Nel corso di un seminario sull'export ortofrutticolo svoltosi a Bolzano in occasione di Interpoma, le organizzazioni cooperative di sei Paesi produttori hanno sottoscritto una piattaforma di richieste alla Commissione Europea per ribadire l'importanza del ruolo politico dell'UE per prevenire ingiustificate forme di protezionismo
Bolzano, 25 novembre 2016 – L'export del settore ortofrutticolo è cresciuto del 100% negli ultimi 10 anni, raggiungendo 6 milioni di tonnellate, ma resta ancora troppo legato al mercato interno, ormai saturo, con consumi stabili o in discesa. Si stima, di contro, che il 95% di potenziali nuovi consumatori si trovi al di fuori dei confini dell'UE.
Di qui la necessità per i produttori ortofrutticoli europei di conquistare nuovi mercati di sbocco, necessità resa ancora più impellente dopo il blocco delle esportazioni in Russia (dove si concentrava il 40% di tutte le esportazioni europee). La continua ricerca di nuovi mercati su cui approdare resta tuttavia in alcuni casi difficile.
Sono state queste le tematiche discusse nel corso della tavola rotonda promossa da Assomela e Alleanza delle Cooperative agroalimentari sull'export dei prodotti ortofrutticoli, svoltasi oggi a Bolzano nell'ambito della decima edizione della fiera Interpoma, alla quale hanno preso parte i rappresentanti del mondo cooperativo di Italia, Spagna, Francia, Belgio, Olanda e Polonia.
I produttori ortofrutticoli europei hanno chiesto all'Europa di aiutarli a diversificare ed allargare il portafoglio di possibili destinazioni per i loro prodotti, sostenendo una politica volta ad aprire nuovi mercati di sbocco per le produzioni.
"Sono ancora troppi infatti - ha spiegato il coordinatore del settore ortofrutticolo dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Davide Vernocchi – i problemi che il settore ortofrutticolo si trova ad affrontare per ottenere nuovi sbocchi commerciali. Gli operatori europei – ha continuato Vernocchi - fronteggiano quotidianamente una serie di ostacoli, la maggior parte delle volte creati ad hoc dai Paesi importatori, soprattutto in materia fitosanitaria, che richiedono lunghe ed estenuanti trattative. Emblematico il caso delle susine, che per un mero cavillo burocratico creatosi in Brasile relativo alla traduzione della tipologia di prodotto da importare, attualmente non riusciamo più a commercializzare nel Paese".
Se guardiamo alla sola Italia, il 20% della produzione ortofrutticola viene esportata nei Paesi Extra Ue (744.000 tonnellate nel 2015, su un totale di oltre 3 milioni di volumi esportati). Ciò mentre restano attualmente da discutere e definire una quindicina di accordi bilaterali con altrettanti Paesi extra-Ue.
I rappresentanti delle organizzazioni di Belgio, Francia, Italia, Olanda, Polonia e Spagna hanno discusso durante il workshop, illustrando diverse casistiche, le difficoltà che si incontrano a trovare nuovi mercati ed hanno dimostrato come il sostegno agli operatori, sia da parte dei singoli Stati che da parte delle autorità europee, resti di fondamentale importanza. È necessario che l'UE, come unica entità, riesca a garantire maggiore reciprocità, impegnandosi a superare la logica secondo la quale gli stati membri "import as one, export as 28". Una maggiore conoscenza e trasparenza sulle condizioni di accesso al mercato in diversi Paesi e sui protocolli in corso eviterebbe ingiustificate differenze nelle condizioni di accesso offerte a ciascuno Stato membro per ogni singolo prodotto.
Al termine del confronto, le sigle dei sei Paesi produttori hanno sottoscritto una piattaforma di richieste alla Commissione Ue in cui hanno ribadito quanto sia fondamentale il ruolo politico dell'UE per prevenire ingiustificate forme di protezionismo in fase di negoziazione. A Commissione e Parlamento hanno richiesto di rafforzare l'impegno per rendere più accessibili i mercati lontani (lavorando per ridurre la durata dei negoziati e armonizzando i requisiti fitosanitari) e di intensificare anche una politica di promozione e di marca per aumentare l'export e migliorare la competitività di un intero settore che fa della qualità, della salubrità e della sostenibilità del prodotto elementi irrinunciabili.
Il presidente di Assomela, Ennio Magnani, dopo aver ricordato come per le mele italiane non sia stata aperta alcuna nuova porta dopo l'embargo in Russia, ha sottolineato "l'impegno crescente di Assomela per arrivare nel più breve tempo possibile ad avere condizioni di accesso a nuovi Paesi in forte crescita, con importanti potenzialità per i produttori europei ed italiani".
Il coordinatore del gruppo S&D della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, ha sottolineato come "il Parlamento europeo segua con molta attenzione gli accordi di scambio dell'Ue con i vari Paesi terzi dai quali spera potranno aprirsi nuove opportunità per i produttori europei". Più in generale De Castro, nel suo ruolo di relatore della riforma di metà percorso della Pac, ha auspicato che vengano introdotte novità che rafforzino la competitività del settore ortofrutta.
L'evento ha visto la partecipazione dell'europarlamentare Herbert Dorfmann, di Raimondo Serra, dell'Unità relazioni bilaterali internazionali della DG Agri, di Philippe Appeltans, nuovo presidente del gruppo "Ortofrutticoli" del Copa-Cogeca, di rappresentanti del Ministero delle Politiche Agricole e di quello dello sviluppo economico, nonché di ICE.
Essere cittadini del Mondo oggi significa anche possedere una visione globale ed attenta di tutto ciò che ci circonda per valorizzarlo, farlo conoscere a più persone possibile creando una visibilità di ciò che ha fatto parte del nostro passato e della nostra storia.
Di L'Equilibrista
Novellara, 26 Novembre 2016
Sembra che le consuetudini ed i luoghi comuni stiano cedendo il passo al nuovo che avanza ed alla logica di cambiamento che impone nuovi modelli di sviluppo e di conoscenza, che rimane l'unica risorsa fondamentale in una Società moderna che ha tutto a portata di palmo. Per questa ragione vi sono luoghi che hanno deciso di dare valore alla loro storia, facendo leva sulla conoscenza del territorio, valorizzando la riscoperta della cultura e dei prodotti agricoli per presentarli al Mondo come riscoperta ed innovatività imprenditoriale.
Il Comune di Novellara per voce di Milena Saccani Vezzani, assessore alle attività produttive, agricole e delega alle politiche giovanili, ha accettato il mio invito per comprendere meglio in che modo queste realtà si stanno muovendo cercando consensi e creando circuiti virtuosi per le economie locali.
L'assessore spiega che il progetto di sviluppo è ben articolato perchè parte dalla valorizzazione dei prodotti di qualità come l'anguria di Novellara che grazie all'impegno di Regione, Provincia, produttori locali e l'Amministrazione cittadina lungo dieci anni, unendo sia la nuova che la passata, ha portato a Novellara il prestigioso riconoscimento dell'Indicazione Geografica Protetta (IGP). Grazie poi al fortunato premio "Miss Anguria", nel quale avviene un vero e proprio palio con tanto di premiazione per l'anguria migliore a seconda del peso o grado zuccherino, che porta turisti e curiosi a valorizzare una grande produzione locale e di qualità.
Il lungo iter per poter inserire Novellara nel prestigioso circuito delle cittàslow ha portato garanzia di qualità negli attori che vi partecipano e proiettato questo centro nelle più importanti manifestazioni a livello nazionale ed internazionale. Basti pensare alla fortunata partecipazione della città di Novellara al Salone del Gusto di Torino, il Tartufo bianco di San Miniato o le manifestazioni enogastronomiche recenti a Milano e Greve in Chianti dove è stato possibile far conoscere i valori della città reggiana al grande pubblico sia nazionale che internazionale.
Un altro tassello importante del progetto è ad oggi rappresentato da "Novellara Balsamica" che inserito nel contesto cittàslow, porta ad oggi una presenza crescente di aziende da tutta Italia, solo quest'anno ne erano presenti più di una ventina regalando momenti di show-cooking con ospiti prestigiosi e famosi nonché incontri fra produttori e tour operators soprattutto esteri che hanno scelto Novellara per promuovere il territorio. L'aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia, fiore all'occhiello della Provincia Reggiana, grazie al quale è stata istituita anche una Acetaia Comunale visitabile, proprio perchè parliamo di una delle tradizioni millenarie che questo Comune porta con se dai tempi di Matilde di Canossa, proiettando la tradizione e la cultura gastronomica di eccellenza nelle più alte cucine del Mondo internazionale. Agli eventi è stato affiancato anche un "mercato contadino" che dal 2009 ospita una quindicina di operatori provenienti dalla Provincia reggiana e che vuole valorizzare le produzioni locali e di qualità, salvaguardando la cultura e la promozione del territorio italiano. Il mercatino rientra nella filosofia delle cittàslow ed ha avuto come riconoscimento il simbolo della chioccola arancione che valorizza la qualità del mercato interno.
L'amministrazione però non si è limitata alla sola valorizzazione del circuito enogastronomico ma sta creando una vera e propria filosofia che ruoti attorno alle buone abitudini dei cittadini, quindi ha promosso l'iniziativa, tutt'ora apprezzatissima, della "Bici bus" ovvero percorsi casa-scuola protetti per educare i bambini sin dalla più tenera età alla mobilità sostenibile, in sicurezza ed autonomia (con l'aiuto di volontari adulti) e per far crescere la consapevolezza fra i genitori e la Comunità che si può andare a scuola senza auto, divertendosi e promuovendo autonomia ed educazione stradale. La loro consapevolezza aumenta grazie anche al progetto "Cicerone al museo" che li vede protagonisti nel raccontare ai cittadini e turisti, come vere guide turistiche, le sale del museo, le opere presenti all'interno e la storia dei Gonzaga.
Il Comune si sta quindi muovendo molto e cercando di dare valore alle economie emergenti che affondano le loro radici nella cultura e nel saper fare di una volta, coinvolgendo le Comunità ed i Centri di aggregazione per il benessere comune, portando un modello di sviluppo invidiato dalle grandi città e impossibile da riprogettare senza la conoscenza e l'amore per il territorio di origine.
Parma – Mutti, leader italiano nella lavorazione del pomodoro con una quota di mercato di circa il 31%, annuncia l'ingresso di Verlinvest, investitore internazionale nel settore del largo consumo, nel capitale dell'azienda con una partecipazione del 24,5%.
L'Azienda negli ultimi anni ha registrato una forte crescita nei mercati internazionali, generando circa il 30% del fatturato all'estero e può vantare oggi una posizione da leader in diversi Paesi, fra cui Francia, Scandinavia e Australia. Mutti investirà nel rafforzamento del team internazionale e della brand awareness, nello sviluppo di nuovi prodotti a base di pomodoro e nell'incremento della capacità produttiva in Italia.
Verlinvest, grazie al suo network globale e alla consolidata esperienza nel settore dei beni al consumo in Europa, USA e Asia, potrà fungere da catalizzatore dell'espansione del brand Mutti. Entrambi i partner si impegneranno per introdurre innovazioni nella categoria fortemente standardizzata delle conserve di pomodoro, facendo leva sui valori chiave di Mutti: qualità, gusto e tradizione italiana.
Con il contributo dell'expertise di Verlinvest, Mutti mira a tutelare e a sviluppare la distintiva cultura legata al territorio di Parma, espandendosi sui mercati internazionali.
"Ammiriamo i successi di Mutti, la sua lunga tradizione e le competenze nel settore dei prodotti a base di pomodoro" - ha commentato Frédéric de Mévius, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Verlinvest. "Siamo davvero entusiasti di collaborare con Francesco Mutti, per trasformare l'Azienda in un leader globale nel settore della lavorazione del pomodoro".
"Il nostro obiettivo a lungo termine è realizzare a livello internazionale ciò che siamo riusciti a costruire con successo in Italia: leadership del brand, riconoscimento della qualità e innovazione. In Verlinvest abbiamo trovato un partner che condivide i nostri valori e la nostra ambizione globale. Insieme, forniremo i migliori pomodori italiani ai consumatori di tutto il mondo". – ha dichiarato Francesco Mutti, Ammistratore Delegato di Mutti SpA.
VERLINVEST
Attiva dal 1995, Verlinvest è una holding di investimento privata con uffici a Bruxelles, New York e Singapore. La società si concentra sulle opportunità di crescita nell'area dei beni al consumo. La mission di Verlinvest è permettere ai leader commerciali di diventare brand globali. Verlinvest si pone come partner a lungo termine con un approccio collaborativo, per supportare gli imprenditori nell'accelerazione della crescita nei canali di distribuzione e nelle aree geografiche.
Attualmente, Verlinvest gestisce globalmente asset per oltre €1,5 miiardi, principalmente nei settori F&B, retail, alberghiero, e-commerce e marketing digitale.
MUTTI SpA
Mutti è il brand leader in Italia nella lavorazione del pomodoro, con una quota di mercato del 31%, realizzando polpa di pomodoro, passata e concentrato. Fondata nel 1889 da Marcellino Mutti, l'azienda è ancora oggi a conduzione familiare sotto la guida di Francesco Mutti. Grazie a lui, l'azienda ha fortemente incrementato il fatturato, passando da 10 a 250 milioni di euro, di cui il 30% è composto dalle vendite internazionali. Il brand Mutti rappresenta valori come: esclusività, qualità e gusto superiori, genuinità, tradizione di lunga data e attenzione ai coltivatori.
(Parma, 18 novembre 2016)
Una riflessione approfondita sulle Indicazioni Geografiche. Tavola rotonda e presentazione del volume Diritti di proprietà intellettuale per le Indicazioni Geografiche: cosa è in gioco nel TTIP? Opera di professori e ricercatori universitari parmensi. Domani, 23 novembre, alle ore 18 presso la Biblioteca Internazionale Ilaria Alpi in vicolo delle Asse.
Parma, 22 novembre 2016
Diritti di proprietà intellettuale per le Indicazioni Geografiche: cosa è in gioco nel TTIP? Questa è il titolo in italiano di un testo – il titolo originale è in inglese: Intellectual property rights for Geographical Indications: what is at stake in the TTIP? – opera di professori e ricercatori universitari dell'ateneo parmense – Filippo Arfini, Maria Cecilia Mancini, Mario Veneziani e Michele Donati – che verrà presentato domani sera, 23 novembre, alle ore 18, a Parma, presso la Biblioteca Internazionale Ilaria Alpi, in vicolo delle Asse (traversa di borgo Parmigianino) nel corso di una tavola rotonda che vedrà l'apporto di diversi contributi. Infatti alla tavola rotonda parteciperanno Filippo Arfini, professore dell'Università di Parma e capofila degli autori del testo, Vincenzo Carrozzino, del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, e in rappresentanza dei consorzi locali interverranno Simone Calzi (Prosciutto di Parma), Giorgio Bocedi (Parmigiano Reggiano) e Federico De Simoni (Aceto Balsamico di Modena). Moderatore sarà Domenico Dentoni, dell'Università di Wageningen (Olanda).
L'incontro ha il patrocinio della Fondazione Bizzozzero. Significativo è che proprio nell'università di Parma nasca una riflessione così approfondita sulle Indicazioni Geografiche. Il volume è infatti la raccolta rielaborata degli atti di un convegno che si è tenuto nel maggio del 2016 che ha visto la partecipazione di studiosi e ricercatori convocati da tutto il mondo per dibattere su una domanda che sta a cuore a gran parte dei produttori delle eccellenze del nostro territorio: quali strumenti giuridici per proteggere sui mercati mondiali al meglio i prodotti di origine e le denominazioni, i marchi e i loghi? E quali le conseguenze per le implicazioni commerciali, per l'identificazione e la protezione della qualità e del consumatore e per lo sviluppo territoriale delle Indicazioni Geografiche?E soprattutto, come inserire l'uso dei vari strumenti legislativi di protezione nella prospettiva degli accordi di partenariato che sono stati realizzati (CETA tra UE e Canada) e soprattutto che erano all'orizzonte (TTIP tra UE e Usa)?
La riflessione appare di grande attualità, non solo per i temi approfonditi ma soprattutto dalle recenti perplessità emerse a livello europeo, sollevate dalla Francia, e dalle affermazioni del futuro presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha affermato di voler aumentare la protezione economica dei prodotti Usa.
(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano)
Il mercato non mostra ancora segni di una tendenza certa e il rafforzamento del Dollaro sull'Euro spinge in alto i prezzi delle merci.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 21 novembre 2016
Venerdì scorso la farina di soya registrava: 350/359 euro partenza sino a dicembre, 354/363 euro da gennaio a dicembre 2017, 353/362 euro sui primi sei mesi del 2018. Molto probabilmente da oggi verranno registrati altri incrementi.
Difficile ipotizzare la farina di soya, resa in azienda, sotto i 350 euro arrivo, più facile immaginare la comparsa del 4 come prima cifra. Comunque è ben difficile fare delle previsioni considerando anche le incertezze delle produzioni sud americane e ai risvolti che potrebbero delinearsi con la nuova presidenza statunitense (dazi e politiche valutarie). Situazione leggermente diversa per i cereali dove molti giochi sono ancora da fare.
In generale, il mercato sarebbe sufficientemente stabile, l'unica variabile sta nel cambio valutario Euro Dollaro.
Tra l'altro, a livello mondiale, sembrerebbero non esserci particolari problemi per semine, raccolti stock, ma anche i consumi tengono e perciò sono ridotti i margini disponibile per operazioni di ribasso.
Nulla di nuovo da segnalare riguardo al mercato domestico. Crusche in aumento, grano in rincaro, mais in tenuta, orzo fermo, cereali minori poco liquidi, proteici in rialzo. Prosegue il periodo di crisi sulla logistica.
Il mercato delle bioenergie è attivo alla ricerca di basi differenti dal mais, ma in crisi nel trovare soluzioni economicamente valide e procrastinabili nel tempo.
Indicatori internazionali 21 novembre 2016
l'Indice dei noli ha subito un nuovo sensibile rialzo sino a 1.1257 punti, il petrolio ruota ancora attorno 46$ e l'indice di cambio segna il rafforzamento del dollaro 1,060270.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Attenzione alla salute e necessità di risparmio sono i principi, non sempre convergenti, che guidano le scelte alimentari degli italiani.
Roma - Nei primi nove mesi del 2016 gli acquisti di alimentari e bevande si riducono di un punto percentuale, con cali più accentuati per le carni e i lattiero caseari.
Il 2016 si avvia a chiudersi con il segno meno per la spesa che le famiglie destinano all'alimentazione tra le mura domestiche. Il bilancio dei primi nove mesi dell'anno, secondo le rilevazioni Ismea-Nielsen, indica infatti una riduzione degli acquisti di cibo e bevande dell'1% rispetto al 2015, anno che ricordiamo, aveva segnato una leggera ripresa dei consumi dopo i significativi cali registrati negli anni più duri della crisi.
Il carrello della spesa, come spesso succede, fa da cartina tornasole dei fenomeni in atto nella società. Vi si riflettono spinte contrapposte: da una parte la ricerca della qualità, l'attenzione alla salute, all'eticità e alla sostenibilità degli alimenti che si portano in tavola e dall'altra la tendenza al risparmio che si spinge, per le famiglie meno abbienti, fino alla rinuncia degli alimenti di base.
La flessione della spesa rilevata dall'Ismea è frutto di dinamiche eterogenee tra i diversi comparti, tra cui si segnalano cali, anche di una certa intensità, per le carni (-5,6%), i salumi (-5,2%) il latte e derivati (-3,6%) e oli e grassi e vegetali (-1,9%), solo in parte compensati da un incremento degli acquisti di prodotti ittici (+2,6%) e della frutta (+1,7%). Per le altre categorie di prodotto le variazioni in positivo e negativo risultano più contenute: nello specifico +0,1% per i derivati dai cereali, -0,7% per le uova e -0,3% per gli ortaggi.
Mentre gli acquisti di carne stanno registrando una riduzione che assume ormai caratteristiche strutturali i prodotti ittici hanno trovato nell'anno in corso un maggiore spazio nel carrello degli italiani. Alle referenze di quest'aggregato le famiglie hanno dedicato il 7,4% della loro spesa agroalimentare complessiva, (era il 7,2% nel 2015). Si sottolinea, in particolare, il buon apprezzamento per il pesce fresco con un avanzamento della spesa del 4,8% sui primi nove mesi del 2015.
Infine, l'analisi del comparto delle bevande alcoliche e analcoliche, indica una lieve tendenza flessiva (-0,6%) dopo l'aumento del 2015 (+3,2% rispetto al 2014). Nello specifico, flette la spesa per bevande analcoliche (-3,8%), mentre tiene quella per le acque minerali e la birra (+0,4%). Anche in questo caso la diminuzione del consumo di bevande ricche di zuccheri riflette una maggiore consapevolezza circa lo stretto rapporto tra salute e alimentazione. Per i vini, infine, la spesa risulta nel complesso più contenuta rispetto all'analogo periodo dello scorso anno, nonostante l'ottima performance degli spumanti (+10%).
(Fonte Ismea 16 novembre 2016)
Editoriale: Con l'acqua alla gola? Sensibile rimbalzo del Grana Padano e del Parmigiano. Ismea, flette la spesa alimentare nel 2016. EIMA International: il trionfo della meccanica. USA: Parmesan grattugiato richiamato dopo test sulla Salmonella. Food Valley protagonista a New York.
SOMMARIO Anno 15 - n° 46 20 novembre 2016
1.1 editoriale Con l'acqua alla gola?
2.1 lattiero caseario Sensibile rimbalzo del Grana Padano e del Parmigiano.
3.1 consumi Ismea, flette la spesa alimentare nel 2016
3.2 meccanica EIMA International: il trionfo della meccanica
4.1 cereali Cereali e dintorni. Mercati sostenuti.
5.1 agricoltura e network #Cia2016: Agricoltura, da creazione "Network dei Valori" risposte per 800 mila aziende
5.2 investimenti tecnologie Appennino: al via la banda larga
6.1 export e gastronomia Food Valley protagonista a New York
7.1 sicurezza alimentare USA: Parmesan grattugiato richiamato dopo test sulla Salmonella.
8.1 territorio e sicurezza Water Lab: i droni per il monitoraggio del territorio
10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners
Food Valley protagonista a New York. Taglio del nastro per la rassegna delle eccellenze enogastronomiche dell'Emilia-Romagna. Con il via alla 'mostra' dei prodotti Dop e Igp regionali: si apre la settimana della cucina emiliano-romagnola nella Grande Mela. Usa primo mercato extraeuropeo per l'export agroalimentare made in Emilia-Romagna.
Bologna, 17 novembre 2016
Il Made in Italy sbarca nella Grande Mela con i prodotti simbolo dell'agroalimentare. Dal Parmigiano Reggiano al Prosciutto di Parma, dagli Aceti balsamici alla Padina Romagnola, alla Mortadella Bologna, passando per il Sale di Cervia, il Cotechino Modena e i grandi vini. Grandi nomi e grandi marchi di una filiera – il comparto agroalimentare dell'Emilia-Romagna - che vale oltre 20 miliardi di euro, il 15% del totale nazionale, che dà lavoro (considerando anche i settori collegati) a oltre 300 mila persone e che nel 2015 ha messo a segno un valore record dell'export con quasi 5,8 miliardi di euro, +6,2% rispetto all'anno precedente. Un trend che continua anche nel 2016.
Ieri il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha inaugurato la rassegna delle eccellenze enogastronomiche emiliano-romagnole, prodotti che fino al 20 novembre saranno in vetrina a Eataly Dowtown nell'ambito della prima Settimana della cucina italiana nel Mondo, l'iniziativa promossa dal ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale in collaborazione con quelli dell'Agricoltura, dello Sviluppo economico e dell'Istruzione.
Il taglio del nastro con il presidente Bonaccini anche l'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli, il Console generale d'Italia a New York, Francesco Genuardi, e l'ad di Fico Eataly World, Tiziana Primori - vede dunque l'Emilia-Romagna mettere a tavola il mondo. Esordio con il Parmigiano Reggiano Day, organizzato dalla Regione in collaborazione con il Consorzio del Parmigiano Reggiano, l'Enoteca dell'Emilia-Romagna e i cuochi dell'Associazione Chef to chef, la prima di una serie di giornate dedicate che fino al 20 novembre vedrà protagonisti i prodotti Dop e Igp regionali. Obiettivo, raccontare le storie che hanno reso possibili alcune delle eccellenze enogastronomiche della Food Valley, con degustazioni guidate in tre appuntamenti quotidiani.
L'Emilia-Romagna è la prima regione in Italia e in Europa per prodotti Dop e Igp: ben 44, con un valore alla produzione di oltre 2,5 miliardi di euro, il 40% del dato nazionale e il 15% di quello europeo. Secondo la classifica Qualivita Ismea sull'impatto territoriale dei prodotti a Indicazione geografica in Italia, su 20 province, al primo e al secondoposto ci sono Parma (950 milioni di euro) e Modena (376 milioni), al quarto Reggio Emilia con 355 milioni. All'ottavo posto Bologna con 290 milioni. Emiliano-romagnolo anche il ristorante che nel 2015 è stato incoronato migliore del mondo da "50 Best Restaurant" , ovvero l'Osteria Francescana di Modena dello Chef Massimo Bottura, tra i protagonisti della missione emiliano-romagnola negli Usa insieme ad altri grandi cuochi stellati di Chef to Chef quali Igles Corelli, Riccardo Agostini e Alberto Bettini, insieme alle Mariette di Casa Artusi. Gli Stati Uniti sono per l'agroalimentare regionale il mercato più importante fuori dall'Unione europea con un export in costante crescita e che dopo il +28,5% messo a segno nel 2015 vede proseguire il trend positivo anche nei primi sei mesi del 2016, che hanno fatto registrare un +8,9%.
La missione a New York, guidata dal presidente Bonaccini, vede la partecipazione del Comune di Bologna, del Comune di Parma, città designata nel 2015 dall'Unesco come Città Creativa della Gastronomia, di FICO Eataly World (il grande parco tematico che a Bologna vedrà riuniti tutti i saperi dell'eccellenza enograstronomica emiliano-romagnola e italiana), della Fondazione FICO per l'Educazione alimentare e alla sostenibilità, di Casa Artusi, dei Consorzi di tutela e dell'Enoteca regionale dell'Emilia-Romagna.
Il mercato proprio non sa che direzione prendere e nell'incertezza non scende nonostante diversi analisti confermino di elevati stock, buoni raccolti, ottime semine e di contro i consumi, le vendite, le trasformazioni tengono.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 16 novembre 2016
Significativi sono i mutamenti avvenuti negli indici di riferimento: l'Indice dei noli è salito a 1084 punti, il petrolio (wti) è a circa 46 dollari al barile e il cambio gira a 1,07050 scendendo rapidamente , nell'arco di una sola settimana da 1,13 a 1,07.
Gli importatori, sostenuti dal calo dell'Euro e dagli aumenti del mercato, escono con le farine di soya a 343 per la normale sul pronto, mentre la proteica viene proposta a 352 (prezzi partenza porto sino dicembre), e per il 2017 invece espongono la merce a 344/353 mentre per il primo semestre 2018 a 351.
Il girasole proteico viene proposta da 208 a 210 euro partenza porto, la farina di colza 225 partenza silos interni, il girasole 28% a 148/152 euro partenza stabilimenti interni, il seme di soya sui porti a 372. I prezzi quindi tengono sostenuti dal dollaro rafforzato nei confronti dell'euro
Anche il mercato dei premi sulla farina di soya è ancora stazionario tra 30/40 dollari sul 2017 e 35/45 dollari sul 2018 rispettivamente per la 44% e per la 46,50%.
Per quanto riguarda il mercato interno c'è da osservare la continua ripresa dei cruscami di grano. Per quanto riguarda i cereali, fatta eccezione per il grano che si sta sempre più rafforzando, pesano i problemi di logistica, treni e camion in ritardo.
Gli scambi sono sempre ridotti, si cominciano ad ipotizzare prezzi sul 2017/2018 per il mais intorno a 178 euro da ottobre 2017 a giugno 2018 partenza porto di Ravenna ma, come per altri prodotti, sono relativamente poche le posizioni acquistate.
Il mercato delle bioenergie rimane incerto e per di più il mais tossinato scarseggia a fronte di prezzi non più convenienti.
In sostanza il mercato langue sulla base delle notizie che confermano gli elevati stock, produzioni sostenute e consumi in tenuta. La vera incognita quindi resta valuta che in questo momento è più che mai legata a quella che sarà la politica estera degli U.S.A. e alle eventuali contromosse dell'Unione Europea.
Indicatori internazionali 16 novembre 2016
l'Indice dei noli è salito sensibilmente sino a 1.084 punti, il petrolio è risalito verso i a 45,50$ e l'indice di cambio è sceso improvvisamente a 1,07050.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Editoriale: La Hillary Trumpata. Parmigiano inarrestabile. Eima International, qualità e quantità. Apertura in grande stile. Cereali e dintorni: ancora segnali di volatilità. Sud Est Asiatico. L'UE sta lavorando per abbattere le barriere. Wiki Loves Monuments. Emilia Romagna si fa onore. Ismea, a ottobre in ripresa i prezzi agricoli
SOMMARIO Anno 15 - n° 45 13 novembre 2016 (File scaricabile in pdf)
1.1 editoriale La Hillary Trumpata
2.1 lattiero caseario Parmigiano inarrestabile.
3.1 meccanizzazione Eima International, qualità e quantità.
3.2 EIMA International EIMA apre in grande stile: +20% i visitatori nel primo giorno
4.1 cereali Cereali e dintorni. Ancora segnali di volatilità.
5.1 export FOOD Sud Est Asiatico. L'UE sta lavorando per abbattere le barriere
5.2 meccanica agricola Politiche europee, un "new deal" per l'agricoltura
6.1 Turismo Wiki Loves Monuments. Emilia Romagna si fa onore.
7.1 prezzi agricoli Ismea, a ottobre in ripresa i prezzi agricoli
10.1 promozioni "vino" e partners
10.2 promozioni "birra" e partners