Nonostante il lungo stop causato dal coronavirus, nel primo semestre dell'anno Adiconsum Emilia Centrale ha lavorato oltre 300 pratiche, che hanno consentito ai consumatori modenesi e reggiani di recuperare complessivamente 53 mila euro. A questi si aggiungono i 39.510,28 euro recuperati attraverso 332 pratiche di conciliazione con le compagnie telefoniche, di cui la responsabile Adiconsum Emilia Centrale Adele Chiara Cangini è conciliatrice regionale.
Oltre alla telefonia, i casi seguiti dall'associazione consumatori della Cisl di Modena e Reggio riguardano soprattutto energia, turismo e buoni postali.
Proprio a quest'ultimo campo appartiene il recente successo di Adiconsum, che stavolta non ha dovuto far ricorso all'Arbitro Bancario e Finanziario per consentire a un cittadino modenese di incassare 4 mila euro per due buoni fruttiferi postali di 500 mila lire.
«Parliamo di buoni della serie P, dell'anno 1988 che, come ormai sappiamo, sono stati assoggettati alle modifiche peggiorative dei tassi di interesse con il decreto ministeriale del 1986, diventando quindi di serie Q – spiega Patrizia Barletta, operatrice Adiconsum Emilia Centrale - Abbiamo richiesto a Poste Italiane la corretta liquidazione degli interessi, così come riportato a tergo dei titoli stessi.
Si tratta di un gran risultato, soprattutto per quanto riguarda le tempistiche, dimezzate in virtù del fatto che non abbiamo dovuto attendere il riscontro positivo dell'Arbitro Bancario e Finanziario.
Grazie alla nostra azione di contestazione costante, infatti, - prosegue Barletta – Poste Italiane si è smossa dalla sua precedente posizione di chiusura totale e ora risolviamo queste pratiche in tempi brevi, facendo avere i soldi agli utenti che ne hanno diritto».
A questo proposito Adiconsum Emilia Centrale ricorda che è possibile aprire un contenzioso anche per buoni postali fruttiferi già riscossi fino a dieci anni prima.