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Daniele Santi, Laura Ricetti, Giulia Brigante e Livio Casarini sono stati premiati per i loro studi condotti presso l'Unità Operativa di Endocrinologia e nel Laboratorio Unimore di Baggiovara e sono tra i migliori giovani endocrinologi d'Europa. -

Modena, 9 giugno 2015 -

Quattro giovani ricercatori modenesi, grazie ai loro studi condotti presso l'Unità Operativa di Endocrinologia e nel Laboratorio Unimore di Baggiovara, hanno conquistato gli 'award' internazionali di Endocrinologia. Daniele Santi, classe 1983, giovane endocrinologo modenese e dottorando presso la scuola internazionale Clinical and Experimental Medicine di UNIMORE si è aggiudicato, alcuni giorni fa, il prestigioso premio internazionale ESE Young Investigator Award, consegnato durante l'annuale congresso della Società Europea di Endocrinologia tenutosi, quest'anno, a Dublino.

Daniele, che lavora all'interno dell'Endocrinologia del Nuovo Ospedale Civile S.Agostino-Estense a Baggiovara diretta dalla professoressa Manuela Simoni, ha presentato uno studio clinico che riguarda pazienti diabetici e che è stato scelto dalla commissione scientifica tra più di 1.700 ricerche originali provenienti da tutto il mondo. Un risultato eccezionale e, ancor prima, un lavoro straordinario giustamente premiato con una targa commemorativa e un assegno di 1.500 euro.

Nel corso dello stesso congresso, il valore della ricerca modenese è stato ulteriormente apprezzato con tre "travel grants" del valore di 500 euro, assegnati a due dottorande della scuola internazionale Clinical and Experimental Medicine, Laura Riccetti e Giulia Brigante, e all'assegnista di ricerca Livio Casarini.

La ricerca scientifica di Daniele Santi, inoltre, è stata selezionata e premiata – pochi giorni dopo – anche durante il trentottesimo Congresso della Società Italiana di Endocrinologia (SIE), tenutosi a Taormina a fine maggio. Per l'occasione, è stato consegnato al ricercatore modenese il premio "SIE Under 32" del valore di 2.000 euro, assegnato ogni due anni al più promettente giovane endocrinologo italiano. Sempre la Società Italiana di Endocrinologia ha deciso di premiare, con altri 400 euro, anche Giulia Brigante per i risultati del suo lavoro condotto durante l'esperienza presso l'Erasmus Medical Center di Rotterdam.

"La funzione della ricerca all'interno del Nuovo Ospedale S. Agostino-Estense ha un significato strategico" dichiara Massimo Annicchiarico, Direttore Generale dell'Azienda USL di Modena. "La coabitazione all'interno di un'unica struttura di ricerca e assistenza favorisce gli scambi di conoscenze , aumentando di conseguenza in modo rilevante le opportunità di utilizzo degli esiti dell'attività di ricerca e l'individuazione di soluzioni innovative. I riconoscimenti ottenuti dai giovani ricercatori testimoniano che la collaborazione tra ateneo e azienda territoriale sta generando un valore crescente e consentirà di raggiungere importanti risultati per la salute della comunità."

"Sono orgogliosa dei nostri giovani talenti che con dedizione e passione portano avanti le loro ricerche costruendo con pazienza, onestà e fiducia il proprio futuro" spiega Manuela Simoni, direttrice dell'Unità operativa di Endocrinologia dell'Ospedale S. Agostino-Estense a Baggiovara e vicedirettore del Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze di UNIMORE. "Questi riconoscimenti sono una conferma importante dell'alta qualità della scuola endocrinologica modenese che da sempre si sforza di coniugare ricerca, didattica e attività clinica. Sono grata a tutto lo staff e alla direzione dell'Azienda USL di Modena che ci sostengono e accompagnano nel nostro lavoro."

"I dottorandi premiati sono tra i più brillanti ricercatori impegnati nel percorso formativo della nostra scuola – sono le parole di Giuseppe Biagini, direttore della scuola di dottorato Clinical and Experimental Medicine di UNIMORE. Apportano un contributo essenziale all'ampliamento delle conoscenze nell'ambito della ricerca traslazionale, ossia dell'attività scientifica che si occupa dell'applicazione agli assistiti dei risultati ottenuti in laboratorio. Desidero ringraziare questi giovani per la loro intelligente applicazione su temi di ricerca medica, riuscendo a ottenere risultati davvero straordinari."

CHI SONO I PREMIATI

Daniele Santi, nato nel 1983 a Vignola, si è laureato a pieni voti in Medicina e Chirurgia nel 2008. Nel 2014 si è specializzato in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo. Da gennaio dell'anno scorso ha intrapreso l'attività presso la scuola internazionale di dottorato Clinical and Experimental Medicine. Svolge la propria attività clinica e di ricerca presso l'Unità Operativa di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo del Nuovo Ospedale Civile Sant'Agostino Estense a Baggiovara. Fa parte della Commissione Scientifica della Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità ed è l'organizzatore locale del 3° Incontro Europeo dei Giovani Endocrinologi (EYES) che si svolgerà a Modena nel prossimo settembre. Ha già ricevuto diversi riconoscimenti ed è co-autore di 11 lavori scientifici pubblicati su riviste internazionali. Il focus delle sue ricerche è su endocrinologia della riproduzione e andrologia.

Giulia Brigante, nata nel 1984 a Scandiano di Reggio Emilia, si è laureata con 110 e lode in Medicina e Chirurgia nel 2008. Nel 2014 si è specializzata in Endocrinologia presso la Scuola di Specializzazione di UNIMORE. Da gennaio 2014 ha intrapreso l'attività di ricerca presso la scuola internazionale di dottorato Clinical and Experimental Medicine e ha trascorso buona parte del 2014 presso l'Erasmus Medical Center di Rotterdam. Svolge la propria attività clinica e di ricerca presso l'Unità Operativa di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo del Nuovo Ospedale Civile Sant'Agostino Estense a Baggiovara, dove si occupa in particolare di progetti di ricerca sulle malattie della tiroide. È co-autrice di 10 lavori scientifici pubblicati su riviste internazionali.

Laura Riccetti, nata a Pavullo nel 1989, laurea magistrale in Scienze Biologiche a pieni voti nel 2012, è ora allieva presso la scuola internazionale di dottorato Clinical and Experimental Medicine di UNIMORE. Svolge la sua attività di ricerca presso il Laboratorio Universitario di Baggiovara, con studi sperimentali sul controllo endocrino della funzione riproduttiva. Vincitrice di una borsa di studio Erasmus plus sta ora svolgendo un'esperienza di ricerca presso il laboratorio dell'Unità di Fisiologia della Riproduzione e del Comportamento dell'Istituto IRNA di Nouzilly, Francia

Livio Casarini, nato a Carpi nel 1979, ha ottenuto la laurea magistrale in Scienze Biologiche nel 2004 e il titolo di Dottore di Ricerca in Biologia Evoluzionistica e Ambientale nel 2009. Da allora è attivo come assegnista di ricerca presso il laboratorio universitario di Endocrinologia dove conduce studi di farmacogenetica molecolare volti a chiarire il meccanismo d'azione degli ormoni che controllano la funzione ovarica e testicolare. È coautore di 21 pubblicazioni in riviste scientifiche internazionali e diversi capitoli di libri. I risultati delle sue ricerche sono stati più volti selezionati e presentati in congressi scientifici nazionali e internazionali.

(Fonte: ufficio stampa Ausl Mo)

Il Policlinico è il primo ospedale della Regione a dotarsi di questa attrezzatura. La sonda molecolare rintraccia le metastasi nel linfonodo sentinella permettendo di decidere la terapia già durante l'intervento. -

Modena, 14 aprile 2015 -

Una nuova arma nella lotta al tumore al seno acquisita in questi giorni dal Policlinico di Modena. Si tratta della sonda molecolare (OSNA) che permette di analizzare il linfonodo sentinella in 30 minuti, contro gli attuali 7-10 giorni; questo consente di avere l'esito durante l'intervento di asportazione del tumore, con la possibilità di decidere subito il tipo di trattamento chirurgico. Il Policlinico è il primo ospedale della Regione a dotarsi di questa attrezzatura.

"La biopsia del linfonodo sentinella – spiega il prof. Giovanni Tazzioli, responsabile della Struttura di Chirurgia Oncologica e Senologica e del Punto Amico – Percorso Senologico presso l'Azienda Ospedaliero - Universitaria Policlinico di Modena – serve a valutare la diffusione a livello di sistema linfatico della neoplasia mammaria nel cavo ascellare. Essa, quindi, è fondamentale per decidere l'estensione dell'asportazione del tumore e il piano terapeutico. Con la metodica tradizionale, però, l'esame impone tempi di risposta di 7-10 giorni, perché lo studio del campione si basa sull'indagine di molteplici sezioni del frammento prelevato e indagini approfondite per la ricerca delle micrometastasi. Questo ritardo obbliga a una scelta: eseguire la biopsia prima dell'intervento, in modo da avere i risultati al momento opportuno o farla durante l'intervento col rischio, in caso di esito, positivo di dover sottoporre la paziente a un secondo intervento per la dissezione del cavo ascellare."

Il test OSNA, invece, consente di avere una diagnosi durante l'intervento e quindi è possibile prendere in tempo reale la decisione clinica sull'ulteriore svolgimento dell'intervento chirurgico. L'apparecchiatura è stata fornita in prova per 3 mesi dalla ditta Sysmex Life Science, per uno studio su un gruppo di 80 pazienti operate presso la Struttura Semplice di Chirurgia Oncologica Senologica, e viene utilizzata dagli esperti dell'Anatomia Patologica, diretta dal prof. Antonino Maiorana. Una volta completata la sperimentazione, OSNA diventerà lo standard per il Policlinico nell'analisi del linfonodo sentinella.

"Questo test – spiega il dottor Guido Ficarra, anatomopatologo responsabile della Struttura Semplice di Patologia Mammaria, – si basa sulla ricerca di citocheratine nelle cellule epiteliali eventualmente presenti nel linfonodo asportato in sala operatoria. Queste sostanze sono costituenti di tutte le cellule epiteliali ghiandolari dell'organismo, comprese le cellule tumorali del cancro della mammella e non si ritrovano nei linfonodi normali. Per questo motivo, la presenza di cellule epiteliali nel linfonodo è un criterio oggettivo di presenza di metastasi. La sonda evidenzia queste molecole ed è in grado di fare una valutazione quantitativa determinando anche la dimensione della metastasi. Si tratta di un criterio veloce e oggettivo che tra l'altro è decisamente più efficace della metodica tradizionale per quanto riguarda la ricerca delle micrometastasi."

Il Policlinico e la lotta al tumore mammario

Il Policlinico di Modena, con la Struttura Semplice Interdipartimentale di Chirurgia Senologica, il Percorso Senologico e l'attività laboratoristica della Struttura Complessa di Anatomia Patologica, è la struttura di riferimento a livello provinciale per la cura del carcinoma mammario. Il primo livello del percorso è lo Screening mammografico; in caso di positività al test le pazienti vengono inserite nel percorso e inviate al PUNTO Amico Senologico, dove un team multidisciplinare - chirurghi senologi, chirurghi plastici, oncologi, radioterapisti, anatomopatologi, fisiatri, psicologi, in stretto legame con i radiologi senologi – prendono in carico la paziente in ogni aspetto del percorso terapeutico. Ogni anno sono circa 500 le donne che si rivolgono al PUNTO per una patologia neoplastica al seno. Gli interventi chirurgici sono circa 600 annui, e sono almeno 450 i linfonodi sentinella valutati annualmente.

(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)

La posizione della direzione dell'Ospedale di Sassuolo rispetto alle critiche avanzate da alcune sigle sindacali in riferimento alle recenti elezioni delle RSU, Rappresentanze Sindacali Unitarie. -

Modena, 7 aprile 2015 -

"Abbiamo agito in modo corretto e trasparente, sia nell'applicazione delle procedure, sia con riferimento al rispetto della volontà dei lavoratori che, per noi, rappresentano il valore più importante. Respingiamo quindi qualsiasi addebito di comportamento antisindacale." È ferma la presa di posizione della direzione dell'Ospedale di Sassuolo e non lascia spazio alle interpretazioni rispetto alle critiche avanzate da alcune sigle sindacali in riferimento alle recenti elezioni delle RSU, Rappresentanze Sindacali Unitarie.

A dimostrarlo, in modo oggettivo, c'è lo svolgimento del percorso di avvicinamento alle elezioni delle RSU – iter indispensabile per fissare le norme operative - che è avvenuto nel totale rispetto delle regole. Nella fase preparatoria, il 9 marzo, si è svolto un incontro al quale erano presenti tutte le sigle sindacali; in quell'occasione fu fissata la data della votazione - 18, 19, 20 maggio - viceversa non si raggiunse l'accordo sul tema dell'elettorato ammesso al voto. Per cercare di superare questa divergenza e, soprattutto, applicare correttamente l'art.11 del generale sistema delle relazioni sindacali sottoscritto da tutte le sigle nel luglio 2007 (prevede che, obbligatoriamente, le elezioni delle RSU all'Ospedale di Sassuolo possono svolgersi soltanto dopo un specifico accordo tra l'Ospedale stesso e le sigle sindacali) la direzione dell'ospedale di Sassuolo ha posto in essere uno sforzo concreto e verificabile per individuare una data ed un orario che potesse conciliare le esigenze di tutti i rappresentanti dei lavoratori. Inspiegabilmente non è stata accettata nessuna delle molte soluzioni proposte, nonostante i numerosi inviti per date e orari differenti, volti ad agevolare la presenza di tutti.

Solo e soltanto a questo punto, per applicare correttamente il citato articolo 11, si è dovuto scegliere, come data ultima ed improcrastinabile dell'incontro il 31 marzo al fine di stipulare l'accordo, vera e propria "condicio sine qua non" per garantire, nelle date previste, il diritto di voto a tutti i lavoratori. In quell'occasione la direzione dell'Ospedale di Sassuolo ha avuto anche modo di esprimere la propria posizione rispetto all'ammissione al voto dei comandati dell'Ausl, vale a dire personale dipendente dell'Azienda sanitaria di Modena che lavora presso l'Ospedale di Via Ruini.

Sul tema, durante l'incontro del 31, dalla direzione dell'ospedale è stato ricordato che, dalla nascita della Società, in tutte le precedenti tornate elettorali la RSU è sempre stata l'espressione del voto dei dipendenti della Società e del personale in comando, dipendente dell'Azienda Ausl di Modena; tutto questo sempre con l'approvazione di tutte le sigle sindacali. A ciò va aggiunto che, attraverso la raccolta di 430 firme, numero che rappresenta l'87% del personale interessato alle elezioni, è stato chiesto che potessero votare sia i dipendenti della S.p.a. si i comandati. Queste argomentazioni nel corso dell'incontro del 31 marzo 2015 hanno trovato il pieno consenso dell'unica sigla sindacale presente con la quale è stato sottoscritto uno specifico accordo.

(Fonte: ufficio stampa Ausl MO)