Giovedì, 02 Agosto 2018 09:48

Noi... figli di un social minore In evidenza

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di LGC 2 agosto 2018 - Il bullismo e soprattutto la sua declinazione più insidiosa, il cyberbullismo, sono una piaga dilagante difficilmente contrastabile dai soli genitori spesso, e sempre più frequentemente, isolati dal mondo dei "social" e delle nuove APP, invece così familiari ai giovani e giovanissimi.

Le forze dell'ordine stanno operando su più fronti, dalla prevenzione e informazione scolastica, al controllo della rete, darkweb compreso, ma l'insidia è sempre presente, così come la preoccupazione dei genitori.

E' per questa ragione che pubblichiamo la lettera aperta di un genitore, pervenuta nei giorni scorsi in redazione. Un pezzo che dimostra l'ansia e la preoccupazione di un genitore in ragione della diffcoltà di controllo, ma soprattutto di protezione verso le proprie "creature".

"Ad oggi noi genitori camminiamo su in filo e intorno il buio.
Premessa: E' opportuno ricordare che l'Osservatorio nazionale adolescenza monitora anno dopo anno tutte le problematiche degli adolescenti italiani e, l'indagine svolta nel corso del 2017 su un campione di ottomila ragazzi, ha evidenziato come, nella fascia tra i 14 e i 18 anni, il 28% sia stato vittima di bullismo tradizionale e l'8,5% di cyberbullismoI dati allarmavano già dal 2013-2014, anno in cui l'associazione "Telefono Azzurro" aveva calcolato che su 3.330 consulenze sui problemi dei giovani il 14,6% degli intervenuti afferma di essere stata vittima di bullismo. Nel 2014, secondo l'indagine "Osservatorio adolescenti", presentata da "Telefono Azzurro", rivolta ad un campione di 1500 studenti tra gli 11 e i 19 anni, il 34% dei ragazzi hanno affermato di aver subito bullismo.

LETTERA APERTA DI UN PADRE

'Figli di un Social Minore'

Potrei scrivere frasi fatte o pensieri gia' espressi,ma c'e' una luce negli occhi di un figlio che diventa una strada percorribile ad ostacoli anche se il suo cammino deve ancora iniziare,chiamatela speranza,immaginazione,il punto e' che quella parte di te che continua in lui ci sara' anche quando tu non ci sarai piu' e allora ti fermi a riflettere.
Fateci caso,poesie pensieri e canzoni sui propri figli o figlie hanno un comune denominatore,l'affetto,l'amore e molto altro sciroppo mieloso,la realta' e' che c'e',certo,subito stupore e felicita' per un pargoletto tuo ma poi...crescono e nasce una naturale competizione padre/figlio o una fine tattica di rincoglionimento figlia/padre,perche' le donne cominciano a saperne una piu' del diavolo gia dalla nascita..pero' il sorriso incantevole della mia principessa non mi distoglie da quei pericoli nascosti dietro ad una tastiera che potrebbero spegnere per sempre un entusiasmo ed una curiosita' positiva alla vita segnandola per sempre...

Mia figlia e' talmente bella che rimanere incantato senza pronunciar parola e' oramai consuetudine e al pensiero che in Rete chi colpisce senza pieta' potrebbe usufruire di PERDONI GIUDIZIARI o di assurde INFERMITA' MENTALI cavandosela, mi terrorizza.

Il rapporto con mio figlio? Beh..lui ha 13 anni e a volte prenderci a sbadilate sarebbe legittimo e normale, il punto e' che l'errore umano e' il bambino che c'e' in tutti noi, nel mio caso viene fuori ogni volta che mi confronto con lui, con una sostanziale differenza, viviamo in un era tecnologica che imposta sin dai primi anni di vita' i ragazzini ad essere esperti Social e invadenti spacciatori di incomprensibili App, poi ci sono io, ritenuto un TRex mummificato che si esaltava negli anni 80 ad un giochino monotono e ipnotico chiamato Space Invaders, quindi perdo senza neppure riuscire a spiegare le mie ragioni che diventano ricordi in dissolvenza in 2 secondi netti.

Quando mi arrabbiavo con mio padre uscivo di casa e andavo dal classico amico che il piu' delle volte era messo pure peggio di me... e nessuno sapeva nulla... ora tutto viene scritto, umori, rabbia, incomprensioni amori ....e ovviamente visualizzato con annessa foto, detto LINK, quindi in teoria leggi e ti illudi che tutto sia sotto controllo ma... i pericoli di una Rete allo sbando sono altri.

Camminare in un enorme campo fiorito o lasciarci andare sulla neve scimmiottando un improbabile farfalla ubriaca mentre sdraiati di schiena guardando il cielo ridiamo come invasati?

FATTO!
Quindi ho speranza che dopo di me... lui non sia un carnefice oppure una vittima o solo un account sterile in un Social pieno di NIENTE!
Firmato... un papa'. A Marco e Marzia!"

 

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