Una sommatoria di fattori hanno scatenato l'impennata della soia. Dai dati USDA, che prevedono una riduzione di 4 milioni di tonnellate di soia, alla situazione meteo sfavorevole in Argentina, i fondi cercano di trarre nuovi vantaggi e spingono al rialzo le quotazioni di soia.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 17 gennaio 2017
I dati USDA, come avevamo anticipato, hanno dato una scossa rialzista ai vari mercati. Le previsioni meteo negative, relativamente alla sconfinata area dell'Argentina, hanno dato ulteriore spinta al mercato producendo una ulteriore ondata di aumenti a partire da venerdì. Una situazione che ha influenzato in modo particolare le quotazioni della soia e che sta coinvolgendo anche il settore dei cereali.
I fondi, come prevedibile, confermano ancora una volta di essere veri padroni delle tendenze del marcato non avendo mai smesso di credere ad un rincaro del comparto soya e ora hanno tutti gli elementi plausibili per dare una ulteriore spinta verso l'alto delle quotazioni.
"..... le Borse di Buenos Aires e di Rosario - scrive un analista - stimano che su un seminativo totale del paese di circa 20 milioni di ettari, potrebbero non riuscire ad essere seminati circa 300/400.000 ettari", mentre un altro stimato analista internazionale (Mr. Cordonnier) stima che questi ettari potrebbero essere 500/600.000. La Borsa di Rosario parla di un possibile raccolto da 53/54 milioni di tonnellate contro la precedente previsione di 56 e l'USDA di giovedì era a 57. Il tutto si riassume in un deficit di max 4 milioni di tonnellate che non sono poca roba ma nemmeno una enormità, comunque sufficienti per giustificare le reazioni ascendenti dei fondi.
Infatti tutto questo ha messo le ali al mercato dei semi di soya e della farina, che logicamente peserà su tutti i proteici, ma potenzialmente in grado di influenzare altri comparti.
La reazione del mercato, a livello prezzi, è stata immediata con la farina di soya proteica a 380 Euro partenza al porto di Ravenna e Venezia. Mercato dei cereali sui silos interni sempre tenuto stante la carenza di merce per i soliti problemi logistici.
Molto ben tenuto il mercato delle farine di soya convenzionali, no Ogm anche e soprattutto per la sostenutezza del mercato del seme di soya nazionale o comunque ogm free. Il differenziale tra convenzionale e geneticamente modificato sulla 44 si attesta ormai a otre 40 Euro tonnellata.
Il mercato delle Bioenergie non è mutato. Prosegue la ricerca sempre più improbabile di mais tossinato. Un momento particolarmente molto condizionato dal mercato dei cruscami e che risente di carenza di merce sia al nord, per il calo del lavoro dell'industria molitoria, sia per gli scarsi arrivi dal sud Italia connessi ai problemi legati alla viabilità.
Le aspettative per una calmierata ai mercati rimangono legate al peso dell'abbondante raccolto brasiliano, a un miglioramento meteo dell'Argentina e alle mosse del Governo Trump.
Indicatori internazionali 17 gennaio 2017
l'Indice dei noli è risalito a 925 punti, il petrolio è attorno a 53$/bar e l'indice di cambio segna 1,06518.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Editoriale: Toccherà anche a noi. Lattiero, si volta pagina e...tutto come prima. MARCA a Bologna, private label in mostra. Cereali e dintorni. Da USDA dati diversi da ogni previsione. Pomodoro. L'OI Nord Italia interviene sui mancati pagamenti agli agricoltori. Glifosato. La Regione effettuerà il monitoraggio delle acque superficiali. Energia. L'ambizioso piano della Regione Emilia Romagna.
SOMMARIO Anno 16 - n° 02 15 gennaio 2017
1.1 editoriale Toccherà anche a noi!
2.1 lattiero caseario Si volta pagina e... tutto come prima
3.1 eventi Marca, 18 e 19 gennaio a Bologna. Private label in mostra
3.2 eventi Marca Formaggi DOP. Mulino Alimentare spa al Marca di Bologna.
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati ancora volatili. Oggi gli attesi dati USDA.
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Da USDA dati diversi da ogni previsione.
6.1 Pomodoro Pomodoro. L'OI Nord Italia interviene sui mancati pagamenti agli agricoltori
6.2 ambiente Glifosato. La Regione effettuerà il monitoraggio delle acque superficiali
8.1 energia Energia. L'ambizioso piano della Regione Emilia Romagna
9.1 promozioni "vino" e partners
10.2 promozioni "birra" e partners
Un appuntamento d'eccellenza per tutta la business community di questo importante settore. A Bologna dal 18 al 19 Gennaio per l'esposizione, la formazione e le tendenze di mercato della distribuzione moderna.
di redazione - Bologna, 11 gennaio 2017 - Sarà inaugurata il prossimo mercoledi 18 gennaio la più importante manifestazione italiana e la seconda in Europa, dedicata alla Marca Del Distributore (MDD). Due giorni in cui tutte le insegne della Distribuzione Moderna sono presenti con i la loro gamma di prodotti e con le novità.
Un appuntamento d'eccellenza per tutta la business community di questo importante settore.
A Marca gli operatori hanno l'occasione per entrare in contatto con espositori qualificati che rappresentano l'industria manifatturiera italiana ed estera, perché la fiera rappresenta il luogo dove le principali Insegne della Distribuzione Moderna operanti in Italia espongono con un proprio spazio espositivo, dove trovare le ultime referenze della MDD lanciate sul mercato.
La manifestazione offre esclusivi strumenti di formazione ed informazione: durante i Convegni vengono analizzati i trend di mercato del settore MDD, l'evoluzione dei consumi e dei comportamenti d'acquisto dei prodotti MDD.
Meno seme, meno stock e minori semine. I dati USDA hanno scatenato il terremoto sui mercati. Mercato delle bioenergie ancora in difficoltà.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 13 gennaio 2017
I dati USDA di giovedi scorso hanno scatenato un terremoto nel comparto soya e sembrano preannunciarne un altro nel comparo grano. A scombussolare il mercato la stima di una mionore produzione USA di seme pari a circa 2 milioni di tonnellate inferiore a quella degli analisti. Inoltre gli stock di fine raccolto segnano 1,30 milioni di tonnellate in meno. Infine la superficie seminata a grano invernale in USA risulta essere di circa il 10% inferiore rispetto alla campagna precedente, mentre era stato stimato un calo del 5 %.
Questo ha messo le ali al mercato, con i semi di soya che hanno chiuso a + 29 punti, la farina a +13 Dollari, mentre il grano a chiuso a + 7 punti e il mais in trascinamento con un modesto + 1. Quindi i fondi hanno avuto ragione a restare lunghi di posizioni sul comparto soya cosa che ormai si notava da diversi mesi.
Comunque merce non ne manca infatti i dati mondiali il grano a 752,69 milioni di tonnellate contro 751,26 di dicembre- il mais a 1037,93 contro 1039,73 - il seme a 337,85 contro 338. Mentre gli stock sono tutti in linea con quelli degli analisti il grano a 253,29 tonnellate contro una attesa di 252,01 - il mais a 220,98 contro 221,94- e il seme a 82,32 contro 82,58.
Per i prezzi dovremo attendere le reazioni del mercato che comunque saranno significativamente al rialzo per il comparto soya, e quindi per tutti i proteici. Mercato dei cereali sui silos interni sempre più tenuto stante la carenza di merce per i soliti problemi logistici.
Molto ben tenuto il mercato delle farina di soya convenzionale e no Ogm dovuto alla chiusure di impianti sia per il sostegno del mercato del seme di soya nazionale o comunque ogm free.
Intanto i mercati dei cereali esteri continua un momento di stasi, per il mais ma di tensione per i cereali autunno vernino colpiti dal gelo senza avere la protezione del manto nevoso. Adesso vedremo come reagiranno ai dati USDA.
Il mercato delle Bioenergie non è mutato. Prosegue la ricerca sempre più improbabile di mais tossinato. Un momento particolarmente molto condizionato dal mercato dei cruscami e che risente di carenza di merce sia al nord, per il calo del lavoro dell'industria molitoria, sia per gli scarsi arrivi dal sud Italia connessi ai problemi legati alla viabilità.
La situazione del mercato rimane perciò ancora molto complessa.
Indicatori internazionali 13 gennaio 2017
l'Indice dei noli è sceso a 892 punti, il petrolio è attorno a 53$/bar e l'indice di cambio segna 1,06335.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Volatilità ancora accentuata in questo inizio d'anno difficile e confuso. I dati provenienti dall'USDA di questa sera potrebbero attenuare l'incertezza che i mercati manifestano in questo periodo a cavallo dell'anno.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 12 gennaio 2017
Il mercato continua a mantenere una forte volatilità speculativa. Nella serata di martedi, ia fronte di stime ufficiali del raccolto Brasiliano previsto prossimo a104 milioni di tonnellate anziché le stimate 102 dell'Usda di dicembre, i valori della soia sono cresciuti. Una motivazione potrebbe essere la vicinanza dei dati USDA e comunque una certa prudenza dei fondi.
Il mercato resta sopra i 1000 punti per il seme e i 300 dollari per la farina. I fondi difendono le loro posizioni lunghe.
Una panoramica sui prezzi registrati martedi sera: farina di soya proteica partenza porto, 367 pronta, 364 per il febbraio-dicembre 2017, e 359 per il gennaio dicembre 2018, la normale 8 euro in meno, girasole proteico a 194, per il pronto e 195 per il gennaio marzo 17, il girasole normale a 150/148, il mais al porto a 180, il grano zootecnico al porto 185. Mercato dei cereali sui silos interni sempre più tenuto stante la carenza di merce per i soliti problemi logistici.
Ben solido il mercato delle farina di soya convenzionale.
Intanto i mercati dei cereali esteri registra un momento di stasi per il mais e di tensione per i cereali autunno vernini, colpiti dal gelo e privi della protezione del manto nevoso.
Mercato delle Bioenergie: prosegue la ricerca sempre più improbabile di mais tossinato. Un momento particolarmente molto condizionato dal mercato dei cruscami e che risente di carenza di merce sia al nord, per il calo del lavoro dell'industria molitoria, sia per gli scarsi arrivi dal sud Italia connessi ai problemi legati alla viabilità.
Un inizio anno tutt'altro che facile nonostante la ricchezza di commodities e consumi internazionali in linea con le aspettative ma distribuiti in modo difforme per macro aree geografiche.
Indicatori internazionali 11 gennaio 2017
l'Indice dei noli è sceso a 926 punti, il petrolio è attorno a 51$/bar e l'indice di cambio segna 1,05123.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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Editoriale: Smetto di fumare e mi iscrivo in palestra - In calo da 4 anni gli insoluti e i protesti - IER, una bussola per conquistare i mercati esteri - Cereali e dintorni. Mercati incerti in attesa dei dati USDA e comunque i fondi sempre padroni della situazione. - Carni. Aperta la strada per le Filippine - Ismea. Il mercato della frutta in Italia.
SOMMARIO Anno 16 - n° 01 08 gennaio 2017
1.1 editoriale Smetto di fumare e mi iscrivo in palestra
3.1 crisi Reggio Emilia. In calo da 4 anni gli insoluti e i protesti
3.2 export imprese IER, una bussola per conquistare i mercati esteri
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati incerti in attesa dei dati USDA e comunque i fondi sempre padroni della situazione.
5.1 export Carni. Aperta la strada per le Filippine
6.1 frutta Ismea. Il mercato della frutta in Italia
7.1 promozioni "vino" e partners
8.2 promozioni "birra" e partners
Nuovo traguardo per carni suine e salumi italiani: aperto all'export il mercato delle Filippine. Un altro mercato extra-UE si aggiunge a quelli in cui è possibile esportare i nostri prodotti.
Milanofiori - Dopo una lunga e complessa negoziazione, iniziata nel 2015 e condotta dal nostro Ministero della Salute, è stata finalmente ufficializzata l'apertura del mercato filippino alle carni suine, ai prodotti a base di carne suina (stagionati e cotti) e agli involucri naturali esportati dall'Italia. La notizia è di quelle che incidono positivamente sul bilancio di un anno complesso, che ha affrontato l'eredità lasciata da Expo2015, trasformando gli obiettivi di export in opportunità concrete, dimostrando sul campo le competenze delle Istituzioni e di tutte le realtà di settore coinvolte.
L'iter che ha portato al raggiungimento di questo obiettivo, che ha coinvolto da vicino anche ASSICA - Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi, ha incluso anche una missione delle Autorità sanitarie delle Filippine nel nostro Paese, che hanno così potuto verificare direttamente i sistemi produttivi e gli standard qualitativi assicurati dal comparto italiano, prima di ufficializzare formalmente la possibilità di esportare salumi e carni suine verso il Paese asiatico.
Il Ministero della Salute ha ufficializzato l'apertura del mercato filippino inoltrando una nota alle associazioni di produttori interessate, nella quale illustra le condizioni per l'avvio in concreto dei prodotti. La comunicazione contiene infatti gli estremi degli accordi siglati con la controparte asiatica, che ha notificato, per salumi e carni trasformate l'approvazione dell'intero Sistema italiano, pertanto l'autorizzazione di tutti gli impianti interessati all'export.
"Non possiamo che accogliere positivamente la decisione delle Autorità Filippine di aprire all'export dei nostri prodotti, ha affermato il Presidente ASSICA Nicola Levoni; siamo convinti che il mercato filippino abbia buoni potenziali di crescita e che, in generale, l'export sia una voce importante per le nostre produzioni. Il lavoro per concretizzare queste opportunità commerciali inizia adesso; ma è una sfida che siamo ansiosi di cogliere".
"Ringraziamo il Ministero della Salute per l'importante lavoro di negoziazione fin qui svolto, ha proseguito Levoni, ma chiediamo che la trattativa prosegua con l'obiettivo di ottenere la completa approvazione del Sistema anche per l'export delle carni suine".
Un mercato dal potenziale interessante
Le Filippine sono una nazione con circa 100 milioni di abitanti, caratterizzata da un mercato e un'economia pienamente immersi nel boom asiatico. I tassi di crescita del PIL (+6%) negli ultimi anni sono stati secondi solo alla Cina nella regione, mentre i costi sono ormai inferiori a quelli cinesi. Si distinguono dal resto dell'Asia, avvicinandosi all'Europa, per quello che riguarda lingua, religione e mentalità.
Caratterizzato da una popolazione giovane, è uno dei Paesi con la propensione al consumo fra le più alte nell'area. Dati i floridi fondamentali, il livello dei consumi (circa il 70% del PIL) rimane in costante aumento. Basti pensare che circa 10 milioni di filippini emigrati nel mondo rappresentano rimesse in denaro - inviato dall'estero in patria - dal volume consistente, divenendo acquisti spesso canalizzati nei centri commerciali del Paese, tra i maggiori dell'Asia. La classe media, quella con situazione economicamente più stabile, è in ascesa e gli ingenti investimenti in atto nel campo delle infrastrutture, delle attività industriali, del turismo e della filiera agroindustriale, lasciano fare agli analisti ipotesi positive per il futuro.
Lo scenario economico, grazie a questa situazione, è in un costante trend positivo e la buona propensione al consumo rende l'Italian food estremamente popolare e ricercato. Il mercato filippino vanta ormai una vasta gamma di prodotti italiani, sia di base che di gastronomia: per l'Italia si stanno affermando rapidamente i prodotti quali pasta e salse di pomodoro.
La presenza in Italia della più ampia comunità filippina in Europa rafforza poi la prossimità tra i due Paesi e in ambito culturale i rapporti bilaterali tra Italia e Filippine sono improntati ad una reciproca collaborazione, regolamentati dall'accordo di cooperazione culturale stipulato il 17 giugno 1988.
La parte filippina è particolarmente ricettiva ed interessata alla nostra cultura nei suoi vari aspetti, come la musica classica, il cinema, il teatro, l'arte, e soprattutto la cucina. Una condizione, questa, che non può che far ben sperare gli operatori italiani del settore food.
(Fonte ASSICA - 28 dicembre 2016)
Negli ultimi mesi il mercato della frutta è stato contraddistinto dai prodotti tipici del periodo autunnale e invernale. In particolare l'offerta nazionale è stata caratterizzata dalla presenza di mele, pere, kiwi, ma anche di susine e uve da tavola.
La produzione europea di mele è stimata in circa 12 milioni di tonnellate con una flessione del 3% rispetto al 2015 (Wapa). Per l'Italia, le stime di Assomela e Cso prevedono un raccolto simile a quello del 2015 (-0,8%), frutto del bilanciamento tra il calo produttivo registrato in Alto Adige (-5,7%), la sostanziale stabilità del Trentino (-0,1%) e le variazioni positive delle altre regioni (+7,7%).
Per quanto concerne le pere, il Cso stima una produzione 2016 di 678 mila tonnellate, in flessione dell'11% rispetto all'anno precedente. A livello di Unione europea il Wapa prevede una flessione del 9% rispetto al 2015.
La produzione nazionale di kiwi è stimata in circa 469mila tonnellate, in flessione del 20% rispetto al livello produttivo record del 2015, che ammontava a 588mila tonnellate (Cso). I frutti dovrebbero raggiungere calibri medio grandi e di conseguenza i listini medi sono attesi in netto rialzo rispetto alla campagna commerciale 2015/2016. Le flessioni produttive riguardano tutte le principali aree e in particolare il Lazio, tornato su livelli simili al 2014, dopo il raccolto record del 2015. Una particolare menzione va fatta alla situazione del Veneto dove gli actidinieti sono flagellati dal problema dell'asfissia radicale.
Per quanto concerne i corsi, il termometro del mercato è dato dall'indice dei prezzi all'origine di Ismea ed è utile per tracciare un quadro dell'andamento di mercato del paniere di prodotti ortofrutticoli. A partire dallo scorso maggio, l'indice indica una ripresa delle quotazioni rispetto ai due anni precedenti.
La tendenza positiva degli ultimi mesi è da ricondurre prevalentemente al buon esordio del kiwi Hayward e alle quotazioni di uve da tavola e di alcune varietà di mele e pere che hanno registrato prezzi all'origine nettamente superiori al 2015.
(in allegato il documento completo ismea)
Mercato internazionale ancora incerto. In attesa dei dati USDA del prossimo 12 gennaio i segnali di queste prime ore del 2017 mostrano una tendenza alla volatilità. Tendenze ribassiste per il corn.
di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 04 gennaio 2017
Il mercato riparte con una forte volatilità dettata dalle azioni speculative, stante la vicinanza con la pubblicazione dei dati USDA del 12 gennaio e condizionato sempre dal meteo nel Sud America: parte nord est del Brasile con siccità, mentre in Argentina piogge più intense di quanto fosse atteso.
Nella serata di martedi il mercato ha segnato una fase mista di tendenze, con il calo del seme -16 punti, la farina -6,50 dollari, il corn + 6 punti, il grano +1,80 punti ma comunque il mercato resta sopra i 1000 punti per il seme e i 300 dollari per la farina. I fondi, come anticipato nell'ultimo bollettino del 2016, continuano a difendere le loro posizioni lunghe di seme e di farina di soya, e forti della tenuta dei consumi aspettano solo qualsiasi notizia meteo, commerciale, fitosanitaria o politica per giustificare una fase al rialzo. Gli elementi ribassisti sono limitati ma in mano a una moltitudine di operatori, mentre gli elementi rialzisti sono molteplici e per di più in mano a pochi potendo perciò esprimere maggiore forza sul mercato.
La situazione ufficiale dei fondi, uscita venerdì sera, mostra ancora tendenze ribassiste sul corn e sul grano dove sono "corti" e mentre al rialzo sul seme/farina/olio. Il "corto" del grano è di - 108.927 contratti, il "corto" del corn è a - 113.648. Diversamente il "lungo" del seme è a + 107.075 il "lungo" della farina è a +19.537il "lungo" dell'olio è di + 85.522.
Riguardo ai prezzi, martedi sera si registrava la farina soya proteica partenza porto, 365 pronta, 363 per il febbraio-dicembre 2017, e 362 per il gennaio-dicembre 2018, la normale 8 euro in meno, girasole proteico a 195, per il pronto e 193 per il gennaio marzo 17, il girasole normale a 150/148, il mais al porto a 180, il grano zootecnico al porto 182.
Il mercato dei cereali sui silos interni più tenuto stante la carenza di merce per i soliti problemi logistici.
Ancora ben saldo il mercato delle farine di soya convenzionali No-Ogm a causa delle chiusure degli impianti sia per le condizioni di mercato del seme di soya, anch'esso condizionato dalla logistica. Sempre nella serata di martedi la farina di soya convenzionale quotava 403 euro con un differenziale, rispetto a quella NO Ogm prossimo a 50 euro ton.
Il mercato dei cereali esteri:
Il corn ucraino del gennaio e febbraio marzo quota dlr 170, il marzo 166, l'aprile/maggio a dlr 167 il giugno a dlr 169 Il corn "comunitario" (rumeno, bulgaro) gennaio/marzo euro 164, aprile maggio 164, il giugno 165.
Mercato delle Bioenergie alla ricerca sempre più improbabile di mais tossinato, che in Piemonte è stato venduto a 160 euro ton. partenza, o altri cereali alternativi
Indicatori internazionali 4 gennaio 2017
l'Indice dei noli è sceso a 953 punti, il petrolio è attorno a 53$ e l'indice di cambio segna 1,04163.
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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
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L'Istituto Agrario-Alberghiero "Raineri - Marcora" è composto di tre ordini di scuola in cui tutta la filiera agroalimentare è presente con un istituto tecnico, professionale agrario e alberghiero.
Piacenza, 3 gennaio 2017
I giovani parmensi che desiderano avere un futuro nel food e nella filiera agroalimentare, hanno un'opportunità importante che lo Stato mette loro a disposizione: l'Istituto Agrario-Alberghiero "Raineri - Marcora" è composto di tre ordini di scuola in cui tutta la filiera agroalimentare è presente con un istituto tecnico, professionale agrario e alberghiero a Piacenza, sedi coordinate a Castel San Giovanni, Cortemaggiore e una succursale nella Casa Circondariale.
La centralità dell'azienda agraria nell'azione didattica del Campus Agroalimentare è sempre più strategica, essa fornisce supporto didattico ai diversi indirizzi di studio, possibilità di vivere esperienze concrete in azienda e opportunità di stage per l'alternanza scuola-lavoro. L'azienda con superficie di circa 26 ettari, dispone dei seguenti comparti produttivi: stalla da latte, coltivazioni biologiche di pieno campo, serre, orti, cantina. L'azienda ha un marcato indirizzo zootecnico. La stalla ospita una mandria di bovine da latte di razza Frisona Italiana con qualche soggetto di razza Bruna e di razza Jersey per un totale di 32 soggetti in lattazione oltre alla relativa rimonta per un totale di 70 capi. Dall'1 gennaio il latte sarà certificato BIO. La sala di mungitura di recente istallazione è un impianto all'avanguardia e l'introduzione del podometro per il rilevamento di dati (produzione latte, calori ecc.) servirà per bene valutare un'efficiente gestione della mandria sia per incrementare gli strumenti didattici. I terreni dell'azienda sono certificati per le coltivazioni biologiche, i cereali biologici sono destinati alla filiera agroalimentare del Consorzio Terre Padane, il foraggio biologico è destinato all'alimentazione delle bovine da latte per la produzione di latte BIO. Le cinque serre climatizzate sono destinate alla produzione di fiori ornamentali, primaverili e stelle di Natale oltre a piante da orto. Questo comparto insieme con orto e frutteto oltre a dare buoni risultati economici ben si prestano per i percorsi didattici di alternanza scuola lavoro. L'impianto sperimentale di un vigneto in collaborazione con l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza consente esperienze didattiche produttive che si concretano nella produzione di vino nella cantina di Castel San Giovanni. Le tipologie di vino prodotte sono: Ortrugo, Gutturnio fermo e frizzante, passito, spumante. Inoltre, in preparazione all'attività di stage e tirocinio in aziende vitivinicole all'estero, la cantina consente esercitazioni agli studenti frequentanti il sesto anno di specializzazione in enotecnico. Infine i prodotti dell'azienda scolastica sono trasformati in piatti tipici piacentini nel ristorante didattico che da risalto alle linee produttive aziendali.
(Fonte: ufficio stampa Gilda degli Insegnanti Piacenza e Parma)