una ricerca-azione” nasce da un’esigenza dell’Amministrazione, condivisa anche con l’Osservatorio Comunale per il benessere giovanile, un gruppo nato nel 2023 dalla sinergia fra differenti realtà territoriali che ha come obiettivo tutelare il benessere giovanile, prevenire e contrastare i fenomeni di disagio, sviluppare indagini conoscitive sullo stato emotivo prevalente degli adolescenti e delle adolescenti, promuovere buone prassi di esperienze validate scientificamente.
L’indagine intende configurarsi come punto di partenza per progettare interventi concreti rivolti ai giovani e alle giovani di Parma. L’obiettivo è comprendere i vissuti delle giovani generazioni in un momento storico di particolare complessità, quando numerose indagini nazionali forniscono indicatori di malesseri diffusi.
Il progetto si compone di due fasi: la prima di tipo quantitativo e la seconda di tipo qualitativo.
La prima fase del progetto, iniziata nel novembre 2023 e conclusa a febbraio 2024, aveva come obiettivo quello di mappare il livello di benessere dei giovani e delle giovani che frequentano gli istituti secondari di II grado o gli enti di formazione professionale in provincia di Parma. L’indagine è stata condotta attraverso lo strumento del questionario on-line, auto-compilato dai ragazzi e dalle ragazze durante l’orario scolastico, alla presenza di un membro del gruppo di ricerca.
In totale sono stati raccolti circa 2.300 questionari validi, in sedici istituti secondari di II grado ed enti di formazione professionale che hanno aderito al progetto.
La ricerca restituisce un quadro della condizione dei giovani e delle giovani che hanno partecipato alla ricerca contraddistinto da relazioni sociali che, in generale, pur con alcune specificità connesse al genere, all’età e il tipo di scuola frequentata, paiono essere positive e soddisfacenti, sia a livello intergenerazionale con i genitori e gli insegnanti e le insegnanti, sia con i pari. Ma fa emergere anche una consapevolezza diffusa, tra i ragazzi e le ragazze, dei problemi strutturali che caratterizzano la società post-pandemica nella quale vivono. Questo emerge in modo chiaro dalle risposte fornite agli item sulla percezione del futuro che li attende. La metà del campione, infatti, si dichiara incerta o preoccupata, soprattutto per questioni che attengono al quadro geo-politico, economico e lavorativo attuale.
La seconda fase del progetto è di tipo qualitativo e prenderà avvio nel corso dell’anno scolastico che sta per iniziare, proprio sulla base dei risultati della prima fase. Questo tipo di indagine è volta ad approfondire le questioni emerse dai dati quantitativi e ad individuare i bisogni specifici riferiti dai giovani e dalle giovani, per orientare poi le successive risposte da parte dell’Amministrazione.