Mercoledì, 22 Maggio 2013 12:04

Terremoto, il dibattito in aula: "L'Emilia si è rialzata, niente contrapposizione nell'interesse dei territori"-"Vero, ma troppa burocrazia" In evidenza

Scritto da

Bologna, 22 maggio 2013 -

Questo il dibattito svoltosi in Assemblea legislativa sulle comunicazioni della Giunta sulla situazione nelle zone terremotate a un anno dal sisma -
"Se guardiamo indietro – ha affermato il presidente della Regione, Vasco Errani, nel suo intervento – possiamo dire di aver fatto un grande lavoro e anche un servizio del Paese", considerando che il punto di partenza si può riassumere nell'espressione "zero euro e zero norme".

Questo lavoro - ha precisato - ha richiesto la definizione di tantissime norme che prima, come fonte statale, non c'erano. "È sempre vero che la burocrazia è un problema - ha poi aggiunto - ma il problema va inquadrato. Abbiamo assunto l'orientamento fondamentale, e credo innovativo, di partire dalla certificazione del tecnico professionista, e visto che ogni euro deve essere certificato e deve stare in un impianto di norme nazionali questo richiede un percorso". Per quanto riguarda le risorse, Errani ha assicurato che ci sono e che incominciano ad arrivare: "Credo – ha detto – che riusciremo a rispondere fino in fondo ai danneggiati". Sono circa "1 miliardo di euro – ha poi precisato - le risorse mancanti per chiudere il cerchio di tutti i finanziamenti necessari. Conoscete un'altra emergenza che ha chiuso il cerchio con questi tempi? No, non c'è". E, tra le cose da fare subito, bisogna ottenere gli emendamenti al decreto in via di conversione in legge. "Il nostro compito – ha detto – è agganciare le nostre esigenze alla realtà".
Secondo Andrea Pollastri (Pdl), "nelle relazioni degli assessori si nota un filo conduttore secondo cui 'molto è stato fatto, ma molto è ancora da fare'" e per il consigliere "non può che essere altrimenti, dal momento che un conto è stanziare i fondi, un altro è erogarli". Per i cittadini, infatti, specifica Pollastri, "le garanzie sono solo di profilo normativo, però poi rimane l'aspetto pratico di accedere al credito". Ma l'impegno più importante, conclude, "rimane impedire che cali l'attenzione dei mass media e dell'opinione pubblica sull'Emilia".
Mauro Manfredini (Lega nord) non usa invece mezzi termini: a suo parere la Giunta pecca di "supponenza e complessi di superiorità", finendo per "dipingere una realtà che non esiste e dove tutto va bene; ma allora perché i sindaci del territorio, anche della sua stessa parte politica, non fanno che lamentarsi?". L'esecutivo regionale "sicuramente ha lavorato, ma rispetto ai proclami – accusa - di certo non è stato fatto tutto, si è voluta dare una immagine di trasparenza e semplificazione quando invece le difficoltà burocratiche stanno impedendo la ricostruzione".
Interviene invece a difesa dell'operato della Regione Franco Grillini (Misto): per il consigliere, "non si può chiedere a Errani di decidere con una bacchetta magica gli interventi del Governo", ma allo stesso tempo bisogna riconoscere che si può ancora migliorare, perché "la ricostruzione fatta solo con il rigore non serve: è necessaria una riqualificazione della zone, e il 'cratere' deve essere la sperimentazione per la nuova agenda digitale, a partire ad esempio dal wi-fi libero".
Secondo Luciano Vecchi (Pd) il dato straordinario è che a 12 mesi dal sisma si sia in grado non solo di fare un bilancio di tutto ciò che è stato realizzato ma anche di dettare un programma che consenta di definire su quali piste dovrà avvenire la ricostruzione. In un quadro finanziario "drammatico, tutto ciò che si è ottenuto è stato conquistato passo dopo passo grazie all'impegno di tutta la filiera istituzionale e guardando da subito al modo di gestire la ricostruzione dentro una cornice normativa europea e nazionale. Ciò che ha poi consentito di poter ottenere i 670 milioni di euro provenienti dal fondo europeo di solidarietà, una cifra mai stanziata prima".
Per Silvia Noè (Udc), tutto quello che è stato fatto non basta. Forse – ha detto – con una risposta così tempestiva e precisa si è creata una produzione di burocrazia che mette in difficoltà gli operatori nella ricostruzione, fase nella quale si assiste a volte ad un rimpallo di responsabilità tra Regione, enti locali e istituti bancari. Di qui la richiesta di intervenire per "potare", con una nuova ordinanza all'insegna della semplificazione, perché specie per le imprese "non è solo un problema di soldi, essendo la tempistica fondamentale".
Per Paola Marani (Pd) è vero che "i cittadini e le imprese sono ripartiti da soli" ma sempre, rivendica, "con l'impegno di tutti i livelli istituzionali e la consapevolezza del coinvolgimento di tutto il territorio": secondo la consigliera, quindi, non si può negare che "questo lavoro collegiale di rapporto con i territori ha rafforzato il sistema di governance".
Fabio Filippi (Pdl) è invece scettico: "Sarà ben difficile ricostruire il territorio meglio di prima – spiega-: ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, la macchina burocratica non funziona bene, anche se dirlo è facile". Secondo il consigliere, il problema di fondo è "bilanciare la semplificazione e il rispetto delle regole".
Il collega Andrea Leoni (Pdl) sottolinea il rischio che "la retorica dell'emiliano bravo che ce la fa da solo ci penalizzi; anche se ad ascoltare il presidente Errani sembra tutto perfetto, di difficoltà ce ne sono, a partire dalla burocrazia, che è nostro dovere provare ad eliminare, pur sapendo che non è certo facile".
Monica Donini (Fds) spiega di "comprendere le rivendicazioni dei territori data la situazione tragica che hanno vissuto e vivono", ma ricorda anche che "noi abbiamo scelto, primi fra tutti, di non accentrare le responsabilità ma di distribuirle". Secondo la consigliera è quindi "fondamentale garantire il diritto al risarcimento" ma intanto bisogna stare attenti a "non minimizzare i risultati ottenuti: pensiamo alla scuola o alla sanità".
Roberto Montanari (Pd), con un pensiero alle vittime del terremoto, ha valutato che "se è vero che una vita non si risarcisce mai", tuttavia "ciò che risarciranno alle famiglie delle vittime gli istituti preposti è vergognoso. Non interessa - ha detto - se la risposta è che siamo nelle norme, bisogna modificare il quadro". Riferendosi poi alla risoluzione condivisa da tutte le forze politiche, il consigliere ha espresso apprezzamento per la convergenza ottenuta sul documento. "L'Aula - ha affermato - fa bene ad essere unita nelle richieste, ma dovrebbe esserlo altrettanto nel valorizzare quanto fin qui è stato fatto con una totale assunzione di responsabilità e nessun piagnisteo, coniugando la soluzione dei problemi alla legalità e alla sicurezza".
In dichiarazioni di voto, Enrico Aimi (Pdl) ha messo in evidenza che "la ricostruzione non si è verificata come avremmo voluto". A suo giudizio, "il primo terremoto in una zona industriale del Paese è stato affrontato senza risorse adeguate e con una burocrazia soffocante". I cittadini vivono "ancora una forte situazione di disagio e la speranza - ha concluso - è che si possa ripartire con una ricostruzione vera".
Per Marco Monari (Pd) trovarsi ad anno dal sisma e poter parlare di ricostruzione avviata è "un grande risultato. Questa terra e i suoi cittadini hanno dimostrato fin dall'inizio voglia di reagire al di là di strumentalizzazioni". Se l'Emilia si è rialzata in fretta e ha saputo lavorare unita e vincere le avversità, "dovute anche ad un quadro normativo confuso e sbagliato", è anche perché "in quest'Aula maggioranza e opposizione hanno pensato più alle politiche e meno alla politica, mettendo da parte contrapposizioni di bandiera e tenendo alto l'interesse dei cittadini".

(Fonte: Ufficio Stampa Regione Emilia Romagna)

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"