AUSL Modena

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Dopo l'intervento resosi necessario a seguito del sisma si torna a pieno regime. Migliorati comfort e funzionalità degli ambienti. Nei primi 10 mesi dell'anno, presso l'ospedale di Via del Pozzo, sono stati gestiti 2.403 parti, il 47% di quelli registrati in tutta la provincia -

Modena, 23 dicembre 2014 -

Neonatologia e sale Operatorie di Ostetricia e Ginecologia sono tornate a casa, nella loro sede originaria, rispettivamente al settimo e al sesto piano del Policlinico di Modena. Un rientro benaugurante, completato la scorsa settimana, che arriva a pochi giorni dal Natale, e permette di riportare a pieno regime l'attività di entrambi i comparti.

Complessivamente le aree interessate dall'intervento superano i 1.200 metri quadri di superficie, 600 in Neonatologia, 630 in Ostetricia e Ginecologia. In entrambi i casi, non solo si torna alla situazione esistente prima del terremoto, ma all'intera comunità modenese si restituiscono spazi migliorati in modo rilevante sia per il comfort sia per la funzionalità degli ambienti.

"Finalmente superiamo una fase transitoria, determinata dal sisma del 2012, durante la quale siamo comunque riusciti a garantire l'assistenza necessaria grazie allo spirito di abnegazione, alla professionalità di tutti gli operatori e alla comprensione dei cittadini. Oggi, con ambienti rinnovati e ancora più confortevoli, possiamo tornare a svolgere a pieno regime l'attività d'assistenza e cura in due aree, quella di Neonatologia e quella di Ostetricia e Ginecologia, davvero strategiche per l'intera provincia" ha sottolineato con soddisfazione il direttore generale del Policlinico Licia Petropulacos. "La prospettiva nel medio periodo è naturalmente quella di trasferire tutte queste attività nella nuova palazzina materno-infantile, che costituirà un elemento di importante riqualificazione dell'intera rete provinciale".

In particolare l'intervento, che ha interessato neonatologia ha permesso di ripristinare tutte le degenze, intensive e sub-intensive, presenti in reparto prima del terremoto, riportando i posti letto disponibili da 14 a 20.

La ristrutturazione delle sale operatorie di ostetricia e ginecologia ha permesso di recuperare la piena funzionalità delle 3 sale operatorie interamente dedicate alle attività chirurgiche ostetrico-ginecologiche (2 per gli interventi programmati e una per le emergenze-urgenze) e di due sale travaglio-parto collocate all'interno del Blocco Operatorio.

Inoltre i riassetti organizzativi del contiguo blocco "Travaglio-Parto" hanno consentito il ripristino delle condizioni di comfort ed efficienza del percorso assistenziale relativo alla nascita e il recupero della dotazione storica di 44 posti letto di degenza ordinaria. È stato possibile inoltre dedicare nuovamente, in via esclusiva, due sale travaglio-parto alla nascita naturale, ottenendo così il ripristino completo delle funzioni del Centro Nascita naturale.

L'intervento ha permesso inoltre un ampliamento degli spazi dedicati alla Procreazione Medicalmente Assistita, consentendo un adeguamento dell'offerta alle nuove richieste della cittadinanza che comprendono, in prospettiva, anche l'avvio a pieno regime della fecondazione eterologa.

Alla presentazione, tenutasi ieri pomeriggio, oltre a numerosi operatori dell'ospedale che hanno salutato con grande soddisfazione il rientro, hanno partecipato Licia Petropulacos, Direttore Generale del Policlinico, Giuliana Urbelli, Assessore alla Coesione sociale, Sanità, Welfare, Integrazione e Cittadinanza, Anselmo Campagna, Direttore Sanitario del Policlinico, Paolo Paolucci, Direttore del Dipartimento Materno Infantile, Fabio Facchinetti, Direttore Ostetricia e Ginecologia e Fabrizio Ferrari, direttore Neonatologia, insieme alle Coordinatrici Infermieristiche Giovanna Cuomo (Neonatologia),
Silvia Zivieri (sala Operatoria Ostetricia e Ginecologia) e alla Coordinatrice Ostetrica Cristina Galli.

NEONATOLOGIA

Si tratta della struttura d'assistenza neonatale di riferimento della provincia di Modena ed è la sola che ospita al proprio interno la Terapia Intensiva Neonatale, Centro di Terzo Livello per tutte le "nascite difficili" nell'ambito del percorso nascita.

La neonatologia si caratterizza anche per essere l'unico centro italiano certificato NIDCAP (Newborn Individualized Developmental Care Assessment Programme), vale a dire strutture che operano applicando protocolli codificati, volti a favorire il contatto con la mamma ed il coinvolgimento della famiglia come strumento neuroevolutivo per i prematuri, il contenimento dello stress e la riduzione del dolore. Il NIDCAP focalizza l'attenzione sull'individualità ed il rispetto del piccolo prematuro e della sua famiglia.

Ogni anno accoglie in media circa 600 neonati ed è il riferimento per un bacino di utenza provinciale di 6.613 nati, di cui 3.089 nati al Policlinico (dati 2013). Nel reparto di Neonatologia di Modena vengono ricoverati in media ogni anno circa 60-70 neonati con peso alla nascita inferiore ai 1.500 grammi (Very Low Birth Weight) e circa 25-30 neonati di peso inferiore ai 1.000 grammi (Extremely Low Birth Weight). Nella realtà della Regione Emilia-Romagna, la Neonatologia di Modena condivide con l'omologo reparto dell'Ospedale Sant'Orsola di Bologna il primato regionale nell'accoglienza del maggior numero di neonati Very Low Birth Weight. La Neonatologia è quindi anche un importante centro di riferimento intra-regionale con un indice di attrattività extra-provinciale e intra-regionale pari al 12% dei ricoverati (dato dei primi 10 mesi del 2014).

In Neonatologia lavorano 12 medici neonatologi e 45 infermieri specializzati in cure intensive neonatali.

Il reparto di Neonatologia con il rientro nella sede originaria ha a disposizione una superficie completamente rinnovata di circa 600 metri quadrati. Conseguenza diretta del rientro in spazi più idonei e confortevoli è anche il ritorno a 20 posti letto (nella fase transitoria erano stati ridotti a 14).

OSTETRICA E GINECOLOGIA, AL CUI INTERNO SI INSERISCE IL BLOCCO OPERATORIO

Presso la Struttura di Ostetricia e Ginecologia lavorano 23 Medici Ginecologi e 75 Ostetriche che gestiscono il primo Punto Nascita della Provincia di Modena con 3.011 parti effettuati nel 2013; nei primi dieci mesi del 2014 il numero di parti è stato pari a 2.403 (-4% rispetto allo stesso periodo del 2013) equivalente al 47% di tutti i parti in Provincia (5.109, con un calo di circa il 4%, sovrapponibile al trend regionale). Nello stesso periodo i tagli cesarei al Policlinico - Ospedale Hub di III livello che gestisce la casistica più complessa - sono stati 674 (28% rispetto al totale dei parti), dato in linea con la media regionale per le strutture di III livello.

La Ginecologia ha effettuato nei primi 10 mesi del 2014 circa 970 interventi chirurgici ginecologici, di cui il 40% oncologici. Il Centro di Procreazione Medicalmente Assistita ha effettuato nel 2014 357 prelievi di ovociti, con un trend in crescita del 13% rispetto all'anno precedente.

(Fonte: ufficio stampa Ausl Mo)

Testimonial d'eccezione, il modenese Mauro Righini, che, dopo essersi sottoposto nel 2010 ad un trapianto di fegato, lo scorso anno, in Francia, si è aggiudicato la medaglia d'oro ai campionati mondiali di slalom parallelo dedicati ai trapiantati -

Modena, 16 dicembre 2014 -

"Credo che fosse impossibile immaginare che potesse esserci un testimonial più adatto di Mauro Righini per presentare ufficialmente l'accordo con il Consorzio del Cimone che ha l'obiettivo di favorire la pratica degli sport invernali da parte di persone operate presso il nostro Centro Trapianti. Il suo contagioso entusiasmo, la sua passione per lo sport e la determinazione che lo hanno portato ad aggiudicarsi la medaglia d'oro ai campionati mondiali di sci, dopo essere stato sottoposto ad un trapianto di fegato, ci restituiscono molti messaggi postivi che è importante condividere e divulgare." Sono le parole del direttore generale dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Licia Petropulacos che ieri mattina, in un clima informale, affiancata dal presidente del Consorzio Cimone, Giuliano Grani, ha spiegato l'importanza della convenzione con l'ente che gestisce gli impianti sciistici del Comprensorio del Cimone.

Dietro alla possibilità di potere praticare uno sport affascinante come lo sci, fruendo di offerte costruite su misura per quanti hanno affrontato la complessa prova di un trapianto, c'è la forte volontà di sottolineare come l'attività fisica, svolta in modo corretto e all'interno di un programma di recupero, porti significativi benefici ai pazienti.

Secondo i risultati raccolti attraverso "Trapianto... e adesso sport", un progetto sperimentale rivolto alle persone sottoposte a trapianto di fegato, cuore e rene, finanziato dal Centro Nazionale Trapianti in collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità, il Centro Studi Isokinetic, l'Università di Bologna e la Fondazione per l'incremento dei trapianti d'organo e tessuti (FITOT) e attivo a Modena dal 2010 grazie alla sinergia tra il Centro Trapianti dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e la Medicina dello Sport dell'Azienda Usl, risulta evidente che per i trapiantati praticare uno sport rappresenta un aiuto concreto per prevenire disfunzioni metaboliche come il diabete o l'arteriosclerosi che spesso possono insorgere a seguito dell'assunzione dei farmaci immuno-soppressori utilizzati per evitare il rigetto del nuovo organo.

Risultati che vedendo il sorriso e l'energia di Mauro Righini, vero ospite d'onore, evidentemente si ripercuotono anche sul benessere psicologico consentendo al paziente di tornare ad una vita pressoché normale. Giuliano Grani, presidente del Consorzio del Cimone, che da subito con entusiasmo ha sostenuto l'idea di sviluppare un accordo in questo ambito con il Policlinico ha prima di tutto voluto ringraziare il direttore dell'azienda Licia Petropulacos: "E' grazie alla sua sensibilità che siamo riusciti a dare vita a questo progetto così importante. Un esempio concreto di come lo sport sia fondamentale per una migliore qualità della vita. I suoi benefici - ha evidenziato Grani - non si limitano infatti alla prevenzione sanitaria, ma vanno a toccare anche gli ambiti della formazione e della socializzazione. Tutti fattori ai quali siamo orgogliosi di poter dare un contributo tramite la promozione della pratica sportiva sulle nostre piste. Il progetto prende il via oggi con l'omaggio di uno skipass stagionale a Mauro Righini, proseguirà poi con un'offerta specifica, in via di definizione, rivolta ai pazienti del Centro Trapianti del Policlinico di Modena ".

Alla presentazione erano inoltre presenti anche il professor Fabrizio Di Benedetto che dall'agosto del 2013 guida la Struttura Semplice Dipartimentale di Chirurgia Oncologica Epatobiliopancreatica e dei Trapianti di Fegato e il dottor Nicola Cautero che sin dall'inizio ha seguito Mauro Righini.

Il Centro Trapianti del Policlinico dall'inizio del 2014 ad oggi ha eseguito 39 trapianti di fegato (lo scorso anno erano stati 41); ha inoltre eseguito 70 resezioni epatiche e 50 resezioni pancreatiche. Unico in Emilia-Romagna, il Centro, da giugno per le resezioni epatiche e pancreatiche utilizza un'attrezzatura robotica.

IL CONSORZIO DEL CIMONE

Il Consorzio del Cimone è gestore degli impianti sciistici del Comprensorio del Cimone, il più ampio complesso sciistico dell'Appennino Tosco-Emiliano con oltre 50 km di piste collegate tra loro, 35 km di neve programmata, 21 impianti di risalita e 4 punti di accesso con un unico skipass. Questi i numeri del Comprensorio dell'anno corrente: 16.700 posti letto e 1.000 addetti nelle strutture ricettive, 134.300 skipass venduti ad ora, turisti provenienti da tutta Italia, dal Belgio, dall'Inghilterra, dall'est Europa, e non solo, con una media di 7/10 giornate trascorse sugli sci per ogni stagione. Lungo i tre versanti della montagna si snodano tracciati adatti a tutti: lunghi e larghi, con pendii impegnativi e oltre 600 metri di dislivello per gli sciatori esperti o piste più corte e facili per chi ama lo sci in pieno relax. Inoltre per i più piccoli 2 babypark e per i rider 1 snowpark tra i più attrezzati d'Italia.

(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)

Intervento dell'Azienda Usl di Modena con riferimento agli articoli pubblicati nei giorni scorsi sull'organizzazione del servizio di emergenza urgenza nell'area montana di cui fa parte anche il comune di Montese

Va prima di tutto ricordato che, nell'area appenninica, è in fase di completamento un percorso che sta portando ad un progressivo rafforzamento e a un'ulteriore qualificazione della rete di soccorso per la gestione delle emergenze urgenze.
Con riferimento al comprensorio di Montese, si prevede di ultimare il potenziamento entro il primo semestre del 2015.
In concreto, si potrà contare sulla presenza di un infermiere con formazione specifica, andando così a superare definitivamente l'attuale situazione che prevede che, nella fascia oraria tra le 4.00 e le 8.00 di mattina, quattro giorni alla settimana, l'assistenza sia fornita attraverso l'integrazione del lavoro del medico di continuità assistenziale e l'eventuale intervento dell'ambulanza messa a disposizione dalla Croce Rossa di Castel d'Aiano, a 7 chilometri da Montese.
Rispetto infine al caso segnalato dagli organi d'informazione - il fatto si è verificato il 3 dicembre scorso verso le 6.30 - va sottolineato che il paziente, grazie al tempestivo intervento del medico di continuità assistenziale è stato, per tempi e qualità dell'assistenza, adeguatamente seguito, senza che l'arrivo dell'ambulanza, comunque allertata, si rendesse necessario.

(Ufficio Stampa AUSL Modena)