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Il Coordinamento Provinciale dei Comitati Ambiente e Salute di Reggio Emilia organizza per la mattina di sabato 19 ottobre una nuova manifestazione con Trattorata, Biciclettata e Corteo a Piedi, per esprimere la contrarietà al progetto di biometano che si vorrebbe realizzare a Gavassa e per ribadire la necessità  di intraprendere una modalità di gestione del rifiuto organico secondo la tecnologia aerobica come dettano le direttive europee sull’economia circolare. 
 
  • TRATTORATA - con raduno dalle ore 8:00 dei trattori in Piazzale Atleti Azzurri d’Italia al parcheggio del Mapei La partenza dei trattori verso la  Circonvallazione è prevista per le ore  9:45 con percorrenza della marcia a passo d’uomo.

  • BICICLETTATA - In concomitanza con il corteo dei mezzi agricoli è prevista una biciclettata che prevede un ritrovo alle ore  10:00 in Piazza Martiri del 7 Luglio. Le biciclette percorreranno le vie del centro storico con bandiere e volantini e faranno un saluto simbolico al passaggio dei trattori a Porta S.Stefano e Porta S.Pietro, arrivo alle 11-11:30 con ritorno al Gazebo.

  • GAZEBO tematico in Piazza Martiri del 7 Luglio, dalle 10:30, dove sarà allestito un punto ristoro con prodotti DOP tipici della gastronomia del territorio, materiali informativi e un enorme trattore tirato a lucido per far giocare i bambini e non solo.
Alle  11:15 arrivo dei trattori dopo un giro completo di Circonvallazione, entrata e parcheggio dei mezzi in parte nel Parcheggio Cappuccini lungo Viale Isonzo e in parte lungo Via Allegri. Si scende dai trattori e ore 11.30 raduno al Gazebo (arrivo anche della biciclettata). 
 
  • CORTEO - ore 11:30 inizio del corteo a piedi con un solo trattore simbolico direzione Piazza Prampolini, foto di rito sotto il Municipio e conclusioni.
 
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Da ottobre a dicembre saranno in vendita gli addobbi natalizi confezionati dall’associazione La Doppia Elica di Parma, che dal 2017 è al fianco delle donne. 

Sono oltre 200 le volontarie impegnate solo su Parma, con l'intento di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla natura e la diffusione delle mutazioni genetiche connesse con l'aumentato rischio di carcinoma mammario ed ovarico e sulla necessità di intervenire precocemente nella ricerca, nella prevenzione e nel trattamento delle persone portatrici

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Grazie a numerose iniziative quali attività culturali, incontri con specialisti, corsi e momenti di informazione assistono le malate e i loro familiari. Un supporto che si rivolge anche alle donne con rischio eredo-familiare accompagnandole nell'iter diagnostico e terapeutico.

“La Doppia Elica” sarà presente all’Open Day che si terrà Sabato 19 ottobre all’Ospedale Maggiore di Parma. Una giornata di incontri, scoperte e conoscenze per osservare da vicino il lavoro sul campo e nei laboratori, in cui verrà presentato il nuovo Centro oncologico nel plastico realizzato in mattoncini LEGO dall’artista Riccardo Zangelmi. 

Per l’occasione, l’associazione offrirà ai presenti un laboratorio di uncinetto per partecipare alla creazione degli addobbi natalizi, il cui ricavato sarà devoluto a favore del nuovo centro oncologico cittadino.

A Febbraio vi sarà inoltre una mostra fotografica che racconta il viaggio nella malattia di tante donne coraggiose con tutte le emozioni che comporta.

Foto a cura di Francesca Bocchia

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Personale della Squadra Mobile e del Nucleo Problematiche del Territorio della locale Polizia Municipale ha effettuato un controllo presso un edificio abbandonato di Modena in via Bianchi Ferrari, segnalato anche dai residenti per un continuo “via vai” di persone non autorizzate ad accedervi.

La recinzione del cantiere era in parte divelta, ma la vetrata di ingresso dell’immobile era chiusa dall’interno. Gli agenti sono entrati nello stabile attraverso la rampa dei garage sotterranei. Al primo piano hanno trovato una coppia di filippini e al secondo altri tre uomini della stessa nazionalità, che sono stati accompagnati in Questura per accertamenti. Tutti e cinque sono stati denunciati in stato di libertà per occupazione abusiva di immobile e per inosservanza delle norme sugli stranieri in quanto irregolari sul territorio italiano.

Al piano terra dello stabile sono state rinvenute 11 biciclette, presumibile oggetto di furto, che saranno custodite per 30 giorni presso il Comando della Polizia Municipale di Modena in via Galilei n. 165, successivamente presso l’Ufficio oggetti smarriti-rinvenuti del Comune in via del Murazzo n. 117.

Per qualsiasi informazioni è possibile contattare i numeri telefonici 059/20314 e 059/2033247 o inviare una mail all’indirizzo di posta elettronica Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Si allegano foto delle biciclette recuperate.

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Operazione in corso da parte di 200 Carabinieri, con l’impiego di unità cinofile ed elicotteri. Disarticolata associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, con l’esecuzione di 18 misure cautelari e numerose perquisizioni, che hanno interessato non soltanto il territorio nazionale nelle province di Bologna, Rimini, Ferrara, Ravenna, Modena, Vercelli, Terni e Matera, ma anche Spagna (Barcellona) ed Albania (Valona).

Sequestrati oltre 130 kg di stupefacente. Le indagini, sviluppate dalla Compagnia Carabinieri di Borgo Panigale e coordinate dalla Procura della Repubblica di Bologna, hanno fatto emergere l’operatività di una radicata associazione criminale, costituita da soggetti di etnia italiana, albanese e nordafricana, operativa nella movimentazione di ingenti quantitativi di marijuana e hashish sull’asse Spagna – Italia, destinati alle piazze di spaccio bolognesi. Sono stati contestati anche i reati di estorsione, nonché detenzione e porto abusivo di armi.

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Domenica scorsa un giovane è andato a confessarsi in una parrocchia nella periferia di Piacenza e pentito di essere uno spacciatore ha deciso di ravvedersi. Dopo la confessione, pentendosi dei propri traffici illeciti ha lasciato in chiesa un chilo e mezzo circa di marijuana. 

Il parroco ha quindi chiamato la Polizia di Stato e ha consegnato lo stupefacente che avrebbe potuto fruttare oltre 20 mila euro.

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All'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna il primo trapianto al mondo di vertebre umane. Ad effettuare l'intervento su un paziente colpito da tumore osseo maligno, l'équipe di Alessandro Gasbarrini, direttore della Chirurgia Vertebrale a indirizzo oncologico e degenerativo dello Ior. La straordinaria operazione illustrata oggi alla stampa in Regione.

Bologna -

Quattro vertebre conservate nella Banca del Tessuto Muscolo-scheletrico dell'Emilia-Romagna sono state utilizzate per sostituire la parte di colonna vertebrale rimossa. È la prima volta al mondo ed è stato possibile all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. Una parte di colonna vertebrale è stata sostituita da quattro vertebre umane. L’intervento è stato eseguito lo scorso 6 settembre su un paziente di 77 anni colpito da cordoma, forma maligna di tumore osseo. A guidare l’equipe, il direttore della Chirurgia Vertebrale a indirizzo oncologico e degenerativo del Rizzoli, Alessandro Gasbarrini.

È stato lo stesso medico ad illustrare oggi alla stampa, in Regione, i dettagli di questa operazione ad altissima complessità. Assieme a lui il presidente Stefano Bonaccini, l’assessore alle Politiche per la Salute, Sergio Venturi, il direttore generale dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, Mario Cavalli, e Dante Dallari, direttore della Banca del Tessuto Muscolo-scheletrico della Regione Emilia-Romagna che ha sede al Rizzoli e ha fornito le vertebre umane trapiantate al paziente. Una realtà d’eccellenza, prima nata in Italia e la più importante per numero di tessuti conservati e distribuiti: oltre il 50% del tessuto da donatore utilizzato in Italia arriva da qui. 

Ed è proprio grazie a tale disponibilità e alle competenze cliniche e specialistiche dell’ospedale felsineo che tra le diverse possibili è stata scelta questa procedura, adottata dopo la rimozione delle vertebre malate, la cosiddetta ‘vertebrectomia’, trattamento obbligato in casi come questo.

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Modena scala la classifica del Sole 24 Ore delle “città meno sicure”. Rispetto al 2018, crescono gli omicidi, i furti in abitazione e gli scippi. Calano invece i furti di auto, lo spaccio e il consumo di droga, l’usura, le truffe e le frodi informatiche. Ma, in generale, siamo messi peggio.

MODENA –

Modena è la sedicesima città meno sicura d’Italia. Lo ha stabilito Il Sole 24 Ore nella sua classifica annuale basata sulle denunce registrate e il totale dei delitti commessi in ogni provincia. Un “salto” poco lusinghiero di una posizione nella classifica generale: nel 2018 la città della Ghirlandina si era piazzata al 17° posto.

E se spesso si sente dire, o commentare sui social, che il peggioramento della sicurezza “è solo percezione”, dati alla mano non sembra essere proprio così. Ma vediamo i dettagli che hanno portato a questa poco lusinghiera “scalata”.

Il dato che emerge con maggiore evidenza è l’aumento degli omicidi volontari, che ha fatto “volare” Modena dal 90° posto del 2018 al 20° del 2019. Peggiorano anche i furti in abitazione, che portano la città e la sua provincia dal13° posto del 2018 al 4° del 2019. Male anche gli scippi, che con 31,6 denunce per 100 mila abitanti, scalano la classifica fino a raggiungere la 13° posizione a fronte della 92° occupata lo scorso anno. 

 Tuttavia, se la situazione generale risulta peggiorata, alcuni reati risultano in calo. Come i furti di autovetture, che fanno scendere Modena dal 3° posto al 60° nella classifica italiana. In calo anche il traffico e consumo di stupefacenti, con un salto, in positivo, della posizione dal 9° al 68° posto. In leggero calo anche i reati come usura, truffe e frodi informatiche.

 Questa la “fotografia” ufficiale. Rimane poi la “zona grigia” dei reati non denunciati per la scarsa fiducia nella giustizia o per lo scoraggiamento di fronte alla difficoltà o impossibilità, vera o percepita, di riavere quanto sottratto 

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Lunedì, 14 Ottobre 2019 14:15

Il Mac 2 riapre (abusivamente)

In un primo blitz, lo scorso 5 ottobre, erano state riscontrate irregolarità in materia di amministrativa, sicurezza, somministrazione di bevande alcoliche e lavoro. Ma il titolare aveva aperto lo stesso il locale. Così, questo sabato, in seguito a una seconda “visita” i militari hanno sottoposto il locale a sequestro preventivo. 

Modena –

Non c’è pace per il Mac 2, la storica discoteca di San Cesario sul Panaro da cui sono passate generazioni di modenesi. In seguito a un secondo blitz dei Carabinieri della Compagnia di Modena, effettuato nella serata di sabato, attorno alle 23, il locale è stato sottoposto a chiusura preventiva e il titolare denunciato a piede libero per non essersi messo in regola per alcune irregolarità presenti e già riscontrate in seguito a un precedente controllo, lo scorso 5 ottobre.

Il Mac 2 ha riaperto i battenti questa estate, ma, secondo il titolare, subito si è instaurato uno “sconto burocratico” sulla natura del locale e sulla somministrazione di bevande alcoliche. Secondo il gestore, infatti, il locale sarebbe un circolo privato riservato ai soci, mentre delle circa 280 persone (evidentemente troppe!) presenti durante i controlli dello scorso sabato, nessuno era in possesso della tessera. 

Inoltre, i cosiddetti “soci” di fatto erano camerieri, quindi, per le autorità, lavoratori in nero. Durante i controlli effettuati lo scorso 5 ottobre, poi, erano emerse diverse irregolarità di natura edilizia, inclusi alcuni vani inagibili, tra cui i bagni e le sale fumatori, ma anche amministrativa, come la mancanza di autorizzazioni specifiche per la somministrazione di bevande alcoliche e assenza delle licenze previste sia di natura sanitaria sia in materia di lavoro.

Nonostante queste irregolarità, la settimana successiva il Mac 2 ha riaperto abusivamente i battenti. Ma una seconda visita dei militari, arrivati a “rovinare la festa” attorno alle 23, ha portato alla chiusura preventiva del locale, un provvedimento temporaneo, finché non saranno chiarite e sanate le irregolarità, e al sequestro di 1100 euro in contanti, l’incasso della serata.

Pubblicato in Cronaca Modena

Ieri è stata svolta un’altra operazione alto impatto antidroga da parte  gli Agenti della Questura di Parma, coadiuvati da personale dell’unità Cinofila di Bologna, Reparto prevenzione Crimine di Reggio Emilia, operatori della Polizia Municipale.

Controlli al parco Falcone-Borsellino e parco Ducale, nonché nel quartiere Oltretorrente e zona San Leonardo.

Sono state rinvenute diverse quantità di sostanze stupefacenti nascoste tra le siepi per un totale di 58.5 grammi di marijuana e 205.5 grammi di hashish.

Inoltre sono state identificate 48 persone e controllati 18 veicoli.

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La Guardia di Finanza di Modena ha individuato e sequestrato una vera e propria “industria del tarocco” con tanto di macchinari per contraffare alcuni dei marchi di abbigliamento più in voga, che sono stati sequestrati insieme a 1700 capi e tre siti di vendite online. Nei guai una coppia.

Fiorano modenese (MO) –

Una vera e propria attività commerciale, dalla produzione alla vendita di capi di abbigliamento “griffati”. Peccato, però, che di legale non ci fosse nulla e che gli abiti usciti dall’”azienda” fossero tutti contraffatti.

La Guardia di Finanza di Modena nelle scorse ora ha posto sotto sequestro tre siti di vendita online, www.blockshop.itwww.blackmilk-studio.itwww.unlimitedshop.it, attraverso i quali avveniva la vendita dei capi contraffatti, recanti marchi riprodotti illecitamente di alcune delle case di moda più note, tra cui “Louis Vuitton”, “Nike, “Balenciaga”, “Gucci”, “Champion” e “Kenzo”.

I finanzieri della Compagnia di Sassuolo, coordinati dal PM Giuseppe Amara, sono poi riusciti a risalire a una ditta individuale con sede a Fiorano Modenese e a individuare un capannone, sito nella zona industriale di Fiorano Modenese, dove la merce messa illecitamente in vendita veniva prodotta e stoccata.

All’interno dei locali, privi di qualsiasi insegna, sono stati rinvenuti macchinari, tra telai, giostre, forni serigrafici, plotter per la stampa digitale, presse a caldo e altro ancora utilizzati per l’attività imprenditoriale fuori dalle regole. I macchinari sono stati tutti sequestrati insieme a 1700 capi di abbigliamento contraffatti già pronti per la vendita. 

Nei guai sono finiti un uomo e una donna, conviventi, che gestivano direttamente la produzione e i siti di e-commerce. Secondo le indagini, la coppia acquistava ingenti quantitativi di capi di abbigliamento privi di qualsiasi immagine o logo, poi, grazie all’impiego delle attrezzature sequestrate riuscivano a riprodurre su di essi i marchi più famosi. I vestiti “taroccati” venivano poi messi in vendita online a clienti ignari di stare acquistando un falso. 

La coppia è stata denunciata a piede libero e dovrà rispondere dei reati di contraffazione di marchi e ricettazione.

Pubblicato in Cronaca Modena
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