La giornata, riconosciuta sin dal 2004 sia dall’ONU che dall’Unione europea, istituita ufficialmente da quest’ultima nel 2007, è nata per celebrare l’eliminazione dell’omosessualità avvenuta il 17 maggio 1990 dalla lista delle patologie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).
Eppure da recenti indagini statistiche effettuate su tale fenomeno, emerge un quadro preoccupante: tra i giovanissimi sussistono ancora stereotipi, pregiudizi e diffidenze nei confronti di coetanei e adulti caratterizzati da un orientamento sessuale dissimile dai propri. Nel 2011 attraverso una sua indagine l’ISTAT ha rilevato che il 24% delle persone omosessuali ha affermato di essere stato discriminato durante gli anni delle scuole superiori e dei college, rispetto al 14% degli eterosessuali.
La scuola ha tra i propri compiti quello di instaurare un clima sereno, in quanto seconda famiglia di studenti e personale scolastico, all’interno della comunità, onde prevenire tutte le tipologie di emarginazione o peggio ancora di denigrazione / bullismo nei confronti dell’altro.
Ogni forma di prevaricazione deve essere condannata fermamente, soprattutto in una fascia d’età estremamente delicata, in cui anche il rifiuto o il palese scherno costituiscono motivo di profonda sofferenza interiore, depressione o nei casi più gravi atti di autolesionismo.
La DUDU in molteplici articoli e la Costituzione italiana nell’art. 3 sanciscono inequivocabilmente il diritto all'uguaglianza di tutti gli esseri umani; tale concetto comporta, ovviamente nel pieno rispetto delle leggi vigenti, il riconoscimento della facoltà di ciascuno di vivere il proprio modo di essere, considerando che ogni persona è unica, preziosa e irripetibile.
Alcuni spunti per analizzare insieme in maniera costruttiva il tema in oggetto possono essere reperiti sul sito di Amnesty International (Le scuole attive contro l’omofobia e la transfobia https://www.amnesty.it/scuole/le-scuole-attive-contro-lomofobia-e-la-transfobia/).
Il Coordinamento propone ai docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado di guidare gli studenti in un debate sul tema della discriminazione, da concludere con uno slogan concepito proprio per affermare il valore dell’originalità di ciascun individuo.