Secondo le statistiche raccolte dagli esperti di Escort4you, le città con il maggior numero di lavoratrici sono prevedibilmente le maggiori metropoli italiane: Roma ospita circa 6200 ragazze, Milano ne registra circa 5000, Torino circa 3200 e Napoli circa 2500. Tra le regioni che ospitano più sex workers c’è anche l’Emilia Romagna, probabilmente anche a causa delle dimensioni del territorio e grazie alla ricchezza prodotta nell’area.
Escort in Emilia Romagna, è Bologna la meta preferita
In Emilia Romagna la città prescelta dalla gran parte delle escort è Bologna, non solo per le dimensioni, ma anche per la vivibilità e i servizi ottimali. Secondo i dati di Escort4you, le escort a Bologna sono quasi 1800. In base ai quartieri cambiano anche i prezzi delle prestazioni e anche la nazionalità delle ragazze: le escort in centro a Bologna oppure le escort a Murri o Massarenti hanno prezzi più alti anche del 15-20% rispetto alle escort in Bolognina oppure anche i trans a San Donato o a Pilastro. Molte delle ragazze e dei trans a Bologna in periferia, inoltre, sono escort ungheresi o dell’Est Europa, mentre le escort in centro e le escort sui Colli sono per lo più brasiliane.
Se il settore mantiene cifre stabili, molto invece è cambiato nelle abitudini di ricerca delle escort. Oggi, infatti, grazie a siti specializzati come Escort4you, gli annunci di incontri escort a Bologna sono reperibili con la massima facilità e comodità, oltre a una maggiore privacy sia nella fase di ricerca che negli incontri.
Il resto d’Italia, le province in crescita
Le province con il tasso più alto di crescita di escort attive in Italia sono: Gorizia (+92%), Trieste (+70%), Enna (+65%), Udine (+58%), Pordenone (+57%), Isernia (+51%), Verbano-Cusio-Ossola (+45%), Rieti (+42%), Agrigento, Alessandria , Belluno (+39%), Nuoro (+38%). Il settore, a prescindere dalle specifiche province, è in crescita in tutto il territorio italiano, mentre invece i prezzi sono in calo dal post-lockdown. La pandemia, infatti, ha provocato un lieve calo nei ricavi del settore e quindi anche nei costi, vista la minore domanda, mentre a partire dal 2020 il business è ricominciato ai ritmi normali.