Sabato, 08 Febbraio 2020 11:04

TEP, sciopero di 4 ore mercoledi 12 febbraio

SCIOPERO DI 4 ORE MERCOLEDÌ 12 FEBBRAIO

Parma, 7 febbraio 2020 - In data 31 gennaio 2020 è pervenuta a TEP S.p.A. la comunicazione da parte delle Segreterie provinciali di categoria FILT-CGIL, FIT-CISL, UILTRASPORTI, FAISA-CISAL, ORSA e RSU Aziendale, circa le modalità di attuazione dello sciopero proclamato per la giornata di mercoledì 12 febbraio 2020 contro l’atteggiamento con il quale l’Azienda intende rinnovare gli accordi aziendali, in vigore fino al 31/12/2020.

Lo sciopero, tenendo conto del rispetto delle fasce di servizio garantite ex Lege 146/90 sulla tutela dei diritti della persona costituzionalmente assicurati e successive modificazioni, verrà effettuato nella giornata di mercoledì 12 febbraio 2020 con le seguenti modalità:
· personale viaggiante urbano: dalle ore 8.30 alle ore 12.10;
· personale viaggiante extraurbano: dalle ore 8.45 alle ore 12.10;
· personale impianti fissi-uffici: le ultime 4 della giornata lavorativa.

Vengono garantiti, per le officine, i soli turni indispensabili ad assicurare la sicurezza del servizio di movimento e degli impianti.
Le autolinee in esercizio potranno subire annullamenti di corse dalle ore 8.30 alle ore 12.10.

Per informazioni sui servizi garantiti è possibile rivolgersi alle biglietterie TEP o al Servizio Informazioni al numero 840 22 22 22.

Ufficio Stampa TEP spa

Piacenza, 6 febbraio 2020 - Ieri, 5 febbraio, all’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, si è svolta la prima di cinque conferenze dal titolo: "Piacenza città tra le acque: fonti, sicurezza, suoni e valore delle nostre acque".

E’ Luciano Guarinoni, Presidente provinciale di Auser ad illustrarne le finalità: “L’iniziativa è stata ideata e progettata da Marco Marchetta e Linda Pampari - direttore e referente dell’Università Popolare di Piacenza (settore cultura di Auser) - e comprende una serie di conferenze divulgative pubbliche e aperte a tutti sul tema dell’acqua, la sua gestione, il suo uso sostenibile, il suo impiego nel comparto produttivo e la sua rappresentazione sotto forma di suoni e immagini”.

Ad intervenire alla prima manifestazione il Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza, Fausto Zermani che ha fatto un excursus sulla bonifica piacentina dal 1500 ad oggi per poi parlare di progettualità: “La bonifica del nostro territorio è partita in epoche lontane e da sempre è sinonimo di buon fare. Oggi noi siamo eredi di una cultura che va ricordata e trasmessa senza dimenticare che, nonostante sia stato fatto tanto, quello di oggi non è un punto di arrivo ma il momento di un percorso che va portato avanti con coraggio e visione”.

A tirare le somme della prima giornata sempre Luciano Guarinoni: “L’acqua è vita, produttività, sicurezza; in una parola: felicità! Gli eventi meteorologici degli ultimi anni insegnano - ancora una volta - che l’acqua va governata e che l’intervento dell’uomo, anche con opere di difesa e sviluppo, è fondamentale. Guardiamo avanti e non diamo per scontato quello di cui possiamo godere che è frutto dell’esperienza e della capacità di agricoltori e tecnici lungimiranti”.

Le prossime conferenze in agenda sono programmate per il 19 febbraio ore 16, "AGENDA 2030: uso sostenibile delle risorse idriche con l' ing. geologo Marco Bergonzoni (Eduiren) (presso Auditorium Fondazione di Piacenza e Vigevano);

il 26 febbraio ore 16, "Dalla captazione al rubinetto allo scarico: aspetti tecnici e di corretto monitoraggio" con l’Ing. Marco Bergonzoni (Eduiren), sempre all' Auditorium Fondazione di Piacenza e Vigevano;

il 4 marzo ore 16 con "Prevenzione e qualità dell' acqua" quando interverrà il dott. Roberto Florio (incontro alla "Serra" di Palazzo Ghizzoni-Nasalli);

infine il 17 marzo ore 16, sarà la volta di: "La composizione del paesaggio sonoro nel progetto "Un Po di musica", con Roberto Doati, docente di Musica Elettronica presso il Conservatorio Nicolini (presso la "Serra" di Palazzo Ghizzoni-Nasalli).

Un ciclo di conferenze poco rumorose ma di un valore culturale di cui tutti i cittadini dovrebbero godere.

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Il 2019 si è chiuso con una conferma delle difficoltà del mondo dell’artigianato reggiano.

La conferma viene dalle elaborazioni dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio, dalle quali emerge un calo dell’1% del numero di imprese artigiane presente nel Registro camerale.
In termini assoluti si tratta di 188 unità in meno, con un totale che ora si attesta a 18.453; sebbene si tratti di una flessione al di sotto della media degli ultimi anni, al calo delle imprese ha corrisposto una flessione dell’occupazione pari al -1,2%, più alta rispetto alla percentuale riguardante le imprese, con la perdita di 500 posti di lavoro su un totale occupati che si è attestato a 41.300 unità.

A contenere, almeno in parte, la riduzione del numero delle aziende del settore sono state le iscrizioni di imprese con forma giuridica più strutturata: delle 1.632 nuove aperture registrate nel 2019, 249 sono riferite a società di capitale (il 15,3% del totale), alle quali hanno fatto da contraltare solo 91 cessazioni, con un saldo positivo per 158 unità.
Alla fine dell’anno appena concluso le società di capitale artigiane sono così salite a 1.430 (il 14,4% in più rispetto al 2018) e gli addetti sono aumentati di 650 unità, raggiungendo gli 8.218 occupati.
Discorso ben diverso per le imprese individuali e le società di persone. Per le prime le nuove aperture sono state, su base annua, 1.278, mentre hanno chiuso i battenti 1.326 “botteghe” artigiane (con un saldo negativo di 48 imprese); il saldo iscritte-cessate presenta poi il segno “meno” (-85 unità) anche per le società di persone. Relativamente agli addetti, la perdita di occupati delle ditte individuali è stata pari a 569 unità e di 554 in meno per le società di persone.

Fissando l’attenzione sui diversi settori economici, è proseguito, anche nel 2019, l’andamento positivo della maggior parte delle attività del terziario. Fra i servizi di supporto alle imprese, ad esempio, sono passate da 195 a 207 le aziende che svolgono servizi di informazione e comunicazione, produzione di software e consulenza informatica, elaborazione dei dati, hosting e attività connesse.
A quota 575 (in crescita dell’1,6%) si sono poi attestate le aziende che si occupano di noleggio o di servizi integrati di supporto per le funzioni d'ufficio (ad esempio, disbrigo pratiche per conto delle imprese), mentre hanno raggiunto le 359 unità (+2,6%) le imprese che si occupano di attività professionali, scientifiche e tecniche, in particolare attività dei disegnatori tecnici e grafici, grafici per pagine web o ideatori di campagne pubblicitarie.
Registrano, infine, un incremento dello 0,4%, e raggiungono le 1.786 unità, le imprese nel segmento dei servizi rivolti alle persone. In particolare, passando da 69 a 82, sono aumentate le imprese che svolgono attività in campo sanitario e dell’assistenza sociale.

I settori che rappresentano la quota maggiore dell’artigianato della provincia di Reggio Emilia, ovvero le costruzioni (48,1% del totale artigiani) e il manifatturiero (22,6%), sono invece ancora in sofferenza: le aziende del settore edile si sono ridotte, nel 2019, di 91 unità, scendendo così a 8.880 (-1%), mentre il manifatturiero, con una flessione dell’1,7%, è passato da 4.249 a 4.176 imprese.
In calo anche le imprese artigiane che operano nel trasporti e magazzinaggio, che in un anno sono scese da 984 del 2018 alle attuali 941, con una contrazione del 4,4%; in diminuzione del 2,7% anche le attività di ristorazione (da 547 a 532 imprese). In flessione di 6 unità, infine, anche le attività connesse all’agricoltura.

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A Varano sopralluogo del Presidente Spinazzi e del consigliere Bertocchi nell’area duramente colpita dagli ultimi eventi atmosferici dell’autunno scorso e in cui proseguono i lavori di messa in sicurezza da parte dello staff consortile.

Varano (PR), 5 febbraio 2020 – L’intervento a salvaguardia della Val Ceno, che metterà definitivamente in sicurezza l’area ripetutamente colpita negli ultimi anni dagli eventi atmosferici, prosegue sulla strada di bonifica Legnago di Serravalle, nel Comune di Varano de’ Melegari e può contare ora anche sul finanziamento di 150 mila euro dal Dipartimento Protezione Civile Emilia-Romagna.

La strada di bonifica Legnano di Serravalle, lunga complessivamente 1 chilometro e 390 metri, ha inizio dalla provinciale Fornovo Taro-Bardi, nel Comune di Varano de’ Melegari; oltrepassa poi il torrente Ceno e raccorda le frazioni di Cà Gaspero, i Bertocchi e Legnago.

In seguito alle ripetute ondate eccezionali di maltempo, anche recenti, è avvenuto un sensibile danneggiamento della soglia di fondo a difesa della passerella sul torrente, oltre ad alcuni cedimenti e smottamenti lungo le scarpate di monte a causa dei quali si è verificata l’occlusione delle cunette stradali ed il conseguente peggioramento delle condizioni dell’arteria viaria.

Nel dettaglio, l’intervento ha visto la rimozione dei numerosi tronchi presenti vicino le pile del ponte e il ripristino di un tratto della scarpata precedentemente franato. Attualmente sono in corso i lavori di riposizionamento dei massi esistenti per un tratto lungo 60 metri; e il progressivo livellamento del materiale pietroso con l’ausilio di mezzi meccanici. Al termine dei lavori si provvederà alle operazioni di asfaltatura della carreggiata per una lunghezza complessiva di 300 metri e una larghezza di quasi 4 metri.

Sul posto ha effettuato un sopralluogo il Presidente della Bonifica Parmense Luigi Spinazzi, che evidenzia come “l’importanza di questo intervento di messa in sicurezza è strategica per la zona della Val Ceno. Ringrazio il Dipartimento Protezione Civile Emilia-Romagna che, con questo finanziamento, ci aiuta nel proseguimento dei lavori a tutela del comprensorio e a garanzia del transito e della circolazione veicolare”.
Insieme a Spinazzi anche il Consigliere del Consorzio Giovanni Bertocchi: “L’operato della Bonifica Parmense assume rilevante valore grazie a un intervento che sarà d’aiuto anche per le famiglie che abitano i dintorni”.

 

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Piacenza, 29 gennaio 2020 -  Il Consorzio di Bonifica di Piacenza tutela, conserva e gestisce le acque all’interno del comprensorio provinciale e lo fa sia con personale e mezzi propri sia con affidamenti a ditte specializzate, quando necessario. 

“Il nostro è un percorso costruito nel tempo e proiettato verso il futuro dove un grande sforzo ruota intorno alla manutenzione - spesso silenziosa ma diffusa e studiata - di impianti, manufatti, canali e strade rurali. Per quanto riguarda il territorio montano l’impegno del personale tecnico (Alex Bertonazzi, Monica Chiarelli, Gianluca Fulgoni ed Edoardo Rattotti) e operativo (Giorgio Sogni e Vito Spina) in forza, dimostra quanto il Consorzio tenga e creda in un approccio che preservi il territorio e lo rilanci assicurando a chi resta e a chi vuole tornare una migliore qualità della vita. Spesso gli interventi che portiamo a temine hanno un impatto relativo ma una ricaduta importante nel contesto in cui sono localizzati, perché la sicurezza di tante frazioni dipende dal deflusso delle acque che le attraversano e le circondano. Prova ne è, ad esempio, il lavoro fatto vicino a località Bonelli (di Bobbio) dove il personale operativo ha liberato una tubatura otturata e causa di tracimazione di acqua sulla strada adiacente con conseguente erosione della carreggiata; tipologia di intervento, quest’ultima, che la squadra di operativi della montagna effettua quasi quotidianamente ma che, in questo caso, è stata gratificata con una mail di ringraziamento da parte del residente di Bonelli che ha visto nell’intervento di Giorgio Sogni e del collega Vito Spina un lavoro lungimirante ed effettuato da quella squadra che con dedizione monitora il territorio e interviene dove necessario noncurante delle condizioni meteo e della fatica.
Ringraziamenti come questi sono la riprova di quanto il buon fare della bonifica sia riconosciuto e che ci sprona a fare sempre di più e meglio soprattutto in montagna, dove il comprensorio è più fragile (ma per certi versi anche più suggestivo) a tutela di abitanti ed attività”.

Queste le parole del Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza, Fausto Zermani, riferendosi all’attività in territorio montano a cura del personale operativo in forza all’ente.

 

A seguito dei recenti fatti che hanno interessato la sede fidentina dell'Istituto “Magnaghi Solari”, la Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, chiede pubblicamente che il Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell'Azienda Sanitaria Locale provveda alle ispezioni di sua competenza, sanzionando eventualmente i responsabili di quanto viene lamentato (caduta e pericolosità di lucernari) e che gli organi competenti perseguano quanti hanno determinato tale situazione.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, a tal proposito commenta: “La sicurezza dei nostri colleghi e di quanti hanno accesso ai locali scolastici non è un optional, siamo a disposizione dei docenti interessati per assisterli qualora le criticità lamentate dovessero permanere”.

Sede di Parma – Borgo delle Colonne 32 -43121 - Parma
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. –tel.338/8103820 – tel.fax 0521/684809

SEDE DI PIACENZA: Via S. Marco, 22 – 29100 Piacenza
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L’attività degli educatori proseguirà oltre il periodo scolastico. Il presidente dell’Unione Spina: «Crescita e affiancamento senza soluzione di continuità»

Centri estivi per tutti. Da quest’anno, le famiglie che avranno la necessità di usufruire di questo prezioso servizio per i loro figli con disabilità nei comuni dell’Unione Pedemontana Parmense, potranno contare sul supporto di educatori specializzati, anche al di fuori del periodo scolastico.

Azienda Pedemontana Sociale ha infatti attivato questa innovativa opportunità, approvata con apposito regolamento dal Consiglio pedemontano, che ha per obiettivo la continuità degli interventi educativi e di inclusione a favore dei minori certificati dalla legge 104/1992, permettendo così alle mamme e ai papà di conciliare ulteriormente i tempi di vita e di lavoro.

Il regolamento prevede che l’educatore possa essere a disposizione dei minori con disabilità esclusivamente nei Centri estivi qualitativamente garantiti, quelli gestiti direttamente dai Comuni o accreditati.
Entro il 31 marzo, l’Azienda del welfare provvederà a richiedere direttamente alle famiglie delle ragazze e dei ragazzi che già fruiscono di interventi educativi sia a scuola che nei doposcuola, una formale domanda di adesione al servizio, nella quale si dovranno indicare gli orari e il numero di settimane di frequenza previste. Domanda che dovrà poi essere completata con l’iscrizione al Centro estivo entro il 7 maggio.

La priorità di accesso al servizio verrà determinata sulla base di tre parametri: il piano sanitario e socio-educativo di ciascun minore, la situazione lavorativa dei genitori e l’indicatore ISEE.
«Tre parametri oggettivi – sottolinea il presidente e assessore ai Servizi alla persona dell’Unione Aldo Spina –. Il regolamento approvato rende trasparenti alle famiglie quelli che sono i meccanismi di accesso al servizio, che consentirà ai minori con disabilità di proseguire un percorso di crescita e affiancamento anche nel periodo in cui le scuole sono chiuse, senza soluzione di continuità. Il regolamento stabilisce inoltre le regole necessarie per sviluppare queste attività in una logica di progetto, garantendo risultati positivi. Tra gli aspetti più significativi c’è ad esempio il fatto che, oltre ad essere nel territorio dell’Unione, i Centri estivi dovranno essere gestiti direttamente dalle Amministrazioni comunali o essere accreditati – prosegue il Presidente –. Caratteristica che garantisce la qualità dei servizi erogati. Non meno importante è il termine del 7 maggio per la formalizzazione della richiesta – conclude Spina – che permetterà alle famiglie e agli uffici di muoversi in una logica di dialogo, anche per la personalizzazione dei progetti».

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Mercoledì, 05 Febbraio 2020 15:55

Taro: incontro al Distretto del PO

Taro: incontro al Distretto del PO per pianificare le azioni di sicurezza idraulica delle comunità e delle aree produttive di valle. Sponde del Taro soggette a ripetute erosioni. L’ultima di novembre 2019 ha creato rischi seri alle aree produttive più vicine al fiume nell’area di Pianura. Summit all’Autorità di Bacino con Protezione Civile, AIPO, Difesa Suolo, Parchi del Ducato e tutti i Comuni di pianura insediati vicino al fiume.

Parma 5 febbraio 2020 – L’Autorità di Distretto del Po ha presentato ai comuni di pianura della valle del Taro (Parma, Fornovo, Medesano, Roccabianca, Sissa-Trecasali, San Secondo Parmense, Noceto, Collecchio) nonché alla Regione Emilia-Romagna, all’Agenzia Regionale Protezione Civile, al Servizio Difesa del Suolo, ad AIPO e all’Ente Parchi del Ducato - Emilia Occidentale - i risultati di uno studio che valuta i rischi dovuti all’erosione spondale che il fiume Taro ha manifestato di frequente negli ultimi decenni, ultimo dei quali proprio nel corso della piena del novembre scorso.

Erosione che han messo in seria criticità alcuni insediamenti produttivi e la stessa autostrada della CISA. Il Taro si trova, infatti, in una situazione di forte squilibrio a causa principalmente dalle estrazioni di inerti dal letto fluviale e dall’occupazione antropica degli spazi fluviali; tale processo, iniziato a metà del secolo scorso, ha subito un rallentamento dai primi anni 2000 in conseguenza delle norme che ne hanno regolamentato l’estrazione e l’uso delle aree perifluviali. Tuttavia, permangono intensi processi erosivi laterali nel tratto compreso tra Fornovo e Fontevivo mentre nel tratto arginato a valle prevalgono fenomeni di incisione del letto fluviale e di conseguente crollo delle sponde.

Lo studio, presentato dai tecnici del Distretto del Po Andrea Colombo e Tommaso Simonelli, ha l’obiettivo di definire il quadro delle criticità e conseguentemente di delineare in tempi utili le linee di intervento finalizzate a favorire il recupero delle aree di laminazione delle piene e proteggere localmente gli elementi esposti, considerando anche la possibilità di delocalizzazione e arretramento del sistema arginale.

 

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Mercoledì, 05 Febbraio 2020 08:41

Consorzio Casalasco: +17% grazie all’export

Consorzio Casalasco del Pomodoro cresce a doppia cifra . Fatturato a 310 Milioni (+17%) grazie all’export che arriva a rappresentare oltre il 65% del volume d’affari
 
Consorzio Casalasco del Pomodoro chiude il 2019 con un aumento del fatturato consolidato del 17% attestandosi a 310 milioni di euro, accelerando notevolmente il trend di crescita degli ultimi anni. 
In particolare lo sviluppo si identifica in un sensibile incremento delle quote di mercato all’estero, sia nel segmento co-packing sia nelle vendite a marchio proprio.
L’export, che rappresenta oggi i due terzi del fatturato, si conferma l’elemento portante e di sviluppo della crescita della cooperativa e delle sue controllate, che esportano in più di 60 Paesi al mondo.
Sulla ripartizione del business continua a essere strategicamente rilevante la categoria pomodoro e derivati con un’ampia offerta di prodotti e packaging, in particolari sui sughi pronti, seguite poi dalle zuppe e minestre, succhi di frutta e bevande vegetali.
 
Il segmento Retail si conferma il primo canale di vendita sia coi prodotti a proprio marchio (Pomì e De Rica), sia con le produzioni per conto terzi con posizionamento premium per importanti multinazionali del food.

«Il 2019 è stato un anno molto impegnativo sotto tanti punti di vista– ha commentato il Direttore Generale del Consorzio Casalasco del Pomodoro, Costantino Vaia – dove abbiamo visto rafforzarsi in modo importante la nostra solidità nel business, soprattutto all’estero. Sostenibilità e responsabilità sociale si confermano sempre più elementi chiave per una corretta interpretazione dei mercati. Gli sforzi degli ultimi anni in termini di investimenti hanno migliorato flessibilità e diversificazione produttiva, che affiancati ad un elevato know-how ci hanno consentito di consolidare ulteriormente relazioni dirette, stabili e durature con i maggiori players internazionali del mondo del Food».

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Modena 4 febbraio 2020 - 29 mila euro all’università per finanziare la ricerca sulla lotta alla cimice asiatica. L’iniziativa è della Ciimla (cassa integrativa indennità malattia lavoratori agricoli), ente bilaterale costituito dalle associazioni agricole, centrali cooperative e sindacati, che ha deciso di effettuare una donazione al Dipartimento Scienze della Vita dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

L’assegno sarà consegnato giovedì 6 febbraio in un convegno organizzato per fare il punto sulla ricerca e le tecniche di difesa dalla cimice asiatica.

All’incontro, in programma alla Camera di commercio (sala Leonelli, ore 9), intervengono Maria Luisa Caselli (presidente Ciimla), l’entomologa Lara Maistrello (docente UniMoRe che studia la cimice da anni), il biologo svizzero Tim Haye (uno dei massimi esperti mondiali nella lotta alla cimice asiatica), Gianfranco Anfora (Fondazione Edmund Mach), Luca Casoli (direttore Consorzio fitosanitario Modena) e Stefano Boncompagni (responsabile Servizio fitosanitario Regione Emilia-Romagna). Modera il giornalista Giovanni De Luca.

La cimice asiatica è arrivata a Modena una decina d’anni fa e da allora sta gravemente danneggiando la frutta (sono particolarmente colpite le pere). Secondo il Cso (Centro servizi ortofrutticoli), durante la campagna 2019 questo insetto alieno ha causato in Emilia-Romagna danni per 270 milioni di euro (740 milioni a livello nazionale), con perdite dall’80 al 100% del raccolto nei frutteti, mentre si calcolano siano oltre 500 mila le giornate di lavoro perse, compreso l’indotto.

 

 

Tris di Medaglie e ingresso nei Top50 per l’oro nero
dell’Aceto Balsamico del Duca agli “Oscar” del gusto
Agli International Taste Awards l’azienda di Spilamberto (Modena) conquista un oro con l’Extravecchio Dop Luxury Edition e due argenti con gli Igp


Spilamberto (MO), 4 febbraio 2020

Una medaglia d’oro e due d’argento, più l’ingresso nei migliori 50 prodotti d’eccellenza: per l’Aceto Balsamico del Duca, la prima edizione degli International Taste Awards – gli “Oscar” del gusto andati in scena giovedì scorso a Montichiari (Brescia), che hanno messo a confronto oltre 600 prodotti provenienti da 31 Paesi di tutto il mondo - si è conclusa con un trionfo. Al termine degli assaggi condotti da un panel tecnico di tutto rispetto formato da ben 160 degustatori professionisti, l’azienda di Spilamberto guidata da Mariangela Grosoli ha conquistato la medaglia d’oro per il suo Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP Extravecchio Luxury Edition, che è entrato anche nella speciale classifica complessiva dei Top50 Award, l’olimpo dei prodotti di qualità internazionali.

E non è tutto: il 30 gennaio, alla cerimonia di premiazione degli International Taste Awards 2020 l’Aceto Balsamico di Modena IGP 1891 ha ottenuto la medaglia d’argento, così come la versione Solo Modena. “Una grande soddisfazione – sottolinea Mariangela Grosoli, che ha ritirato il premio nel seicentesco Palazzo Monti della Pieve a Montichiari – per un riconoscimento che premia gli sforzi e l’impegno di un’azienda che fa del rispetto della qualità la sua cifra distintiva quotidiana”.

Patrocinato dalle Camere di Commercio italiana ed estere e dall’Enit, e ideati dal degustatore professionista Simone Massenza, gli International Taste Awards 2020 rappresentano il primo concorso aperto a qualunque prodotto gastronomico di qualità, che seleziona e promuove il lavoro dei migliori produttori, artigiani, agricoltori e allevatori mondiali. “Abbiamo cercato di far emergere il buono, l'eccellenza, il meglio in termini assoluti nell'immenso e variegato mondo del food & beverage - dichiara Massenza - indipendentemente dalla dimensione aziendale o dalla notorietà, valutando tutti gli aspetti fondamentali nel giudizio di un prodotto, l'assenza di difetti e il suo equilibrio, il piacere che sa offrire, oltre alla qualità degli ingredienti ed alle tecniche di produzione. Tra i vincitori ci sono volti, famiglie, micro-imprese che svolgono un lavoro incredibile mantenendo vive radici e tradizioni e salvaguardando prodotti che meritano di essere premiati”.
 

 
 
 
 

 

 Dal 16 febbraio al 22 marzo 2020, lo CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma riapre gli spazi rinnovati e restaurati dell'Abbazia di Valserena con l’installazione di Massimo Bartolini dal titolo On Identikit, primo appuntamento del programma di residenze d’artista Through time: integrità e trasformazione dell’opera, realizzato in occasione di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020.

CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione
Università di Parma

in occasione di
Parma Capitale Italiana della Cultura 2020

presenta

Massimo Bartolini
On Identikit

16 febbraio – 22 marzo 2020
Inaugurazione: 16 febbraio 2020, ore 11.00

Abbazia di Valserena
Strada Viazza di Paradigna 1, Parma

Le opere di Bartolini, spesso pensate a partire da un contesto specifico ¬– un’opera, una collezione – vivono in stretto legame con l’ambiente che le ospita. L’artista interviene sullo spazio in maniera del tutto antimonumentale, modificandolo, interpretandolo e definendolo. In questo caso, Bartolini è stato invitato a confrontarsi con l’Archivio-Museo dello CSAC di Parma, che conserva oltre 12 milioni di materiali originali della comunicazione visiva, della ricerca artistica e progettuale italiana a partire dai primi decenni del XX secolo. Un patrimonio preziosissimo su cui l’artista ha lavorato interpretando i suoi elementi come fossero note musicali: se accostati gli uni agli altri, fanno intravedere qualcosa di diverso rispetto a quando sono considerati isolatamente. Gli archivi dunque sono luoghi in cui “si compone musica”, dove gli oggetti e le opere possono, in maniera involontaria e irreversibile, diventare altro.

Nel corso della sua residenza allo CSAC, Bartolini si è focalizzato in particolare sulle opere di due grandi maestri quali Luigi Ghirri e Luciano Fabro, presenti nelle collezioni CSAC.
Nella fase preliminare del progetto, Bartolini si è concentrato sulla ricerca di tutti i dischi in vinile fotografati da Ghirri nella serie “Identikit” (1979), dove l’artista emiliano restituiva in maniera veritiera e implacabile un ritratto di sé stesso attraverso quello della propria libreria. Negli scatti fotografici si possono distinguere solo le spine dei dischi e dei libri, il loro contenuto è celato dalla bidimensionalità dell’immagine. I titoli dei vinili, spesso erosi dall’uso e quasi illeggibili sulla spina dei 33 giri, hanno provocato in Bartolini una “curiosità da archeologo”, per poter sfilare finalmente i dischi dalla libreria e ascoltarli, rigorosamente su vinile, in un luogo ben preciso e in compagnia di qualcuno. Questo qualcuno è Lo Spirato di Luciano Fabro (1968-73), opera allestita in una delle cappelle nobiliari della Chiesa dell’Abbazia di Valserena, una scena che per Bartolini sta “a metà tra un letto sfatto ed un letto posseduto” dove il corpo è allo stesso tempo presente e invisibile: al di sotto delle lenzuola c’è una sagoma, che scompare appena fuori da esse, per poi riapparire come presenza sul guanciale deformato dal peso.
La musica è nascosta dentro l’immagine di Identikit come la figura è nascosta dentro il gesso de Lo Spirato. Con il lavoro On Identikit, Bartolini intende fare incontrare l’essere invisibile e presente dello Spirato con l’essere, invisibile per natura, della musica, che risuonerà nei suggestivi spazi della Chiesa.

Come scrive l’artista nel libro che accompagna l’evento espositivo, edito da All Around Art: “quando uno è sdraiato molto spesso si riposa o dorme, meno spesso è morto. In tutte e tre queste circostanze la musica è indicata […] La ninna nanna è una musica per dormire, per morire per poco tempo, per cambiare stato… Come fare una serenata al sonno che non si sveglia: dormi, che domani quando ti sveglierai ti ricorderai di una musica senza provenienza e per quello sarà la più musica di tutte le musiche”.

L’installazione concepita da Massimo Bartolini coincide con la riapertura degli spazi espositivi CSAC dopo la prima fase di lavori che ha visto il rinnovamento dell’impianto di illuminazione e dei supporti espositivi. I lavori proseguiranno nei prossimi mesi e interesseranno gli spazi dell’abbazia destinati agli archivi, in vista dell’apertura di nuovi percorsi.

Massimo Bartolini è nato, vive e lavora a Cecina. Studia all'Istituto Tecnico per Geometri B. Buontalenti di Livorno e all' Accademia di Firenze. Dal 1993 espone in numerose mostre, tra le collettive si ricordano: Biennale di Venezia del 1999, 2001 (evento collaterale), 2009, 2013; Biennale di Valencia, 2001; Manifesta 4, Francoforte, 2002; Ecstasy, in and about altered states, MOCA Los Angeles, 2005; Biennale di Shangai 2006 e 2012; International Triennale of Contemporary Art, Yokohama, 2011; Biennale di San Paolo, 2004; Biennale di Pontevedera (Spagna), 2004; Documenta 13 Kassel, 2012; Etchigo Tsumari Tiennal, Tokamachi, 2012; Track, Ghent (Belgio), 2012; One on One, Kunstwerke, Berlino, 2012; The City, My Studio/The City, My Life, Kathmandu Triennale (Nepal), 2017; Habit Co-Habit, Pune Biennale (India), 2017; Starting from the desert… Yinchuam Biennal (Cina), 2018. Fra le mostre personali: Manifesta 12 (evento collaterale) Caudu e Fridu, Palazzo Oneto, Palermo, 2018; 4 organs, Fondazione Merz, Torino, 2017; Studio Matters+1, Fruitmarket Gallery, Edimburgo, e SMAK Ghent, 2013; Serce na Dloni, Centre of Contemporary Art Znaki Czasu, Torun, (Polonia), 2013; Hum Auditorium Arte, Roma; MARCO, Vigo (Spagna), 2012; Museu Serralves Porto; Ikon Gallery, Birmingham, 2007; GAM di Torino, 2005; Museum Abteiberg, Mönchengladbach (Germania), 2002.

Calendario di Through time: integrità e trasformazione dell’opera

Massimo Bartolini. On Identikit
Mostra: 16 febbraio – 22 marzo 2020
Inaugurazione domenica 16 febbraio 2020, ore 11.00

Luca Vitone. Il Canone
Mostra: 4 aprile – 30 maggio 2020
Inaugurazione sabato 4 aprile 2020, ore 11.00

Eva Marisaldi
Mostra: 5 settembre – 17 ottobre 2020
Inaugurazione sabato 5 settembre 2020, ore 11.00

Cos’è lo CSAC dell’Università di Parma
Lo CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione inizia a raccogliere grazie ad Arturo Carlo Quintavalle il suo primo nucleo di opere nel 1968, in occasione dell’esposizione dedicata a Concetto Pozzati organizzata dall’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Parma. Situato oggi nell’Abbazia cistercense di Valserena, conserva materiali originali della comunicazione visiva, della ricerca artistica e progettuale italiana a partire dai primi decenni del XX secolo. Un patrimonio di oltre 12 milioni di pezzi suddivisi in cinque sezioni: Arte (oltre 1.700 dipinti, 300 sculture, 17.000 disegni), Fotografia (con oltre 300 fondi e più di 9 milioni di immagini), Media (7.000 bozzetti di manifesti, 2.000 manifesti cinematografici, 11.000 disegni di satira e fumetto e 3.000 disegni per illustrazione), Progetto (1.500.000 disegni, 800 maquette, 2000 oggetti e circa 70.000 pezzi tra figurini, disegni, schizzi, abiti e riviste di Moda) e Spettacolo (100 film originali, 4.000 video-tape e numerosi apparecchi cinematografici antichi).
Lo CSAC oggi è uno spazio multifunzionale, dove si integrano un Archivio, un Museo e un Centro di Ricerca e Didattica. Una formula unica in Italia, che mantiene e potenzia le attività sino ad ora condotte di consulenza e collaborazione all’istruzione universitaria con seminari, workshop e tirocini, di organizzazione di mostre e pubblicazione dei rispettivi cataloghi (oltre 120 dal 1969 ad oggi), e di prestito e supporto ad esposizioni in altri musei tra cui la Triennale di Milano, il MAXXI di Roma, il MoMA di New York, il Centre Pompidou di Parigi, il Tokyo Design Center, il Design Museum di Londra, il Folkwang Museum di Essen e il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid.

CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione
Abbazia di Valserena
Strada Viazza di Paradigna, 1 (Parma)
www.csacparma.it 

Ingresso: 5 euro
Per tutte le riduzioni e informazioni aggiornate: http://www.csacparma.it/visita/
Orari
Mercoledì, giovedì e venerdì 15.00-19.00
Sabato e domenica 10.00-19.00
Per informazioni e prenotazioni
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Mare del Salento da tutelare: enorme squalo elefante a solo un miglio dalla costa di Torre Uluzzo, marina di Nardò. 

Un mare meraviglioso, anzi due mari, Adriatico e Jonio che circondano la penisola salentina e che nascondo tesori inestimabili che rivelano lo stato di salute delle nostre acque che meritano la massima protezione e tutela da ogni forma di aggressione umana. Questa volta, infatti, nella giornata di oggi, alle 16 circa, ha fatto capolino sulla superficie piatta di un mare quasi olio a causa delle ottime condizioni atmosferiche, un ormai abituale abitante delle nostre acque territoriali: un enorme esemplare di squalo elefante che si muoveva placido, quasi a pascolare e cibarsi di plancton a solo un miglio dalla costa di Torre Uluzzo, marina di Nardò. Una scena che è durata oltre mezz'ora e che è stata videoripresa dall'equipaggio di nostri amici di un motopesca costiero che, nell'inoltrarcelo, ha voluto deliziarci di uno spettacolo che la dice lunga, per l'appunto, sulla qualità delle nostre acque, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Un esemplare tanto impressionante nella sua mole, ma altrettanto innocuo e placido come il nostro mare ancora generoso e quindi ancor più da proteggere. La clip è visionabile al link di YouTube : https://youtu.be/wvuD4JCoYKY

(1 febbraio 2020)

I dati sulle vendite di trattrici nei principali paesi indicano nel 2019 una crescita negli Stati Uniti e in Europa, mentre in calo risultano India, Cina e Turchia. In crescita le esportazioni di macchinario italiano. Previsioni in negativo per i primi mesi del nuovo anno.

Il mercato mondiale delle trattrici ha presentato nel 2019 un andamento disomogeneo. Gli Stati Uniti registrano una crescita del 3,6% nelle vendite a fronte di 245 mila unità – ha spiegato il Presidente di FederUnacoma Alessandro Malavolti nel corso di una conferenza stampa svoltasi il 29 gennaio 2020 a Verona nel contesto di Fieragricola - ed anche l’Europa comunitaria chiude l’anno con un incremento significativo, pari all’8% in ragione di 178 mila trattrici immatricolate, pur evidenziando differenti performance da Paese a Paese. La Francia chiude con un attivo consistente (+16% in ragione di 34.600 macchine immatricolate) – ha precisato Malavolti - ed anche la Germania chiude con una crescita significativa (+4,7% per 29.000 unità), così come il Regno Unito che registra un attivo del 5,4%, mentre la Spagna segna un attivo del 6,8%.

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Tra i Paesi che esibiscono un trend positivo si segnala anche la Russia, che nel mese di ottobre marciava con una crescita del 15% e che si ritiene abbia chiuso l’anno con un significativo incremento (sia pure relativo ad un numero di macchine limitato – circa 25 mila - per un Paese di quella estensione).

Diversa intonazione hanno i mercati di India, Cina e Turchia. Il consuntivo relativo al mercato indiano – diffuso dall’associazione nazionale dei costruttori TMA - indica per il 2019 un totale di 723 mila trattrici, in calo del 10% rispetto all’anno precedente, ma comunque tale da confermare il Subcontinente come il mercato di gran lunga più consistente al mondo in termini di unità. Il calo registrato in India viene letto dagli analisti come un assestamento fisiologico dopo l’incremento imponente che ha caratterizzato gli ultimi anni, e le prospettive per il colosso asiatico restano positive anche per gli anni prossimi in considerazione dei cospicui piani di sostegno all’economia agricola messi in campo dal Governo.

Più critica la situazione del mercato cinese – ha sostenuto il Presidente dei costruttori italiani - che si stima abbia registrato nell’anno un calo nell’ordine del 20%, a causa, oltre che del rallentamento complessivo dell’economia, delle difficoltà specifiche del settore agricolo (produttività insufficiente per via delle modeste dimensioni aziendali e riduzione dei sussidi pubblici per l’acquisto di macchinario agricolo). Non si arresta la fase negativa in Turchia, innescata da una combinazione di fattori politici, economici e monetari, che nei primi nove mesi del 2019 segna un calo del 54%, dopo quelli già molto consistenti avuti lo scorso anno. Il positivo andamento nel 2019 dei mercati di Stati Uniti, Francia e Germania, che sono i tre principali sbocchi per le macchine agricole prodotte in Italia – ha illustrato Malavolti - si riflette positivamente sulle nostre esportazioni. Nei primi dieci mesi del 2019 – secondo i dati ISTAT sul commercio estero – queste risultavano complessivamente in crescita del 2,5% in valore rispetto allo stesso periodo 2018, anche se con un differente andamento per le trattrici, che segnavano un calo di poco inferiore all’1%, e per le altre macchine agricole che risultavano invece in crescita del 3,7%. Il fatturato complessivo delle esportazioni di macchinario italiano nei dieci mesi ammonta a quasi 4 miliardi di euro.

Per quanto riguarda le prospettive per l’anno in corso, l’osservatorio previsionale di Agrievolution così come il Business Barometer del comitato dei costruttori europei CEMA indicano un calo del mercato a livello generale, almeno nei primi mesi dell’anno. Oltre all’Estremo Oriente e all’Europa sono previsti in contrazione anche il mercato nordamericano e quello dell’Europa dell’Est. Insieme alle trattrici, la flessione dovrebbe riguardare anche le altre tipologie di macchine e le attrezzature, vedi ad esempio i mezzi per la lavorazione del terreno e quelli per la protezione delle colture che il CEMA prevede in flessione nel continente europeo. Sul fronte orientale una variabile importante è costituita dall’epidemia in corso in Cina, le cui conseguenze sull’economia primaria e sugli scambi commerciali sono ancora tutte da valutare.

 

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Verona, 29 gennaio 2020 

(Fonti: FederUnacoma e Meccagri)

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Editoriale:  -  Coincidenze inquietanti; quando la fantasia anticipa la realtà! - Lattiero caseario. In flessione il Parmigiano Reggiano - Cereali e dintorni. La Cina e il mondo in balia del coronavirus. - 29 gennaio - 1 febbraio: 114esima edizione di Fieragricola Verona - Fieragricola, Nobili spa ha portato a Verona tutte le più recenti novità. - Bonaccini: "Tana libera tutti" - -

cibus_5_2feb2020_COP.jpgSOMMARIO Anno 19 - n° 05 02 febbraio 2020
1.1 editoriale
Coincidenze inquietanti; quando la fantasia anticipa la realtà!
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. In flessione il Parmigiano Reggiano
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati in depressione e incerti.
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. La Cina e il mondo in balia del coronavirus.
7.1 vivisezione Animalisti sotto i portici del Grano con le maschere di Anonymous - foto di Emiliano Zampella
7.2 No Fake Food Lattiero-caseario, arrivano i 17 milioni chiesti dalla cooperazione
8.1 fieragricola verona  29 gennaio - 1 febbraio: 114esima edizione di Fieragricola Verona.
9.1 Prezzo riferimento Reggio E.  Determinato il Prezzo a riferimento del latte.
9.2 fieragricola verona  Fieragricola: svelati i vincitori del premio innovazione 2020
10.1 fieragricola verona  Fieragricola, Nobili spa ha portato a Verona tutte le più recenti novità.
11.1 elezioni emilia romagna Bonaccini: "Tana libera tutti"
12.1promozioni “vino” e partners
13.1 promozioni “birra” e partners

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Completato in tempo record il primo stralcio dell’intervento di somma urgenza per 45 mila euro finanziato dal Consorzio e condiviso con il Comune di Corniglio e la Regione Emilia-Romagna

Corniglio (PR), 31 Gennaio 2020 – Taglio del nastro e riapertura per la Strada di bonifica per Roccaferrara, la cui viabilità è stata ripristinata a tempo di record in soli 40 giorni di lavoro dopo che un movimento franoso del versante sovrastante l’aveva colpita nella notte tra il 21 e il 22 dicembre scorsi, riversando sulla carreggiata ben 10 mila metri cubi di materiale argilloso.

Un intervento particolarmente atteso dagli abitanti del comprensorio del Comune di Corniglio e dal Sindaco Giuseppe Delsante – curiosamente l’unico abitante della frazione di Roccaferrara, la cui casa era rimasta isolata dopo la frana – su una arteria viaria prontamente restituita alla piena e sicura percorribilità della circolazione veicolare. L’importo complessivo di questo iniziale intervento ammonta a 45 mila euro ed è stato finanziato dalla Bonifica Parmense come intervento di somma urgenza condiviso con il Comune di Corniglio e la Regione Emilia-Romagna subito dopo la frana; ulteriori 50 mila euro giungeranno da fondi della Regione Emilia-Romagna per un secondo stralcio di lavori mirato al consolidamento del pendio con opere di ripristino tramite ingegneria naturalistica.

Nel dettaglio, l’intervento eseguito per una lunghezza di 150 metri dalle maestranze consortili in sinergia con l’impresa Fratelli Arrigoni, ha visto il “disgaggio” (tecnica utilizzata per la messa in sicurezza in tempi brevi) dei massi pericolanti su tutta la scarpata di monte e la successiva riprofilatura del versante; la sistemazione finale a monte e a valle della strada con riposizionamento della barriera di sicurezza; la creazione di opportuni canali a cielo aperto per lo scolo delle acque meteoriche; e infine il ripristino del fondo stradale.
Alla cerimonia di riapertura della strada – oltre ad alcuni cittadini, tecnici e ai responsabili dell’impresa cornigliese Fratelli Arrigoni – hanno partecipato il sindaco Giuseppe Delsante e il presidente del Consorzio della Bonifica Luigi Spinazzi con il tecnico del Consorzio di Bonifica Dimitri Costa, direttore dei lavori, che hanno relazionato sulle diverse fasi della rapidissima operatività appena conclusa.

“Rispondere tempestivamente alle significative criticità che colpiscono i territori limitando i disagi per i cittadini e le attività in loco – ha rimarcato il Presidente della Bonifica Parmense Luigi Spinazzi – conferma la massima attenzione da parte della Bonifica Parmense verso le esigenze del nostro Appennino, dove l’attività di contrasto al dissesto idrogeologico operata dall’ente è più che mai fondamentale per la messa in sicurezza dei comprensori”.

Il sindaco del Comune di Corniglio Giuseppe Del Sante ha evidenziato come la riapertura della strada per Roccaferrara sia “un corretto esempio di buone pratiche amministrative e di coordinamento sinergico tra gli enti. Il mio sentito ringraziamento va al Consorzio della Bonifica Parmense per questa pronta risposta; all’impresa che ha operato per ripristinare la viabilità nel più stretto giro di tempo possibile; e agli abitanti del luogo per la pazienza e la disponibilità dimostrate”.

Infine Dimitri Costa, tecnico del Consorzio che ha diretto l’intervento, esprime “completa soddisfazione per le modalità e la tempistica d’esecuzione lavori. Si è già aperta una nuova fase, nella quale stiamo effettuando gli opportuni rilievi per la successiva progettazione, tesa al consolidamento della scarpata mediante il posizionamento delle reti di protezione per il rafforzamento corticale e lo studio per l’utilizzo di ingegnerie naturalistiche finalizzato al completo rinverdimento della parete collinare”.

L’operazione è stata conclusa nei giorni scorsi con un pool di banche e Cassa depositi e prestiti per la riqualificazione dell’indebitamento esistente e il sostegno del nuovo piano industriale dell’azienda attiva nella produzione e commercializzazione di abbigliamento femminile con il noto marchio Pinko

Parma, 31 gennaio 2020 - Cris Conf Spa ha stipulato un finanziamento per complessivi 81 milioni di euro finalizzato alla riqualificazione delle fonti finanziarie ed a sostenere i piani di investimento per la crescita domestica ed internazionale della società che, dal quartier generale di Fidenza (Parma), ha lanciato nel mondo il noto marchio di moda Pinko, nato alla fine degli anni ’80 da un’idea di Pietro Negra, attuale Presidente e AD dell’azienda, e di sua moglie Cristina Rubini.

Il finanziamento stipulato nei giorni scorsi vede partecipare UniCredit, in qualità di Global Coordinator e Banca agente, con il coinvolgimento di Intesa Sanpaolo, Banco Bpm, Ubi, Crédit Agricole Italia, Banca di Piacenza e di Cassa Depositi e Prestiti.

PINKO è un fashion brand italiano indipendente con un posizionamento entry to luxury. La rete distributiva di PINKO conta oltre 200 negozi monomarca, per lo più diretti, e oltre 1000 negozi multimarca premium in tutto il mondo. Il Brand, presente nei più prestigiosi department stores internazionali e nelle principali vie del lusso, ha conseguito ricavi per oltre 220 ML € nel 2019 e punta ad un raddoppio dei fatturati entro 3 anni.

“Si tratta di un’operazione strategica che ci rende orgogliosi per il risultato conseguito e per la fiducia accordataci da parte di Istituzioni finanziarie di primo livello - sottolinea Daniele Pini, Group CFO di PINKO. –. Tale operazione ci consente di ottimizzare la struttura finanziaria con una porzione di debito a lungo termine che abilita il percorso di crescita intrapreso negli ultimi anni, ulteriormente accelerato nel 2019 con un importante rafforzamento manageriale. Ringraziamo il pool di banche, CDP e in particolare UniCredit per aver confermato la partnership con il nostro Gruppo, è la dimostrazione della bontà del nostro piano industriale e delle strategie che l’azienda sta portando avanti”.

“Abbiamo condotto con entusiasmo come banca capofila questa operazione – commenta Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit – che risponde appieno alla nostra logica di sostegno al territorio. Grazie alla sinergia integrata tra la nostra area Corporate e i servizi specialistici offerti dalla struttura di Finance and Advisory Commercial Banking Italy, abbiamo fornito un concreto contributo per accompagnare in un nuovo percorso di sviluppo una realtà imprenditoriale esemplare. Un gruppo che è riuscito ad affermarsi come ambasciatore della moda made in Italy nel mondo, attento all’innovazione e ai temi green. Un business concreto e sostenibile, in linea con gli elementi chiave del nostro modello operativo e del nostro piano industriale, Team 23”.

“Banco BPM, partecipando a questa operazione, contribuisce a sostenere i programmi di sviluppo di un’impresa del parmense che si colloca tra i leader nel settore della moda - commenta Luca Mazzini, responsabile Mercato Corporate Centro-Nord di Banco BPM - Banco BPM con il supporto offerto a Cris Conf Spa conferma l’intento di qualificarsi, attraverso le proprie strutture territoriali Corporate, come partner delle imprese italiane”.

“Da diversi anni accompagniamo Pinko nel suo percorso evolutivo e condividiamo la visione sui progetti futuri dell’azienda - afferma Marica Campilongo, Responsabile GRM Large Corporate di UBI Banca - Il supporto alle imprese in grado di cogliere le sfide dell’internazionalizzazione e con progetti ambiziosi di sviluppo sul mercato interno ed estero rientra pienamente nelle strategie del nostro istituto di credito. Con questa operazione sosteniamo una realtà importante del Made in Italy e confermiamo l’obiettivo delle attività della divisione di Corporate & Investment Banking di UBI Banca, quello di offrire alle imprese le soluzioni migliori per affrontare le sfide dei mercati globali”.

“Crédit Agricole Italia è felice di contribuire allo sviluppo di un’azienda come Cris Conf spa, una realtà dinamica e in continua evoluzione nei modelli distributivi, con un marchio riconosciuto a livello internazionale con cui collaboriamo da molti anni - dichiara Alessio Foletti, Responsabile Direzione Banca d’Impresa – Il fatto che essa abbia le sue radici nella provincia di Parma, area storica del nostro istituto, ci rende ancora più orgogliosi di questa operazione e delle altre realizzate insieme a loro negli ultimi anni”

“Banca di Piacenza è da sempre banca di territorio – evidenzia Lodovico Mazzoni, Responsabile Direzione Imprese dell’Istituto di credito – e la partecipazione a questa operazione conferma una volta di più la costante attenzione alle realtà imprenditoriali, anche di grandi dimensioni e di notevole prestigio internazionale (come nel caso di Cris Conf. Spa), presenti sui territori di insediamento”.

Le banche sono state assistite dallo Studio legale Dentons con un team coordinato dal partner Alessandro Fosco Fagotto e composto dalla managing counsel Dina Collepardi e dall’associate Rosalba Pizzicato.

 

Fieragricola di Verona compie quest'anno il 114esimo genetliaco. Un traguardo invidiabile, frutto di continui adattamenti al veloce passo dell'innovazione agricola, della meccanica agraria e della zootecnica. Dieci padiglioni occupati, 900 espositori, due aree esterne, 800 capi di bestiame, oltre 130 convegni ed eventi in quattro giorni, per un evento che punta su innovazione, sostenibilità ed economia circolare. Tra le novità presenti non potevano mancare le attrezzature uscite dalla nuova divisione NOBILI Electronics.

di Virgilio, Verona 29 gennaio 2020 -  Efficienza e efficacia sono gli imperativi per chi deve operare nel mondo dell'agricoltura e della sostenibilità di ogni azione umana. La proposta della novità "green"  non sempre è il frutto di una vera e propria ricerca ma semplicemente un adattamento migliorato di tecnologie solo aggiornate.

L’agricoltura moderna invece sta cambiando radicalmente il suo volto grazie all’ingresso delle nuove tecnologie digitali e della crescente elettronificazione. Un passo rapido dietro al quale solo aziende all'avanguardia, presidiate da centri di ricerca concentrati sull'ambiente e sulla soddisfazione del cliente, possono affrontare.

Nobili spa, l'azienda di Molinella di Bologna, leader nella produzione e esportazione di irroratrici e trince, sta affrontando la sfida dell’innovazione con un elevato tasso di ricerca. Ecco quindi che l'elettronica avanzata viene applicata alle tecnologie tradizionali creando una gamma di nuovi prodotti, unici sul mercato, nati dall’attività progettuale della nuova divisione NOBILI Electronics.


Le novità NOBILI Spa in esposizione a Verona - FIERAGRICOLA dal 29/1 al 1 febbraio  2020 -

 

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Nuove trince TDP
I Triturator TDP serie 1000 sono provvisti di due pick-up idraulici per il sollevamento dei tralci di potatura. Adatti a trattori di potenza compresa tra 70 e 150 CV, possono essere applicati frontalmente, posteriormente e su trattori a guida retroversa, semplicemente cambiando la posizione del timone di attacco. Di costruzione particolarmente robusta la TDP serie 1000 dispone del rotore XP, per un trinciato omogeneo e fine che agevola il lavoro su grosse andane. Caratteristica peculiare del rotore XP sono i supporti dentati che portano i perni dei coltelli e che sono saldati sul tubo rotore seguendo una doppia elica. Nella triturazione di grosse andane o di sarmenti di grossa dimensione quando i coltelli mobili indietreggiano a causa dei colpi ricevuti, i supporti dentati sopperiscono alla momentanea assenza del taglio della mazza agendo essi stessi da coltelli fissi sulla legna. Grazie a queste caratteristiche TDP serie 1000 riesce a triturare finemente in un solo passaggio voluminose andane di sarmenti di grosso diametro con alte velocità e produttività. I Triturator sono costruiti in conformità alle Normative Europee.

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Nuove trince per vigneto-frutteto
Le nuove trince BV e BVR per vigneto e frutteto hanno un’ampia apertura frontale ideale per grandi volumi di potatura. Le BVR serie 1000 hanno rotore con supporti dentati e mazze pesanti per residui di grosso diametro

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Nuovo VENTIS portato
La gamma VENTIS portato si rinnova, riducendo gli ingombri e migliorando l’ergonomia. Pensata per terreni con forte pendenza e ridotti spazi di manovra, mantiene inalterate le caratteristiche tecniche che hanno reso il nebulizzatore di NOBILI la soluzione ottimale per l’irrorazione del vigneto.

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L’informatore Agrario e Fieragricola: svelati i vincitori del premio innovazione 2020. Svelate 21 ‘Foglie Dell’innovazione’ in Agricoltura
 
(Verona, 29 gennaio 2020). Dall’agricoltura a basso impatto ambientale alle soluzioni più innovative per migliorare il benessere animale, sono 21 le ‘Foglie dell’Innovazione’, 10 d’oro e 11 d’argento, assegnate ieri sera da L’Informatore Agrario e Fieragricola per la terza edizione del Premio Innovazione, alla vigilia della rassegna internazionale di riferimento per il settore primario (Veronafiere, 29 gennaio-1° febbraio).

A salire sul podio trattori elettrici e a guida autonoma, sensori di ultima generazione per la mappatura del terreno e il monitoraggio delle piante, ma anche i dispositivi più all’avanguardia per la salubrità nelle stalle e la cura del bestiame. Tra gli esempi la trappola che riconosce e cattura solo gli insetti nocivi, il sistema di mungitura ergonomico in silicone, il trattore elettrico silenzioso per le aree urbane e il motore gira-uova che simula il movimento della chioccia. Vanno verso un’agricoltura e una zootecnica sempre più green le innovazioni scelte dalla commissione di esperti de L’Informatore Agrario, che rileva una sempre maggiore applicazione dell’intelligenza artificiale e dell’Internet of things (Iot) a servizio dell’ambiente, attraverso sistemi di monitoraggio e raccolta dati di massima precisione per migliorare e ottimizzare risorse, energia, interventi in campo e in allevamento.

“Si tratta di un tipo di approccio fortemente richiesto dal mercato – ha detto Antonio Boschetti, direttore del settimanale -. E proprio la capacità di rispondere alle istanze del consumatore, in termini di responsabilità ambientale e sociale, è uno dei fattori su cui si giocherà in futuro la sostenibilità economica delle imprese agricole”.

“Il Premio Innovazione celebra il Dna di Fieragricola – ha dichiarato Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere -, vocato all’applicazione concreta delle nuove tecnologie per migliorare le prestazioni in agricoltura e, di conseguenza, il reddito e la competitività delle imprese. La connotazione sempre più green è in linea con le tendenze di un settore particolarmente attento al rispetto delle risorse ambientali”.
Le novità premiate saranno contrassegnate in fiera da una targa “Premio Innovazione Fieragricola” esposta nello stand aziendale.

Le ‘Foglie dell’Innovazione 2020’

Foglie d’oro: Ro-Tor di Arienti, Sensore Veris U3 di Arvatec, VPA di Braun, Trap-vision di Cet electronics, Exalt 25 SC di Corteva agriscience, Evanza di DeLaval, PigExpert di Hermitage Italia Technologies, GreenCam di Maintech, Primo Isobus di Maschio Gaspardo, Green Climber “GPS Rover Atom” di Mdb.

Foglie d’argento: DOSA di Cima atomizzatori-impolveratori, Lexion 8000/7000 e 5000/6000 di Claas, FT25 di Farmtrac, Katana 650 di Fendt, Mago di Gowan Italia, Dispositivo per la fertilizzazione delle radici di MLG, Impianto di trattamento aria e acqua con ozono di Multiossigen ozone technology, Linea Arbora di Nutristar, Compact CM100 Pergola di Orizzonti, Delta Force Precision Planting di Precison Planting, Ovolvo di River systems.

Schede disponibili al link: http://ediagroup.it/pif2020
 
Edizioni L’Informatore Agrario è la casa editrice con sede a Verona che, da 75 anni, dal suo osservatorio privilegiato si fa interprete e promotore delle istanze della filiera agricola. Quattro le testate di riferimento: il settimanale dedicato all’agricoltura professionale L’Informatore Agrario, il mensile per l’agricoltura part-time e hobbistica Vita in Campagna, MAD – Macchine Agricole Domani, dedicato al mondo della meccanica agraria e Vite&Vino, il bimestrale dedicato al settore vitivinicolo, oltre a un ampio catalogo di libri e altri supporti multimediali su temi specializzati.

 

Reggio Emilia 30 gennaio 2020 - Il completamento della Tangenziale di Novellara - opera in gran parte realizzata tra il 2013 e il 2014 - sarà cofinanziato da Autostrada del Brennero. L’ultimo stralcio della Variante, come noto da tempo al centro di un contenzioso giudiziario, è stato infatti inserito nell’elenco di dieci opere previste per migliorare l’accessibilità ai caselli che Autobrennero – d’intesa con la Provincia di Reggio Emilia - si è impegnata a finanziare, in tutto o in parte, con il piano pluriennale di investimenti già approvato dal Cipe e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ma ancora in attesa del rinnovo della concessione autostradale da parte del Ministero delle Infrastrutture.

“L’operazione, che conferma la nostra volontà di sostenere il Comune di Novellara nel completamento di un’opera strategica per tutto il territorio, è stata possibile grazie al protocollo sottoscritto nel maggio 2018 da Provincia e Comuni di Rio Saliceto, Campagnola Emilia e Fabbrico per cofinanziare la messa in sicurezza di uno degli incroci più problematici della viabilità reggiana, quello tra la Sp 30 e via Naviglio Nord a Ponte Vettigano”, spiega il presidente Giorgio Zanni. La rotatoria di Ponte Vettigano – i cui lavori partiranno nei prossimi giorni - era infatti inserita nell’elenco delle opere previste in cofinanziamento da parte di Autobrennero, appunto per 600.000 euro, somma che ora è stato possibile dirottare sull’ultimo lotto della Tangenziale di Novellara (2,65 milioni il costo complessivo).

“Si tratta di una notizia molto importante per il Comune di Novellara e per la cittadinanza, poiché viene riconosciuta la funzione strategica di un asse stradale il cui completamento in questi anni è stato rallentato da una serie di ricorsi – commenta la sindaca Elena Carletti - L’inserimento nell’elenco nelle opere di adduzione funzionali al raggiungimento del casello dell’Autobrennero dimostra ancora di più che la realizzazione di questa arteria è una priorità per tutta la provincia di Reggio Emilia e per un’area certamente ancora più vasta. Nei giorni scorsi ho inoltre chiesto l’interessamento del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti per un sostegno a questo importante progetto”.

Dieci, complessivamente, le opere in territorio reggiano che Autobrennero – d’intesa con la Provincia - si è impegnata a finanziare, in tutto o in parte, con il piano pluriennale di investimenti. Di 30 milioni l’importo del contributo da parte della società che gestisce l’A22, a fronte di cantieri per 37 milioni: tra i progetti, le Varianti di Tagliata (10 milioni) e Rolo (5,5 milioni).
Realizzata dalla Provincia di Reggio Emilia per poco meno di 30 milioni, grazie a contributi anche in quel caso di Autobrennero (e Regione Emilia-Romagna), la Tangenziale di Novellara è stata inaugurata nei due primi e principali lotti tra il 2013 e il 2014: in tutto 13 chilometri che da Bagnolo portano alla Sp 42 per Guastalla.

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del "Manifesto San Leonardo" inviata nei giorni scorsi alla amministrazione comunale di Parma.

AL SINDACO
ALL’ASSESSORATO ALL’ URBANISTICA
ALL’ASSESSORATO ALLE POLITICHE DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE

DEL COMUNE DI PARMA

e p.c. Consiglieri Comunali
e p.c. CCV San Leonardo e Cortile San Martino
e p.c. Rete Parma Verde
e p.c. Associazioni Ambientaliste

 

Parma 2020 Capitale Italiana della Cultura.
La nostra città ha meritatamente raggiunto questo riconoscimento e con fervore di iniziative ne ha celebrato l’avvio.

In questo TEMPO che ci auguriamo fertile e ricco di eventi, vorremmo che scaturisse anche il TEMPO di un segnale forte e concreto per celebrare “ l’anno internazionale per la salute delle piante”…. e di conseguenza anche per la nostra salute.

Noi del San Leonardo abbiamo ripetutamente segnalato nel TEMPO come la dotazione di verde pubblico del Quartiere sia andata via via depauperandosi sempre più, causando un subdolo e progressivo deterioramento dell’ambiente di vita dei residenti da anni assediati da una molteplicità di inquinanti (chimico/fisici, elettromagnetici, acustici, termici)

Riscriviamo dunque quello che ci aspettiamo dalla nostra Amministrazione comunale nei primi mesi di questo anno 2020 per dimostrare visibilmente una rianimata attenzione verso il nostro Quartiere:

- sostituire tutti gli alberi morti per incuria o abbattuti perché ammalorati;

- ripristinare tutte le aiuole ove erano allocati alberi, comprese quelle asfaltate, approntando il terreno per accogliere nuove piante di medie dimensioni;

- piantumare nuovi alberi lungo tutta la tangenziale, come chiediamo da anni, lungo tutti gli assi di penetrazione in città, in tante vie del Quartiere che sembrano strade nel deserto, nei quartieri artigianali, nelle immediate vicinanze e nei parcheggi dei Centri Commerciali e Supermercati, magari privilegiando le specie che, più di altre, possano resistere ed assorbire gli inquinanti presenti ed in particolare le micropolveri.

Se la “CULTURA BATTE IL TEMPO” è ormai il TEMPO di dimostrare la volontà di avere cura della “casa comune”, San Leonardo compreso, che siete stati chiamati ad “ad-ministrare”.

Restiamo in attesa di cortese riscontro ai sensi dell’art.58 comma 2 del vigente Statuto del Comune di Parma.

Nell'attesa porgiamo cordiali saluti.

MANIFESTO PER SAN LEONARDO

Venerdì, 31 Gennaio 2020 06:27

Determinato il Prezzo a riferimento del latte.

Presso la Camera di Commercio di Reggio Emilia, in conformità a quanto previsto dal regolamento e dagli accordi interprofessionali tra le Associazioni dei produttori assistiti dalle Organizzazioni professionali agricole da una parte, gli industriali ed artigiani trasformatori dall'altra, si è pervenuti alla determinazione - a valere per tutta la provincia di Reggio Emilia - del prezzo “a riferimento” del latte ad uso industriale conferito ai caseifici nel periodo 1/09-31/12/2018  nella misura di:

 
€ 65,00  il q.le,  IVA compresa e franco stalla

Il pagamento del latte sarà corrisposto:      60 giorni dalla pubblicazione (31.01.2020)

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Lesignano Bagni: alta disputa politica sui pesciolini dei bambini. Se fossero pesci pagliaccio?

Ha assunto un certo clamore la disputa di elevatissimo livello politico che vede coinvolti vari attivisti di partito a Lesignano Bagni: le decorazioni a tema ittico, apposte nei mesi scorsi dai bimbi e dalle maestre di alcune prime elementari sulle porte delle aule scolastiche sedi di seggio, hanno indotto alcuni esponenti ad ipotizzare che si trattasse di una propaganda indiretta al noto movimento delle "sardine" nato poco pima delle recenti elezioni regionali.

Tra le opposte fazioni si è scatenato un appassionato dibattito locale, evidentemente i pesciolini disegnati dai bambini sono un tema ritenuto degno di grande attenzione politica in quel di Lesignano. Lo stesso problema si potrebbe porre tra qualche mese, in occasione della tradizionale giornata del "pesce d'aprile".

La Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza riconoscendo che la situazione va chiarita, onde evitare che si pensi che maestre e bambini abbiano complottato per fare pubblicità alle sardine, è opportuno informare la politica di Lesignano che in natura esistono numerosi tipi di pesci, vista il grande interesse che hanno per la vicenda potrebbero anche commissionare uno studio specifico.

Salvatore Pizzo, coordinatore della Gilda di Parma e Piacenza, a tal proposito ricorda che esistono anche i pesci pagliaccio, chissà se non si tratta proprio di quelli che delle più comuni sardine.

Sede di Parma – Borgo delle Colonne 32 -43121 - Parma
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SEDE DI PIACENZA: Via S. Marco, 22 – 29100 Piacenza
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Piacenza, 22 gennaio 2020 - Terminati i lavori di regimazione idraulica nelle località Roncovero e Camia di Bettola a cura del Consorzio di Bonifica di Piacenza.
E’ il Presidente del Consorzio, Fausto Zermani, a intervenire in merito all’impegno dell’ente in ambito di difesa del suolo: “Come Consorzio stiamo lavorando parecchio nel territorio montano sia a prevenzione del dissesto idrogeologico, sia per garantire una viabilità rurale sicura. Ambiti fondamentali alla stregua di canali e opere di difesa idraulica e messi a dura prova dagli intensi fenomeni atmosferici degli ultimi anni. Insieme alle Amministrazioni portiamo avanti una fruttuosa e proficua collaborazione anche grazie alla presenza dei cittadini che, insieme ai comuni, ci segnalano in modo tempestivo le problematiche, permettendoci di valorizzare al massimo le risorse che s’investono nel territorio montano”.

Continua il sindaco di Bettola, Paolo Negri: “Esprimo soddisfazione per il lavoro concluso che va contestualizzato in un’ampia programmazione che da anni portiamo avanti in modo condiviso con il Consorzio e che ci permette di intervenire con diverse tempistiche sul nostro territorio”.

Gli interventi in località Roncovero sono consistiti nella pulizia dei canali per il ripristino del deflusso delle acque meteoriche, nella realizzazione di tubazioni e cunette stradali per lo scarico e la raccolta delle piogge e nel rifacimento dell’attraversamento con tubi dimensionati sulla base delle necessità.
Per la messa in sicurezza della strada in località Camia è stato realizzato un canale ex novo in corrispondenza dell’attraversamento della carreggiata.
Entrambe le criticità idrauliche erano state segnalate dal Comune e poi approvate dal Nucleo Tecnico Politico per la montagna (concertazione stabilita dall’art. 3 della Legge Regionale n. 7 del 6 luglio 2012).

 

Il Segretario Berselli ha illustrato le linee guida del Green Deal dell’Autorità distrettuale. Nello stesso incontro interventi della direttrice generale dell’Ambiente della Commissione Europea Veronica Manfredi e di Padania Acque
Milano – Intensa giornata di approfondimento all’interno della Community #ValoreAcqua per l’Italia alla European House del Forum Ambrosetti di Milano: i maggiori portatori di interesse del settore si sono ritrovati nel focus sulla risorsa idrica per elaborare macro scenario, strategie e suggerire proposte alla luce dei monitoraggi realizzati attraverso una minuziosa analisi dell’intera filiera italiana nell’ottica di una generale ottimizzazione della gestione all’insegna dello sviluppo sostenibile.

Coordinato da Valerio De Molli (Managing Partner e CEO di FA) l’incontro ha visto alternarsi con attenzione e interesse gli interventi dei membri esterni della Community Veronica Manfredi (Direzione Generale Ambiente European Commission – Quality of Life), il Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po – Ministero dell’Ambiente Meuccio Berselli e Alessandro Lanfranchi e Stefano Ottolini di Padania Acque.

Subito dopo l’analisi delle performances e degli indicatori che porteranno alla stesura e successiva presentazione a marzo 2020 di un dossier dettagliato sulla filiera e prospettive della risorsa idrica nel nostro paese il Segretario Berselli – coadiuvato nell’occasione dal responsabile delle relazioni istituzionale e comunicazione Andrea Gavazzoli – ha illustrato obiettivi e modelli progettuali sostenibili nel distretto del Po. Il Green Deal del comprensorio padano di AdbPo ambisce infatti a migliorare ambiente e habitat mantenendo gli standard produttivi essenziali per l’economia agro alimentare ed industriale del territorio in modo sostenibile. Tra i numerosi interventi particolarmente apprezzati dai presenti lo stoccaggio CO2 e rilascio di carbonio, gestione oculata della risorsa con funzione ad effetto fitodepurante in stretta collaborazione coi Consorzi di Bonifica (presenti in sala con il Presidente Francesco Vincenzi e il Direttore Generale Massimo Gargano) diminuzione dei valori dei nitrati e sostanze chimiche.

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I lavori di regimazione del reticolo idraulico minore sono stati realizzati lungo le strade comunali Siccomonte, Cogolonchio, Lazzarino, Monfestone, Costa Ferrari e Castellaro
Parma, 28 Gennaio 2020 – Un contributo fondamentale per la messa in sicurezza del territorio e per la riduzione del rischio. I tecnici del Consorzio della Bonifica Parmense hanno infatti portato a termine – nell’ambito del progetto S.O.S Bonifica – i lavori di regimazione del reticolo idraulico minore lungo le strade comunali Siccomonte, Cogolonchio, Lazzarino, Monfestone, Costa Ferrari e Castellaro nel comune di Fidenza.

I lavori di regimazione del reticolo idraulico minore lungo le strade comunali comunali Siccomonte, Cogolonchio, Lazzarino, Monfestone, Costa Ferrari e Castellaro sono stati messi in atto nell’ambito del progetto ‘S.O.S. Bonifica’, attraverso il quale il Consorzio della Bonifica Parmense mette a disposizione del territorio collinare e montano della provincia di Parma mezzi d’opera e risorse umane per provvedere ad una costante manutenzione della corretta regimazione dell’acqua nelle cunette e nei fossi adiacenti alle strade comunali e vicinali ad uso pubblico.

 

 

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Si informano le cooperative che Fondosviluppo, nell'ambito della strategia pluriennale di Confcooperative per la promozione e lo sviluppo della cooperazione di comunità come risposta ai bisogni di territori ed aree periferiche, ha avviato un secondo Bando a favore delle cooperative di comunità stanziando un plafond complessivo di euro 700.000, estendibile sino a euro 1.000.000.

I progetti di impresa potranno essere presentati dal 14 gennaio 2020 con scadenza il 31 maggio 2020.

Siamo ad invitarvi, in caso di interesse, a prendere contatti con i nostri uffici, che potranno fornirvi maggiori approfondimenti o l’eventuale assistenza tecnica: Simone Taddei Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

COSA E'

Strumento a sostegno delle Cooperative di Comunità tramite:

- assegnazione di premi e agevolazioni ai migliori progetti di sviluppo locale

- assistenza alla progettazione

- accompagnamento imprenditoriale

 

NB: bando allegato da scaricare

L’annuncio del ministro Bellanova a Bologna. Nuovi impegni anche per il contrasto alla cimice.

Buone notizie per le aziende agricole dell’Emilia-Romagna. Nel corso di un incontro tenutosi lo scorso 23 gennaio in Regione con il ministro delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, è stato annunciato lo stanziamento di 21,2 milioni di euro dal decreto legge Milleproroghe approvato di recente in Parlamento. La maggior parte dei fondi, circa 17,3 milioni di euro, sarà impiegata subito dalla Regione per sostenere 8 progetti del settore lattiero-caseario che interessano aziende e cooperative di Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza produttrici di formaggi stagionati, in particolare Parmigiano Reggiano e Grana Padano, oltre alla filiera Gran Latte del gruppo Granarolo che ha come obiettivo il miglioramento del benessere animale e delle tecniche di produzione del latte alimentare e latticini freschi.

“Queste risorse serviranno finalmente a coprire quei progetti rimasti finora esclusi, a causa dell’esaurimento dei fondi, dal finanziamento del ‘bando filiere’ del 2017 del Piano di Sviluppo Rurale – dichiara Carlo Piccinini, presidente Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna -. La cooperazione agroalimentare è stata la prima a farsi portavoce nelle sedi opportune delle richieste provenienti dal settore lattiero-caseario, in particolare dell’area emiliana, che necessitava di quei fondi per fare partire progetti capaci di generare investimenti per 49,5 milioni di euro. Lo abbiamo fatto anche coinvolgendo i livelli nazionali e andando a bussare alle porte del Ministero a Roma, affinché si trovassero risorse provenienti da altre Regioni che non erano riuscite a spendere tutti i fondi europei dei PSR. Siamo molto soddisfatti che la nostra Regione sia riuscita a portare a casa questo importante risultato e abbia ascoltato le nostre continue richieste”.

Il vertice di ieri in viale Aldo Moro a Bologna è servito anche per annunciare interventi a favore dei frutticoltori. Nel corso della primavera 2020 verranno finalmente liberati gli insetti antagonisti (la cosiddetta ‘vespa samurai’) per contrastare l’invasione della cimice asiatica che durante la campagna 2019 secondo i dati del CSO ha causato 588 milioni di euro di danni alle aziende di frutta in tutto il nord Italia. Il ministro Bellanova ha inoltre annunciato la piena operatività del fondo triennale da 80 milioni di euro istituito nell’ultima Legge di Bilancio. In questo ultimo periodo il lavoro congiunto della Regione svolto con il Ministero per recuperare i fondi europei ha portato ad avere una Bozza di regolamento che accoglie tutte le richieste avanzate dalla Regione, compresa quella relativa all’articolo 221 che consentirà di innalzare le risorse per i programmi operativi dell’OCM Ortofrutta.

“Abbiamo ricevuto rassicurazioni dal ministro Bellanova circa l’impegno a stanziare maggiori fondi per sostenere le aziende agricole di frutta colpite dalla cimice asiatica, andando a chiedere risorse anche a Bruxelles – aggiunge Piccinini dando voce alle migliaia di aziende ortofrutticole riunite nelle cooperative emiliano-romagnole -. È evidente che gli 80 milioni di euro in tre anni appena stanziati non sono assolutamente sufficienti a risolvere il problema. Ben venga comunque l’avvio della sperimentazione per la vespa samurai, ma è fondamentale trovare altre risorse per sostenere i frutticoltori in attesa che le armi contro la cimice asiatica diventino efficaci. Non possiamo permetterci altre campagne di frutta come quella del 2019, la nostra regione rischia di perdere interi comparti a partire da quello delle pere dove esprime la maggiore produzione italiana”.

Bologna, 24 gennaio 2020

La banca si conferma anche leader nell’utilizzo del Fondo di Garanzia per le PMI, con oltre 3 miliardi di euro erogati a 20 mila imprese.

Con ‘Bond del Mezzogiorno’ e ‘Resto al Sud’ cresce il supporto alle imprese e alle iniziative imprenditoriali nelle regioni meridionali.
UniCredit e Banca Europea per gli Investimenti (BEI) rinnovano l’impegno a garantire nuove risorse a sostegno dell’economia reale, con focus sull’innovazione e la digital transformation delle piccole e medie imprese italiane (PMI).

L’accordo appena siglato prevede risorse per 200 milioni di euro messi a disposizione da BEI e l’impegno di UniCredit a fornire risorse proprie alle imprese italiane per pari importo, facendo così aumentare fino a 400 milioni di euro il plafond complessivamente a disposizione del tessuto produttivo italiano.
Oggetto dei prestiti saranno sia nuovi progetti sia quelli in corso, purché non ancora ultimati e non già finanziati, con durata massima di 12 anni. Gli interventi sono destinati ad aziende attive in tutti i settori produttivi: agricoltura, artigianato, industria, commercio, turismo e servizi; sono esclusi dall’ambito dell’accordo i progetti di puro investimento finanziario e/o immobiliare.
La linea di credito di BEI da 200 milioni riguarda i progetti delle piccole e medie imprese localizzate in tutta Italia, ma con particolare attenzione alle imprese innovative o che realizzino processi e/o prodotti innovativi.
I fondi BEI potranno essere utilizzati per il finanziamento di progetti che abbiano un costo individuale massimo di 25 milioni di euro e potranno coprire il 100% del finanziamento per un importo non superiore a 12,5 milioni di euro per ciascun progetto.

La nuova linea BEI si affianca agli altri accordi siglati recentemente e dedicati alle imprese MidCap (fino a 3 mila dipendenti) e alle imprese agricole italiane, con un particolare riguardo ai giovani agricoltori.
Negli ultimi cinque anni le risorse BEI che UniCredit ha destinato alle imprese in Italia ammontano a circa cinque miliardi, con più di 4.000 progetti finanziati.
UniCredit è vicina alle imprese che puntano sull’innovazione come elemento di sviluppo anche con altri strumenti, quali la Beni Strumentali - Nuova Sabatini con cui ha destinato nel 2019 oltre 150 milioni alle imprese che hanno acquistato beni strumentali per l’attività imprenditoriale.
Inoltre, UniCredit ha concesso nel 2019 oltre 3 miliardi di euro di finanziamenti assistiti dalla garanzia pubblica del Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, supportando quasi 20 mila imprese e confermandosi uno dei maggiori player nell’utilizzo di tale Fondo.

Un trend positivo che replica i risultati degli anni precedenti e che conferma l’impegno di UniCredit a sostegno del sistema economico anche con strumenti innovativi, come le garanzie di portafoglio ovvero tranched cover “Bond Italia”.

Particolare attenzione viene rivolta anche alle imprese del Mezzogiorno per favorire la crescita di questo territorio.
UniCredit è infatti la prima banca italiana ad aver avviato lo strumento agevolativo “SME INITIATIVE – Bond del Mezzogiorno”, una misura a supporto del credito a favore delle piccole e medie imprese situate in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Abruzzo, Molise e Sardegna, rafforzata dalla presenza della garanzia statale.
L’iniziativa, realizzata dal Ministero dello Sviluppo Economico insieme alla Banca Europea per gli Investimenti (BEI), al Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) e alla Commissione Europea, consiste in un
portafoglio di 300 milioni di Euro per finanziamenti destinati alle imprese del Mezzogiorno a tassi scontati e con tempi di erogazione particolarmente brevi.

Nel medesimo territorio, UniCredit è attiva anche con altri strumenti di agevolazione, volti a sostenere la nascita di nuove attività imprenditoriali, quali Resto al Sud, che registra un costante aumento delle domande presentate. L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto per il 35% e per il restante 65% in un finanziamento erogato dalla banca. La misura, ora estesa anche ai liberi professionisti, è rivolta agli under 46 che vogliano creare nuove realtà imprenditoriali in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

 

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 19 - n° 04 26 gennaio 2020 -
Editoriale:  -  A Bruxelles tutto tace e lo spread dov’è finito?- Lattiero caseario. Invariate le due principali DOP. - Cereali e dintorni. Cinesi attendisti: favoriscono la speculazione. - Torna il pericolo della processionaria, occhio a bambini nei parchi e cani. - Un Po d'AMare fa tappa a Parma con l'installazione di barriere anti rifiuti sul PO a Sacca. - Uova contaminate, aumenta il numero dei richiami - i lotti -

cibus_4_26gen2020_cop.jpgSOMMARIO Anno 19 - n° 04 26 gennaio 2020
1.1 editoriale
 A Bruxelles tutto tace e lo spread dov’è finito?
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Invariate le due principali DOP.
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati: fatti, non date!
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Cinesi attendisti: favoriscono la speculazione.
7.1 sicurezza sanitaria Torna il pericolo della processionaria, occhio a bambini nei parchi e cani.
7.2 No Fake Food #EmiliaRomagna2030, 4° Open Day di Opera2030
8.1 ambiente e rifiuti  Un Po d'AMare fa tappa a Parma con l'installazione di barriere anti rifiuti sul PO a Sacca.
9.1 salute e sicurezza alimentare Uova contaminate, aumenta il numero dei richiami - i lotti
10.1promozioni “vino” e partners
11.1 promozioni “birra” e partners

(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI)

(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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