Venerdì, 10 Aprile 2020 21:08

Emilia Romagna, bisogna avere pazienza

Coronavirus, l'aggiornamento: 19.128 i casi positivi in Emilia-Romagna, 451 in più rispetto a ieri. I casi lievi in isolamento a domicilio sono 8.376. Continuano a salire le guarigioni, che arrivano complessivamente a 3.381 (+278), e a diminuire i ricoveri

Scende ancora il numero dei pazienti nelle terapie intensive 349 (-6 rispetto a ieri) e dei ricoverati negli altri reparti Covid (-126). I decessi sono 2.397, 81 in più

Bologna 10 aprile 2020  – Sono 19.128 i casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 451 in più rispetto a ieri. E hanno raggiunto quota 85.884 i test effettuati, 4.169 in più. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi, venerdì 10 aprile, sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Complessivamente, 8.376 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (338 in più rispetto a ieri). 349 le persone ricoverate in terapia intensiva: 6 in meno di ieri. E diminuiscono anche i pazienti ricoverati in terapia non intensiva, negli altri reparti Covid (-126). Purtroppo, si registrano 81 nuovi decessi: 47 uomini e 34 donne.

Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 3.381 (+278), delle quali 1.861 riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 1.520 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 14 residenti nella provincia di Piacenza, 19 in quella di Parma, 9 in quella di Reggio Emilia, 10 in quella di Modena, 13 in quella di Bologna (di cui 1 in territorio imolese), 3 a Ferrara, 8 nella provincia di Forlì-Cesena (tutti nel forlivese), 5 in quella di Rimini, nessun decesso si è verificato nella provincia di Ravenna e nel cesenate.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.049 a Piacenza (29 in più rispetto a ieri), 2.473 a Parma ( 52 in più), 3.630 a Reggio Emilia (125 in più), 2.930 a Modena (63 in più), 2.621 a Bologna (91 in più), 333 a Imola (7 in più), 566 a Ferrara (3 in più). In Romagna sono complessivamente 3.616 (81 in più), di cui 766 a Ravenna (25 in più), 608 a Forlì (8 in più), 491 a Cesena (10 in più), 1.651 a Rimini (38 in più).

La rete ospedaliera: 5.074 i posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid-19

Da Piacenza a Rimini prosegue il lavoro all’interno della rete ospedaliera per il piano di rafforzamento dei posti letto messo a punto dalla Regione: sono complessivamente 5.074 quelli rilevati oggi, tra ordinari (4.501) e di terapia intensiva (573). Nel dettaglio: 632 posti letto a Piacenza (di cui 46 per terapia intensiva), 1.080 Parma (69 quelli di terapia intensiva), 665 a Reggio Emilia (64 terapia intensiva), 543 a Modena (86 terapia intensiva),1.135 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (163 terapia intensiva, di cui 16 a Imola), 264 Ferrara (38 terapia intensiva), 755 in Romagna, di cui 107 per terapia intensiva (nel dettaglio: 205 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 131 Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva, a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola per la terapia intensiva; 24a Faenza, al San Pier Damiano Hospital; 99 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva, a cui si aggiungono 30 letti ordinari nella struttura privata Villa Serena; 128 a Cesena, di cui 26 per terapia intensiva).

L’attività dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile

Dispositivi di protezione individuale e materiale medico

Dal Dipartimento nazionale sono arrivati oggi all’Agenzia regionale 4 ventilatori polmonari per terapia intensiva, ma il dato è ancora parziale.

Dall’inizio dell’emergenza l’Agenzia regionale di protezione civile ha messo a disposizione della sanità emiliano-romagnola 147 ventilatori per la respirazione assistita in uso negli ospedali per le manovre invasive sui pazienti Covid positivi. Altri nove respiratori sono stati reperiti presso i Servizi veterinari della Regione.

Dopo le 10.000 mascherine già segnalate ieri, donate dall’azienda farmaceutica bolognese Alfasigma, sul fronte delle donazioni si segnala oggi l’arrivo nel magazzino dell’Agenzia di Bologna di 2.200 mascherine chirurgiche messe a disposizione dall’azienda cinese di materiali sanitari Foshan New Pearl e 3.700 FFP3 dall’Apple store di Bologna.

Sul sito del Dipartimento e su quello del Ministero della Salute, sono disponibili i dati complessivi dei Dispositivi di protezione individuale e delle apparecchiature elettromedicali distribuiti dalla Protezione Civile a Regioni e Province autonome. Il sistema informatico ADA (Analisi Distribuzione Aiuti) viene aggiornato ogni sera dalle 22 alle 23.30.

Requisizioni

Oggi all’Interporto di Bologna, a seguito di un’operazione svolta dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli, in stretta collaborazione con la Guardia di Finanza, 49.000 mascherine chirurgiche e 21.000 FFP3 che sono state consegnate a funzionari dell’Agenzia regionale Protezione civile e depositate nel magazzino del Frullo (Bologna), da cui verranno successivamente redistribuite sul territorio per le esigenze segnalate dalle strutture sanitarie ed ospedaliere.

Volontariato all’opera

Questa mattina è stata potenziata la postazione dei volontari del 118 presso l’Ospedale Maggiore di Bologna per migliorare l’operatività degli addetti. Volontari Federgev (Guardie ecologiche ed ambientali) hanno installato due moduli abitativi (container) - uno per uso ufficio e uno per uso magazzino - ed un modulo igienico docce.

Hanno toccato le 1.293 unità ieri, giovedì 9 aprile, i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati in varie attività.

Dall’inizio dell’emergenza, si contano 17.612 giornate di impegno. Questo il dettaglio: 830 supporto ai Comuni per le attività di assistenza alla popolazione, con un rilevante apporto degli scout Agesci (170); 292 supporto alle Ausl nel trasporto degenti con ambulanze, trasporto campioni sanitari e consegna farmaci (Cri e Anpas); disinfezione e sanificazione dei mezzi di soccorso: 12 (a Parma).

Proseguono intanto i turni degli Alpini (ANA-RER) all’ospedale da campo di Bergamo. Prosegue al porto di Ravenna il supporto quotidiano di sei volontari Cri e Anpas nel controllo delle temperature ai camionisti che caricano nella zona portuale.

I punti triage

Sono 33 i punti triage attivi in Emilia-Romagna (10 davanti alle carceri, 23 per ospedali e cliniche). Nel dettaglio 3 sono in provincia di Piacenza (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di Parma (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di Reggio Emilia (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città); 3 nella città metropolitana di Bologna (davanti al Sant’Orsola e al Maggiore, e a Imola); 2 in provincia di Ferrara (Argenta e Cento); 1 in provincia di Forlì-Cesena (Meldola); 1 in provincia di Ravenna (Ravenna città); 1 in provincia di Rimini (Rimini città) e 1 nella Repubblica di San Marino./Ti.Ga.

 

 

Venerdì, 10 Aprile 2020 19:10

Una fotografia per Parma, primo "bonifico"

Siamo orgogliosi di comunicare che dopo sole tre giornate di attività, il portale https://unafotografiaperparma.myportfolio.com ha raccolto 1.500 euro di contributi ricavati dalle vendite delle fotografie proposte.

Una fotografia per Parma è un progetto nato dalla collaborazione tra i Festival fotografici del territorio, il Colorno Photo Life e Stop-piccolo festival indipendente della fotografia, con il supporto tecnico di Cactus Studio, ed ha lo scopo di raccogliere fondi per il reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Maggiore di Parma.

Il progetto coinvolge fotografe e fotografi che hanno donato un loro scatto, in vendita sul portale al prezzo di 50 euro.
Siamo estremamente grati a tutti i fotografi che hanno reso possibile questo primo traguardo.
In giornata effettueremo il primo bonifico alla terapia intensiva dell’Ospedale Maggiore di Parma.

Nel frattempo la raccolta fondi continua.
Potete sfogliare gli scatti proposti andando al seguente link: https://unafotografiaperparma.myportfolio.com/le-foto
Vi aspettiamo numerosi.

Il logo dell’iniziativa è creato da Francesca Bianchi.
Gigi Montali (Colorno Photo Life)
Giulio Nori e Mauro Carbonaro (Stop-piccolo festival indipendente della fotografia)
Luca Bertozzi (Cactus Studio)
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La Bonifica Parmense per l’Assistenza Pubblica: 10.000 euro da personale e consiglieri agli operatori delle ambulanze
Parma, 10 Aprile 2020 – Diecimila euro per sostenere in modo concreto la vicinanza a chi quotidianamente contribuisce con il proprio personale impegno al contenimento dell’emergenza sanitaria in corso, causata dal virus Covid-19.

È questo il gesto solidale che lo staff, la dirigenza e i membri del consiglio di amministrazione del Consorzio di Bonifica Parmense hanno compiuto, tramite cessione di un’ora di lavoro dei dipendenti e un libero contributo degli amministratori, a beneficio degli operatori volontari dell’Assistenza Pubblica provinciale, impegnati a tempo pieno in prima linea in tutto il territorio.

Il presidente del Consorzio Luigi Spinazzi e il direttore generale Fabrizio Useri hanno espresso al Consiglio e a tutto personale dell’ente la necessità di svolgere al meglio il proprio ruolo, non solo continuando a garantire tutte le specifiche funzioni essenziali nelle aree del comprensorio parmense, ma anche sostenendo il progetto che l’Assistenza Pubblica sta promuovendo, volto a raccogliere fondi utili per l’acquisto centralizzato dei cosiddetti DPI, i dispositivi di protezione individuale per gli operatori delle ambulanze.

“Un gesto di vicinanza immediata per supportare chi si impegna ogni giorno per la propria comunità con abnegazione e rischio personale – ha rimarcato Spinazzi – . Tutti noi del Consorzio di Bonifica, con spirito solidale, abbiamo condiviso l’importanza di questa sottoscrizione e siamo orgogliosi della nostra risposta alla raccolta fondi per le attività dell’Assistenza Pubblica”.

UniCredit per l’Italia - Dalla banca prestiti senza interessi a chi è impegnato in prima linea nel lotta al Covid-19

UniCredit amplia per i propri clienti il pacchetto di misure straordinarie di solidarietà messe in campo in queste settimane per l’emergenza Covid-19 e offre al personale medico, infermieristico e agli operatori socio sanitari impegnati in prima linea negli ospedali italiani la possibilità di ottenere nuova liquidità a tasso zero.

Nello specifico, coloro che ne faranno richiesta, entro il 31 dicembre 2020, potranno ottenere prestiti personali fino a 30 mila euro, rimborsabili in un periodo massimo di 84 mesi, senza interessi e senza spese di istruttoria. La richiesta, per i clienti della banca, è attivabile in modalità semplificata da remoto attraverso i canali digitali della banca, senza necessità di recarsi personalmente in filiale.
La banca offre inoltre per le stesse categorie di dipendenti del settore pubblico, la possibilità di richiedere un finanziamento attraverso la cessione del quinto dello stipendio, sempre a tasso zero e senza spese d’istruttoria e commissioni d’intermediazione, rimborsabili in un periodo massimo di 120 mesi.

Andrea Casini e Remo Taricani, Co-CEO Commercial Banking Italy di UniCredit, commentano: "Siamo grati agli infermieri, agli operatori socio sanitari e al personale medico per il loro prezioso impegno quotidiano in questa difficile contingenza e vogliamo essere loro di aiuto. Per questa ragione mettiamo a loro disposizione strumenti di liquidità senza costi e interessi, per sostenerli nelle loro eventuali esigenze finanziarie in modo rapido, concreto e semplice".

Questa nuova iniziativa si aggiunge a quelle già messe in campo da UniCredit nelle ultime settimane per supportare le comunità, i clienti e i colleghi nella lotta contro Covid-19.

 

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Parma ha donato dell’Ospedale dei Bambini di Parma più di 350 confezioni contenenti fumetti di Finzy, matite, pennarelli e altri gadget destinati ai piccoli ospiti del nosocomio ed ai figli degli operatori sanitari dell’Ospedale Maggiore.

"Le avventure di Finzy" è un fumetto illustrato della Guardia di Finanza per bambini, dove “Finzy”, ormai mascotte del Corpo, è un finanziere con le sembianze di un grifone coinvolto in avventurose missioni contro i “cattivi”.

Si tratta di un piccolo gesto simbolico che esprime la vicinanza dei finanzieri ai tanti bambini che, in questo momento storico, stanno soffrendo particolarmente la solitudine. I bambini ricoverati in ospedale, infatti, a causa dell’emergenza epidemiologica, sono costretti a ricevere visite limitate e ridotte nei tempi. I figli di medici e infermieri sono spesso obbligati a stare lontani dai loro genitori, impegnati anche nei giorni di festa, Pasqua compresa, a combattere in prima linea contro il virus.

A consegnare oggi le confezioni, decorate con i colori d’Istituto – il giallo e il verde – e con il motto “Ci rialzeremo per il sorriso di un bambino”, c’era una delegazione di militari in uniforme. Ad accoglierli, nel piazzale antistante l’Ospedale Maggiore, Maria Tersa Luisi, dirigente medico della direzione sanitaria che ha ringraziato davvero di cuore, tutti i militari della Guardia di finanza per il loro bellissimo gesto.
“Speriamo che attraverso le avventure della nostra mascotte, il grifone Finzy, e del suo mondo un po' reale e un po’ immaginario, questi bambini possano allontanare almeno per qualche momento la tristezza – ha detto il Comandante della Guardia di Finanza, Colonnello Gianluca De Benedictis – e convincersi ancora più fermamente che ogni storia, anche la più buia e la più spaventosa, ha il suo lieto fine”.

COVID 19, prosegue l’attività di consulenza psicologica telefonica per i cittadini al numero 0522 296555. Il servizio è attivo dalle ore 7.30 alle ore 17 dal lunedì al venerdì, il sabato dalle ore 7.30 alle ore 13. Risponde un operatore che inoltra la chiamata all’équipe psicologica per l’emergenza (EPE) dell’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia. Il costo della chiamata è a carico del cittadino.

Le domande più frequenti che i cittadini rivolgono agli psicologi e alle psicologhe che lavorano al servizio di consulenza psicologica per emergenza COVID 19 riguardano il timore di poter avere contratto il virus anche in assenza di sintomi, la preoccupazione di poter essere veicolo di contagio per le persone anziane che vivono in casa, la paura di non riuscire a gestire familiari risultatati positivi in isolamento domiciliare, la solitudine, il timore che l’epidemia possa durare ancora molto tempo, le indicazioni su come poter gestire la comunicazione con i bambini o come dar loro informazioni.

Analoghi percorsi, con diverse modalità organizzative, sono stati attivati per offrire supporto agli operatori, ai cittadini affetti da COVID 19 in isolamento e ai loro familiari.

La delusione di CNA per l’inadeguatezza dei provvedimenti previsti, macchinosi e insufficienti.

Modena, 9 aprile 2020. Così non va, semplicemente non va. È molto critico il giudizio della CNA sul pacchetto di misure per il credito contenuto del decreto liquidità pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale. Il testo non soddisfa l’urgenza di mettere a disposizione di tutti gli operatori economici la minima liquidità necessaria a far fronte alle spese correnti che devono essere onorate per non far saltare tutta la catena dei pagamenti.

Senza liquidità non si potranno pagare stipendi, affitti, fornitori mettendo in crisi famiglie e altre imprese
L’automatismo introdotto per la concessione della garanzia, infatti, non assicura neanche per gli importi inferiori a 25mila euro la concessione di credito bancario, lasciando, di fatto, la valutazione del merito di credito, della durata e delle condizioni applicabili in mano alle banche.

Non è sicuro neanche che gli imprenditori possano ottenere credito aggiuntivo. Il Decreto, infatti, prevede che il debitore possa consentire alla banca di non aumentare l’esposizione, ed essendo in posizione di oggettiva debolezza, potrebbe cedere alla richiesta della banca di sostituire posizioni in essere con crediti totalmente garantiti dallo stato.

“Di fatto – commenta Alberto Papotti, segretario provinciale di CNA Modena – si rischia di escludere da provvedimento proprio le imprese che ne hanno più bisogno, una logica che purtroppo non ci è nuova”.

CNA è profondamente delusa anche della dimensione dell’intervento; lo stanziamento di 1.729 milioni di euro, destinato ad incrementare la dotazione del Fondo, potrà assicurare al massimo 20 miliardi di nuovi, una cifra che è pari appena all’1% del fatturato di tutte le imprese che potrebbero richiedere questo tipo di prestiti.

Del tutto comprensibile, quindi, la rabbia e lo sconcerto di chi confidava veramente di poter avere mezzi finanziari sufficienti per non essere costretto a chiudere.

È importante sottolineare anche l’importanza di una sburocratizzazione della concessione di questi prestiti: in questo momento, cosi drammaticamente difficile, il fattore tempo è decisivo, i provvedimenti hanno l’obbligo di essere veloci ed efficaci: serve un percorso rapidissimo per mettere a disposizione delle imprese nuovo credito senza burocrazia, senza procedure valutative, a zero interessi, con 24 mesi di preammortamento e 10 anni per la restituzione.

“Invitiamo il Governo e il Parlamento a correggere immediatamente il provvedimento per mettere in condizioni artigiani, imprenditori, autonomi e professionisti di affrontare con un minimo di serenità il futuro”.

 

 

CGIL, CISL e UIL e i sindacati dei Pensionati SPI, FNP e UILP della provincia: "Subito i test epidemiologici. Le organizzazioni sindacali possono dare un contributo fattivo e propositivo nella gestione delle criticità"

CGIL, CISL e UIL territoriali, unitamente ai sindacati dei Pensionati SPI CIGL, FNP CISL e UILP considerano una emergenza centrale la situazione degli anziani ospiti nelle case di riposo a gestione pubblica e privata e degli operatori che ne assicurano, ai diversi livelli, la cura e la accoglienza.

Si tratta di contesti molto particolari, più di altri esposti al rischio per una maggiore vulnerabilità delle persone ospitate. I dati che riceviamo ci dicono di un alto numero di persone coinvolte, per le quali è necessario e stringente attivare da subito le linee di indirizzo indicate dalla Azienda sanitaria e dalla Regione Emilia Romagna, che prevedono di sottoporre ad indagine mediante test epidemiologici appositi la popolazione interessata.

In provincia di Parma il servizio di offerta si articola in una rete di strutture residenziali accreditate ed in convenzione per un numero complessivo di 57 strutture (14 case di riposo e 43 CRA) ubicate nei quattro distretti della provincia, per un totale di circa 2100 posti letto e di centinaia di operatrici ed operatori che vi lavorano.

Rimarchiamo la necessità di un coordinamento a livello di distretti che tenga conto anche del contributo fattivo che le Organizzazioni Sindacali confederali e di categoria possono dare nell’ambito del monitoraggio delle situazioni che sappiamo diversificate sul territorio.

Il sistema di controllo e monitoraggio rispetto alla applicazione delle linee di indirizzo riteniamo vada esteso anche alle case di riposo a gestione privata e alle case famiglia, realtà ben presenti benché gestite con modalità diverse per le quali esistono linee guida di comportamento ma non a nostra conoscenza protocolli specifici per la gestione del Covid 19.

Nell’ottica della massima collaborazione, in un momento che tutti sappiamo complesso e con tante incognite ancora da definire, riteniamo che il nostro compito non si assolva solo nel segnalare difformità e situazioni critiche, di cui continueremo ad interessarci, ma che debba essere a maggior ragione propositivo e di complemento agli impegni assunti dal comparto della sanità pubblica dall’inizio dell’espandersi della epidemia fino ad oggi.

Pubblicato su www.cgilparma.it  il 9 Aprile 2020

Sanità. Visita dell'assessore Raffaele Donini all'ospedale di Piacenza, per portare il saluto della comunità regionale al personale e ai pazienti. "Il nostro grazie a tutti quelli che stanno operando per fronteggiare l'emergenza, dagli operatori sanitari ai volontari. Le istituzioni sono al loro fianco in questa lotta che ci unisce"

Il titolare regionale della delega alle Politiche per la salute oggi nel reparto Covid di Medicina d'urgenza e in Pediatria, dove ha portato un grande uovo di Pasqua e piccoli doni ai bambini ricoverati

Bologna 9 aprile 2020 - Una visita per portare il ringraziamento di tutta la comunità regionale agli operatori sanitari, per stringersi in un abbraccio virtuale ai pazienti e per lasciare ai bambini ricoverati in Pediatria un piccolo dono pasquale.

L’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, è stato oggi all’ospedale di Piacenza, dove ha visitato il reparto Covid di Medicina di urgenza e quello di Pediatria e incontrato, oltre ai rappresentanti di tutto il personale sanitario aziendale, alcuni degli operatori sanitari e dei medici in prima linea per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.

“Ci ho tenuto- ha affermato l’assessore- ad essere qui a Piacenza, come prima visita, al reparto di pazienti Covid dell'ospedale, sia per rendermi conto di com’è la situazione attuale, sia per ringraziare personalmente tutto il personale sanitario, medici, infermieri, professionisti che da settimane sono in prima linea per fronteggiare l’emergenza. Con loro, voglio ricordare anche la Protezione civile, le Forze dell’ordine e i tanti volontari che ogni giorno, con dedizione e impegno, lavorano per il bene e l’interesse di tutti noi. Sono qui- ha aggiunto Donini- non solo per dire grazie, ma per dire che stiamo lottando insieme, che la comunità regionale e le istituzioni sono al loro fianco. Anche per recepire quotidianamente le necessità e le richieste dei presìdi del nostro sistema sanitario, che alla fine riuscirà a sconfiggere questa epidemia".

E proprio come simbolico gesto di affetto da parte della Regione nell’imminenza delle festività pasquali, l’assessore ha consegnato al reparto di Pediatria un uovo di Pasqua formato gigante, con altri piccoli doni per i bambini ricoverati. /EC

Venerdì, 10 Aprile 2020 08:03

L'organico della scuola resta invariato

"L'organico della scuola resta invariato".  L'annuncio è stato anticipato nella giornata di ieri dalla Ministra Lucia Azzolina attraverso il profilo facebook.

"Le cattedre non saranno toccate, - prosegue la Ministra - non diminuiranno, come abbiamo sempre promesso, nonostante la denatalità. È un risultato importante per il mondo dell'Istruzione. Non scontato. Frutto di una lunga interlocuzione con il Ministro Roberto Gualtieri, che ringrazio, e il Ministero dell'Economia e delle Finanze. Abbiamo fatto una scelta di campo, che non guarda ai meri calcoli numerici, ma che mette al centro i nostri ragazzi e i loro diritti. Che vede la scuola come settore su cui investire. E che consentirà di lavorare nell'ottica della riduzione del numero di alunni per classe."

Giovedi 9 aprile 2020 

L’assistenza sanitaria integrativa rappresenta una forma di tutela aggiuntiva a disposizione dei lavoratori e dei cittadini che intendono integrare i servizi messi a disposizione dal Sistema Sanitario Nazionale e accedere, a condizioni agevolate, a prestazioni sanitarie erogate dalle strutture private sia nell’ambito della prevenzione sia della cura di determinate patologie.

L’adesione ai piani di sanità integrativa può rientrare tra i diritti previsti dai CCNL, dagli albi professionali oppure da specifici accordi integrativi stipulati dalle aziende. In questi casi, le prestazioni previste rientrano nel cosiddetto welfare aziendale e sono da considerare tra i benefit offerti dal datore di lavoro ai propri dipendenti. Sono sempre di più le aziende che sottoscrivono accordi di tutela della salute migliorativi rispetto ai fondi previsti dai contratti collettivi di lavoro, considerando l’accesso a prestazioni socio-sanitarie complementari un elemento imprescindibile del benessere della persona.

I possibili ambiti di copertura dell’assistenza sanitaria integrativa sono definiti per legge; tuttavia, ogni forma di assistenza può variare le tipologie di prestazioni offerte. Gli iscritti possono accedere in modo “semplificato” a visite specialistiche e diagnostiche o ad attività riabilitative anche in strutture private e con tempi di attesa ridotti, possono ottenere tariffe agevolate o un rimborso (totale o parziale) del costo sostenuto, possono avere diritto ad una diaria in caso di ricovero, oppure possono ricevere il rimborso dei ticket sanitari per sé e per i propri familiari. A fronte di questa variabilità, è importante controllare le prestazioni effettivamente garantite e le condizioni di erogazione offerte dal piano sanitario integrativo aziendale prima di accedere al servizio.

L’emergenza Covid-19 ha spinto le aziende ad una verifica delle coperture previste dai fondi di sanità integrativa per questa specifica patologia. Molte di loro, soprattutto le imprese che hanno lavoratori direttamente impegnati in prima linea come accade per gli operatori delle pulizie, gli OSS, i manutentori degli impianti, i barellieri, le guardie giurate e il personale di sicurezza che erogano il servizio negli ospedali e nelle strutture sanitarie, hanno sottoscritto polizze assicurative ad hoc per offrire una tutela specifica in caso di ricovero a causa del coronavirus.

Il caso Coopservice
Coopservice ha stipulato la polizza assicurativa #AndràTuttoBene di Unisalute per tutti gli oltre 16.000 dipendenti, compreso gli OSS che essendo considerati affini agli operatori della sanità sono spesso esclusi da questo genere di coperture ma che Coopservice ha voluto fortemente includere. Un segno importante e tangiibile di attenzione alla salute dei propri dipendenti chiamati a svolgere un ruolo essenziale nella gestione della crisi sanitaria che sta vivendo il nostro Paese.

Le coperture previste sono finalizzate ad assistere il dipendente nell’iter di cura da infezione Covid-19 (con una diaria giornaliera di ricovero e un rimborso a seguito di dimissioni) e supportarlo nel percorso di recupero post-ricovero attraverso un’assistenza infermieristica specializzata domiciliare, il trasporto in ambulanza dall’ospedale al domicilio e la prenotazione di prestazioni sanitarie nella forma di assistenza diretta nelle strutture sanitarie convenzionate.

(Di Coopservice 1 Aprile 2020)

Ringraziamento da parte del personale e dei direttori dei reparti Covid, commossi da tanto sostegno in un momento di difficoltà che accomuna tutti.

Abbiamo passato momenti di grande tensione e fatica e pensavo proprio di perdere peso – dice un medico del Maggiore mentre si tocca il giro vita - invece qui si mangia da gran ristorante!”.

Una battuta per alleggerire la stanchezza alla fine del turno che racconta la solidarietà manifestata al personale dell’Ospedale Maggiore dai tanti che hanno voluto far sentire la loro vicinanza attraverso il cibo.

Accomunati da un ingrediente prezioso: la generosità.

Un dolce grazie! I produttori del territorio vi sono vicini” è il bigliettino con cui Podere Stuard insieme a Impasto Zero, Caseificio Battistero, Associazione Apicoltori di Parma e Reggio Emilia, Az. Agr. Larovere Cosimo ha accompagnato ognuno dei tanti muffin consegnato al personale del Barbieri, mentre altri ottimi muffin sono stati donati personalmente dalla dottoressa Francesca Arcuri.

Ognuno di noi, con il suo piccolo o grande aiuto, può contribuire alla lotta contro il Covid-19” dice Angelo Mazzieri proprietario della pasticceria Bombé che ha offerto un momento di dolcezza.

Vassoi carichi di torte e tortelli sono invece arrivati da Le Ghiottenerie, mentre la colazione in reparto accompagnata da un cartello manoscritto “Buona colazione e Grazie di tutto” firmato I Ragazzi di via Mordacci” è stata servita dal bar latteria Da Beccio a cui si sono aggiunte torte e brioche dal laboratorio pasticceria “Duprè” di piazzale Lubiana.

Appetitosi piatti caldi sono arrivati e continuano ad arrivare ai reparti Covid dal ristorante “Cocchi”, servizio in corsia anche per l’Osteria “Il Bersò” di Sorbolo che ha “messo a tavola” 50 persone mentre Camst, fornitrice abituale dei pasti al Maggiore e gestore delle mense aziendali, ogni giorno distribuisce gratuitamente bibite e panini al personale impegnato a curare i pazienti affetti da Covid.

Tra i primi ad organizzare un “servizio di catering dedicato” gli chef di Parma Quality Restaurants, l'associazione presieduta dallo chef Andrea Nizzi che riunisce una trentina di ristoratori del territorio. Pasti caldi in contenitori monouso e riscaldabili al microonde, per poter essere consumati durante tutta la giornata. "Il cibo è piacere di stare insieme e abbiamo deciso di mettere il nostro tempo e il nostro talento in cucina a disposizione di chi è in prima linea al fianco dei cittadini nella lotta a un nemico tanto invisibile quanto pericoloso” spiega Nizzi.

Vaschette monoporzione anche da parte del mondo sportivo, come il Club Rugby House di Colorno che a cadenza regolare consegna 60 pasti caldi per il personale mentre bibite e leccornie varie sono arrivati dall'associazione calcistica ASD Lemignano 1988, tramite il professore Vincenzo Vincenti otorinolaringoiatra dell’Azienda ospedaliero-universitaria.

Hanno voluto far sentire il proprio sostegno gastronomico anche il Servizio Veterinario di Langhirano e l’Associazione Futura Parma che ha unito una lettera di ringraziamento “Nel senso di impotenza che sperimentiamo in tanti in questo periodo e con il desiderio di poter fare qualcosa per chi si adopera nel quotidiano anche a rischio della propria salute abbiamo deciso di prenderci cura di voi, per quel poco che possiamo fare”.

E quel poco lo hanno le pizzerie Al Faro di Baccanelli, Laguna Blu di via Gramsci, Pizzeria da Luca di viale Fratti e la Duchessa di piazza Garibaldi.

Allo stesso tempo, alcune aziende alimentari parmensi hanno deciso di donare cibo come atto simbolico di gratitudine e riconoscenza nei confronti di medici, infermieri e volontari.

È il caso di Barilla, Centro Agroalimentare, Prosciuttificio Fratelli Galloni e Parmalat, che si sono attivate per recapitare all'Ospedale Maggiore di Parma una fornitura di frutta e verdura, pasta, snack dolci e salati, succhi di frutta e prosciutto crudo a basso contenuto di sodio pre-affettato.

Affettati e salumi anche da parte del Prosciuttificio Leporati e dell’azienda Parmacotto, forniture di tramezzi da Parma Is e altrettante consegne quotidiane di panini e affettati da Terre ducali e altre delicatezze da L’Officina Alimentare Dedicata.

L’azienda modenese Madonna Industrial Bakery non ha mai fatto mancare pane fresco, pizza e focacce al personale del Maggiore e per alleggerire la fatica una generosa fornitura dei vini dell’Azienda agricola Lamoretti di Casatico; MSL group per conto di Nespresso ha consegnato 4 macchine per caffè con 4mila cialde mentre Buon Ristoro ha regalo snack e 30 chiavette precaricate da utilizzare nei distributori automatici presenti all’interno dell’Ospedale.

La Corte di Giarola ha consegnato pasti alla Terapia intensiva di Parma nel momento di maggior intensità di ricoveri. Al pranzo domenicale sta invece contribuendo Esselunga con vaschette preparate dal reparto gastronomia che saranno integrate, la domenica di Pasqua, con spumante, cioccolatini e colomba per celebrare la giornata di Resurrezione con chi la sta vivendo in corsia.

Uova di Pasqua anche da parte del bar Tolasuldosa, un nome che potrebbe diventare un invito a tutti coloro che devono restare in casa, mentre è concentrato in un mega uovo di cioccolato il regalo del circolo Arci “Il ciclone” di Panocchia.

Cento uova di Pasqua sono state invece consegnati questa mattina dal Parma Calcio 1913 nei piani del padiglione Barbieri. Mentre hanno pensato ai bambini, i volontari di Noi per Loro l’associazione da sempre impegnata al fianco dell’Oncoematologia pediatrica di Parma.

Abbiamo deciso di trasformare la nostra tradizionale campagna pasquale – spiega la presidente Nella Capretti - in una consegna di uova di cioccolato ai bambini che vivono isolati, prima di tutto in Ospedale ed in luoghi individuati in collaborazione con CSV Emilia (ex Forum Solidarietà) e con la Protezione civile”.

Vorremmo ringraziarVi uno ad uno perché ogni vostro gesto ha un significato importante per noi – ha affermato il direttore del dipartimento geriatrico Tiziana Meschi oggi responsabile del Covid hospital del Barbieri a nome del personale e dei colleghi del Maggiore – La nostra gratitudine è davvero tanta. Proprio perché il cibo è un momento conviviale per eccellenza ci avete dimostrato e ci state dimostrando un affetto e un’attenzione pluristellata, se vogliamo misurarle con simboli della migliore gastronomia di un territorio”.

La solidarietà è arrivata davvero in tutti i reparti e in tutti i padiglioni Covid dell’Ospedale Maggiore, tanto che nessuno è rimasto escluso … né a stomaco vuoto.

Può già contare sull'adesione dei supermercati Galassia, MD di via Emilia Pavese e dei quattro punti vendita Conad di via XX Settembre, via Deledda (Besurica), via Modonesi a San Lazzaro e via Atleti Azzurri d’Italia, all’interno del centro commerciale Farnese, la nuova raccolta di donazioni di generi alimentari attivata dal Comune di Piacenza a sostegno delle famiglie in condizioni di disagio economico, maggiormente colpite dall’emergenza Covid-19.

La campagna “La solidarietà va spesa” prende il via oggi, giovedì 9 aprile, grazie all'iniziativa delle catene di grande distribuzione organizzata che hanno garantito la propria disponibilità all'Amministrazione.

Gli esercizi commerciali che volessero aderire, possono comunicarlo scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

Sul sito web comunale sarà pubblicato, con costanti aggiornamenti, l’elenco dei supermercati partecipanti, unitamente alla locandina che – esposta in ciascuno dei punti vendita coinvolti – ricorda quali prodotti possono essere più utili alimenti per l’infanzia, riso, pasta, olio d’oliva, biscotti, legumi, sughi e pomodori pelati, tonno in scatola, zucchero, caffè, prodotti per l’igiene personale e per la pulizia della casa.

Possiamo definirla – sottolinea l’assessore ai Servizi Sociali Federica Sgorbatiuna colletta alimentare prolungata nel tempo, che permetterà a tutti i clienti dei supermercati aderenti di fare un semplice gesto di generosità mettendo nel carrello qualcosa in più per chi ne ha bisogno. Un ringraziamento va innanzitutto a Conad, Galassia e MD, che per primi si sono impegnati a rendere possibile questa di solidarietà, nonché agli operatori e volontari che ne seguiranno, passo dopo passo, tutti gli aspetti organizzativi. I prodotti saranno infatti stoccati presso l’Emporio Solidale e, insieme agli altri soggetti che abitualmente si adoperano per la distribuzione di donazioni alimentari, ovvero Caritas, Croce Rossa e i soci dell’Emporio stesso – spiega Federica Sgorbati – il Comune provvederà a individuare i cittadini che, non disponendo già di altri aiuti, necessitino di questo fondamentale supporto in un momento di particolare difficoltà. I viveri saranno consegnati grazie alla Protezione Civile, che anche in questa circostanza non ha fatto mancare il suo prezioso contributo. Sono certa – conclude l’assessore – che Piacenza saprà dare ancora una volta prova del suo grande cuore, nell'auspicio che numerose realtà commerciali del territorio vogliano entrare a far parte di questa vera e propria squadra della solidarietà”.

Da lunedì a mercoledì a mezzogiorno sono state presentate 506 richieste: 363 quelle già verificate, 113 i contributi erogati per un totale 43.810 euro.

Hanno un sapore agrodolce i numeri dei buoni spesa richiesti agli Sportelli sociali dalle famiglie che vivono nei cinque Comuni dell’Unione Pedemontana Parmense. Perché se da un lato confermano il successo dell’iniziativa, dall'altro mostrano quanto sia profondo il morso della crisi economica a seguito dell’emergenza Coronavirus.

Le domande pervenute tra lunedì 6 e mercoledì 8 aprile sono state infatti 506, di cui 140 presentate a Collecchio, 139 a Traversetolo, 90 a Felino, 75 a Montechiarugolo e 62 a sala Baganza. Di queste, 363 (71,74%) sono state verificate dalle assistenti sociali e i contributi già erogati sono 113, per un totale di 48.810 euro sui 265.183 complessivamente disponibili (78.017 a Collecchio, 47.623 a Felino, 58.868 a Montechiarugolo, 30.107 a Sala Baganza e 50.566 a Traversetolo).

Un lavoro di analisi attento, quello degli operatori di Azienda Pedemontana Sociale, per far sì che i destinatari dei contributi fossero veramente i nuclei familiari più colpiti dal lockdown per contenere la diffusione del Covid-19, quelli cioè che abbiano subito una riduzione del reddito a seguito della sospensione o chiusura di attività commerciali, artigianali e industriali, oppure composti da persone che non abbiano incassato regolarmente lo stipendio.

E a testimoniare quanto la misura di sostegno fosse rivolta a nuove famiglie in difficoltà, sui 113 buoni spesa erogati soltanto 5 sono finiti a persone che hanno percepito dei contributi economici da parte di Azienda Pedemontana Sociale negli ultimi 5 anni. Niente “distribuzione a pioggia” in fretta e furia: l’intervento è stato mirato alle situazioni di reale necessità.

"È noto che i Comuni non hanno risorse di bilancio per garantire aiuti diretti in questa fase così delicata – premette il presidente dell’Unione Pedemontana Parmense e sindaco di Sala Baganza Aldo Spinaqueste prime risorse trasferite dallo Stato ci mettono in condizioni di dare un importante segnale di attenzione, che vogliamo indirizzare fortemente verso le famiglie che si trovano ad affrontare nuove e impreviste difficoltà legate alla pandemia – sottolinea – abbiamo attivato una procedura tempestiva di ascolto e valutazione dei singoli casi, attraverso i professionisti di Pedemontana sociale, che in pochi giorni sta già dando risultati significativi".

Come e dove ottenere il buono spesa.
Per ottenere il buono spesa, anche sotto forma di contributo economico, fino ad un massimo di 650 euro, occorre inviare il modulo di autocertificazione debitamente compilato, unitamente alla copia di un documento d’identità valido, all'indirizzo mail dello sportello sociale del proprio comune di residenza.

Nel caso in cui si fosse sprovvisti di posta elettronica, o di difficoltà nel redigere l’autocertificazione, si può telefonare direttamente allo sportello e, dopo aver lasciato i propri dati, si verrà richiamati da un operatore che vi guiderà nella compilazione.

Si dovrà fornire, in particolare, informazioni sulla composizione del nucleo familiare e sulla sua situazione reddituale, avendo cura di avere a portata di mano la documentazione necessaria e, nel caso si fosse titolari di un conto corrente, del codice IBAN.

Le richieste verranno successivamente sottoposte a un’istruttoria che approva o meno l’erogazione e l’entità del contributo.

Gli Sportelli sociali dei Comuni dell’Unione Pedemontana possono essere contattati ai seguenti numeri telefonici o indirizzi email, nei seguenti orari:

  • Collecchio (Tel. 0521 301239 - Mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) , dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e il giovedì dalle 15 alle 17;
  • Felino (Tel. 0521 336392 - Mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13 e il mercoledì dalle 14 alle 17;
  • Monticelli Terme (Tel. 0521 687706 - Mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.30 e il giovedì dalle 14 alle 17.30;
  • Sala Baganza (Tel. 0521 331350 - Mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.30 e il giovedì dalle 14 alle 16.30;
  • Traversetolo (Tel. 0521 344551 - Mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) dal lunedì al venerdì dalle 8.15 alle 13.15 e il giovedì dalle 14 alle 17.

Per ulteriori informazioni si può consultare il sito www.unionepdemontana.pr.it.

Il portale www.impreseperte.it a disposizione gratuitamente di tutte le imprese che vogliono far conoscere ai cittadini la propria attività. E per le imprese della produzione CNA è a disposizione per cercare di risolvere eventuali problemi di approvvigionamento.

Oggi può non essere facile trovare un’autofficina aperta o un idraulico che possa effettuare una riparazione d’urgenza. Per qualcuno può essere addirittura complicato fare la spesa.

CNA cerca di offrire a tutti una soluzione a questi problemi mettendo a disposizione il portale www.impreseperte.it per raccogliere informazioni sulle attività economiche aperte o comunque operative e offrirle alla consultazione della comunità. Per aiutare a lavorare chi ancora può farlo e per aiutare a soddisfare le esigenze di tutti, imprese e cittadini.

Sono oltre 200 le imprese che sono già iscritte che risultano consultando la sezione “emergenza coronavirus” e, tra queste, una novantina quelle che si sono evidenziate alla voce “consegne a domicilio”.

Le imprese possono facilmente iscriversi al portale: basta scrivere all’indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per formalizzare l’adesione.

Adesione che, peraltro, è sempre gratuita per tutte le imprese associate a Cna, ma, in considerazione dell’emergenza che stiamo attraversando, per tre mesi tutte le aziende, indipendentemente dal fatto che sia associate o no, potranno iscriversi senza sottoscrivere alcun tipo di contratto. In altre parole, dopo i 90 giorno le inserzioni cesseranno senza necessità di alcuna comunicazione o disdetta. La consultazione dei cittadini, invece, sarà sempre libera in qualsiasi momento.

Per informazioni ed eventuali supporti per l’iscrizione è possibile contattare Chiara Buttarini (tel. 059 418541 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

Ma la risposta di CNA si estende anche al cosiddetto B2B, cioè alle imprese manifatturiere. Le imprese meccaniche, quelle che ancora possono lavorare, iniziano ad avere problemi nell'individuare alcune forniture di prodotti e servizi, così come aziende di trasformazione di prodotti agroalimentari possono essere in difficoltà a trovare parti di ricambio.

Queste imprese possono rivolgersi direttamente al responsabile Luca Bellei (email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., cell. 349 4111051) per tutte queste problematiche, che necessitano di un maggior livello di dettaglio e di una notevole personalizzazione e, quindi, si risposte individuali e spesso riservate.

A causa dei campionati fermi ed in attesa di comunicazioni ufficiali in merito alla ripresa dei campionati, Eleven Sports al momento non può offrire lo spettacolo live del calcio e degli altri sport abitualmente in palinsesto.

Ed è proprio per venire incontro ai propri utenti che Eleven Sports, dopo aver congelato gli abbonamenti per il mese di marzo, ha deciso di prorogare questa soluzione, non sottraendo alcun costo derivante dalle formule di abbonamento già sottoscritto che verranno automaticamente prorogati fino al 3 maggio 2020 e torneranno a decorrere alle condizioni precedenti solo dopo quella data.

Intanto Eleven Sports sta lanciando nuovi format per garantire, durante il periodo di quarantena, ai propri utenti una formula “waiting for…” con contenuti come “Eleven Home”, live di approfondimento sulla official page di Facebook in cui Jolanda De Rienzo intervista ogni giorno i protagonisti della Serie C e della Serie D anche attraverso l’interazione della propria customer base; “Serie C Story” e “Superlega Story” che offre ogni giorno un tuffo nel passato per rivivere i match clou delle scorse stagioni.

Altra novità lanciata da Eleven Sports è la nuova rubrica “Odissea nel mondo del calcio”, in collaborazione con Mycujoo, alla scoperta di gol improbabili e prodezze dai campi di gioco più insospettabili, ed “Eroica” focus sulle edizioni che hanno animato un’imperdibile competizione per gli appassionati di ciclismo d’epoca.

Eleven Sports, inoltre, aderendo alle campagne lanciate dal Governo in questi giorni consiglia ai propri utenti di restare a casa, restare connessi al proprio network e di aspettare di rivivere insieme le emozioni dello sport.

Coronavirus, l'aggiornamento: 18.677 i casi positivi in Emilia-Romagna, 443 in più rispetto a ieri. I casi lievi in isolamento a domicilio sono 8.038. Continuano a salire le guarigioni, che arrivano complessivamente a 3.103 (+213), e a diminuire i ricoveri

Scende ancora il numero dei pazienti nelle terapie intensive (355, -6 rispetto a ieri) e dei ricoverati negli altri reparti Covid (-47). I decessi sono 2.316, 82 in più. In arrivo oggi altri 18 medici

Bologna 9 aprile 2020 - Sono 18.677 i casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 443 in più rispetto a ieri. E hanno raggiunto quota 81.715 i test effettuati, 3.348 in più. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi, giovedì 9  aprile, sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Complessivamente, 8.038 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (174 in più rispetto a ieri). 355 le persone ricoverate in terapia intensiva: 6 in meno di ieri. E diminuiscono anche i pazienti ricoverati in terapia non intensiva, negli altri reparti Covid (-47). Purtroppo, si registrano 82 nuovi decessi: 45 uomini e 37 donne.

Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 3.103 (+213), delle quali 1.764 riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 1.339 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 13 residenti nella provincia di Piacenza, 19 in quella di Parma, 13 in quella di Reggio Emilia, 7 in quella di Modena, 13 in quella di Bologna (di cui 1 in territorio imolese), 4 a Ferrara, 3 a Ravenna, 4 nella provincia di Forlì-Cesena (di cui 2 nel forlivese), 6 in quella di Rimini.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.020 a Piacenza (40 in più rispetto a ieri), 2.421 a Parma (26 in più), 3.505 a Reggio Emilia (153 in più), 2.867 a Modena (56 in più), 2.530 a Bologna (97 in più), 326 a Imola (1 in più), 563 a Ferrara (25 in più). In Romagna sono complessivamente 3.445 (45 in più), di cui 751 a Ravenna (5 in più), 600 a Forlì (15 in più), 481 a Cesena (8 in più), 1.613 a Rimini (17 in più).

La rete ospedaliera: 5.130 i posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid-19

Da Piacenza a Rimini prosegue il lavoro all’interno della rete ospedaliera per il piano di rafforzamento dei posti letto messo a punto dalla Regione: sono complessivamente 5.130 quelli rilevati oggi, tra ordinari (4.557) e di terapia intensiva (573).

Nel dettaglio: 654 posti letto a Piacenza (di cui 46 per terapia intensiva), 1.080 a Parma, con 10 posti letto per acuti in più rispetto a ieri attivati all’Hospital Piccole Figlie (69 quelli di terapia intensiva), 679 a Reggio Emilia (64 terapia intensiva), 551 a Modena (86 terapia intensiva), 1.135 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (163 terapia intensiva, di cui 16 a Imola), 264 Ferrara (38 terapia intensiva), 767 in Romagna, di cui 107 per terapia intensiva (nel dettaglio: 217 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 131 Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva, a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola per la terapia intensiva; 24 attivati da oggi a Faenza, al San Pier Damiano Hospital; 99 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva, a cui si aggiungono 30 letti ordinari nella struttura privata Villa Serena; 128 a Cesena, di cui 26 per terapia intensiva).

L’attività dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile

Dispositivi di protezione individuale e materiale medico

Dal Dipartimento nazionale sono arrivati all’Agenzia regionale 4 ventilatori polmonari per terapia intensiva, 4 ventilatori polmonari per terapia sub-intensiva, 391.200 mascherine chirurgiche, 62.000 mascherine ffp2, 123.000 mascherine monovelo Montrasio, 400 occhiali protettivi, 768 termometri laser per la misurazione rapida della temperatura, 209.000 guanti in lattice, 200 tute di protezione.

Sono in distribuzione alle sedi territoriali dell’Agenzia altre 800.000 mascherine monovelo Montrasio per usi non sanitari (si ricorda che le Montrasio non sono Dispositivi di protezione individuale).

Sul fronte delle donazioni si segnala l’arrivo nel magazzino dell’Agenzia di 10.000 mascherine chirurgiche messe a disposizione dall’azienda Alfasigma SpA di Bologna.

Sul sito del Dipartimento e su quello del Ministero della Salute, sono disponibili i dati complessivi dei Dispositivi di protezione individuale e delle apparecchiature elettromedicali distribuiti dalla Protezione Civile a Regioni e Province autonome. Il sistema informatico ADA (Analisi Distribuzione Aiuti) viene aggiornato ogni sera dalle 22 alle 23.30.

In arrivo altri 18 medici per l’Emilia-Romagna

In arrivo nel pomeriggio di oggi all’aeroporto di Linate un contingente di ulteriori 18 medici volontari (si aggiungono ai precedenti 16 medici e 20 infermieri) destinati alle strutture ospedaliere e sanitarie dell’Emilia-Romagna. Medici e infermieri fanno parte della task force permanente attivata dalla Protezione civile nazionale in supporto al personale sanitario delle regioni Lombardia, Emilia-Romagna, Trentino Alto Adige, Piemonte e Valle D'Aosta, dove l’epidemia è particolarmente estesa. Nel dettaglio, i medici in arrivo sono destinati alle strutture sanitarie di Piacenza (2), Parma (2), Reggio Emilia (3), Modena (2), Bologna (3), Ferrara (2) e Romagna (4).

Volontariato all’opera

Hanno toccato le 1000 unità ieri, mercoledì 8 aprile, i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati in varie attività. Dall’inizio dell’emergenza, si contano 16.319 giornate di impegno. Questo il dettaglio: supporto ai Comuni per le attività di assistenza alla popolazione, con un rilevante apporto degli scout Agesci (160): oltre 769; supporto alle Ausl nel trasporto degenti con ambulanze, trasporto campioni sanitari e consegna farmaci (Cri e Anpas): 253; disinfezione e sanificazione dei mezzi di soccorso: 12 (a Parma).

Proseguono intanto i turni degli Alpini (ANA-RER) all’ospedale da campo di Bergamo. E continuerà fino a fine emergenza al porto di Ravenna il supporto quotidiano di sei volontari Cri e Anpas nel controllo delle temperature ai camionisti che caricano nella zona portuale.

Drive-Through/Transit Point

Per quanto riguarda il drive-through, ai punti già attivi sul territorio regionale si aggiungono quelli allestiti dalla Protezione civile. Sono operativi da ieri, presso il Porto di Ravenna e l’adiacente zona industriale, due postazioni di controllo per misurare la temperatura ai conducenti dei mezzi di trasporto e agli eventuali accompagnatori che entrano nell’area; il servizio di controllo sarà operativo dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 19. Per l’allestimento dei due punti l’Unione dellaBassa Romagna ha reso disponibili due moduli abitativi e i volontari del Gruppo comunale di Bagnacavallo. Oltre a personale del Servizio Area Romagna dell’Agenzia e ad agenti della Polizia locale, sono coinvolte Cri e Anpas, l’Ordine dei Medici e 6 volontari al giorno del Coordinamento provinciale.

Con le postazioni allestite a Imola e a Medicina (presso la Casa della Salute), diventano 11 le strutture drive-through predisposte con mezzi e attrezzature dell’Agenzia o dei coordinamenti e consulte provinciali e il lavoro dei volontari: Reggio Emilia, Guastalla, Castelnuovo Monti (RE), Cesena, Forlì, Bagno di Romagna (FC), le due di Modena, Imola, Medicina, Ravenna.

I punti triage

Sono 33 i punti triage attivi in Emilia-Romagna (10 davanti alle carceri, 23 per ospedali e cliniche). Nel dettaglio 3 sono in provincia di Piacenza (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di Parma (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di Reggio Emilia (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città); 3 nella città metropolitana di Bologna (davanti al Sant’Orsola e al Maggiore, e a Imola); 2 in provincia di Ferrara (Argenta e Cento); 1 in provincia di Forlì-Cesena (Meldola); 1 in provincia di Ravenna (Ravenna città); 1 in provincia di Rimini (Rimini città) e 1 nella Repubblica di San Marino. / CV

 

 

 

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Parma, 9 aprile 2020. In questo periodo di emergenza sanitaria il settore agricolo del nostro territorio, come tutta la filiera agroalimentare, compresa la logistica e la distribuzione, sta rispondendo in maniera egregia alle richieste di prodotti alimentari della popolazione.

Le conseguenze negative dell’emergenza però si stanno ripercuotendo anche sullo stesso comparto agricolo. Il problema più urgente, ad oggi, riguarda la mancanza di manodopera causata in particolare dal blocco dei flussi di lavoratori da paesi stranieri. 

In Italia 400 mila lavoratori dell’ambito agricolo, pari a circa il 35% del totale, sono stranieri. Si stima che nelle prossime settimane possano arrivare a mancare 250 mila unità lavorative. In particolare molti operatori stagionali hanno fatto rientro nei loro Paesi d’origine e quelli che sono disponibili a venire non riescono ad arrivare perché trovano difficoltà ad attraversare determinati Paesi. Se sommiamo a questo dato il numero delle persone malate, in quarantena e purtroppo i decessi, i dati non sono incoraggianti.

Per rendere più capillare l’incontro tra domanda e offerta di manodopera a livello locale, l’Amministrazione Comunale di Parma, coadiuvata dal consigliere incaricato alle Politiche agricole Sebastiano Pizzigalli, sta divulgando i canali di intermediazione delle associazioni di categoria del settore agricolo, a soggetti che si occupano di persone che attualmente non lavorano.
In particolare si coinvolgeranno il settore Sociale del Comune, l’Agenzia regionale per l'Impiego e i poli territoriali che attualmente intercettano molte persone che hanno perso il lavoro.
Questi soggetti potranno anche individuare persone già inserite in percorsi formativi in ambito agricolo. Inoltre, se le aziende agricole e le associazioni di categoria lo richiederanno, ci sarà la possibilità di preparare in tempi molto rapidi, con pacchetti di formazione a distanza ad hoc, le persone eventualmente individuate. Il tutto in maniera gratuita grazie alle risorse del Fondo Sociale Europeo.

Nel nostro territorio il settore che potrebbe risentire più di altri è quello del pomodoro: la stagione dei trapianti è in fase iniziale e la coltivazione richiede un importante utilizzo di manodopera.
Il contratto tipo a cui fare riferimento è il “Contratto provinciale di lavoro della categoria Operai Agricoli” firmato in data 17 maggio 2017 a seguito dell’accordo tra Unione Agricoltori, CIA, Coldiretti e CGIL, CISL, UIL.
Anche altre categorie sempre legate al comparto agricolo e di trasformazione dei prodotti che fanno riferimento ad altre tipologie di contratti, potrebbero risentire delle stesse problematiche in maniera significativa.
Per questo, ancora una volta, Parma ha deciso di fare squadra: sulla pagina istituzionale del Comune di Parma si possono trovare i canali di intermediazione delle organizzazioni di riferimento.

Elenco recapiti Associazioni di categoria del settore Agricolo

CIA PARMA : inviare il CV alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
UNIONE PROVINCIALE AGRICOLTORI PARMA : utilizzare la piattaforma AgriJob al seguente link lhttp://www.confagricoltura.it/ita/agrijob_elenco.php
COLDIRETTI PARMA : inviare il CV alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
CONFCOOPERATIVE PARMA: inviare il proprio CV alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
LEGACOOP PARMA: inviare il proprio CV alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

 

 

Coronavirus. Dalla Regione un nuovo pacchetto di misure per sostenere l'agricoltura: via al nuovo bando da oltre 15,6 milioni di euro per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti, accelerazione e anticipo dei pagamenti di contributi, proroghe e rinvii. L'assessore Mammi: "Un aiuto concreto per venire incontro alle esigenze delle imprese e dare più tempo per la programmazione degli investimenti"
Incentivi fino a 8.500 euro all'ettaro per il rinnovo degli impianti viticoli, più un contributo extra di 900 euro per estirpare i vecchi vitigni e ulteriori 2.000 euro per il mancato reddito durante l'esecuzione dei lavori. Le scadenza per la presentazione delle domande è fissata per il prossimo 15 luglio. La durata del bando da annuale diventa biennale. Ok all'erogazione anticipata di risorse per garantire più liquidità alle imprese e rinviate numerose scadenze legati a vari bandi regionali

Bologna 7/4/2020 - Un bando da oltre 15,6 milioni di euro per continuare a sostenere gli investimenti effettuati dalle imprese vitivinicole nel segno dell’innovazione tecnica e varietale e del miglioramento della qualità dei vini made in Emilia-Romagna; l’accelerazione del pagamento dei contributi per dare una boccata d’ossigeno alle aziende in questo momento difficile e, al tempo stesso, il rinvio e/o lo slittamento di una serie di adempimenti burocratici legati a vari bandi regionali.
 
È il nuovo pacchetto di misure varato dalla Giunta regionale per venire incontro alle esigenze delle imprese agricole, alle prese con i contraccolpi dell’emergenza Coronavirus. Un intervento che si aggiunge ai 55 milioni di euro già liquidati nelle scorse settimane a vario titolo (Domanda Unica, Ocm, Psr) a favore delle imprese da parte di Agrea (Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura), al bando da 12,6 milioni di euro per le indennità compensative alle aziende di montagna, alla semplificazione delle procedure amministrative per l’assegnazione dei carburanti agevolati, ora possibile anche on line, e alla proroga di altre importanti scadenze sempre nel settore vitivinicolo.
 
Una delle principali novità di queste ultime misure, riguarda il varo del nuovo bando per la riconversione e ristrutturazione dei vigneti, che avrà la stessa dotazione finanziaria del bando precedente valido per la campagna 2019-2020, ma che da annuale diventa biennale. Ciò significa che le aziende che decideranno di presentare la domanda di aiuto - la scadenza è fissata per il 15 luglio prossimo - dovranno dichiarare subito se hanno intenzione di eseguire i lavori entro il 31 maggio del 2021 oppure entro la stessa data del 2022. La certezza della copertura dello stanziamento di 15,6 milioni di euro è legata all’approvazione da parte della Commissione di Bruxelles di un regolamento ad hoc, che dovrebbe essere adottato entro una decina di giorni.   
 
“Abbiamo deciso di aprire tempestivamente questo nuovo bando- afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi- per non far perdere ai nostri viticoltori un’altra opportunità per il rinnovo dei propri vigneti, sia pure in un periodo contrassegnato da molte incognite come quello che stiamo vivendo. Un’occasione per ricalibrare la propria offerta commerciale, adeguandola alla nuova domanda di mercato, sempre più orientata verso vini di maggiore qualità Dop e Igp, e dai costi contenuti per incrementare il reddito aziendale”. “Al tempo stesso-prosegue l’assessore- con le altre quattro delibere approvate dalla Giunta regionale, da una parte interveniamo con una cospicua iniezione di risorse finanziare a favore delle imprese a corto di liquidità anticipando l’erogazione di contributi dovuti, dall’altra posticipiamo una serie di scadenze per agevolare la programmazione degli investimenti”.
 
Cosa prevede il bando per la riconversione dei vigneti
 
Il nuovo bando per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti, che rientra tra le misure finanziate dall’Ue attraverso l’Ocm vino, concede contributi per l’estirpazione e il reimpianto di nuove varietà di uva da vino, in linea con le nuove tendenze commerciali, e per incentivare l’adozione di tecniche produttive innovative, all’insegna della meccanizzazione colturale e dell’installazione di impianti irrigui di ultima generazione.   
 
Gli aiuti variano da 8 mila a 8 mila 500 euro all’ettaro a seconda che i nuovi impianti siano localizzati rispettivamente a nord o a sud dell’asse della via Emilia. A questa cifra vanno poi sommati un contributo extra di 900 euro all’ettaro per l’estirpazione del vecchio vigneto e ulteriori 2 mila euro, sempre all’ettaro, per il mancato reddito durante il fermo produttivo per i lavori di rinnovo di vigneti.
 
La superficie minima dell’intervento è fissata in 3 mila metri quadrati e potranno essere rendicontati non solo i costi sostenuti per eseguire l’intervento (acquisto pali, fili e barbatelle), ma anche le spese per i lavori in economia. Tra le novità del bando è stata ampliata la possibilità di subentro dei beneficiari a tutte le aziende che devono garantire il ricambio generazionale, come nel caso del primo insediamento di un giovane agricoltore.
 
Le domande di aiuto devono essere presentate, direttamente dagli imprenditori agricoli oppure attraverso i Centri di assistenza agricola (Caa), secondo le modalità stabilite da Agrea (http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/ocm/temi/vitivinicolo-1/contributi-ocm-del-settore-vitivinicolo/ristrutturazione-e-riconversione-igneti).  Sull’ultimo bando per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti, valido per la campagna 2019-2020, sono state presentate 1.145 domande, con un plafond finanziario di quasi 16 milioni di euro, per il rinnovo di oltre 1.600 ettari di vigne, su una superficie complessiva di circa 52 mila ettari coltivati a vite in Emilia-Romagna.
 
Le altre misure di intervento   
 
Le altre quattro misure approvate, riguardano da una parte l’anticipo di alcuni pagamenti per assicurare maggiore liquidità alle imprese in questo momento di difficoltà, dall’altra garantiscono più flessibilità nel rispetto delle scadenze programmate.
 
In particolare, nell’ambito del bando del Programma regionale di sviluppo rurale (Psr) sui progetti di filiera viene data la possibilità di erogare in anticipo i contributi sugli investimenti effettuati dalle aziende agricole dopo il collaudo dei lavori, anche se il progetto di filiera nel suo complesso non è ancora del tutto concluso. Si stima che questo provvedimento interesserà circa un migliaio di aziende agricole, che così riceveranno prima del tempo gli aiuti richiesti. Di pari passo vengono allungati i tempi di presentazione delle domande di pagamento, una volta conclusi i lavori, senza incorrere in sanzioni, in considerazione delle difficoltà a rispettare il cronoprogramma degli interventi a causa dell’emergenza Covid-19.
 
Con un’altra delibera viene allungata di uno a due anni la durata anche dell’altro bando dell’Ocm vino varato nel 2019 sugli investimenti in cantina, con una dotazione finanziaria di partenza di cica 5 milioni di euro nel frattempo saliti a 6 milioni per le economie derivanti dal bando sulla promozione dei vini emiliano-romagnoli sui mercati esteri.  L’allungamento di un anno della durata del bando viene accompagnato dall’erogazione anticipata dell’80% del contributo, previo rilascio di una fideiussione bancaria.   
 
Ancora: nell’ambito del bando Psr da 3,4 milioni di euro per la concessione di un contributo in conto interessi per alleggerire il costo dei prestiti di conduzione a vantaggio dei soci degli Agrifidi, gli organismi che assistono le imprese agricole nel rapporto con le banche, viene di fatto recepita una misura inserita nel decreto “Cura Italia” varato recentemente dal governo per consentire l’utilizzo, oltre ai contributi in conto interessi, anche delle garanzie offerte dallo Stato.
 
Infine, viene prorogata dal 30 aprile al 30 settembre la scadenza del bando Psr sugli investimenti per lo sviluppo degli agriturismi e delle fattorie didattiche. Vengono inoltre introdotte misure di semplificazione e flessibilità per garantire l’erogazione anticipata dei contributi per i bandi sulla produzione di energia da fonti rinnovabili e sull’ agricoltura sociale. /G.Ma

“Emergenza Covid-19, campagne invase da pedoni e ciclisti che tentano di sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine”. L’allarme di Cia Reggio: “Agricoltori preoccupati e minacciati" .

“Campi, frutteti e vitigni invasi da chi esce di nascosto da casa e non vuole incappare nei controlli ‘anti-coronavirus’: rischi per l’incolumità di cittadini e agricoltori”. A lanciare l’allarme è Antenore Cervi, presidente Cia Reggio, che ha raccolto le segnalazioni di tantissimi agricoltori preoccupati ed esasperati per il continuo viavai di pedoni e ciclisti.

“La situazione riguarda l’intero territorio reggiano - entra nel dettaglio -: dalla zona ceramiche alla Val d’Enza, dalla montagna alla Bassa ma anche e soprattutto nei territori limitrofi al centro abitato di Reggio. Sempre più persone insofferenti all’isolamento - e forse anche perché le istituzioni nazionali la scorsa settimana hanno fatto passare un messaggio sbagliato di ‘allentamento delle indicazioni anti-contagio’ -, hanno deciso di uscire di casa. Ma, visto che parchi e giardini pubblici reggiani sono ancora off limit, in tanti si sono riversati nei campi privati: terreni appena seminati, frutteti e vigneti dove però gli agricoltori in questo periodo sono al lavoro con i trattori e i prodotti per i trattamenti. I divieti e i cartelli vengono ignorati. Eppure i rischi per l’incolumità sono palesi ma, evidentemente, non per tutti…”.

Cervi sottolinea infatti che “non sempre è sufficiente far notare alle persone sorprese in giro che i campi sono proprietà privata, che è difficile vedere dai grossi mezzi le presenza tra i filari, che talvolta i trattamenti usati possono essere pericolosi nell’immediato se respirati. In alcuni casi si è arrivati a diverbi, fino alle minacce. La tensione generale è elevata e basta davvero poco per accendere le micce”.

“Se è vero che nelle vie della città e dei paesi ci sono troppe persone in giro – prosegue il presidente Cia Reggio -, posso tranquillamente affermare che la situazione è ancora peggiore nelle campagne: vengono considerate la miglior soluzione per uscire all’aria aperta e sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine”.

Cervi rivela che “non ci sono solo quelli che va a passeggio o a fare jogging. Sono stati trovati ad esempio tanti ciclisti che hanno ‘scambiato’ le grandi e piccole carraie come piste da mountain bike. I campi arati o seminati vengono usati come perfetto allenamento per fare fitness. Non mancano neppure i centauri con le moto da cross. Addirittura, un nostro agricoltore ha sorpreso un giovane che tentava di usare un board elettrico. Siamo ormai alla follia e temiamo che in questo fine settimana pasquale la situazione peggiori ulteriormente”.
Il presidente Cia Reggio lancia dunque un appello a forze dell’ordine e sindaci: “Va benissimo controllare le vie della città e dei paesi, ma sono necessari analoghe verifiche anche nelle aree rurali per evitare incidenti, litigi e problemi vari. I campi sono le nostre aziende dove ogni giorno lavoriamo per garantire la produzione di cibo e assicurare la presenza di alimenti sani e freschi sugli scaffali: chiediamo comprensione e rispetto da parte di tutti”.

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Villa Pineta (MO) in prima linea nell’emergenza Coronavirus: aperto un reparto dedicato per curare i pazienti COVID

Nel divenire dell’emergenza l’Ospedale Privato Accreditato Villa Pineta (MO) ha destinato un reparto della propria struttura di Pavullo ai pazienti positivi al COVID19, contribuendo attraverso l’impegno degli operatori sanitari nella lotta al Coronavirus, al fianco del Sistema Sanitario Regionale e dell’ASL di Modena.
Il reparto COVID19 di Villa Pineta ospita ad oggi pazienti provenienti dagli Ospedali di Sassuolo e Pavullo, inviati dall’ASL di Modena e pazienti di Villa Pineta stessa che sono risultati positivi al virus nelle ultime settimane.

I malati COVID, per la maggior parte anziani con comorbilità importanti, versano ad oggi, nella maggioranza dei casi, in condizioni non critiche.
Il numero dei pazienti potrebbe aumentare ulteriormente nei prossimi giorni. Nel frattempo, a titolo precauzionale, tutto il personale (sanitario, socio-sanitario, amministrativo) di Villa Pineta si è sottoposto a prelievi sierologici, sempre in collaborazione con il Distretto di Pavullo.
Abbiamo programmato, in sintonia con il Distretto di Pavullo e la medicina Territoriale, l’esecuzione di tamponi agli ospiti sintomatici e in questi giorni stiamo concludendo lo screening nei confronti di tutti i ricoverati in CRA.

In ambito CRA abbiamo valutato più volte al giorno, 7 giorni su 7, l’insorgenza di febbre (dai 37°C) e di altri sintomi quali astenia, vomito, diarrea, desaturazione ossiemoglobinica, richiedendo immediatamente esami ematici e radiografie toraciche In attesa dell’esecuzione dei tamponi. Abbiamo altresì intrapreso le adeguate terapie come da linee guida aziendali eseguendo a breve termine ulteriori controlli ematici e strumentali. 

Abbiamo consolidato la collaborazione con il Sistema Sanitario regionale con attività di tutoring da parte dei fisioterapisti della riabilitazione di Villa Pineta verso fisioterapisti di altre strutture sanitarie del modenese. Il focus riguarda il percorso di svezzamento dal ventilatore polmonare, aspetto cruciale della riabilitazione respiratoria (in particolar modo in questa fase dei pazienti COVID) in cui Villa Pineta da sempre eccelle.

L’Emilia-Romagna continua ad essere tra le regioni più colpite dall’emergenza sanitaria e Villa Pineta, recentemente acquisita dal gruppo KOS - Santo Stefano Riabilitazione, sta facendo fronte comune con il SSR per l’emergenza Coronavirus rendendosi disponibile alla riabilitazione dei pazienti Covid rispondendo al contempo alle esigenze riabilitative dei pazienti ordinari no Covid.

 

Dalle Banche di Credito Cooperativo della Federazione regionale fondi per potenziare le terapie intensive, acquistare strumentazioni sanitarie e rafforzare l’assistenza sociale.
Il presidente Mauro Fabbretti: “Segnale di vicinanza al territorio”

(Bologna, 9 aprile 2020) – Le Banche di Credito Cooperativo riunite nella Federazione BCC dell’Emilia-Romagna scendono in campo per dare il proprio contributo nell’emergenza Coronavirus: le BCC della regione hanno previsto uno stanziamento complessivo di 1,2 milioni di euro come donazione a favore di ospedali, enti e associazioni per il contrasto alla diffusione del Covid-19.

“Si tratta di un grande gesto di generosità da parte delle nostre associate che si confermano ancora una volta vere e proprie banche di comunità” spiega Mauro Fabbretti, presidente Federazione BCC dell’Emilia-Romagna.

Le donazioni sono destinate innanzitutto agli ospedali dei territori di competenza di ogni singolo istituto di credito per rafforzare i reparti di terapia intensiva e per l’acquisto di ventilatori polmonari, macchine multifunzionali per il controllo dei parametri, strumenti e ausili sanitari e dispositivi di protezione individuale. Una parte dei fondi viene riservata anche a enti e associazioni per l’assistenza sociale, “in questo momento indispensabile” dice Fabbretti.

“La nostra è un’opera capillare – continua il presidente – perché le BCC coprono il 78% dei Comuni dell’Emilia Romagna. Consideriamo questo sforzo concreto e necessario, visto che il nostro territorio, dopo la Lombardia, sta pagando all’emergenza sanitaria il sacrificio più elevato se si considerano il numero dei decessi causati da Coronavirus e dei contagiati. Tutto questo sta mettendo a dura prova la tenuta del nostro sistema sanitario e sociale, ci siamo sentiti in dovere di assicurare un atto di solidarietà nel solco della nostra tradizione e facendo seguito alle parole di Papa Francesco ‘Nessuno si salva da solo, siamo tutti chiamati a remare insieme’”.

La Federazione delle BCC dell’Emilia-Romagna, che nel 2020 compie cinquant’anni, è composta da 10 Banche di Credito Cooperativo con 130.000 soci e 2.600 dipendenti. Questi istituti di credito vantano impieghi per circa 11 miliardi di euro e una raccolta di circa 12,5 miliardi di euro. Mutualità, solidarietà e sostegno alle comunità locali sono tra i principi fondanti delle BCC.

“Siamo presenti laddove c’è un bisogno – osserva Fabbretti – e questo è un impegno che le Banche di Credito Cooperativo portano avanti da sempre insieme ai propri valori. Tale impegno, in questo momento difficile, è rivolto a coloro che sono in sofferenza perché colpiti dalla malattia, ai tanti operatori sanitari che si prodigano per gli altri con spirito di sacrificio e abnegazione e ai numerosi volontari che con la loro azione quotidiana sono vicini alla parte più debole della popolazione”.

 

La donazione, frutto dell’attivazione di un network internazionale Italia-Cina, comprendeva anche 200mila mascherine chirurgiche consegnate nei giorni scorsi.

A distanza di alcuni giorni dalla consegna delle 200mila mascherine chirurgiche, sono arrivati ieri anche i 70 dispositivi medici provenienti dalla Cina facenti parte della donazione che Xiaomi Foundation e Xiaomi Technologies hanno voluto fare all’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia per supportarla nella fase di emergenza epidemica.

La donazione era nata grazie all'appello personale di Marco Bizzarri, Presidente e CEO di Gucci, che ha coinvolto le due realtà cinesi per sostenere il sistema sanitario reggiano.

I dispositivi medici sono utili per il supporto respiratorio ai pazienti più gravi e consistono in 20 ventilatori polmonari, 20 pompe per infusione, 20 ossimetri a impulsi, 10 monitor portatili.

Ad accompagnarli erano frasi di amicizia e incoraggiamento tratte dai classici latini e italiani incollate sulle casse di imballaggio.

Il Direttore generale Fausto Nicolini dichiara “Rinnovo i ringraziamenti a Xiaomi Foundation e Xiaomi Technologies per questa donazione ai nostri ospedali e sono grato a Marco Bizzarri, cittadino reggiano da sempre affezionato al suo territorio che, oltre ad aver fatto una cospicua donazione personale, ha voluto coinvolgere il proprio network internazionale per aiutarci nuovamente”.

L’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia desidera, inoltre, rinnovare il ringraziamento al Professor Ernesto Caffo e a Mr Haisong Tang per i loro fattivi contributi.

L’operazione è stata possibile anche grazie all'applicazione della direttiva dell'Agenzia delle Dogane che sin dall'inizio dell'epidemia offre la possibilità di far entrare nel nostro Paese, gratuitamente e da qualsiasi parte del mondo, le merci donate a sostegno dell’assistenza sanitaria Covid-19.

Coronavirus, l'aggiornamento: 18.234 i casi positivi in Emilia-Romagna, 409 in più rispetto a ieri. I casi lievi in isolamento a domicilio sono 7.864. Continuano a salire le guarigioni, che arrivano complessivamente a 2.890 (+293)

Diminuisce anche il numero dei pazienti nelle terapie intensiva: 361, -5 rispetto a ieri. I decessi sono 2.234, 54 in più

Bologna 8 aprile 2020 – 18.234 casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 409 in più rispetto a ieri. E sono 78.367 i test effettuati, 3.176 in più. Questi i dati - accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali - relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Complessivamente, sono 7.864 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (3 in più rispetto a ieri). 361 le persone ricoverate in terapia intensiva: 5 in meno rispetto a ieri. Purtroppo, si registrano 54 nuovi decessi: 41 uomini e 13 donne.

Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 2.890 (293 in più rispetto a ieri), delle quali 1.747 riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 1.143 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 11 residenti nella provincia di Piacenza, 16 in quella di Parma, 8 in quella di Reggio Emilia,5 in quella di Modena, 7 in quella di Bologna (nessuno nel territorio imolese), 2 nella provincia di Forlì-Cesena (1 a Forlì e 1 a Cesena), 1 a Ferrara, 1 in quella di Rimini, 1 a Ravenna e 2 fuori regione.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 2.980 a Piacenza (27 in più rispetto a ieri), 2.395 Parma (30 in più), 3.352 Reggio Emilia (137 in più), 2.811 Modena (53 in più), 2.433 Bologna (99in più), 325 Imola (3 in più), 538 Ferrara (16 in più), 746 Ravenna (8 in più), 1.058 Forlì-Cesena (di cui 585 Forlì, 21 in più rispetto a ieri, e 473 a Cesena,3 in più), 1.596 Rimini (12 in più).

5.144 i posti letto aggiuntivi destinati ai pazienti Covid-19: 52 in meno di ieri, riconvertiti per altre patologie

Da Piacenza a Rimini prosegue il lavoro all’interno della rete ospedaliera per attuare il piano di rafforzamento dei posti letto messo a punto dalla Regione: sono complessivamente 5.127 quelli rilevati oggi, tra ordinari (4.554) e di terapia intensiva (573).

Nel dettaglio: 654 posti letto a Piacenza (di cui 46 per terapia intensiva), 1.070 a Parma (69 terapia intensiva), 705 a Reggio Emilia (64 terapia intensiva), 551 a Modena (86 terapia intensiva), 1.135 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (163 terapia intensiva, di cui 16 a Imola), 264 Ferrara (38 terapia intensiva), 748 in Romagna, di cui 107 per terapia intensiva (nel dettaglio: 222 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 131 Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva, a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola per la terapia intensiva; 99 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva, a cui si aggiungono 30 letti ordinari nella struttura privata Villa Serena; 128 a Cesena, di cui 26 per terapia intensiva).


L’attività dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile

Dispositivi di protezione individuale e materiale medico

Nella giornata di martedì 7 aprile, dal Dipartimento nazionale sono pervenuti all’Agenzia 2 ventilatori polmonari per terapia sub-intensiva, 300.000 mascherine chirurgiche, 40.200 mascherine ffp2, 123.000 mascherine monovelo Montrasio. Da attività della Guardia di Finanza di sequestro, altre 189.750 mascherine chirurgiche e 17.773 NK95.

Martedì sono state distribuite ai Comuni tramite la rete della protezione civile regionale dei COC, i Centri Operativi Comunali, 2 milioni di mascherine chirurgiche, distribuite per provincia, in proporzione alla popolazione residente: Piacenza 129mila, Parma 203mila, Reggio Emilia 239mila, Modena 315mila, Bologna 455.000; Ferrara 155mila; Ravenna 175mila; Forlì-Cesena 177mila; Rimini 152mila.

La priorità è quella di garantire i dispositivi al personale sanitario e dei servizi socioassistenziali (Case riposo e Case famiglie.

Sul sito del Dipartimento e su quello del Ministero della Salute, sono disponibili i dati complessivi dei DPI e delle apparecchiature elettromedicali distribuiti dalla Protezione Civile a Regioni e Province autonome. Il sistema informatico ADA (Analisi Distribuzione Aiuti) viene 55aggiornato ogni sera dalle 22 alle 23.30:

 

Volontariato

Martedì 7 aprile sono stati 895 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati. Dall’inizio dell’emergenza, si contano 15.318 giornate. Tutti i coordinamenti provinciali sono impegnati nella distribuzione delle mascherine ai Comuni e in altre attività, come il supporto ai Comuni per le attività di assistenza alla popolazione, con un rilevante apporto degli scout Agesci, che collaborano in 600.

Viene inoltre garantito il supporto alle Ausl nel trasporto degenti con ambulanze, trasporto campioni sanitari e consegna farmaci (CRI e ANPAS ne hanno garantiti 267), la disinfezione e la sanificazione dei mezzi di soccorso (12 a Parma). Proseguono inoltre i turni degli Alpini (ANA-RER) presso l’ospedale da campo di Bergamo.

 

Punti Triage

Sono 33 i punti-triage attivi in Emilia-Romagna (10 davanti alle carceri, 23 per ospedali e cliniche). In particolare sono 3 in provincia di Piacenza (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di Parma (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di Reggio Emilia (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città); 3 nella città metropolitana di Bologna (davanti al Sant’Orsola e al Maggiore, e a Imola); 2 in provincia di Ferrara (Argenta e Cento); 1 in provincia di Forlì-Cesena (Meldola); 1 in provincia di Ravenna (Ravenna città); 1 in provincia di Rimini (Rimini città) e 1 nella Repubblica di San Marino.

 

Drive-Through/Transit Point

Porto di Ravenna. Operativi da oggi, presso il Porto e l’adiacente zona industriale, due postazioni di controllo per misurare la temperatura ai conducenti dei mezzi di trasporto e agli eventuali accompagnatori che entrano nell’area. Il servizio di controllo sarà operativo dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 19. Oltre a personale del Servizio Area Romagna dell’Agenzia e ad agenti della Polizia locale, sono coinvolte CRI e ANPAS, l’Ordine dei Medici e 6 volontari al giorno del Coordinamento provinciale.

Con le postazioni allestite a Imola e a Medicina (presso la Casa della Salute), diventano 11 le strutture drive-through predisposte con mezzi e attrezzature dell’Agenzia o dei coordinamenti e consulte provinciali e il lavoro dei volontari: Reggio Emilia, Guastalla, Castelnuovo Monti (RE), Cesena, Forlì, Bagno di Romagna (Fc), Modena (2), Imola, Medicina, Ravenna.

Lido Adriano (RA): la struttura “Aparthotel Costa Paradiso” è stata individuata come idonea per l’erogazione di servizi alberghieri alle persone del ravennate poste in quarantena, non autonome per l’isolamento domiciliare, e ai pazienti dimessi dagli ospedali clinicamente guariti ma ancora positivi al virus Covid-19; la disponibilità è di 35 camere indipendenti./BM

Parmafotografica, associazione storica di Parma in ambito fotografico, sempre in prima linea nelle attività benefiche a sostegno di enti e associazioni di Parma, vuole dare il suo contributo alla lotta contro il SARS-CoV-2 (Covid-19), e lo fa attraverso la vendita benefica di fotografie donate da Soci e Amici del circolo.

I Soci di Parmafotografica e con loro tanti Amici artisti e amanti della fotografia di Parma e provincia, hanno aderito alla campagna di raccolta fondi per l’Ospedale Maggiore.

Sostiene l’iniziativa come stampatore ufficiale ServicePhotoColor di Fabio Comizzoli.

Il ricavato della vendita sarà devoluto all’Ospedale Maggiore di Parma a fine raccolta.

Le immagini che verranno richieste saranno stampate e spedite all’indirizzo che indicherete nella richiesta a mezzo email non appena le attività commerciali riprenderanno il regolare andamento (€ 25,00 compresa stampa e spedizione), oppure inviate come file digitale per chi volesse essere autonomo nella stampa (€ 15,00).

Per guardare e scegliere la propria foto clicca su: "Uno scatto per il Maggiore"

Si amplia ulteriormente, con l’ingresso dei punti vendita Conad di via Modenesi, via XX Settembre, via Deledda e di Via Atleti Azzurri d’Italia, la rete degli esercizi commerciali aderenti al servizio Pronto Spesa Comune, che dalla metà di marzo garantisce la consegna gratuita dei generi alimentari alle persone affette da Coronavirus o in isolamento domiciliare fiduciario, agli anziani soli e ai cittadini con disabilità che non possano contare sul supporto di familiari o conoscenti.

Le modalità per la prenotazione restano invariate: occorre contattare telefonicamente lo 0523-492737, cui rispondono gli operatori comunali, dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12.

Un ringraziamento sentito va a Conad Centro Nord per la collaborazione e la volontà di far parte di questo progetto – sottolinea l’assessore ai Servizi Sociali Federica Sgorbaticosì come alla sede cittadina del Csv Emilia (ex Svep), che ha provveduto alla copertura assicurativa per i volontari del gruppo piacentino di Emergency, supportato dai ragazzi del Gruppo Attivo di Solidarietà dal Basso (Gasb), resi disponibili a effettuare le consegne per i supermercati, affiancando Croce Rossa e Scout”.

L’elenco completo dei negozi aderenti all’iniziativa, che ad oggi conta oltre 60 realtà tra alimentari, esercizi specializzati in cancelleria e materiale scolastico, nonché numerosi produttori agricoli di Campagna Amica appartenenti a Coldiretti, è aggiornato costantemente al link www.comune.piacenza.it/prontospesa.

Come ricordano gli assessori Federica Sgorbati e Jonathan Papamarenghi, che sin dall’inizio seguono direttamente il progetto, “Pronto Spesa Comune è un servizio ideato per far fronte all’emergenza sanitaria, che non intende integrare né sostituire le piattaforme on line della grande distribuzione o delle attività commerciali organizzate autonomamente per i beni di prima necessità. L’obiettivo, realizzato grazie all’aiuto fondamentale dei gruppi Scout, Croce Rossa Italiana e Auser, cui da oggi si aggiunge anche la sezione locale di Emergency, supportata dai ragazzi del Gruppo Attivo di Solidarietà dal Basso (Gasb), è quello di garantire un sostegno alle persone sole, impossibilitate a uscire per la spesa alimentare o a rivolgersi a parenti e amici per gli acquisti. La collaborazione di tutti, a cominciare dalle associazioni di categoria Unione Commercianti e Confesercenti, è preziosa: più sono le alternative disponibili, maggiore sarà la possibilità di dare risposte tempestive a tutti coloro che ne hanno bisogno”.

Oltre 1.200.000 euro raccolti dai dipendenti UniCredit e da UniCredit Foundation a supporto degli ospedali italiani nella lotta contro Covid-19

Ricevute più di 3000 donazioni in sole due settimane, di cui oltre il 20% da dipendenti basati all’estero

Si è conclusa lo scorso 31 marzo la raccolta fondi dei dipendenti UniCredit, organizzata a livello di Gruppo, per sostenere tre degli ospedali italiani maggiormente coinvolti nella battaglia contro Covid-19. In sole due settimane ben 3.016 donazioni, pervenute dai dipendenti, hanno contribuito a raccogliere un importo complessivo di oltre 1.228.000 euro, di cui 1 milione di euro offerto da UniCredit Foundation.
Jean Pierre Mustier, CEO di UniCredit, ha commentato: “Sono molto orgoglioso e riconoscente per la generosità dei nostri colleghi e ancora una volta voglio ringraziare moltissimo tutti coloro che hanno fatto una donazione per questa importante causa. Questi contributi, insieme al supporto di UniCredit Foundation, consentono al nostro Gruppo di fornire un aiuto significativo agli specialisti per curare i malati e finanziare la ricerca nello studio di trattamenti e vaccini. Insieme continueremo a fare la cosa giusta e, come squadra, supereremo questo difficile momento.”

Tenuto conto delle preferenze espresse dai donanti, i contributi saranno così ripartiti:
• 556.600 euro all’Ospedale Luigi Sacco di Milano
• 353.500 euro all’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani di Roma
• 318.600 euro alla Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia

UniCredit sta continuando a sostenere le sue comunità, i clienti e i colleghi nella lotta contro Covid-19, ovunque essa operi. Oltre a questa raccolta fondi, il Gruppo ha organizzato nei diversi Paesi in cui è presente altre importanti donazioni ai servizi sanitari locali per continuare a fare la cosa giusta e contribuire laddove possibile alla lotta contro la pandemia.
In Italia, insieme a UniCredit Foundation, ha donato 2 milioni di euro al Dipartimento della Protezione Civile per l'acquisto di mascherine, materiale sanitario e attrezzature mediche; 360.000 euro alla Croce Rossa italiana grazie ai fondi raccolti tramite UniCredit Card Flexia Classic Etica e 200.000 euro sono stati donati da UniCredit Foundation all’Ospedale Policlinico di Milano.

UniCredit ha inoltre messo a disposizione della Croce Rossa Italiana un conto corrente solidarietà completamente gratuito per la raccolta fondi a supporto di tutte le attività che la CRI sta mettendo in atto per affrontare la crisi.

Per maggiori informazioni, visitate il sito https://one.unicreditgroup.eu/

Milano, 8 aprile 2020

 

A proposito di UniCredit
UniCredit è una banca commerciale paneuropea, semplice e di successo, con una divisione Corporate & Investment Banking completamente integrata e una rete unica in Europa occidentale, Centrale e Orientale a disposizione della sua ampia base di clientela. UniCredit offre un servizio competente alla clientela internazionale e locale, offrendo un accesso senza eguali a banche leader in 13 mercati principali grazie alla sua rete bancaria europea, che include Italia, Germania, Austria, Bosnia e Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia. Disponendo di una rete internazionale di uffici di rappresentanza e filiali, UniCredit serve i clienti di altri 18 Paesi di tutto il mondo.

A proposito di UniCredit Foundation
UniCredit Foundation è la fondazione d'impresa del Gruppo, nata nel 2003, impegnata nel perseguire finalità sociali e umanitarie e a promuovere studi e ricerche in ambito economico finanziario.

 

L’Osservatorio ufficiale del Ministero dell’Ambiente sul monitoraggio della scarsità idrica comunica le analisi di tutte le regioni e Arpa del comprensorio del Po dalla Valle d’Aosta alle Marche. Valori generali comunque sotto la media del periodo. Risorsa idrica in lento ma costante esaurimento. Prossimo incontro ufficiale previsto per il 7 Maggio .

Parma, 8 Aprile 2020 – Nel comprensorio del Distretto Idrografico del Po, ad oggi, non si manifesta un contesto diffuso di evidente scarsità idrica e questa situazione palesa che le ultime piogge cadute e le precipitazioni nevose – in progressivo scioglimento – hanno scongiurato, per ora, una ulteriore immediata emergenza dettata dalla siccità che in altre aree del nostro paese sta mettendo già in seria difficoltà tutto il comparto agricolo.

Ma il quadro delineato, temporaneamente non ancora preoccupante, potrebbe essere “a tempo” visto che per i prossimi 15 giorni non sono previste piogge di entità ragguardevole a rimpinguare falde e portate del Grande Fiume e dei suoi affluenti.

A conferma di questo macro-dato una serie di parametri ed analisi approfondite che l’Osservatorio Permanente dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po – Ministero dell’Ambiente (l’organismo ufficiale del Ministero legittimato a raccogliere e comunicare lo scenario complessivo) ha esaminato negli ultimi giorni in collaborazione con tutte le regioni del Distretto (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Liguria, Valle d’Aosta, Marche, Provincia Autonoma di Trento), con tutte le Agenzie preposte alla funzione di monitoraggio dei dati metereologici ARPA (Agenzie Regionali Protezione Ambientale).

L’attività dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po infatti sta procedendo regolarmente nei diversi settori operativi grazie all’avanzata tecnologia e all’impiego agile del proprio staff che continua ad lavorare in regime di smart working come da immediato provvedimento di riorganizzazione interna preso dal Segretario Generale dell’ente Meuccio Berselli subito dopo lo scoppio e la diffusione della pandemia Covid 19. Così, in collegamento con i 38 partners che hanno contribuito fattivamente alla fase di stesura del Bollettino Mensile Ufficiale ADBPO, si è svolto l’incontro a distanza sui livelli di risorsa idrica coordinato dall’ingegner Silvano Pecora – dirigente responsabile tecnico dell’Osservatorio ufficiale Permanente sulla Scarsità Idrica del Distretto Po.

I RISULTATI DEL BOLLETTINO IN NUMERI:
La situazione generale sul distretto si mantiene stazionaria con i valori di portata al di sotto delle medie di riferimento ed in lento e costante esaurimento, ma comunque superiori ai valori minimi storici. A Pontelagoscuro, sezione di chiusura del bacino, la portata attuale è di 920 m3/s, con una riduzione di circa 17-20% rispetto la media di periodo, confermando lo stato di “sofferenza” del bacino, dovuto alla carenza di piogge intense e allo scarso contributo della componente di parte emiliana. Le temperature risultano essere ovunque al di sopra delle medie stagionali (+ 3/5 gradi); la progressiva fusione del manto nevoso sosterrà parzialmente i valori di deflusso, rallentando la riduzione dei volumi transitati alle principali sezioni dell’asta Po dovuta all’assenza di precipitazioni. La prossima settimana (13-19 Aprile) potrebbe iniziare con un lieve peggioramento delle condizioni meteo, ma senza precipitazioni di rilievo. Le temperature in continua ascesa ed il soleggiamento sempre più intenso hanno accelerato negli ultimi giorni il processo di fusione delle nevi; su tutto l’arco alpino lo zero termico risulta essere al di sopra dei 2200-2400 m e raggiungerà quota 3000 m entro il weekend. Nonostante la rapida fusione in atto il manto nevoso, soprattutto oltre i 2000 metri, è ancora consistente, in particolar modo sul settore occidentale dell’arco alpino. Situazione diversa sull’Appennino Settentrionale, dove rimane solo un modesto manto nevoso oltre i 1800-2000 m.

I LIVELLI DEI LAGHI UFFICIALI AGGIORNATI:
La riserva dei grandi laghi regolati è lievemente al di sotto rispetto la media del periodo di riferimento, ma superiore agli anni critici. Alcuni scostamenti evidenti solo per i volumi invasati nel Lago di Como, Iseo che risultano inferiori sia rispetto alla media del periodo sia rispetto ai quantitativi alla stessa data del 2007. Tuttavia i totali attuali delle riserve idriche dei bacini dell’Adda e dell’Oglio risultano superiori sia alla media del periodo sia in comparazione ai quantitativi data 2007.

NOTA DEL SEGRETARIO GENERALE ADBPO MEUCCIO BERSELLI:
“L’analisi dei dati capillari ricevuti dai territori – ha evidenziato il Segretario Generale del Distretto del Po Meuccio Berselli – ha consentito ai nostri esperti di elaborare un monitoraggio fedele e condiviso che ci consegna una scarsità, per ora modesta, di risorsa idrica ma che, potenzialmente, potrebbe incrementare nelle prossime settimane. E’ per questa ragione che abbiamo fissato già un nuovo incontro per il prossimo 7 Maggio, data in cui sarà concreta una ulteriore analisi comprensiva dei primi rilevanti prelievi irrigui e del lento, ma costante esaurimento delle “scorte” immagazzinate grazie al contributo della neve. Nel complesso quindi manteniamo alta l’attenzione soprattutto in quelle micro-aree più sofferenti che mostrano già alcuni segni tangibili di scarsità di flussi. Voglio citare, per esempio, il caso del comprensorio sotteso al lago d’Idro in cui, per ragioni geomorfologiche del territorio oltre che meteorologiche, si fotografa una condizione già al limite”.

E’ pubblicato all'indirizzo www.comune.piacenza.it/buonispesa, il vademecum per i cittadini in condizioni di difficoltà economica che, rientrando nei criteri previsti per l’assegnazione del beneficio, vogliano fare domanda per ottenere il contributo una tantum che varia dall'importo di 150 euro (per i nuclei composti da una sola persona) a un massimo di 500 euro.

Nella sezione dedicata del sito web comunale, è possibile consultare i requisiti necessari per l’accesso alla misura di sostegno finanziario, nonché trasmettere la richiesta in via telematica, compilando l’apposito modulo on line che sarà disponibile a partire dalle ore 10 di mercoledì 8 aprile fino alla mezzanotte di mercoledì 15 aprile. Verranno accolte le richieste che rispettino i criteri previsti sino all'esaurimento dei fondi a disposizione, complessivamente pari a 548 mila euro. Avranno la priorità i nuclei familiari che non percepiscono redditi o sostegni pubblici al reddito.

Per presentare la richiesta di contributo è necessario disporre di un indirizzo di posta elettronica e, dopo aver verificato la corrispondenza ai criteri di ammissione, avere a portata di mano i documenti e le informazioni che si dovranno condividere, nonché una foto o la scansione della carta di identità o altro documento di riconoscimento, del permesso di soggiorno o rinnovo dello stesso per i cittadini non comunitari. E’ importante accertarsi se il proprio nucleo familiare è beneficiario di una rendita o contributo pubblico, annotandone la tipologia, l’ammontare mensile e la durata.

Una volta compilato e trasmesso il modulo, seguendo passo dopo passo le istruzioni riportate sul sito, si otterrà una ricevuta di avvenuto invio. Nei giorni successivi, si raccomanda di controllare regolarmente la casella di posta elettronica di cui si è fornito l’indirizzo, perché lì si riceveranno tutte le comunicazioni inerenti alla domanda e, in caso di accoglimento, gli stessi buoni spesa.

Chi riscontrasse problemi nella compilazione può contattare, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12, i seguenti numeri: 0523-492595/2528/2475 per informazioni e 0523-492596/2530 per supporto alla compilazione on line.

I buoni spesa possono essere utilizzati per acquistare generi alimentari o prodotti di prima necessità, con l’esclusione di alcolici, farmaci e ricariche telefoniche. I voucher, per un importo totale corrispondente alla propria situazione familiare, verranno trasmessi direttamente via e-mail (o, in caso di mancata connessione e indisponibilità di strumenti informatici, con le modalità indicate telefonicamente dagli operatori comunali, previo appuntamento).

Ciascun buono, del valore di 25 euro, riporta i dati e le istruzioni per l’utilizzo. E’ possibile stamparli o mostrare il codice a barre dallo smartphone.

L’elenco aggiornato dei negozi in cui possono essere spesi sarà consultabile all’indirizzo www.comune.piacenza.it/buonispesa.

Gli esercenti che volessero aderire all'iniziativa, possono comunicare la propria intenzione di accettare i buoni spesa compilando il modulo in allegato e inviandolo all'indirizzo email del gestore: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (utile anche per ricevere informazioni e maggiori chiarimenti).

Il Comune di Parma, nell'ambito delle azioni volte a fronteggiare l'emergenza coronavirus, ha sottoscritto un accordo con Edenred per la gestione dei Buoni Spesa, in linea con quanto previsto dall'Ordinanza 658 della Presidenza del Consiglio del Ministri del 29 marzo scorso.

Le risorse disponibili, assegnate dal Governo al Comune di Parma, ammontano a 1.037.000 euro. Di questi 100.000 euro sono destinati ad acquisto di generi alimentari da parte di Emporio Solidale, mentre 937.000 euro sono destinati ai Buoni Spesa.

Per gli esercizi commerciali interessati ad accettare i buoni spesa, occorre presentare richiesta presso Edenred, inviando una mail al seguente indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Gli esercizi commerciali verranno contattati a stretto giro per la sottoscrizione del contratto di convenzionamento e per tutte le informazioni del caso. Si fa presente che sarà applicata la commissione del 5%, ed il termine di pagamento è fissato nei 45 giorni. Le condizioni riguardano esclusivamente il periodo di emergenza coronavirus ed i buoni appositamente attivati per far fronte alla situazione. I nominativi degli esercizi commerciali aderenti verranno inseriti nell'elenco pubblicato sul sito del Comune di Parma.

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