Di LGC e Francesca Bocchia Parma 29 marzo 2020 - Medici, infermieri e volontari delle varie organizzazioni di assistenza sono in prima linea, faccia a faccia con la sofferenza. Ma in questo terribile frangente governato dal coronavirus sono mutate le condizioni operative e emotive anche per coloro che si occupano dell'ultimo viaggio terreno, come ci racconta Nicola Benecchi dell'Assistenza Pubblica Onoranze Funebri.
"Da quando è iniziata l'emergenza per coronavirus abbiamo mantenuto la nostra struttura in Assistenza Pubblica, ma è cambiato notevolmente l'orario. Se prima si cercava di rispettare gli orari, adesso l'orologio non si guarda più. Cerchiamo di dare un servizio al cittadino che si affida alla pubblica per il servizio luttuoso. La maggior parte dei servizi non sono più funerali convenzionali, perché la gente vorrebbe andare in chiesa, poter accompagnare il defunto mentre adesso, a molti questo viene a mancare. Alla gran parte delle persone viene meno, non solo la possibilità di andare in chiesa, seguire la funzione religiosa ma soprattutto di poter dare l'ultimo saluto, il cosiddetto commiato. E' un vuoto che viene lasciato. Noi siamo le ultime persone che vedono il parente defunto e siamo quelli che l'accompagnano, facendo in estremo, le veci dei familiari stessi. Capita infatti molto di frequente che il familiare più stretto sia impossibilitato a muoversi perché anch'egli in quarantena. Proprio per questa ragione anche per noi diventa sempre più dura; veniamo infatti sempre più spesso chiamati a sostituirci a loro chiedendoci di fare per loro un ultimo gesto, "gli faccia un'ultima carezza sulla cassa …" ci dicono ".
Sono stati ben 10-11 servizi quotidiani, ha spiegato Benecchi, nelle giornate di maggiore intensità e questo deve avere pesato non poco sulle emozioni degli operatori di questo servizio pubblico.
Assistenza Pubblica Onoranze Funebri prosegue l’attività che l’Assistenza Pubblica - Parma Onlus svolge dal 1947 e persegue lo scopo di sostenere economicamente lo storico ente di volontariato dell’Oltretorrente, presente nei cuori dei parmigiani dal 1902.