Positivo secondo Confesercenti il tavolo di confronto relativamente alla pedonalizzazione di piazza Roma. "Se non altro perché ha consentito una migliore comprensione delle ragioni altrui. Qualche ombra però rimane. Le divergenze, tuttavia, non sono state superate, per l'assenza di una vera mediazione politica che sia stata in grado di fare sintesi tra le diverse posizioni in particolare riguardo i tempi e le modalità del percorso di pedonalizzazione – tiene ad evidenziare Mauro Salvatori, vice presidente di Confesercenti per la città di Modena - E' mancata una risposta sufficientemente condivisibile sul merito, proprio perché l'Amministrazione Comunale è stata di fatto irremovibile sulla pregiudiziale dei tempi di realizzazione dell'intervento, impedendo di fatto la costruzione di un percorso condiviso dall'insieme dei partecipanti (Comune, Associazioni imprenditoriali, sindacati, comitato dei commercianti, residenti)".
"Eppure – prosegue Salvatori - all'atto dell'insediamento del Tavolo di confronto in osservanza anche del documento di indirizzo approvato a maggioranza dal Consiglio Comunale si era ribadito la necessità di definire una proposta il più possibile condivisa. Proprio per questo mancato risultato, Confesercenti ha chiesto in occasione dell'ultimo confronto all'Amministrazione Comunale un ulteriore sforzo volto almeno a trovare una soluzione più soddisfacente relativa all'individuazione di un numero di posteggi alternativi a quelli soppressi in piazza Roma e più congruo rispetto alle proposte avanzate e immediatamente disponibili al momento della chiusura della piazza".
"L'attuale incertezza che grava sull'utilizzo di piazzale Basile non può non rafforzare in noi ma non solo, la convinzione che si sia proceduto con un qualche "sbrigatività" che rammentiamo non era l'obiettivo del Tavolo e che la gradualità dell'intervento che poteva partire con una pedonalizzazione parziale di Piazza Roma era e resta la strada maestra per evitare tensioni tra i commercianti e nei confronti dell'Amministrazione Comunale".
"Se ciò non fosse possibile si provveda ad informare chiaramente i cittadini sui motivi del perché non c'è l'intenzione di perseguire fino in fondo sulla via della mediazione vera e quali sono le ragioni ostative reali che impediscono di derogare non all'infinito, ma in un tempo ragionevole, dalle pregiudiziali legate ai tempi di accantieramento e realizzazione del progetto. Dato che si corre il rischio, e non solo tra coloro che hanno preso parte al Tavolo, che tale confronto pur partito con le migliori intenzioni si riveli, considerate le posizioni assunte dal Comune non un esercizio di democrazia, quanto piuttosto una mera rappresentazione della stessa. E se in gioco non ci fossero i destini e i drammi delle imprese che si affacciano sulla piazza come pure delle altre che operano in centro storico, alle prese oltretutto con crisi economica epocale, potremmo anche dire che il cosiddetto Tavolo ha segnato il passaggio dalla tragedia alla farsa", conclude Salvatori.
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)