Il covid-19 ha offerto una nuova opportunità di dialogo all’interno di luoghi dove la relazione tra le persone ha fortemente risentito della presenza del coronavirus, che in modo inaspettato è entrato, senza bussare, nelle case di tutti gli uomini. In questo periodo S.E. don Erio riporta in tutti una circostanza che è diventata un luogo comune: «in questo periodo soffriamo una nostalgia di relazioni e la loro mancanza ce le fanno avvertire ancora di più come un dono: mai darle per scontate...». I luoghi fisici hanno lasciato il posto ai luoghi virtuali, da semplici agorà, dove le persone dialogavano osservandosi le une con le altre, nella reciproca disponibilità dell’incontro, la tecnologia ha trovato il modo per dimostrare la sua presenza, il suo “essere attuale” al cospetto del mondo, Prima osservata con spirito critico, e ora assunta al ruolo di protagonista assoluta della vita quotidiana, i volti delle persone tornano ad essere quelli di sempre e come afferma il vescovo don Erio: «la relazione ha trovato il modo di vivere una nuova esistenza per dimostrare, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che l’uomo vive di contatto con il prossimo, perché siamo fatti per la relazione, al di là del luogo nel quale ci troviamo». Momenti del tempo da vivere con gioia nel silenzio profondo della introspezione, alla ricerca di una nuova relazione con sé stessi, da porre agli altri nel lento invenire di una nuova consapevolezza, la relazione con Dio. Qui il Mistero ancora una volta si traduce in atto per mantenersi fede agli occhi del mondo come passato, ma soprattutto nel presente, da esibirsi come propensione nel futuro. Un dialogo che deve perdurare per la sua capacità di cogliere, come l’arte, le somiglianze e le dissomiglianze della realtà, tra quello che sembrava apparire ed invece era nella sua pienezza, e il suo esatto contrario per l’indifferenza con la quale le persone vivevano il “tempo della relazione” perché immersi nel “loro tempo”. Un passato che deve fare scuola, che deve insegnare a costruire una nuova realtà, che deve trascenda da ciò che “è un già dato”, per invenire in un luogo che ritrova nella fede lo Spirito dove fare nascere un tendere la storia dell’intera umanità. Un sentito e profondo ringraziamento al nuovo parroco don Fabio Barbieri e a tutti i giovani che hanno offerto la disponibilità per realizzare questo importante evento.
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CURRICULUM - Guido Zaccarelli, è docente di informatica, giornalista, saggista, consulente aziendale e collaboratore redazionale di Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)