Conclusa dai Carabinieri di Sala Baganza un’articolata attività d’indagine a seguito della quale una 26enne italiana, sulla base degli elementi fin qui raccolti e fatto salvo il principio di innocenza fino a sentenza definitiva è stata denunciata alla Procura di Parma per il reato truffa.
E’ stato denunciato in stato di libertà dai Carabinieri della Stazione di Parma Oltretorrente, un 60enne italiano, ritenuto il presunto autore di una truffa ai danni di una 20enne residente a Parma con la cosiddetta 'tecnica dello specchietto rotto'.
I Carabinieri di Sissa Trecasali, nei giorni scorsi, al termine di una articolata e complessa attività investigativa hanno denunciato alla Procura delle Repubblica di Parma un 40enne nigeriano, residente nel Lazio perché ritenuto il presunto autore di una truffa.
L’illusione di un nuovo amore e l'amara scoperta di trovarsi raggirati e col conto alleggerito. Si chiama "romance scam” o truffa romantica. Si tratta di uno dei raggiri più dolorosi di cui si può cader vittima in quanto, colpendo la sfera dei sentimenti, ferisce il desiderio di felicità, lasciando l’amaro in bocca per essere stati manipolati nel peggiore dei modi, creando un danno psicofisico oltre a quello economico".
Il copione è sempre lo stesso, cambiano solo i nomi degli attori che di volta in volta recitano la parte dell’imprenditore o del militare in servizio in Paesi martoriati dalla guerra o comunque con una posizione lavorativa di alto livello.
Iniziano i primi scambi di messaggi che si intensificano nel tempo arricchendosi di particolari sempre più intimi sulla propria vita. Si comincia così a creare un legame con il truffatore, che si rivela entusiasmante per la vittima che ha la sensazione di essere tornata a vivere, immersa in una nuova e travolgente storia d’amore proiettata nel futuro.
Dopo aver instaurato questo falso ma intenso rapporto di “amicizia” virtuale, i truffatori cominciano a chiedere denaro, accampando una serie di motivazioni fantasiose, come nel caso della signora originaria di Sissa, ma ora residente in un altro comune, che si è vista chiedere denaro per la spedizione di un pacco regalo.
Ma facciamo un passo indietro, è il settembre del 2023 quando Maria (nome di fantasia ndr) 60enne originaria di Sissa Trecasali ha conosciuto in una delle tante Chat presenti sul web un 58enne architetto, di nazionalità inglese che al momento, per motivi di lavoro si trovava in America ma a suo dire residente a Parma.
Con questa persona la donna ha iniziato una serie di scambi di messaggi in chat, a seguito dei quali nasceva prima un’amicizia poi diventata, almeno per lei, un vero e proprio rapporto sentimentale.
A questo punto, il presunto fidanzato virtuale informava Maria che stava provvedendo alla spedizione di un pacco con una grossa sorpresa che le avrebbe cambiato la vita.
Ma dopo alcuni giorni l’architetto informava Maria che se avesse voluto ritirare il pacco avrebbe dovuto inviargli 1.400 Euro, al primo rifiuto, ecco che l’architetto minaccia Maria di interrompere la loro storia e Maria accetta suo malgrado di pagare. Da lì in poi è stato un continuo susseguirsi di richieste di soldi e di bonifici effettuati sui conti correnti di volta in volta indicati, fino ad arrivare ad una cifra ragguardevole.
La donna ha continuato a pagare fino al mese di febbraio di quest’anno quando si è resa finalmente conto di essere stata vittima di una truffa e si rivolgeva disperata ai Carabinieri di Sissa Trecasali.
L’indagine si è rivelata particolarmente complessa in ragione dell’ambiente nel quale è stata condotta, un mondo virtuale, nel quale operano personaggi con identità virtuali, difficili da perseguire.
Fatto salvo il principio di innocenza fino a sentenza definitiva il 40enne nigeriano è stato denunciato alla Procura della Repubblica per il reato di truffa.
I militari a seguito della denuncia effettuavano una serie di accertamenti bancari, sui conti correnti dove erano confluiti i vari bonifici, i cui dati, incrociati con quelli emersi dai controlli sui tabulati telefonici, portavano all’identificazione del presunto autore.
I Carabinieri raccomandano la massima attenzione nell’instaurare relazioni con persone sconosciute incontrate sulle piattaforme social. Infatti esistono numerose organizzazioni criminali che effettuano un’attività di vera e propria “social engineering” finalizzata a studiare i comportamenti, le abitudini, e gli interessi delle potenziali vittime, analizzando i contenuti condivisi sui social, i commenti e i “like”.
Sul web è chiamata “Rendez Moi o truffa del Resto”. E’ una truffa molto in voga e conta già centinaia di vittime.
Ieri mattina all'ingresso di via Volturno dell'Ospedale Maggiore due persone chiedevano soldi per non meglio precisati volontari ospedalieri e per il pronto soccorso di Parma consegnando in cambio della "donazione" un kit di primo soccorso.
Parma – Nella giornata di lunedì 1 luglio, personale della Squadra Mobile della Questura di Parma ha denunciato un pregiudicato ventenne per un tentativo di truffa e per una truffa aggravata ai danni di due anziane vittime.
“Ciao papà, ho rotto il telefono”: la truffa viaggia fra SMS e WhatsApp.
Con l’arrivo dell’estate, ed i figli in vacanza, riprende forza un tentativo di raggiro su cui i Carabinieri non perdono occasione per mettere in guardia i cittadini. Il modo per difendersi è sempre lo stesso: non cliccare e non richiamare.
I Carabinieri della Compagnia di Fidenza hanno tratto in arresto un 60enne ritenuto presunto responsabile dei reati di rapina impropria, resistenza a P.U. e sostituzione di persona.
La truffa dello specchietto si verifica quando qualcuno (il reo) convince una persona (vittima inconsapevole) a farsi consegnare una certa quantità di denaro per riparare lo specchietto retrovisore della propria auto che, secondo quanto afferma il malfattore, la vittima inconsapevole avrebbe danneggiato con la sua guida incauta.
Si sono presentati a casa, hanno suonato al citofono ed hanno spiegato ad un 90enne di Madregolo che avrebbero dovuto effettuare dei controlli alla rete idrica, per verificarne la portata e la presenza di agenti inquinanti. Un linguaggio tecnico con il quale i malfattori pensavano di trarre in inganno il 90enne. Ma l’anziano insospettito ha minacciato di chiamare i Carabinieri, facendo allontanare in tutta fretta i due presunti truffatori.