Coronavirus, l'aggiornamento: 24.662 i casi positivi in Emilia-Romagna, 212 in più rispetto a ieri. Sono 283 le nuove guarigioni per un totale di 9.006. Ancora in calo i casi attivi: -116. Quelli lievi in isolamento a domicilio sono 8.498 (-79)

Sono 3.051 i tamponi in più rispetto a ieri (164.979 in totale). In diminuzione i ricoverati nei reparti Covid (-55), due in più in terapia intensiva. I nuovi decessi sono 45. Arrivate quasi 700 mila mascherine alla Protezione civile regionale

Bologna 27 aprile 2020 – In Emilia-Romagna dall’inizio della crisi sanitaria si sono registrati2 4.662 casi di positività al Coronavirus, 212 in più rispetto a ieri, ancora uno degli aumenti fra i più bassi registrati ultimamente. Le nuove guarigioni sono 283 (9.006 in totale). I test effettuati hanno raggiunto quota 164.979 (+3.051)

Ancora in calo i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi a oggi: -116 rispetto a ieri (12.225 contro 12.341).

Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi complessivamente arrivano a 8.498, -79 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 247 (+ 2 rispetto a ieri). Diminuiscono quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-55).

Le persone complessivamente guarite salgono a 9.006 (+283): 2.575 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 6.431 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Si registrano 45 nuovi decessi: 26 uomini e 19 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.431.

I nuovi decessi riguardano 10 residenti nella provincia di Piacenza, 7 in quella di Parma, 4 in quella di Reggio Emilia, 2 in quella di Modena, 12 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 5in quella di Ferrara, 5 nella provincia di Forlì-Cesena (due decessi nel forlivese). Nessun nuovo decesso nella provincia di Rimini, in quella di Ravenna e da fuori regione.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.826 a Piacenza (75 in più rispetto a ieri), 3.112 a Parma (39 in più), 4.585 a Reggio Emilia (8 in più), 3.578 a Modena (16 in più), 3.827 a Bologna (34 in più), 364 le positività registrate a Imola (1 in più), 905a Ferrara (4 in più). In Romagna sono complessivamente 4.465 (35 in più), di cui 970 a Ravenna (1 in più), 877 a Forlì (9 in più), 665 a Cesena (9 in più), 1.953 a Rimini (16 in più).

La rete ospedaliera: 4.540 i posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid-19

Da Piacenza a Rimini, il piano di rafforzamento messo a punto dalla Regione ha portato complessivamente, oggi, a 4.540 posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid 19: 4.062 ordinari (30 meno di ieri perché riconvertiti ad attività no-Covid) e 478 di terapia intensiva come ieri. Nel dettaglio: 560 posti letto a Piacenza (di cui 34 per terapia intensiva), 908 Parma (50 quelli di terapia intensiva), 501 a Reggio Emilia (45 terapia intensiva), 502 a Modena (70 terapia intensiva), 1.081 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (142 terapia intensiva, di cui 8 a Imola), 322 Ferrara (38 terapia intensiva), 666 in Romagna, di cui 99 per terapia intensiva (nel dettaglio: 178 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; nessuno a Riccione; 136 Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva; 24 a Faenza, al San Pier Damiano Hospital; 97 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva, a cui si aggiungono 40 letti ordinari nella struttura privata Villa Serena; 102 a Cesena, di cui 26 per terapia intensiva).

L’ attività dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile

Dispositivi di protezione individuale

Dal Dipartimento nazionale della protezione civile, sono pervenuti oggi ai magazzini dell’Agenzia 520.200 mascherine chirurgiche, 100.000 mascherine ffp2, 64.000 mascherine monovelo Montrasio. Tramite donazioni sono state destinate all’Agenzia altre 20.000 mascherine chirurgiche.Il materiale verrà distribuito secondo le necessità del sistema sanitario regionale.

Sul sito del Dipartimento e del Ministero della Salute, sono aggiornati i dati complessivi dei Dpi e delle apparecchiature elettromedicali distribuiti dalla Protezione Civile a Regioni e Province autonome, attraverso il sistema informatico Ada (Analisi Distribuzione Aiuti): https://bit.ly/2Yal5h5

Personale sanitario volontario da altre Regioni

Dall’inizio dell’emergenza, sono pervenuti in Emilia-Romagna quattro contingenti di infermieri per un totale di 69 - di cui 15 arrivati ieri -e quattro di medici per complessivi 56.

Volontariato

Domenica 26 aprile sono stati 472 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati nell’emergenza; dall’inizio delle attivazioni del volontariato, si sono accumulate 33.345 giornate complessive. Ecco attività più rilevanti: supporto ai Comuni per l’assistenza alla popolazione: estesa su tutto il territorio regionale, questa attività ha coinvolto circa 280 volontari (fra cui un centinaio di scout Agesci); attività di segreteria e logistica presso i Coc dei vari Comuni (una ventina di volontari); supporto alle Ausl nel trasporto degenti con ambulanze, nel trasporto campioni sanitari e tamponi, nella consegna di farmaci (Cri e Anpas): 198 volontari; attività di sanificazione dei mezzi di soccorso nel Parmense, in Val di Taro .

Prosegue l’attività di sorveglianza dei passeggeri in transito all’aeroporto Marconi di Bologna: questi ultimi sono volontari attivati a livello nazionale, direttamente dal Dipartimento Protezione civile.

Drive Through e Pre Triage

Sono 13 le strutture per effettuare i tamponi di verifica a chi è in via di guarigione, approntate con il concorso dell’Agenzia e dei coordinamenti provinciali del volontariato di protezione civile: da tempo sono attive postazioni a Parma (2, l’ultima presso il Campus universitario), Castelnovo ne’ Monti (RE), Guastalla (RE), due a Modena, Bologna, Imola (BO), Cesena (FC), Forlì (FC), Bagno di Romagna (FC), Rimini (RN) e Faenza (RA). Strutture che si aggiungono a tutte la altre presenti sul territorio regionale allestite dalle Aziende sanitarie.

Restano 33 i punti di pre-triage attivi in Emilia-Romagna (11 davanti alle carceri, 22 per ospedali e cliniche): 3 in provincia di PC (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di PR (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di RE (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di MO (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città); 3 nella città metropolitana di BO (Sant’Orsola e Maggiore, e a Imola); 2 in provincia di FE (Argenta e Cento); 1 in provincia di FC (Meldola); 1 in provincia di RN (Rimini città) e 1 nella Repubblica di San Marino.

Presso il punto di pre-triage allestito all’ospedale di Mirandola (MO) è stata sostituita una tenda ad uso magazzino con un container. Questa mattina è stata installata una seconda tenda davanti all’Ospedale di San Marino per rafforzare lo spazio dedicato a realizzare il servizio di screening sierologico sulla popolazione. La struttura è stata fornita dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile e montata dai volontari del Coordinamento di Rimini, in collaborazione con i funzionari del Servizio territoriale Area Romagna (sede di Rimini) dell’Agenzia regionale.

Donazioni

I versamenti vanno effettuati sul seguente Iban: IT69G0200802435000104428964
Causale – Insieme si può Emilia Romagna contro il Coronavirus. /PF

 

Immatricolazioni aperte dal 16 luglio. É possibile registrarsi fin da ora sul sito web di Ateneo.

Dal 1° luglio al 31 ottobre ritorna il Welcome Point Matricole.

Si aprono il 16 luglio le immatricolazioni all'Università di Parma, che per l'Anno Accademico 2020-21 presenta un'offerta formativa ulteriormente valorizzata, che arriva a 91 corsi complessivi.

Anche in questo periodo di emergenza sanitaria, l'Ateneo ha profuso uno sforzo ulteriore per rispondere al meglio alle esigenze formative volte alla acquisizione di conoscenze e competenze da parte di tutti coloro che sono intenzionati a intraprendere un percorso universitario, mettendo a punto adeguate soluzioni per consentire lo svolgimento delle attività didattiche non solo nella fase più critica dell'emergenza sanitaria, ma anche implementando i servizi necessari per la ripresa delle attività del prossimo Anno Accademico.

Infatti, le competenze e le infrastrutture tecnologiche a disposizione dell'Ateneo, unitamente all'esperienza maturata, consentono di garantire sia il pieno e regolare svolgimento del prossimo Anno Accademico, sia la continuità di tutti i servizi offerti agli Studenti.

La nuova offerta formativa è stata approvata nei giorni scorsi dagli Organi accademici confermando il massimo sforzo in relazione al numero di studenti accoglibili. Al debutto quattro nuovi Corsi (uno triennale e tre magistrali) in ambito food, ingegneria e delle scienze informatiche:

Costruzioni, Infrastrutture e Territorio (LT - Corso di Laurea sperimentale a orientamento professionale);
Electric Vehicle Engineering (LM interateneo, interamente in inglese, con sede amministrativa all'Università di Bologna);
Scienze della Nutrizione Umana (LM);
Scienze Informatiche (LM).

Questa l'articolazione della nuova offerta formativa, che copre tutti gli ambiti di studio presenti nei 9 Dipartimenti dell'Ateneo:

• 39 Corsi di Laurea – 3 anni;
• 6 Corsi di Laurea Magistrale a ciclo unico – 5 o 6 anni;
• 46 Corsi di Laurea Magistrale – 2 anni.

IL VIA ALLE IMMATRICOLAZIONI IL 16 LUGLIO, MA CONVIENE REGISTRARSI FIN DA ORA.

Le immatricolazioni all'Università di Parma per l'Anno Accademico 2020-21 si apriranno giovedì 16 luglio.

Si consiglia di registrarsi fin da ora sul sito web www.unipr.it/registrazione per ottenere le proprie credenziali individuali (username e password) allo scopo di agevolare così la fase successiva, che prenderà avvio il 16 luglio con orari scaglionati durante la giornata per i diversi Corsi di Studio.

Per accedere alla procedura è sufficiente andare sul sito web di Ateneo alla pagina https://www.unipr.it/iscrizioni

DIVERSE TIPOLOGIE DI ACCESSO: CORSI LIBERI, CON TEST NAZIONALE O LOCALE, IN ORDINE CRONOLOGICO CON VALORIZZAZIONE DEL MERITO.

I 91 Corsi offerti dall'Università di Parma presentano diverse tipologie di accesso:

59 Corsi a libero accesso: accettazione delle domande dal 16 luglio fino alla scadenza del periodo d'immatricolazione;
14 Corsi a numero programmato nazionale con test d'ingresso: per Architettura Rigenerazione Sostenibilità, Medicina e Chirurgia, Medicina Veterinaria, Odontoiatria e Protesi Dentaria e per i 10 Corsi delle Professioni sanitarie sono disponibili le date delle prove di ammissione, ma non è ancora stato pubblicato il Decreto Ministeriale con le indicazioni dei numeri di posti disponibili e le modalità e scadenze per le iscrizioni ai test;
1 Corso a numero programmato locale con test d'ingresso: Corso di Laurea Magistrale in Trade e Consumer Marketing (in attesa del bando);
9 Corsi a numero programmato locale con selezione effettuata in base all'ordine cronologico di prenotazione con valorizzazione del merito attraverso il voto di maturità: Biologia, Biotecnologie, Chimica, Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, Costruzioni Infrastrutture e Territorio, Farmacia, Scienze e Tecnologie Alimentari, Scienze Motorie, Sport e Salute, Scienze Zootecniche e Tecnologie delle Produzioni Animali;
2 Corsi a numero programmato locale con selezione effettuata in base all'ordine cronologico di prenotazione con verifica del voto medio conseguito in un paniere di settori scientifico-disciplinari: Biotecnologie Mediche, Veterinarie e Farmaceutiche e Scienze e Tecnologie Alimentari;
6 Corsi interateneo con sedi amministrative presso altre università, alcuni a libero accesso e alcuni a numero programmato locale (è necessario consultare i siti web degli atenei di riferimento per tutte le informazioni amministrative aggiornate): Advanced Automotive Electronic Engineering, Advanced Automotive Engineering, Electric Vehicle Engineering, Food Sciences for Innovation and Authenticity, Lingue Culture Comunicazione, Scienze e Tecniche Psicologiche.

RITORNA DAL 1° LUGLIO IL WELCOME POINT MATRICOLE

Dopo l'altissimo gradimento registrato lo scorso anno, dal 1° luglio al 31 ottobre riapre, nel Sottopasso del Ponte Romano, il Welcome Point Matricole, il servizio di informazione sull'Ateneo e sui servizi offerti dalla città rivolto a tutti gli Studenti (future matricole, neo-iscritti e Studenti già iscritti) e alle loro famiglie organizzato dall'Ateneo con la collaborazione di ER.GO e dell'Informagiovani del Comune di Parma.

Tutte le attività di informazione e orientamento saranno fruibili anche mediante incontri "da remoto" per favorire la possibilità di incontro anche alle persone che non potessero fisicamente recarsi presso la nostra struttura.

Grazie all’altissima adesione alla raccolta straordinaria per l’ospedale, il GRADE ora punta all’acquisto di un nuovo, avanzato strumento da 700 mila euro.

Single Photon Emission Computed Tomography / Computed Tomography: è questo il nome per esteso del nuovo strumento tecnologico, abbreviato comunemente in SPECT/CT, che Fondazione GRADE Onlus in accordo con la direzione dell’AUSL- IRCCS di Reggio Emilia e in collaborazione con la Fondazione Giulia Maramotti si è posta come prossimo, ambizioso traguardo per la raccolta fondi straordinaria a favore dell’Ospedale Santa Maria Nuova.

Una raccolta che, iniziata nel mese di marzo, ha avuto l’obiettivo di donare all’AUSL-IRCCS di Reggio dotazioni per affrontare l’emergenza coronavirus, così da mettere il personale dei reparti dedicati ad assistere i pazienti positivi al COVID nelle migliori condizioni per affrontare la pandemia. Ma ovviamente le ricadute di questa azione andranno anche oltre questa fase.

E proprio in questa direzione va il nuovo progetto attivato da GRADE, come spiega il Presidente della Fondazione dottor Francesco Merli: “Grazie alla raccolta “GRADE: emergenza coronavirusabbiamo avuto modo di acquistare nuovi strumenti per un ammontare di oltre 500 mila euro, come abbiamo rendicontato nei giorni scorsi, che sono già operativi nei vari reparti del Santa Maria Nuova. Ora abbiamo scelto di attivarci per riuscire ad acquistare, nell’arco dei prossimi mesi ed entro la fine dell’anno, una nuova SPECT/CT per la Medicina Nucleare, uno strumento che andrà a sostituire quello attualmente in funzione da parecchi anni con uno molto più performante”.

La Tomografia ad emissione di fotone singolo/CT è un’apparecchiatura di grande importanza per la Medicina Nucleare: viene impiegata per tutti i tipi di scintigrafia (dinamica, planare, Total-body), con possibilità di approfondimento Tomoscintigrafico (SPECT) e di fusione con l’immagine TAC per migliorare la definizione morfologica.

I risultati attesi da questo nuovo investimento - spiega il dott. Annibale Versari, Direttore della Medicina Nucleare del Santa Maria - saranno una riduzione della lista d’attesa per la Scintigrafia ossea nella stadiazione e valutazione di recidiva in pazienti neoplastici (prevalentemente Carcinoma della prostata) e di mobilizzazione di artroprotesi, soprattutto d’anca, in pazienti ortopedici; esami più approfonditi e precisi nei pazienti da sottoporre a ricerca del linfonodo sentinella per carcinoma della mammella o per melanoma; la riduzione della lista d’attesa per la diagnosi del Morbo di Parkinson, la riduzione della dose di radiofarmaco e quindi dell’irradiazione dei pazienti pediatrici sottoposti a scintigrafia renale e diversi altri esami specifici per ulteriori patologie”.

In queste settimane da parte della comunità reggiana, e non solo, sono arrivate testimonianze straordinarie di vicinanza al personale sanitario della nostra AUSL - precisa il dottor Merli - tantissime persone e realtà economiche hanno voluto sostenere la raccolta del GRADE per l’emergenza coronavirus, evidenziando il legame fortissimo verso il territorio e le sue strutture ospedaliere. Ora lanciamo questa nuova sfida, nella certezza che potrà essere vinta grazie a questo stesso sostegno”.

Il dottor Fausto Nicolini, direttore generale dell’AUSL di Reggio ha espresso la sua soddisfazione per la raccolta fondi promossa da GRADE : “Anche in questo contesto emergenziale così complicato e impegnativo per tutto il sistema, la Fondazione GRADE Onlus si è schierata al fianco della sanità pubblica reggiana per sostenerla e supportarla, con la raccolta fondi per la donazione di tecnologia e strumentazioni non solo per l’Ematologia, ma per tutte le diverse discipline ospedaliere e in particolare per quei settori che hanno sostenuto l’impatto principale con l’epidemia in corso. GRADE però vuole giustamente guardare al dopo, ad un investimento anche per il futuro, per potenziare e migliorare i percorsi diagnostici e clinico-assistenziali di pazienti affetti da diverse patologie. Al GRADE, ai suoi volontari e a tutti coloro che hanno contribuito con le loro donazioni un grande grazie a nome dell’Azienda e della collettività reggiana”.

Sostenere la raccolta è possibile tramite bonifico bancario, Banca Credem – IBAN IT 31 S 03032 12804 010000012000, intestato a Fondazione GRADE Onlus, indicando come causale SPECT/CT.

Modena, 27 aprile 2020 - «Orari scolastici spalmati tra mattino e pomeriggio, ingressi scaglionati, alternanza tra lezioni frontali in presenza e didattica a distanza. Tutti, dai docenti ai ragazzi ai genitori, dovremo adattarci a un nuovo modello di scuola».

Lo afferma la Cisl Scuola Emilia Centrale, per la quale la ripresa delle attività scolastiche in presenza, da tutti attesa perché ricondurrà la scuola alla sua dimensione più autentica di comunità fondata sul valore della relazione interpersonale diretta, non può essere comunque immaginata come un semplice ripristino delle consuete modalità operative.

«Se è vero che il passaggio alla fase 2 dell’emergenza va adeguatamente preparato e governato attraverso la definizione di regole che garantiscano una ripresa delle attività in un quadro di garanzie e tutele per la collettività, ciò è ancor più vero per il settore dell’istruzione, che coinvolge milioni di persone tra studenti e personale scolastico, con un impatto enorme in termini di mobilità, servizi, contatti sociali – dichiara la segreteria generale della Cisl Scuola Emilia Centrale Antonietta Cozzo – Per un periodo di tempo che è difficile stimare, le attività scolastiche dovranno subire adattamenti di non poco conto, date le precauzioni e regole imprescindibili cui ci si dovrà ovunque attenere. Possiamo già da adesso immaginare orari scolastici spalmati tra mattino e pomeriggio, ingressi scaglionati, alternanza tra lezioni frontali in presenza e didattica a distanza. Tutti, dai docenti ai discenti ai genitori, dovremo adattarci a un nuovo modello di scuola».

In questa prospettiva la Cisl sollecita l’avvio di un confronto che, coinvolgendo amministrazione scolastica, sindacati e famiglie, prepari adeguatamente il ritorno all’attività scolastica, mettendo a fuoco tutte le problematiche su cui è necessario porre l’attenzione e individuare soluzioni operative.

«Il confronto deve aprirsi il più presto possibile, perché le questioni da affrontare sono tantissime – sottolinea Cozzo - e il tempo a disposizione non è molto, anche nel caso in cui la riapertura delle scuole avvenisse non prima di settembre».

A livello nazionale la Cisl Scuola ha redatto un documento con la definizione condivisa di un sistema articolato di indicazioni e regole, assunte a livelli diversi, necessarie per orientare le scelte e i comportamenti delle singole scuole alla ripresa delle attività. Per la Cisl è fondamentale la stipula di un protocollo nazionale, da declinare poi a livello di singola scuola in specifici protocolli di sicurezza anti-contagio, in parallelo con quanto disposto dal protocollo condiviso del 14 marzo fra Governo e parti sociali, assunto come modello di riferimento anche per quanto riguarda le modalità della sua definizione.

 

UNIONE APPENNINO REGGIANO – Dal Tavolo del turismo dell’Unione indicazioni per la fase di ripartenza del comparto

CASTELNOVO MONTI 27 aprile 2020 - – Ne giorni scorsi si è riunito il Tavolo del turismo dell’Unione Montana, convocato dall’Assessore al Turismo Antonio Manari e che ha visto la partecipazione del Presidente dell’Unione Enrico Bini, degli Assessori al turismo e dei Sindaci dei sette Comuni dell’Unione, insieme al Parco Nazionale e alla Camera di Commercio di Reggio Emilia, quali firmatari del progetto Parco Appennino Turismo.

“L’incontro – spiega Manari – è stato motivato dalla necessità di testimoniare attenzione agli operatori di questo settore, che rappresenta una voce importante dell’economia dell’Appennino e che sta soffrendo una profonda crisi legata al coronavirus e alla cessazione di tutte le attività. Con una ulteriore incognita riguardante le modalità ed i tempi di ripartenza effettiva del comparto turistico, della ricettività e della ristorazione. È opinione condivisa che il turismo di prossimità, di cui si sta parlando con insistenza in questo periodo prevedendo le basi della famosa “Fase 2”, possa rappresentare per il nostro territorio un importante elemento di novità, al pari della riapertura e frequentazione delle seconde case, molto diffuse sul nostro Appennino”.

Dai pareri emersi nel corso del tavolo, i partecipanti spiegano che “dovrà essere ripensata l’offerta turistica per famiglie e scuole, nei centri didattici e non solo, costruendo proposte che coniughino la necessità che si prospetta di rispettare norme prudenziali di ordine sanitario con la possibilità di svolgere eventi di svago per bambini e famiglie. Parimenti dovranno essere ripensate le modalità, laddove sarà possibile, dell’organizzazione delle fiere e sagre, e degli eventi che tradizionalmente rappresentano elementi caratterizzanti delle estati in Appennino”.

Un tema trattato nella videoconferenza è stato proprio il ruolo degli amministratori pubblici nel mettere in campo proposte e risorse per essere al fianco degli operatori di settore.

A partire dalle linee guida per la riapertura delle attività – concludono i componenti del Tavolo – nel rispetto delle norme di sicurezza imposte dalla contingenza sanitaria attuale, e che prevedranno risorse economiche aggiuntive. Su questo tema la Regione Emilia-Romagna ha già programmato uno stanziamento economico per andare incontro alle necessità degli operatori per sanificazioni ambientali e dispositivi di protezione individuale. Un altro aspetto concreto riguarda la TARI a carico degli esercizi commerciali turistici, tra cui alberghi, campeggi, bar, ristoranti e negozi. È evidente che i periodi di chiusura forzata di tutte queste attività dovranno vedere un sistema di ristoro economico per gli esercenti che, oltre a non avere prodotto rifiuti, debbono scontare anche i mancati introiti. Un punto importante riguarda poi le modalità di promozione territoriale, che dovranno essere rimodulate. Il nostro territorio ben si presta infatti alle attività all’aperto che “naturalmente” comportano un distanziamento interpersonale, quali ad esempio l’escursionismo, e in genere il turismo outdoor unitamente all’importante offerta dei parchi di divertimento e tematici all’aperto. L’offerta e l’attrattività dell’Appennino potranno trarre giovamento da questo, e delle altre attività che Parco Nazionale e riserva MAB Unesco potranno mettere in campo. Di tutti questi aspetti gli amministratori dell’Appennino e del Parco Nazionale dell’Appenino Tosco-Emiliano vogliono farsi attori al fianco degli operatori del settore al fine di rimettere in moto questa importante area economica, che non verrà lasciata sola nella fase di ripartenza”.

Parma, 27 Aprile 2020 - Sta iniziando in questi giorni, nei quartieri residenziali della città compresi fra la circonvallazione interna e l'anello delle tangenziali, la distribuzione dei sacchi per la raccolta differenziata che terminerà entro Luglio, mentre nella zona forese, in Centro Storico e in Oltretorrente la medesima è prevista per Novembre/Dicembre. Che ci azzecca con Fido? Semplice: ai possessori di cani iscritti alla anagrafe canina del Comune di Parma, assieme ai sacchi per la raccolta differenziata verrà consegnata una dotazione di sacchetti per le deiezioni canine.

"La raccolta delle deiezioni canine è un passo di civiltà come quello della raccolta differenziata, sono rifiuti che vanno correttamente smaltiti. Questa dotazione vuole essere un incentivo per tutti i possessori di cani a prestare attenzione al decoro e alla pulizia della nostra città" dichiarano l' Assessora al Benessere Animale Nicoletta Paci e l'Assessora all'Ambiente Tiziana Benassi

Nel caso che l'utente risulti assente, la dotazione verrà lasciata presso la residenza dell'utente insieme ai sacchetti per la raccolta differenziata.

 

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Plastic Free significa letteralmente “libero dalla plastica”. La plastica ha rivoluzionato le nostre vite, tanto che il suo inventore, l’italiano Giulio Natta, ha ricevuto il premio Nobel per la chimica nel 1963 per il “moplen”, la plastica ancora oggi utilizzata per vasche e vaschette anche per uso alimentare.

Di Coopservice 22 Aprile 2020 - Il successo della plastica è dovuto alla sua leggerezza, malleabilità, facilità di lavorazione, indistruttibilità e, soprattutto, economicità rispetto ad altri materiali come cartone, vetro o alluminio. Inoltre è praticamente indistruttibile e pertanto può durare all’infinito ed essere riutilizzata più e più volte.

Per certi prodotti, la plastica rappresenta tutt’oggi la soluzione più adatta e conveniente. Preserva igienicamente gli alimenti, resiste all’usura, protegge il contenuto adattandosi a qualsiasi forma. Qual è quindi il vero problema?

È l’utilizzo intensivo di questo materiale per il suo basso costo, a discapito di materiali alternativi in molti casi decisamente superiori per qualità, ma purtroppo anche per prezzo. Ma soprattutto, la sua caratteristica principale di essere indistruttibile è stata associata ai prodotti usa e getta che per loro stessa definizione esauriscono la loro funzione con un solo utilizzo e diventano subito rifiuti.

Il vero problema non è quindi la plastica in sé ma il rifiuto di plastica che, se non viene avviato correttamente al riciclo, diventa un inquinante estremamente pericoloso.

Uno studio della Commissione Europea ha rivelato che più dell’80% dei rifiuti marini è costituito da plastica, in particolare da oggetti monouso: sacchetti, bottiglie, flaconi, stoviglie, bastoncini per le orecchie. Per alcuni di questi oggetti sono state emanate delle disposizioni che vietano l’uso della plastica nella loro fabbricazione, ma per altri (come ad esempio le bottiglie per acqua e bibite) i produttori continuano a preferire la plastica ad altri materiali più ecologici e solo per una questione di costi.

Per quanto la plastica non biodegradabile sia indistruttibile, la gravità dei suoi effetti inquinanti è la sua deteriorabilità. Infatti, l’oggetto di plastica si degrada e si rompe in pezzi sempre più piccoli, trasformandosi in microplastica ed entrando nella catena alimentare di animali, come i pesci e gli uccelli, che la scambiano per cibo. Nutrendosi di plastica, questi animali finiscono per morire di indigestione o soffocamento. Un impatto devastante sull’intero ecosistema e sull’uomo, che a sua volta può cibarsene.

Il devastante impatto ambientale della plastica spinge le nostre coscienze ad assumere comportamenti più rispettosi dell’ambiente e a ridurre i rifiuti in plastica, attraverso scelte di acquisto che premiano le aziende che confezionano i propri prodotti con materiali alternativi.

La plastica non va demonizzata ma va abolita ogni qualvolta esiste una valida alternativa ad essa. Possiamo modificare le nostre abitudini quotidiane e adottare piccoli accorgimenti:

- Utilizzare shopper e borse di tessuti naturali.
- Preferire le bevande in bottiglie di vetro o in lattina di alluminio alle bottiglie di plastica.
- Fare uso di borracce di acciaio o alluminio da riempire.
- Acquistare i prodotti alla spina, riutilizzando i contenitori presso gli appositi distributori.
- Scegliere spazzolini biodegradabili in bamboo o altri materiali ecologici.
- Non acquistare prodotti cosmetici o dentifrici contenenti microplastiche (microgranuli).
- Evitare tessuti sintetici che rilasciano fibre (microplastiche) e preferire tessuti naturali.
- Per le macchine per il caffè, preferire le capsule compostabili.
- In generale, prediligere prodotti in materiale vegetale o comunque biodegradabili.

I progetti delle principali associazioni ambientaliste

WWF in agosto 2019 ha pubblicato il report “Fermiamo l’inquinamento da plastica: come i Paesi del Mediterraneo possono salvare il proprio male”. Sono stati esaminati i sistemi di gestione della plastica di tutti i Paese per far emergere i principali fallimenti e le responsabilità nel sistema di gestione da parte dei produttori, delle autorità pubbliche e dei consumatori. Il report definisce poi un piano di azioni politiche e iniziative che l’area mediterranea e i singoli Paesi devono sviluppare per raggiungere un’economia sostenibile e circolare che riduca a zero la produzione di rifiuti dal sistema di gestione della plastica. Sulla pagina del sito #stopplasticpollution è possibile anche firmare la petizione per chiedere un accordo globale che ponga fine alla dispersione di plastica in natura entro il 2030.

Legambiente a fine 2019 ha avviato il progetto “Zero plastica in mare” per liberare il mare e i fiumi italiani dalla plastica. L’obiettivo che si stima di raggiungere entro il 2021 è la raccolta di almeno 15 tonnellate di plastica, l’equivalente di oltre 340mila bottiglie e contenitori.

Greenpeace che da sempre si batte per proteggere l’ambiente, promuovere la pace e incoraggiare le persone a cambiare abitudini, ha attivato Plastic Radar, un servizio per segnalare via whatsapp la presenza di rifiuti di plastica che inquinano spiagge, mari e fondali, ma anche fiumi e laghi. Anche Greenpeace ha lanciato una petizione “Basta plastica usa-e-getta” per chiedere alle grandi multinazionali di ridurre drasticamente l’utilizzo di contenitori e imballaggi in plastica monouso.

Il progetto “Plastic Free” di Coopservice

Le aziende possono contribuire alla diminuzione dei rifiuti in plastica, mettendo a disposizione dei propri dipendenti soluzioni sostenibili e rispettose dell’ambiente.

Coopservice ha accolto la campagna del Ministero dell’Ambiente #IoSonoAMBIENTE e ha lavorato in questi mesi per adottare una serie di misure per eliminare la plastica ove possibile.

Purtroppo l’emergenza Covid-19 ha causato un’interruzione forzata delle attività legate al progetto, ma appena si tornerà alla normalità procederemo a completare il processo che vede coinvolte 15 siti sul territorio nazionale, tra cui la sede centrale di Reggio Emilia e altre 14 filiali (quelle con il maggior numero di dipendenti in loco).

L’azione più importante e significativa è l’eliminazione delle bottiglie di plastica dai distributori automatici e la sostituzione di tutti i contenitori di plastica, come bicchierini per le bevande calde, con prodotti in materiale biodegradabile. Per l’approvvigionamento dell’acqua, verranno installati dei distributori di acqua filtrata, collegati alla rete idrica, mentre ai dipendenti, che non potranno più rifornirsi di acqua in bottiglia di plastica, verrà regalata una borraccia di acciaio inox personalizzata. L’acciaio, pur essendo più costoso rispetto ad altri materiali, garantisce una maggiore sicurezza di pulizia e igiene considerato che può essere lavato in lavastoviglie, oltre a mantenere, grazie alla doppia camera, la temperatura più adatta alla bevanda (caldo per una tè o una tisana, freddo per acqua o bibite). Le sale riunioni, dove spesso vengono accolti ospiti esterni, verranno rifornite con bottiglie di acqua in vetro sigillate e bicchieri ecologici.

Nella scelta dei prodotti (snack, merendine, bevande) da introdurre nei distributori automatici verranno privilegiati i fornitori che limitano l’uso di plastica nella confezione e che scelgono soluzioni per il packaging ecologiche e a basso impatto, come ad esempio l’alluminio, il tetrapak oppure i nuovi materiali biodegradabili.

Il progetto Plastic Free si inserisce in un percorso che come Coopservice abbiamo avviato diversi mesi fa per ridurre la nostra impronta ambientale e che ci vede impegnati nella ricerca di soluzioni in linea con le 3 R: Ridurre, Riutilizzare, Riciclare.

È parte di questo percorso anche la strategia di raccolta differenziata dei rifiuti che abbiamo intensificato a partire dal II semestre del 2019 con l’introduzione in tutti gli uffici delle principali sedi, oltre al cestino per l’indifferenziata, di appositi contenitori per la raccolta di carta e plastica, mentre in tutte le sale comuni sono stati predisposti anche i contenitori per il vetro/alluminio e per l’organico.

La differenziazione dei rifiuti condotta a livello dei singoli uffici, solo nella sede centrale ha consentito di conferire ad ENIA il 58% in meno di rifiuti indifferenziati. Un risultato davvero sorprendente di cui spetta il merito al senso di responsabilità di tutti i colleghi. La riduzione dell’indifferenziato ha comportato il conferimento di circa 2.700 kg di organico e 200 kg di vetro/alluminio, oltre ad un aumento del 54% della raccolta della plastica. Queste differenti tipologie di materiali possono ora essere smaltiti correttamente ed entrare nella catena del riciclo, con conseguenze positive sull’ambiente.

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Coronavirus, l'aggiornamento: 24.450 i casi positivi in Emilia-Romagna, 241 in più rispetto a ieri. 208 le nuove guarigioni (8.723 in totale) e calano i casi positivi attivi. Quelli lievi in isolamento a domicilio sono 8.577 (+19)

Sono 5.045 i tamponi in più rispetto a ieri (161.928 in totale). Sempre in diminuzione i ricoverati nei reparti Covid (-1). I nuovi decessi sono 39. Ieri arrivato da Roma un nuovo contingente di 15 infermieri volontari assegnati all'Emilia-Romagna

Bologna  26 aprile 2020 – In Emilia-Romagna dall’inizio della crisi sanitaria da coronavirus si sono registrati24.450 casi di positività al Coronavirus, 241 in più rispetto a ieri, in linea quindi con aumenti fra i più bassi registrati più volte negli ultimi giorni. Le nuove guarigioni sono 208 (8.723 in totale).I test effettuati hanno raggiunto quota 146.146 (+5.045).

Ancora in calo icasi positivi attivi, e cioè il numero di malati effettivi a oggi:-6 rispetto a ieri (12.341 contro i 12.347).

Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi complessivamente arrivano a 8.577, +19 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 245 (-1 rispetto a ieri). E diminuiscono quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-23).

Le persone complessivamente guarite salgono a 8.723 (+208): 2.463 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 6.260 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Si registrano 39 nuovi decessi: 17 uomini e 22 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.386.

I nuovi decessi riguardano 5 residenti nella provincia di Piacenza, 6 in quella di Parma, 8 in quella di Reggio Emilia, 2 in quella di Modena, 10 in quella di Bologna (nessuno nell’imolese), 3in quella di Ferrara, 1 in provincia di Ravenna, 2nella provincia di Forlì-Cesena (tutti nel forlivese), 1 nella provincia di Rimini; 1 decesso di fuori regione.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.751 a Piacenza (56 in più rispetto a ieri), 3.073 a Parma (39 in più), 4.577 a Reggio Emilia (25 in più), 3.562 a Modena (24 in più), 3.793 a Bologna (51 in più), 363 le positività registrate a Imola (3 in più),901a Ferrara (16 in più). In Romagna sono complessivamente 4.430 (27 in più), di cui 969 a Ravenna (come ieri), 868 a Forlì (11 in più), 656 a Cesena (13 in più), 1.937 a Rimini (3 in più).

 

La rete ospedaliera: 4.570 i posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid-19

Da Piacenza a Rimini, il piano di rafforzamento messo a punto dalla Regione ha portato complessivamente, oggi, a 4.570 posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid 19: 4.092 ordinari (112 meno di ieri perché riconvertiti ad attività no-Covid) e 478 di terapia intensiva come ieri. Nel dettaglio: 560 posti letto a Piacenza (di cui 34 per terapia intensiva), 904 Parma (50 quelli di terapia intensiva), 515 a Reggio Emilia (45 terapia intensiva), 502 a Modena (70 terapia intensiva), 1.101 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (142 terapia intensiva, di cui 8 a Imola), 322 Ferrara (38 terapia intensiva), 666 in Romagna, di cui 99 per terapia intensiva (nel dettaglio: 178 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; nessuno a Riccione; 136 Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva; 24 a Faenza, al San Pier Damiano Hospital; 97 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva, a cui si aggiungono 40 letti ordinari nella struttura privata Villa Serena; 102 a Cesena, di cui 26 per terapia intensiva).

 

Attività dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

Dal Dipartimento nazionale della protezione civile sono pervenuti ai magazzini dell’Agenzia 120.000 mascherine chirurgiche, 94.000 mascherine ffp2, 2.925 mascherine ffp3, 100.000 mascherine monovelo Montrasio, 21 tamponi per campioni rinofaringei ed altrettante provette, e tramite donazioni 500 occhiali protettivi. Il materiale verrà distribuito secondo le necessità del sistema sanitario regionale.

Sul sito del Dipartimento e del Ministero della Salute, sono aggiornati i dati complessivi dei DPI e delle apparecchiature elettromedicali distribuiti dalla Protezione Civile a Regioni e Province autonome, attraverso il sistema informatico ADA (Analisi Distribuzione Aiuti): https://bit.ly/2x9jqNw

 

PERSONALE SANITARIO VOLONTARIO DA ALTRE REGIONI: arrivati 15 nuovi infermieri per l’Emilia-Romagna

Con un Boeing 767 dell’Aeronautica militare decollato da Pratica di Mare, è arrivato ieri all’aeroporto di Milano Lainate un nuovo gruppo di infermieri della task force del Dipartimento nazionale della Protezione civile, destinati alle aree più colpite dall’emergenza. Del contingente complessivo – il quarto per il personale infermieristico – di 71 unità, 15 sono gli infermieri assegnati all’Emilia-Romagna, alle strutture individuate dalla sanità regionale: 4 a Bologna, 4 a Piacenza, 3 a Parma, 3 a Reggio Emilia, 1 a Ferrara. Le altre regioni dove si sono recati gli infermieri del nuovo contingente sono: Liguria (17), Lombardia (19), Provincia autonoma di Bolzano (10), Provincia autonoma di Trento (10).

Dall’inizio dell’emergenza, sono pervenuti in Emilia-Romagna quattro contingenti di infermieri (totale 69) e quattro di medici (totale 56).

VOLONTARIATO

Sabato 25 aprile sono stati 641 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati nell’emergenza; dall’inizio delle attivazioni del volontariato si sono accumulate 32.873 giornate complessive.

Fra le attività più rilevanti il supporto ai Comuni per l’assistenza alla popolazione: estesa su tutto il territorio regionale, questa attività ha coinvolto circa 350 volontari (fra cui un centinaio di scout AGESCI). Poi attività di segreteria e logistica presso i COC dei vari Comuni (una quarantina di volontari). Ancora: il sostegno alle Ausl nel trasporto degenti con ambulanze, nel trasporto campioni sanitari e tamponi, nella consegna di farmaci (CRI e ANPAS) con 174 volontari. Infine, attività di sanificazione dei mezzi di soccorso nel Parmense, in Val di Taro

Si segnala che ieri la gran parte dei volontari aderenti al Coordinamento provinciale di Piacenza sono stati impegnati nella distribuzione delle mascherine alla popolazione (68 volontari dei 99 attivi ieri nella provincia). Si è concluso ieri il turno del contingente degli Alpini (ANA–RER, 32 volontari) presso l’ospedale da campo di Bergamo. I volontari sono rientrati in Emilia-Romagna, in attesa del prossimo turno previsto a maggio. Da Bologna un paio di volontari hanno accompagnato la colonna mobile dei sei mezzi che hanno recuperato gli infermieri in arrivo a Milano. Proseguono sia l’attività di supporto alla mensa Caritas di Reggio Emilia che la sorveglianza dei passeggeri in transito all’aeroporto Marconi di Bologna: questi ultimi sono volontari attivati a livello nazionale, direttamente dal Dipartimento Protezione civile.

DRIVE THROUGH E PRE-TRIAGE

Sono 13 le strutture per effettuare i tamponi di verifica a chi è in via di guarigione, approntate con il concorso dell’Agenzia e dei coordinamenti provinciali del volontariato di protezione civile: da tempo sono attive postazioni a Parma (2, l’ultima presso il Campus universitario), Castelnovo ne’ Monti (Re), Guastalla (Re), due a Modena, Bologna, Imola (Be), Cesena (FC), Forlì (FC), Bagno di Romagna (FC), Rimini (Rn) e Faenza (Ra).

Sono 33 i punti-di pre-triage attivi in Emilia-Romagna (11 davanti alle carceri, 22 per ospedali e cliniche): 3 in provincia di PC (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di Parma (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di Reggio Emilia (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città); 3 nella città metropolitana di Bologna (Sant’Orsola e Maggiore, e a Imola); 2 in provincia di Ferrara (Argenta e Cento); 1 in provincia di F-orlì-Cesena (Meldola); 1 in provincia di Rimini (Rimini città); 1 nella Repubblica di San Marino.

DONAZIONI

I versamenti vanno effettuati sul seguente Iban: IT69G0200802435000104428964, causale: Insieme si può Emilia Romagna contro il Coronavirus

 

 

 

 

 

Editoriale:  - L'Unità, fallita! -Lattiero caseario. Precipita il burro.  - Cereali e dintorni. Tra incertezza e volatilità. - Assistenza diretta alla gestione aziendale durante e dopo l’emergenza sanitaria - FederUnacoma: l’agricoltura rischia la crisi per le mancate risposte del Governo - Davide contro Golia: il Consorzio Parmigiano Reggiano costringe il colosso americano Campbell’s a cambiare le sue etichette. -  

SOMMARIO Anno 19 - n° 17 26 aprile 2020
1.1 editoriale
L'Unità, fallita! 
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Precipita il burro.   
4.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Tra incertezza e volatilità.
6.1 cereali e dintorni tendenze.
7.1 cereali e dintorni Cereali
8.1 imprese e crisi  Assistenza diretta alla gestione aziendale durante e dopo l’emergenza sanitaria
9.1 parmigiano reggiano  Davide contro Golia: il Consorzio Parmigiano Reggiano costringe il colosso americano Campbell’s a cambiare le sue etichette. 
8.1 clima e rischio idrogeologico  Coldiretti, rischio idrogeologico su terreni aridi. In regione piogge regolari, a tratti intense, ma non dureranno.
9.1 macchine agricole FederUnacoma: l’agricoltura rischia la crisi per le mancate risposte del Governo
10.1promozioni “vino” e partners
11.1 promozioni “birra” e partners

(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI)

(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Coronavirus. Ultima ordinanza su vendita cibo da asporto e toelettatura animali: solo la provincia di Rimini e Medicina escono dal regime restrittivo, allineandosi al resto delle disposizioni in vigore in Emilia-Romagna. Per Piacenza nulla cambia: le restrizioni non mutano e tali attività restano sospese

Per Piacenza è stata ritenuta opportuna una maggiore prudenza, per consolidare i dati sul contagio, in miglioramento. Da un nuovo confronto, anche con gli esperti, si potrà valutare già nei prossimi giorni se allentare le restrizioni

Bologna 25 aprile 2020 – Nulla cambia per Piacenza, dopo l’ultima ordinanza regionale di ieri sera, che ha stabilito lo stop alle misure ulteriormente restrittive solo per la provincia di Rimini e per Medicina.

Se il comune di Medicina e la provincia di Rimini escono quindi dal precedente regime restrittivo stabilito dalla Regione, allineandosi al resto delle disposizioni in vigore in Emilia-Romagna, per Piacenza e provincia questo non vale.

Qui, pertanto, da lunedì 27 aprile non potranno riprendere, ad esempio, le due attività per cui è stato stabilito il via libera con l’ordinanza di ieri per il resto della regione. In particolare, quella degli esercizi di toelettatura degli animali da compagnia, purchè solo per appuntamento, utilizzando i mezzi di protezione personale e garantendo il distanziamento sociale; e la vendita da asporto da parte degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e da parte di attività artigianali (ad esempio rosticcerie, friggitorie, gelaterie, pasticcerie, pizzerie al taglio), ma solo dietro ordinazione on-line o telefonica e quindi in maniera contingentata, per evitare assembramenti fuori e la presenza di non più di un cliente dentro il locale.

Tanto le nuove disposizioni per Rimini e Medicina quanto quelle precedenti per Piacenza sono state assunte nel corso delle settimane di concerto con i Comuni, le Province e le Prefetture interessate, e anche relativamente all’ordinanza di ieri, si è deciso di stabilire un percorso differenziato per le due province di Rimini e Piacenza, in considerazione della oggettiva differenza delle condizioni relative al contagio, nonché della richiesta pervenuta dal territorio di Rimini e Piacenza di modificare le precedenti restrizioni alla luce delle mutate condizioni epidemiologiche.

Anche se a Piacenza la situazione è progressivamente migliorata nel corso degli ultimi giorni, infatti, in questa fase si è valutato di non allentare ancora le limitazioni in essere, proprio per consolidare la tendenza positiva di una provincia che resta la più colpita dal Covid-19.

Naturalmente, dopo un più attento esame con gli esperti e un nuovo confronto con gli amministratori locali, si potrà valutare già nei prossimi giorni la possibilità di allentare le restrizioni anche per Piacenza. Per ora, unicamente a tutela della salute dei cittadini, tali restrizioni non mutano. /EC

 

Domenica, 26 Aprile 2020 09:12

"Sorridi sempre a chi ti vuole bene"

Un nuovo mezzo di soccorso per il SEIRS Croce Gialla di Parma. Un mezzo all'avanguardia per assistere i pazienti da coronavirus che tra le priorità avrà l'intervento su bambini.

di LGC e Francesca Bocchia Parma 26 aprile 2020 – Una nuova ambulanza è stata consegnata al SEIRS Croce Gialla di Parma. Quale miglior ricorrenza della giornata dedicata alla Liberazione per i taglio del nastro del nuovo mezzo attrezzato per il soccorso.

"Una ambulanza che ha questo titolo "sorridi sempre a chi ti vuole bene" - sottolinea Luigi Iannaccone - in memoria di una persona che si chiama Maurizio Gentilucci che peraltro è stato un professore di fisiologia del nostro Ateneo, racchiude tutta l'essenza anche del nostro intervento."

In questo momento nel quale coesistono diverse problematiche umane, sociali e sanitarie della popolazione, più che mai occorre "avere questo tipo di mentalità, di affettività, prosegue il presidente Seirs."

L'ambulanza, che ha visto il taglio del nastro ieri 25 aprile 2020, è destinata al trasporto e assistenza di pazienti colpiti da coronavirus.

"Il progetto è stato adattato all'emergenza attuale per dare una risposta a questo tipo di necessità". E' sempre Luigi Iannaccone a illustrare le caratteristiche del mezzo che entra nella flotta in dotazione del SEIRS Croce Gialla di Parma. "E' stata potenziata dal punto di vista della assistenza respiratoria – prosegue Iannaccone – e ovviamente della assistenza cardio circolatoria con delle attrezzature particolari che prevedono un approccio tipico di una sala urgenza di terapia intensiva, quindi con ventilatore polmonare, monitor multi parametrici, monitor da trasporto, una riserva di ossigeno che consente di assistere i pazienti con insufficienza respiratoria acuta come sono quelli colpiti da cornavirus. Possiamo così garantire al paziente dei forti flussi di ossigeno e di assistenza e di controllo. Diversi nostri volontari sono infermieri che si sono specializzati in reparti di emergenza."

Il nuovo automezzo sarà destinato con priorità ai bambini ed è il frutto di donazioni di una persona che intende restare anonima e di Gualerzi Salumi di Pilastro che ha donato le attrezzature di monitoraggio e assistenza e la Ditta STEM Technology di Medesano che ha regalato il dispositivo di trasporto, ammortizzamento della barella che è un elemento fondamentale per ridurre i rischi durante il trasporto del paziente.

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Coronavirus, l'aggiornamento: 24.209 i casi positivi in Emilia-Romagna dall'inizio della crisi, 239 in più rispetto a ieri. 357 nuove guarigioni (8.515 in totale) e calano ancora i casi attivi (-162). 8.558 (-18) quelli lievi in isolamento a domicilio

Sono oltre 5.378 i tamponi in più rispetto a ieri (156.883 complessivi). Sempre in diminuzione i ricoverati nei reparti Covid (-89). Calo anche dei pazienti in terapia intensiva (-18). I nuovi decessi sono 44.

Bologna 25 aprile 2020 – In Emilia-Romagna dall’inizio della crisi sanitaria da Coronavirus si sono registrati 24.209 casi di positività, 239 in più rispetto a ieri, di nuovo uno degli incrementi più bassi registrati.Continuano a calare sensibilmente i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi a oggi:-162 rispetto a ieri (12.347 contro i 12.509).

Le nuove guarigioni sono 357 (8.515 in totale). I test effettuati hanno raggiunto quota 156.883, +5.378.

Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Calano anche le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi: complessivamente arrivano a 8.558, 18 in meno rispetto a ieri.

I pazienti in terapia intensiva sono 246 (-18 rispetto a ieri). E diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-89).
Le persone complessivamente guarite salgono a 8.515 (+357): 2.557 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 5.958 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, si registrano 44 nuovi decessi: 18 uomini e 26 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna i decessi sono arrivati a 3.347.
I nuovi decessi riguardano 9 residenti nella provincia di Piacenza, 9 in quella di Parma, 4 in quella di Reggio Emilia, 3 in quella di Modena, 11 in quella di Bologna, nessuno nell’imolese), 3 in quella di Ferrara, 1 in provincia di Ravenna, 3 nella provincia di Forlì-Cesena (nessuno nel forlivese), 1 nella provincia di Rimini.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.695 a Piacenza (60 in più rispetto a ieri), 3.034 a Parma (23 in più), 4.552 a Reggio Emilia (32 in più), 3.538 a Modena (19 in più), 3.742 a Bologna (68 in più), 360 le positività registrate a Imola (1 in più di ieri), 885a Ferrara (8 in più). In Romagna sono complessivamente 4.403 (28 in più), di cui 969 a Ravenna (6 in più), 857 a Forlì (7 in più), 643 a Cesena (8 in più), 1.934 a Rimini (7 in più).

La rete ospedaliera: 4.582 i posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid-19

Da Piacenza a Rimini, il piano di rafforzamento messo a punto dalla Regione ha portato complessivamente, oggi, a 4.582 posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid 19: 4.104 ordinari (stesso dato di ieri) e 478 di terapia intensiva (14 meno di ieri). Nel dettaglio: 572 posti letto a Piacenza (di cui 34 per terapia intensiva), 904 a Parma (50 quelli di terapia intensiva), 515 a Reggio Emilia (45 terapia intensiva), 502 a Modena (70 terapia intensiva), 1.101 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (142 terapia intensiva, di cui 8 a Imola), 322 a Ferrara (38 terapia intensiva), 666 in Romagna, di cui 99 per terapia intensiva (nel dettaglio: 178 a Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 136 a Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva; 24 a Faenza, al San Pier Damiano Hospital; 97 a Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 a Forlì, di cui 10 per terapia intensiva, a cui si aggiungono 40 letti ordinari nella struttura privata Villa Serena; 102 a Cesena, di cui 26 per terapia intensiva).

Attività dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile

Dispositivi di protezione individuale e materiale sanitario

Dal Dipartimento nazionale, sono pervenuti ai magazzini dell’Agenzia regionale 100.000 mascherine chirurgiche, 88.000 mascherine ffp2, 100.000 mascherine monovelo Montrasio e, grazie a donazioni, 20.000 guanti in vinile, 120 guanti protettivi e 60 visiere di protezione. Il materiale verrà distribuito secondo le necessità del sistema sanitario regionale. Da oggi, anche i materiali consegnati dal Dipartimento nazionale possono essere provenienti da donazioni. Sul sito web del Dipartimento e del Ministero della Salute, sono aggiornati i dati complessivi dei DPI e delle apparecchiature elettromedicali distribuiti dalla Protezione Civile a Regioni e Province autonome, attraverso il sistema informatico ADA (Analisi Distribuzione Aiuti): https://bit.ly/2RWTOdR

Volontariato

Venerdì 24 aprile sono stati 1.005 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati nell’emergenza; dall’inizio delle attivazioni del volontariato, sono salite a 32.232 le giornate complessive.

Come di consueto, le due attività più rilevanti sono il supporto ai Comuni per l’assistenza alla popolazione (comprensiva delle funzioni di segreteria e logistica presso i COC), attività che ieri ha coinvolto circa 650 volontari, di cui oltre 100 scout Agesci, e il supporto alle Ausl nel trasporto dei degenti con ambulanze, nel trasporto dei campioni sanitari, nella consegna di farmaci (CRI e ANPAS), grazie al coinvolgimento di 359 volontari. Proseguono le attività di disinfezione e sanificazione dei mezzi di soccorso a Parma (10 volontari) e l’attività presso il porto di Ravenna dove un turno di volontari è preposto alla misurazione della temperatura agli autotrasportatori in transito.

Ai numeri precedenti, vanno aggiunti i 31 volontari operativi dell’Associazione nazionale alpini (Ana) dell’Emilia-Romagna che stanno coprendo il turno 18-25 aprile - oggi ultimo giorno - presso il campo soccorritori allestito in prossimità dell’ospedale di Bergamo, le attività del coordinamento di Rimini che allestisce una tenda in prossimità della struttura già montata presso l’ospedale di San Marino; l’adeguamento di una strutture nell’area adibita a sanificazione presso la sede ANPAS di Vignola; e l’attività di FederGEv di movimentazione di un modulo già posizionato presso l’Ospedale Maggiore di Bologna.

Personale sanitario volontario proveniente da altre regioni

Dall’inizio dell’emergenza, sono giunti in Emilia-Romagna tre contingenti di infermieri per un totale di 54 operatori e quattro di medici (totale 56).

Punti Pre-triage

Sono 33 i punti-di pre-triage attivi in E-R(11 davanti alle carceri, 22 per ospedali e cliniche). Una nuova postazione drive through è in allestimento presso il Campus universitario di Parma. Sono così, 13 le strutture approntate con il concorso dell’Agenzia e dei coordinamenti provinciali del volontariato di protezione civile per effettuare i tamponi di verifica a chi è in via di guarigione: da tempo sono attive postazioni a Parma, Castelnovo ne’ Monti (RE), Guastalla (RE), due a Modena, Bologna, Imola (BO), Cesena (FC), Forlì (FC), Bagno di Romagna (FC), Rimini (RN) e Faenza (RA). Strutture che si aggiungono a tutte le altre presenti sul territorio regionale allestite dalle Aziende sanitarie.

Donazioni

I versamenti vanno effettuati sul seguente Iban: IT69G0200802435000104428964
Causale: Insieme si può Emilia Romagna contro il Coronavirus

 

 

 

 

Sabato, 25 Aprile 2020 15:52

La "liberazione" a Vaio

Da circa 40 giorni all'Ospedale di Vaio stanno arrivando 100 pasti al dì, che ormai montano a circa 4.000, offerti da "Gustincanto" , il nuovo spazio gastronomico di Fidenza, inaugurato lo scorso 15 febbraio con lo chef Daniele Persegani alla presenza di Antonella Clerici.

Con l'occasione della importante ricorrenza nazionale del 25 aprile, i pasti sono arrivati grazie alle "truppe di liberazione" delle associazioni Tracce di Storia e Rover Joe che peraltro hanno voluto lasciare un messaggio positivo:

"Quest’anno il 25 Aprile, siamo costretti a passarlo in quarantena come del resto gli altri giorni da un mese a questa parte.
Stiamo lottando tutti e speriamo di poter festeggiare presto la liberazione da questo maledetto virus e far tornare a splendere la nostra meravigliosa ITALIA.

Tracce di Storia e Rover Joe hanno voluto oggi rievocare la liberazione consegnandovi il pranzo con i mezzi che hanno fatto la nostra storia, sperando che sia di buon auspicio nella lotta contro il virus.

Buon 25 Aprile.

Tracce di Storia & Rover Joe"

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Da Meccagri.it 23 aprile 2020 - «Un mese di lavoro in agricoltura è un tempo enorme e il Governo non riesce a capirlo». Così il presidente di FederUnacoma torna sul problema relativo al blocco delle forniture di macchine agricole, che da settimane è all’attenzione dell’Esecutivo e che non ha ancora trovato risposta.

«Alla fine di marzo, insieme con le organizzazioni professionali agricole, abbiamo investito il Governo di una questione molto concreta e molto urgente – spiega Alessandro Malavolti – perché le lavorazioni primaverili erano iniziate e gli agricoltori non potevano acquistare i mezzi meccanici necessari a causa del blocco della produzione; ma a distanza di un mese ancora nulla è cambiato».

IL CALENDARIO DEL GOVERNO INCOMPATIBILE CON IL LAVORO NEI CAMPI
La preparazione del terreno, la semina, i trattamenti antiparassitari e le prime irrigazioni – ripetono gli agronomi e i tecnici della meccanica agricola – hanno un preciso calendario, imposto dal clima e dal ciclo vegetativo delle piante. Anche due o tre settimane di ritardo nella semina, per la mancanza delle macchine e delle attrezzature necessarie, compromettono la quantità e la qualità del raccolto, e un ritardo di dieci giorni nei trattamenti può comportare l’attacco dei parassiti con danni irreparabili alla qualità dei prodotti e con il crollo del loro prezzo sul mercato.

«È paradossale – conclude Malavolti – che, oltre a disporre aiuti economici per l’industria e per il terziario, il Governo debba fronteggiare i danni all’agricoltura, unico settore che avrebbe potuto continuare la propria attività senza limitazioni e che rischia di uscire anch’esso gravemente segnato da questa emergenza»

Fonte: FederUnacoma
 

 

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Reggio Emilia, 24 aprile 2020 – Prosegue senza sosta la battaglia del Consorzio del Parmigiano Reggiano per la tutela del consumatore contro inganni e frodi.

Dopo una lunga querelle, il colosso americano delle zuppe Campbell’s – che produce un fatturato di 8 miliardi l’anno – ha comunicato di accettare le richieste del Consorzio di tutela di eliminare dalle etichette dei suoi prodotti qualsiasi riferimento al Re dei Formaggi.
Sulla linea di sughi “Prego” erano infatti visibili foto di porzioni di formaggio con i noti puntini che vengono impressi all’origine su ogni forma di Parmigiano Reggiano.

I sughi Campbell’s riportano in etichetta l’ingrediente parmesan che nulla ha a che vedere con l’originale prodotto Dop italiano.
Per questo motivo, il Consorzio - con il supporto dello studio legale Shepherd, Finkelman, Miller & Shah, LLP - si è opposto ed ha richiesto all’industria conserviera statunitense di rimuovere le immagini in quanto ingannevoli per gli acquirenti.

Ricordiamo che il Parmigiano Reggiano è una Dop e che, come tale, può essere prodotta solo in zona tipica: nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, parte di Bologna e di Mantova e che l’utilizzo del marchio di origine (i famosi puntini riportanti la denominazione: “Parmigiano Reggiano”) possono essere riferiti solo all’autentico prodotto italiano.

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Non è la prima battaglia che il Consorzio affronta contro multinazionali dalle risorse economiche pressoché illimitate.

Risale a qualche mese fa il ricorso depositato contro la Kraft Foods Group Brands LLC che sta tentando di ottenere la registrazione del ‘KRAFT PARMESAN CHEESE’ come marchio ufficiale in Nuova Zelanda, dove il Consorzio da oltre 20 anni ha registrato il marchio Parmigiano Reggiano. E ci sono altre cause contro Kraft in diversi paesi: Australia, Uruguay, Paraguay, Cile, Thailandia, Ecuador.

“Il Consorzio Parmigiano Reggiano è attento e pronto a combattere ogni frode - ha evidenziato il presidente Nicola Bertinelli - questo successo alimenta la nostra fiducia nella battaglia per la difesa del ‘parmesan’ che stiamo conducendo da decenni, prima in Europa e ora nel Mondo. Se una multinazionale come Campbell usa le immagini del Parmigiano Reggiano su un prodotto contenente parmesan, questa è la prova evidente che per i consumatori di Campbell il nome ‘parmesan’ non è generico, e viene legato alla DOP Parmigiano Reggiano”.

 

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COVID 19, una dolcissima donazione ai reparti dell’Arcispedale di Reggio Emilia arriva dagli scolari della Scuola Materna parrocchiale “San Giovanni Bosco” di Borzano di Albinea che grazie all’aiuto del Forno “Antica Bontà” ha fatto consegnare come segno di riconoscenza, vassoi di erbazzone, torta, pizza, gnocco e tramezzini vari agli operatori del Pronto Soccorso e della Rianimazione.

In momenti forti dell’anno come il Natale o la Pasqua – spiegano dalla scuola - la Materna parrocchiale di Borzano condivide, attraverso forme visibili di solidarietà, la convinzione che “la vita è un dono che si riceve donandosi” e che questo avviene se ci si ritiene parte di una “casa comune”.

Questo per rinforzare legami già presenti o per rispondere a bisogni emergenti. Quest’anno a scuola chiusa per il Coronavirus, i legami non si sono interrotti, anzi si sono rafforzati, e perciò, su richiesta dei genitori, si è ritenuto significativo fare arrivare dei piccoli doni di speranza, buoni anche da mangiare, ai reparti dell’Arcispedale come segno di amore e gratitudine a chi, in prima linea, vive il rapporto tra paura e speranza.

Il Forno Antica Bontà si è reso partecipe sia per la consegna che per omaggiare a sua volta, con i suoi prodotti, i reparti.

In questo momento di emergenza – scrivono dalla scuola - spesso il personale, dopo lunghissime ore di lavoro, stremato dalla fatica e dallo sconforto, è richiamato a ulteriori ore straordinarie per garantire la copertura dei turni, senza possibilità di riposo e ripresa. Abbiamo così pensato di unire la qualità dei prodotti del forno Antica Bontà alla dolcezza degli elaborati pittorici e fotografici dei nostri bambini, confidando che questi piccoli doni rendano questi momenti più sereni e luminosi”.

La Direzione dell’Azienda Usl IRCCS di Reggio Emilia ringrazia di cuore per l’affettuoso pensiero i bambini, le famiglie, gli insegnanti e il forno Antica Bontà. “Un gesto di vicinanza che è stato di certo gradito ai molti operatori sanitari e non impegnati nell’emergenza”.

L’ONG Parma per gli Altri ha raddoppiato la solidarietà estendendo le proprie forze dall’Etiopia a Parma.

L’ONG ha voluto contribuire alla straordinaria lotta all’emergenza che ha colpito il paese, donando due elettrocardiografi all’Azienda Sanitaria Locale di Parma. Un gesto di grande importanza a sostegno della sanità di Parma, reso possibile dai preziosi contributi dei volontari, soci e amici che da 30 anni sostengono l’ONG nei progetti di cooperazione internazionale in Africa nell'ambito di istruzione, sanità, progetti di comunità, con particolare attenzione alla condizione femminile.

"In un grave momento come quello che stiamo vivendo, ci sembra un’opportunità destinare parte delle nostre forze non solo in Etiopia, ma anche qui per la nostra città e siamo orgogliosi di poter offrire un aiuto concreto nella lotta contro il Coronavirus" - spiega Paola Salvini, Presidente di Parma Per gli Altri. Un piccolo contributo che sottolinea ancora una volta il nostro modo di lavorare: “a piccoli passi ma insieme alla comunità!".

I due elettrocardiografi saranno impiegati nel Distretto di Parma ed utilizzati adesso per la diagnosi e cura di tutti i pazienti affetti da coronavirus e, in futuro nelle attività cliniche ambulatori e domiciliari.

"Rivolgo un grande grazie, anche a nome di tutti gli operatori del Distretto di Parma, a tutti i volontari dell’Associazione Parma Per gli Altri per la generosità dimostrata in questo momento di emergenza sanitaria legata alla pandemia COVID-19 - annovera la Dott.ssa Giuseppina Ciotti, Direttore del Distretto Ausl di Parma. I due elettrocardiografi donati sono un ulteriore supporto all'attività diagnostica dei Servizi del Distretto di Parma e verranno utilizzati in modo prioritario per fronteggiare l’attuale situazione a favore dei pazienti cronici, che stiamo seguendo con ancora più attenzione al loro domicilio, ma rappresentano anche un potenziamento della dotazione tecnologica per l’attività domiciliare quando in futuro la situazione ci consentirà di tornare ad una gestione normale dell’attività".

Altri 30 tablet donati dalla Cisl all'Ausl, prosegue la raccolta fondi del sindacato, 'Distanti ma connessi', nel segno della solidarietà verso i pazienti ammalati di Coronavirus che hanno difficoltà a comunicare con i propri famigliari.

Giovedì il segretario generale della Cisl Funzione Pubblica Emilia Centrale, Fabio Bertoia ha consegnato altri 30 device al direttore sanitario dell'Ausl, la dottoressa Cristina Marchesi, al direttore sanitario del Santa Maria, il dottor Giorgio Mazzi, al direttore delle Professioni Sanitarie per la rete integrata assistenziale-clinica, la dottoressa Roberta Riccò e alla responsabile per la formazione delle professioni sanitarie, dottoressa Angela Saffioti.

"Ringraziamo ancora una volta tutti i nostri iscritti e simpatizzanti – dichiara Bertoia – che nel proprio piccolo hanno scelto di donare una piccola o grande somma. Ma ci teniamo anche a ringraziare Giuseppe Isilibech e tutto il suo staff di Technoworld che da subito hanno abbracciato con entusiasmo questa iniziativa che mette in contatto, ancora una volta, il mondo sanitario e quello dell'informatica".

La raccolta fondi della Cisl, 'Distanti ma connessi', ha l'obiettivo di fornire degli strumenti tecnologici adeguati, dei tablet, affinché tutti i pazienti possano rimanere in contatto con i propri famigliari attraverso video chiamate o chat.

L'iniziativa è in collaborazione con l'Ausl di Reggio Emilia e per partecipare è possibile effettuare una tua donazione sul conto corrente dedicato "IBAN IT94Q0503412807000000012436" (Banco Bpm BSGSP – Agenzia 7 – Reggio Emilia).

Coronavirus, l'aggiornamento: 23.970 i casi positivi in Emilia-Romagna dall'inizio della crisi, 247 in più rispetto a ieri. 549 nuove guarigioni (8.158 in totale) e calano ancora i casi attivi (-336). Diminuiscono anche quelli lievi in isolamento a domicilio: -201 (8.576 in totale)

Sono oltre 5.359 i tamponi in più rispetto a ieri (151.505 complessivi). Sempre in diminuzione i ricoverati nei reparti Covid (-82). I nuovi decessi sono 34

Bologna 24 aprile 2020 – In Emilia-Romagna dall’inizio della crisi sanitaria da Coronavirus si sono registrati 23.970 casi di positività, 247 in più rispetto a ieri, uno degli incrementi più bassi registrati.Continuano però a calare icasi attivi, e cioè il numero di malati effettivi a oggi:-336rispetto a ieri (12.509 contro i 12.845).
Le nuove guarigioni sono 549 (8.158 in totale).I test effettuati hanno raggiunto quota 151.505, +5.359.
Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Calano anche le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi: complessivamente arrivano a 8.576, 201 in meno rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 264 (-2 rispetto a ieri). E diminuiscono quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-82).

Le persone complessivamente guarite salgono a 8.158 (+549): 2.545 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 5.613 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, si registrano 34 nuovi decessi: 18 uomini e 16 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna i decessi sono arrivati a 3.303.

I nuovi decessi riguardano 6 residenti nella provincia di Piacenza, 5 in quella di Parma, 3 in quella di Reggio Emilia, 1 in quella di Modena, 10 in quella di Bologna, nessuno nell’imolese), 4in quella di Ferrara, nessuno in provincia di Ravenna, 5 nella provincia di Forlì-Cesena (1 nel forlivese), 1 nella provincia di Rimini; 1 decesso di fuori regione già segnalato in precedenza è risultato residente in una delle province della regione.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.635 a Piacenza (49 in più rispetto a ieri), 3.011 a Parma (12 in più), 4.520 a Reggio Emilia (38 in più), 3.519 a Modena (29 in più), 3.674 a Bologna (62 in più), come ieri 359 le positività registrate a Imola, 877a Ferrara (20 in più). In Romagna sono complessivamente 4.375 (37 in più), di cui 963 a Ravenna (7 in più), 850 a Forlì (9 in più), 635 a Cesena (5 in più), 1.927 a Rimini (16 in più).

 

La rete ospedaliera: 4.596 i posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid-19

Da Piacenza a Rimini, il piano di rafforzamento messo a punto dalla Regione ha portato complessivamente, oggi, a 4.596 posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid 19: 4.104 ordinari (84 meno di ieri perché riconvertiti ad attività no-Covid) e 492 di terapia intensiva come ieri. Nel dettaglio: 572 posti letto a Piacenza (di cui 34 per terapia intensiva), 912 a Parma (58 quelli di terapia intensiva), 523 a Reggio Emilia (51 terapia intensiva), 502 a Modena (70 terapia intensiva), 1.107 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (142 terapia intensiva, di cui 8 a Imola), 322 Ferrara (38 terapia intensiva), 658 in Romagna, di cui 99 per terapia intensiva (nel dettaglio: 178 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 136 Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva; 24 a Faenza, al San Pier Damiano Hospital; 97 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva, a cui si aggiungono 40 letti ordinari nella struttura privata Villa Serena; 94 a Cesena, di cui 26 per terapia intensiva).

 

Attività dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile

Dispositivi di protezione individuale e materiale sanitario

Dal Dipartimento nazionale, sono pervenuti ai magazzini dell’Agenzia 300.000 mascherine chirurgiche, 4.875 mascherine ffp3, 100.000 mascherine monovelo Montrasio, 30.798 confezioni di gel igienizzante; il materiale verrà dislocato secondo le necessità del sistema sanitario regionale. Sul sito web del Dipartimento e del Ministero della Salute, sono aggiornati i dati complessivi dei DPI e delle apparecchiature elettromedicali distribuiti dalla Protezione Civile a Regioni e Province autonome, attraverso il sistema informatico ADA (Analisi Distribuzione Aiuti): https://bit.ly/2RWTOdR

Volontariato

Giovedì 23 aprile sono stati 1.092 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati nell’emergenza; dall’inizio delle attivazioni del volontariato, sono salite a 31.227 le giornate complessive.

Come di consueto le due attività più rilevanti sono il supporto ai Comuni per l’assistenza alla popolazione (comprensiva delle funzioni di segreteria e logistica presso i COC), attività che ieri ha coinvolto circa 750 volontari, di cui oltre 100 scout Agesci, e il supporto alle Ausl nel trasporto dei degenti con ambulanze, nel trasporto dei campioni sanitari, nella consegna di farmaci (CRI e ANPAS), grazie al coinvolgimento di 329 volontari.
Proseguono le attività di disinfezione e sanificazione dei mezzi di soccorso a Parma e l’attività presso il porto di Ravenna dove un turno di volontari è preposto alla misurazione della temperatura agli autotrasportatori in transito.

Ai numeri precedenti, vanno aggiunti i 31 volontari operativi dell’Associazione nazionale alpini (Ana) dell’Emilia-Romagna che stanno coprendo il turno 18-25 aprile presso il campo soccorritori allestito in prossimità dell’ospedale di Bergamo. Aperta il 2 aprile dall’Ana all’interno dei padiglioni della Fiera, la struttura è sotto la responsabilità e la direzione dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII. Ana garantisce un supporto logistico e organizzativo (trasporti, sorveglianza varchi, cucina e mensa), con forze provenienti da varie sezioni regionali. Due volontari Anpas dell’Emilia-Romagna sono impegnati all’aeroporto Marconi di Bologna nella sorveglianza dei passeggeri in arrivo.

Punti Pre-triage

Sono 33 i punti-di pre-triage attivi in E-R(11 davanti alle carceri, 22 per ospedali e cliniche). Una nuova postazione drive through è in allestimento presso il Campus universitario di Parma.Diventeranno, così, 13 le strutture approntate con il concorso dell’Agenzia e dei coordinamenti provinciali del volontariato di protezione civile per effettuare i tamponi di verifica a chi è in via di guarigione: da tempo sono attive postazioni a Parma, Castelnovo ne’ Monti (RE), Guastalla (RE), due a Modena, Bologna, Imola (BO), Cesena (FC), Forlì (FC), Bagno di Romagna (FC), Rimini (RN) e Faenza (RA). Strutture che si aggiungono a tutte la altre presenti sul territorio regionale allestite dalle Aziende sanitarie.

Donazioni

I versamenti vanno effettuati sul seguente Iban: IT69G0200802435000104428964
Causale – Insieme si può: l’Emilia Romagna contro il Coronavirus

 

 

 

 

Un sondaggio che coinvolge 10 paesi europei per capire l’impatto sulle persone che vivono in condizioni precarie.

L’AUSL di Reggio Emilia, in collaborazione con un ampio consorzio europeo, partecipa all’indagine ApartTogether che nasce per approfondire l’impatto dell’epidemia Covid-19 e delle relative misure sul benessere dei migranti, con particolare attenzione a rifugiati, richiedenti asilo, irregolari e nuovi arrivati.

Il progetto, coordinato dall’Università belga di Ghent, è basato su un sondaggio online tradotto in 30 lingue e disponibile in 10 paesi europei: Belgio, Danimarca, Francia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna, Svezia, Paesi Bassi e Regno Unito.

La finalità è raggiungere una migliore conoscenza degli effetti che le misure di contenimento della diffusione del virus, di innegabile impatto sulla vita di tutti, hanno avuto e hanno tuttora su coloro che vivono in condizioni precarie, in strada o in campi profughi.

Risulta evidente come queste persone possano incontrare più difficoltà nell’osservare misure preventive, accedere alle informazioni e contattare i servizi sanitari in caso di bisogno.

I risultati dello studio che indaga, tra gli altri, aspetti socio-demografici, di stress, di stigma sociale, contribuiranno a colmare la carenza di dati in questo ambito e saranno messi a disposizione dei decisori politici e degli operatori dei rispettivi paesi europei.

L’obiettivo è favorire la messa a punto di iniziative e misure utili a facilitare l'accesso, per queste categorie o loro sottogruppi, alle informazioni e all'assistenza sanitaria, anche a supporto dell’eventuale disagio psicologico, non soltanto per la fase attuale ma anche in vista di crisi future.

La partecipazione al sondaggio, possibile solo per i maggiorenni, è semplice, richiede soltanto 20 minuti di tempo ed è completamente anonima.

Il link è il seguente: https://www.aparttogetherstudy.org/. Ulteriori info ai contatti:

Antonio Chiarenza, AUSL IRCCS Reggio Emilia – Staff Ricerca e Innovazione: aQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.;
Rossano Fornaciari, AUSL IRCCS Reggio Emilia – Centro Salute Famiglia Straniera: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.;
Marco Aicardi, Coop Dimora D’Abramo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.;

Il Consorzio ha sempre proseguito la sua attività ordinaria anche in fase emergenziale, ma l’avvio della Fase 2 post Covid 19 consentirà un piano immediato per interventi di difesa idraulica e miglioramento della rete per l’irrigazione per oltre 2,7 milioni di euro nelle province di Reggio Emilia e Modena

Reggio Emilia, 24 Aprile 2020 – 31 progetti da realizzare al più presto in tutto il comprensorio gestito per un ammontare complessivo di oltre 2,7 milioni di euro. E’ stata questa l’energica e più immediata cura che in una sola seduta del Comitato ha spronato la governance del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale a rilanciare – da subito – l’operatività d’intervento al di là delle funzioni essenziali mantenute anche nel corso del periodo emergenziale causato dalla pandemia da Coronavirus.

Nel completo rispetto delle indicazioni governative in termini di sicurezza sul lavoro i cantieri contribuiranno notevolmente all’incremento della difesa idraulica, alla regimazione dei flussi in aree montane, al miglioramento e ottimizzazione dell’estesa rete di canalizzazione consortile e delle arginature, alla sistemazione di strade, consolidamento dei versanti, prevenzione dai fenomeni franosi e smottamenti, all’ammodernamento e all’efficienza degli impianti.
Nel complesso insomma rappresenteranno uno stimolo del tutto positivo all’economia locale visto il contestuale coinvolgimento di numerose imprese del territorio oggi notevolmente penalizzate dall’obbligato periodo di stop.

Le opere pianificate presentate al termine dell’incontro, tenuto in video-conferenza dal presidente del Consorzio di Bonifica Matteo Catellani, riguarderanno i numerosi comuni dell’intero comprensorio servito dalla Bonifica in tre province.

Quelli Reggiani: Albinea, Baiso, Boretto, Canossa, Castelnovo ne’ Monti, Castelnuovo di Sotto, Casalgrande, Castellarano, Quattro Castella, San Polo d’Enza, Ventasso, Vetto, Vezzano sul Crostolo, Viano.
Quelli Modenesi: Carpi, Frassinoro, Lama Mocogno, Montefiorino, Palagano, Pavullo nel Frignano, Prignano, Polinago, Sassuolo, Serramazzoni.
E infine quello Parmense di Tizzano Val Parma.

“Abbiamo ritenuto doveroso approntare con celerità questo piano di interventi assolutamente utili al nostro territorio e alle sue comunità provate dagli effetti della pandemia – ha sottolineato con soddisfazione il presidente Matteo Catellani – . Appena possibile, in massima sicurezza operativa, daremo esecuzione ad una lunga catena di lavori necessari che mitigheranno le criticità derivanti dal dissesto idrogeologico, consentiranno maggiore efficienza della rete, miglioreranno strade e impianti di bonifica. La speranza e l’auspicio è che queste opere possano anche rappresentare un rilevante incentivo per le economie locali oggi particolarmente sofferenti”.

“Le modalità operative in smart-working hanno consentito il prosieguo dell’attività consortile anche in un momento particolarmente difficile come questo – ha chiosato il direttore Domenico Turazza – dove abbiamo garantito, grazie all’impegno dei nostri tecnici e di tutto il personale dell’ente, la piena e completa organizzazione anche nelle fasi di progettazione e pianificazione dei lavori”.

(In allegato i due file dei progetti)

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Coronavirus, l'aggiornamento: 23.723 i casi positivi in Emilia-Romagna, 289 in più rispetto a ieri. 463 nuove guarigioni (7.609 in totale) e calano ancora i casi positivi attivi (-239). Quelli lievi in isolamento a domicilio sono 8.777 (-126)

Sono oltre 5.200 i tamponi in più rispetto a ieri (146.146 in totale). Sempre in diminuzione i ricoverati nei reparti Covid (-75). I nuovi decessi sono 65

Bologna 23 aprile 2020 – In Emilia-Romagna dall’inizio della crisi sanitaria da coronavirus si sono registrati 23.723casi di positività al Coronavirus, 289 in più rispetto a ieri. Le nuove guarigioni sono 463 (7.609 in totale).I test effettuati hanno raggiunto quota 146.146: +5.272.

In calo i casi positivi attivi, e cioè il numero di malati effettivi a oggi: -239 rispetto a ieri (12.845 contro i 13.084).

Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Calano anche le persone in isolamento a casa, cioè quelle con sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi: complessivamente arrivano a 8.777, 126 in meno rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 266 (-16 rispetto a ieri). E diminuiscono quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-75).

Le persone complessivamente guarite salgono a 7.609 (+463): 2.446 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 5.163 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Purtroppo, si registrano 65 nuovi decessi: 26uomini e 39 donne. Complessivamente, in Emilia-Romagna sono arrivati a 3.269.

I nuovi decessi riguardano 4 residenti nella provincia di Piacenza, 12 in quella di Parma, 8 in quella di Reggio Emilia, 8 in quella di Modena, 11 in quella di Bologna, nessuno nell’imolese), 9in quella di Ferrara, 3 in provincia di Ravenna, 5 nella provincia di Forlì-Cesena (4 nel forlivese), 4 nella provincia di Rimini; 1 decesso di fuori regione.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.586 a Piacenza (53 in più rispetto a ieri), 2.999 a Parma (26 in più), 4.482 a Reggio Emilia (45 in più), 3.490 a Modena (18 in più), 3.612 a Bologna (54 in più), come ieri 359 le positività registrate a Imola, 857a Ferrara (24 in più). In Romagna sono complessivamente 4.338 (69 in più), di cui 956 a Ravenna (15 in più), 841 a Forlì (8 in più), 630 a Cesena (9 in più), 1.911 a Rimini (37 in più).

La rete ospedaliera: 4.680 i posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid-19

Da Piacenza a Rimini, il piano di rafforzamento messo a punto dalla Regione ha portato complessivamente, oggi, a 4.680 posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid 19: 4.188 ordinari (37 meno di ieri perché riconvertiti ad attività no-Covid) e 492 di terapia intensiva come ieri. Nel dettaglio: 572 posti letto a Piacenza (di cui 34 per terapia intensiva), 962 Parma (58 quelli di terapia intensiva), 523 a Reggio Emilia (51 terapia intensiva), 502 a Modena (70 terapia intensiva), 1.085 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (142 terapia intensiva, di cui 8 a Imola), 322 Ferrara (38 terapia intensiva), 714 in Romagna, di cui 99 per terapia intensiva (nel dettaglio: 178 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 22 Riccione; 136 Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva; 24 a Faenza, al San Pier Damiano Hospital; 97 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva, a cui si aggiungono 40 letti ordinari nella struttura privata Villa Serena; 128 a Cesena, di cui 26 per terapia intensiva).

Donazioni

Continuano ad arrivare gesti di solidarietà e generosità da parte di cittadini, associazioni e aziende. Oggi è la volta dell’associazione “Aiutiamoci” (capitanata da Luca Cordero di Montezemolo, Flavio Cattaneo, Diego Della Valle, Isabella Seragnoli e Alberto Vacchi) che darà un supporto molto consistente anche all’Emilia-Romagna, come sta facendo con altre Regioni.

Donerà infatti 200-300 caschi CPAP (Continuous Positive Airway Pressure) a settimana per quattro settimane. Si tratta di dispositivi importantissimi - che saranno distribuiti alle Aziende sanitarie in base al fabbisogno rilevato settimanalmente e ad eventuali scorte - perché supportano la ventilazione in aree intensive e semintensive in alternativa all’uso dei ventilatori polmonari, consentendo al paziente un sostegno più confortevole alla ventilazione spontanea, funzionalità primaria per la cura del Coronavirus.

A produrre i caschi, l’azienda Intersurgical spa., leader europeo nella progettazione, produzione e fornitura di una vasta gamma di dispositivi medici per il supporto ventilatorio con sede anche a Mirandola, di cui l’Associazione “Aiutiamoci” finanzierà gli straordinari notturni per consentire la sovraproduzione di caschi.


Attività dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile

Dispositivi di protezione individuale e materiale sanitario

Dal Dipartimento nazionale sono pervenuti all’Agenzia 270.000 mascherine chirurgiche, 83.200 mascherine ffp2, 100.000 mascherine monovelo Montrasio, 1.000 tute protettive, 15.000 provette per tamponi e15.000 tamponi per campioni rinofaringei. Si tratta di materiale che verrà dislocato secondo le necessità del sistema sanitario regionale.

Sul sito web del Dipartimento e del Ministero della Salute, sono aggiornati i dati complessivi dei Dispositivi di protezione individuale e delle apparecchiature elettromedicali distribuiti dalla Protezione Civile a Regioni e Province autonome, attraverso il sistema informatico ADA (Analisi Distribuzione Aiuti): https://bit.ly/2RWTOdR.

Volontariato

Mercoledì 22 aprile sono stati 1.27 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati nell’emergenza; dall’inizio delle attivazioni del volontariato, sono salite a 30.135 le giornate complessive.
Come di consueto le due attività più rilevanti sono il supporto ai Comuni per l’assistenza alla popolazione (comprensiva delle funzioni di segreteria e logistica presso i COC), attività che ieri ha coinvolto circa 750 volontari, di cui oltre 100 scout Agesci, e il supporto alle Ausl nel trasporto dei degenti con ambulanze, nel trasporto dei campioni sanitari, nella consegna di farmaci (CRI e ANPAS), grazie al coinvolgimento di 227 volontari.

Proseguono le attività presso la mensa Caritas di Reggio Emilia e la disinfezione e sanificazione dei mezzi di soccorso a Parma (12 volontari). È ripresa l’attività presso il porto di Ravenna dove un turno di volontari è preposto alla misurazione della temperatura agli autotrasportatori in transito.
Ai numeri precedenti, vanno aggiunti i 31 volontari operativi dell’Associazione nazionale alpini (Ana) dell’Emilia-Romagna che stanno coprendo il turno 18-25 aprile presso il campo soccorritori allestito in prossimità dell’ospedale di Bergamo. Aperta il 2 aprile dall’Ana all’interno dei padiglioni della Fiera, la struttura è sotto la responsabilità e la direzione dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII. Ana garantisce un supporto logistico e organizzativo (trasporti, sorveglianza varchi, cucina e mensa), con forze provenienti da varie sezioni regionali.
Due volontari Anpas dell’Emilia-Romagna sono impegnati all’aeroporto Marconi di Bologna nella sorveglianza dei passeggeri in arrivo.

Punti Pre-triage

Ai 33 punti pre-triage già attivi su tutto il territorio regionale e allestiti davanti agli ospedali e alle carceri, si aggiunge quello davanti all’Ospedale di Faenza (RA) in prossimità dell’accesso a Oncologia che effettuerà i tamponi di verifica a chi è in via di guarigione. Si tratta di un gazebo di 4x4 metri, installato grazie al contributo offerto dall’Istituto oncologico romagnolo cooperativa sociale (I.O.R.) - Associazione volontari e amici dell’Istituto oncologico romagnolo ODV, che lo ha noleggiato in collaborazione con il servizio Area Romagna dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, che ha fornito anche due termosifoni.

Gli altri punti pre-triage di cliniche e ospedali (10 sono davanti alle carceri) sono: 3 in provincia di PC (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di PR (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di RE (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di MO (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città); 3 nella città metropolitana di BO (Sant’Orsola e Maggiore, e a Imola); 2 in provincia di FE (Argenta e Cento); 1 in provincia di FC (Meldola); 1 in provincia di RN (Rimini città); 1 nella Repubblica di San Marino.

 

 

 

Al termine della fase istruttoria, sono stati erogati 772 contributi per 266.100 euro. Il 90 per cento a famiglie sconosciute ai Servizi sociali.

Sono 1.045 le famiglie residenti nei cinque comuni dell’Unione Pedemontana Parmense che tra lunedì 6 e mercoledì 15 aprile hanno fatto richiesta per ottenere il buono spesa, di cui 293 a Collecchio, 189 a Felino, 246 a Montechiarugolo, 110 a Sala Baganza e 207 a Traversetolo.

Numeri che mostrano l’amaro successo della misura varata dal Governo per aiutare chi si è ritrovato a dover fare i conti con l’emergenza Coronavirus, dietro i quali ci sono le storie di persone messe economicamente in difficoltà dalla sospensione delle attività commerciali e produttive, o da stipendi non pagati. Persone che, nella stragrande maggioranza dei casi, si sono ritrovate improvvisamente ad affrontare situazioni inimmaginabili e che hanno deciso di rivolgersi agli Sportelli di Pedemontana Sociale, dove gli operatori hanno vagliato attentamente ogni domanda per dare un aiuto a chi ne avesse veramente la necessità.

Al termine dell’istruttoria sono stati erogati 772 buoni spesa (226 a Collecchio, 134 a Felino, 175 a Montechiarugolo, 86 a Sala Baganza e 151 a Traversetolo) per un totale di 266.100 euro, l’intera cifra arrivata con il Dpcm “Cura Italia” (78.080 euro a Collecchio, 47.950 a Felino, 58.940 a Montechiarugolo, 30.190 a Sala Baganza e 50.940 a Traversetolo). Ogni famiglia ha ricevuto, in media, un buono spesa da 345 euro e gli ultimi bonifici sono stati effettuati nella giornata di martedì 21 aprile. Altro aspetto da sottolineare, è che ad accedere al contributo, in linea con la filosofia del decreto condivisa pienamente dai Comuni dell’Unione, sono state per il 90 per cento famiglie sconosciute ai servizi sociali.

"È importante ad essere riusciti a garantire con tempestività un primo segnale di attenzione a questi inediti e totalmente imprevisti bisogni dei nostri cittadini – sottolinea Aldo Spina, presidente dell’Unione Pedemontana Parmense e sindaco di Sala Baganza –. La professionalità di Pedemontana Sociale e la metodologia adottata, hanno consentito di intercettare e interpretare efficacemente queste nuove necessità. Alla luce di quanto è emerso – prosegue Spina –, auspichiamo vivamente che iniziative di questo tipo possano essere nuovamente sostenute dallo Stato, affiancandosi ai numerosi e fondamentali gesti di solidarietà che registriamo nelle nostre comunità".

emiliaRestano naturalmente attive tutte le altre misure di sostegno ordinarie e straordinarie varate dall’azienda del Welfare, come il normale accesso ai contributi, i pacchi alimentari e le “spese sospese”. Misure che potranno essere potenziate grazie alla solidarietà dei cittadini e delle imprese, che potranno donare un contributo, fiscalmente detraibile, attraverso i conti correnti aperti dai cinque Comuni dell’Unione.

Le coordinate bancarie sono pubblicate sui siti dei degli enti e dell’Unione Pedemontana Parmense (www.unionepedemontana.pr.it). Per usufruire della detrazione fiscale, basterà inserire nella causale di versamento il codice fiscale di chi lo effettua e la dicitura “Emergenza Covid 19”.

Il sindaco, Federico Pizzarotti, si è recato questa mattina a Villa ParmaAsp Ad Personam, in piazzale Fiume, per ringraziare gli operatori di Asp Ad Personam che si sono prodigati a favore degli anziani ospiti, in tempi di emergenza coronavirus, e per assistere alla cerimonia di donazione di 2.000 mascherine da parte dell'Azienda ABService srl.

Si è trattato di un momento particolarmente significativo, a cui ha preso parte l'Amministratore Unico di Asp Ad Personam, Gianluca Borghi, che ha ringraziato l'ABService srl per la donazione.

Le mille forme della solidarietà: dispositivi di protezione dalla Germania e saponi naturali da Bianconese per Ospedale dei bambini e reparti Covid.

Un cuore con le mani, è il simbolo di questa emergenza che hanno adottato anche gli infermieri, le oss e i medici della Pediatria generale e d’urgenza dell’Ospedale dei bambini per dire grazie a tutti coloro che si stanno adoperando per sostenerli.

L’ultimo “cuore” è rivolto alla ditta tedesca Merck che tramite Giocamico, l’associazione presente nei reparti pediatrici anche in questo periodo per continuare le attività ludiche ricreative dei bambini ricoverati, ha fatto avere all’Ospedale Maggiore di Parma 200 mascherine protettive con visiera di cui 50 di queste sono andate al personale di tutti i reparti dell’Ospedale dei bambini e 150 alla Terapia intensiva mentre altre 100 mascherine sono state mandate all’Ospedale di Piacenza.

Sempre tramite Giocamico e il sindaco di Fontevivo Tommaso Fiazza sono arrivati all’Ospedale dei bambini prodotti naturali per l’igiene personale dalla ditta Hawai di Bianconese di Fontevivo. Saponi, bagnoschiuma e shampoo in colorate confezioni che sono state distribuiti in tutti i reparti, dalla Pediatria d’urgenza del piano terra, all’Oncoematologia, al Day hospital dipartimentale, alla Neonatologia fino alla Pediatria generale e alla Clinica pediatrica del terzo piano. Per essere consegnati ai piccoli pazienti.

Un grazie con il cuore ai donatori è arrivato da parte del presidente di Giocamico Corrado Vecchi e del personale impegnato nei reparti pediatrici della struttura.

Al via il primo grande appuntamento dell'industria automobilistica italiana dopo quasi due mesi di lockdown con l’analisi dell'impatto sui trend tecnologici e di mercato e uno sguardo alle professioni del futuro
Comunicato stampa, 23 aprile 2020 – L’appuntamento è per giovedì 14 maggio sul web in diretta streaming con gli eventi della giornata inaugurale: in agenda convegno, round table, incontri tra aziende e studenti.

L’impatto del Coronavirus nel mondo delle due e quattro ruote e nello specifico le ‘disruptive forces’: elettrico, autonomo, connesso, digitalizzazione, sharing. Se ne parlerà a partire dalle ore 9.30 nel convegno d’apertura dedicato all’evoluzione del nuovo scenario che si sta delineando per il settore delle auto sportive e della filiera.
L’incontro prenderà spunto da un’analisi realizzata dalla società di consulenza McKinsey, rappresentata da Gianluca Camplone senior partner di McKinsey, e con la testimonianza di due grandi leader tecnologici e di mercato: Markus Heyn, membro del Board of Management di Robert Bosch GmbH e Christian Richter, director Global Automotive Google, che approfondiranno tematiche legate al futuro della mobilità, della guida autonoma e della digitalizzazione.

Protagonisti di questa opening session digitale, saranno Louis Carey Camilleri (Amministratore Delegato Ferrari S.p.A.); Claudio Domenicali (Amministratore Delegato Ducati Motor Holding S.p.A.); Stefano Domenicali (Chairman e CEO di Automobili Lamborghini S.p.A.); Horacio Pagani (Fondatore & Chief Designer Pagani Automobili); Andrea Pontremoli (Amministratore Delegato e General Manager Dallara S.p.A.) e Harald Wester (Maserati Executive Chairman).

Nel pomeriggio del 14 maggio, a partire dalle ore 13.00 si susseguiranno 5 round table della durata di 30 minuti ciascuna, che approfondiranno tematiche diverse e che vedranno intervenire i protagonisti del mondo automotive italiano ed internazionale.

Un ricco calendario di interventi dedicati:

“La filiera dell’auto italiana” con Stefano Domenicali, CEO Lamborghini; Angelo Sticchi Damiani, Presidente ACI e Paolo Scudieri, Presidente Anfia;

“L’elettrico, shared mobility e digitalizzazione dei servizi” con Livia Cevolini, CEO Energica; Harald Wester, Maserati Executive Chairman e Paolo Meneghini, Presidente A2A Energy Solution; Remo Taricani, Co-CEO Commercial Banking Italy UniCredit;

“Digitalizzazione” con Marco Gay, Presidente Anitec Assinform; Andrea Pontremoli, CEO Dallara; Teodoro Lio, Managing Director – Automotive and Mobility Lead, Europe Accenture;

“Design” con Horacio Pagani, Fondatore & Chief Designer Pagani Automobili e il designer Walter De Silva;

“Racing” con Roberto Dalla, Managing Director - Media & Technology Centre - Formula 1; Maurizio Crispino, Professore di Costruzione di Strade, Ferrovie e Aereoporti del Politecnico di Milano; Mattia Binotto, Managing Director Gestione Sportiva e Team Principal Ferrari e Claudio Domenicali, Amministratore Delegato Ducati Motor Holding Spa. 

In programma giovedì 14 e venerdì 15 maggio nella versione digital del Motor Valley Fest anche il format “Innovation & Talents” dedicato ai giovani talenti e all’innovazione. Sotto i riflettori ci saranno oltre 40 università, oltre 30 start-up e 15 aziende. Due tra queste che avranno presentato i progetti più innovativi potranno accedere alla piattaforma di business di UniCredit Start Lab, ideata per le esigenze imprenditoriali dei giovani innovatori.

Una grande opportunità per ogni startupper, basti pensare ai numeri della prima edizione, un vero e proprio successo di pubblico, che ha visto la presenza di 3.000 addetti ai lavori e 600 studenti che hanno partecipato ai Talents Talks, gli incontri tra aziende e giovani talenti.
I giovani avranno la possibilità di fare networking con potenziali investitori, ma soprattutto entrare in contatto con le importanti aziende del settore automotive. La partecipazione sarà a titolo gratuito, i giovani avranno l’opportunità di partecipare ad un calendario condiviso per incontri b2b, per pitch e presentazioni.

Motor Valley è anche sinonimo di innovazione ed eccellenza internazionale. Modena Automotive Smart Area (MASA), con il supporto di Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Ministero per l'innovazione tecnologica e la digitalizzazione, proporrà durante i primi giorni del festival, un evento dedicato all'innovazione tecnologica e alla collaborazione tra accademia e imprese. La giornata MASA, coordinata da UNIMORE - Università di Modena e Reggio Emilia, prevede un'alternanza di sessioni tematiche: dalla sperimentazione di tecnologie per la guida assistita e autonoma, alla connettività VtX, passando per la cyber security. In programma anche sessioni dimostrative virtuali, con il coinvolgimento, tra gli altri del Politecnico di Torino, University of Chalmers, Business Sweden, SMA Smart Mobility Agency, Volvo, Comune di Modena, e di alcune delle più importanti realtà italiane ed europee impegnate nella sperimentazione delle più avanzate tecnologie di smart mobility.

Tra i protagonisti del Motor Valley Fest digital ci saranno anche UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) Sezione Veicoli Industriali e Autopromotec (la più importante fiera internazionale delle attrezzature e dell'aftermarket automobilistico), con la collaborazione di GM-Edu (Programma di Formazione Scuola Lavoro). Il 15 maggio alle ore 10.30 nell’evento “#Meccatronicocercasi. L’innovazione corre su strada nel settore dei veicoli industriali” incontreranno virtualmente gli studenti di scuole superiori e università di tutta Italia per raccontare l’evoluzione in atto nei comparti della costruzione, distribuzione e assistenza dei veicoli industriali e le opportunità occupazionali e formative offerte dal settore.

Motor Valley Fest è realizzato da Regione Emilia Romagna – APT Servizi, Comune di Modena, Comune di Maranello, Associazione Motor Valley Development, Meneghini & Associati, con il supporto di Enit, ACI, Anfia, Camera di Commercio di Modena, Fondazione di Modena, BolognaFiere, Motorsport Network e finanziato nell’ambito dei Fondi Europei 2014-2020 della Regione Emilia Romagna – Por Fesr. UniCredit è main sponsor dell’evento.

Per seguire il convegno inaugurale e le round table in streaming è possibile registrarsi direttamente al seguente link: https://motorvalley.it/event/motor-valley-fest-opening-session/

Per le aziende interessate ad essere mentor per le presentazioni delle start-up, iscrizioni al seguente link: https://motorvalley.it/motorvalleyfest/innovation-talents/

Sul sito web www.motorvalleyfest.it sarà possibile visualizzare tutte le informazioni aggiornate relative al nuovo progetto.

Gli studenti delle classi 1C e 1D della Scuola Secondaria di Primo Grado “Biagio Pelacani” dell’Istituto Comprensivo “Rita Levi-Montalcini” hanno sviluppato il progetto in collaborazione con il Consorzio di Bonifica Parmense da casa, utilizzando Google Meet e Google Maps, realizzando anche un interessante spot video .

Parma Aprile 2020 – La distanza forzata ed il lockdown, dovuti all’emergenza Covid-19, non fermano il desiderio e la voglia degli studenti – coinvolti nelle attività formative del Consorzio della Bonifica Parmense – di conoscere ed approfondire il proprio territorio ed in particolare l’importanza delle funzioni consortili nella gestione della risorsa idrica per la difesa e lo sviluppo del comprensorio.

Mettendo a profitto una collaborazione con i tecnici del Consorzio che ha preso il via nell’autunno scorso, i ragazzi e le ragazze delle classi 1C e 1D della Scuola Secondaria di Primo Grado “Biagio Pelacani” dell’Istituto Comprensivo di Noceto “Rita Levi-Montalcini” hanno scelto di non fermarsi e, al contrario, di portare avanti e di concludere – sperimentando anche l’impiego di nuovi strumenti tecnologici – il progetto di ricerca sulla storica rete dei canali , con particolare riferimento nella fattispecie al Canale Sanvitale. La fitta rete di canalizzazione infatti rappresenta un’opera di fondamentale importanza per l’economia dei comuni di Medesano, Noceto, Fontevivo, Fontanellato e San Secondo lungo un’unica “strada d’acqua” che dalla pedemontana si adagia verso la Bassa alimentando i distretti del Parmigiano Reggiano e del pomodoro.

Il progetto, nato nell’ambito delle attività formative per gli istituti scolastici, è stato sviluppato dagli studenti, che hanno studiato e approfondito i temi ambientali affrontati, dalle proprie abitazioni, con il coordinamento delle loro insegnanti.

L’obbligo di svolgere le attività didattiche a distanza ha portato anche alla conseguente modifica del programma iniziale e ad una serie di innovazioni che alla fine hanno dato un soddisfacente risultato.
Gli studenti hanno potuto sperimentare l’utilizzo di strumenti come le App di Google, Meet e Google Maps e hanno anche realizzato il Quick Response Code: un’immagine che può essere decodificata tramite appositi lettori contenuti negli smartphone e nei tablet per poter vedere il video prodotto.

In particolare il progetto ha permesso di creare una vera e propria mappatura – visualizzabile tramite Google Map all’indirizzo urly.it/3570x – della rete dei canali Sanvitale: in corrispondenza di ogni canale è stata inserita una descrizione. Gli alunni dell’Istituto Comprensivo di Noceto hanno anche realizzato uno spot video del progetto di ricerca sulla rete dei canali Sanvitale, leggendo, in prima persona, alcuni testi – dai toni scherzosi e in rima – sull’importanza degli interventi del Consorzio della Bonifica Parmense sul territorio. Lo spot è visibile sul portale web della scuola all’indirizzo: http://icnoceto.edu.it/iorestoacasa/893-canali-sanvitale.html.

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Lotta al cuneo salino e studio delle falde acquifere, il progetto internazionale prende il via da Comacchio

Grazie ai laboratori del CER in collaborazione con il Consorzio Pianura di Ferrara e alle Università di Padova, Pavia ma anche accademie spagnole, turche e giordane inizia RESERVOIR, progetto destinato a condizionare le future scelte dei paesi del Mediterraneo oggi alle prese con crisi idriche e risalita del cuneo salino

Gli effetti del cambiamento climatico globali mostrano chiare ripercussioni anche nelle regioni del Mediterraneo e l’incremento delle temperature ha proporzionalmente aumentato la diretta dipendenza dalle acque sotterranee come indispensabile fonte di acqua dolce. Una fonte oggi più che mai al centro dell’attenzione corale e con essa gli inevitabili impatti qualitativi e quantitativi che ne derivano. Per rispondere in maniera adeguata a queste nuove rilevanti sfide nasce il progetto RESERVOIR con l'obiettivo di fornire nuovi prodotti e servizi utili all’insegna di una gestione sostenibile delle acque sotterranee da testare in quattro aree scelte in maniera oculata nel Mediterraneo e particolarmente soggette a stress idrico: Italia, Spagna, Turchia e Giordania.

L’area-test italiana è rappresentata da una fetta di territorio composito a ridosso della costa Adriatica, nella zona di Comacchio in provincia di Ferrara, in cui il Canale Emiliano Romagnolo, in stretta collaborazione con il Consorzio di Bonifica della Pianura di Ferrara, si occuperà del miglioramento delle conoscenze sull’impatto sugli acquiferi delle attività agricole e civili in zona anche non lontana ad insediamenti urbani a forte vocazione turistica. In particolare, nell’arco dei 4 anni di durata del progetto, saranno messi a punto modelli di gestione delle acque superficiali adeguati a contrastare l’avanzata del cuneo salino verso le aree interne, con gli immaginabili effetti positivi sulla qualità delle risorse, uno dei principali obiettivi delle Direttive Europee in materia di conservazione delle acque.

I risultati di RESERVOIR saranno utilissimi per le decisioni future, tali da poter incidere sulle politiche nei cosiddetti paesi-target presi in esame e con ogni probabilità potrebbero diventare modello riconosciuto, soprattutto in ambienti con equilibri ambientali fragili, in cui le risorse idriche hanno impatti evidenti su tutti i comparti produttivi: agricolo, industriale e civile. Il Canale Emiliano Romagnolo , forte del suo ruolo di gestore di risorsa idrica superficiale e di ente di ricerca tecnico-scientifica (AcquaCampus) con vasta e maturata esperienza in materia di studio di falde acquifere destinate al soddisfacimento dei fabbisogni idrici delle colture, è partner e parte integrante del team di progetto che raggruppa tra gli altri l’Università di Pavia e le Università di Padova, Alicante (Spagna), Dokuz Eyul (Turchia), Giordania.

 

A seguito della diminuzione dei ricoveri per l’infezione da covid19, chiude ufficialmente oggi l’ospedale da campo allestito dall’Esercito a supporto del sistema sanitario provinciale. La struttura, attivata a tempi di record quattro settimane fa, è stata fondamentale per allentare la pressione nei momenti di maggior tensione per il presidio cittadino e per tutta la rete.

L’ospedale da campo sarà smontato nei prossimi giorni. Una volta sanificate e ricondizionate, attrezzature e materiali rimarranno a Piacenza, in attesa di futuri eventuali utilizzi, secondo una scelta condivisa dal Polo di Mantenimento Pesante Nord e dall’Azienda Usl.

Ieri mattina le autorità provinciali e regionali hanno voluto portare il proprio saluto e ringraziamento al personale militare a nome di tutta la comunità.

In particolare, grande elogio è stato espresso da tutti i presenti per gli uomini e donne dell’Esercito che in queste settimane hanno prestato servizio a Piacenza. Oltre al lavoro del personale sanitario dell’ospedale da campo, è stato ricordato anche l’impegno di tutti i professionisti impegnati nell’allestimento e mantenimento della struttura.

La disponibilità dell’Esercito a lasciare l’ospedale da campo a disposizione del territorio è stata riconosciuta dalle autorità presenti come un’ulteriore prova della sinergia tra Istituzioni che ha caratterizzato questo periodo. Il progressivo aumento di disponibilità di posti letto negli ospedali del Piacentino e la conseguente chiusura della struttura militare, tanto preziosa nelle fasi più critiche, sono da leggersi oggi come un importante segnale positivo.

“Eravamo qui nel giorno dell’apertura, e siamo qui oggi - afferma Davide Baruffi, sottosegretario alla Presidenza della Giunta della Regione Emilia- Romagna - nel giorno della chiusura. In primo luogo, per dire grazie agli uomini e alle donne dell’Esercito per il lavoro svolto, di grande aiuto per le nostre strutture sanitarie e la comunità locale. Voglio sottolineare come questo sia un altro passo avanti che in Emilia-Romagna stiamo facendo verso il superamento dell’emergenza, che pur richiede ancora tanto lavoro e impegno da parte di tutti noi”.

“Poter contare sulla dedizione e la competenza dimostrate in queste settimane dai responsabili e da tutto il personale dell’ospedale da campo – ha detto il sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri - è motivo di conforto, per tutti noi. Medici, infermieri e militari di supporto hanno saputo non solo prendersi cura dei pazienti, ma anche infondere, con la propria presenza, il coraggio e la speranza di cui avevamo così bisogno. Noi tutti speriamo di non aver più bisogno di questa struttura ma siamo anche consapevoli di quanto sia significativa la generosità dell’Esercito Italiano nel lasciare le attrezzature a disposizione del territorio piacentino, garantendone così la piena e tempestiva funzionalità qualora se ne rendesse necessario il ripristino. A nome di tutta la città di Piacenza voglio esprimere il più sentito e sincero ringraziamento per esservi ancora una volta messi a disposizione della nostra comunità".

“La collaborazione tra istituzioni – ha messo in evidenza Luca Baldino, direttore generale dell’Ausl di Piacenza – si è rivelata davvero strategica per affrontare i momenti di maggior tensione di questa emergenza. Nelle giornate in cui avevamo oltre cento accessi in Pronto soccorso, i posti letto dell’ospedale da campo e la sinergia con l’Esercito sono stati cruciali per aumentare la ricettività della nostra rete provinciale. Complessivamente, questa struttura ha accolto 52 pazienti, esattamente come se fosse un reparto interno del nostro presidio. Non possiamo che essere grati per la disponibilità dimostrata da tutti i reparti con cui abbiamo collaborato in queste settimane”.

“Il dovere del ringraziamento non è mai scontato, e mi associo alle parole complete ed emozionanti di chi mi ha preceduto”, sono le parole del Prefetto di Piacenza dott. Maurizio Falco. “Ringraziare in questo luogo queste persone straordinarie, oggi assume ancora di più il significato etico della testimonianza e il valore aggiunto del gioco di squadra. Nessuno vince da solo ma se tutti i livelli della governance dello Stato, centrali e territoriali, si mettono in sintonia, facendo sì che il confronto non trascenda mai in conflitto, la macchina dello Stato fronteggia ogni avversità. Non possiamo dirci completamente felici per avervi conosciuto e lavorato insieme, solo perché il nemico sconosciuto ci ha colto di sorpresa ed ha mietuto troppe vittime innocenti. Ci rimane l’orgoglio di chi ha potuto starvi accanto, insieme agli operatori sanitari degli ospedali piacentini, sapendo che avete insieme a noi dato tutto per questa splendida comunità. Mi associo all’invito del Sindaco Barbieri per reincontrarvi qui, in occasioni più serene, dove potrete raccogliere anche il riconoscimento commosso dei tanti che avete contribuito a restituire ad una vita serena, normale, e che vorrebbero farlo ma non possono. Grazie ancora”.

A conclusione degli interventi delle autorità civili, il Comandante delle Forze Operative Terrestri di Supporto, Generale di Corpo d’Armata Giuseppenicola TOTA, ha voluto ringraziare la comunità piacentina per come ha sostenuto gli uomini e le donne in divisa, sottolineando come i risultati ottenuti siano il frutto di una costante attività addestrativa che ha visto l’ospedale da campo schierato lo scorso anno a Bari e, nel 2018, a Foligno e che solo il lavoro e l’impegno quotidiano permettono di essere sempre pronti dove ve ne sia la necessità.

L’impegno delle Forze Armate sul territorio piacentino, duramente colpito dall’emergenza coronavirus, non si ferma: in una ideale staffetta tra Esercito e Aeronautica, da qualche giorno sono stati messi a disposizione della comunità due palazzine dell’area logistica dell’aeroporto a San Polo di Podenzano per ospitare persone dimesse, clinicamente stabili e completamente autonome ma con necessità di isolamento e impossibilità logistica a far rientro nel proprio domicilio.

La ricettività complessiva è di 36 posti letto, distribuiti al piano terra dei due edifici, con la possibilità di ampliamento al piano superiore. A oggi tutte le stanze della palazzina “Aquila” risultano occupate; a breve, con l’ingresso di nuovi ospiti, si attiveranno anche quelle della palazzina “Falco”.

Tra le persone accolte a San Polo, ci sono anche due neomamme con i loro bimbi. Sanitari, volontari e militari le hanno accolte con non poca emozione e hanno visto nella presenza dei piccoli un motivo di speranza nella lotta al virus.

 

Riceviamo e pubblichiamo il testo di una lettera di un cittadino comune, seppure ben impegnato per il suo paese Colorno, inviata al Presidente del Consiglio, al Codacons e al Garante della Privacy in merito alla APP IMMUNI che sta per essere licenziata dai Comitati Scientifici al servizio (o viceversa?) di Giuseppe Conte.

Pre.mo presidente Conte,
da cittadino italiano e colornese, le scrivo queste poche righe in merito al possibile utilizzo dell'app "Immuni" che potrebbe partire con utilizzo facoltativo al 4 di maggio.
La situazione dell'Italia sebbene sia migliorata è ancora difficile e da cittadino che sta rispettando le regole imposte da Voi per tutelarci dalla pandemia, mi permetto di fare alcune considerazioni.
L'utilizzo di un app del genere dovrebbe prevedere l'aggiornamento quotidiano degli utenti registrati, al fine di "riempire" il database atto a rendere funzionale l'app. Mi pongo però alcune domande.
L'aggiornamento quotidiano dell'applicazione con i dati richiesti, non potrebbe essere errato o falsificato?... Noi non siamo medici e come faremo a sapere se siamo asintomatici o meno?..
L'applicazione dovranno installarla anche i nostri disabili, minori o bambini? Con il consenso dei genitori?... E per gli anziani che non hanno o non sanno usare smartphone fornirete braccialetti elettronici? Braccialetti elettronici che si è fatto fatica a reperire addirittura per i carcerati che non hanno potuto fruire di misure alternative?
Comprendo che in Italia la privacy, pur essendoci una legge ferrea e importante è pura utopia a causa del web, ma non sarebbe il caso prima di compiere una scelta del genere di approfondirla? Approfondirla anche per via dell'estrema necessità a mio parere da informatico, di redigere prima e non durante un completo e realistico database di tutta la popolazione, a seguito di tamponi. In Korea l'app è stata ed è tuttora utilizzata con successo, ma prima sono stati eseguiti tamponi grazie al posizionamento di unità mobili sanitarie quartiere per quartiere. Il modo migliore per avere a disposizione un database affidabile e conforme. Diversamente l'applicazione potrebbe non dare i frutti sperati, e si ridurrebbe soltando ad un mero "ricatto" atto ad imporne l'utilizzo, pena l'ulteriore limitazione negli spostamenti. Sul rischio privacy permettetemi di porre le mie perplessità dopo l'hackeraggio dei server del portale Inps e fare Lazio. Siamo davvero in grado di difenderci da eventuali tentativi di violazione informatica?...
Vorrei anche permettermi di fare un accenno alla possibilità di fornire i non possessori di smartphone di braccialetto elettronico. Quando arriverebbero questi braccialetti? A procedura già in vigore da tanto, così come con le mascherine che si sono iniziate a distribuire solo nel pieno dell'emergenza, costringendo diversi italiani ad acquistarle a peso d'oro a causa di alcuni approfittatori?...
Ritenevo doveroso esporre il mio parere e ove possibile vi pregherei di rivalutare o ridimensionare la cosa. Pur capendo che la fase 2 è assolutamente necessaria per far ripartire il motore dell'Italia, e non priva di rischi, vedo assolutamente necessaria una valutazione approfondita.

Grazie per la considerazione. Inoltro la seguente anche al garante per la privacy e al Codacons.

 

Un cittadino
Nicola Scillitani

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