Il Conad di Castelnuovo Rangone è stato assaltato il 30 dicembre 2013 scorso durante la pausa pranzo. Confesercenti: "Solidarietà all'esercente colpito. Episodi che aumentano timori tra i commercianti" -
Modena, 2 gennaio 2014 -
Critici ormai, oltre agli orari di chiusura, anche quelli di pausa pomeridiana. L'Associazione: "Sicurezza di città ed imprese da tutelare con ogni mezzo".
"Il nostro auspicio è che gli autori di tale gesto siano assicurati quanto prima alla giustizia. Anche se episodi del genere non fanno che lievitare preoccupazioni e timori tra gli operatori del commercio". È con rammarico che Confesercenti Terre dei Castelli commenta l'ennesimo grave fatto criminoso a danno di un esercizio commerciale, il Conad di Castelnuovo Rangone, assaltato il 30 dicembre 2013 scorso, nella pausa pranzo. Il malvivente è riuscito a rubare da registratore di cassa circa due mila euro. "Al titolare, va la nostra solidarietà, ma lo sottolineiamo: non si può più prescindere da un presidio capillare del territorio lungo l'intero corso della giornata, orari di chiusura compresi, ormai tra i momenti, per gli esercenti più critici della giornata".
"Riconosciamo lo sforzo profuso, in tema di prevenzione, da parte delle forze dell'ordine alle quali non possiamo che manifestare il nostro sostegno – rimarca Confesercenti elogiandone l'operato, anche nel caso del Conad di Castelnuovo dove gli agenti non hanno mancato di intervenire celermente – Ma ribadiamo che fatti del genere oltre allo scalpore destano parecchia preoccupazione. La sicurezza di cittadini ed imprese è da tutelare e garantire. E diventa quindi importante operare con ogni mezzo ed in modo sinergico tra i diversi operatori dell'ordine pubblico al fine di scongiurare nuovi episodi simili per continuare sulla strada del contrasto alla criminalità".
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)
Confesercenti: Scelta poco opportuna in periodo di crisi: graveranno su negozianti e cittadini. L'Associazione avrebbe preferito un confronto con l'Amministrazione -
Modena, 30 dicembre 2013 -
"Siamo sicuri che sia gli operatori del commercio che soprattutto i cittadini e quanti debbono per lavoro od altro recarsi in centro storico, avrebbero fatto volentieri a meno di questi ritocchi al costo della sosta". È quanto sostiene Confesercenti Modena dopo aver appreso sugli organi di informazione dei nuovi aumenti – da 10 fino a 50 centesimi – che a partire da gennaio 2014, interesseranno la zona dei Viali, quelle più vicino al cuore di Modena, i cosiddetti margini 'esterni' e 'interni', piazza Roma, piazzale Sant'Agostino e via III Febbraio.
Aumenti, sostiene Mauro Salvatori, presidente di Confesercenti per l'Area di Modena, "Poco opportuni e che arrivano in un momento di crisi che non accenna ad allentare la presa e quindi di comprovate difficoltà economiche. Per gli esercizi commerciali del centro storico della città di tutte le categorie e dunque per chi in essi vi lavora e per i cittadini che si troveranno costretti a sborsare di più".
"Sarebbe stato con ogni probabilità più opportuno – continua e conclude Mauro Salvatori – un confronto di merito tra le associazioni imprenditoriali e l'Amministrazione comunale a riguardo. Finalizzato a focalizzare e spiegare le ragioni che hanno portato ad una decisione del genere. Soprattutto per capire se non potevano esservi altre soluzioni per evitare questa ulteriore lievitazione dei costi della sosta. Non vorremmo solamente che, dato ormai per imminente l'avvio dei lavori per la pedonalizzazione di piazza Roma, i parziali mancati introiti del suo limitato utilizzo ricadessero sui cittadini".
"Evitando di entrare nel merito sul chi c'era o meno al momento dell'accordo relativo ai costi della sosta in città - dai viali limitrofi al centro storico, ai margini interni ed esterni, piuttosto che in p.zza Roma, p.le Sant.Agostino o via III Febbraio - risolutosi poi, ed è notizia di questi giorni, in incrementi - fermamente inopportuni, oltre che evitabili considerato il periodo di forte crisi, precisa Confesercenti Modena - dato che andranno a gravare quasi ed esclusivamente su chi lavora o frequenta per necessità il cuore di Modena, non possiamo che ribadire la nostra contrarietà di fronte ai nuovi aumenti previsti per la sosta in città. Anzi, prendendo spunto da certe dichiarazioni anch'esse di questi giorni, che la convenzione relativa agli incrementi di costo dei parcheggi 'deve essere oggetto di una revisione sul piano economico-finanziario' siamo a sostenere in modo fermo e risoluto che in attesa di tale revisione, giunti a questo punto più che mai indispensabile, l'aumento del costo dei parcheggi previsto con decorrenza dall'1 gennaio 2014, vada immediatamente sospeso".
"Non capiamo – conclude Confesercenti – come sia potuti giungere a questo punto, a pochissimi giorni dell'entrata in vigore dei nuovi aumenti, senza un confronto nel merito tra Amministrazione comunale e Associazioni imprenditoriali, che sarebbe stato funzionale almeno a cercare altre soluzioni onde evitare quest'ulteriore lievitazione dei costi della sosta".
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)
L'Associazione punta il dito contro le leggi che favoriscono la concorrenza sleale. "Solleciteremo controlli e inviteremo i Comuni ad impedire queste iniziative" -
Modena, 27 dicembre 2013 -
Oltre un miliardo e mezzo di fatturato, con una perdita di gettito per il fisco di quasi 500 milioni di euro. Sono i numeri della distorsione della concorrenza nel commercio favorita dalle norme dello Stato rilevata da un'analisi da Confesercenti Italia. "Si tratta di attività economiche come farmer markets, mercatini hobbistici, etc. ben presenti anche sul territorio modenese – fa notare Daniele Mariani presidente di Fiesa-Confesercenti Modena, nonché presidente nazionale di Assofrutteria – in cui si muovono soggetti , o sarebbe meglio dire imprese vere e proprie che non seguono le regole valide per il commercio tradizionale, sia in sede fissa che ambulante. E che godono oltretutto di agevolazioni improprie, sul piano normativo, burocratico e fiscale: meno oneri, agevolazioni di vario tipo, meno costi in avvio di attività. Favorendo in questo modo una forma di vera e propria concorrenza sleale che distorce il mercato, mettendo in seria difficoltà in un momento di crisi oltretutto come quello attuale le piccole e medie imprese tradizionali".
Sono infatti diversi i soggetti che godono di facilitazioni e che anche nella realtà modenese – citta e provincia - trovano ormai riscontro con scadenza settimanale.
1) Mercatini dell'usato: in virtù dell'occasionalità dell'evento, i partecipanti non sono tenuti all'obbligo di apertura della partita Iva e conseguentemente non devono rilasciare scontrino o qualsiasi altro tipo di certificazione fiscale. 2) Farmer Markets: si tratta di mercati in cui gli agricoltori - imprenditori agricoli che dovrebbero commercializzare solo prodotti provenienti dalla propria azienda - possono vendere direttamente al pubblico. Esenti però dagli obblighi previsti per il commercio al dettaglio in generale, tra cui il rilascio di scontrino, e sono agevolati dall'applicazione di regimi Iva speciali. 3) Sagre, feste e vendite di fiori durante alcune ricorrenze: ricadono sotto un regime agevolato. Dal punto di vista fiscale, i proventi generati non concorrono alla formazione di reddito imponibile, né ai fini Iva né per quanto riguarda le imposte sui redditi.
"Un giro d'affari – tiene ad evidenziare Mariani - che genera 1,550 miliardi di euro. Secondo le stime di Confesercenti, infatti, in Italia ci sono circa 40mila mercatini occasionali dell'antiquariato, dell'usato e dell'hobbistica, sagre e fiere locali, per un fatturato di circa 1,1 miliardi di euro; a questi si aggiungono i 450 milioni di euro legati ai circa 1.100 farmer markets presenti nel Paese e dalle aziende agricole che effettuano vendita permanente. Attività, a nostro giudizio dagli effetti illegali e negativi specie sulle nostre categorie e sul commercio in generale. Riteniamo che tutte queste forme di attività non abbiano ragione di esistere in quanto tutto ciò che è commercio su area pubblica, non può essere soggetto a due pesi e due misure. Da parte nostra non mancheremo di denunciare questo fenomeno oltre che sollecitare controlli mirati e ad invitare i comuni ad impedire il proliferare di queste iniziative. Ne va a vantaggio della salvaguardia delle nostre imprese e soprattutto del futuro stesso del commercio", conclude il presidente di Fiesa-Confesercenti Modena.
(ufficio stampa: Confesercenti Modena)
Tengono giocattoli, libri ed elettrodomestici. Bene i prodotti alimentari della tradizione modenese. Drastico calo nelle gioiellerie per ori e preziosi -
Modena, 20 dicembre 2013 -
Prematuro, parlare di 'segnali positivi'. Ma l'andamento delle vendite natalizie è ben migliore delle previsioni, tutt'altro che positive, dato il protrarsi della crisi economica. A rilevarlo è l'Osservatorio di Confesercenti Modena che, dal monitoraggio di circa un centinaio di imprese, attività del commercio e pubblici esercizi dei principali centri del territorio, ha tracciato un primo bilancio sugli acquisti delle feste. Quello che prevale al momento è una certa stabilità degli affari, rispetto al Natale 2012. Anche se, risulta però difficile trarre un'unica tendenza data la presenza di risultati diversificati tra settori diversi, ma pure all'interno dello stesso settore.
10 i settori presi in esame - alimentare, giocattoli, libri, profumi, abbigliamento, elettronica di consumo, telefonia, elettrodomestici, gioiellerie bar e ristoranti – nel corso della rilevazione, mentre circa 100 sono state le imprese poste sotto la lente a partire dal 30 novembre scorso. Una certa stabilità nelle vendite è stata dichiarata dal 50% degli operatori, mentre nel 45% dei casi è stato registrato un calo. Il restante 5% invece, non ha avuto problemi ad evidenziare un incremento del volume degli affari.
L'ANDAMENTO DEI SETTORI
Alimentare
Tra i negozi alimentari l'andamento, rispetto ai volumi di vendita del 2012, risulta stabile, in particolare in quelli specializzati, gastronomie in primo luogo. Leggermente più negativa invece è la tendenza registrata nelle medie strutture. Tra i prodotti più richiesti e quindi venduti, ormai strenne a tutti gli effetti, i tipici della nostra tradizione: parmigiano reggiano, aceto balsamico, lambrusco e zampone. Non manca poi la richiesta per prodotti di tipo biologico; in calo vini pregiati, ceste e pacchi dono più consistenti e costosi.
Abbigliamento
Settore in cui per ora, la metà dei negozi denota una certa stabilità nelle vendite rispetto al 2012, mente i rimanenti segnalano una lieve flessione degli affari. Vengono scelti da mettere sotto l'albero capi non problematici come maglie, camice e sciarpe. Molto meno i capi spalla il cui acquisto viene sempre più posticipato al periodo dei saldi. Tendenza che sta prendendo sempre piede in questo settore, il dono di buoni spesa da effettuare in quel o quell'altro negozio di moda.
Profumeria
Come sopra: chi dichiara una stabilità degli affari si equivale a chi invece registra un leggero calo. Predomina nel settore la ricerca di regali originali: ambite le novità assolute per quanto riguarda i prodotti per la cura del corpo e dei capelli, così pure quelle tra i profumi e le fragranze innovative. In flessione quasi tutti i prodotti molto costosi.
Elettronica di consumo
Non solo resiste, ma l'elettronica di consumo va in controtendenza rispetto ad altri settori, e cresce anche. Se confrontato all'andamento del Natale 2012, quasi tutte le imprese monitorate segnalano un aumento delle vendite e dei fatturati. Gettonatissimi smartphone e tablet; decisamente meno richieste per fotocamere digitali, letteralmente cannibalizzate da telefoni di ultima generazione sofisticati e performanti.
Elettrodomestici
Vendite stabili anche in quest'ambito. Preferite le Smart TV di nuova generazione e i piccoli elettrodomestici da casa e non. Segnano un po' più il passo lavatrici, asciugatrici e lavastoviglie con la tendenza ad attendere qualche sconto.
Libri Nonostante l'affermazione degli e-book il libro rimane tra i regali maggiormente scelti e più graditi. I volumi di vendita, secondo l'indagine condotta da Confesercenti sono in linea con quelli del Natale passato. Tra i più scelti i libri su Papa Francesco I, ma anche quelli di carattere umoristico.
Giocattoli
Stabili gli affari anche nel settore dei giocattoli e, quelli legati a cartoni animati o maggiormente pubblicizzati, attirano di più le attenzioni di genitori e nonni. Da segnalare un ritorno dei giochi di società: fino ad ora molto ricercati. Quanto ai più costosi, quali case di bambole, castelli, etc., richieste in decisa diminuzione.
Gioiellerie
E' decisamente il settore più colpito dalla crisi e dal mutamento dei consumi soprattutto nel periodo natalizio. Tutte le imprese del campione segnano cali più o meno consistenti. Si vendono prodotti di prezzo unitario contenuto, come argento o alta bigiotteria; mentre oro e preziosi segnano una forte contrazione.
Ristoranti
Quasi tutte le attività del settore monitorate denotano una certa stabilità di risultati rispetto al Natale 2012. Ad una ripresa delle cene aziendali – in lieve aumento - fa da contrappeso una diminuzione del consumo di vini in modo particolare quelli più pregiati. L'andamento delle prenotazioni per le festività fa sperare, almeno per ora in un ulteriore recupero rispetto al 2012. Da segnalare anche l'ambito 'aperitivo', decisamente preferito dai giovani.
"Prematuro un bilancio al momento – sostiene Confesercenti Modena - Considerato che rimane da verificare quanto il calendario potrà effettivamente influire su questi dati. Va infatti tenuto conto che rispetto allo scorso anno, rimane ancora prima di Natale un fine settimana decisamente lungo nel quale si potrebbe concentrare la parte maggiore degli acquisti natalizi. Ad oggi possiamo affermare che si riscontra un freno alla dura flessione degli anni scorsi. Si tratta però di acquisti più ragionati, più dettati da scelte di utilità, da ricerca della qualità ad un prezzo adeguato. La crisi non accenna ad allentare la presa, ma la voglia anche solo di un dono simbolico un regalo per amici, parenti o familiari prevale ancora sulla paura del futuro".
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)
Rete Imprese Italia: "tiriamo un sospiro di sollievo, ma rimane l'amarezza per la mancata sensibilità dimostrata nei confronti di un provvedimento di buon senso. Attendiamo con ansia l'ufficialità attesa lunedì" -
Mirandola, 19 dicembre 2013 -
"Ringraziamo chi si è prodigato per ottenere, assieme agli altri, un provvedimento vitale per l'imprese colpite dal sisma, che di fronte alla rata del 31 dicembre per il ripianamento del finanziamento delle imposte, avrebbero davvero rischiato di chiudere".
Tirano un sospiro di sollievo le Associazioni di Rete Imprese Italia, che avevano segnalato il rischio che molte attività, già alle prese con i costi della ricostruzione ed i danni economici provocati dal sisma, chiudessero l'attività di fronte al peso della rata in scadenza al 31 dicembre. "Attendiamo con ansia che lunedì sia definitivamente ratificato dalla Camera l'emendamento passato in Senato, perché recenti vicende, come quella dell'Imu, impongono di rimanere sempre in guardia. Di sicuro il segnale arrivato questa volta è positivo".
"Rimane però una certa amarezza per il fatto che alcuni senatori siano dovuti arrivare addirittura a minacciare le dimissioni per approvare una provvedimento che rappresenta solo una norma dettata dal buon senso e dall'equità e che arriva davvero sul filo di lana, dopo aver tenuto con il fiato sospeso centinaia di imprenditori complicandone l'attività e la programmazione aziendale.".
(fonte: L'Ufficio Stampa CNA MO)
Sul territorio modenese nei primi 10 mesi dell'anno cessate 22 attività -
Modena, 18 dicembre 2013 -
È parecchio il malumore che serpeggia tra i gestori delle aree di servizio e rifornimento. La crisi dei consumi interni, combinata ad un incremento record dell'imposizione fiscale sui carburanti e sulle imprese, sta spazzando via i gestori degli impianti distribuzione: secondo i dati dell'Osservatorio Confesercenti, nei primi 10 mesi dell'anno sul suolo nazionale già 1.009 hanno cessato l'attività. Situazione che si rispecchia anche sulla realtà modenese: contro 7 nuove aperture sono 22 quelli che hanno chiuso (-15 il saldo). "Non bastassero questi dati di per sé gravissimi – spiega Franco Giberti, presidente di Faib-Modena il sindacato dei gestori delle stazioni di servizio aderente a Confesercenti – siamo costretti a fare fronte all'incalzare della concorrenza da parte della Grande Distribuzione Organizza (GDO) come pure quella delle pompe bianche la cui nascita è in deciso aumento anche sul nostro territorio".
È nei confronti della politica dei prezzi extra-rete praticata dalla Compagnie petrolifere che punta il dito Giberti, rea di avvantaggiare GDO e stazioni 'no logo'. "Si tratta di un sistema commerciale che penalizza ed erode i margini di guadagno condannandoci al fallimento –prosegue Giberti - I gestori sono obbligati a rifornirsi dalle Compagnie, le stesse che riforniscono la GDO a prezzi enormemente inferiori. Senza contare, le richieste onerose avanzate dalle Aziende petrolifere, e cioè di adesione a politiche commerciali, che producono solo perdite e impoverimento dei gestori, con un permanente saccheggio dei diritti e delle gestioni economiche. Il canale extra rete, alimentato dalle Compagnie, sta uccidendo il servizio di rifornimento carburanti a favore della collettività, sta cannibalizzando la rete ed eliminando il lavoro delle stazioni di servizio, spingendole alla chiusura. Violano di fatto la normativa di Legge che impone di attenersi a regole eque e non discriminatorie così da garantire pari condizioni concorrenziali a tutti gli operatori per riconoscere sconti e prezzi più convenienti ai cittadini, e non solo a GDO e no logo".
"Il risultato è tragico e sotto gli occhi di tutti: vendite in picchiata (-20% su 2012) e azzeramento dei margini di guadagno (sotto il 2% del prezzo finale). Se poi consideriamo anche il fisco che tartassa il settore - continua Giberti - a partire dagli incrementi record della accise - in nemmeno tre anni l'accisa è stata rialzata già 5 volte, arrivando ad aumentare di quasi il 46% sul gasolio, del 29% sulla benzina e del 17% sul gpl – fino a tasse incomprensibili come sulle piogge presunte, è chiaro che non ci sono alternative alla chiusura".
"Abbiamo sempre chiesto una razionalizzazione 'governata della rete di distribuzione. Così però la razionalizzazione la sta facendo la crisi, in modo selvaggio e senza una logica di governo della rete, coadiuvata anche dalla politica delle Compagnie. Le stesse che si sottraggono ormai da anni all'obbligo di rinnovare i contratti di gestione. È impellente una soluzione, pena un ulteriore incremento di disoccupati ed un impoverimento del tessuto imprenditoriale", conclude Giberti.
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti MO)
Confesercenti: "Scadenza insostenibile per imprese. Bene il Senato su rinvio al 30 giugno 2014. Attendiamo approvazione del Parlamento" -
Modena, 18 dicembre 2013 -
"Plauso all'operato del Senato, l'auspicio ora è che anche il Parlamento approvi". Così Confesercenti Area Nord, riguardo lo spostamento, scelta operata stamani da parte del Senato in occasione della discussione sul DDL Stabilità, della seconda rata per il rimborso del finanziamento concesso alle imprese per il pagamento delle imposte e dei contributi, previsto in scadenza il 31 dicembre prossimo. "Fondamentale ed indispensabile la proroga, fino al 30 giugno 2014 come pure una successiva dilazione dei pagamenti".
Alla base di questa istanza, gli elevati importi che, un numero significativo di imprese - nei comuni colpiti dal sisma - del commercio, del terziario e non solo, hanno già anticipato per le spese di ripristino dei locali destinati all'attività lavorativa, come per la delocalizzazione. E che nonostante abbiano fatto o stiano facendo domanda per l'ottenimento dei contributi per la ricostruzione, non hanno ancora visto alcuna liquidazione dei relativi finanziamenti.
"Situazione in cui si trovano molte imprese che hanno esaurito la liquidità e ora in seria difficoltà a rispettare la scadenza imminente, condizionate pure dagli effetti del sisma e dalla delicata situazione economica. Abbiamo apprezzato a tal proposito l'impegno e il sostegno profusi dal Presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani come pure quello dei sindaci. Ora chiediamo al Parlamento, che proprio in queste ore sta esaminando gli emendamenti alla Manovra di Stabilità tra cui quindi anche i provvedimenti necessari alla concessione di questa proroga, di assumere una decisione volta alla proroga della scadenza e alla successiva dilazione. Rappresenterebbe un segnale forte e di rispetto degli sforzi compiuti dalle imprese - considerata soprattutto la situazione di difficoltà economica-finanziaria che sta pesantemente condizionando la ricostruzione, rimarca Confesercenti Area Nord - in particolare per quelle piccole e medie fortemente penalizzate da sisma e crisi".
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)
Dopo le dimissioni simultanee di due assessori, Confesercenti teme un ulteriore inasprimento della pressione fiscale -
Sassuolo, 11 dicembre 2013 -
Dopo le dimissioni, avvenute di ieri dei due assessori Antonio Orienti (pubblica istruzione e lavori pubblici) e Giorgio Barbieri (politiche sociali e sport) a causa dei tagli al bilancio che avrebbero penalizzato anche i due assessorati, la situazione comunale è tesa. Il sindaco Caselli va avanti per la sua strada, ma non si escludono le dimissioni se il bilancio non sarà votato dal consiglio comunale.
Preoccupazione e timore serpeggiano tra gli operatori del settore commercio a fronte della crisi che ha investito la giunta comunale di Sassuolo: “Non vorremmo – fanno sapere per voce di Confesercenti Area di Sassuolo – che la conseguenza immediata di questa situazione fosse un inasprimento della pressione fiscale locale”.
“Quanto determinatosi all’interno dell’Amministrazione comunale cittadina – osserva l’Associazione riguardo alle dimissioni di due assessori – lascia intravedere prospettive del tutto fosche. A maggior ragione se consideriamo l’imminente ed importantissimo appuntamento con il Bilancio Comunale di Previsione per il 2014. Bilancio che come evidenziato a tempo debito nel documento inviato dalle Associazioni alla Giunta, cade in un momento in cui le difficoltà, sia per le piccole e piccolissime imprese del commercio e del turismo, che per i cittadini spossati da una crisi lunga ed estenuante, da gravi sono divenute gravissime”.
“Non ci sono dunque assolutamente i margini, e lo sottolineiamo qualora si decidesse di battere questa via ai fini del Bilancio, di trovare soluzione alla crisi intervenuta con un ulteriore inasprimento della pressione fiscale. Pena la chiusura anche di quelle realtà imprenditoriali che stanno tentando di resistere con ogni mezzo. L’unica strada da seguire in questa situazione lo ribadiamo da mesi e continuiamo a farlo non può essere altra che quella della massima razionalizzazione della macchina comunale intervenendo in modo mirato sulla spesa”, conclude Confesercenti.
(fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)
“Arrestare l’espansione della grande distribuzione sul territorio e limitare il possibile le concessioni di vendita di giornali per le grandi strutture” -
Modena, 6 dicembre 2013 -
Le difficoltà indotte dalla crisi che investono consumi ed imprese, gli effetti delle liberalizzazioni di Monti, ma anche opere funzionali alla città di prossima realizzazione. Diversi i temi sottoposti dal Consiglio di Confesercenti Carpi al Sindaco Enrico Campedelli, nel tradizionale incontro prenatalizio entrato fin dalle prime battute nel vivo. “La situazione è difficile e delicata al tempo stesso – ha esordito Valerio Forghieri, Presidente dell’Associazione imprenditoriale focalizzando l’attenzione sull’ambito carpigiano – Le imprese fanno i conti con il drastico calo del potere d’acquisto di cittadini e famiglie e la diminuzione dei consumi. Dopo 9 trimestri consecutivi di calo del PIL nazionale e 11 trimestri segnati dalla diminuzione dei consumi, gli indici anticipatori dell’andamento economico lasciano intravedere per gli ultimi tre mesi dell’anno qualche segno ‘+’. Andamento che pare confermato anche a livello locale, in quanto, secondo i dati dell’Osservatorio economico di Confesercenti, i ricavi delle imprese di commercio e turismo delle Terre d’Argine hanno mostrato un lieve aumento nell’ultimo trimestre, rispetto allo stesso del 2012. Scansiamo però eventuali facili entusiasmi. Il lieve incremento registrato è stato realizzato rispetto al terzo trimestre del 2012, quello successivo al sisma, momento in cui la dinamica dei consumi ha toccato il punto più basso: dato positivo che non può azzerare anni di pesantissimi arretramenti”.
Motivo che ha spinto Confesercenti a chiedere a Sindaco ed Assessore di mettere in campo ogni sforzo per arrestare l’espansione della grande distribuzione sul territorio e la proliferazione di medio-grandi strutture di vendita. “La fase espansiva delle rete commerciale carpigiana deve ritenersi esaurita, essendo già sufficientemente ampia e diversificata - ha poi precisato Forghieri, aggiungendo - Contestiamo che in nome del principio della libertà di iniziativa economica sia possibile aprire e vendere tutto dappertutto. La libertà di iniziativa non deve tradursi nel sacrificio delle PMI del commercio impossibilitate a far fronte alla concorrenza della grande distribuzione. La Regione ha stabilito che il principio della libera concorrenza deve trovare dei limiti: giustificati da esigenze di tutela della salute delle persone, dell’ambiente, compreso quello urbano, dei beni culturali e, in ogni caso, da diritti costituzionalmente garantiti. I piani urbanistici devono contenere dei limiti all’apertura di medie e grandi superfici di vendita e devono distinguere tra settore alimentare ed extra alimentare. E ciò è perfettamente lecito e possibile”.
“Il Comune dovrebbe inoltre – ha poi proseguito Forghieri – valutare meglio la concessione di vendita per super ed ipermercati di quotidiani e periodici. Il rischio tangibile è quello di vedere chiudere una dopo l’altra le edicole. Le medie e grandi strutture possono decidere di tenere solamente quei giornali a maggior rotazione di vendite. Per contro le edicole sono invece nella situazione di dover offrire la più ampia scelta possibile faticando quindi a reggere una concorrenza ben poco leale. Il settore oltretutto è già da tempo in una grave crisi strutturale e congiunturale e il rilascio illimitato di permessi rischia solamente di peggiorare la situazione. L’auspicio è che l’Amministrazione valuti attentamente questi aspetti, pena: la perdita di posti di lavoro, incremento della desertificazione, ma anche di parte della libertà d’informazione: un diritto certamente di rango non inferiore a quello della libertà di iniziativa economica”. Infine è stato chiesto al Sindaco l’impegno dell’Amministrazione, prima del termine del mandato, di avviare i lavori per la realizzazione del parcheggio interrato del Piazzale della Meridiana, opera di cui si parla da anni e che riveste un’importanza strategica per il Centro Storico di Carpi.
(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)
Dimezzata la perdita, rispetto al semestre precedente. Tengono bar, ristoranti di fascia alta e ingrosso alimentare. In difficoltà macellerie e panifici -
Modena, 5 dicembre 2013 -
Riprendono leggermente fiato i consumi di singoli e famiglie: nessuna concreta inversione di tendenza, ma il terzo trimestre dell’anno, mostra una diminuzione dei ricavi più tenue tra le MPMI (Medie, Piccole e Micro Imprese) modenesi del commercio del turismo e dei servizi. A rilevarlo, il monitoraggio condotto dall’Osservatorio Economico di Confesercenti Modena - che periodicamente mette sotto la lente l’andamento di circa un migliaio di imprese del territorio – da cui emerge una sensibile attenuazione del calo che aveva caratterizzato le imprese nei primi sei mesi dell’anno. Al 30 settembre 2013 infatti la flessione, rispetto allo stesso periodo del 2012, si è arrestato al -2.2%, dimezzando di fatto la perdita registrata nel semestre precedente. “Dato il permanere dei segni ‘-‘ è fuori luogo parlare di ripartenza dei consumi – evidenzia Confesercenti - Ma il clima di fiducia dei consumatori mostra qualche sentore positivo, anche in considerazione della seppur flebile ripresa, prevista a partire appunto dal 2014. Sensazioni che lasciano intravedere qualche spiraglio di fiducia in piùriguardo le aspettative relative alle prossime vendite natalizie – cosa per altro rilevata recentemente da un sondaggio condotto da SWG e Confesercenti Italia, tiene a precisare l’associazione imprenditoriale modenese – Anche se bisogna tenere ben presente i dati provenienti dal fronte occupazionale che fanno comunque ritenere al momento, poco probabile una ripresa stabile della spesa delle famiglie nel breve termine”.
Andamento dei consumi per settori
Pubblici Esercizi E’ il settore che limita maggiormente le perdite: -1,4% nei primi nove mesi del 2013 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In sofferenza, soprattutto i ristoranti di fascia media e quelli etnici. Consolidano la tenuta invece quei locali la cui offerta è di qualità elevata, nonché le pizzerie, a conferma di una tendenza alla polarizzazione dei consumi. Quanto ai bar la situazione se confrontata al 2012, risulta stabile
Ingrosso Perdite limitate in questo settore: -1,8% il calo di fatturato registrato al 30 settembre di quest’anno rispetto ai primi 9 mesi del 2012. Ad incidere negativamente il segmento dei prodotti per l’abbigliamento. Meglio invece le imprese del comparto che trattano prodotti di tipo alimentari
Servizi di Intermediazione In frenata anche nell’intermediazione il calo dei ricavi, rispetto al semestre precedente: -2,8% nel periodo gennaio-settembre 2013 rispetto al medesimo del 2012.
Minuto Alimentare: il calo dei ricavi nei primi nove mesi dell’anno ha fatto registrare un -2,9%, sul 2012, per le imprese del commercio al dettaglio di generi alimentari. In difficoltà soprattutto macellerie e i panifici, mentre tengono le gastronomie. Ma è la diminuzione delle quantità acquistate in generale ad incidere maggiormente sull’andamento generale.
Minuto Extra alimentare E’ noto che risulta essere l’ambito che paga maggiormente la crisi in ogni tipologia di consumo. Dall’abbigliamento, agli elettrodomestici etc., la flessione dei ricavi registrata al netto dei primi nove mesi dell’anno è stata del -3,3%. Un dato che rimane pesante, anche se evince una risalita rispetto ai trimestri precedenti.
Andamento dei consumi per aree geografiche A soffrire in maggior misura risultano essere le zone del Frignano, -5,3% e quella della città di Modena con un -3,2%. Più contenuti invece i cali di fatturato nelle imprese del distretto ceramico -2,5% e soprattutto di Vignola e Terre dei Castelli dove la flessione si limita ad un -0.9%. Risulta per contro positivo, l’andamento dell’Area delle Terre d’Argine: +1,6% segno tangibile della ripresa delle attività commerciali a seguito del sisma. Esclusa dal monitoraggio l’Area Nord dove la situazione risulta ancora troppo disomogenea rispetto al 2012 per poter raffrontare i fatturati delle imprese ed ottenere dati di rilevanza statistica.
“Questi dati ci consegnano un quadro in cui le dinamiche sono piuttosto articolate sia a livello di settori che di territori. Anche se la tendenza che si afferma mostra una decisa frenata del crollo dei ricavi delle piccole imprese del commercio, del turismo e dei servizi, tanto da riportare i dati modenesi in linea con i dati nazionali rilevati da ISTAT per i primi nove mesi dell’anno- afferma Confesercenti Modena – con l’auspicio che tale tendenza possa ritrovare conferma anche nell’ultimo trimestre dell’anno così come nell’imminente periodo natalizio, dato che al momento qualche percezione positiva la rileviamo. Dobbiamo però sottolineare che la situazione economica rende ancora lontana una prospettiva di ripresa decisa e duratura dei consumi delle famiglie. Per questo è necessario che la nuova Legge di Stabilità sia modificata e che Governo e Parlamento assumano misure più coraggiose e maggiormente incisive per far ripartire l’economia. Serve una forte revisione della spesa pubblica tesa a ridimensionarne l’entità oltre che a renderla maggiormente efficiente, così come occorre un taglio più deciso al costo del lavoro attraverso misure che riducano sensibilmente il cuneo contributivo e fiscale. Anche il problema del credit crunch che colpisce sempre più le piccole imprese va affrontato con maggiore decisione, con il rafforzamento degli strumenti di garanzia pubblica ed il maggior sostegno ai consorzi fidi”.
(fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)