Partecipata e commossa la cerimonia che ha ricordato ieri pomeriggio l'eroico gesto di Antonio Turi a 50 anni, da quel maggio del 1969 dove il diciassettenne maternano perse la vita gettandosi nel Torrente per cercare di salvare un pescatore travolto dalla corrente.
Accanto alla lapide di Ponte delle Nazioni, è stato celebrato l'anniversario alla presenza del Sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, del Presidente del Consiglio Comunale, Alessandro Tassi Carboni, il Direttore Generale Ausl Massimo Fabi, del Comandante dei Carabinieri di Parma Colonnello Marcello Robustelli e dei due fratelli di Antonio Turi, Giovanni e Rosa.
"Oggi la comunità si sta perdendo, si sta sfaldando. Dedicare, oggi, un momento di riflessione a questi esempi, per il singolo cittadino, come per le istituzioni vuol dire tornare a pensare cosa si può fare per gli altri." ha sottolineato il Sindaco Pizzarotti "Il gesto di generosità di Antonio Turi è un esempio, un seme a cui tornare. Tornare ad essere comunità vuol dire pensare che gli altri non sono altri. Gli altri siamo noi in un momento di difficoltà".
"Il giovane emigrante Antonio, il suo gesto compiuto con l'eroismo dei suoi giovani anni, fu un gesto culturale. Le nostre due città si alterneranno come Capitali della Cultura" Ha detto Salvatore Adduce Consigliere Comunale di Matera "La cultura dell'accoglienza che Parma ha mostrato con i tanti lucani che l'hanno scelta, dove hanno trovato lavoro e creato famiglie, è la cultura della solidarietà che fa sì che la vita di Antonio non sia finita 50 anni fa in mezzo alla corrente. In questo senso, questa cerimonia è uno scambio di ragioni che ci uniscono e che devono farci camminare tutti insieme su di un sentiero luminoso".
Il ricordo di Antonio Turi ha visto anche un momento di preghiera officiato da Don Massimo Fava della Parrocchia di Santa Maria della Pace e San Patrizio ed è stato stato condiviso con il Circolo Culturale Lucano e la sua Presidente Teresa Summa.