IRCCS, entrano in servizio a tempo indeterminato oggi, 15 di febbraio 2024, i 33 professionisti che vengono stabilizzati per effetto del percorso di regolarizzazione della cosiddetta “Piramide della Ricerca”. Si tratta di 12 Ricercatori (di cui 11 donne) e 21 Collaboratori di Ricerca Sanitaria (4 uomini, 17 donne), età media 39 anni, aventi i requisiti previsti dalla legge. Fino a ora erano a tempo determinato con contratto di 5 anni, rinnovabile per altri 5. Operano in azienda in media da oltre 10 anni, in alcuni casi da 14. Si tratta del primo gruppo di ricercatori e collaboratori di ricerca di Reggio Emilia che arrivano alla stabilizzazione.
La situazione di “precariato” era comune al personale di ricerca di tutti gli IRCCS pubblici, ed era causata da un vuoto normativo: il personale dedicato al 100% alla ricerca, pur svolgendo attività fondamentali degli IRCCS, non aveva un ruolo definito nel Servizio Sanitario Nazionale. Il percorso di stabilizzazione è iniziato nel 2017 con la legge 205 “Piramide della Ricerca”, che per la prima volta aveva istituito negli IRCCS pubblici i ruoli di Ricercatore Sanitario e di Collaboratore Professionale di Ricerca Sanitaria e aveva disposto un finanziamento dedicato da parte del Ministero della Salute dell’ammontare a regime di 90 milioni di euro da dividere tra gli IRCCS pubblici.
La Piramide prevedeva inizialmente un contratto esclusivamente a tempo determinato di 5 anni più ulteriori altri 5. Il personale di ricerca ha chiesto con forza la stabilizzazione a tempo indeterminato, a fronte di una professionalità ormai pienamente consolidata. Nel 2023 con un accordo bipartisan in Parlamento è stata approvata la definitiva stabilizzazione del personale storico, con la possibilità di utilizzare una parte del finanziamento ministeriale per pagare i contratti a tempo indeterminato del personale con più alta anzianità e con valutazioni positive. Entro la fine del 2025 altri professionisti di Reggio Emilia potranno maturare i requisiti ed essere stabilizzati.
I 12 RICERCATORI
Strutture di afferenza: Laboratorio di Ricerca Traslazionale (7), Medicina Trasfusionale (2), Laboratorio di Allergologia, Autoimmunità e Biotecnologie Innovative (1), Medicina Nucleare (1), Unità di Ricerca ed Evidence Based Practice (1).
Figure professionali: biologi/biotecnologi (9), farmacisti (2), terapisti occupazionali (1).
I ricercatori di area traslazionale (biologi, biotecnologi e farmacisti), grazie alle strumentazioni all’avanguardia presenti nei laboratori, sviluppano ricerca molecolare su diversi tipi di tumori, in particolare quelli del seno, del polmone, della tiroide, i linfomi, il mesotelioma, il melanoma ecc. La ricercatrice terapista occupazionale è impegnata in progetti di ricerca volti a migliorare il reinserimento lavorativo dei pazienti oncologici.
Ambiti di ricerca delle Unità in cui lavorano i ricercatori
- La Struttura complessa di Ricerca Traslazionale (conosciuta anche come tRES_Lab) ha l’obiettivo di approfondire le conoscenze dei meccanismi molecolari coinvolti nelle patologie oncologiche, partendo dalla comprensione delle informazioni contenute nel genoma delle cellule tumorali. L’interesse principale è capire come le alterazioni nella sequenza, nella funzione e nell'organizzazione del genoma contribuiscano allo sviluppo di patologie tumorali.
- Il Laboratorio di Chimica Radiofarmaceutica fa parte dell’Unità di Medicina Nucleare e si occupa dello sviluppo di nuove molecole marcate con atomi radioattivi (Radiofarmaci) utili per evidenziare processi metabolici specifici o per bersagliare determinati recettori espressi dalle cellule tumorali. Lo scopo di tale tipo di ricerca è di rilevare precocemente lesioni neoplastiche tramite l’utilizzo di indagini diagnostiche come la PET/CT o lo SPECT/CT.
- La Struttura semplice dipartimentale di Autoimmunità Allergologia e Biotecnologie Innovative (AABI) svolge attività di ricerca di tipo traslazionale in ambito di patologie immunomediate. La Struttura si prefigge di aumentare la conoscenza sulle cause e sulla genesi delle malattie infiammatorie e autoimmuni e il crosstalk tra infiammazione, autoimmunità e tumori, per identificare nuovi percorsi che possano essere modulati a fini terapeutici.
- Il Laboratorio di Biochimica e Metabolomica (noto come BioMetLab) fa parte dell’Unità di Medicina Trasfusionale dell’Ausl-IRCCS di Reggio Emilia e svolge la sua attività di ricerca interdisciplinare in ambito oncologico e di Medicina Trasfusionale. Il focus principale è la caratterizzazione dei processi biochimici, metabolici e infiammatori sia nei tumori che nelle terapie cliniche e prodotti di medicina trasfusionale.
- L’Unità Ricerca & EBP (Evidence–Based Practice) ha la finalità di promuovere lo sviluppo e la ricerca nell’ambito delle Professioni sanitarie in un’ottica multiprofessionale e multidisciplinare. Cura la diffusione dei risultati della ricerca al fine di implementare una pratica assistenziale basata sulle migliori evidenze, in particolare individuando modalità efficaci per trasferire nella pratica le nuove conoscenze generate, misurandone i vantaggi.
I 21 COLLABORATORI DI RICERCA SANITARIA
Struttura di afferenza: Infrastruttura Ricerca e Statistica e Direzione Scientifica. 17 sono Clinical Research Coordinator: impegnati nel supporto allo svolgimento degli studi clinici. Sono dislocati nelle strutture cliniche dell’ospedale e affiancano gli sperimentatori clinici nella conduzione degli studi: dalla verifica dei requisiti per l’arruolamento dei pazienti, alla raccolta dei dati, alla formalizzazione dei documenti necessari per lo svolgimento degli studi. Gli altri quattro sono impegnati nella Biblioteca Medica, nello staff della Direzione Scientifica, nell’Ufficio Quality Assurance and Training e nell’Ufficio Statistica, fornendo un supporto all’attività di ricerca a 360 gradi.
“È un passo importante per dare continuità al lavoro di Ricerca del nostro IRCCS – ha detto la Direttrice Generale Cristina Marchesi - Siamo orgogliosi di voi”.
Il Direttore Scientifico Antonino Neri ha sottolineato: “Non possiamo che essere contenti. Stiamo parlando di professionisti di primo livello, giovani e appassionati che in tutti questi anni hanno sostenuto e spinto in alto la ricerca dell’IRCCS di Reggio Emilia. Siamo molto contenti anche di essere il primo IRCCS in Emilia-Romagna ad assumere il personale di ricerca a tempo indeterminato. Questo grazie anche all’impegno dei nostri servizi amministrativi, in particolare del Servizio Gestione Giuridica del Personale, che ha completato le procedure in tempi brevissimi”.