AMSTERDAM, 7 settembre 2021 - Stellantis annuncia che Christine Feuell, in precedenza Chief Commercial Officer presso Honeywell Safety and Productivity Solutions, si unirà il prossimo 13 settembre a Stellantis come CEO del marchio Chrysler, riferendo al CEO Carlos Tavares.
Raikkonen annuncia oggi che al termine della stagione lascerà la F1. Ultimo Campione del mondo Ferrari, pilota dallo stile inconfondibile ed ineguagliabile. Grazie di tutto, Iceman.
Sono auto completamente nuove, mai scese in strada, già disponibili in pronta consegna nel piazzale dell’autosalone: sono le auto a km zero, un fenomeno che negli ultimi anni ha avuto un costante sviluppo. Un vantaggio per l’acquirente,
C'è chi gioisce per un sogno acchiappato e chi piange per uno sfumato. Toyota concede il poker nella top class, Ferrari stravince in GT, mentre fra i prototipi LMP2 si consuma la delusione di Kubica
di Matteo Landi
Ultimo giro di corsa. Il pilota cinese Ye Yifei è al comando della classifica riservata alle vetture LMP2, prototipi meno prestazionali delle Hypercar, e al sesto posto assoluto. Si sta per consumare una bella storia. Quella di un equipaggio composto anche dallo svizzero Louis Delétraz e dal pilota di F1 Robert Kubica. Il polacco, riserva Alfa Romeo nella massima serie, può aggiungere una gemma ad un curriculum che vede spiccare un prezioso trionfo targato 2008, quando correva per BMW in F1, all'interno di una carriera interrotta dal terribile incidente che nel 2011 ha lasciato i segni sul suo fisico. Ma di certo non sul suo morale. Robert ha saputo reagire, e con tenacia ha saputo ricostruirsi una carriera. Sta per mettere la ciliegina sulla torta quando assiste dal box alla resa della sua vettura. Il prototipo, condotto per la fase finale di corsa da Ye, si ferma in pista. Mancano pochi chilometri, 24 ore sono alle spalle. La magia di Le Mans per loro si trasforma in un terribile incubo, mentre la loro Oreca viene superata dalla gemella del team WRT. Una parte del box esplode, per il successo di Robin Frijns, Ferdinand Hadsburg e Charles Milesi. Con loro festeggiano i vincitori assoluti Mike Conway, Kamui Kobayashi e José María López, capaci di portare al successo la Toyota, che festeggia la conquista della quarta Le Mans consecutiva, nell'anno del debutto dei nuovi prototipi Hypercar. Categoria che nel 2023 vedrà l'ingresso della Ferrari, finalmente decisa a voler competere per l'assoluta. Intanto la casa del Cavallino Rampante ha festeggiato un importante doppio trionfo fra le GT.
Ferrari festeggia un meraviglioso doppio trionfo
Se in F1 il piatto piange, è con le Gran Turismo che la Ferrari si toglie oggi grandi soddisfazioni. Nella categoria top, la GTE-PRO, la Casa di Maranello è stata ben rappresentata da due equipaggi: il n°51 composto da James Calado, Côme Ledogar e dall'italiano Alessandro Pier Guidi ed il n°52 formato da Daniel Serra, Miguel Molina e dal nostro Davide Rigon. La n°52 si è ben comportata fino a quando il cedimento di uno pneumatico non gli ha distrutto parte della carrozzeria costringendola ad una lunga sosta forzata. Più fortunata è stata la n°51 che, nonostante i tanti detriti presenti sulla pista a causa dei numerosi incidenti che hanno vivacizzato soprattutto la notte di Le Mans, non è incorsa in gravi inconvenienti. Pier Guidi si è reso autore di una gara magistrale. Sempre all'attacco, costantemente rapidissimo. Nelle prime ore le Corvette, più delle Porsche, sono state una spina nel fianco delle Rosse. Poi la Ferrari 51 di AF Corse ha fatto il vuoto. Neanche l'aggiustamento del Balance of Performance (in GT i commissari affibbiano handicap tecnici per livellare le prestazioni delle diverse vetture) avvenuto nel lungo weekend di gara ha tarpato le ali alla Ferrari 488. Porsche e Corvette niente hanno potuto contro lo strapotere delle Rosse. L'italiano di Tortona, classe 1983, già campione del mondo endurance nel 2017, ha così condotto in porto un trionfo che da lustro al Cavallino Rampante. A Maranello hanno gioito anche per il trionfo nella seconda categoria GT, la GTE-AM, arrivato grazie a Niklas Nielsen, Francois Perrodo ed al nostro Alessio Rovera, capaci di tenere a bada l'agguerita concorrenza Aston Martin. Un doppio successo prestigiosissimo per il Cavallino Rampante.
Avvio bagnato ed una notte insidiosa. Ancora una volta Le Mans regala emozioni e storie uniche
Già pioveva mentre John Elkann sventolava la bandiera al via di quella che per molti è la gara più importante del mondo. Mentre le gocce di pioggia bagnavano la giacca del Presidente Ferrari, le belve della Le Mans scalpitavano dietro la safety car. Al rientro della vettura di sicurezza la pista bagnatissima ha subito indotto molti piloti all'errore. Dei cinque prototipi della categoria regina due sembravano già fuori uso quando una delle due Glickenhaus ha tamponato la Toyota n°8. Se per la vettura giapponese non è stato difficile rimontare, più difficoltà ha avuto l'equipaggio dell'imprenditore statunitense. James Glickenhaus, produttore cinematografico, regista, imprenditore e grande collezionista di auto, ha coronato il sogno di veder competere delle vetture con suo nome nell'olimpo del motorsport e quando a fine gara le sue vetture hanno tagliato il traguardo in quarta e quinta posizione il vulcanico uomo d'affari americano ha salutato gli uomini del suo box con un applauso. Una pioggia fitta prima, ed una notte ricca di insidie poi, hanno messo in difficoltà le 61 vetture che hanno disputato la gara francese. In un brutto incidente è incappato l'equipaggio composto da Tatiana Calderón, Sophia Flörsch e Beitske Visser, costringendole alla resa. Ancora una volta resta imbattuto il record femminile del 1930, quando una vettura condotta da Odette Siko e Marguerite Mareuse transitò sotto la bandiera a scacchi in settima posizione. Molte sono state le vetture che nonostante brutte collisioni sono riuscite a tornare ai box per le riparazioni. Non è riuscito all'equipaggio italiano della Cetilar Racing, composto da Antonio Fuoco, Roberto Lacorte e Giorgio Sernagiotto. Un brutto schianto contro le protezioni ha gravemente danneggiato la loro Ferrari e per loro Le Mans è finita anzitempo. Nella categoria "Innovative Car" ha corso l'equipaggio della Association SRT41. Il team gestito dal quadriamputato racing driver Frédéric Sausset, ha condotto in pista una Oreca LMP2 opportunamente modificata per consentire agli ex-motociclisti Takuma Aoki e Nigel Bailly di disputare la gara, con Matthieu Lahaye, nonostante la loro disabilità. Un'uscita di pista ed una lunga sosta non ha impedito all'equipaggio di portare a termine la 24 ore in 32esima posizione.
Un avvio burrascoso, una notte difficile, poi un caldo mattino a scaldare uomini e motori. Alle 16 il sole bacia l'asfalto del Circuit de la Sarthe ma le emozioni sono quelle del lungo bellissimo tramonto. Grazie Le Mans, all'anno prossimo.
Lo scorso mese di aprile alcuni dipendenti dell’Asl rimanevano esterrefatti nel momento in cui iniziando la propria giornata lavorativa, si recavano presso i parcheggi dell’Azienda Sanitaria appurando che una delle autovetture in uso non era più presente negli appositi stalli.
Nuovo tracciato, solite emozioni. Sulle strade dell'EUR Vergne e Vandoorne si aggiudicano le due gare full electric del weekend. Sorpassi, incidenti ed imprevedibilità. Grazie Roma!
A Varsavia è stata svelata la vettura che Alfa Romeo Racing schiererà nel campionato al via in Bahrain dal 26 al 28 marzo. Raikkonen, Giovinazzi ed il collaudatore Kubica sono pronti alla nuova sfida.
di Matteo Landi
Il Biscione giganteggia sulla carrozzeria della nuova nata. Basta questo per suscitare mille emozioni. Team svizzero, motorizzazione Ferrari e tanti soldi provenienti dal main sponsor polacco. L'Alfa Romeo di F1 è oggi una "multinazionale" dal cuore italiano, quanto necessario per competere nella massima serie automobilistica senza spendere un'infinità di risorse. Kimi Raikkonen, classe 1979, ultimo campione del mondo Ferrari, correva l'anno 2007, è ancora lì, pronto a gettarsi nella mischia. La sua imperturbabilità è una delle armi del team che lo scorso anno è giunto solamente ottavo nella classifica costruttori, e che quest'anno punta a fare meglio. Giovinazzi sarà ancora alla guida dell'Alfa Romeo: nel disgraziato 2020 ha eguagliato i punti conquistati dal team mate, dovrà darsi da fare se vorrà mantenere il sedile anche nel 2022, l'anno dei grandi cambiamenti regolamentari. Ad appoggiare i due piloti titolari nello sviluppo c'è ancora Robert Kubica. Grazie alla presenza del pilota di Cracovia la squadra del Biscione si garantisce la munifica sponsorizzazione del colosso petrolifero Orlen.
Al Teatro Nazionale di Varsavia, oggi, è stata svelata la nuova C41. Il rosso ed il bianco, seppur disposti diversamente rispetto al recente passato, colorano la monoposto nata a Hinwill che presenta un muso di diversa concezione rispetto alla monoposto 2020: la forma dell'anteriore si avvicina a quanto mostrato nelle ultime stagioni da Mercedes. La nuova Alfa non può che essere uno sviluppo della vettura dello scorso campionato, come regolamento impone. Per contenere i costi, viste le difficoltà economico-finanziarie conseguenti alla nota situazione pandemica, la Federazione in accordo con le squadre, ha posto dei vincoli importanti ai progettisti, che non hanno potuto realizzare vetture completamente nuove, bensì evoluzioni delle monoposto della scorsa stagione, con un margine di due token di sviluppo. Utilizzati da Alfa Romeo, appunto, per modificare la zona anteriore. Nuova l'aerodinamica, non vincolata ai limiti citati, così come nuova è la power unit, che dovrebbe erogare circa 30-40 cv in più rispetto alla 2020. Buon per Ferrari, Haas ed, appunto, Alfa Romeo: vedremo se saranno abbastanza per permettere alle tre squadre di risalire la china. Il pesante deficit di potenza, frutto dell'accordo FIA-Ferrari che a fine 2019 ha tarpato le ali al reparto motori di Maranello, aveva prodotto quel pesante ritardo prestazionale che la scorsa stagione ha costretto Haas e Alfa Romeo a combattere nelle retrovie ed al team del Cavallino di giungere solamente sesto nel costruttori.
Alla squadra italo-elvetica spetta ora un compito difficile, ma non impossibile. Conquistare più degli otto punti ottenuti nel 2020 è un obiettivo decisamente alla portata. Scalzare dalla settima piazza i faentini di AlphaTauri, capaci lo scorso campionato di vincere a Monza con Gasly, sembra più ostico. Molto, come detto, dipenderà da quanto spingerà il Cuore Ferrari. In bocca al lupo a Kimi e Antonio. Comunque vada, l'Italia è con voi!
Da oggi è ufficiale, il circuito romagnolo ospiterà ancora la F1. Dopo il nostalgico abbraccio del 2020, Imola è pronta ad emozionarci di nuovo.
di Matteo Landi
Sembrava essere una gara occasionale, un meraviglioso ritorno alle origini della Formula 1 moderna, un abbraccio veloce a quel che è stato e niente di più. Vedere nel 2020 monoposto da mille cavalli lanciarsi sui saliscendi del circuito che sorge sulle rive del Santerno, con case e palazzi sullo sfondo, aveva emozionato. La pista che il Drake volle fortemente nel calendario di F1, vi entrò nel 1980 dopo la gara non valida per il mondiale disputata nel 1979, aveva lasciato il Circus dopo l'esaltante corsa del 2006. Con Michael Schumacher su Ferrari vittorioso dopo una feroce lotta di nervi con Alonso, allora su Renault. Nella gara del ritorno dello scorso primo novembre era stata un'altra squadra italiana ad esaltare, la faentina AlphaTauri, gran quarta con Kvyat, protagonista quest'ultimo di un sorpasso estremo su Leclerc. Da allora per la società che gestisce l'Autodromo è cambiato molto. Nel consiglio di amministrazione è entrato Aldo Costa, ex responsabile tecnico della Scuderia Ferrari prima, e della Mercedes AMG F1 poi, ad inizio carriera capo progettista Minardi. Proprio l'ex proprietario della squadra faentina di F1, oggi AlphaTauri, contemporaneamente è divenuto Presidente succedendo a Uberto Selvatico Estense. Se quest'ultimo è riuscito nel 2020 a riportare Imola nel calendario del Circus, approfittando dei buchi lasciati liberi dagli organizzatori che han dovuto dare forfait causa Covid, ora Gian Carlo Minardi, ben supportato da ACI e Regione Emilia Romagna, ha compiuto un altro miracolo. Ed è notizia di oggi l'ufficialità della presenza del circuito romagnolo nel mondiale 2021.
All'interno delle 23 gare del prossimo campionato ha quindi trovato spazio anche l'ex Gp di San Marino, dal 16 al 18 aprile. Se lo scorso anno Liberty Media è andata alla ricerca di seri organizzatori europei, pronti ad allungare una lista di Gran Premi che rischiava di essere troppo scarna, lo stesso discorso non può essere fatto quest'anno. Il GP d'Australia, inizialmente previsto come tappa inaugurale, è stato intanto spostato a novembre e vedremo che succederà alla gara cinese. Per il resto, Covid permettendo, ci dovremmo aspettare una lunga serie di gare, con l'inizio previsto dal 26 al 28 marzo in Bahrain, sede anche dei test "invernali" che si disputeranno dal 12 al 14 marzo (solo tre giorni di prove per svezzare le nuove vetture, una partenza con la zavorra per chi ha da recuperare come Ferrari). La seconda gara sarà, appunto, quella di Imola. Torneranno in calendario le gare del continente americano, la leggendaria Monaco, ed a dicembre debutterà l'Arabia Saudita, sede in questi giorni della Dakar, mitico rally raid che dal continente africano (con prologo in Europa), si è spostato nel 2009 in Sud America, e dallo scorso anno in Asia.
Non sappiamo se dopo il disgraziato 2020 la Ferrari tornerà ad essere protagonista, se Alfa Romeo riuscirà a portarsi più avanti nello schieramento, o se AlphaTauri, capace di vincere a Monza nello scorso campionato, splenderà ancora. Oggi abbiamo però la certezza che rivedremo ancora una volta, sperando che non sia l'ultima, i bolidi della massima Formula affrontare la Variante Tamburello, quindi la Villeneuve, poi la Tosa, e dalla Piratella, passando per le Acque Minerali raggiungere la collina della Rivazza. E fra queste porzioni di tracciato, dai nomi che regalano brividi, passerà la nuova avventura del giovane Mick Schumacher. Nell'attesa che tutto abbia inizio, possiamo iniziare a sognare.