Comune di Ventasso, Comune di Castelnovo ne' Monti, Comune di Baiso (RE) - A cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei; 17 luglio – 15 agosto 2021
Evento collaterale c/o Ligonchio di Ventasso (RE): MESSAGGIO AI POSTERI – II EDIZIONE - Arte come attivismo a cura di Nila Shabnam Bonet; 9 marzo – 8 maggio 2021
Attivo il crowdfunding sulla piattaforma www.ideaginger.it; Ricompense esclusive per i partecipanti
Precipitazioni nevose continue e abbondanti nell’Appennino Emiliano Romagnolo: i Carabinieri Forestali del Servizio METEOMONT raccomandano massima prudenza
Con la neve che è tornata ad imbiancare le nostre montagne è ripresa l’attività del Servizio METEOMONT dell’Arma dei Carabinieri, per la previsione del pericolo valanghe mediante la pubblicazione quotidiana del bollettino meteonivologico sullo stato del manto nevoso su tutto il territorio nazionale. Ogni giorno i rilievi anche alla stazione di Lagdei di Corniglio.
Il 13 novembre dalle 9 alle 13,30 sulla piattaforma Zoom. Presentazione dello studio “Materia Paesaggio 2019” e approfondimento sul ruolo del paesaggio nei nuovi Piani Urbanistici Generali. Con Barbara Lori, Diego Rossi e Amilcare Bodria.
Le imprese agricole ‘angeli custodi’ del territorio vedono riconosciuto un ruolo attivo nella difesa dell’Appennino in lotta perenne con i mutamenti climatici e lo spopolamento. Grazie all’Unione Europea, i Consorzi di Bonifica, la Regione Emilia-Romagna, il Parco dell’Appennino Tosco-Emiliano e il Centro Ricerche Produzioni Animali un modello replicabile e più sostenibile.
PAVULLO NEL FRIGNANO (MO) -
Coinvolgere attivamente le aziende agricole dell’Appennino Emiliano, veri e propri ‘angeli custodi’ del territorio, da sempre in lotta per contrastare i mutamenti climatici e lo spopolamento delle zone montane più degradate ed implementare un nuovo modello, sostenibile e replicabile in altri territori, di governancelocale dell’ambiente, per ridurre gli effetti negativi dei mutamenti climatici e sviluppare azioni pianificate per realizzare sistemi agro-ambientali a salvaguardia del carbonio organico del suolo. E’ questo il focus del progetto europeo Life AgriCOlture, coordinato nel ruolo di capofila dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale e che coinvolge fattivamente il Consorzio dellaBonifica Burana, il Centro Ricerche Produzioni Animali (CRPA) e il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. Il kick off meeting del progetto si è svolto nella mattinata di venerdì 20 settembre, nella sala Consigliare dell’Unione Comuni del Frignano a Pavullo nel Frignano, in provincia di Modena. I lavori, moderati dal giornalista Andrea Gavazzoli e aperti dal padrone di casa Giovan Battista Pasini presidente Unione Comuni del Frignano sono stati introdotti dai partner che sostengono l’iniziativa comunitaria: Domenico Turazza, Direttore Generale del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, Francesco Vincenzi, presidente nazionale di Anbi e del Consorzio della Bonifica Burana, Fausto Giovannelli, presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano e Giuseppe Veneri, presidente del Centro Ricerche Produzioni Animali. Successivamente si sono alternati al microfono i diversi responsabili tecnico-agronomici dei diversi enti e le conclusioni dei lavori, davanti ad una sala gremita anche dai giovani studenti dell’istituto Spallanzani di Montombraro di Zocca (Mo), sono state tirate nell’intervento di Simona Caselli, Assessore Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Emilia-Romagna.
IL PROGETTO LIFE
Il progetto Life AgriCOlture, che ha valore economico complessivo di circa 1 milione e 500 mila euro - finanziato dall’Unione Europea per oltre 830 mila euro - prevede un ruolo attivo di quindici aziende agricole delle aree appenniniche di Modena, Reggio Emilia e Parma, che verranno remunerate per i loro servizi ecosistemici legati. Il modello organizzativo potrà essere replicato in altre zone dell’Appennino e se i dati, come si spera, saranno positivi potrebbe essere esteso al resto dei paesi dell’Unione Europea. Attraverso l’introduzione di azioni pianificate e di strumenti di management sostenibile della risorsa suolo verranno applicate alcune soluzioni agronomiche innovative mirate per contrastare il dissesto idrogeologico, ridurre gli effetti delle emissioni e aumentare la fertilità dei suoli in alcune aree degradate e salvaguardare il carbonio organico, che svolge un ruolo fondamentale nella funzione fisica, chimica e biologica del suolo e contribuisce al ricambio dei nutrienti, alla capacità di scambio cationico, alla ritenzione e alla disponibilità idrica. Grazie allo sviluppo del progetto all’interno delle aziende agricole, si creerà un processo virtuoso di condivisione di esperienze, conoscenze specialistiche e settoriali da parte di tecnici del Centro Ricerca e Produzione Animale e di una rete internazionale di specialisti che verranno coinvolti in seminari e prove sul campo. Ogni azienda partecipante sarà accreditata come ‘Agricoltore Custode del Suolo’ Le ‘buone pratiche’, che verranno implementate con azioni dimostrative nel corso di tre anni, riguarderanno, tra le altre cose, anche la gestione efficiente dei reflui zootecnici, l’applicazione di rotazioni colturali e di pratiche di agricoltura conservativa, oltre ad eventuali sistemazioni idraulico-agrarie.
“Il nostro Consorzio – sottolinea Domenico Turazza, Direttore Generale del Consorzio di Bonifica Emilia Centrale - come capofila ringrazia tutti i partner che partecipano a questo straordinario progetto Life volto a ridurre le emissioni ed incrementare la fertilità dei suoli nelle aree dell’Appennino. Con soluzioni innovative di ricerca agronomica aggiornate - e non con tecnologie costose - si possono ottenere dati essenziali per poter partecipare al processo di lotta ai mutamenti climatici, coinvolgendo soprattutto le ‘sentinelle del territorio montano’ ovvero le imprese agricole”.“Oggi riuscire nell’impresa di vincere un bando Europeo di valore universale come Life AgriCOlture – dichiara Francesco Vincenzi, Presidente Nazionale ANBI e del Consorzio della Bonifica Burana - non è semplice e riuscire a farlo mettendo a frutto l’esperienza maturata
dai Consorzi di bonifica nella tutela del territorio è doppiamente soddisfacente: ciò che maggiormente stimola è anche il coinvolgimento delle 15 aziende agricole dedelle aree appenniniche tra Modena, Reggio Emilia e Parma. Aree in cui il contributo territorio delle imprese è provvidenziale e dovrebbe avere una adeguata considerazione sia nella progettualità condivisa per il contrasto al dissesto idrogeologico e alle ripercussioni degli effetti dei mutamenti climatici che ad una più giusta è proporzionale remunerazione per questo importante ruolo di servizio eco sistemico reso all’ambiente e alla comunità”.
“Questi progetti - conclude Simona Caselli, Assessore Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Emilia-Romagna - hanno un valore globale e la regione Emilia Romagna sarà al fianco
dei partner con entusiasmo. Presentare oggi, nella giornata della mobilitazione per il clima, un progetto che in modo organico va nella direzione dell’agroecologia e che unisce attenzione all’ambiente, sviluppo e condivisione con le imprese agricole e lotta al dissesto è una concomitanza non casuale. Nella nuova Pac dovrebbero traviare sempre maggior spazio questo tipo di iniziative”.
Le aziende coinvolte nel progetto Life AgriCOlture sono: l’Azienda Agricola Begani di Palanzano (Parma), la Cooperativa di comunità La valle dei Cavalieri di Succiso Nuovo di Ventasso, l’Azienda Agricola La Fattoria di Tobia di Gova di Villa Minozzo, l’Azienda Agricola Rossi Daniele e figli di Montecreto (Modena), l’Azienda Agricola Le Capre della Selva Romanesca di Frassinoro (Modena), l’Azienda Agricola Le Cornelle di Gova di Villa Minozzo, l’Azienda Agricola Castellari s.s di Monchio di Castelnovo ne' Monti, l’Azienda Agricola Lavacchielli Ermanno di Paullo nel Frignano (Modena), l’Azienda Agricola I Casoni di Trignano di Fanano (Modena), l’Azienda Agricola Grisanti Spagnolo di Groppo di Vetto, l’Azienda Agricola Agriturismo Casa Minelli di Paullo nel Frignano (Modena), l’Azienda Agricola Giavelli s.s. di Case Gatti di Viano, l’Azienda Agricola La Fazenda s.s. di Prignano sulla Secchia (Modena), l’Azienda Agricola Bonacorsi e Colombarini di Guiglia (Modena) e l’Azienda Agricola L’Arcobaleno di Cavola di Toano.
Albareto, Bedonia, Borgotaro, Compiano e Valmozzola i Comuni interessati dagli interventi. Eseguiti drenaggi, sistemazioni idrogeologiche e pavimentazioni di strade
Appennino Parmense (PR) – Se in pianura l'inverno si attesta su livelli di precipitazioni bassi per quantità e intensità, nei comprensori della montagna la pioggia e la neve cadute nelle scorse settimane hanno fatto registrare diversi casi di criticità idrogeologiche. E le maestranze del Consorzio della Bonifica Parmense si sono prontamente attivate per attuare i necessari interventi di manutenzione contro le criticità geomorfologiche causate dal dissesto.
Diverse le strade di bonifica della montagna interessate dai lavori degli uomini dell'ente: la strada San Quirico – Case Beccarini, nel Comune di Albareto; la strada Molino di Romezzano – Spora, nel Comune di Bedonia; le strade Caffaraccia e Ostia – Tiedoli – Lavacchielli, nel Comune di Borgo Val di Taro: in tutte è stato effettuato il ripristino della pavimentazione in conglomerato bitumoso.
Rifacimento del manto stradale anche nel Comune di Compiano, sulla strada Ponte Ingegna – Strela. Sempre nel comprensorio di Compiano gli uomini della Bonifica Parmense hanno portato a termine l'intervento di sistemazione idrogeologica a protezione della viabilità comunale di Caboara, in località Arola, realizzando una scogliera in massi di controripa e alcune opere drenanti, oltre al ripristino della massicciata stradale e la pavimentazione della carreggiata.
Infine un importante intervento sulla strada di bonifica Pieve – Vetice – Costa d'Asino, nel Comune di Valmozzola: qui, oltre alla realizzazione di drenaggi, sono stati ricostruiti il corpo e la massicciata stradale e ripristinata la pavimentazione.
Difesa attiva Appennino-Bonifica Parmense, centinaia di interventi a favore delle imprese agricole per la lotta al dissesto idrogeologico
Al via le partecipazioni delle imprese agricole ai bandi che saranno indetti sul territorio da ogni comune dell'Appennino che collabora con la Bonifica Parmense. Dal 2012 raddoppiati gli stanziamenti che oggi ammontano a 200mila euro per oltre 100 interventi annui.
Parma 21 febbraio 2019 - – Tra poco, in ognuno dei 31 comuni della nostra provincia che hanno aderito al progetto, tutte le aziende agricole che ne faranno richiesta specifica potranno partecipare al bando Difesa Attiva Appennino 2019 che il Consorzio di Bonifica Parmense ha ideato ed indetto già a partire dal 2012 e che, nel corso degli anni, ha riscosso una massiccia adesione da parte degli interessati tanto da diventare un vero e proprio modello di partecipazione diretta al contrasto del dissesto idrogeologico.
Il piano consortile, volto a mitigarne gli effetti, consente di prendere parte ad una selezione di piccoli, ma numerosi finanziamenti che l'ente di Bonifica (in base ad una selezione mirata con successiva graduatoria stilata dai comuni coinvolti) assegna agli imprenditori che in prima persona si preoccupano della sistemazione di una fetta del loro territorio montano. E tenuto conto del successo dell'iniziativa, oltre 100 interventi annui, dagli iniziali 100 mila euro, il Consorzio di Bonifica è arrivato oggi, con soddisfazione per gli esiti ottenuti, a stanziarne esattamente il doppio, ovvero 200 mila euro.
Ogni anno, in concomitanza con l'arrivo della stagione più temperata, cominciano ad arrivare le tante segnalazioni degli agricoltori che intendono beneficiarne e anche le successive richieste di partecipazione al bando in ogni amministrazione comunale dell'Appennino. Il progetto Difesa Attiva rappresenta infatti un vero e proprio anello di congiunzione tra il Consorzio di Bonifica Parmense e chi svolge le attività di coltivazione in montagna, in un'area spesso disagiata, costantemente alle prese con le più svariate difficoltà che il fenomeno progressivo del dissesto idrogeologico causa sempre con maggior frequenza.
"Nell'insieme – commenta il presidente dell'ente di bonifica Luigi Spinazzi – il progetto Difesa Attiva è come un grande mosaico in cui centinaia di tasselli, contraddistinti dai singoli stanziamenti erogati alle imprese agricole, disegnano un quadro di lotta preventiva al dissesto che pesa enormemente sui territori considerati. In questo modo si integrano gli intenti di difesa dei comuni dei territori montani e il Consorzio di Bonifica Parmense impiega al meglio e visibile efficienza i proventi della propria contribuenza consortile".
Il Difesa Attiva Appennino ha guadagnato progressivamente consenso ed è divenuta pratica operativa di salvaguardia guardata come modello anche da altri territori che, in taluni casi con nomi differenti nel paese, ne hanno però emulato la sostanza di azione concreta.
La validità del suo percorso è testimoniata e arricchita proprio dalle centinaia di piccole imprese locali, sentinelle di presidio montano contro gli effetti negativi dei mutamenti climatici, che hanno sposato annualmente la proposta di attività ottenendo così il sostegno da parte del Consorzio. La Bonifica, dopo aver ricevuto le graduatorie dei progetti richiesti dalle amministrazioni locali, ne esamina la fattibilità e alla conclusione dell'intervento eseguito dagli imprenditori agricoli meritevoli del finanziamento ne verifica e monitora la funzionalità.
Le attività svolte dagli imprenditori agricoli sono molteplici e riguardano il mantenimento di generali buone condizioni dei versanti, il funzionamento del reticolo idraulico/ambientale, della rete idrografica locale e della viabilità interpoderale.
"Nel progetto Difesa Attiva Appennino – ha confermato il direttore generale del Consorzio ing. Fabrizio Useri - le imprese diventano protagoniste della filiera della salvaguardia delle aree che maggiormente sono sottoposte ai fenomeni di erosione e frane ed in questo modo il Consorzio, in collaborazione con i Comuni, contribuisce a creare valore incrementando la solidità di quelle che sono le precondizioni territoriali per fare impresa ed evitare l'abbandono delle Terre Alte".
Le imprese agricole che vorranno partecipare ai bandi Difesa Attiva Appennino potranno prendere visione del bando negli uffici di competenza del proprio comune.
Ecco l'elenco dei 31 Comuni del Parmense coinvolti nel progetto: Albareto, Bardi, Bedonia, Berceto, Bore, Borgo Val Di Taro, Calestano, Collecchio, Compiano, Corniglio, Felino, Fidenza, Fornovo Di Taro, Langhirano, Lesignano De' Bagni, Medesano, Monchio Delle Corti, Montechiarugolo, Neviano Degli Arduini, Noceto, Pellegrino Parmense, Sala Baganza, Salsomaggiore Terme, Solignano, Terenzo, Tizzano Val Parma, Tornolo, Traversetolo, Valmozzola, Varano De' Melegari, Varsi.
L'appuntamento dal 5 all'11 agosto a Fanano e Sestola (Mo) dove si sfideranno le squadre di Bologna, Inter, Verona e Sampdoria. Durante la kermesse previsto un incontro pubblico col campione Gianluca Pagliuca.
Bologna -
Una settimana di grande calcio, con formazioni allievi nazionali – under 17 - di società professionistiche in ritiro sui campi dell'Appennino modenese, ai piedi del monte Cimone.
È il torneo "Memorial Francesco Seghedoni", giunto alla IV edizione, che si svolgerà dal 5 all'11 agosto a Fanano (Mo). L'idea di ricordare Francesco 'Chicco' Seghedoni nasce nel 2015 da alcuni suoi amici d'infanzia dopo l'improvvisa scomparsa, il 2 giugno di quell'anno, a soli 44 anni, del dirigente Lapam e giornalista, che per la Gazzetta di Modena seguiva da diversi anni tutta la montagna del Frignano.
Quattro le squadre che saliranno in quota fra pochi giorni: a sfidare Sampdoria e Verona, fino ad ora sempre presenti nel torneo, arriveranno Bologna e Inter, club fra i più blasonati d'Italia. Anche stavolta saranno due i comuni coinvolti: oltre che sui campi di Fanano (nella frazione di Lotta, sede del ritiro estivo del Carpi e del Modena) ci si allenerà anche su quello di Sestola, dove alloggeranno i felsinei. Resta invariata la formula del torneo, che si svilupperà su due serate con semifinali.
"Sport e territorio è un binomio che stiamo sempre di più cercando di rafforzare- ha detto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, presentando l'iniziativa in Regione- come dimostrano i 35 milioni di euro per l'impiantistica sportiva del bando che abbiamo appena chiuso, investimento mai visto prima per un'operazione che permetterà a 120 comuni, da Piacenza a Rimini, di realizzare altrettanti interventi di ristrutturazione o costruzione di campi da gioco, palestre, piscine e impianti per tutte le discipline, nelle grandi città così come nei piccoli comuni o nei territori montani. In particolare, poi, il Torneo Seghedoni ci permette ancora una volta di ospitare i giovani: alcuni di loro potranno essere i campioni del futuro, ma certo diamo spazio allo sport dei ragazzi, fatto di agonismo ma soprattutto di sogni e speranze, valorizzando anche il territorio sotto il profilo della attrattività. Tutto nel nome di un uomo, un giornalista e un dirigente della nostra terra, cosa- chiude Bonaccini- che ci rende ancor più orgogliosi nel poterlo presentare qui in Regione".
Gli incontri si svolgeranno tutti nel campo sportivo di Fanano. Le semifinali, mercoledì 8 agosto – secondo i sorteggi realizzati dal presidente Bonaccini nel corso della conferenza stampa- vedranno fronteggiarsi in campo Inter e Verona (ore 18), e i team uder 17 del Bologna e della Sampdoria (ore 20,30). Le finali, sempre al campo sportivo di Fanano, sono previste venerdì 10 agosto per il 3^/4^posto, alle ore 19 e per il 1^/2^ posto alle ore 20,45.
"Un'iniziativa nel nome dello sport e del divertimento e nel ricordo di una persona speciale- afferma il sindaco di Fanano Stefano Muzzarelli in una nota -. Eventi del genere, della durata di una settimana, sono in grado di garantire visibilità, prestigio e di dare una ricaduta economica davvero importante su tutto il nostro territorio. Inoltre grazie allo spirito d'iniziativa degli organizzatori e al prestigio delle formazioni che si alleneranno e si affronteranno sui nostri campi, l'iniziativa ha già riscosso i più larghi consensi, e nel 2018 cresce abbracciando anche il vicino Comune di Sestola".
Il torneo, che ha come direttore tecnico Jonatan Binotto, è unico nel suo genere in Italia – come riferiscono gli organizzatori Luca Querciagrossa e Simone Monari- e un'occasione speciale per allenatori, giocatori, procuratori, addetti ai lavori e appassionati, in particolare del mondo dilettantistico, di vedere da vicino come ci si allena ad alti livelli, come si forma un gruppo, come si imbastisce un progetto tecnico. E anche un torneo fra le partecipanti per decretare la squadra campione".
"Un vivo grazie al presidente- ha sottolineato Monari- per l'interesse e sensibilità dimostrata per l'iniziativa che sta crescendo nel tempo a favore della montagna".
"La nostra ambizione- ha aggiunto Querciagrossa- è quella di abbracciare più amministrazioni all'interno del monte Cimone e di portare in futuro anche qualche squadra straniera".
E non si tratta solo di calcio giocato ma anche calcio spiegato e raccontato. Nell' Incontro col campione, il 7 agosto alle ore 18,30 a Fanano in piazza Corsini, Gianluca Pagliuca, ex numero 1 di Bologna, Inter e Sampdoria, attuale preparatore dei portieri della Primavera rossoblù. Pagliuca, che nel corso della sua straordinaria carriera ha anche vestito 39 volte la maglia della Nazionale, partecipando a tre Mondiali, ripercorrerà la sua pluriennale esperienza nel calcio professionistico e fornirà, tra aneddoti e curiosità, diversi spunti di riflessione ai ragazzi che aspirano ad entrare in questo mondo e a tutti gli appassionati presenti. A condurre la serata il giornalista di Repubblica, Simone Monari, tra gli organizzatori del torneo.
L'iniziativa è organizzata dal Comune di Fanano e dalla S.S. Fanano Calcio, e da quest'anno potrà contare sul patrocinio della Regione Emilia-Romagna, che si unisce a quelli di Lapam Federimpresa, Provincia di Modena, FIGC Modena, CONI Emilia-Romagna, Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna e Gazzetta di Modena, che al termine di ogni edizione assegna un premio speciale al miglior giocatore, contribuendo a rendere il Memorial Seghedoni un appuntamento sempre più importante e significativo in ambito sportivo.
Le edizioni precedenti
La prima edizione, nel 2015, fu una triangolare Carpi-Sampdoria-Hellas Verona. La 1^ classificata fu il Carpi e il miglior giocatore miglior giocatore Yassin Ejjaki (Sampdoria).
Nell'edizione 2016, sempre una triangolare: Carpi-Sampdoria-Hellas Verona, vinse la Sampdoria con Francesco Scotti (Sampdoria) miglior giocatore.
Nell'edizione 2017 si è svolto il primo quadrangolare: Carpi-Roma-Sampdoria-Hellas Verona. Prima classificata fu la Roma, mentre il miglior giocatore fu Davide Canovi (Sampdoria).
/CL
È stato presentato ieri a Parma, presso la sala Delman del Centro di Produzione Musicale Arturo Toscanini, "Musica a Corniglio", il progetto didattico-musicale per ragazzi, che per il quarto anno vede l'Appennino protagonista.
Anche quest'anno i soggetti promotori e organizzatori sono l'Associazione Culturale Musicale Rapsody e La Mossale Young Orchestra de La Camerata Ducale di Parma, sostenuti dagli enti del territorio, il Comune di Corniglio e i Parchi del Ducato.
Si tratta di classi musicali tenute da illustri docenti, e rivolti ai ragazzi che , per la durata dei corsi si fermano e pernottano nel territorio di Corniglio nel Parco Regionale dei Cento Laghi.
Per il 2018 l'offerta didattica è ampia e abbraccia un arco di tempo che va da luglio a settembre e coinvolge musicisti di chiara fama che provengono da istituzioni musicali e orchestre di rilievo.
Sono previsti corsi di studio in fisarmonica, contrabbasso; timpani e Organo, Canto, Flauto, Clarinetto, Violino, Violoncello e Musica da Camera, Oboe, Corno, fagotto.
Tra le novità della quarta edizione spiccano la presenza della classe di Canto tenuta da Tiziana Fabbricini e lo "sconfinamento" nel jazz con lo Special Master per archi del M° Cesare Carretta.
Dal 26 Agosto all'1 settembre la frazione di Mossale Inferiore ospiterà la Mossale Young Orchestra, laboratorio di musica d'insieme per archi, per ragazzi, diretto e coordinato da Alberta Stefani e Ruggero Marchesi.
L'offerta didattica è arricchita dalle esibizioni pubbliche gratuite di allievi e docenti che si svolgeranno sul territorio, cominciando dal tradizionale concerto a Bosco del 24 Luglio con i ragazzi di ΜassCoulisse ed altri numerosi appuntamenti nelle pievi del territorio e nei parchi.
Evento speciale il 26 luglio con la presentazione a Corniglio, nella Chiesa dell'Assunzione di Maria Vergine che ospita un antico organo, del progetto editoriale "L'Organo Cavalli della Valle di Corniglio e la sua voce", di Nicola Buratti. Alla presentazione seguirà l'esibizione del M° Matteo Venturini del Conservatorio S. Giacomantonio di Cosenza.
Novità anche l'attivazione del sito internet: www.masterrapsody.com dove i ragazzi interessati possono trovare tutte le informazioni necessarie.
La conferenza stampa è stata aperta da Francesca Gabrielli dell'Associazione Culturale Rapsody che dopo aver ringraziato le istituzioni che sostengono il progetto ha dichiarato: "Il nostro progetto è cresciuto nel tempo e ha acquisito importanza sempre maggiore, che si è concretizzata nel legame sempre più forte creatosi con il territorio di Corniglio e nella presenza e nel coinvolgimento di musicisti provenienti da istituzioni musicali di prestigio."
Il Sindaco di Corniglio, Giuseppe Delsante ha aggiunto: "è un piacere presentare anche quest'anno un progetto che vede in ogni edizione una partecipazione crescente da parte dei ragazzi e che coinvolge il territorio. La musica fluttua nell'aria e arriva alle orecchie di tutti, ravvivando il paese e prolungando la stagione estiva. Consideriamo il progetto di massima importanza, accogliamo ragazzi e docenti e li supportiamo anche attraverso la concessione gratuita degli spazi di nostra competenza per prove ed esibizioni."
Presente anche la Consigliera della Regione Emilia-Romagna, Barbara Lori, che si è complimentata con l'organizzazione e i soggetti coinvolti per la capacità, non scontata, di aver consolidato e fatto crescere il progetto, sottolineando che lo stesso "garantisce una vera reciprocità con la comunità. Si tratta di un'esperienza di formazione e apprendimento di qualità, che allo stesso tempo rappresenta un valore aggiunto per la montagna: il territorio è accogliente verso studenti e docenti, che immergendosi in esso scoprono anche aspetti sconosciuti.
Marco Rossi, Responsabile Cultura e turismo dei Parchi del Ducato, portando i saluti del Presidente Agostino Maggiali, ha dichiarato: "Il nostro Ente ha concesso il patrocinio istituzionale al progetto, che promuoveremo attraverso i nostri canali. Da diversi anni siamo al fianco del Master Rapsody e alla sua offerta didattica di qualità, premiata dalle tante iscrizioni. Lo spessore culturale è l'elemento principale, accompagnato dall'immersione globale dei partecipanti nella comunità del paese, che si arricchisce ancora di più nei concerti gratuiti aperti al pubblico.
Chiude i lavori Ruggero Marchesi, della Mossale young Orchestra: "Da anni frequento Mossale e l'Appennino e ogni volta che salgo mi colpisce la Val Parma che con la sua caratteristica morfologia si offre agli occhi di chi vi arriva come un vero e proprio anfiteatro naturale che è diventato ormai anche un anfiteatro musicale. Le famiglie degli allievi rimangono stupiti e meravigliati dello spettacolo paesaggistico che trovano, per loro inaspettato
Via libera dalla Regione alla "Strategia d'area dell'Appennino emiliano": per le province di Reggio Emilia, Parma e Modena un piano di interventi a sostegno dei piccoli centri che interessa oltre 75mila abitanti. Previsti investimenti per oltre 28 milioni di euro.
Bologna, 22 gennaio 2018
Rafforzare le prospettive economiche del territorio, potenziando la rete dei servizi alla popolazione, a partire dai trasporti, quindi la copertura digitale, l'assistenza sociosanitaria, l'istruzione e le opportunità formative, contrastando il rischio di spopolamento. È allo sviluppo dei centri minori, quelli più distanti dalle grandi città, spesso collocati in aree collinari o montane, che guarda la Strategia nazionale delle Aree interne, che per l'Emilia-Romagna riguarda quattro ambiti: Appennino emiliano, Basso Ferrarese, Appennino Piacentino Parmense e Alta Valmarecchia.
Ora dalla Regione arriva il via libera alla "Strategia d'area dell'Appennino emiliano", che coinvolge le province di Reggio Emilia, Parma e Modena e prevede per lo sviluppo dei comuni appenninici interessati e le loro comunità, complessivamente oltre 75mila abitanti, investimenti che superano i 28 milioni di euro. Nei giorni scorsi, infatti, dopo l'approvazione del Dipartimento per le politiche di coesione, anche la Giunta ha dato il suo assenso al documento di indirizzo, a cui dovrà seguire la sottoscrizione di uno specifico accordo di programma tra Regione, Enti locali e amministrazioni centrali e necessario per avviare gli interventi.
Il dettaglio degli interventi è stato presentato alla stampa questa mattina in Regione, a Bologna, dal presidente della Regione Stefano Bonaccini, dall'assessore regionale al Coordinamento delle Politiche europee allo sviluppo, Patrizio Bianchi, dal sindaco di Castelnovo ne' Monti, Enrico Bini, e da altri amministratori locali dei territori coinvolti.
Le risorse previste - 3 milioni 740mila euro nazionali, 17 milioni regionali (Psr, Por Fesr e Por Fse), 6 milioni dai privati e 1,2 stanziati dagli enti locali coinvolti - saranno destinate alla tutela del paesaggio, alla valorizzazione della vocazione agricola e turistico-culturale del territorio, al rafforzamento delle attività economiche, ma anche dei servizi relativi a mobilità, sanità e istruzione.
Una strategia, quella che riguarda l'Appennino emiliano, messa a punto con la collaborazione diretta delle comunità locali: alla definizione del documento, infatti, hanno partecipato cittadini, imprenditori e istituzioni dell'area, coordinati dal sindaco di Castelnovo ne' Monti (Re), Enrico Bini; con il supporto tecnico del Consorzio Caire, coordinato da Giampiero Lupatelli, e il Comitato nazionale aree interne.
L'area interessata
L'area interessata dal progetto "Montagna del latte" è posta interamente in territorio reggiano e comprende i sette comuni di Castelnovo ne' Monti, Carpineti, Casina, Toano, Vetto, Villa Minozzo e Ventasso (nato dalla fusione dei Comuni di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto), riuniti nell'esperienza associativa dell'Unione montana dei Comuni dell'Appennino reggiano, che conta una popolazione di circa 34 mila abitanti. L'obiettivo principale è quello di invertire il declino demografico che negli ultimi quarant'anni ha determinato il calo del 6,1% della popolazione, con punte fino al 30% nel crinale appenninico.
Ma la strategia si estende anche oltre questi confini, includendo i comuni di Frassinoro (Mo), Baiso, Vezzano sul Crostolo, Canossa (Re), Monchio delle Corti, Tizzano Val Parma, Neviano degli Arduini, Palanzano, Corniglio, Lesignano de Bagni, Langhirano e Berceto (Pr), in cui vivono 42 mila persone. Quest'area include le alte valli del Secchia (per piccola parte) e dell'Enza, fino ai territori collinari parmensi e reggiani con i quali l'Unione montana dell'Appennino reggiano condivide, sul versante emiliano-romagnolo, l'esperienza del programma Man and Biosphere (MaB) dell'Unesco.?
Gli investimenti in sanità
La Strategia d'Area dell'Appennino Emiliano prevede, sul fronte sanitario, investimenti per 2 milioni 481mila euro, destinati a: realizzazione Casa della Salute nel comune di Toano; attivazione di un Centro di prevenzione cardio-vascolare nell'ospedale Sant'Anna di Castelnovo; inserimento di infermieri di comunità nel territorio del comune di Ventasso per lo sviluppo dei servizi domiciliari; attivazione di posti letto ad alto grado di attività assistenziale nella Cra (Comunità riabilitativa di alta assistenza) "I Ronchi di Castelnovo"; un progetto per formare personale capaci di eseguire interventi di supporto in caso di arresto cardiorespiratorio e, infine, un progetto per il sostegno e la valorizzazione delle cooperative di comunità che fanno assistenza sociosanitaria.
Inoltre, nell'ambito degli investimenti sanitari, la Giunta regionale ha recentemente approvato, tramite specifiche delibere, un piano di interventi da 13 milioni di euro per potenziale gli ospedali di montagna di Borgo Val di Taro (Pr), Pavullo sul Frignano (Mo) e Castelnovo ne' Monti (Re); in particolare, per l'ospedale reggiano "Sant'Anna" sono previsti 3,8 milioni di euro (risorse destinate in parte alla struttura, in parte al personale).
Gli investimenti nella scuola
Nell'ambito della strategia dell'area interna sono stati previsti interventi per una cifra complessiva di 2 milioni e 600 mila euro. Si va dalle attività didattiche per favorire la creatività dei bambini da 0 a 10 anni ai laboratori per i ragazzi più grandi per migliorare il rapporto con il mercato del lavoro. Nell'ambito della strategia verrà finanziata il progetto per l'unificazione del polo scolastico di Villa Minozzo e la riqualificazione degli edifici scolastici.
Gli investimenti nell'accessibilità
Al miglioramento dell'accessibilità sono destinati oltre 8 milioni e 500 mila euro, la maggior parte per dotare il territorio della Banda Ultra Larga (8.177.000 euro). Altre risorse saranno destinate alla realizzazione di un punto di coordinamento centrale della mobilità per servizi pubblici di mobilità a chiamata e per un servizio navetta per il Comune di Castelnuovo ne' Monti che possa ridurre l'accesso di traffico privato.
Gli investimenti nel sistema produttivo agricolo
Al comparto agricolo sono destinati quasi 10 milioni di euro, 9 dei quali destinati ad un progetto di filiera finalizzato alla creazione di un marchio di Parmigiano Reggiano di montagna, che garantisca una migliore redditività alle aziende impegnate in questa produzione. Altre risorse saranno destinate a migliorare le competenze delle imprese nell'ambito dell'internazionalizzazione e a favorire l'avvio di start up agroalimentari.
Gli investimenti nel turismo sostenibile
Sono 4 milioni e 800 mila euro complessivamente le risorse destinate al turismo naturalistico. In particolare 2 milioni e 900 mila euro saranno dedicati ad interventi per la fruizione sostenibile nei parchi del territorio, dove saranno realizzati percorsi per il trekking e ciclabili. Un circuito turistico sarà dedicato anche alla filiera del Parmigiano Reggiano, la Montagna del Latte, con la realizzazione di un percorso imperniato sulla rete dei caseifici sul modello di territori di eccellenza come le Langhe o lo Champagne.
Gli investimenti per difesa del suolo, bonifica, protezione civile nelle aree montane
Nel triennio 2015-2018, per opere di difesa del suolo, bonifica, protezione civile, sicurezza idraulica e idrogeologica, prevenzione del dissesto sono stati destinati, nelle aree montane di tutta l'Emilia-Romagna, oltre 100 milioni di euro (108) per 1.334 interventi.
In particolare, per i comuni di montagna della provincia di Reggio sono stati realizzati 116 interventi per 10,6 milioni. Per le zone montane di Parma 388 interventi, per 13,7 milioni; per i comuni montani di Modena 140 interventi per 11,6 milioni. Per il 2018 sono poi stati programmati ulteriori 8 interventi per quasi 5 milioni di euro nelle tre province comprese nell'Area interna dell'Appennino emiliano.
Inoltre, attraverso il Fondo regionale Montagna, per il triennio 2018, 2019 e 2020 per la provincia di Reggio Emilia sono stati stanziati 1 milione e 620mila euro, mentre per i comuni del parmense e del modenese che fanno parte del territorio dell'Area interna 700mila euro. Infine, per il miglioramento delle strade montane, attraverso i Fondi per lo sviluppo e la coesione, sono stati ripartiti dalla Regione, a gennaio 2018: 680mila euro per il territorio della provincia di Reggio Emilia compreso nell'Area interna e 500mila euro per le rimanenti aree di Parma e di Modena.
(Fonte: Regione ER)
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