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Giovedì, 13 Settembre 2018 16:07

A Reggio Emilia un liceo più bello e più sicuro

Ultimati i lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza antisismica del Chierici realizzati dalla Provincia per 2,5 milioni. Manghi: "Investimento importante per la nostra comunità".

Reggio Emilia -

Un liceo artistico più bello, accogliente e funzionalema soprattutto più sicuro – quello che è stato presentato questa mattina dalla Provincia di Reggio Emilia, proprio alla vigilia del prossimo anno scolastico, a conclusione dei lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza anti-sismica che hanno interessato nei mesi scorsi il Chierici.

"Un intervento importante, anche per l'importo dei lavori, 2,5 milioni di euro, che non è stato affatto scontato", ha detto il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi ricordando il travagliato iter di questo cantiere. "La Provincia aveva infatti assegnato questa somma già nel 2012, ma le risorse erano poi state bloccate da quel Patto di stabilità che per diversi anni ha impedito a tante pubbliche amministrazioni di non poter spendere tutte le risorse che pure si avevano a disposizione – ha aggiunto il presidente Manghi – Ma nel 2015, con una scelta controcorrente ed anche coraggiosa condivisa dalla maggioranza, come Provincia abbiamo deciso di non rispettare più quel vincolo e di sbloccare quei 2,5 milioni, avviando le procedure che poi nell'agosto 2016 ci hanno permesso di assegnare i lavori: tra una regola da rispettare e una priorità, come la sicurezza dei nostri studenti, da onorare, abbiamo optato per la seconda". Successivamente lo Stato avrebbe poi deciso di non applicare più sanzioni nei confronti delle pubbliche amministrazioni che non rispettavano il Patto di stabilità e, dunque, tutto è bene quel che finisce bene: "Soprattutto perché oggi studenti, docenti e personale del liceo artistico possono disporre di una scuola che coniuga il bello alla sicurezza e, avviandoci verso la fine di un mandato, possiamo presentare il recupero di un edificio di pregio destinato all'educazione dei nostri giovani che rappresenta un investimento reale per la nostra comunità", ha concluso Manghi.

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Ma le buone notizie, per studenti e docenti del Chierici, non sono finite. "Grazie ad economie nei lavori sono infatti disponibili ancora 200.000 euro che verranno utilizzati nelle prossime settimane per ristrutturare il cortile interno ed i laboratorio di grafica", ha annunciato la vicepresidente con delega all'Istruzione della Provincia di Reggio Emilia Ilenia Malavasi, che da assessore provinciale alla Scuola nel 2012 aveva ottenuto i finanziamenti poi bloccati dal Patto di stabilità. La vicepresidente Malavasi ha quindi evidenziato anche "l'importanza di questo vero e proprio cantiere partecipato, che grazie all'impegno della Provincia, delle imprese e della stessa scuola ci ha permesso di effettuare i lavori garantendo comunque la regolarità delle lezioni".

Proprio sul lavoro di tecnici e maestranze si è soffermato il dirigente del Servizio Infrastrutture ed Edilizia scolastica della Provincia Valerio Bussei, che ha parlato di "uno dei cantieri più complessi di questi ultimi vent'anni, avendo riguardato un edificio vincolato dal punto di vista architettonico". Per quanto riguarda gli aspetti antisismici, la cui efficacia è per altro già stata collaudata con la scossa di nemmeno un mese fa, "si è realizzato nel sottotetto un piano ulteriore in legno per ancorare gli elementi di sommità, si è data continuità alle pareti verticali e si sono irrigidite le aperture con telai in acciaio, chiudendone alcune specie in prossimità degli spigoli".

"Gli obiettivi di questo intervento sono stati principalmente quattro: mantenere le attività didattiche in corso, aumentare la sicurezza della scuola, adeguare gli impianti tecnologici agli standard attuali e migliorare i livelli di finitura", ha aggiunto il direttore dei lavori Fausto Bisi, sottolineando come – oltre agli interventi anti-sismici – si sia "provveduto all'inserimento di nuovi cablaggi per dati e alimentazioni, alla posa di nuova illuminazione Led e di un nuovo impianto di rilevazione incendi, all'integrazione dell'impianto di climatizzazione invernale nonché nuova pavimentazione in graniglia di cemento, tinteggio di due piani e sostituzione di porte delle aule".
Soddisfatta la dirigente scolastica Maria Grazia Diana "per un intervento davvero di qualità che ha reso più bella e più sicura una scuola che è molto cresciuta in questi ultimi anni".

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La scheda

La procedura di gara, un appalto integrato sulla base del progetto definitivo, è stata effettuata con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa e, nell'agosto 2016, ha portato all'aggiudicazione dei lavori a un'Ati (associazione temporanea di imprese) costituita dalla capogruppo Coop Cattolica Costruzioni Edili e dalle mandanti Tecton e Torreggiani & C., con un ribasso sui lavori del 14,25% e 90 giorni di anticipo sul termine di ultimazione del cantiere.
Oltre al personale dell'Ufficio Tecnico della Provincia di Reggio Emilia il gruppo di lavoro che ha operato per la messa in sicurezza del Chierici era composto da:
Progettazione esecutiva: ing. Pier Antonio Gasparini associato con Ing. Franco Palù
per gli impianti elettrici e ing. Massimo Parenti per quelli meccanici;
Direzione lavori: arch. Fausto Bisi (Bisi & Merkus studio associato);
Responsabile della sicurezza, CSE: ing. Luca Aldrovandi;
Collaudatore: ing. Lorenzo Giordani;
Direttore tecnico dell'Impresa: geom. Paolo Cotti.

Fonte: Provincia di Reggio Emilia

Domenica, 09 Settembre 2018 07:57

Protezione civile, buone notizie per il Reggiano

Una serata per presentare ai sindaci reggiani l'operatività e la struttura del volontariato del sistema di protezione civile, ragionando insieme su come renderlo ancora più efficiente.

Si è tenuta venerdi al Centro unificato di Protezione civile di Reggio Emilia su iniziativa del Coordinamento provinciale delle organizzazioni di volontariato in collaborazione con l'Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile - Servizio area affluenti Po.

A fare gli onori di casa il presidente del Coordinamento delle associazioni di volontariato Volmer Bonini con il vice Albert Ferrari e la referente reggiana Prociv dell'Agenzia regionale Federica Manenti, che hanno illustrato il prezioso lavoro assicurato dai 2.500 volontari di protezione civile iscritti alle 45 associazioni operanti sul nostro territorio.

In sala praticamente tutti i sindaci della provincia, ai quali i vertici della Regione Emilia-Romagna hanno comunicato diverse buone notizie.

La prima, illustrata dal sottosegretario alla Presidenza Giammaria Manghi, riguarda il nuovo pacchetto di 30 interventi per potenziare la rete delle strutture di protezione civile in tutte le province emiliano-romagnole appena approvato dalla Giunta regionale. "Si tratta di un Piano triennale che, fino al 2020, mette in campo 4 milioni di euro, portando ad oltre 9,2 milioni gli investimenti da inizio mandato", ha detto il sottosegretario Manghi spiegando come "770.000 euro sono stati destinati a 4 interventi che riguardano il Reggiano: 350.000 euro a Castelnovo Monti per realizzare una struttura polifunzionale di protezione civile con ampliamento del Centro sovra comunale; 220.000 a Luzzara per la sede del nuovo distaccamento dei Vigili del fuoco volontari; 100.000 a Carpineti e Baiso per la nuova sede della Croce rossa italiana, con spazi appositamente dedicati alla protezione civile; 30.000 a Rio Saliceto per la riqualificazione della struttura adibita a Centro sovra comunale".

Buone notizie anche per gli abitanti di Lentigione, colpiti dall'esondazione dell'Enza del 12 dicembre dello scorso anno. "Il Consiglio dei ministri ha finalmente dato il via libera ai fondi destinati a rimborsi per privati e attività economiche e produttive – ha detto l'assessore regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile Paola Gazzolo – Come Regione ora assicureremo il massimo impegno, nonostante i tempi ristretti, per avviare e concludere rapidamente così da arrivare entro dicembre all'aggiudicazione degli indennizzi, per non rischiare la perdita di risorse stanziate da tempo, ma di fatto sbloccati solo ieri".

Altra importante novità, illustrata da Volmer Bonini, riguarda il progetto di potenziamento della Colonna mobile regionale, in fase di approvazione da parte del Dipartimento nazionale: "A Reggio Emilia sarà infatti assegnato il secondo modulo di assistenza alla popolazione, in grado di accogliere 250 persone, che stoccheremo al Polo logistico di Villa Cella gestito d'intesa con la Provinci – ha detto - a Castelnovo Monti e in altri centri sovracomunali saranno dislocate attrezzature del Dipartimento nazionale e contiamo anche di realizzare un modulo specialistico di pronta partenza con unità cinofile per le ricerche tra le macerie".

Ha concluso la serata una cena in stile "campo di accoglienza" grazie all'impegno del Gruppo Logistica (in particolare il referente Simone Bonacini del Campanone di Scandiano, Franco Padova della Bentivoglio di Gualtieri e Lauro Tognetti del Team Reggio fuoristrada) e al gran lavoro del Guppo Cucina, guidato dagli chef Federico Castiglioni (Icaro di Correggio) e Alessandro Cortenova (Città del tricolore di Reggio).

 

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Tornerà a splendere il tesoro nascosto scoperto in una stanza al piano terra dell'ex Palazzo ducale durante gli ultimi lavori di restauro e recupero della sede della Prefettura. Il progetto di recupero di un affresco raffigurante la Madonna della Ghiara - grazie a un contributo di 50.000 euro stanziato dalla Provincia di Reggio Emilia (proprietaria di Palazzo Allende) anche come partecipazione al prossimo quarto centenario della Ghiara per la traslazione dell'immagine sacra della Madonna di Reggio e della prima santa Messa nella Basilica del 12 maggio 1619 - è stato annunciato questa sera dal presidente Giammaria Manghi. Insieme al prefetto Maria Forte, il presidente Manghi ha infatti illustrato, proprio durante la sagra della Giareda, l'avvio del restauro della cappella affrescata scoperta in un archivio della Prefettura con parte dei fondi destinati alla manutenzione del patrimonio immobiliare grazie all'avanzo di gestione ottenuto con l'ultimo Bilancio consuntivo.

"La Provincia ha deciso di intraprendere un cammino che in qualche mese potrebbe davvero offrire un bel regalo alla città e a tutti i reggiani in occasione dei 400 anni della Basilica che saranno celebrati a partire dal prossimo aprile – ha detto il presidente Giammaria Manghi - L'affresco pare in effetti di pregio ed anche contestualizzato, come i primi saggi effettuati dalla Sovrintendenza hanno disvelato, in una cornice che accresce l'importanza di questa scoperta". "Contiamo di aprire a tutti i reggiani questa cappella con l'affresco restaurato in occasione delle prossime celebrazioni", ha confermato il prefetto Maria Forte.

Sull'importanza artistica di questa scoperta si è soffermata l'architetto Maria Cristina Costa, dopo aver dato atto alla Provincia "non solo del grande lavoro svolto da funzionari e responsabili, ma anche dell'ammirevole atto di coraggio compiuto finanziando, di questi tempi, una attività culturale".
"Pur non essendo ancora stato studiato da un esperto, l'affresco appare di notevole pregio per le proporzioni, la posa e soprattutto il viso e le mani della Madonna, di notevolissima fattura – ha spiegato l' architetto Costa - Durante il restauro un esperto critico potrà avanzare un nome, speriamo prestigioso, per un'attribuzione, ma è comunque già ora possibile ipotizzare una datazione cinquecentesca per quest'opera che, quantunque "ammalorato", sa trasmettere un forte coinvolgimento".

A "giustificare ampiamente l'opera di restauro", ha aggiunto l'architetto Costa, "è il confronto con il disegno originale di Lelio Orsi, l'insigne pittore novellarese cui si deve, nel 1569, l'ideazione dell'immagine conservata presso il Museo della Basilica, poi tradotto da Giovanni Bianchi detto il Bertone nell'affresco oggi venerato in Ghiara". Il soggetto dell'affresco scoperto in Prefettura - in una stanza al piano terra del corpo centrale dell'ex Palazzo ducale, affacciata sul cortile centrale dell'importante complesso monumentale - è infatti lo stesso del disegno di Lelio Orsi e dell'affresco del Bertone: la Beata Vergine seduta su di un sasso, piegata con le mani giunte in devota preghiera verso il Bambino, seduto alla sua destra con le braccia aperte e lo sguardo sorridente verso la Madre.
"Così come non è casuale che questo affresco sia stato realizzato proprio di fronte alla Basilica", ha concluso l'architetto Costa che si è anche commossa nel sottolineare "la peculiarità di queste tre Madonne col Bambino che, uniche in tutta la storia dell'arte, mostrano, e soprattutto trasmettono, questo profondo e toccante rapporto: da un lato il presentimento di ciò che sarà, dall'altro l'abbandono totale in fiducia della Madre".

"Proprio nell'atteggiamento del viso e delle mani, in questo affresco vedo molto di quel genio per creatività e tecnica di disegno che era Lelio Orsi, un artista che purtroppo non ha ancora ottenuto la fama che merita", ha aggiunto invitando poi Andrea Caramaschi, che ha eseguito i primi saggi di restauro, a illustrare lo sfondo dell'affresco "che pure promette di risultare di grande valore".

 

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Si chiama Reko - acronimo che deriva da una parola svedese (Rejäl KOnsumption) traducibile in "consumo giusto – ma in italiano significa acquistare direttamente (attraverso Facebook) dal produttore le eccellenze enogastronomiche reggiane evitando gli sprechi.

L'interessante progetto pilota, il primo in Italia che coinvolge produttori agricoli locali, sarà presentato venerdì sera nel corso di una iniziativa promossa durante la Giareda da Provincia e Comune di Reggio Emilia, Crpa e Dinamica. A partire delle 20.45 nel cortile di Palazzo Allende, sede della Provincia, Alberto Menghi del Crpa illustrerà in che cosa consiste questa vendita diretta tramite Facebook: successivamente - moderati da Daniele De Leo (agronomo specializzato nella divulgazione e animazione degli alimenti e dei prodotti tipici) – saranno gli stessi produttori ed i consumatori che hanno già provato ReKo, a portare le loro testimonianze. Seguirà un momento conviviale di degustazione di alcuni prodotti in vendita su ReKo.

La spesa "social" che fa risparmiare tempo e denaro, evitando gli sprechi e supportando i produttori del territorio, funziona attraverso un gruppo aperto su Facebook, REKOReggioEmilia, che da febbraio conta già quasi 3.000 iscritti.

Commentando i post dei venditori - esclusivamente produttori agricoli locali (non sono ammessi altri intermediari o rivenditori di prodotti di altri) – nei quali tutti si trovano la descrizione dei prodotti, il prezzo e la quantità, si possono effettuare le prenotazioni. La spesa si ritira ogni giovedì dalle 18 alle 19.30 nel parcheggio davanti al Circolo Arci Pigal, nei presso dello stadio "Città del Tricolore".

Il presidente Giammaria Manghi: "Controlli attivati da questa mattina e ormai ultimati, finora nessun problema per i 64 edifici scolastici e i 630 manufatti di nostra competenza".

 

Non hanno evidenziato fino ad ora problemi le verifiche compiute, e pressoché ultimate, sugli edifici ed i manufatti di proprietà della Provincia di Reggio Emilia dopo la scossa di terremoto di questa notte a Bagnolo. "Da questa mattina abbiamo immediatamente attivato tutti i controlli di natura preventiva e cautelativa nelle nostre sedi ed in particolare nei 64 edifici utilizzati dai 21 istituti scolastici superiori della provincia – dichiara il presidente Giammaria Manghi – Le verifiche hanno riguardato anche i 630 ponti ed i viadotti che la Provincia gestisce insieme a quasi mille chilometri di rete stradale".

I controlli di questa mattina hanno coinvolto per quanto riguarda i ponti i 12 sorveglianti stradali e l'Unità operativa Manufatti del Servizio Infrastrutture, mentre per i quasi 200.000 metri quadrati di sedi scolastiche sta operando il personale dell'Unità operativa Logistica e manutenzione del patrimonio.

"Così come previsto dal capitolato dell'appalto dei servizi integrati e manutentivi per la gestione immobiliare del patrimonio provinciale – aggiunge il presidente Manghi – abbiamo inoltre incaricato Gesta spa di provvedere ad una ulteriore operazione di verifica delle strutture edilizie a seguito dell'evento sismico, al fine di individuare eventuali problemi di qualunque ordine che possano presumibilmente provocare danno o pericolo alla pubblica e privata incolumità, inviando entro fine mese una rendicontazione tecnica sullo stato dei fabbricati e, in caso di eventuali criticità, una relazione sui necessari interventi manutentivi. Le prime ispezioni effettuate, in considerazione sia dell'entità della scossa, sia dell'attenzione che la Provincia ha sempre riservato alla sicurezza di scuole e strade, anche in quest'ultimo periodo di risorse economiche non adeguate, non hanno comunque evidenziato alcun problema".

Fonte: Provincia di Reggio Emilia

Giovedì, 12 Luglio 2018 07:09

Sensi unici alternati a Guastalla e a Poviglio

La Provincia di Reggio Emilia informa che dalle 8,30 alle 18 di giovedì 12 luglio, per un tratto di otto chilometri della Sp 62R Variante Cispadana, in comune di Guastalla, sarà istituito un senso unico alternato regolato da movieri con limite di velocità a 30 km/h.

I provvedimenti, che potrebbero essere adottati anche venerdì 13, si sono resi necessari per consentire lo svolgimento in sicurezza di lavori, da parte del Comune, di modifica dei preavvisi di intersezione presenti in questo tratto di Variante.

Senso unico alternato regolato da movieri con limite di velocità a 30 km/h anche nella giornata di sabato 14 sulla Sp 20 a Poviglio, per permettere l'abbattimento di una pianta di una abitazione privata.
Per info in tempo reale sulla viabilità e in caso di eventuali emergenze consultare il profilo Twitter della Provincia di Reggio Emilia @ProvinciadiRE.

Martedì, 12 Giugno 2018 15:30

Via al Piano strategico Terre di Canossa

Pronto a partire ufficialmente il Piano strategico d'Area vasta "Terre di Canossa" grazie al Protocollo d'intesa sottoscritto da diversi Comuni e partner privati.

Dopo la presentazione, la scorsa primavera, dell'indagine preliminare "Canossa - Un ponte per l'Europa" promossa dal Comune, grazie ad un Protocollo d'intesa già sottoscritto da numerosi enti pubblici e partner privati è ora pronto a partire ufficialmente il Piano strategico d'Area vasta "Terre di Canossa". Contenuti e modalità del Piano - finalizzato a implementare lo sviluppo, la competitività e la qualità della vita nei territori matildici - sono stati illustrati questa mattina dal presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi, dal sindaco di Canossa Luca Bolondi e dagli architett i Massimo Casolari e Paolo Soragni. Con loro, anche rappresentanti degli altri otto Comuni (Albinea, Baiso, Carpineti, Castellarano, Montecchio Emilia, Quattro Castella, Scandiano e San Polo d'Enza) e del primo gruppo di partner che ha già aderito al protocollo d'intesa: Coldiretti, Cna, Confcommercio, Confesercenti, Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla e la ditta Medici Ermete e Figli srl.

"E' un progetto fondamentale per la promozione del nostro territorio, un settore sul quale sentiamo di dovere lavorare alacremente, dal pubblico al privato, a maggior ragione in questa nuova stagione della Destinazione turistica che ci chiama ad allargare l'orizzonte da un'ottica provinciale ad una di area vasta insieme a Parma e Piacenza – ha detto il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi – Lo studio preliminare e, oggi, il piano strategico promossi dal Comune di Canossa vanno proprio nella direzione di valorizzare il nostro territorio non più con azioni autonome, ma in chiave sinergica e in modo strutturale mettendo in relazione tra di loro tutte le risorse disponibili. La presenza dei privati, oltre a tanti Comuni e alla Provincia che avrà un ruolo di coordinamento e di assistenza, è fondamentale perché senza il loro coinvolgimento ci potremmo limitare a semplici azioni dimostrative".

Il sindaco di Canossa Luca Bolondi ha quindi ricordato i "mesi di duro lavoro che hanno prodotto a questo strumento innovativo che pensa al turismo, all'agroalimentare e allo sviluppo mettendo a contatto vari mondi, a partire dall'associazionismo e dall'imprenditoria privata". "Il piano strategico è una cornice all'interno della quale disegnare insieme il futuro del nostro territorio: il compito dei Comuni sarà principalmente quello di mettere in condizione chi vuole investire di poterlo fare ", ha aggiunto. Dopo l'illustrazione del piano da parte dell'architetto Massimo Casolari – "le vere potenzialità sono i prodotti, eccellenze che rappresentano l'avanguardia dello sviluppo" – sono intervenuti, tra gli altri, rappresentanti di Coldiretti e Confcommercio, Medici Ermete e Figli Srl, l'assessore Clementina Santi, Mario Bernabei del centro turistico "Andare a Canossa" e Vasco Mazzieri, coordinatore dei consistenti progetti già in corso da parte della Antichi poderi di Riverzana e Canossa San Biagio che si conta di terminare in un paio di anni.

Grande apprezzamento per "il lavoro svolto con lodevole condivisione sinergica" è stato espresso a nome della Diocesi da monsignor Tiziano Ghirelli , che ha ricordato come "la Chiesa sia depositaria di un enorme patrimonio culturale: curarlo e tutelarlo, in poche parole toglierlo da un contesto di polvere e naftalina, è una sfida fondamentale non solo per noi, perché promuovere cultura contribuisce a tenere viva e brillante la mente ".

Provincia di Reggio Emilia

Il presidente Giammaria Manghi: "Danni sulle nostre strade soprattutto a Villa Minozzo, Baiso, Viano e Canossa, già assegnati 250.000 euro per ripristinare la viabilità".

I violenti nubifragi che si sono abbattuti ieri sera e nel corso della notte sulla nostra provincia  ed in particolare in montagna hanno provocato numerosi danni – con conseguenti, inevitabili disagi alla circolazione – su diverse strade provinciali. "I territori maggiormente colpiti sono quelli di Villa Minozzo, Baiso, Viano e Canossa, dove a monte di Cerezzola è stato necessario istituire un senso unico alternato sulla Sp 79 a causa del crollo di una gabbionata di valle – dichiara il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi - Il Servizio Infrastrutture, che con uomini e mezzi ha operato per tutta la notte per fronteggiare le diverse criticità, ha già stilato un elenco di 7 interventi urgenti per realizzare i quali la Provincia ha deciso uno stanziamento straordinario di 250.000 euro, grazie anche al consistente avanzo di amministrazione del Bilancio consuntivo 2017 approvato a fine aprile".

Nel dettaglio, lo stanziamento straordinario della Provincia sarà destinato a interventi – oltre che sulla Sp 79 a Cerezzola di Canossa – a Villa Minozzo sulla Sp 9 in prossimità di La Pioppa e a Calizzo per ripristinare un attraversamento idraulico nonché sulla Sp 59, nel tratto tra Villa e Minozzo, a seguito dell'esondazione dei corsi d'acqua e al cedimento di scarpate; a Baiso sulla Sp 19, in corrispondenza del centro abitato di Ponte Secchia, per crollo di massi e a Viano sulla Sp 7, in località Minghetta, dove si è verificato il cedimento della scarpata di monte.

 

Fonte: Provincia di Reggio Emilia

Con la parola d'ordine "consapevolezza" quale antidoto, per usare le parole del capo della Polizia Franco Gabrielli, "da inculcare nei tessuti sani della nostra società come si sta facendo qui a Reggio", si è chiuso questa mattina (ieri ndr) "Noicontrolemafie", il Festival della legalità promosso per l'ottavo anno dalla Provincia di Reggio Emilia in collaborazione con i Comuni e la Corte Ospitale di Rubiera.

Relatori_Gratteri_e_pubblico_ufficiali_armi10_1.jpgUn gran finale che ha portato in città i vertici nazionali della lotta alla criminalità organizzata: oltre a Gabrielli, un altro "caro amico" di Reggio come il procuratore capo del Tribunale di Catanzaro Nicola Gratteri e i comandanti dei reparti speciali di Carabinieri, il generale Pasquale Angelosanto che guida il Raggruppamento operativo speciale (Ros), e Guardia di Finanza, il generale Alessandro Barbera, al vertice del Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata (Scico).
Per oltre due ore si è fatto il punto della situazione nel contrasto alla criminalità da parte di istituzioni e cittadini.

Lo si è fatto insieme a loro - a partire dai tanti amministratori pubblici e soprattutto dai tanti studenti che hanno gremito l'Auditorium del Credem – e lo si è fatto proprio qui a Reggio Emilia, a tre anni di distanza dall'indagine Aemilia. E alla consapevolezza che cosa nostra, 'ndrangheta e camorra non sono un fenomeno circoscritto al Sud Italia, può oggi unirsi anche la consapevolezza che questa città e questa provincia hanno saputo reagire, nel modo giusto, al ciclone Aemilia.

Lo ha certificato, chiudendo la mattina, proprio il capo della Polizia (che tra l'altro, dal 2010 al 2015, ha guidato anche la Protezione civile italiana): "Quando si passerà dalla cronaca alla storia, si dirà che qui in Emilia, nel secondo decennio del nuovo millennio, ci sono stati due terremoti - uno naturale ed uno antropico – ma che ad entrambi avete saputo reagire con l'atteggiamento giusto". Ed eliminando, per l'appunto, quella "non consapevolezza che è elemento di debolezza in ogni azione di contrasto".

"Nel 2012 non eravate consapevoli di essere un territorio sismicamente delicato e il maggior numero di vittime si verificò perché molti capannoni erano stati costruiti in maniera non adeguata: ma avete fatto tesoro di quella esperienza, c'è stata una generale presa di coscienza del fenomeno e avete saputo costruire un percorso che oggi vi rende più sicuri. E in questo stesso modo avete reagito all'inchiesta che nel 2015 vi ha dato contezza dell'infiltrazione della 'ndrangheta in questa terra", ha aggiunto il capo della Polizia invitando i reggiani a "proseguire su questa strada perché i tentativi delle mafie di infiltrarsi al Nord non avranno comunque mai fine: quello che dobbiamo fare è evitare che rimanga una patologia e non si trasformi in fisiologia".

Quello di Gabrielli è stato l'ultimo di una lunga e qualificata serie di interventi aperta dal presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, che ha spiegato come "siano ormai 40.000 gli studenti che abbiamo coinvolto in questi otto anni sui temi della legalità". "Questo costante impegno sul fronte culturale per sviluppare la formazione e la conoscenza della generazione che cresce è uno dei pilastri fondamentali sui quali si regge la nostra azione di contrasto alle mafie - ha proseguito – Poi ci sono le istituzioni, a partire dal quotidiano lavoro del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica; dalla decisione, non scontata, di far comunque celebrare il processo Aemilia a Reggio facendo scendere direttamente in campo tanti amministratori pubblici, attraverso la costituzione di parte civile, per chiedere il ristoro dei danni anche morali patiti dalle nostre comunità; dalla lunga e proficua stagione dei protocolli antimafia che nessun altro territorio può vantare e che rende oggi le pubbliche amministrazioni più solide nell'evitare i rischi di infiltrazione mafiosa".

Dopo i saluti del prefetto Maria Forte – che ha tra l'altro ricordato "i 108 provvedimenti interdittivi antimafia emessi in questi ultimi anni" e sottolineato "la speciale sinergia tra istituzioni e società civile che hanno saputo fare fronte compatto" - del sindaco Luca Vecchi e del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, è stato il direttore scientifico di "Noicontrolemafie", il saggista e storico dei fenomeni criminali Antonio Nicaso, ad introdurre i relatori sottolineando a sua volta l'importanza della consapevolezza. "Anche negli Stati Uniti la lotta alla mafia fece il decisivo salto di qualità quando Robert Francis Kennedy, dopo anni di negazionismo, fece capire al Paese che non si era davanti ad una cospirazione aliena, riconoscendo per la prima volta che il fenomeno era interno e non esogeno – ha detto – Finalmente anche in Italia abbiamo smesso di dare la colpa al soggiorno obbligato, ma abbiamo compreso che la criminalità organizzata si radica al Nord perché c'è una reciprocità funzionale tra imprenditori, certi politici e mafiosi: come ci ricordano le intercettazioni "se vengono da noi, significa che hanno bisogno di noi"...".

Dal generale Pasquale Angelosanto, comandante del Raggruppamento operativo speciale (Ros) dei Carabinieri è quindi arrivato un invito a "non generalizzare – sarebbe un errore, perché se tutto è mafia alla fine nulla è mafia" e a prestare particolare attenzione alla 'ndrangheta, "perché quella calabrese è oggi la punta più avanzata delle mafie, quella dall'agire più evoluto e sofisticato e rappresenta, dunque, la minaccia maggiore". Cosa può fare la società civile? "Atti concreti, perché la legalità va praticata, non può essere solo pronunciata e tanto meno delegata" e dunque – ha aggiunto rivolgendosi ai ragazzi – "bisogna osservare sempre non solo le leggi, ma anche le regole organizzative della scuola, dei concorsi, del codice stradale: e non chiedere mai favori a nessuno, perché finireste per doverli ringraziare per tutta la vita rinunciando alla vostra dignità e libertà".

Anche il generale Alessandro Barbera, comandante del Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata (Scico) della Guardia di finanza, ha voluto "approfittare di questa bellissima occasione per parlare con il cuore al vostro cuore: la mafia è il cancro della società, ma possiamo sconfiggerlo facendo anche noi rete come loro e comprendendo il fenomeno, perché conoscere significa poter prendere le necessarie precauzioni". "Oggi la priorità è il contrasto all'economia illegale, agli enormi patrimoni illeciti che vengono riciclati e abbiamo bisogno di voi, dell'apporto delle scuole e delle istituzioni, e che siate consapevoli del pericolo che la mafia rappresenta – ha concluso – Per fortuna in Italia abbiamo il sistema giuridico di contrasto più avanzato al mondo contro il crimine organizzato, un patrimonio che tutti ci invidiano che è frutto della nostra esperienza e anche del sacrificio di molte persone che hanno dato la vita nella lotta alla mafia: ed è soprattutto per loro che dobbiamo avere questa consapevolezza".

Come sempre estremamente coinvolgente per i ragazzi, ma anche denso di proposte operative, l'intervento del procuratore Nicola Gratteri, una delle presenze storiche del Festival della legalità reggiano. "Purtroppo prevedo che aumenteranno sensibilmente i Comuni sciolti per mafia, a causa della sempre più forte commistione tra criminalità organizzata e politica e al ribaltamento dei ruoli che si è verificato: oggi sempre più candidati vanno a cercare i mafiosi perché purtroppo il politico, sul territorio, si vede il mese prima delle elezioni, poi per 4 anni sparisce, e così è la mafia ad occupare sistematicamente una città o una provincia e a dare, a modo suo, risposte ai cittadini", ha esordito. "Però oggi il commissario prefettizio viene percepito come una sorta di congelamento della vita amministrativa del paese e noi uomini delle istituzioni non dobbiamo dare questa impressione – ha aggiunto - Servono prefetti che stiano in Comune sette giorni su sette, non a scavalco, e abbiano pieni poteri pieni, compreso quello di annullare le delibere, gli atti, anche le assunzioni compiuti da quella amministrazione, perché il comandante dei vigili urbani potrebbe essere anche la figlia del capomafia del paese".

Dopo essersi detto "molto confortato dal livello qualitativo della nostra polizia giudiziaria, perché nella loro testa è rimasta la cultura del controllo e della conoscenza del territorio, ed è un patrimonio che dobbiamo tenerci e insistere a potenziarlo", Gratteri ha rivolto un accorato appello ai ragazzi: "State lontani dalla mafia, anche perché delinquere non conviene: la ricchezza è tutta nelle mani dei capimafia, dinastie che si comportano come i regnanti del Settecento, tutti gli altri sono utili idioti morti di fame...".

 

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In meno di tre anni di attività, l'Ufficio unico dei tributi dell'Unione dei Comuni "Bassa reggiana" ha ottenuto risultati significativi. In primis, un forte contrasto all'evasione fiscale, fenomeno che negli ultimi anni si è ulteriormente acuito probabilmente anche a causa delle difficoltà sociali dovute alla crisi economica. Una delle azioni più concrete del nuovo ufficio è stata l'intensificazione dell'attività finalizzata all'emersione dell'evasione, sia dal punto di vista dei controlli su Ici, Imu e Tasi sia per quanto riguarda Tarsu, Tares e Tari, che ha portato a un netto incremento dell'accertato. Per quanto riguarda le riscossioni, invece, le normative vigenti penalizzano gli enti locali, in particolare quelli virtuosi come l'Unione che hanno investito impegno e risorse sulla lotta all'evasione.

Questo aspetto specifico è stato al centro di una conferenza stampa che si è svolta questa mattina in Provincia, alla quale hanno preso parte il presidente Giammaria Manghi, i sindaci dei Comuni dell'Unione e il dottor Giacomo Spatazza, responsabile dell'Ufficio unico dei tributi. "Abbiamo implementato le forze dedicate dai singoli Comuni – ha spiegato Manghi, in veste di presidente dell'Unione - fornendo anche al personale l'opportunità di una maggiore formazione di fronte a un panorama tributario che in questi anni è cambiato ripetutamente. Purtroppo questi sforzi importanti non vengono premiati come meriterebbero in quanto la percentuale dell'incassato rispetto all'accertato, pur più alta rispetto alla media nazionale, è molto bassa. Si pensi che a fronte di oltre 2 milioni e 800mila euro di accertamenti per Ici, Imu e Tasi, nel 2017, sono stati riscossi soltanto un milione e 111mila euro, mentre per Tarsu, Tares e Tari l'accertato è di 2 milioni e 170mila euro a fronte di un riscosso di 857mila euro".

"Questa situazione – ha aggiunto – è da ricondurre alle normative vigenti, che da un lato prevedono un percorso per la riscossione particolarmente articolato, che consente a chi evade di non versare ciò che deve per anni. In più, per gli enti locali vi è un'ulteriore aggravante: per coprire i crediti di dubbia esigibilità, che in contabilità rappresentano un fondo rischi diretto ad evitare l'utilizzo di entrate di dubbia e difficile esazione, sono chiamati ad accantonare ingenti risorse a garanzia del debito, privando di fatto la comunità di risorse preziose che potrebbero essere investite a beneficio di tutti. Dunque, da un lato i Comuni mettono in campo forza e impegno, ma vengono ostacolati da un meccanismo paradossale: oltre al danno, c'è anche la beffa".

Anche i dati del 2015 e del 2016 sono sulla stessa falsariga: per Ici, Imu e Tasi il riscosso in questi due anni è stato di circa 1 milione e 525mila euro a fronte di oltre 5 milioni di accertato, mentre per Tarsu, Tares e Tari sono stati riscossi circa un milione e 50mila euro nonostante un accertato di oltre 3 milioni e 700mila euro.

Fonte: Provincia di Reggio Emilia

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